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“E non esiste una Me senza Te”: Silvia Pizza narra l’amore salvifico di un genitore per la figlia

Informazione promozionale

Sofia incrocia più volte lo sguardo amorevole di Sara e intuisce che in famiglia ci sono tutte le risorse che le servono per sentirsi accolta, capita ed amata. Dall’altro canto, Sara sente il bisogno di dedicare un diario epistolare alla figlia per accompagnarla passo passo alla rinascita, a risollevarsi come una fenice dalle sue stesse ceneri. E si concederà, nel corso degli anni, un’opportunità di confronto irripetibile…

L’autrice

Silvia Pizza è nata a Lucca e vive a Pescia, nella provincia pistoiese. Scrittrice, poetessa, saggista e divulgatrice di ottimismo, di resilienza, di saggezza. Ha esordito con quattro romanzi, cinque sillogi di poesie e tre antologie tra saggi, riflessioni e divagazioni d’impronta psicologica. Racconta di sé con un lessico schietto, esplicito, profondo e trasmette questa passione letteraria sui canali social, postando tanti componimenti inediti e altrettanti pensieri oculati sull’introspezione, sulla psicologia femminile, sull’adolescenza, sulle relazioni umane e sui conflitti esistenziali. Nel 2016 esordisce con il romanzo “Mi scordo di dimenticarti”, nel 2017 con un altro romanzo “Memorie di un amore folle”, poi con la silloge “Urlo nelle stanze infinite dei miei pensieri” e infine con una raccolta intimista di riflessioni, e-mail e liriche, intitolata “Un’icona su WhatsApp”. Nel 2018 pubblica un’antologia di saggi intitolata “Perle di Primavera” e si mette alla prova con le linee-guida per il benessere psicofisico, proprio avanti la pandemia da Covid-19.  Ritorna a scrivere dopo quattro anni di stasi voluta, con “Le divagazioni di una scrittrice senza filtro” presenti in “Autenticità” e tanta voglia di musica, di serenità, di attaccamento, di poesia classica.  Silvia lo fa, scegliendo un approccio più franco, più incisivo, più intenso sui canali social, perché finalmente ha imparato a esporre la sua scrittura, senza confini, senza prevenzione, senza freni. A fine aprile 2023 propone all’attenzione del pubblico il suo quarto romanzo “Basta che mi prendi la mano e tutto si aggiusta” con l’estro e la passione che la caratterizzano. E ancora continua a scrivere un nuovo romanzo che spera di finire a breve. La maggior parte delle sue pubblicazioni sono edite con la Booksprint, altre due edite: “Istanti di eterno” e “Ti avrei voluto per la vita, storia del primo amore”, con La riflessione di Davide Zedda; una edita con la Montedit di Melegnano – “Un’insolita vena poetica”, una silloge poetica “Grida alla luna” con Aletti editore e un’altra silloge intitolata “La realtà che vorrei” con Ibiskos di Empoli.

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E non esiste una Me senza Te”

Da quando una compagna di scuola media prende ad offendere Sofia, quest’ultima non fa che incassare vituperi e ingiurie continue, in classe e nella chat privata su WhatsApp, che di conseguenza, la portano ad isolarsi da tutti. Sofia smette di essere solare e allegra per rifugiarsi nel silenzio del suo dolore e nell’oblio forzato, credendo che sia l’unico modo per salvarsi.  Nell’interiorità di Sofia s’insinua il vuoto, una sorta di abisso coi tentacoli che la prosciuga senza lasciarle spazio alcuno per una rivalsa, ma solo delusione cocente, amarezza a non finire, fastidiosi dolori addominali e tanta depressione. Un male di vivere che, pian piano, la consuma e la spinge sempre più nel baratro. Soprattutto quando Giovanni, il suo fidanzatino, la lascia per frequenti sbalzi d’umore e per futili incomprensioni, non risolte. Ciò porterà Sofia a disperarsi ulteriormente, tanto da desiderare di farla finita. Perché ritiene che la sua vita sia uno schifo disumano, fino a quando intervengono altre persone a farla ragionare e a dissuaderla da certi agiti impulsivi che sono privi di alcun fondamento.  A poco a poco, Sofia capisce che le persone che l’amano realmente così com’è possono trascinarla fuori dal tunnel della depressione e fanno del loro meglio pur di proteggerla e accoglierla negli abbracci, che le risanano l’equilibrio sfasciato. E allora è meglio dialogare con mamma Sara che fiuta ogni sfumatura umorale e soppesa pure, ogni sua parola come un investigatore privato.  Meglio confidarsi con chi nelle difficoltà di relazione ci è già passato, per esperienza. Meglio allentare le tensioni nervose con il taekwondo, con la psicoterapia e le selezioni regionali per Miss Italia. Meglio trovare delle soluzioni temporanee che fuggirle, meglio cogliere delle occasioni al volo che piangersi addosso.  Così Sofia incrocia più volte lo sguardo amorevole di Sara e intuisce che in famiglia ci sono tutte le risorse che le servono per sentirsi accolta, capita ed amata. Dall’altro canto, Sara sente il bisogno di dedicare un diario epistolare alla figlia per accompagnarla passo passo alla rinascita, a risollevarsi come una fenice dalle sue stesse ceneri. E si concederà, nel corso degli anni, un’opportunità di confronto irripetibile, pur di far tornare la figlia al sorriso, alla spensieratezza e alla piena affermazione di sé stessa.  Perché solo l’amore profondo di un genitore per la propria figlia può risanarla completamente da ogni negatività vissuta.

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Lettura e analisi del testo

Il rapporto tra una madre e una figlia adolescente, con i suoi ostacoli e i suoi silenzi, con la
difficoltà di comunicare e l’amore incondizionato. Una storia emozionante e travolgente,
comune e speciale che ci racconta quanto complesso sia il fenomeno del bullismo.
Le tematiche legate al bullismo e del cyberbullismo sono molto trattate ed incontrano
spesso la difficoltà di sperimentare un canale di comunicazione concretamente efficace e
che possa avere un impatto realmente positivo nella vita degli adolescenti, educarli,
sensibilizzarli e guidarli in un’età difficile e ricca di sfide. Questo testo permette al lettore
adolescente di identificarsi nella storia e riflettere sul proprio vissuto con la speranza che
possa trarne beneficio. Inoltre, può essere uno strumento per i genitori che si ritrovano ad
affrontare il complesso rapporto con i loro figli adolescenti.
Le due lettere che precedono il racconto stabiliscono immediatamente un intimo legame
con il lettore e commuovono favorendo un coinvolgimento emotivo profondo, così come
quelle in chiusura.
La scrittura è semplice e lineare ma allo stesso tempo delicata, si percepisce la grande
sensibilità con la quale vengono indagate le ragioni e i sentimenti dei personaggi. Si tratta di
un testo prezioso che assume il valore di testimonianza e si rivolge ad un pubblico molto
ampio, molto più ampio di quanto ci si aspetti perché parla di noi, della nostra società.
Permette una riflessione critica e completa su una serie di dinamiche che caratterizzano il
mondo in cui viviamo e su come le loro conseguenze siano intrinseche, collegate e come
possano colpire i più deboli, gli adolescenti.
È un testo crudo e delicato, che non mitiga gli elementi più atroci e oscuri della depressione,
del senso di solitudine e del dolore ma lo fa con una grande dignità ed eleganza.
Ogni pagina è intensa, coinvolgente e preziosa. Si viene completamente rapiti dalla scrittura
che dimostra grandi capacità nell’indagare e nel descrivere i sentimenti più difficili da
esprimere e le situazioni più estreme. Si percepisce l’urgenza di scrittura, le motivazioni e lo
spirito che accompagna l’opera. Oltre che un pregio letterario e stilistico si tratta di un testo
che può comunicare molto a molti.

Medicinale pancreas: nelle farmacie piemontesi dal 15 marzo

Quali criteri per la distribuzione delle 30mila confezioni del farmaco salvavita per l’insufficienza pancreatica, prossimamente in arrivo in Piemonte dalla Francia?” Questa l’interrogazione che il consigliere dei Moderati Silvio Magliano ha rivolto all’assessore alla Sanità Luigi Icardi, nell’ambito dei question time in Consiglio regionale.

Da mesi nelle farmacie sul territorio il farmaco non si trova. Il “Creon”, è normalmente utilizzato da migliaia di piemontesi che soffrono di insufficienza pancreatica, neoplasie o tumori del pancreas.

“Entro il 15 marzo, in sostituzione del Creon, il medicinale Pancreote (farmaco analogo estero) sarà in distribuzione nelle farmacie del territorio” – ha risposto Icardi  – “Il farmaco Creon è riportato dall’AIFA nell’elenco dei farmaci attualmente carenti sul territorio nazionale per “elevata richiesta e problemi  produttivi: la distribuzione è contingentata”. Aifa specifica la data di fine presunta carenza, ovvero 31 dicembre 2025, e precisa che “si rilascia autorizzazione alle strutture sanitarie per importazione di analogo farmaco autorizzato all’estero, appunto il Pancreote. Da novembre infatti i cittadini hanno potuto rivolgersi solo alle farmacie ospedaliere delle Asl, al fine di ricevere il medicinale analogo, appunto dal 15 marzo sarà distribuito in tutte le farmacie”.

“Una buona notizia dall’assessorato – commenta Magliano – I farmaci della tipologia del Creon surrogano le funzioni di un pancreas asportato o ridotto e sono assunti dai pazienti – migliaia in Piemonte – che soffrono di insufficienza pancreatica, neoplasie o tumori del pancreas, condizioni che non permetterebbero di alimentarsi senza effetti collaterali gravi o gravissimi e comunque incompatibili con una qualità della vita accettabile”.

Durante i question time è stata data risposta anche alle interrogazioni di  Daniele Valle (Pd) Certificato di collaudo Grattacielo della Regione Piemonte, a che punto siamo?; di Domenico Rossi(Pd) su Stato dell’iter per il bando di assegnazione per il riutilizzo sociale del Castello di Miasino; di Silvana Accossato (Luv) su Revisione del Piano Regionale di Qualità dell’Aria (PRQA); di Paolo Ruzzola (FI) su Misure temporanee di salvaguardia fino all’approvazione definitiva della variante strutturale al P.R.G.C. del comune di Alessandria; di Francesca Frediani (M4o) su Nuovo cumulo di amianto di origine incerta nel cantiere di Salbertrand, come verrà smaltito?; di Sean Sacco (M5S) su Situazione case di riposo ad Alessandria. Quali sono le misure che la Regione intende mettere in campo per sopperire all’aumento dei costi?; di Riva Vercellotti (FdI) su Manutenzione ordinaria A.T.C. Piemonte nord; di Sarah Disabato (M5S) su Quale futuro per la cucina interna all’Ospedale San Luigi di Orbassano?

Sappe: “Tensione nelle carceri del Piemonte”

“IL CERIALDO E’ COME L’INFERNO DANTESCO: NON LASCIATE SOLA LA POLIZIA PENITENZIARIA!”
 
Ancora tensione in un carcere del Piemonte. Ecco il comunicato del Sappe
Vicente Santilli, segretario nazionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, racconta quanto è successo nelle ultime ore nella Casa circondariale di Cuneo: “Possono cambiare gli istituti, i nominativi dei detenuti e degli agenti, ma purtroppo ci troviamo con sgomento a dover ancora raccontare di aggressioni in carcere ai danni degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria. Nella giornata di ieri 26 febbraio, nella Casa Circondariale di Cuneo, due poliziotti sono stati presi a sputi, minacce ed insulti per non aver aderito alla richiesta di altrettanti detenuti, uno italiano e l’altro del Gambia, che pretendevano gli fosse aperta la cella per andare a fare due passi. Già di per sé la richiesta la dice lunga su come venga ormai inteso il carcere dai detenuti e la loro reazione al diniego è un preoccupante segnale di come sia inteso il ruolo dei polizotti, sempre più isolati nel difficile compito di gestione di una popolazione detenuta priva anche solo delle più elementari regole di educazione e rispetto”.
Quasi in contemporanea”, prosegue il sindacalista, “in un altro reparto del carcere un detenuto di nazionalità algerina, terminato il colloquio con l’educatore, si è rifiutato di tornare nel reparto detentivo e, dopo aver estratto una lametta da barba del tipo consentito, ha iniziato a minacciare tutti i presenti, rivolgendo agli agenti sputi, insulti, minacce ed improperi di ogni sorta, per poi denudarsi ed auto procurarsi dei tagli sul collo. In considerazione del degenerare della situazione e per evitare ulteriori agiti auto o etero aggressivi, il soggetto è stato immobilizzato dal personale di sicurezza ed è stato condotto in infermeria affinché ricevesse le cure del caso. Durante il tragitto il detenuto ha continuato ad opporre una viva resistenza fisica che ha impegnato duramente il personale nel tentativo di contenere ripetuti tentativi di aggressione e di divincolarsi dell’individuo”. Ma non era finita qui: “Giunti in infermeria, il detenuto ha proseguito nelle sue manifestazioni di inciviltà, rifiutando le cure e tentando ripetutamente di aggredire gli agenti che lo accompagnavano con morsi, calci, pugni e testate. Solo la ferma opera di contenzione dei poliziotti, unitamente al dialogo volto a spiegare i più elementari concetti di educazione all’individuo, ha consentito di evitare che i brutali agiti dello stesso potessero protrarsi e coinvolgere anche il personale sanitario, i volontari e gli altri presenti. Una volta riportata la situazione alla calma e condotto il soggetto nella stanza a lui assegnata, è giunto il momento di contare i feriti tra le fila della Polizia Penitenziaria e questa volta sono stati quattro gli agenti di che hanno avuto bisogno delle cure dei sanitari”.
Santilli denuncia, infine, che “come primo sindacato della Polizia Penitenziaria, ci domandiamo se esista un altro mestiere al mondo che preveda sistematicamente di salutare la propria famiglia la mattina, senza sapere se si tornerà a casa la sera tutti interi. E per quanto ancora dovremo raccontare episodi del genere prima di vedere iniziative concrete in favore del personale di Polizia Penitenziaria?”.
“Sdegno” per quanto avvenuto nel carcere di Cuneo lo esprime anche il Segretario Generale del SAPPE, Donato Capece: “Il Cerialdo è diventato come l’inferno dantesco e questo non è accettabile e men che meno tollerabile. La denuncia del SAPPe è la urgente necessità di trovare soluzioni concrete a questa spirale di violenza. Per questo, il primo Sindacato del Corpo, il SAPPE, torna a chiedere urgenti provvedimenti per assicurare tutti gli elementi necessari a garantire la sicurezza degli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria”. Capece, che esprime solidarietà al personale del Reparto di Polizia del carcere di Cuneo, ribadisce ancora una volta che “il SAPPE denuncia ormai da tempo la situazione insostenibile delle carceri del Piemonte ma il dato oggettivo è che chi dovrebbe intervenire e tutelare i nostri Agenti continua a tacere ed a restare inerme. Mai udito un silenzio così assordante da parte di questa Amministrazione Penitenziaria!”
“Sono decenni che chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. Ma servono anche più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose”, conclude il leader del SAPPE.

Mercato del lavoro, il Piemonte è quarto

Secondo l’Osservatorio Mercato del Lavoro della Regione Piemonte realizzato da Infojobs il Piemonte si classifica al quarto posto su scala nazionale

Il Piemonte risulta la quarta regione per numero di offerte di lavoro da parte delle aziende,  per poco fuori da un podio capitanato dalla Lombardia al primo posto (31,3%), Emilia Romagna (+17,1%) al secondo e il Veneto al terzo con un +13,1%.

In cima alla classifica delle province con un maggior numero di offerte di lavoro troviamo Torino con il 54,5% del totale delle offerte in regione, mentre tra le professioni più ricercate si riscontrano operai, produzione  e qualità.

Come ogni anno Infojobs, la piattaforma leader in Italia per la ricerca del lavoro online, ha analizzato il mercato del lavoro dell’anno appena concluso, ponendolo in parallelo con l’osservatorio mercato del lavoro 2023. Un mercato che rispecchia il trend già delineato nella prima parte dell’anno, con una crescita e un’evoluzione delle modalità in cui le aziende cercano nuove risorse con un maggior numero di ricerche proattive delle aziende e di consultazione dei cv che i candidati cercano in piattaforma.

L’Osservatorio, analizzando le quasi 340 mila offerte di lavoro pubblicate sulla piattaforma, numero stabile rispetto al 2022, ha illustrato la geografia degli annunci e le categorie professionali più richieste. La Regione Piemonte si pone al quarto posto nella classifica nazionale Infojobs e in prima posizione di regione, dopo Cuneo, Novara, Alessandria e Asti, con 4,3% di offerte di lavoro. Le ultime tre province per numero di offerte sono Vercelli, Biella e il Verbano Cusio Ossola, con un +4% rispetto al 2022 e, in assoluto, con il 2,1%.

Nel 2023 la categoria maggiormente richiesta in Piemonte è stata quella degli operai, produzione qualità  (30,5%), seguita da acquisti logistica e magazzino  (9.4%), commercio al dettaglio, GD,  retail (8,5%).

Analizzando le offerte di lavoro presenti in piattaforma le prime cinque sono state: magazziniere, addetto vendite, operaio di produzione,  agente di commercio, addetto alla pulizia delle camere.

La classifica del Piemonte restituisce un quadro abbastanza variegato che spazia dall’operatore macchine CNC all’addetto all’imballaggio, dallo specialista di back office al manutentore elettromeccanico, valorizzando un’ampiezza di mansioni che rispecchiano un  territorio fortemente marcato da opportunità sotto diversi profili. Analizzando le evidenze emerse, vediamo in crescita anno su anno le categorie dell’edilizia, dell’immobiliare, del settore Farmaceutico, con una crescita del 3.7% e del 15.1%.

Mara Martellotta

Giorgio Santambrogio e Mirco Cerisola a “Parlami di spreco”

Giovedì 29 febbraio prossimo in onda alle 18 una puntata speciale di “Parlami di spreco” condotta dalla Social Media Manager Simona Riccio

 

Parla con me è entusiasta di annunciare una puntata speciale di “Parlami di spreco” in onda giovedì 29 febbraio prossimo alle ore 18.

“Questo evento – spiega Simona Riccio, founder della trasmissione e Social media manager & Agrifood Specialist – costituirà l’ennesima opportunità per tutti noi di unirci e sensibilizzare il pubblico sul tema critico dello spreco alimentare. La trasmissione sarà in diretta sulla pagina Linkedin top Voice di Simona Riccio e sul canale you tube di “Parla con me”. In questa occasione avremo l’opportunità di accogliere due ospiti d’eccezione, impegnati nella lotta contro lo spreco alimentare, Giorgio Santambrogio e Mirco Cerisola”.

Giorgio Santambrogio, ceo del gruppo VèGè, è da sempre attento al contrasto allo spreco alimentare, orgoglioso di unirsi a Too Good To Go.

“In un momento di per sé così delicato – spiega Giorgio Santambrogio – è importante non perdere il focus sulle piccole azioni che possiamo compiere per fare la differenza, sia a livello ambientale sia sociale. Lo spreco alimentare ha infatti diverse conseguenze: sprecando cibo non solo vengono sprecati degli alimenti, ma anche l ‘energia che è necessaria per produrre il prodotto e le risorse umane che hanno fatto sì che quel prodotto finisse sulla nostra tavola”.

Mirco Cerisola è ’Italy country director di “Too Good to Go” è l’azienda a impatto sociale nata in Danimarca nel 2015 con lo scopo di contrastare lo spreco alimentare. Consente ai consumatori di acquistare delle “Surprise bag” a prezzo ridotto contenenti cibo invenduto da attività commerciali quali forni o panifici, pasticcerie, ristoranti, bar, negozi di alimentari e supermercati. Grazie ad un’apposita app, gli utenti possono individuare facilmente i punti vendita aderenti nella propria zona, prenotare e ritirare i prodotti nella fascia oraria indicata al momento dell’acquisto.

Simona Riccio, moderatrice e conduttrice di Parla con me, guiderà la discussione su questo tema cruciale, offrendo spunti di riflessione, incoraggiando il pubblico a partecipare attivamente.

Mara Martellotta

Genitori separati, come ottenere il bonus

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

I requisiti per ottenere questo bonus sono molti e riguardano entrambi gli ex componenti della coppia. Le tempistiche per presentare le domande sono relativamente strette. Cominceranno da lunedì 12 febbraio e termineranno il 31 marzo. 

La documentazione da preparare è fitta, soprattutto per quanto riguarda le attestazioni di reddito dei due ex coniugi e la dimostrazione che sia stata la pandemia a causare la situazione di disagio economico che ha portato al mancato versamento dell’assegno di mantenimento.

Per ottenere il bonus genitori separati, entrambi gli ex coniugi devono rispettare alcuni precisi requisiti. Una prima parte di questi riguarda il partner che avrebbe dovuto fornire l’assegno di mantenimento ma, per cause legate alla pandemia da Covid-19 e alle sue conseguenze economiche, non ha potuto farlo.

L’ex partner in questione deve: aver cessato, sospeso o ridotto la propria attività lavorativa e il gettito che ne deriva da almeno 90 giorni; essersi visto ridurre il proprio reddito di almeno il 30% rispetto al 2019, anno che fa da paragone come punto di partenza prima della pandemia.

Dette condizioni devono essere presenti insieme al mancato versamento dell’assegno di mantenimento. In questo caso, si deve passare a verificare la condizione del partner che riceve l’assegno. Anche in questo caso, ci sono requisiti molto precisi da rispettare, anche più stringenti di quelli precedenti.

Il ricevente deve avere: un reddito pari o inferiore a 8.174 euro annui; figli conviventi minorenni o affetti da disabilità grave.

Una delle particolarità di questo bonus è che non fa riferimento alla situazione economica attuale. Questi requisiti infatti devono essersi verificati in passato, in particolare nel periodo pandemico e post pandemico, individuato tra l’8 marzo 2020, giorno di inizio delle restrizioni, e il 31 marzo 2023.

Se in questi anni il partner che ne aveva diritto non ha ricevuto l’assegno di mantenimento, ha diritto, se entrambi i genitori separati rispettano i requisiti, a una somma che varia a seconda delle condizioni reddituali, che vada a integrare la somma dovuta.

L’importo massimo del bonus genitori separati è di 800 euro mensili. Può coprire un massimo di 12 mensilità e verrà riconosciuto soltanto fino all’esaurimento dei fondi. Non ci sarà però bisogno di nessuna corsa alla domanda: il criterio con cui si distribuiscono le risorse non è quello cronologico di presentazione delle richieste. Al contrario i criteri saranno definiti dal Dipartimento per le politiche di famiglia.

La domanda viene presentata esclusivamente in maniera telematica sul sito dell’INPS da parte del partner che riceve l’assegno di mantenimento In questa fase va indicato il periodo in cui il proprio reddito è stato al di sotto degli 8.174 euro.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Trofeo Filippini a Novara: trasferta da incorniciare per la ValleBelbo Sport

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Canalis (Pd): “Emergenza abitativa questione epocale. Ma cosa fa la Giunta Cirio?”

Nel 2022, 4.000 sfratti in Piemonte e solo il 5% del bisogno di casa soddisfatto dall’edilizia residenziale pubblica, ma la Giunta Cirio respinge la proposta PD per migliorare fondo sociale e criteri di canone e decadenza.

 

 Mentre per il secondo anno di fila il Governo Meloni latita sul piano casa nazionale e azzera il fondo per la morosità incolpevole e quello di sostegno alla locazione, neppure dalla Giunta Cirio arrivano risposte adeguate all’emergenza casa. In tutta la legislatura regionale che volge al termine, il dibattito su questo tema delicato è stato molto timido e discontinuo, nonostante l’aumento delle famiglie bisognose.

La scorsa settimana la maggioranza di centrodestra ha approvato la riforma dei punteggi, che premia assurdamente chi risiede in Piemonte da 15, 20 o 25 anni, una permanenza eccessiva e molto discriminatoria, ed oggi ha bocciato la mia riforma dei requisiti di assegnazione, delle commissioni sulla decadenza, delle commissioni utenze e del fondo sociale, contenuta nella proposta di legge a mia prima firma sull’edilizia sociale. A 14 anni dalla legge regionale 3/2010, si trattava di interventi puntuali e molto attesi dalle parti sociali, che avrebbero migliorato la vita dei richiedenti e degli assegnatari di case popolari, in particolare riducendo gli anni di residenza per fare domanda.

Purtroppo, anche a fine legislatura questa maggioranza sembra del tutto assorbita da provvedimenti di carattere elettoralistico e non bada alle questioni di sostanza che interessano alle fasce più fragili della popolazione piemontese. Il diritto alla casa è un tema epocale su cui la destra sta facendo solo propaganda.

Monica CANALIS – consigliera regionale PD

 

“Mozarteumorchester Salzburg”, concerto in Duomo promosso dall’Accademia della Cattedrale di San Giovanni

 

 

Presso la Cattedrale di San Giovanni Battista di Torino, in piazza San Giovanni, martedì 5 marzo alle 20:30  verrà proposto un concerto della “Mozarteumorchester Salzburg”, diretta dal Maestro Luigi Piovano.

Il concerto fa parte del progetto denominato “Lo spirituale nell’arte”, “Bau & Haus” e l’Accademia della Cattedrale di San Giovanni. È la prima volta che l’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo si esibisce presso il capoluogo piemontese. Questo evento filantropico è offerto alla cittadinanza da Paola Marchiaro, AD presso Bau & Haus Srl e Vicepresidente dell’Accademia della Cattedrale di San Giovanni.

Il concerto sarà in memoria di Don Carlo Franco (23-02-1959/28-01-2023), fondatore e Presidente dell’Accademia della Cattedrale di San Giovanni. Oggi il nuovo Presidente è l’imprenditore Carlo Rosa, la direzione artistica è affidata ad Antonmario Semolini e a Giacomo Bottino.

Il concerto è a ingresso libero ed è gradita un’offerta in favore delle famiglie bisognose.

Sono due le sinfonie previste dal programma, la Sinfonia in do maggiore “Jupiter” K 551 di Wolfgang Amadeus Mozart e la Sinfonia n.7 in la maggiore op. 92 di Ludwig Van Beethoven.

La Sinfonia Jupiter è l’ultima delle sinfonie composte da Mozart. Fa parte di un ciclo di tre sinfonie composte in rapida successione durante l’estate del 1788 e venne completata, infatti, a Vienna il 10 agosto dello stesso anno. La Jupiter è una sorta di apoteosi della forma sonata, estesa eccezionalmente a ciascuno dei quattro movimenti e rivitalizzata da un così organico uso del contrappunto da conquistare nuovi spazi espressivi, arcate di tessiture sinfoniche fino ad allora mai sperimentate.

La Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92 fu composta da Beethoven tra il 1811 e il 1812. Venne eseguita per la prima volta l’8 dicembre 1813 a Vienna. Questa sinfonia è “l’apoteosi stessa della danza”, è la danza nella sua essenza più sublime, danza intesa come sublimazione di un’essenza ritmica che percorre tutta l’opera, in un graduale e costante crescendo di intensità metrica.

Info: paolamarchiaro@gmail.com

Telefono: 328 0486125

 

Mara Martellotta

AFRICA. Le collezioni dimenticate, successo di visitatori

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Sono stati 20.832, per una media giornaliera di 198, i visitatori che nei 105 giorni di apertura effettiva hanno apprezzato le 160 opere in gran parte inedite – sculture, utensili, amuleti, gioielli, armi, scudi, tamburi e fotografie storiche – provenienti dalle collezioni delle residenze sabaude e dal Museo di Antropologia di Torino, con prestiti dal Museo delle Civiltà di Roma e da Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino.

L’esposizione è stata curata da Elena De Filippis, Enrica Pagella e Cecilia Pennacini, ideata e prodotta dai Musei Reali con la Direzione Regionale Musei Piemonte e il Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino, in collaborazione con il Museo delle Civiltà di RomaCoopCulture e con il contributo di Tuxor SpA.