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Basket, Final Eight, la finalissima sarà Milano – Napoli

Tutto esaurito sugli spalti dell’Inalpi Arena (12207 spettatori) e grande spettacolo nelle due semifinali che si sono disputate ieri, con EA7 Emporio Armani Milano e Generazione Vincente Napoli che hanno avuto la meglio su Umana Reyer Venezia (100-77) e UNAHOTELS Reggio Emilia (87-78).

Le due squadre si affronteranno oggi alle 18 nell’ultimo capitolo della Frecciarossa Final Eight 2024, che ha fatto vivere a Torino una settimana da capitale del grande basket italiano.

EA7 Emporio Armani Milano – Umana Reyer Venezia 100-77

Una partita a senso unico quella della prima semifinale tra EA7 Emporio Armani Milano e Umana Reyer Venezia. Milano si è portata in vantaggio sin dai primi canestri, con una tripla di Stefano Tonut sul filo della sirena che ha tenuto Venezia lontana di 11 punti alla fine del primo quarto, chiuso 31-20. Nel secondo quarto l’Olimpia riparte forte con un parziale di 9-0 e la Reyer appare in seria difficoltà; dopo un parziale di 29-17 le due squadre vanno negli spogliatoi con il punteggio di 60-37, con i punti segnati nel primo tempo da Milano che sono il nuovo record nella storia delle Final Eight. Nel terzo quarto la Umana tenta il recupero, con un parziale di 9-0 che porta il risultato sul 60-46 e il time out chiesto dal coach Messina per strigliare la sua squadra, tornata in campo un po’ troppo rilassata. La Reyer non approfitta di qualche errore di troppo degli avversari, conquista il terzo quarto (21-14) ma Milano rimane lontana 16 punti: 74-58. Il divario tra le due squadre aumenta nell’ultimo quarto (parziale di 26-19) con Venezia che perde troppi palloni e Milano che conquista con merito la sua dodicesima finale di coppa Italia con il punteggio finale di 100-77.

Generazione Vincente Napoli – UNAHOTELS Reggio Emilia 87-78

Spettacolo incredibile in campo e anche sugli spalti, nella seconda semifinale giocata alle ore 20.45, con i tifosi di Reggio Emilia e di Napoli che si sono fatti decisamente sentire con i cori per i loro beniamini, in una vera e propria “sfida nella sfida” che è terminata, al termine di un finale incredibile, solo dopo i tempi supplementari.

Nel primo quarto Reggio Emilia indirizza subito la partita dalla propria parte, Napoli non molla ma sbaglia troppo (1/10 nei tiri da 3): al termine dei primi dieci minuti il parziale è di 24-10. Napoli si riavvicina a Reggio con un gran secondo quarto, caratterizzato da molti errori da ambo le parti e da un finale canestro a canestro in cui le due squadre di avvicinano a due soli punti di distanza. 29-17 il parziale a favore dei partenopei, con le due squadre che vanno negli spogliatoi con il punteggio di 41-39 per Reggio Emilia. Squadre contratte alla ripresa, con tanti errori al tiro e primo canestro segnato da Napoli dopo un minuto e mezzo che porta per la prima volta la gara in parità: 41-41. Sul momento più bello i partenopei si perdono e non trovano più il canestro per oltre cinque minuti, Reggio Emilia ne approfitta e, nonostante i troppi errori, conserva la testa del match e chiude il terzo quarto (parziale 17-14) sul punteggio di 58-53 a suo favore. Nell’ultimo quarto la grande intensità agonistica va di pari passo con i troppi errori tecnici commessi dalle due squadre. La UNAHOTELS sembra ritrovare un po’ di precisione al tiro e due triple segnate da Langston e Chillo tengono a distanza di sicurezza la GeVi, che però non demorde e con un sussulto finale si porta a -1 a 1:28 minuti dalla fine. Incredibile e ricco di emozioni il finale: Owens riporta gli emiliani a tre punti di vantaggio ma a 17 secondi dalla fine una tripla di Sokolowski porta il match in parità. Si va ai tempi supplementari sul punteggio di 73-73, con un ultimo quarto a favore di Napoli (20-15). Sorpasso GeVi con due tiri liberi segnati da Pullen a 2:51 dalla fine, che si ripete subito dopo con una tripla che porta la sua squadra a  +5. Finale al cardiopalma, con Reggio che non riesce a recuperare il distacco e Napoli che si aggiudica questa incredibile partita con il risultato finale di 87-78.

La squadra partenopea, grande sorpresa delle Final Eight 2024, domani avrà la possibilità di vincere la Coppa Italia 18 anni dopo lo storico successo del 2006.

TORINO CLICK

L’impegno dei cattolici in politica per il bene comune

Caro Direttore,

L’Arcivescovo Repole dopo aver chiesto pubblicamente a Stellantis cosa intendesse fare per Mirafiori, ha organizzato un incontro con Cirio e Lorusso sui problemi di Torino , che si sono appesantiti negli ultimi anni , dicendo che dietro i numeri negativi ci sono persone vere che stanno male e che sono in difficoltà. Ieri ha voluto incontrare nel salone dove San Murialdo incontrava i giovani negli anni in cui Cavour entrava al Governo , i cattolici torinesi impegnati in politica e ha aperto una discussione che proseguirà nei prossimi mesi. Repole in qualche modo ha ripreso l’ultimo manifesto di Aldo Moro “Verrà la stagione dei doveri ” quando ha detto che una Società di soli Diritti muore.
Per chi crede una delle frasi più importanti e difficili del Vangelo e’ “ama il prossimo Tuo come Te stesso”, quindi i problemi di chi è in difficoltà sono i tuoi problemi e quindi cerca di dare una mano, non girarti dall’altra parte.  E’ ciò che mi hanno insegnato in Parrocchia a Canale, il paese dove sono nato, a non girarsi mai dall’altra parte.
Ho iniziato a interessarmi durante l’autunno caldo quando Donat Cattin in un mese fece ciò che non sono stati capaci di fare i Ministri del Lavoro degli ultimi trent’anni. Donat Cattin pose fine alla stagione dei Bassi salari. Al Presidente di Confindustria , il mitico Angelo Costa, Donat Cattin disse :”Presidente questa volta tocca a Voi pagare”. Quel gesto mi è dentro tutt’ora e come sanno i trasportatori quando sono stato al Governo ho fatto di tutto per aiutarli. Con la Associazione SILAVORO , cui ho dato vita mentre i Sindaci torinesi di sinistra non si accorgevano dei grandi problemi del lavoro nella nostra Città , non ho solo organizzato la Grande Manifestazione SITAV del 10 Novembre 2018 che ha salvato l’opera più importante per il futuro  ma ogni anno a Pasqua e Natale organizziamo una raccolta dei generi alimentari per le famiglie bisognose . Raccolta che consegniamo alla Parrocchia della Pace, al SERMIG e alla Caritas.
Negli ultimi anni forte è stato l’impegno a evidenziare il degrado delle periferie, in particolare a Barriera di Milano a sostegno del grande impegno dei Parroci della Pace.
Quelli della mia età sono cresciuti con i forti messaggi di Paolo VI sulla importanza dell’impegno in politica.  I migliori esponenti del cattolicesimo impegnato in politica , da Peyron a Grosso, da Donat Cattin  a Botta, da Bodrato a Porcellana contribuirono alla rinascita di Torino dalle macerie della seconda guerra mondiale .
Nell’epoca del bipolarismo invece  i cattolici torinesi dividendosi non hanno più   avuto un ruolo trainante e  si sono divisi tra chi ha appoggiato le amministrazioni di sinistra e chi si è impegnato nel Centro destra .   Neanche il declino economico di Torino e l’aumento dei problemi sociali ha risvegliato il protagonismo dei cattolici impegnati in politica così che il fortissimo appello dell’Arcivescovo Nosiglia sulla metà della Città che sta bene che non si accorge della metà della Città che sta male non ha avuto risposte da chi appoggiava il governo di Torino . Ora il nuovo Arcivescovo Repole prima ha evidenziato il salario sempre più povero poi ha chiesto a Stellantis conto del suo interesse su Torino e infine ieri ha sottolineato la importanza dell’impegno in politica , senza distinzioni  di schieramento,   ha richiamato i cattolici a caratterizzare maggiormente il l’oro impegno  nei partiti in cui si stanno impegnando.
Mino Giachino Responsabile piemontese trasporti e logistica di FDI

Continua la fase negativa della Juve: pareggio a Verona

Finisce 2-2 la partita della Juventus al Bentegodi nell’anticipo della 25/a giornata di serie A contro il Verona. Non è un bel periodo per la Juve: i bianconeri nelle ultime quattro partite hanno racimolato solo due punti e  si piazzano a -9 (-12 virtuale) rispetto alla capolista, l’Inter. E oggi anche il secondo posto è a rischio a favore del Milan.

Droga, due arresti in Barriera di Milano

Il personale del Commissariato di P.S. Barriera Milano ha arrestato, in due contesti differenti, 2 persone gravemente indiziate di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio; uno anche per resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale e danneggiamento aggravato.

Il primo evento accade in mattinata in Corso Giulio Cesare, quando gli agenti notano un cittadino senegalese di 58 anni entrare nei giardini “Madre Teresa di Calcutta” uscendo su Corso Vercelli, per poi tornare indietro apparentemente senza motivo. Fermatosi poi all’interno di un esercizio commerciale, gli agenti decidono di sottoporlo a controllo, chiedendo all’uomo un documento d’identità. Lo stesso, sin da subito, si mostra nervoso e riluttante al controllo di polizia e colpisce entrambi i poliziotti nel tentativo di darsi alla fuga. Nonostante la violenta resistenza opposta dall’uomo, che causerà 20 giorni di prognosi a un agente e 14 all’altro, gli operatori lo fermano e mettono in sicurezza. L’uomo viene trovato in possesso di 22 dosi di eroina e cocaina, nonché della somma di denaro di 110 euro in contanti, verosimilmente frutto di illecita attività di spaccio. Il cinquantottenne, inoltre, nelle fasi della traduzione negli uffici di Polizia, danneggia la portiera posteriore destra della volante con numerosi calci.

Anche nel secondo caso è stato rintracciato dai poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato un cittadino senegalese, quarantaseienne, che deteneva in casa crack e cocaina, un bilancino di precisione, materiale vario utile al confezionamento di sostanze stupefacenti, nonché la somma di denaro di 200 euro. L’uomo è stato tratto in arresto per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e tradotto in carcere.

La collina di Torino e le sue meraviglie

Scopri – To   Alla scoperta di Torino

Alle porte di Torino sono numerosi i luoghi di interesse non solo dei turisti ma anche per i cittadini sabaudi. Tra di essi il Monte dei Cappuccini a due passi dal centro di Torino, dove si erge la Chiesa di Santa Maria Al Monte in stile tardo rinascimentale con interni barocchi tipica del sedicesimo secolo, all’interno della Chiesa vi è raffigurata una leggenda che narra di un’enorme lingua di fuoco che uscì dal tabernacolo per far fuggire gli invasori francesi. Il Monte dei cappuccini ospita anche un grande convento adiacente alla Chiesa di Santa Maria, nel quale una parte è adibita al Museo Nazionale della Montagna dal 1874.
Quest’ultimo ha al suo interno molte documentazioni, filmati, installazioni dedicate alla montagna e all’alpinismo estremo con sezioni espositive sempre nuove e aggiornate nel tempo. Al termine del museo una terrazza panoramica che affaccia su Piazza Vittorio la più grande piazza Piemontese.
L’ARTE CULINARIA DELLA COLLINA TORINESE
A pochi passi dal convento, il ristorante “Al monte dei cappuccini” aperto dal martedì al sabato, la sua terrazza panoramica e i suoi interni di gran classe fanno del ristorante uno dei posti più particolari della collina torinese. La cucina rispetta e valorizza le origini del territorio, tra i piatti più ambiti l’albese con limone, parmigiano e bagna cauda, il carpaccio di tonno e l’insalata di carciofi. Tra i primi troviamo i malfatti di salsiccia di Bra, i tagliolini alle verdure croccanti e i ravioli della Val Varita, tra i secondi la tagliata di ginepro e rosmarino, il filet mignon alle due cotture con prugne e la scottata al parmigiano. Per i più golosi hanno anche una vasta selezione di dolci tra cui il classico bonet della tradizione piemontese cotto al forno, il tortino di sfoglia con pere e cioccolato e molti altri.
VILLA REGINA E VILLA GENERO
Tra le meraviglie della collina torinese vi è anche Villa della Regina, una dimora lussureggiante del seicento costruita per volere Maurizio di Savoia, figlio del Duca Carlo Emanuele I e Caterina D’Asburgo, proprio per questo la villa in origine si chiamava Villa del Principe. Negli anni divenne la dimora estiva di Anna Maria D’Orleans e prese il nome attuale.
Davanti alla villa un enorme giardino ad anfiteatro con dodici statue e al centro una fontana raffigurante il dio Nettuno. All’interno della residenza numerosi arazzi seicenteschi, affreschi e raffinate sale con decorate e dipinte dai grandi maestri di quell’epoca, come i quadri di Giovanni Battista Crosato.
A due passi da Villa Regina, vi è Villa Genero, meno conosciuta, ma altrettanto maestosa. Villa Genero venne edificata nel milleottocento per volere del banchiere torinese Felice Genero e passata negli anni nelle mani di benestanti famiglie piemontesi, ancora oggi la villa è privata. La particolarità di questa dimora è sicuramente il suo parco con alberi secolari, sentieri, scale ornamentali, statue e fontane e in cima una meravigliosa terrazza dove si può osservare la città dall’alto. Il parco è invece accessibile a tutti per poter fare jogging, passeggiare e godersi la natura a pochi passi dalla città.
 BASILICA DI SUPERGA
Tanti turisti ogni fine settimana prediligono invece la Basilica Di Superga, fatta costruire a partire dal 1715 dal re Vittorio Amedeo II come ringraziamento alla vergine Maria dopo la battaglia contro i francesi. La Basilica fu commissionata all’architetto Filippo Juvarra, principale esponente del Barocco, l’opera fu molto difficoltosa perché il terreno non permetteva la costruzione della basilica, dovette quindi abbassare la cima del colle per riuscire ad ottenere un terreno piano che ne permettesse l’edificazione.
Nel 1731 venne inaugurata e da allora è possibile vederla da quasi tutta Torino. La basilica con pianta circolare ha una grande cupola barocca all’estremità, si dice ispirata al Pantheon di Roma. All’interno troviamo la cripta Reale con le spoglie della famiglia Savoia.

La Basilica di Superga, Villa Regina, Villa Genero e il Monte dei Cappuccini rappresentano solo una parte delle meraviglie della collina torinese, spesso ancora poco conosciuta nel profondo.

Noemi Gariano

Prima nazionale al Carignano per l’Otello di Shakespeare in lingua ungherese

Per  la regia di Kriszta Székely,dal 22 al 25 febbraio 2024

 

Andrà in scena al teatro Carignano, il 22 febbraio prossimo in prima nazionale, alle 19:30, l’Otello di William Shakespeare, per la drammaturgia di Ármin Szabó – Székely, diretto dalla regista ungherese Kriszta Székely, artista associata al Teatro Stabile di Torino che, nella passata stagione, ha firmato la regia del Riccardo III con l’interpretazione di Paolo Pierobon. Lo spettacolo, prodotto dal Katona József Színház e dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, resterà in scena per la stagione in abbonamento dello Stabile fino al 25 febbraio 2024. Lo spettacolo è in lingua ungherese con soprattitoli in italiano. Nella regia di Kriszta Székely la chiave del dramma di Shakespeare e Iago, che odia, mente, non è chi dice di essere e, con le sue bugie, distrugge tutto. Proprio come Riccardo III è determinato a essere un cattivo e subordina tutte le sue azioni a questo scopo. Non vacilla, va avanti, non si tira indietro di fronte a nulla, e diventa un uomo di spettacolo e un illusionista. È ferito, il suo capo non lo ha nominato Colonello ed è rimasto Capitano. Questa frustrazione  è l’odio cieco guidano tutto. Otello incarna l’outsider sempre presente che, per qualche meschino motivo, viene stigmatizzato, condannato e emarginato: non può inserirsi nella società ed è il bersaglio perfetto per una comunità che, attraverso lui, sfoga la frustrazione, la rabbia e l’impotenza represse. Alla fine diventa ciò che gli altri vogliono che sia: si libera dell’uniforme militare e scatena l’aggressione che uccide Desdemona.

“Non sono quel che sono” dice Iago, un Capitano che vuole diventare Colonnello, geloso di tutti, mente a tutti. È consapevole della manipolabilità delle persone e del fatto che la realtà non è inequivocabile. Tutto dipende da come viene presentato. Sente le crepe tra amanti, amici e alleati, e con le sue bugie contribuisce a rendere queste crepe degli abissi. Spacca in due il mondo e fonda le sue azioni sull’incertezza, sulla paura e sui pregiudizi, divide e impera. Otello crede alla sincerità di Iago perché il suo sottoposto è bravissimo a recitare la parte dell’uomo onesto. Nel mondo ingenuo del moro, Desdemona è additata come adultera, perché l’apparenza è contro di lei. La bugia rende più grande la parte peggiore delle cose, fa cadere tutto a pezzi in un batter d’occhio.

La regia di Székely non si limita a trattare il tema degli estranei, ma esamina il cancro del nostro presente, la volontà egoistica distruttiva di potere, il meccanismo socialmente dominante delle fake news, e tratta sentimenti molto umani come la frustrazione, causata dall’abbandono e dalla gelosia, che è una delle forze motrici dietro le azioni di quasi tutti i personaggi. L’aspetto inquietante è il metodo, il fatto che niente e nessuno abbia importanza, che il fine debba essere raggiunto senza tener conto del costo richiesto. Oggi vediamo molti casi, figure e metodi di questo tipo intorno a noi. Forse è per questo che lo spettacolo tocca rapidamente lo spettatore, poiché egli vede ciò che vive ogni giorno. Si tratta di un effetto alimentato da uno stile di messa in scena fresco, dinamico e contemporaneo.

 

Teatro Carignano, piazza Carignano 6, Torino

Dal 22 al 25 febbraio 2024

Orari: giovedì e sabato ore 19:30/venerdì ore 20:45/domenica ore 16:00

Biglietti: intero € 37 – ridotto € 34

 

Mara Martellotta

“IAAD. Design Workshop” A Torino, 150 studenti si confrontano

Sei workshop, sei “sfide” per progettare il futuro: “IAAD. Un linguaggio senza confini”

Dal 19 al 24 febbraio

“Gli ‘IAAD. Design Workshop’ sono riflessioni che si trasformano in progetti. Idee che diventano soluzioni”.

Con questa suggestiva presentazione si apre la XIV edizione degli “IAAD. Design Workshop” progettata da “IAAD.Torino”, in collaborazione con “Itinerari Paralleli”“impresa sociale che accompagna nell’ideazione, progettazione e realizzazione di contenuti culturali e azioni di innovazione sociale, aggregando competenze complementari con una forte visione etica in comune”.

Titolo “Design. A dialogue without boundaries”, la nuova edizione si aprirà lunedì 19 febbraio alle 11,30, presso l’Impresa Sociale – Teatro “Q77” (corso Brescia 77, Torino) e vedrà il contributo di “World Design Organization” (“WDO” di Montreal – Canada)) con gli interventi di Thomas Garvey, WDO President, Lilian González, Industrial Designer e Board advisor WDO e del designer Matteo Ragni.

Da lunedì 19 a sabato 24 febbraio, 150 studenti “IAAD.” e delegazioni provenienti da college europei “AD Education” e dai partner italiani “Accademia Italiana” (Firenze e Roma), “Scuola Holden” (Torino), “SAE Institute” (Milano), si confronteranno per immaginare “nuove opportunità e soluzioni” per risolvere le attuali “divisioni fisiche, culturali, tecnologiche, sociali”.

Ogni team sarà composto da un “project leader” (un professionista vicino alla tematica affrontata dal workshop), uno o più assistenti e studenti dei diversi dipartimenti “IAAD.” e delle delegazioni ospiti. Caratteristica del team di lavoro è la trasversalità di competenze rappresentate”, per promuovere il confronto con background culturali, sociologici e accademici diversi sul tema del confine “Design. A dialogue without boundaries”.

Ospiti della conferenza inaugurale: Lilián González  (designer industriale, coordinatrice accademica all’“Università Anahuac” del Messico, nonché membro del comitato editoriale della rivista “Worldesign” di “Domus” e consigliere del “Don Norman Design Award”) insieme al milanese Matteo Ragni , che dal 1994 progetta e si occupa di design negli ambiti più diversi dell’industria e dell’artigianato, con un interesse che si focalizza sempre di più sulla progettazione volta ad unire “funzione” e “innovazione tipologica”. Ragni é stato, inoltre, uno dei più giovani vincitori del “Compasso d’Oro” a 29 anni, nel 2001, con la posata usa e getta “Moscardino”, disegnata insieme a Giulio Iacchetti. Nel 2014 ha ricevuto il secondo “Compasso d’Oro”, sempre con Giulio Iacchetti, per il design di una serie di tombini per “Montini Spa”, azienda specializzata in chiusini e griglie stradali, con sede a Roncadelle (Brescia). Lavori, che di volta in volta “sottolineano un approccio eclettico e discreto, sempre alla ricerca dell’ironia e del gesto progettuale riflessivo e pulito”.

Alla guida dei sei workshop“MinD Mad in Design”, l’associazione che dal 2014 opera in risposta a situazioni di disagio ed emarginazione nell’ambito della fragilità mentale; Elia Pellegrino, musicista, ha suonato nel “Pugile” (band torinese) per diversi anni e portato avanti il progetto solista “AKE”; Jacopo Gottlieb , esperto nella creazione di esperienze di “realtà virtuale” nel campo della divulgazione scientifica; Dario Oliverodesigner multidisciplinare appassionato di “car design”, vincitore del “Red Dot Design Award”Alessandro Argenio, direttore nel Master in “Transportation Design” all’“Umeå Institute of Design” (Svezia); Alberto Piazzalunga, “designer multidisciplinare” che lavora su progetti di impatto sociale; Enrico Tarò , designer, operatore culturale e ricercatore indipendente interessato in particolare “allo sviluppo di nuove forme di collettività e di partecipazione attraverso linguaggi artistici e culturali”.

Per infowww.iaad.it

g.m.

Liste attesa, Valle (Pd): La Regione ignora Università e Politecnico”

 “CHIEDE AIUTO ALLA BOCCONI. MA DAVVERO CI SERVONO GLI ESPERTI LOMBARDI PER ELABORARE SOLUZIONI?”

 

«La mobilità passiva verso la Lombardia non riguarda solo più i malati ma anche gli esperti. Cirio e Icardi dopo averci illustrato a più riprese i risultati “straordinari” sul fronte abbattimento delle liste di attesa a fine legislatura si affidano all’università Bocconi per analizzare i dati e prospettare soluzioni. Evidentemente i risultati ottenuti in questi 5 anni non erano poi così “straordinari”. Ma soprattutto: perché la Bocconi? La nostra Università e il nostro Politecnico non sono forse in grado? Il principio sovranista per il quale prima vengono le eccellenze del territorio, vale solo per formaggi, insaccati e prodotti agricoli? Non credo che serva farci spiegare dagli esperti lombardi che esiste un problema di mancata condivisione delle agende o che bisogna rafforzare il Sovracup o migliorare l’appropriatezza prescrittiva. Lo diciamo da tempo e lo sanno molto bene tutti gli operatori del servizio sanitario regionale. Peraltro, immaginiamo che durante gli anni del commissariamento, quando gli esperti Agenas stazionavano nei locali dell’assessorato alla sanità, qualche analisti sul tema l’abbiano fatta. Viene da pensare che ricorrere alla Bocconi per trovare soluzioni riorganizzative sia un ulteriore modo per evitare da fare le uniche cose che davvero sono necessarie per ridurre i tempi di attesa: assumere più personale, potenziare la medicina territoriale, investire davvero nell’edilizia sanitaria e non annunciando progetti che stanno solo sulla carta (quella dell’Inail?)».

 

Daniele Valle

Vicepresidente del Consiglio Regionale

Progetto Leini Cardioprotetta

Sabato 24 febbraio a partire dalle 9,30 momento conclusivo del progetto Leini Cardioprotetta che, coinvolgendo cittadini, commercianti e aziende, ha portato all’installazione di 12 nuovi defibrillatori automatici in tutto il territorio comunale. La raccolta fondi è stata curata dall’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco Onlus, mentre l’acquisto è stato effettuato dal Comune con un’integrazione a cura dell’intera spesa. I corsi per l’utilizzo del DAE, che comunque per legge può essere usato da chiunque in caso di necessità, e sulle tecniche di rianimazione cardio-polmonare sono effettuati da CRI Leini.
Appuntamento alle 9,30 in via Nuvolari per la consegna del DAE acquistato con il contributo dei residenti della zona; alle 10,30 presso il Teatro civico Pavarotti momento conclusivo del progetto, con la partecipazione dei donatori, delle autorità cittadine, del coordinatore del progetto, il consigliere comunale Alberto Massasso, e di Marcello Segre, presidente AICR Onlus. Seguirà dimostrazione e prova pratica dell’utilizzo del DAE a cura di AICR Onlus

Dalla Regione nuovi fondi per 805 Comuni piemontesi

 

Stanziati dalla Regione 105 milioni di euro a favore di 805 Comuni piemontesi per progetti di sviluppo e coesione. Una delibera approvata dalla Giunta finanzia la valorizzazione di 24 Aree omogenee tramite il Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027, nell’ambito dell’accordo per la crescita territoriale firmato nello scorso dicembre dal presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, e dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

«Mettiamo in campo 105 milioni di euro per consentire a oltre 800 amministrazioni comunali di realizzare una serie di interventi strategici attesi da tempo. In questo modo diamo risposte concrete ed efficaci alle richieste dei cittadini su bisogni crescenti di sanità, mobilità, istruzione, ambiente e competitività – puntualizza il presidente Cirio – Fin dal primo giorno di mandato abbiamo concentrato la nostra programmazione sulle necessità di ogni singola amministrazione locale, con 65 milioni già distribuiti a più di 150 Comuni delle aree interne e 130 milioni assegnati a oltre 200 Comuni con il programma regionale Fesr. E adesso aggiungiamo questa nuova misura che produrrà sviluppo diffuso e partecipato in 24 aree omogenee del Piemonte».

«Grazie a queste risorse – aggiunge il presidente – tutte le province piemontesi avranno ricadute positive in termini di sostegno alle grandi sfide per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile, l’innovazione e il welfare. Il Fondo sviluppo e coesione, se da un lato rappresenta una significativa fonte di finanziamento, dall’altro è un’opportunità concreta di lavorare in sinergia come aggregazioni territoriali a beneficio dello sviluppo locale di aree vaste del nostro Piemonte».

La distribuzione delle risorse

Le risorse saranno distribuite tra 805 comuni, suddivisi in 24 aree omogenee. Questo lo schema di ripartizione dei fondi, tenendo conto che alcune Aree contengono anche Comuni di altre province.

* a 146 Comuni della provincia di Alessandria 28 milioni

– 44 dell’Area Monferrato casalese e Terre di Po, finanziata complessivamente con 7,4 milioni

– 41 dell’Area Alto Monferrato, finanziata complessivamente con 5,6 milioni

– 30 dell’Area Bacino del Tanaro, finanziata complessivamente con 4,7 milioni

– 28 dell’Area Appennino alessandrino, finanziata complessivamente con 3,1 milioni

– 3 dell’Area Borghi delle Vie d’Acqua, finanziata complessivamente con 7 milioni

* a 104 Comuni della provincia di Asti 21 milioni

– 51 dell’Area Monferrato Heritage Unesco, finanziata complessivamente con 4,3 milioni

– 33 dell’Area Terre di Langa e Monferrato, finanziata complessivamente con 5 milioni

– 16 dell’Area Bacino del Tanaro, finanziata complessivamente con 4,7 milioni

– 4 dell’Area Monferrato casalese e Terre di Po, finanziata complessivamente con 7,4 milioni

* a 63 Comuni della provincia di Biella oltre 8 milioni

– 47 dell’Area Biellese, finanziata complessivamente con 5,7 milioni

– 16 dell’Area Baraggia, finanziata complessivamente con 2,6 milioni

* a 176 Comuni della provincia di Cuneo 26 milioni

– 37 dell’Area Terra di Langa, finanziata complessivamente con 2,6 milioni

– 29 dell’Area Monregalese, finanziata complessivamente con 4,1 milioni

– 25 dell’Area Alta Valle Tanaro e Cebano, finanziata complessivamente con 2,2 milioni

– 23 dell’Area Terre del Monviso, finanziata complessivamente con 2,8 milioni

– 20 dell’Area Pianura cuneese, finanziata complessivamente con 3,5 milioni

– 17 dell’Area Valle Stura, finanziata complessivamente con 2,7 milioni

– 15 dell’Area Roero, finanziata complessivamente con 2,6 milioni

– 10 dell’Area Terre di Langa e Monferrato, finanziata complessivamente con 5 milioni

* a 51 Comuni della provincia di Novara 11 milioni

– 41 dell’Area Novarese, finanziata complessivamente con 4,7 milioni

– 10 dell’Area Laghi, finanziata complessivamente con 5,9 milioni

* a 160 Comuni della provincia di Torino 35 milioni

– 72 dell’Area Canavese, finanziata complessivamente con 8,6 milioni

– 27 dell’Area Orco e Soana, finanziata complessivamente con 3,9 milioni

– 19 dell’Area Pianura torinese, finanziata complessivamente con 3,8 milioni

– 19 dell’Area Val di Susa, finanziata complessivamente con 2,7 milioni

– 15 dell’Area Valli Chisone e Germanasca, finanziata complessivamente con 1,9 milioni

– 6 dell’Area Monferrato casalese e Terre di Po, finanziata complessivamente con 7,4 milioni

– 2 dell’Area Borghi delle Vie d’Acqua, finanziata complessivamente con 7 milioni

* 52 Comuni della provincia del Verbano Cusio Ossola 9 milioni

– 36 dell’Area Laghi, finanziata complessivamente con 5,9 milioni

– 16 dell’Area Ossola, finanziata complessivamente con 2,6 milioni

* a 53 Comuni della provincia di Vercelli 10 milioni

– 49 dell’Area Borghi delle Vie d’Acqua, finanziata complessivamente con 7 milioni

– 4 dell’Area Baraggia, finanziata complessivamente con 2,6 milioni

I prossimi passi

Ogni Comune potrà richiedere il contributo entro il 31 maggio, candidando tramite l’Area omogenea di appartenenza un massimo di tre proposte: una del valore fino a 100 mila euro, una seconda fino a 250 mila euro e una terza fino a 500 mila euro, con l’importo minimo mai inferiore a 50 mila euro. Il finanziamento della Regione potrà coprire al massimo il 90 per cento del totale di ciascun progetto.

Gli interventi potranno riguardare gli ambiti di digitalizzazione, competitività delle imprese, energia, ambiente e risorse naturali, cultura, trasporti e mobilità, riqualificazione urbana, welfare e salute, istruzione e formazione e capacità amministrativa.

Sulla base delle richieste presentate, la Regione definirà un piano di sviluppo per ciascuna area omogenea e assegnerà i finanziamenti ai progetti ritenuti più strategici, nel limite della dotazione finanziaria attribuita a ciascuna aggregazione territoriale.

Dei 105 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione, 100 saranno ripartiti tra i progetti dei singoli Comuni, mentre i restanti 5 milioni verranno distribuiti come premialità a favore delle proposte sovracomunali. Queste risorse potranno comunque essere ulteriormente integrate dalla Regione.

Nelle prossime settimane, il presidente Cirio e gli assessori regionali inizieranno un tour per incontrare i sindaci delle 24 aree omogenee e per illustrare loro il funzionamento della misura e le tempistiche e modalità di presentazione dei progetti.