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Sanità, controllo delle spese: pianificazione e monitoraggio della Regione

L’assessore Riboldi: «Arriveremo a oltre 9,5 miliardi di euro nel 2027 con un controllo attento e puntuale sulle spese»

Saranno 9,488 miliardi di euro (+78 milioni) per l’anno 2025, 9,535 miliardi (+ 47 milioni) per il 2026 e 9,559 miliardi (+23 milioni) le risorse previste per il prossimo triennio alle Aziende Sanitarie Regionali (ASR). Lo ha deciso la Giunta regionale adottando una delibera che ha come oggetto proprio la governance sanitaria degli Enti del servizio sanitario regionale per la sostenibilità delle spese, l’efficienza e la tutela del diritto alla salute.

Stanziamenti che saranno comunque integrati per far fronte agli incrementi di spesa previsti dalla Legge di bilancio 2025, come ad esempio quelli dei medicinali con requisito di innovatività, agenti antinfettivi, del fondo per la contrattazione collettiva nazionale, dell’aggiornamento delle tariffe relative alle prestazioni di ricovero e ambulatoriale, dell’incremento indennità di pronto soccorso, delle indennità previste per il personale e per il perseguimento degli obiettivi sanitari di carattere prioritario e di rilievo nazionale/regionale.

«Con questa delibera – ha spiegato l’assessore alla Sanità, Federico Riboldi – non si sono definite solo le importanti risorse per le ASR, ma anche la pianificazione triennale della sanità regionale, compresi il monitoraggio sull’attuazione delle prestazioni nel rispetto della programmazione economica-sanitaria regionale da parte delle aziende sanitarie e le azioni minime che le direzioni delle Aziende Sanitarie devono attuare per garantire l’efficientamento delle risorse e il rispetto dei vincoli di pareggio del bilancio. Come Regione attueremo un controllo molto puntuale e attento, vigilando soprattutto sul pareggio di bilancio, previsto dalla normativa, e su tutte le azioni operative delle ASR perché come è indicato nella legge 311 del 2004, il mancato rispetto delle disposizioni comporta l’ipotesi di decadenza del direttore generale».

Le ASR dovranno quindi adottare un Programma Operativo Aziendale, con misure concrete per l’utilizzo delle risorse coordinate con la programmazione regionale, con l’obiettivo di garantire un utilizzo efficiente ed efficace delle stesse, senza compromettere la qualità e l’accessibilità delle prestazioni sanitarie. In particolare, le aziende sanitarie saranno responsabili della definizione e attuazione della programmazione economica e sanitaria su riduzione delle liste d’attesa, potenziamento della medicina territoriale e valorizzazione della telemedicina.

Per realizzare questi obiettivi si richiede, quindi, una corretta gestione dell’utente e la definizione di percorsi assistenziali in grado di prendere in carico il paziente nel lungo termine, prevenire e contenere la disabilità, garantire la continuità assistenziale e l’integrazione degli interventi sociosanitari.

«La programmazione delle risorse per il triennio 2025-2027 – ha ancora sottolineato l’assessore Riboldi – rappresenta un passo in avanti per la sostenibilità della sanità piemontese e della governance sanitaria regionale. Con un’attenta distribuzione dei fondi e una gestione orientata alla qualità dei servizi e all’efficienza, infatti, la Regione intende garantire così un sistema sanitario solido, capace di rispondere alle esigenze della popolazione e nel rispetto dei principi fondanti del Servizio Sanitario Nazionale, quali l’universalismo, l’uguaglianza e l’equità».

La delibera, accompagnata da una nota dell’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte, è stata inviata a tutte le ASR e, come previsto dalla normativa, agli organi di controllo nazionali.

In carcere indiziati ferimento con arma da fuoco in corso Vercelli

Oggi la Polizia di Stato, sotto il costante coordinamento della Procura presso il Tribunale di Torino, ha eseguito un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Torino a carico di tre indagati, gravemente indiziati di aver ferito, lo scorso 30 settembre, con l’utilizzo di una pistola, un cittadino marocchino (classe 2001).

L’attività d’indagine, condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Torino, prendeva avvio in seguito all’intervento, verificatosi alle ore 00.50 circa di quel giorno, di personale della Squadra Volanti in questo Lungo Dora Napoli angolo Corso Vercelli, a seguito della segnalazione della presenza in strada di una persona ferita da un colpo d’arma da fuoco. Sul posto, il personale intervenuto accertava la presenza di una testimone, richiedente dell’intervento, la quale riferiva di aver incontrato poco prima, per caso, in strada un uomo che perdeva sangue da una gamba, e che quest’ultimo si era poi allontanato a bordo di un’autovettura, nel frattempo sopraggiunta. Alle successive ore 2.00 circa, i sanitari del pronto soccorso di un ospedale cittadino contattavano il 112 NUE per segnalare la presenza, presso quel nosocomio, di un soggetto con una ferita alla gamba sinistra, compatibile con un foro di entrata di un proiettile. Personale intervenuto, prendendo contatti con il malcapitato, apprendeva che il ferimento si era verificato in questa piazza Crispi ove, verso mezzanotte, gli aggressori, scesi da un’utilitaria, lo intercettavano e, dopo averlo malmenato con calci e pugni, uno di loro estraeva una pistola dalla tasca, esplodendo un colpo in direzione dei suoi arti inferiori. A seguito degli accertamenti clinici, personale sanitario diagnosticava alla vittima la frattura orbitale e la frattura a tibia e perone, procedendo al suo ricovero, in prognosi riservata.

Le tempestive investigazioni permettevano in tempi celeri di identificare i responsabili del violento ferimento, grazie all’analisi dei filmati ripresi dagli impianti di video sorveglianza presenti nei pressi del luogo ove era accaduto il fatto nonché ad attività tecniche di tipo intercettivo, svolte a carico degli indagati; indagine che consentiva, altresì, di determinare che il ferimento era collegato ad una discussione verificatasi tra la vittima ed i suoi aggressori, qualche giorno prima, all’interno di un locale cittadino.

Il procedimento penale versa nella fase delle indagini preliminari e pertanto vige la presunzione di non colpevolezza a favore degli indagati, sino alla sentenza definitiva. Ciò nondimeno, il G.I.P. di Torino, in seno al provvedimento emesso a loro carico, ha ravvisato la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza nei loro confronti.

Capodanno cinese: anche a Torino è Festa di Primavera

Il Capodanno Cinese, conosciuto anche come la Festa di Primavera, è una delle celebrazioni più importanti della cultura cinese, festeggiata non solo in Cina, ma in tutto il mondo.

Nel 2025, l’anno che segna il ritorno del Serpente, simbolo di saggezza e intuizione secondo lo Zodiaco Cinese, è stato celebrato con grande entusiasmo. A Torino, la piazza Castello ha ospitato le tradizionali danze del drago e del leone, che da secoli sono simbolo di forza e protezione.

Le radici del Capodanno Cinese affondano oltre 3.000 anni fa, legate alla vita agricola: l’inizio del nuovo anno segnava il periodo di riposo dopo il raccolto e l’inizio della nuova stagione. Una leggenda racconta che il mostro Nina, che terrorizzava i villaggi, veniva scacciato dal rumore, dal fuoco e dal colore rosso, dando vita ad alcune delle tradizioni che ancora oggi caratterizzano la festa.

I festeggiamenti, che quest’anno sono iniziati il 29 gennaio e si sono conclusi con la tradizionale Festa delle Lanterne, durano quindici giorni. Questo evento segna la fine delle celebrazioni e rappresenta il momento per salutare l’anno vecchio e accogliere quello nuovo, sperando in un futuro migliore. La Festa delle Lanterne, conosciuta anche come “piccolo Capodanno”, è una delle tradizioni più attese, che segna la chiusura del ciclo festivo.

Ciò che rende il Capodanno Cinese ancora più affascinante è il fatto che il calendario cinese segue i cicli lunari e planetari, motivo per cui la data del Capodanno non è mai fissa. Anche quest’anno, il governo cinese ha inviato i tradizionali regali nella scatola rossa agli emigrati cinesi nel mondo, un gesto simbolico di buon augurio e prosperità. Il Serpente, simbolo di saggezza e trasformazione, rappresenta un animale che cambia pelle ogni anno, un invito a rinnovarsi e a crescere.

L’evento, realizzato con il patrocinio della Città di Torino, ha visto la cooperazione di numerose realtà, tra cui l’Associazione generale dei commercianti cinesi in Piemonte, l’Associazione degli industriali e commercianti cinesi in Torino, l’Associazione Cinesi e Italo-cinesi in Torino e Cuneo, e altre associazioni che da tempo contribuiscono alla promozione della cultura cinese in Italia.

Anche gli addobbi e il palco dell’evento hanno riflesso il significato della celebrazione, grazie al contributo di XI Fu Wedding Flowers, un’eccellenza imprenditoriale cinese a Torino, che ha saputo unire la creatività orientale con l’esperienza di Alessia (nome italiano della titolare), specializzata in eventi e matrimoni.

Quest’anno, il Capodanno Cinese ha acquisito un significato ancora più speciale, entrando ufficialmente a far parte del patrimonio immateriale dell’umanità. La festa non è solo un momento di unione per i cinesi, ma è condivisa anche con altre comunità asiatiche, come giapponesi, coreani, vietnamiti e thailandesi, creando un simbolo di solidarietà e connessione tra popoli.

Anche noi della Redazione desideriamo rinnovare i nostri più sentiti auguri a tutti i lettori, sperando che questo nuovo anno porti prosperità e integrazione, contribuendo a rafforzare la sinergia tra tutte le comunità che arricchiscono la nostra città di Torino.

 

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

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A cura di Elio Rabbione

10 giorni con i suoi – Commedia. Regia di Alessandro Genovesi, con Fabio DE Luigi, Valentina Lodovini, Dino Abbrescia e Giulia Bevilacqua. Tanto che continuare con le avventure della famiglia Rovelli. Carlo e Giulia decidono di partire per il Salento dove la figlia Camilla, raggiunti i diciott’anni, vuole trasferirsi per gli studi universitari. Non soltanto, è anche l’occasione per andare a vivere con l’innamorato Antonio, certo Carlo non è di quell’idea e l’incontro con i suoceri rischia di diventare un nuovo passo insormontabile. Per il viaggio genitoriale si muovono anche i figli minori della coppia, Tito e Bianca, il primo che vede i terroni con l’occhio del pregiudizio mentre la seconda non farà fatica ad allacciare rapporti con qualche rappresentante locale. Insomma molti guai in arrivo e una gravidanza inattesa pronta a far ricominciare tutto da capo. Durata 98 minuti.

(Reposi sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

L’abbaglio – Storico, commedia. Regia di Roberto Andò, con Toni Servillo, Valentino Picone, Salvo Ficarra e Tommaso Ragno, e con Giulia Lazzarini. Nel maggio del 1860, a Quarto, Garibaldi inizia l’avventura dei Mille circondato dall’entusiasmo dei giovani idealisti giunti da tutte le regioni d’Italia, e con il suo fedele gruppo di ufficiali, tra i quali si nota un profilo nuovo, quello del colonnello palermitano Vincenzo Giordano Orsini. Tra i tanti militi reclutati ci sono due siciliani, Domenico Tricò, un contadino emigrato al Nord, e Rosario Spitale, un illusionista, che altro non cercano che un’occasione per potersene tornare nell’isola. Sbarcati a Marsala, i Mille iniziano a battersi con l’esercito borbonico, di cui è subito evidente la preponderanza numerica. In queste condizioni, per il generale appare pressoché impossibile far breccia nella difesa nemica e penetrare a Palermo. Ma quando è quasi costretto ad arretrare, Garibaldi escogita un piano ingegnoso. Regista e attori della bella prova de “La stranezza”. Durata 131 minuti. (Massimo)

A complete unknown – Biografico. Regia di James Mangold, con Timothée Chalamet, Monica Barbaro, Elle Fanning e Edward Norton. Il film è ambientato nella New York degli anni Sessanta dove un musicista di diciannove anni del Minnesota, Bob Dylan, si sta affermando come cantante folk. Seguiamo le sue esibizioni nelle sale da concerto della Grande Mela e assistiamo alla sua rapidissima ascesa verso la cima delle classifiche. Grazie all’inconfondibile fascino delle sue canzoni, la sua popolarità travalica presto i confini del Nord America regalandole un successo mondiale. Il suo straordinario percorso artistico di quegli anni culmina con la rivoluzionaria esibizione rock and roll al Newport Folk Festival nel 1965. durata 141 minuti. (Due Giardini sala Nirvana anche V.O., Fratelli Marx sala Chico e Harpo anche V.O., Greenwich Village sala 3 V.O., Ideal, Reposi sala 4, The Space Beinasco)

Amiche alle Cicladi – Commedia. Regia di Marc Fitoussi, con Laure Calamy, Olivia Côte e Kristin Scott Thomas. Quando era giovani, Blandine e Magalie era inseparabili. Migliori amiche per la vita.Gli anni sono volati via e loro si sono perse di vista. Quando le loro strade si incrociano di nuovo, decidono di intraprendere insieme il viaggio che hanno sempre sognato. Direzione la Grecia, il suo sole, le sue isole ma anche la sua prigione perché le due ex migliori amiche ora hanno un approccio molto diverso alle vacanze. E anche alla vita. Durata 110 minuti. (Classico, Greenwich Village)

Babygirl – Drammatico erotico. Regia Halina Rejin, con Nicole Kidman, Antonio Banderas e Harris Dickinson. Moglie e madre, grande successo nel campo del lavoro quale responsabile dell’azienda di famiglia che si occupa di commercio online, la bionda e affascinante Romy vede la propria vita sessuale tutt’altro che appagante e distratto il consorte che naviga più nell’ambiente artistico. Tutta cambia con l’incontro di un giovane stagista, che nel suo sguardo lungo sembra fiutare come nella coppia qualcosa o parecchio non fili per il verso giusto. Amante e lucido padrone al tempo stesso, il ragazzo intrappola Romy in quel gioco che lei stessa s’aspetta, in una atmosfera ambigua dove tutto è passione e rischio. Coppa Volpi a Venezia per la Kidman. Durata 114 minuti. (Uci Moncalieri)

Captain America – Brave New World – Fantasy. Regia di Julius Onah, con Harrison Ford e Anthony Mackie. Presidente degli Stati Uniti è divenuto Thaddeus Ross che la fatto la sua campagna d’elezione mettendo al primo posto l’unità del Paese e la sua collaborazione con Captain America che dà i suoi migliori frutti dopo dopo giorno. Durante un incontro alla Casa Bianca, la vita del Presidente è messa in pericolo da un attentato mentre s’incrinano i rapporti con il Giappone colpevole dell’impiego di un nuovo metallo, dai risultati micidiali e straordinari, l’adamantio. Con l’aiuto di un’agente di origini israeliane, il protagonista sarà chiamato a venire a capo di un pericoloso intrigo che rischia di sovvertire il futuro del mondo. Durata 118 minuti. (Massaua, Ideal anche V.O., Lux sala 1, Reposi sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto anche V.O., The Space Beinasco, Uci Moncalieri anche V.O.)

Conclave – Drammatico. Regia di Edward Berger, con Ralph Fiennes, Stanley Tucci, Isabella Rossellini e Sergio Castellitto. Il film ci porta nel cuore di uno degli eventi più misteriosi e segreti del mondo: la elezione di un nuovo Papa. Dopo la morte improvvisa dell’amato e compianto pontefice, il cardinale Lawrence è incaricato di dirigere questo delicato processo. Una volta che i leader più potenti della chiesa cattolica si riuniscono nelle segrete sale del Vaticano, il prelato si ritrova intrappolato in una rete di intrighi, tradimenti e giochi di potere. Un oscuro segreto viene alla luce, minacciando di scuotere le fondamenta stesse della Chiesa. Durata 90 minuti. (Greewich Village sala 1, Lux sala 3)

Diamanti – Commedia drammatica. Regia di Ferzan Özpetek, con Luisa Ranieri, Jasmine Trinca, Lunetta Savino, Elena Sofia Ricci, Vanessa Scalera, Mara Venier e Stefano Accorsi. Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie il luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli luoghi marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile. Durata 135 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Fratelli Marx sala Chico)

Emilia Pérez – Commedia drammatica, musicale. Regia di Jacques Audiard, “fondendo azione, mélo e soprattutto musical in un mix folle quanto commovente che riscrive le regole del cinema e della morale”. Con Karla Sofia Gascòn, Zoe Saldana, Selena Gomez e Adriana Paz. Rita, una giovane praticante in uno studio di Città del Messico, è decisamente insoddisfatta del riconoscimento che ottiene dal suo capo. In modo del tutto inaspettato, ecco che i suoi servizi sono richiesti dal boss dei cartelli della droga, Manitas Del Monte. Dopo lunghe riflessioni, Rita decide di accettare. Del Monte le chiede di inscenare con lui la propria morte e di aiutarlo, tramite l’operazione, a diventare donna, ovvero la stupenda matronale Emilia Pérez. Ma il poi non appare così semplice se Emilia viene colpita dallo smisurato desiderio di continuare a vivere con la propria moglie e i loro figli, un incontro almeno senza che essi cessino di crederlo morto. In un intreccio difficile a chiarirsi, Jessi e il suo spasimante Gustavo stanno decidendo di fuggire insieme, proprio mentre l’uomo ha già messo gli occhi sui quattrini di Emilia. Tratto dal romanzo “Écoute” dello scrittore francese Boris Razon. Le canzoni sono scritte dalla cantante Camille e dal regista, la colonna sonora è di Clément Ducol. Notizia delle ultime ore: 13 candidature ai prossimi Oscar, tra cui Miglior Film Internazionale, Miglior regia, Migliori attrici protagonista e non protagonista, Miglior sceneggiatura non originale. Durata 132 minuti. (Eliseo, Ideal)

L’erede – Drammatico. Regia di Xavier Legrand, con Marc-André Grondin e Yves Jacques. Il film segue la storia di Ellias Barnès, trentenne e acclamato stilista canadese che ha appena raggiunto il culmine della sua carriera come direttore artistico di una celebre casa di moda a Parigi. Proprio mentre il suo successo sembra consolidarsi, un’improvvisa chiamata dal Quebec lo costringe a far ritorno a Montréal per i funerali del padre, con cui non aveva più rapporti da tempo. Tornato nella sua città natale, si trova ad affrontare non solo il dolore per il lutto, maanche una rivelazione sconvolgente. Ellias, che inizia a soffrire di dolori al petto, sospetta che il suo cuore debole possa essere la causa. Ma il ritorno a casa svelerà che il giovane stilista ha ereditato ben più di una semplice predisposizione a malattie cardiache da suo padre. Un segreto agghiacciante nascosto per anni cambierà per sempre la sua vita, segnando il suo destino in un modo che non avrebbe mai immaginato. Durata 112 minuti. (Greenwich Village sala 3)

FolleMente – Commedia. Regia di Paolo Genovese, con Eduardo Leo e Pilar Fogliati, e con Emanuela Fanelli, Maria Chiara Giannetta, Claudia Pandolfi, Vittoria Puccini, Maurizio Lastrico, Rocco Papaleo, Claudio Santamaria. Dopo l’enorme successo di “Perfetti sconosciuti”, Genovese sceglie di seguire le avventure – e i tanti sentimenti – di Piero e Lara, gli scombussolamenti più intimi che hanno inizio con il primo incontro, fatto per conoscersi meglio. Non devono prendere piede gli aspetti esteriori appunto, ma è necessario entrare nelle teste di ognuno e chiedersi quanto conosciamo davvero di noi stessi quanto prendiamo una decisione? E se dentro di noi esistessero più versioni del nostro IO, ognuna con qualcosa da dire? È uno svelare a poco a poco i pensieri più nascosti e le battagli interiori che tutti siamo portati ad affrontare, la volontà decisionista, e gli aspetti più romantici, le spinte impulsive con le paure e le disillusioni (per la parte femminile), l’idealizzazione e l’Eros e la parte più irrazionale di noi tutti (per la parte maschile). Durata 97 minuti. (Massaua, Eliseo Grande, Ideal, Nazionale sala 1,Reposi sala 3, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Here – Drammatico. Regia di Robert Zemeckis, con Tom Hanks , Robin Wright e Paul Bettany. La storia di un luogo e di tutto ciò che lì è accaduto, dall’epoca dei dinosauri sino a oggi. Con una narrazione non lineare, il regista . che è anche produttore e ha scritto la sceneggiatura con Eric Roth – mostra al pubblico l’era glaciale, l’epoca del popolo indigeno Lenni-Lenape, il figlio di Benjamin Franklin. È all’inizio del XX secolo che viene costruita, sempre nello stesso luogo, la casa che sarà l’unica ambientazione della gran parte del fil e delle vicende dei suoi inquilini: John Harter e la moglie Pauline, la coppia bohémien Leo e Stella Beekman, la famiglia Young e i loro figli e infine Devon e Helen Harris. “Here” è il racconto dell’evoluzione della società americana attraverso le storie che si susseguono in un soggiorno, uno sguardo che passa dal colonialismo a Peart Harbor, dal boom economico degli anni Cinquanta al Vietnam, dalle videocassette alla pandemia di Covid. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “Nell’intuizione del graphic novel di Richard McGuire, Zemekis trova una chiave ideale per fare ciò che ha sempre fatto: coniugare il racconto più umano e universale possibile con il massimo della sfida tecnologica. Tra case di bambole e screencast, la prospettiva fissa racconta uno spazio fisico unico popolato di infiniti spazi interiori, capace di attraversare tempo e esistenze. Un caleidoscopio di gesti, sensazioni, sentimenti, stati d’animo che coinvolgono e commuovono.” Durata 104 minuti. (Massaua, Massimo V.O., Classico)

Io sono ancora qui – Drammatico, Regia di Walter Salles, con Fernanda Torres, Selton Mello e Fernanda Montenegro. Eunice, madre di cinque figli, vede cambiare bruscamente la sua vita quando il marito, l’ex deputato del partito laburista brasiliano Rubens Paiva, scompare improvvisamente, catturato dal regime militare nel 1964. La donna è costretta all’attivismo, sperando in questo modo di trovare il marito e riuscire a salvarlo. Attesa per gli Oscar: “Io sono ancora qui” è candidato quale miglior film e miglior film straniero, e la Torres che si è già aggiudicata il Golden Globe è nella cinquina per la migliore attrice protagonista. Durata 135 minuti. (Eliseo, Massimo V.O., Nazionale sala 3)

Itaca, il ritorno – Drammatico storico. Regia di Uberto Pasolini, con Ralph Fiennes, Juliette Binoche, Charlie Plummer, Angela Molina e Claudio Santamaria. L’antico ritorno dell’eroe greco a Itaca e nella sua casa infestata dai Proci, mentre Penelope tesse di giorno e disfa la notte la sua tela, mentre il figlio credendo che il padre sia morto o li abbia dimenticando un’altra famiglia, spinge la madre a scegliere un nuovo pretendente. Ma non è il vecchio libro degli anni della scuola, è un avvicinarsi ai temti nostri, una rilettura si dice, corposa e avvincente. Scrive in maniera del tutto positiva Maurizio Porro nelle colonne del Corriere della Sera: “L’autore non solo “sporca” Omero arricchendolo di riferimenti moderni(battute inserite e rubate dai soldati reduci dal Vietnam) ma con una sintesi spaventosamente attuale parla dell’indifferenza attuale e della “necessità” della guerra e della violenza: i Proci che hanno occupato la casa e attendono Penelope in sposa sono i selvaggi rivoltosi di Capitol Hill”. Durata 90 minuti. (Reposi sala 5, Romano sala 3)

Il mio giardino persiano – Commedia drammatica. Regia di Maryam Moghaddam e Behtash Sanaeeha. Mahin, settantenne, vive da sola a Teheran da quando suo marito è morto e sua figlia è partita per l’Europa, tentando di essere presente con qualche telefonata. Un pomeriggio, un tè con le amiche la porta a rompere la sua routine solitaria e a rivitalizzare la sua vita amorosa. Ma mentre Mahin si apre a una nuova storia d’amore, quello che inizia come un incontro inaspettato – con un vecchio autista di taxi, vedovo, desideroso anch’egli di una vicinanza femminile, si evolve rapidamente in una serata imprevedibile e indimenticabile. Film scritto e diretto facendo leva sui piccoli sentimenti e sulle annotazioni leggere della storia, tenuto su uno svolgimento forse troppo pianeggiante, laddove a tratti reclamerebbe più arditi sussulti: non certo amorosi, semmai negli accenni alla società dentro cui i due protagonisti vivono. Ha scritto Maurizio Porro nelle colonne del Corriere della Sera: “Un film intimista, un puzzle di sentimenti, l’agguato dei 70 anni, l’imbarazzo del desiderio nel “Mio giardino persiano” che non fa sconti sul regime oscurantista del velo di Teheran, senza mettere accenti e didascalie”. Durata 97 minuti. (Nazionale sala 4)

Mufasa – Avventura, animazione. Regia di Barry Jenkins. Rafiki narra la leggenda di Mufasa alla giovane leoncina Kiara, figlia di Simba e Nala, con Timon e Pumbaa che offrono il loro caratteristico spettacolo. Raccontata attraverso fleshback, la storia presenta Mufasa, un cucciolo orfano, perso e solo fino a quando incontra un leone compassionevole di nome Taka, erede di una stirpe reale. L’incontro casuale dà il via al viaggio di uno straordinario gruppo di sventurati alla ricerca del proprio destino: i loro legami saranno messi alla prova mentre lavorano insieme per sfuggire a un nemico minaccioso e letale. Durata 90 minuti. (The Space Torino)

No Other Land – Documentario. Un premio agli European Film Awards e altre candidature, una regia collettiva di quattro cineasti, per raccontare le immagini di Bazsel Adra, attivista palestinese, che inizia i propri ricordi con l’arresto di suo padre mentre manifestava contro gli espropri voluti dallo Stato di Israele, testimonianze vive, e di Yuval Abraham, giornalista israeliano, prima di una tregua, nei territori invasi dal sangue e dalle morti, tra gli orrori che ogni giorno invadono Israele e Palestina, l’insieme di 19 villaggi della Cisgiordania che è Masafer Yatta, le abitazioni in antiche grotte e un’economia a carattere rurale, esplosioni, bombe su scuole e ospedali, carneficine. Durata 96 minuti. (Centrale V.O.)

L’orchestra stonata – Commedia. Regia di Emmanuel Courcol, con Benjamin Lavernhe e Pierre Lottin. La vita di Thibaut, un famoso direttore d’orchestra, cambia radicalmente quando scopre di avere una grave forma di leucemia. L’unico modo per salvarsi è il trapianto del midollo osseo ma trovare un donatore compatibile non è facile. Proprio a causa della scoperta della malattia, Thibaut viene a scoprire di essere adottato. Un donatore perfettamente compatibile sembra essere suo fratello biologico che non ha mai conosciuto. Si tratta di un modesto impiegato che vive in una piccola cittadina della Francia del Nord e suona il trombone nella fanfara comunale. La banda rischia di sciogliersi e la fabbrica della città sta per essere chiusa. Thibaut parte per andare a cercare suo fratello e il loro incontro si rivela un’incredibile avventura che cambia la vita di entrambi per sempre. Durata 103 minuti. (Classico, Due Giardini sala Nirvana e Ombrerosse, Greenwich Village sala 1)

Il seme del fico sacro – Drammatico. Regia di Mohammad Rasoulof. Amin ha finalmente ottenuto, dopo due decenni di lavoro, la promozione che attendeva: è ora addetto agli interrogatori e spetta a lui rinviare dinanzi al giudice gli accusati verso quella condanna che poi verrà eseguita. Ha una moglie devota e due figlie che studiano. La maggiore ha un’amica che è gravemente sfigurata durante una manifestazione. Come aiutarla senza farlo sapere al capo famiglia? Per di più l’arma che è stata consegnata ad Amin al momento della promozione scompare da casa e lui rischia il carcere se non la si trova. Candidato agli Oscar quale miglior film straniero. Film designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “Per la capacità di Mohammad Rasoulof di partire da un drammatico evento collettivo, e reale anche nell’utilizzo delle immagini, per giungere a un racconto familiare che è archetipo e metaforico a un tempo, storia di figlie che devono combattere il potere usurato dei padri, con le mura domestiche che amplificano, invece di attenuarle, le contraddizioni e i conflitti insiti nella società”. Durata 167 minuti. (Romano sala 1)

The Brutalist – Drammatico. Regia di Brady Corbet, con Adrien Brody, Felicity Jones e Guy Pearce. Làszlò Tòth (personaggio d’invenzione che tuttavia racchiude in sé i tratti di alcuni degli architetti che fecero parte della corrente del Brutalismo, nata in Inghilterra negli anni Cinquanta del Novecento) è un architetto ebreo emigrato dall’Ungheria negli Stati Uniti nel 1947. Costretto dapprima a lavorare duramente e vivere in povertà, ottiene presto un contratto che cambierà il corso dei successivi trent’anni della sua vita, la costruzione di un monumento che un magnate vuole dedicare non solo alla madre (cristiana) ma altresì all’american dream. Già premiato a Venezia, già vincitore di tre Golden Globe, in attesa ora della serata degli Oscar, dieci candidature tra le quali miglior film e miglior regia, miglior attore protagonista, miglior attore e miglior attrice non protagonista. Il film è stato designatoFilm della Critica dal SNCCI: “Corbet continuo a raccontare il Secolo scorso attraverso i rapporti di potere tra committente, artista e pubblico. “The Brutalist” parte dall’immagine della Statua della Libertà rovesciata per rivelarsi da subito, sin dal sontuoso piano-sequenza iniziale, un affresco magniloquente in forma di enciclopedia del Novecento: l’Olocausto, le correnti artistiche e architettoniche, le droghe, la storia del Cinema e delle Forme visive. Un viaggio che passa dall’incubo del passato all’allucinazione di massa verso il futuro”. (Eliseo, Fratelli Marx sala Groucho anche V.O., Ideal, Nazionale sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto anche V.O., The Space Beinasco)

Tornando a Est – Commedia. Regia di Antonio Pisu, con Lodo Guenzi e Cesare Bocci. Due anni dopo la caduta del Muro di Berlino. Una nuova avventura per il trio Rice/Pago/Bibi, i tre amici di Cesena conosciuti già in “Est – Dittatura Last Minute”, l’ultimo a costringere gli amici nel seguirlo in Bulgaria dove vive la ragazza conosciuta per corrispondenza. Non un viaggio alla ricerca della felicità, piuttosto un mare di guai se vengono a sapere che la fanciulla è impelagata sino al collo con un traffico di ragazze del suo paese costrette a prostituirsi in Italia dietro la solita vecchia promessa di un sicuro lavoro. L’importante sarà togliersi dai pasticci. Durata 105 minuti. (The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

L’uomo nel bosco – Drammatico. Regia di Alain Guiraudie, con Félix Kysyl, Catherine Frot, Jacques Develay e David Ayala. In un piccolo paese a sud della Francia, il giovane Jérémie torna per assistere ai funerali del titolare della panetteria, dove ha lavorato in passato e al quale era molto legato.Quando decide di fermarsi qualche giorno in più per stare vicino a Martin, la vedova del defunto, non immagina che ben presto si troverà al centro di una serie di eventi del tutto inaspettati. Una misteriosa scomparsa, un vicino minaccioso, un figlio geloso e un abate dalle bizzarre intenzioni animeranno un po’ troppo il suo breve soggiorno nel piccolo paese di campagna, portando in superficie un passato che avrà conseguenze del tutto inaspettate nel presente. I Cahiers du cinema ha definito “L’uomo nel bosco” il miglior film del 2024, in Italia è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “Posizionandosi con elevato sarcasmo tea noir e commedia sociale, Guiraudie si conferma narratore stratificato descrivendo una realtà di provincia paradossale con uno sguardo irriverente verso una normalità placida, identificando il suo vero protagonista come la variante destabilizzante di ogni azione”. Durata 102 minuti. (Classico)

We live in time – Tutto il tempo che abbiamo – Drammatico. Regia di John Crowlet, con Andrew Garfield e Florence Plugh. Un incontro fortuito cambia la vita di Almut, una chef in ascesa, e di Tobias, appena uscito da un divorzio. Attraverso istantanee della loro vita insieme – innamorarsi perdutamente, costruire una casa, diventare una famiglia – emerge una verità che mette a dura prova una grande storia d’amore. Mentre intraprendono un percorso scandito dalla dittatura del tempo, imparano ad apprezzare ogni momento del loro amore, per “tutto il tempo che abbiamo”. Durata 107 minuti. (Massaua, Ideal, Romano sala 3, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Caffe storici Torino e non solo: locali dove fare colazione

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Un caffè, una cioccolata calda con panna, un buon Bicerin…Non importa quale bevanda si desideri gustare, i caffe storici Torino offrono una vasta scelta di proposte se si desidera trascorrere amabilmente il proprio tempo mentre si visita la città, sia che si tratti per piacere che per attività di team building aziendale anche legate a tematiche culinarie/culturali come Torino Golosa, un viaggio alla scoperta dei segreti delle prelibatezze tra storia ed enogastronomia, o per altre questioni.

La città sabauda è famosa per la sua tradizione di colazioni a Torino, un rito che viene celebrato in numerosi locali che vantano un’atmosfera unica e raffinata.

Una pasticceria storica di Torino o per meglio dire, le tante storiche pasticcerie moderne torinesi, offrono molte prelibatezze e dolci tipici che arricchiscono l’esperienza di una colazione elegante, proprio come si usava fare nei salotti borghesi di fine Ottocento e inizio Novecento, quando i caffè erano considerati luoghi di incontro per personalità illustri della letteratura.

Dei tanti Caffè storici Torino, oggi, ve ne segnaliamo alcuni, veri e propri vanti della città, non solo per gli amanti del caffè e dei cioccolatini tipici di Torino, ma per tutti gli amanti dell’architettura, della storia e dei viaggi. Senza indugi, ecco i nostri consigli.

Caffè San Carlo: Re dei bar storici Torino

Con i suoi capitelli corinzi, statue e dorature, il Caffè San Carlo è un’icona e sovrano dei bar storici Torino senza tempo e che racchiude il fascino del Risorgimento e delle floride correnti artistiche che hanno attraversato la città.

Questo caffè storico torinese, situato nell’omonima piazza – considerata dai torinesi una delle più belle della città – è stato il set di numerosi film e fiction grazie alla sua atmosfera unica e suggestiva.

Sedendosi ai suoi eleganti tavolini, si può ammirare la bellezza di Palazzo Solaro del Borgo, capolavoro del Rococò, e delle due chiese gemelle, Santa Cristina e San Carlo, esempi perfetti dell’architettura barocca. Con quasi 200 anni di storia, il Caffè San Carlo è il luogo ideale per una pausa raffinata, immersi nell’arte e nella cultura, gustando la migliore colazione della città, ad esempio.

Un punto di riferimento tra i bar storici di Torino, dove tradizione e contemporaneità si incontrano in un’esperienza indimenticabile.

Barney’s, caffè di Torino del Circolo dei Lettori

Il Barney’s, situato all’interno del suggestivo Circolo dei Lettori di Torino, è uno dei caffè storici più rinomati della città, un luogo dove tradizione e modernità si fondono alla perfezione.

Qui, è possibile vivere l’esperienza della migliore colazione torinese, immersi in un’atmosfera raffinata e accogliente. Con una selezione di dolci torinesi che spaziano dai classici gianduiotti alle delicate paste artigianali, il Barney’s offre una colazione elegante che soddisfa ogni palato. Un vero e proprio tempio per gli amanti del caffè e della buona lettura, dove ogni dettaglio racconta la storia e la cultura di una città che ha fatto del caffè e della letteratura un’arte.

Baratti&Milano: l’eccellenza della pasticceria torinese e della cioccolateria

In Piazza Castello, sorge uno dei caffè storici torinesi e pasticceria torinese più iconici: Baratti&Milano.

Nato nel 1858, è da oltre un secolo un elegante salotto sabaudo, punto di ritrovo per intellettuali, artisti e figure di spicco della politica e della scienza.

Il suo raffinato stile liberty evoca atmosfere d’altri tempi, rendendolo uno dei bar famosi di Torino, perfetto per chi ama i locali particolari con un fascino senza tempo.

Fiore all’occhiello di questa storica caffetteria è la sua pasticceria torinese e la cioccolateria d’eccellenza, con specialità imperdibili. Tra i piaceri da gustare spicca il Bicerin, l’iconica bevanda calda della tradizione torinese, preparata con cioccolato fondente, caffè e latte montato, perfetta per le giornate più fredde. Da provare anche il Caffè Baratti&Milano, un espresso arricchito con crema di nocciole, panna e granella di nocciole, una coccola raffinata adatta a qualsiasi momento della giornata.

La Farmacia del Cambio, caffè di Torino dalle brioches celebri e virali

Questo storico caffè di Torino è molto più di una semplice caffetteria: è un’esperienza sensoriale e culturale che unisce sapori pregiati, architettura d’epoca e un’atmosfera senza tempo.

Nella centralissima Piazza Carignano, la proprietà dello storico ristorante Del Cambio, vero e proprio caffè storico di Torino, ha rilevato un’antica farmacia trasformandola in una raffinata pasticceria. Questo locale, tra i Torino locali particolari più affascinanti, unisce arredi in legno, cristalleria e vetrine dall’atmosfera vintage a un’offerta di dolci ultra-contemporanei, diventando un punto di riferimento per le pasticcerie moderne della città. Tra le specialità spiccano i celebri Crubik e la Sfera, croissant a forma di cubo e sfera che hanno conquistato i social, insieme al pain suisse, alla girella con gocce di cioccolato e arancia, e alla brioche al cacao farcita di crema al gianduia. Non mancano torte moderne, monoporzioni eleganti e lievitati salati, ideali per chi cerca una colazione alternativa senza rinunciare al gusto e alla raffinatezza. Un luogo dove tradizione e innovazione si incontrano, regalando un’esperienza indimenticabile.

Locali storici di Torino: Pfatisch

Uno dei locali storici di Torino che ancora oggi conserva il fascino di un’epoca dorata è senza dubbio la Pasticceria Pfatisch, fondata nel 1915 dal maestro cioccolatiere Gustavo Pfatisch.

Questa pasticceria storica Torino ha visto passare tra i suoi tavoli figure illustri come i principi di Savoia, Cesare Pavese, Primo Levi, Indro Montanelli, Mario Soldati e Norberto Bobbio. Situata in un meraviglioso edificio Liberty di via Sacchi, progettato dall’architetto Pietro Fenoglio, la pasticceria ha mantenuto intatti i suoi interni Art Déco, diventando un autentico gioiello inserito nell’Associazione Locali Storici d’Italia.

Ma la vera sorpresa si trova nel seminterrato: un laboratorio di produzione completo, dedicato alla lavorazione artigianale del cioccolato torinese. Oggi questa perla fa parte del Choco-Story Torino, il museo del cioccolato che accompagna i visitatori in un viaggio dalle civiltà precolombiane fino all’evoluzione della cioccolateria torinese, con un focus sui cioccolatini tipici di Torino. Un’esperienza imperdibile per golosi di tutte le età, perfetta anche per le famiglie con bambini.

Caffè Platti: bellissimo e ottocentesco caffè storico Torino

Fondato nel 1870, il Caffè Platti è uno dei caffè storici di Torino più eleganti e raffinati.

Situato in Corso Vittorio Emanuele II, questo caffè storico Torino da oltre un secolo riesce a mantenere intatta un’atmosfera d’altri tempi, con sontuosi lampadari e un banco bar in stile anni Venti. I colori caldi e i magnifici stucchi rendono l’ambiente ancora più fiabesco, trasformando ogni visita in un’esperienza unica.

In passato, il Caffè Platti è stato frequentato da intellettuali e personalità di spicco come Luigi Einaudi, Giulio Einaudi, Cesare Pavese, Luigi Lavazza e il Senator Agnelli.

Ma il Platti è anche un luogo simbolico della storia sportiva: proprio di fronte al locale, nel 1897, un gruppo di studenti del Liceo Massimo D’Azeglio fondò quello che sarebbe diventato uno dei club calcistici più importanti d’Italia, la Juventus.

Tra le prelibatezze che offre, non può mancare di citare la sua pasticceria torinese, con la sua iconica Torta Platti, un dolce dal cuore morbido e una vellutata copertura al gianduja, la cui ricetta è gelosamente custodita.

Oltre alla pasticceria storica di Torino, il Caffè Platti propone anche un’ampia selezione di tramezzini ideali per un pranzo veloce.

Cosa dovresti assolutamente ordinare? Senza dubbio i deliziosi dolci torinesi e la pasticceria mignon. Per una merenda sostanziosa, non perdere la Plattina, la leggendaria torta del caffè in dimensioni ridotte.

Caffe storici Torino, come non citare Caffè Al Bicerin

Nel cuore del Quadrilatero Romano, il Caffè Al Bicerin è uno dei più celebri caffe storici Torino, nonché uno dei bar famosi Torino, grazie alla sua lunga tradizione e all’invenzione della storica bevanda piemontese che porta il suo nome. .

Nato a fine Settecento, questo caffè storico di Torino è il luogo in cui è stato creato il Bicerin, un raffinato mix di caffè, cioccolato e crema di latte, oggi riconosciuto come bevanda tradizionale piemontese e divenuto un autentico simbolo cittadino.

Perfetto per chi desidera una colazione elegante, il locale accoglie i suoi ospiti in un’atmosfera senza tempo, tra boiserie in legno, un bancone storico e piccoli tavolini in marmo che raccontano la storia e il fascino di una Torino d’altri tempi.

Colazioni a Torino: non solo caffè storici

Diamo uno sguardo anche ad altri locali particolari Torino

Nel panorama delle colazioni a Torino, il Bar Tiratisù si distingue come uno dei locali particolari Torino, perfetto per gli amanti dei dolci e delle esperienze gourmet. Situato nel cuore della città, questo locale è un vero paradiso per chi desidera iniziare la giornata con una colazione ricercata e golosa.

La sua specialità? Le brioches proposte in diverse varianti e preparato con ingredienti freschi e di alta qualità, accanto a un’ampia selezione di dolci torinesi. Con il suo ambiente accogliente e moderno, il Bar Tiratisù è la scelta ideale per chi vuole concedersi un momento di dolcezza in un contesto elegante e innovativo.

La Torteria Berlicabarbis è uno dei locali particolari Torino, un angolo di dolcezza che combina il fascino delle pasticcerie moderne con il calore di una tradizionale sala da tè.

Nata nel 2012, ha conquistato i torinesi con la sua straordinaria selezione di dolci torinesi, tra cui una ventina di torte preparate ogni giorno, con le cheesecake come protagoniste indiscusse. Impossibile resistere ai croissant al pistacchio, grandi e golosi, il cui nome richiama proprio l’espressione dialettale “Berlicabarbis”, che significa “da leccarsi i baffi”.

Oltre alle prelibatezze di pasticceria, il locale vanta un’incredibile selezione di 130 tipi di tè e tisane e ben 15 caffè alla piemontese, in cui il caffè si fonde con cioccolato, gianduia e granella di pistacchio, regalando un’esperienza unica per ogni amante del dolce e del buon vivere.

In via Cavour 10, Perino Vesco è molto più di un semplice panificio: unisce l’arte della panificazione a un’ampia offerta di dolci, rendendolo un indirizzo imperdibile tra i migliori caffè di Torino e un esempio di pasticcerie moderne in città.

Dal salato al lato dolce, le torte da forno – con la langarola alla nocciola in testa – le crostate, i plumcake, gli strudel e le tartellette soddisfano ogni palato.

Camera di commercio ed eccellenze torinesi: un ultimo ma non meno importante aspetto

Il Presidente della Camera di commercio di Torino, Dario Gallina, ha sottolineato l’importanza e la responsabilità di essere nominati Maestri del Gusto, chiedendo ai 218 premiati di essere ambasciatori del gusto torinese e di partecipare attivamente agli eventi nazionali e internazionali. L’iniziativa della Camera di commercio mira a promuovere l’eccellenza dell’enogastronomia torinese, rendendola un punto di forza per aumentare l’attrattività del territorio sia per i residenti che per i visitatori stranieri.

Questi sono solo alcuni tra i caffe storici Torino e bar colazione dove fermarsi in caso di una visita in città, una semplice passeggiata o per occasioni più importanti come meeting aziendali a Torino, compleanni, incontri e quant’altro.

Tuttavia, siamo certi che resterete soddisfatti da una di queste proposte.

Tra le pasticcerie moderne di Torino, Dolce Pasticceria si distingue per la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione, offrendo una selezione di dolci torinesi e creazioni contemporanee che conquistano al primo assaggio.

Un vero paradiso per gli amanti della qualità, con una produzione artigianale che esalta i migliori prodotti pasticceria a Torino. Ogni giorno, dalle vetrine, spiccano eleganti monoporzioni, crostate, torte classiche e innovative, accanto ai grandi protagonisti della tradizione. L’attenzione per la qualità delle materie prime e la cura nella preparazione rendono ogni creazione un’esperienza unica, perfetta per una colazione golosa, una pausa dolce o per festeggiare un’occasione speciale.

Questi sono solo alcuni tra i caffe storici Torino e bar colazione dove fermarsi in caso di una visita in città, una semplice passeggiata o per occasioni più importanti come meeting aziendali a Torino, compleanni, incontri e quant’altro.

Tuttavia, siamo certi che resterete soddisfatti da una di queste proposte.

Volley, nazionali Giappone Under 16 in Consiglio regionale

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Le nazionali giapponesi Under 16 di volley, ospiti a Cambiano e San Mauro Torinese (To) nel contesto dell’iniziativa “Youth Volley League and Cultural Exchange”, sono state ricevute  a Palazzo Lascaris dal presidente del Consiglio regionale del Piemonte Davide Nicco, e dal presidente della sesta Commissione, che si occupa anche di Sport e Cultura, Paola Antonetto.

Le due squadre nipponiche, in Piemonte fino al 20 febbraio, e gli atleti e le atlete pari età della In Volley Piemonte e della Sant’Anna Pallavolo effettuano allenamenti congiunti e hanno in calendario due partite amichevoli.

Ma, come ha voluto sottolineare Nicco, “non c’è solo lo sport nell’iniziativa, ma anche cultura, formazione e socialità”, come si evince dal programma dei tre giorni che ha toccato e tocca ogni aspetto.

Concetti ribaditi da Antonetto, che ha sottolineato “l’importanza dello scambio di esperienze tra i giovani”.

L’associazione interculturale Italia-Giappone “Sakura” di Torino ha dato vita a una serie di laboratori dove le atlete e gli atleti asiatici hanno dato saggio di alcune delle loro arti come l’origami e lo shodo, l’arte giapponese della calligrafia. Dopo la visita a Palazzo Lascaris, e dopo i due test-match, le pallavoliste e i pallavolisti del Sol Levante impareranno a cucinare la pizza.

“Il mio Doc” di scena al Teatro Superga

Lo spettacolo della Compagnia C’è Trippa per gli Atti, tratto da “Toc Toc”, debutta al teatro Superga il 22 febbraio prossimo

“Il mio Doc”, della Compagnia C’è Trippa per gli Atti, debutterà sabato 22 febbraio, alle ore 21, al teatro Superga di Nichelino. È uno spettacolo tratto da “Toc Toc”, commedia francese del 2005 di Laurent Baffie, riadattata e rielaborata da Davide Piconese. La commedia si svolge all’interno della sala d’attesa del Dottor Palomero, famoso psicologo e psichiatra, un luminare che a causa di un errore da parte della sua segretaria Jennifer si troverà contemporaneamente nel suo studio sei pazienti affetti da Doc, disturbo ossessivo compulsivo, vittime del disguido che ha dato appuntamento a tutti loro alle 16,30. Il Dottore è in grave ritardo, motivo per cui i sei personaggi cominceranno a interagire tra loro, a conoscersi, a presentarsi e non solo. “Il mio Doc” è una commedia in cui si ride molto e a cui non manca il colpo di scena finale.

Biglietto: 15 euro

Biglietteria: 011 6279789 – biglietteria@teatrosuperga.it

Mara Martellotta

Alle Ogr arriva il Salone del Vino di Torino, il più importante evento del settore in Piemonte

Il Salone del Vino di Torino giunge alla sua terza edizione ed è in programma da sabato 1 a lunedì 3 marzo all’interno di un unico grande spazio, le OGR di Torino. Ad anticiparlo una settimana di eventi diffusi in tutta la città all’interno del ricco palinsesto OFF, che da quest’anno ruota intorno a 4 sedi principali: OFFTOPIC, Kombo Torino, Mercato Centrale e Eataly Torino Lingotto. Sono 50 gli appuntamenti in programma da lunedì 24 febbraio che accompagneranno il pubblico fino al lungo weekend del Salone del Vino, una manifestazione dedicata a tutti gli amanti del vino in una “grande cantina aperta per tutte le cantine piemontesi”, fra tradizione e innovazione, cultura e letteratura.

Mission del Salone del Vino è raccontare il patrimonio vitivinicolo del Piemonte in tutte le sue sfaccettature, coinvolgendo tutti i territori del vino della nostra regione, approfondendone unicità e tipicità e analizzando nuovi trend e sfide del futuro.

Il Slaone del Vino Torino 2025 è organizzato da KLUG APS, con il patrocinio e il sostegno di Camera di Commercio di Torino, Union Camere Piemonte, Turismo Torino e Provincia, Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, AMIAT Gruppo Iren, con il contributo di Fondazione CRT e Compagnia di San Paolo.

“Il Salone del Vino di Torino 2025 cresce sia negli spazi espositivi sia nelle collaborazioni del mondo del vino piemontese, permettendo ancora di più al grande pubblico di conoscere caratteristiche, peculiarità e varietà di ogni nostro vitigno attraverso le numerose masterclass gratuite. Siamo molti di questa edizione – sottolinea Patrizio Anisio, direttore del Salone del Vino di Torino – perché sarà un’esperienza immersiva e partecipata. Una settimana unica per Torino e il Piemonte”.

“Torino e il vino sono legati da un filo indissolubile, fatto di passione e innovazione – sottolinea l’Assessore allo Sport, Grandi Eventi e Turismo della Città di Torino Domenico Carretta – un legame che ogni anno il Salone del Vino di Torino contribuisce a rinsaldare attraverso il racconto delle grandi etichette e delle grandi realtà vinicole, ma anche delle storie delle famiglie di chi ogni giorno lavora per offrire il meglio della produzione locale e nazionale. Anche per questa edizione il Salone del Vino sarà arricchito da un ricco palinsesto OFF, dedicato a tutti gli appassionati del settore è ai visitatori che desiderano approfondire il rapporto tra vino e innovazione. Le OGR Torino, insieme ad altre suggestive location della città si trasformeranno in un palcoscenico straordinario ospitando oltre 500 cantine e più di 50 eventi, talk, workshop e masterclass che coinvolgeranno il pubblico in un viaggio sensoriale unico”.

“Il Salone del Vino è la più grande vetrina del vino piemontese nella sua capitale- dichiara l’Assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni – produttori, Consorzi ed enoteche di tutto il Piemonte sono presenti con il ricco display della loro produzione, dalle grandi etichette ai vini eroici e di nicchia. Il Salone del Vino rappresenta un’occasione importante sulla strada di quel rapporto organico tra produzione agroalimentare di qualità e territorio, che è l’obiettivo a cui la Regione Piemonte sta lavorando con decisione. Dobbiamo promuovere sempre di più il brand del Piemonte attraverso i nostri vini e cibi d’eccellenza, ambasciatori di una terra dove paesaggio, storia, cibo, cultura materiale e immateriale esprimono un potenziale formidabile, in grado di generare turismo, conoscenza e ricadute su tutta la filiera. Il vino piemontese, in questo disegno, fa da apripista, è la locomotiva che traina su mercati nazionali e internazionali l’intero comparto del nostro agroalimentare verso il posto che merita”.

La terza edizione entra nel vivo sabato 1 e domenica 2 marzo con il fitto weekend di esposizione vitivinicola dedicata al grande pubblico alle OGR. Si prosegue lunedì 3 marzo con la giornata dedicata agli operatori professionali. Non sarà un Salone dove si potrà solo degustare e ascoltare le storie dei produttori presenti, ma sarà anche una grande fiera in cui acquistare le etichette preferite, come in cantina. Per la prima volta sarà presente u ‘area ospite “Fuori Piemonte”, dove sarà possibile incontrare cantine da tutta Italia distintesi per l’attenzione alla sostenibilità, alla grande qualità e alle nuove sperimentazioni in vigna, come per l’utilizzo di vitigni piwi.

Inoltre, grazie alla collaborazione con Maestri del Gusto di Torino e Provincia, dieci eccellenze gastronomiche del territorio faranno scoprire la loro arte nel valorizzare materie prime e tradizioni, insieme ad un’area food, in collaborazione con SNODO e RIS8, Guru e Midai Food Lab, per accompagnare il vino a tante proposte culinarie. Il weekend perfetto esiste, e dalla fortunata coincidenza di date nasce anche uno spazio dedicato a CioccolaTÒ, in cui si potranno conoscere, grazie a 10 masterclass, gli abbinamenti tra vino, vermouth, spirits e i prodotti delle grandi aziende dolciarie di Torino. Il Salone del Vino è anche dibattito e approfondimento culturale grazie all’area talk dedicata, a ingresso libero, dove ad essere protagonista sarà il futuro del settore vitivinicolo, attraverso speech, interviste e dibattiti che spazieranno dall’enoturismo, alle nuove tendenze dei giovani, dalla sostenibilità sociale del vino alle domande su naturale o supernaturale; e poi ancora intelligenza artificiale, doni in vigna, design sostenibile, vini ancestrali, il futuro dello sfuso e le nuove tendenze.

 

Mara Martellotta

 

 

Giornata della Guida Turistica, visite guidate

Tornano anche quest’anno le visite guidate gratuite con quattro appuntamenti in città dal 21 al 23 febbraio. Quest’anno in programma anche cinque itinerari nell’alto Piemonte

Le guide turistiche sono il biglietto da visita della città tra il turista e la cultura locale. Il 21 febbraio saranno protagoniste della Giornata Internazionale della Guida Turistica. Per festeggiare la giornata, le guide professioniste Già Piemonte, guide, interpreti e accompagnatori turistici del Piemonte aderente ad ASCOM Confcommercio Torino e Provincia, accompagnano cittadini e turisti per visite gratuite in città e nell’alto Piemonte. Quattro gli itinerari proposti a Torino: giardini Cavour e aiuola Balbo, colle della Maddalena e parco della Rimembranza, Barriera di Milano, Torin Hollywood sul Po con i luoghi iconici del cinema. A questi si affiancano cinque itinerari nell’alto Piemonte, a Mergozzo, Suna, Omegna, Anzola d’Ossola e Varallo.

“La guida turistica non è solo un’interprete del passato – sottolinea Barbara Sapino, Presidente GIA Piemonte – ma mediatore tra il territorio e chi lo attraversa. Il suo ruolo parte dalla trasmissione di conoscenze alla capacità di orientare sguardi, sollecitare domande e creare connessioni tra luoghi, persone e memoria collettiva. Questa giornata celebra il fondamentale ruolo delle guide turistiche nella valorizzazione del patrimonio artistico culturale, artistico e enogastronomico. Quest’anno, inoltre, la giornata assume un valore speciale grazie alla recente approvazione della legge 190, che riconosce la professione di guida turistica a livello nazionale”.

“Le guide turistiche restituiscono profondità e prospettiva ai luoghi – commenta la Presidente di ASCOM Confcommercio Torino e Provincia Maria Luisa Coppa – la loro narrazione non è un semplice racconto, è un esercizio di conoscenza che lega il passato al presente, proiettandolo nel futuro. In un tempo in cui il sapere è a portata di click, la loro voce resta insostituibile, poiché nessuna tecnologia può sostituire la capacità di una guida di farci toccare con mano insieme alla storia il carattere di un territorio. L’iniziativa si inserisce nelle celebrazioni mondiali della giornata istituita nel 1990 dalla World Federation of Tourist Guide Association (WFTGA) e promossa in Italia dall’Associazione Nazionale Guide Turistiche (ANGT) e patrocinata da Italia Nostra.

I tour preposti per far conoscere i luoghi meno conosciuti del territorio sono tutti gratuiti, con prenotazione obbligatoria su Eventbrite per Torino, e via mail per l’alto Piemonte: (prenota.dap@gmail.com).

Mara Martellotta

Ritrovata la dodicenne scomparsa a Torino

Era scomparsa martedì a Torino ed è  stata ritrovata in serata, Alexandra, la ragazzina di 12 anni della quale si è occupata Chi l’ha visto? Il ritrovamento è stato annunciato dalla mamma proprio mentre il padre stava parlando in diretta al telefono con la conduttrice del programma Federica Sciarelli.