ilTorinese

Scatenato dj set di SKIN alle Gru

In occasione dell’inaugurazione della nuova piazza sud delle Gru ieri sera si è esibita Skin in uno scatenato dj set infiammando il numeroso pubblico accorso al centro commerciale di Grugliasco.

L’artista londinese, dopo il grande successo riscosso a Sanremo duettando con i canavesani Santi Francesi, è stata la punta di diamante di una settimana ricca di festeggiamenti.

 

La sua performance alla consolle nel format WOW Night 2 è stata preceduta dall’opening Act di Mauro Furdone e chiusa da Tapeout. Al termine dell’esibizione Skin ha concesso qualche autografo ai fans adoranti.

GIULIANA PRESTIPINO

Basket, Coppa Italia: Venezia e Schio staccano il pass per la finale femminile

 

Sarà un derby veneto a decidere quale squadra iscriverà il proprio nome nell’albo d’oro della Coppa Italia femminile di pallacanestro. A raggiungere l’ultimo atto della manifestazione in programma domenica dalle 14.15 all’Inalpi Arena Umana Reyer Venezia e Famila Wuber Schio capaci di superare rispettivamente Allianz Geas Sesto San Giovanni e Passalacqua Ragusa.

Umana Reyer Venezia – Allianz Geas Sesto San Giovanni = 56/52 (20/4; 30/25; 40/45)

Otto lunghezze avevano separato Venezia e Sesto nell’ultimo scontro diretto in campionato terminato 65 a 57, questo pomeriggio nel solo primo quarto di gioco le venete, pur con una rosa piuttosto corta, grazie a un ottimo ritmo ne hanno messi il doppio tra loro e le lombarde, a segno soltanto con Gwathney e Trucco.

Avanti 20 a 4, la pressione del venete si è allentata e le lombarde con un parziale di 21 a 10 hanno ripreso in mano una partita che nella frazione precedente sembrava fuori della loro portata. Sull’onda dell’entusiasmo e della miglior percentuale al tiro le ragazze di Sesto San Giovanni hanno allungato nel terzo quarto su Venezia di cinque punti.

Ma alla fine sarebbe stata Venezia a staccare il pass per la finale di domenica vincendo per 56/52, suggellando così una rimonta quasi impensabile visto la bassa percentuale al tiro nel secondo e terzo quarto.

“E’ stata una bella partita nella quale abbiamo speso parecchie energie emotive – ha sottolineato a fine gara il coach di Venezia Andrea Mazzon-. Credo che abbiamo fatto delle buone scelte di tiro nei momenti
importanti della gara. Dopo 13 giorni senza giocare una partita ufficiale non è stato facile, non volevamo accettare la sconfitta e alla fine siamo contenti di giocarci la finale di domenica”.

Famila Wuber Schio – Passalacqua Ragusa = 67/58 (10/20; 36/43; 55/53)

Nella seconda semifinale di giornata si sono quindi affrontate le compagini di Schio e Ragusa con quest’ultime in vantaggio di dieci punti (10/20) nella prima frazione anche grazie ai canestri da tre di Jasmine Thomas (2 su 2), Laura Juskaite, Maria Miccoli e Ivana Jakubcova. Siciliane ancora con la testa avanti di sette lunghezza (36/43), in attesa del rientro elle due squadre sul terreno di gioco.

Nel terzo quarto il ruggito di Schio si è fatto sentire e le venete canestro dopo canestro hanno completato la rimonta andando in vantaggio di due punti (55/53). I troppi errori sotto canestro e le palle perse sono state fatali a Ragusa che ha dovuto cedere il passo a Schio per 67/58. Il derby veneto si giocherà domenica alle 14.15.

“Nei primi due quarti non abbiamo giocato al nostro solito ritmo e il loro schieramento a zona ci ha dato un po’ fastidio – ha detto la giocatrice di Schio Costanza Verona-. Poi ci siamo riprese e abbiamo portato a casa una gara importante. Domenica sarà una finale tosta dove ce la giocheremo punto a punto. Tra Schio e Venezia c’è sempre grande competizione”.

TORINO CLICK

Arnie distrutte dai vandali: strage di api

Un apicoltore vercellese ha denunciato sui social la distruzione delle sue arnie dove erano accudite migliaia di api. Alcuni vandali sono entrati nel terreno che ospitava le “casette” e le hanno distrutte. Il bilancio è di migliaia di api morte o  fuggite. Un notevole danno economico e per l’ambiente.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Rosanna Mutinelli, “La memoria del corvo”: un giallo – thriller avvincente

Informazione promozionale 


Un passato doloroso di abbandono e morte, di crimine e illegalità; un passato che torna all’improvviso per presentarle un conto da saldare con il sangue

 

Intervista alla scrittrice ROSANNA MUTINELLI

1. Due note biografiche su di lei…

Vivo in provincia di Verona, ma lavoro presso un Liceo in città. Negli anni ho pubblicato alcuni romanzi: Il Volto Barbaro (2007, DiSalvo editore); TRE (2015, VJ Edizioni); All’ombra di Mastino (2016, Delmiglio Editore); Rosa del Tempo (2022, Solfanelli Editore). Come illustratrice ho creato il graphic novel Caterina, benedetta di grazie una fanciulla (Elmea Edizioni, testi di N. Ruffo). Dal 2011 ad oggi ho pubblicato molti racconti in antologie collettive e illustrato diverse copertine di romanzi e altre pubblicazioni. Come pittrice negli anni ho esposto in Italia e all’estero. Amando la buona cucina, ho raccolto le mie ricette composte da ingredienti esclusivamente di origine vegetale nel libro Idee verdi in cucina (Amazon, 2023).

2. Ci parli in breve del suo ultimo libro

“LA MEMORIA DEL CORVO” (2024, CTL Editore) è un romanzo d’azione, la mia prima esperienza nel campo del genere giallo/thriller. È stato un viaggio emozionante, a tratti divertente che ha esaudito un desiderio che coltivavo da tempo.

Trama: Kansas, 1993. Gwyneth Foley lavora come cameriera al Jodie’s Diner di Dodge City da otto anni, esattamente da quando è arrivata in città per vivere finalmente un’esistenza tranquilla. Madre single di Jemy, un ragazzino sveglio di sette anni, cerca di costruirsi un futuro tra le mura della vecchia casa dei nonni, avuta in eredità, in una comunità che ha imparato ad amare. Ma Gwyneth ha un passato oscuro che pochi conoscono, un passato doloroso di abbandono e morte, di crimine e illegalità; un passato che torna all’improvviso per presentarle un conto da saldare con il sangue.

3. E quello precedente?

Il romanzo “ROSA DEL TEMPO” (2022, Solfanelli Editore) è un mistery ambientato nella città di Verona. La protagonista è una restauratrice che, per una serie di eventi, si trova a indagare sull’esistenza di una setta segreta per secoli incaricata di proteggere un prezioso segreto.

Trama: Palazzo Flamel è una nobile residenza di fine Ottocento al centro della città di Verona.
Il suo portone, rimasto chiuso al mondo per decenni, si apre a Rosa Di Maggio, una restauratrice di professione, casualmente invitata per un tè da una delle proprietarie. Chiamata a occuparsi del ripristino degli spazi originali, Rosa si rende subito conto che una strana atmosfera aleggia nella casa, la cui quiete risulta quasi irreale. Cosa nasconde il palazzo? Quali sono le origini della famiglia che ci abita? Per quale motivo le è stato dato questo incarico? Rosa inizia un viaggio a ritroso nella Storia, indagando su una setta segreta, su enigmi e misteri, alla ricerca di qualcosa andato perduto. Le sarà accanto Giovanni, fedele amico e collega, che con lei affronterà situazioni pericolose e inaspettate, nate forse nel lontano 1614, quando tra le vie di Parigi era comparso un opuscolo anonimo dal titolo Fama fraternitatis Rosae Crucis… Il Segreto dei Segreti, nascosto nelle radici della famiglia Flamel, non dovrà morire con loro.

4. “La Memoria del Corvo” ha un’attinenza con il romanzo “Rosa del Tempo”?

La Memoria del Corvo non è il sequel di Rosa del Tempo. Mentre “Rosa del Tempoè un romanzo mistery che esplora sette segrete e antiche ricette alchemiche per elisir misteriosi, La Memoria del Corvo offre una trama completamente diversa. Sebbene entrambi possano condividere l’elemento del mistero, sono storie indipendenti con ambientazioni, personaggi e trame distinti.

La Memoria del Corvo si sviluppa in Kansas, nella tranquilla Dodge City del 1993, con una protagonista alle prese con un oscuro passato che torna a minacciare la sua vita e quella di suo figlio.

Comunque, una sorta di connessione tra i due romanzi c’è, e può essere sottolineata dalla presenza di protagoniste femminili guidate da coraggio e forza d’animo. Pur essendo storie indipendenti, entrambe le narrazioni mettono in risalto il potere e la resilienza delle donne di fronte alle sfide. Quindi, sebbene siano storie separate, la forza e la determinazione delle protagoniste possono creare un filo tematico comune tra i due romanzi.

5. Come possiamo fare per conoscerla meglio?
Ho un sito web che racconta di me, delle mie opere e dei miei scritti. Tutti sono invitati a visitarlo e a contattarmi sulla mail nella pagina dedicata (contatti), sarà un piacere per me rispondere, anche per presentazioni ed eventi.

https://rosannamutinelli.wixsite.com/rosannamutinelli

I miei libri si possono acquistare, oltre che sul sito delle CE

ROSA DEL TEMPO  https://www.edizionisolfanelli.it/rosadeltempo.htm

LA MEMORIA DEL CORVO https://www.ctleditorelivorno.it/product-page/la-memoria-del-corvo

anche in tutte le librerie on line (Feltrinelli, Hoepli, IBS, Amazon, Unilibro ecc…) oppure ordinabili in tutte le librerie fisiche.

Vi aspetto.

L’Università Bocconi aiuta la Regione nella riduzione delle liste di attesa



La Regione Piemonte ha intensificato da tempo il proprio impegno sul fronte delle liste d’attesa grazie anche alla collaborazione delle Aziende sanitarie, degli erogatori privati, dei medici di medicina generale, delle associazioni dei pazienti e alle risorse che la Regione ha investito per l’assunzione del personale e per l’ammodernamento e l’adeguamento tecnologico delle strutture e delle apparecchiature sanitarie.

In questo contesto si inserisce l’attività del gruppo di lavoro di esperti dell’Università Bocconi anche come contributo alla redazione del piano straordinario, che sarà presentato a fine mese, a cui sta lavorando il neo direttore di Azienda Zero, Adriano Leli, al quale la Regione ha assegnato un budget straordinario di 25 milioni per ridurre le liste di attesa per le visite P, quelle programmabili, visto che per quanto riguarda il recupero di quelle più urgenti, il Piemonte, come riconosciuto anche da Agenas e Corte dei Conti, è al primo posto in Italia.

Venerdì il gruppo di lavoro della SDA Bocconi, guidato dal professor Francesco Longo ha partecipato all’incontro al Grattacielo Piemonte. Per la Regione è intervenuto il direttore della Sanità, Antonino Sottile, per le Asl i direttori generali e sanitari.
«L’Assessorato alla Sanità è fortemente impegnato su questo tema che rappresenta una delle sfide principali che il sistema sanitario nazionale deve affrontare in questa fase. Abbiamo chiesto all’Università Bocconi, partner scientifico di alto livello e di riconosciuto prestigio, una collaborazione per analizzare i dati, metterli a sistema, compararli tra di loro ed avere quindi un ulteriore strumento per elaborare soluzioni. Un tassello che mancava e che siamo convinti sarà di grande aiuto», ha sottolineato il direttore Antonio Sottile.

Il professor Longo e il suo gruppo hanno illustrato il metodo di lavoro che parte da un’accurata analisi dei dati disponibili che tengono conto delle differenze tra le Aziende sanitarie e del diverso contesto sociale e territoriale in cui operano: una ricerca qualitativa e quantitativa che, attraverso un cronoprogramma dettagliato, punta a fornire già entro il mese di aprile le prime indicazioni operative.

Un approccio che prevede l’intensificazione di alcune azioni operative, come la condivisione delle agende di prenotazione, il rafforzamento del Sovracup, il monitoraggio e miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva dei medici, il ritorno ai modelli organizzativi pre Covid per quanto riguarda i tempi di accesso e uscita dagli ambulatori, fatti salvi i tempi delle visite che restano invariati, il miglioramento dei percorsi di salute, diagnostico terapeutico assistenziali, organizzativi e produttivi.

Scuola Cumiana, in aula nel 2026

Cirio: «Grazie allo sforzo della Regione abbiamo individuato le risorse per i lavori, a settembre 2026 i ragazzi torneranno a scuola nelle classi»
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio ha visitato ieri il cantiere della nuova scuola di Cumiana, nel Torinese. «Sono stato qui per l’apertura dell’anno scolastico nel 2020, quando già da più di un anno i bambini studiavano nei container perché la loro scuola era stata dichiarata inagibile nella primavera del 2019. Allora ci eravamo presi l’impegno di individuare le risorse per la nuova scuola. E’ stato un lavoro difficile e finalmente nel 2023, grazie al lavoro congiunto con il Ministero, come Regione abbiamo ottenuto maggiori risorse per l’edilizia scolastica nell’ambito del Pnrr e individuato 6,8 milioni che consentono oggi di avere il cantiere aperto per arrivare ad avere la scuola pronta, con i bambini e i ragazzi nelle classi, a settembre del 2026», ha dichiarato il presidente Cirio che ha incontrato insegnanti e studenti, oltre all’impresa che realizza i lavori, insieme al sindaco di Cumiana Roberto Costelli, alle consigliere regionali Monica Canalis e Sara Zambaia.
La vicenda della scuola Domenico Carutti, inizia nella primavera del 2019, quando viene dichiarata inagibile per rischio sismico. Da allora, dopo aver adottato soluzioni provvisorie appoggiandosi ad altri edifici per concludere l’anno, i ragazzi studiano all’interno della scuola primaria, mentri i bambini più piccoli sono stati sistemati all’interno di 60 container, studiati appositamente per l’attività didattica. Nonostante la situazione di particolare urgenza, nel 2021 la scuola di Cumiana resta esclusa dalla graduatoria del Pnrr, in cui viene però inserita un anno fa, grazie al lavoro congiunto della Regione e del Ministero che concede al Piemonte maggiori fondi su questa misura. Dopo le procedure di appalto, a gennaio sono iniziati gli scavi e ora il cantiere è in attività. Durante la visita al cantiere il presidente Cirio e il sindaco Costelli hanno piantato un albero di ulivo, simbolo di pace e di fiducia «perché investire sul futuro – ha detto il presidente Cirio – e quindi sulla scuola e sulla formazione dei nostri ragazzi, deve essere la stella polare di chi amministra».

“Turismo accessibile” nel Pinerolese

Per dire “no” a qualsiasi forma di “barriera”, la prossima primavera porta due nuovi itinerari turistici pensati ad hoc 

Pinerolo (Torino)

Turismo per tutti. Parola d’ordine: ovviare a tutte le “barriere”, architettoniche e sensoriali, ma soprattutto culturali, per permettere anche alle persone “con disabilità” di avvicinarsi alle bellezze e ai piaceri di una qualsiasi visita turistica condotta insieme a persone normodotate. Il principio è sicuramente lodevole. E su questo ha ragionato il “Consorzio Turistico Pinerolese e Valli”, progettando in tema di accoglienza turistica, a partire dalla prossima primavera,  due nuovissimi itinerari nel segno dell’“accessibilità” (l’accesso al turismo è, peraltro, un diritto sacrosanto sancito dalla “Convenzione delle Nazioni Unite”) per permettere a tutti di scoprire un territorio vasto e ancora poco conosciuto, come il Pinerolese. Uno è “Val Germanasca. La valle che unisce”, dedicato alla montagna e all’outdoor.

 

L’altro è l’itinerario “Nobili dimore” che va alla scoperta di luoghi della cultura, come il “Castello di Miradolo”, il “Museo della Cavalleria” di Pinerolo e “Casa Lajolo”, dimora storica settecentesca sita in Piossasco, il cui giardino – il tradizionale “prà giardin”articolato su tre gradoni collegati da gradini di pietra – diventerà banco per un’interessante esperienza sensoriale da dedicare a chi non potrà gustarlo ed osservarlo in altro modo. I due itinerari hanno la caratteristica di essere accessibili a tutti, comprese le persone con disabilità motoria, sensoriale o cognitiva.

“Turismo accessibile – sottolinea la presidente del ‘Consorzio Turistico Pinerolese e Valli’, Rossana Turina – non vuol dire solo strutture prive di barriere architettoniche ma anche un territorio culturalmente aperto che consideri prioritaria la fruibilità da parte di tutti delle proprie risorse come elemento cardine della qualità dell’offerta turistica”.


La proposta “Val Germanasca. La valle che unisce” prevede, in primis, una passeggiata in natura immersi in una stupenda cornice sovrastata da montagne e cime mozzafiato. A condurla sarà una guida escursionistica qualificata. E, a disposizione ci sarà, inoltre, una “jolette”, la speciale “carrozzina mono-ruota” che permette di trasportare in sicurezza persone impossibilitate a camminare lungo i sentieri. La guida presenterà il territorio costruendo una visita “su misura” per tutti i partecipanti e che sarà  anche l’occasione per conoscere un po’ della storia locale valdese e della vita dei valligiani di un tempo su queste montagne. Questa prima proposta porterà anche a conoscere i cosiddetti  “Tumpi”, le piscine naturali delle valli pinerolesi che si formano lungo il corso di un torrente, ideali per una “pausa ristoro” nelle giornate estive e dove i più coraggiosi potranno anche provare il brivido di un’immersione. Il pacchetto permette anche di soggiornare a Prali o a Massello in “strutture alberghiere” attrezzate, con colazione a base di prodotti del territorio e invitante cena tipica. Completa l’itinerario la visita nella “Caserma Principe Amedeo” (poi intitolata al generale Dardano Fenulli) al “Museo Storico dell’Arma di Cavalleria”, risalente al 1961 – ma la datazione dei reperti conservati inizia dal 1845 – e luogo iconico per Pinerolo, città che ha dato i natali a questo speciale corpo dell’esercito.

Il secondo progetto “Nobili giardini” prevede, invece, per prima cosa, un’“esperienza sensoriale” nel giardino di “Casa Lajolo”. L’obiettivo di questa prima tappa è scoprire e vivere un giardino storico settecentesco “con altri occhi” e risvegliare i cinque sensi tra suoni, piante e alberi secolari da scoprire in punta di dita, profumi e sapori del giardino e dell’orto. “Un momento – si sottolinea – per riappropriarsi del piacere di un’esplorazione ricca, lenta e paziente”. L’itinerario prosegue con la visita del “Castello di Miradolo” a San Secondo di Pinerolo, del suo parco storico (con oltre 70 specie botaniche e più 130 esemplari di camelie tra le varietà più antiche e rare d’Italia) e di Pinerolo, con la visita alle 33 sale del “Museo Storico dell’Arma di Cavalleria”, in grado di far rivivere gli ultimi tre secoli della storia d’Italia.

“L’idea – conclude Rossana Turina – è quella di declinare la ‘sostenibilità’ in tutte le sue forme, dunque con un occhio attento anche all’ambiente, alle tradizioni e al territorio”.

Info: www.turismopinerolese.it.

g.m.

Nelle foto:

–       Jolette sul sentiero di Massello

–       Particolare del “Museo Storico dell’Arma di Cavalleria” a Pinerolo

–       Nel settecentesco Giardino di Casa Lajolo a Piossasco

Paola Turci in “Mi amerò lo stesso”

Teatro Concordia, corso Puccini, Venaria Reale (TO)

Sabato 17 febbraio, ore 21

 

Il monologo della cantautrice che ripercorre le tappe cruciali della sua vita

 

 

Mi amerò lo stesso  è un monologo che a volte vorrebbe essere un dialogo. Paola Turci si racconta, ma certe volte non è più lei a parlare, ma qualche personaggio che ha incontrato nel corso della sua vita, a cui lei presta solo la voce, a volte mostra il punto di vista di sua mamma, personaggio che torna in ogni momento importante, a volte sono protagonisti di un solo momento.

Un monologo sincero e divertente in cui alla realtà si mischiano i sogni e nei sogni entra la vita. Il racconto della vita di una donna, in cui è facile identificarsi: i suoi desideri e le sue debolezze, i ricordi e le speranze per il futuro.

Il tutto legato da alcune canzoni che hanno fatto da colonna sonora ad ogni fase della sua esistenza. Paola Turci si mette a nudo e lo fa con un monologo che porta sul palco uno dei più grandi insegnamenti che la vita le ha regalato: qualunque cosa accada…mi amerò lo stesso.

 

Sold out per il ritorno della star mondiale del pianoforte Lang Lang all’Auditorium del Lingotto

È sold out all’Auditorium del Lingotto per il ritorno della star mondiale del pianoforte, Lang Lang, che suonerà venerdì 23 febbraio prossimo alle 20.30

Il suo recital pianistico avrà al centro la forma libera, con scelta di brani da Gabriel Fauré a Robert Schumann fino a Frydryk Chopin.

Per il New York Times si tratta “dell ‘artista della classica più in voga sul pianeta”, tanto da essersi esibito nelle più grandi sale da concerto del mondo, per i reali inglesi a Buckingham Palace e per papa Francesco in Vaticano.

Virtuoso celebre per la sua esuberanza pop, ha suonato alla cerimonia inaugurale di apertura delle Olimpiadi di Pechino e ai Grammy Awards con i Metallica.

A quindici anni dalla sua ultima esibizione a fianco di Daniel Harding e della Royal Concertgebouw Orchestra, il grande pianista fa ritorno all’Auditorium del Lingotto con un repertorio totalmente romantico, quale seconda tappa del tour che il 19 febbraio lo vedrà impegnato all’Accademia di Santa Cecilia a Roma.

Per il suo programma torinese Lang Lang intreccia la cantabilità suadente della Pavane in fa diesis minore op. 50 che più ha contribuito alla fortuna di Gabriel Fauré dalla sua creazione, avvenuta nel 1888 con l’aggiunta di un coro ai Concerts Lamoureux; le otto folgoranti fantasie di Kreisleriana op. 16 del 1838 di Robert Schumann e dedicate a Chopin; una scelta di brillanti Mazurche di Fryderyk Chopin, che si iscrivono nel comune repertorio della Salonmusik coltivato ininterrottamente dal compositore fin dai precoci esordi nei salotti dell’aristocrazia di Varsavia; la Polacca in fa diesis minore op. 44 del 1841, una pagina chopiniana dal tono eroico fortemente sperimentale a livello formale, che fu lo stesso autore a definire “una specie di Fantasia in forma di Polacca”. Detta anche Polonaise, la Polacca in fa diesis minore risulta un’opera sperimentale che nasce nel 1841, anno in cui Chopin andava ricercando per le sue composizioni nuove soluzioni formali che raggiungeranno la loro espressione più alta nella Fantasia in fa minore op.49. Pubblicata nel 1841 questa Polacca, anzi Fantasia in forma di polacca, sollevò gli entusiasmi di Huneker, Liszt e molti altri. Si tratta di una pagina arditamente concepita e realizzata. Il tema della Polacca sgorga da un gruppo di suoni inesistenti affermandosi con un tono drammatico, che rivela subito la personalità di Chopin.

 

Mara Martellotta

Tra Melville e il garage rock

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60

Chi non conosce “The Turtles”? Gruppo californiano famoso e di gran successo che legò le proprie fortune soprattutto al brano “Happy Together”, pezzo ben apprezzato anche a livello di pubblicità televisiva italiana. L’etichetta di Los Angeles legata a doppio filo con la band era ben nota per il logo caratterizzato da una balena bianca e non a caso recava nome “White Whale”. Ma, come ormai ben saprete, il sottoscritto non ama parlare di bands celebri o etichette di grande cabotaggio; e infatti prendo spunto dalla balena bianca di “White Whale” per procedere per somiglianza e passare direttamente ad un’etichetta di Chicago (molto meno nota e di medio-piccolo calibro).

Il logo era perlomeno curioso e recava un capodoglio quasi “sorridente” con coda davvero minuscola; il nome (manco a dirlo) era “Mobie”, ritagliato su suggestioni letterarie alla Herman Melville.

La veste grafica rimase sostanzialmente invariata negli anni (tra 1966 e 1968), a differenza di quella cromatica che passò dal logo color argento su fondo canna di fucile (anche alternato alla stessa cromia ma invertita), all’argento su fondo blu (in alcuni casi con tono argento scuro il logo era poco visibile per la natura dell’accostamento di colori, che a dirla tutta rendeva problematica anche la lettura del nome delle bands, dei titoli dei brani e degli autori…).

L’etichetta presentava caratteristiche musicali e stilistiche piuttosto omogenee ed uniformi (a differenza di altre in cui risultavano mescolati generi sovente parecchio differenziati tra loro), incentrata soprattutto su garage rock e rock psichedelico. In tutta sincerità il rischio di restare “di nicchia” e di venire oscurata da realtà musicali “cetacee” ben più note era alto, ma per fortuna il giusto lascito musicale per gli appassionati di garage rock l’ha spinta a comparire più e più volte in parecchie “compilations” [in primis “Ho-Dad Hootenanny! Beer-Blast ‘65!”; “Buzz Buzz Buzzzzzz. Vol. 2”; “Psychedelic Crown Jewels. Vol. 3”; “Brain Shadows. Vol. 2”; “Psychedelic States: Illinois in the 60s. Vol. 1”] grazie ad alcuni brani garage e psych garage prodotti anche da James Hallessey Manning Jr., che nell’elenco qui di seguito verranno puntualmente evidenziati:

–  Ron Jones and The “C” Notes  “Goodbye Linda / Why?”  (3419)  [1966];

–  Ronnie Jones  “Silly Little Fool / Little Jezebel”  (3421; MW831-832)  [1967];

–  CHY GUYS  “You’ll Never Believe Me / Say Mama”  (3423)  [1967];

–  THE COBBLESTONES  “It Happens Every Time / I’ll Hide My Head In The Sand”  (3424) [1967];

–  THE COBBLESTONES  “Flower People / Down With It”  (3425; MW941-42)  [1967];

–  THE IRON GATE  “Get Ready / You Must Believe Me”  (3429)  [1968];

–  THE RAVELLES  “Psychedelic Movement / She’s Forever On My Mind”  (3430)  [1968];

–  THE SHIRT TAIL RELATION  “The Reason Why / You Don’t Know Like I Know”  (3432) [1968];

–  THE SUMMIT  “How You Move My Soul / Oh What Can I Do”  (3433)  [1968];

–  Skip Wulf  “Soul Lovin’ Baby / Summer Love”  (3435)  [1968];

–  Deanna and The Here & Now Singers  “Isolation / Attic Of My Mind”  (3436)  [1968].

Gian Marchisio