ilTorinese

Sotto la stella di Natale: dai Magi alle donne a caccia di comete

Venerdì 12 dicembre al Villaggio Leumann conferenza e osservazione guidata del cielo stellato

Una notte speciale tra mito e scienza, dalle 19.30 alle 23, a cura dell’Associazione Culturale Kòres

Cosa si nasconde dietro il mistero della stella dei Magi? E chi erano le donne che hanno cambiato il nostro modo di osservare il cielo e le comete? Venerdì 12 dicembre 2025 all’Ecomuseo Villaggio Leumann, in corso Francia 349 a Collegno, l’Associazione Culturale Kòres propone l’evento culturale e osservativo “Sotto la stella di Natale: dai Magi alle donne a caccia di comete“, a cura di INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) – OATo (Osservatorio Astrofisico di Torino), per un viaggio nel cielo notturno tra astri, pianeti, storie da svelare e altre meraviglie del cielo invernale.

Si inizia alle 19.30 con una conferenza condotta dall’astrofisica e giornalista scientifica, Gabriella Bernardi, che condurrà gli spettatori in un viaggio astrale, dall’antico enigma della Stella di Betlemme fino alle pioniere dell’astronomia. A seguire, il pubblico potrà provare l’emozione di osservare il cielo stellato e di scoprire pianeti e costellazioni, grazie a due telescopi messi a disposizione da INAF-OATo, sotto la guida degli astronomi Carlo Benna e Alberto Vecchiato dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

“Quando pensiamo alle grandi scoperte astronomiche del passato, ricordiamo quasi sempre figure maschili; eppure tra Cinquecento e Ottocento molte donne lasciarono contributi fondamentali, spesso nascosti dall’ombra di fratelli o colleghi più celebri” – spiega la presidente dell’Associazione Culturale Kòres, Alba Zanini – “La danese Sophie Brahe collaborò con il fratello Tycho in osservazioni che resero possibili le future leggi di Keplero; La giovane francese Nicole-Reine Lepaute previde con straordinaria precisione il ritorno della cometa di Halley nel 1759, pur venendo ingiustamente esclusa dalla pubblicazione ufficiale; non per ultima Caroline Herschel, tra il 1786 e il 1797, scoprì otto comete, diventando la prima donna a ottenere uno stipendio come scienziata in Inghilterra. Le loro storie, riscoperte e narrate in modo coinvolgente, riporteranno alla luce una costellazione di talenti femminili che nei secoli, e in sordina, hanno ampliato la nostra conoscenza del cielo”.

La cornice del Villaggio Leumann, con la sua atmosfera raccolta e la sua vocazione culturale, renderà questa esperienza, ideata per grandi e piccoli, un modo originale per vivere il periodo natalizio, trasformando una notte d’inverno in un viaggio alla scoperta del cielo e delle sue storie più nascoste.

L’iniziativa “Sotto la stella di Natale: dai Magi alle donne a caccia di comete“, presentata dall’Associazione Culturale Kòres, insieme a Carla Federica Gütermann e Fabrizia Rossi, e con il patrocinio del Comune di Collegno, rientra nell’ambito del Progetto V.O.C.A.LE. (Villaggi Operai Arte e Cultura al Leumann), progetto vincitore del Bando “Ecosistemi culturali” di Fondazione CDP – l’ente non profit del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti.

Nursing up: “la sanità non può essere appaltata al ribasso”

 

Servono assunzioni dirette e investimenti strutturali

Quanto accaduto al San Raffaele di Milano, con le dimissioni dell’Amministratore Delegato, Francesco Galli, a seguito delle gravi criticità legate all’operato del personale infermieristico reclutato da una cooperativa esterna, rappresenta un segnale che non può essere ignorato.

L’episodio mette in luce, ancora una volta, le conseguenze di un modello fondato sull’esternalizzazione di funzioni essenziali e sull’uso crescente di cooperative e appalti privati per coprire carenze strutturali di organico.

«Il caso di Milano dev’essere considerato un monito per tutto il Sistema Sanitario Nazionale. Delegare attività fondamentali a realtà esterne, spesso selezionate nella logica dell’abbattimento dei costi, comporta inevitabilmente il rischio di minori controlli, disomogeneità nella formazione, turnover elevato e fragilità nei processi assistenziali. La qualità delle cure non può dipendere da contratti precari e da fornitori privati scelti per necessità e non per una reale strategia di potenziamento del servizio», dichiara Claudio Delli Carri, segretario regionale di Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta.

Non si tratta di un fenomeno isolato. «Si sono infatti verificati episodi simili, seppur in forme diverse, anche in altre realtà, comprese alcune aziende sanitarie del Piemonte come l’ASL TO4».

Il ricorso a cooperative per garantire la continuità dei servizi è una strada che non offre soluzioni durature: «al contrario, espone professionisti e cittadini a potenziali situazioni critiche – continua Delli Carri – La risposta non può essere la privatizzazione strisciante dell’assistenza, ma un piano strutturale di assunzioni dirette, stabilizzazione dei precari, investimenti nella formazione e valorizzazione economica e professionale degli infermieri dipendenti. Solo un personale adeguatamente formato, assunto e integrato nell’organizzazione può garantire continuità, sicurezza e qualità dell’assistenza».

CS

Una targa presso la Scuola dell’Infanzia Aporti Gastaldi di via Livorno 

Mercoledì 10 dicembre l’Assessore alle Politiche Educative della Città di Torino, Carlotta Salerno, ha affisso una targa presso la Scuola dell’Infanzia Aporti Gastaldi di via Livorno 14

La targa, donata dall’Associazione Orticola del Piemonte, rappresenta la mappa che conduce alla capsula del tempo che i piccoli bambini della Aporti Gastaldi hanno sotterrato nel giardino dell’istituto, in occasione dell’inaugurazione della terza edizione del Festival del Verde, nel maggio 2025. All’interno della capsula sono custoditi i disegni dei bambini e delle bambine a cui era stato chiesto di immaginare il futuro con le piante. Insieme ai disegni, alcuni semi di papavero donati dall’Associazione Adipa per portare nel futuro una traccia della nostra epoca. La capsula del tempo verrà riportata alla luce fra 25 annida futuro bambini dell’Istituto.

“La targa racconta un gesto semplice e potente al tempo stesso – commenta l’Assessore Carlotta Salerno – lasciare un frammento dei sogni di oggi a chi arriverà domani. Grazie all’Associazione Orticola del Piemonte, i bambini e le bambi e dell’Aporti Gastaldi hanno avuto non solo l’opportunità di riflettere sul futuro, ma anche di vivere gli spazi verdi della scuola ed intensificare il rapporto con la natura. Hanno allenato l’immaginazione, la speranza e il rispetto con la delicatezza e la cura che solo l’infanzia possiede.

Mara Martellotta

Arti marziali a Vinovo

Vinovo – Sabato 6 dicembre l’ippodromo di Vinovo si è trasformato in un vero e proprio palcoscenico dedicato alle arti marziali, ospitando una giornata intensa che ha unito competizione, formazione e celebrazioni. In programma la gara di Nopi Chagi (calcio frontale saltato), il passaggio di cintura dal 10° Kup al IV Dan e, nei giorni precedenti, uno stage internazionale di alto livello. A supervisionare l’evento è stato il presidente della International Taekwon-do Federation Integrity, Nicolás Giuliani (IX Dan), arrivato appositamente dall’Argentina. Sotto il suo sguardo attento, atleti di tutte le età si sono messi alla prova, dimostrando tecnica, determinazione e spirito marziale. «Questa giornata dimostra cosa significa davvero essere una squadra: crescere insieme, sostenersi e celebrare i risultati di tutti, dai più piccoli ai più esperti», ha dichiarato il presidente del Team Mulè, Alfredo Mulè, sottolineando l’importanza del lavoro costante e dell’impegno quotidiano alla base di uno sport di inclusione. Tra i momenti più attesi, il passaggio di cintura ha rappresentato un traguardo speciale per numerosi praticanti. Oltre ai bambini del corso “Tigers”, hanno sfilato ragazzi e adulti, e a brillare è stata soprattutto Airish Bin Abdullah, che alla vigilia dei suoi 15 anni ha conquistato la sospirata cintura nera I Dan. Grande soddisfazione anche per gli istruttori Gaia e Lorenzo Mulè, che con il passaggio al IV Dan hanno ufficialmente raggiunto il grado di “Maestro”. La competizione di Nopi Chagi ha offerto al pubblico uno spettacolo dinamico e coinvolgente, mettendo in luce precisione, elevazione e strategia, e portando tutti i partecipanti a salire sul podio e ricevere il proprio trofeo. Numerosi gli sponsor che hanno contribuito alla buona riuscita della giornata: Andrea Calì (Centri Medici Primo), Roberto Titone (Tecnocasa Vinovo), Paolo Neirotti (Studio di Architettura e Design Vinovo), Omar Zaccaria (Avis Vinovo), Alberti Diana (Aqua Spa Moncalieri), Omar Cristaudo (Fas Repair Piobesi T.se) e Roopa Bea (New Life – Nuova Vita Onlus). All’evento erano presenti anche Ivana Zanini, consigliera comunale di opposizione della “Lista Centrodestra Vinovo”, ed Erika Da Pieve, del coordinamento cittadino di FdI, a testimonianza dell’attenzione del centrodestra verso lo sport e le realtà associative locali. Un ringraziamento speciale è stato rivolto alla Croce Verde di Vinovo per il supporto. Anche il direttore dell’ippodromo, Silvano Ferraris, si è detto soddisfatto nel vedere una parte della struttura sportiva trasformata in uno spazio dedicato a un’altra disciplina sportiva, completo di tatami. Un evento che conferma l’importanza di promuovere i valori delle arti marziali e di coinvolgere giovani e famiglie della comunità.

Piemonte, allarme truffe via SMS: finti messaggi da ASL e Centri per l’Impiego

Il suggerimento: non farsi prendere dalla apparente urgenza del messaggio e denunciare alla Polizia Postale.

Non e’ piu’ un problema sporadico che non merita troppa attenzione, oramai le truffe che utilizzano i messaggi sms, mezzo sempre meno usato per le chiaccherate tra conoscenti, sono all’ordine del giorno. Il confronto tra cittadini per verificare a chi sono arrivate le comunicazioni incriminate sono aumentate di pari passo, “mal comune mezzo gaudio” si potrebbe dire, ma il fenomeno sta prendendo piede e questi messaggi, che richiedono una chiamata o una risposta che porterebbero, ambedue, a far aderire inconsapevolmente alla truffa, sta diventando davvero importante.

Negli ultimi mesi in Piemonte si e’ registrato un aumento significativo di raggiri via messaggi brevi, che invitano a richiamare numeri riconducibili a presunti Uffici Sanitari o ai Centri per l’Impiego. L’obiettivo è sottrarre denaro o informazioni personali, sfruttando il linguaggio formale e la fiducia che i cittadini ripongono nelle comunicazioni della pubblica amministrazione.

Il meccanismo utilizzato è semplice e trae in inganno: il destinatario riceve un SMS che sembra provenire da ASL o da CUP, spesso con toni urgenti: “comunicazioni che la riguardano” o “urgente ricontatto”. Nel testo è indicato un numero da chiamare, quasi sempre a tariffazione speciale: prefissi come 893, 895 o 899 sono tra i più ricorrenti. In alcuni casi viene citato un fantomatico “Centro Unico Primario”, che nella realtà non esiste. Chi richiama si trova esposto a costi elevati o ulteriori richieste di dati sensibili. Diverse ASL piemontesi hanno gia’ diffuso avvisi ufficiali per prevenire le conseguenze delle false comunicazioni firmate “CUP”.

Un altro fronte riguarda il mondo del lavoro: l’Agenzia Piemonte Lavoro ha segnalato SMS attribuiti ai Centri per l’Impiego, che invitano a contattare numeri, anche qui, non appartenenti all’ente. Spesso il messaggio riguarda presunte pratiche in sospeso o colloqui da confermare. L’ente ricorda che il canale ufficiale resta il Contact Center regionale e invita a ignorare numeri diversi.

Queste truffe fanno leva sul coinvolgimento psicologico di chi li riceve: l’urgenza. Molti cittadini temono di perdere una prestazione sanitaria o un’opportunità lavorativa e reagiscono senza riflettere. È proprio su questo impulso che si basano le truffe. Non serve grande sofisticazione tecnologica: basta un testo credibile e un numero a pagamento. Per difendersi è utile seguire alcune regole semplici: gli enti pubblici non usano numeri a pagamento per contattare i cittadini, non bisogna condividere via SMS dati personali, codici o credenziali. In caso di dubbi, occorre verificare sempre con i canali ufficiali: siti istituzionali, numeri verdi, sportelli.

E’ molto importante, inoltre, che si segnalino gli episodi cosi’ da poter creare strumenti ulteriori per proteggere gli utenti, soprattutto quelli piu’ vulnerabili come gli anziani che spesso sono le prede preferite dai truffatori; le istituzioni piemontesi invitano a informare i loro uffici e, se necessario, la Polizia Postale. Anche condividere l’esperienza con parenti e conoscenti aiuta a diffondere buone pratiche e a ridurre il rischio collettivo.

Il fenomeno non è nuovo, ma la frequenza delle segnalazioni indica che la strategia dei truffatori continua a essere efficace. Restare vigili è fondamentale: un semplice SMS può trasformarsi in una spesa inattesa o, peggio, in un furto di dati. L’informazione resta l’arma principale per non cadere in trappola, non bisogna farsi scrupoli, se arrivano messaggi che insospettiscono e’ necessario reagire immediatamente.

Di Maria La Barbera

Provinciale chiusa per lavori a Moriondo

Moriondo Torinese, per consentire la manutenzione straordinaria della carreggiata, con la bitumatura ex novo del piano viabilela Strada Provinciale 120 di Riva di Chieri sarà chiusa tra il km 1e il km 13+020 lunedì 15 e martedì 16 dicembre tra le 7,30 le 19. La chiusura non si protrarrà oltre il termine dei lavori e si rende necessaria in ragione della larghezza limitata della carreggiata.

Gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei

VENERDI 12 DICEMBRE

 

Venerdì 12 dicembre ore 17

INCONTRO CON PATRICK TUTTOFUOCO E DRIANT ZENELI

MAO – incontro nell’ambito del progetto DIGITAL VISUAL

Il MAO Museo d’Arte Orientale presenta un incontro con Patrick Tuttofuoco e Driant Zeneli in conversazione con Anna Musini. L’evento è realizzato nell’ambito del progetto DIGITAL VISUAL, ideato da Quartz Studio e realizzato con il supporto di MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile, Fondazione Santagata e Università di Torino, e con il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino.

Il dialogo approfondirà la pratica dei due artisti, focalizzandosi su una selezione di opere che mostrano la relazione con lo spazio pubblico, con il contesto urbano e con le comunità con cui i loro lavori interagiscono. L’incontro sarà occasione per esplorare in particolare il legame con la città di Torino e le opere commissionate dal MAO ai due artisti, tra cui l’installazione luminosa Ultraworld, realizzata da Patrick Tuttofuoco nel 2024, e il lavoro in fase di sviluppo di Driant Zeneli, che sarà presentato nel novembre 2026 all’interno del progetto Declinazioni Contemporanee. Una parte del dialogo sarà dedicata inoltre all’analisi del digitale nella realtà contemporanea e nelle pratiche artistiche.

L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti. 

 

Patrick Tuttofuoco (Milano, 1974) è un artista visivo, docente presso la facoltà di Arti Visive e Studi Curatoriali alla NABA di Milano. La sua pratica, che mescola Modernismo e Pop, è concepita come un dialogo tra l’individuo e la sua capacità di trasformare l’ambiente in cui abita, esplorando le nozioni di comunità e di integrazione sociale. L’artista spinge le proprie opere verso l’astrazione utilizzando l’uomo come paradigma dell’esistenza e unità di misura della realtà. Da questo processo prendono vita infinite versioni dell’essere umano e del contesto della sua esistenza, capaci di animare le sculture.

 

La ridefinizione dei concetti di fallimento, utopia e sogno è al centro della ricerca di Driant Zeneli (Scutari, 1983), in quanto elementi che aprono possibili visioni e realtà alternative. Nei suoi film e nelle sue installazioni video-scultoree, la rappresentazione del potere, della scienza, della mitologia e delle fiabe si intreccia con narrazioni individuali, dando vita a utopie che sovvertono l’ordine naturale delle cose. L’atto creativo si nutre di incontri casuali e del rapporto con il patrimonio architettonico dei luoghi con cui l’artista si confronta. Driant Zeneli è docente presso la NABA di Roma ed è attualmente in residenza presso Artist residencies Art Explora – Cité internationale des arts di Parigi.

 

 

DOMENICA 14 DICEMBRE

 

Domenica 14 dicembre ore 16

GAYE SU AKYOL

MAO – performance per la presentazione di “In palmo di mano”, il Calendario di Porta Palazzo 2026, realizzato dal Comune di Torino con l’assessorato al Commercio e il MAO

@Tettoia del Contadini, piazza della Repubblica – Torino

In occasione della presentazione di “In palmo di mano”, il Calendario di Porta Palazzo 2026, realizzato dal Comune di Torino con l’assessorato al Commercio e il MAO Museo d’Arte Orientale, domenica 14 dicembre alle ore 16, sotto l’iconica Tettoia dei Contadini, si svolgerà la performance musicale di Gaye Su Akyol, una delle voci più originali e dirompenti della scena turca contemporanea. Cantautrice e chitarrista femminista, Akyol fonde rock e pop con la musica popolare anatolica in una miscela esplosiva. Acclamata come “la nuova promessa della musica turca” dal New York Times, si ispira tanto alla psichedelia turca degli anni ‘70 quanto a icone folk come Selda Bağcan.

A fare da scenografia alla performance sarà la piazza stessa che, per l’occasione si trasformerà in un palcoscenico aperto e non esclusivo, privo di barriere visive e fisiche: nessun palco, ma solo un’area a livello del suolo, in continuità con lo spazio circostante.

Partecipazione gratuita.

 

 

GIOVEDI 18 DICEMBRE

 

Giovedì 18 dicembre ore 18

LA “VIA DEL TACCUINO”. VIAGGI IN ORIENTE CON IL “CARNET DE VOYAGE”

MAO – conferenza nell’ambito del corso di formazione extracurricolare 2025/26

Il Viaggio, in quanto occasione privilegiata di scoperta del mondo, è l’esperienza in cui, più d’ogni altra, il taccuino- nelle sue classiche partiture, quella figurativa e quella “scritta”- ci rivela tutta la sua efficacia. Diversamente dal taccuino quotidiano, il “journal intime”, di cui poche testimonianze di qualità sono sopravvissute all’avvicendarsi delle generazioni, il taccuino di viaggio ha invece una lunga storia e splendidi esempi in archivio. A partire dal XVII secolo, il viaggio in Oriente (o più genericamente il viaggio esotico) è stato declinato in forme, stili e attitudini molto diverse. Strumento di prospezione coloniale e archeologica (Amelia Edwards) o supporto di fughe più o meno oniriche, (Gauguin:“…des notes éparses, sans suite come les reves, comme la vie toute faite de morceaux”), laboratorio antropologico, raccolte di
souvenir d’arte, (Thomas e William Daniell in India, David Roberts in medio oriente, Delacroix in Marocco, ecc…).
Il XIX secolo segna il suo apogeo; il declino comincerà con l’avvento della fotografia e il suo ingombrante carico di oggettività. È in atto, tuttavia, una grande ripresa contemporanea del carnet de voyage, come pratica artistica e narrativa, dove l’attenzione all’aspetto processuale è anteposto al risultato ultimo, quello di un’opera spesso chiusa in sé stessa.

Stefano Faravelli ha frequentato e lavorato come “artista viaggiatore” in Cina, India, Giappone, Tibet. Ha studiato in modo approfondito il mondo islamico e viaggiato in medio oriente. A partire da queste esperienze sono nati dei libri che hanno contribuito alla diffusione e alla riscoperta del Carnet de Voyage in Italia. Il suo intervento, dopo una breve ricognizione nella storia del genere, si concentrerà sulla sua personale interpretazione del “taccuino orientalistico”.

Supporto della mia riflessione saranno i suoi libri: “India per vedere l’Elefante” (EDT) e “Giappone, taccuini dal Mondo Fluttuante” (De Agostini), che si prestano particolarmente ad entrare in relazione con gli oggetti delle collezioni del museo.

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.

 

 

 
Visite guidate in museo alle collezioni e alle mostre
 di Palazzo Madama, GAM e MAO
a cura di CoopCulture.
Per informazioni e prenotazioni: t. 011 19560449 (lunedì-domenica ore 10-17)ftm.prenotazioni@coopculture.it

 

https://www.coopculture.it/it/poi/gam-galleria-darte-moderna/
https://www.coopculture.it/it/poi/mao-museo-darte-orientale/
https://www.coopculture.it/it/poi/palazzo-madama-museo-civico-darte-antica/

“Ho tre belle notizie”: il comico Angelo Duro al teatro Colosseo

Il Teatro Colosseo ospiterà, fino al 21 dicembre prossimo, il comico Angelo Duro, protagonista assoluto della comicità contemporanea, che sarà in scena con la più lunga tenitura dell’intera stagione 2025–2026, per un totale di sedici serate consecutive (alcune già sold out) che stanno trasformando il teatro di via Madama Cristina nella “casa” dello spettacolo più atteso delle feste.

Dopo il successo travolgente del tour “Sono cambiato”, Duro ha scelto nuovamente Torino e il Teatro Colosseo per presentare al pubblico piemontese il suo nuovo show, “Ho tre belle notizie” che ha già registrato oltre 60 “tutto esaurito in tutta Italia” confermando un legame speciale con un palcoscenico che ha accompagnato e amplificato la sua esplosione artistica, diventando una delle piazze più importanti del suo percorso teatrale. Il Colosseo è stato infatti tra i primi teatri italiani a credere nella forza scenica di Angelo Duro, ospitando i debutti e contribuendo a quel passaparola straordinario che lo ha portato a riempire teatri in ogni regione e a imporsi come una delle voci più originali e seguite della stand-up italiana.

“Ho tre belle notizie” è il suo quarto spettacolo e arriva in un momento di maturità artistica definitiva e dopo il successo travolgente del suo primo film Io sono la fine del mondo dello scorso anno: un Angelo Duro più tagliente, più diretto, più spiazzante che mai. Il nuovo live promette una scrittura imprevista, sorprese narrative e il suo inconfondibile sguardo controcorrente, capace di far ridere mentre scardina certezze e mette a nudo ipocrisie, abitudini e fragilità del presente. E, come suggerisce il titolo, questa volta il pubblico è atteso da tre notizie, che solo il giovane comico sa trasformare in un mondo di provocazioni irresistibili.

La lunga residenza torinese, unica nel tour, fa del Colosseo il cuore della tournée invernale e conferma il ruolo del Teatro come luogo privilegiato per la comicità di nuova generazione: pop, intelligente, radicale e seguitissima.

Info: www.teatrocolosseo.it e sui profili social del Teatro

Mara Martellotta

Quando l’estremismo porta a esagerare

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

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Ho conosciuto Vittorio Feltri che giocava a golf con il mio amico Camillo Olivetti. Notai già allora l’”incontinenza” affatto senile di Feltri che per il gusto della battuta avrebbe rinunciato a priori  ad un ragionamento meditato. Era il contrario di suo figlio Mattia Feltri che ha scelto ben altre strade. Vittorio Feltri è stato un giornalista di successo, malgrado alcuni infortuni clamorosi. Ha fatto aumentare le tirature dei giornali diretti, ma forse non basta questo risultato per fare un giornale che informi con un minimo di criticità e di indipendenza. Si può anche essere di parte e rispettare la deontologia  giornalistica che molti giornali di finta opinione trasgrediscono ogni giorno. Ma la condanna di Feltri decisa dal Tribunale civile di Torino che ha stabilito una penale di 20mila euro, è senza dubbio motivata. Il giornalista in una trasmissione radiofonica non si è trattenuto e ha detto testualmente: “Sparerei in bocca ai musulmani  che considero razze inferiori”.
Sembrano frasi attinte dall’imitazione esagerata fatta da Crozza. I difensori di Feltri hanno discolpato il loro assistito, sostenendo che lo stile satirico della trasmissione portava a parlare senza filtri. Di parere contrario è stato il Tribunale di Torino che ha ritenuto le parole del giornalista oltraggiose e distruttive dell’onore altrui. La trasmissione riguardava il momento cruciale della morte del giovane egiziano Ramy di cui ancora oggi si discute e di cui c’è gente che ne  continua a sostenere un’apologia immotivata e violenta. Oggi più che mai occorre un richiamo alla moderazione, ad un linguaggio in cui le parole, che a volte diventano pietre, vanno pensate con cura. I liberali non possono stare dalla parte di Feltri che si è lasciato andare ad una parodia peggiore di quella fatta dal fazioso e sempre più intollerabile Crozza che finge di fare satira per contrabbandare la più selvaggia faziosità politica.

I 200 presepi di Schierano d’Asti

È conosciuto per la Freisa e la dolce Malvasia ed è noto anche per aver dato i natali a Giuseppe Bergoglio, trisnonno di Papa Francesco, che qui nacque nel 1816. Ma il piccolo paese di Schierano, 80 anime, frazione di Passerano Marmorito, nell’astigiano, è diventato “famoso” anche per i suoi presepi che tra l’8 dicembre e il 6 gennaio illuminano il borgo collinare. Sono almeno 200, forse di più, in vetrina nelle vie del paese. Il loro fascino è indiscutibile e ogni anno cresce il numero dei visitatori che arrivano da ogni parte del Piemonte per ammirarli. Qualcuno capita a Schierano per caso e ci torna sempre in questo periodo.
Collocato più o meno a metà strada tra Torino e Asti, Schierano sorge sulle prime colline del basso Monferrato, a poca distanza da Castelnuovo don Bosco e Albugnano. Ci arrivano perfino i pullman turistici che, dopo aver visitato la terra di don Bosco e i luoghi in cui hanno vissuto gli altri “santi sociali” del Piemonte, fanno una capatina in collina a vedere i presepi che, appena viene buio, accendono Schierano. Sono opera di poche decine di residenti che si mettono al lavoro già a novembre in modo che tutto sia pronto per la data fatidica dell’8 dicembre, la festa dell’Immacolata. Già perché il Natale arriva in punta di piedi e in campagna inizia sempre qualche settimana prima.
Nei paesi e nelle cascine si tirano fuori le statuine del presepio  adagiate accanto al muschio e a tante foglie secche. Ci sono statuine di terracotta, di legno, di carta, di plastica, c’è chi aggiunge ogni anno un personaggio nuovo, chi costruisce da sé il piccolo ambiente natalizio con le cortecce raccolte nei boschi. Passeggiando per il paese, i presepi spuntano ovunque, piccoli e grandi, sotto i porticati, nelle cantine, lungo le vie dei borghi, dentro vecchie stalle, nelle crepe dei muri delle strade, su davanzali e balconi, nei cortili, accanto alle recinzioni di giardini, liberi, sotto il cielo, così diversi dai presepi di città, fiammanti e pieni di colori ma quasi sempre coperti e protetti. È tutto così semplice e così vero, l’atmosfera del Natale in arrivo rende luminose le colline del Monferrato. Quando le lucine dei presepi si accendono il paese pare un villaggio in miniatura riscaldato dalla magia del Natale.
E attorno ai presepi e alla chiesa si ritrova l’intera comunità. Anche quest’anno a Passerano Marmorito e nelle sue tante frazioni, tra cui Schierano e Primeglio, centinaia di presepi si fanno ammirare nei vicoli e nelle strade che attraversano i borghi, creati dagli abitanti con materiali semplici e naturali, come messaggio francescano di pace e fede e dedicati al ricordo di Papa Francesco che ci ha lasciato lo scorso 21 aprile. Le novità non mancano neanche quest’anno con nuovi presepi che rendono ancora più prezioso il cammino religioso e artistico dell’iniziativa. E non mancheranno neppure i “presepi viventi” in paesi e frazioni che, coinvolgendo intere comunità, daranno voce a storie e mestieri antichi creando quel momento di pace che la campagna sa far rivivere.             Filippo Re