Al Politecnico le lauree del futuro
L’offerta formativa del Politecnico di Torino si è arricchita di recente con la creazione di due Corsi di Laurea Magistrale che hanno l’obiettivo di preparare gli ingegneri e le ingegnere del futuro, figure professionali in grado di fare la differenza in due settori ad alto tasso di innovazione come Agritech Engineering e Quantum Engineering, fortemente ricercate dalle aziende sul mercato del lavoro, ma anche nel campo della ricerca.
Venerdì 25 luglio, presso la Sala “Emma Strada” quattro studenti del Politecnico di Torino hanno completato il loro percorso di studi in Ingegneria con questi curricula innovativi: Gabriele Franzon, Gianluca Negrino e Matteo Vinci si sono laureati in Agritech Engineering (tra i primi in Italia a completare la formazione magistrale in questo ambito); Marco Parentin, invece, si è laureato in Quantum Engineering ed è il primo laureato in Italia in questa disciplina.
“La consegna del primo diploma di Laurea Magistrale in Quantum Engineering al Politecnico di Torino rappresenta un traguardo significativo per il nostro Ateneo e per l’intero panorama accademico e tecnologico italiano – ha dichiarato il professor Matteo Cocuzza, docente del Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia-DISAT e referente per il Corso di Laurea Magistrale in Quantum Engineering – Questo momento sancisce l’efficacia di un percorso formativo fortemente innovativo, pensato per rispondere alle esigenze di un settore strategico e in rapida trasformazione come quello delle tecnologie quantistiche. È il risultato di un lavoro corale che ha coinvolto docenti, ricercatori di altri Enti, partner industriali, con un importante contributo degli studenti stessi, uniti dall’obiettivo comune di formare figure professionali altamente qualificate, pronte a guidare la rivoluzione quantistica e in grado di contribuire attivamente allo sviluppo scientifico e tecnologico del Paese”.
“La Laurea Magistrale in AgriTech Engineering – dicono i referenti del corso, nonché suoi co-fondatori, la professoressa Tiziana Tosco del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture-DIATI e il professor Danilo Demarchi del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni-DET – è nata in primis dalle esigenze del territorio, seguendo le richieste di aziende del settore, organizzazioni di produttori, consorzi, ma anche direttamente operatori agricoli. Le tecnologie ingegneristiche permeano ormai con efficacia produzione agricola ed allevamento; pertanto, una figura specializzata che sia in grado di concepire le soluzioni utili è ormai una stringente esigenza. Ne è riprova che questi primi laureati hanno impieghi che li aspettano, avendo infatti già svolto le loro Tesi presso le aziende di riferimento. La formazione è a tutto tondo, ponendo particolare attenzione ad una preparazione solida sui diversi aspetti necessari. Al Politecnico di Torino la figura dell’ingegnere delle tecnologie dell’agricoltura è stata concepita in modo unico ed innovativo rispetto all’offerta sia nazionale che internazionale, unendo la cultura sia tecnologica che agricola che il territorio piemontese ha per tradizione”.
“Con le proclamazioni dei primi laureati in Agritech Engineering e Quantum Engineering, per questi nostri studenti si conclude il percorso formativo, ma si apre la porta del futuro professionale e di ricerca, che ci auguriamo pieno di soddisfazioni – sottolineano Elena Baralis, Prorettore del Politecnico di Torino, e Fulvio Corno, Vicerettore per la Formazione del Politecnico di Torino – Per il Politecnico invece si concretizza il frutto di un lavoro di preparazione durato anni e della visione di un Ateneo costantemente impegnato nel fornire ai propri studenti la migliore preparazione possibile. Questi due Corsi di Laurea Magistrale, che vedono oggi laurearsi i primi studenti, sono una porta sul futuro del lavoro e rappresentano un esempio della collaborazione con un sistema territoriale che fin dall’inizio ha sostenuto l’Ateneo in queste proposte formative fortemente innovative”.
Chi sono i nuovi laureati
Nello specifico Gabriele Franzon (24 anni – già laureato in triennale in Ingegneria Fisica al Politecnico di Torino) ha conseguito la laurea magistrale in Agritech Engineering con la tesi dal titolo “Exploring the biochar contribution in sustainable agriculture through techno-economic assessment and water impact simulations”, con un focus sull’utilizzo del biochar nell’agricoltura sostenibile, con relatrici le professoresse Tonia Tommasi e Francesca Demichelis. Ha costruito la sua tesi lavorando presso l’azienda TRG Team.
Gianluca Negrino (24 anni – in triennale si è laureato al Politecnico di Torino in Ingegneria Biomedica) invece ha concluso il suo percorso magistrale in Agritech Engineering con la tesi dal titolo “Reconversion to Biomethane of an Agricultural Biomass Plant: The case of La Falchetta”, sull’utilizzo di biometano in impianti agricoli a biomassa. I relatori sono stati la professoressa Tonia Tommasi e il professor Paolo Pagliazzo. Anche lui ha costruito la sua tesi in azienda, presso la ditta Asja Ambiente.
A chiudere il terzetto di Agritech Engineering, Matteo Vinci (25 anni – già laureato triennale in Ingegneria Fisica al Politecnico di Torino), con la sua tesi “System development and processing techniques for the estimation of plant’s physiological parameters” – svolta presso PlantZCare, spin-off del Politecnico di Torino – sulle metodologie di misurazione dei parametri fisiologici nelle aziende agricole, con relatori i docenti Umberto Garlando e Danilo Demarchi, insieme all’ingegner Fabiana Del Bono.
Per quanto riguarda invece Quantum Engineering, il primo laureato in Italia in questa materia è Marco Parentin, che ha svolto la sua tesi “Onset of Superactivation of Quantum Capacity” all’estero, presso la University of Cambridge, con relatori la professoressa Nilanjana Datta e il dottor Bjarne Bergh di Cambridge e il professor Riccardo Adami del Politecnico di Torino. Parentin (24 anni) si è trasferito al Politecnico di Torino dopo la laurea triennale in Ingegneria Elettronica e Informatica appositamente per frequentare questo corso di eccellenza.
I corsi di Laurea Magistrale che preparano le professioni del futuro
Il Corso di Laurea Magistrale in Agritech Engineering del Politecnico di Torino, si colloca tra i primi programmi accademici al mondo dedicati alla formazione di ingegneri specializzati nell’ideazione e nell’applicazione di soluzioni tecnologiche innovative per il settore agricolo. Questo percorso formativo punta a fornire competenze specializzate – grazie anche a docenti di fama internazionale e tirocini in prestigiose aziende innovative del settore – per formare professionisti e professioniste in grado di: progettare e gestire reti di monitoraggio in tempo reale e sistemi IoT applicate all’agricoltura; implementare e programmare sistemi di automazione avanzata, come droni, rover e veicoli a guida autonoma; sviluppare ed utilizzare modelli matematici e strategie gestionali per l’ottimizzazione delle risorse idriche in agricoltura; pianificare strategie sostenibili per il riutilizzo degli scarti agricoli salvaguardando la qualità di suolo e acqua; gestire l’implementazione di tecnologie avanzate in agricoltura salvaguardando la sicurezza dei lavoratori.
Le scienze e tecnologie quantistiche rappresentano la frontiera dell’evoluzione della conoscenza per la fisica e per le applicazioni ingegneristiche. Si tratta di una nuova rivoluzione tecnologica dalla pervasività totale, che investirà ogni aspetto della nostra vita, dalle comunicazioni al calcolo, dalla finanza alle scienze della vita, dalla sicurezza all’energia. Per questo il Corso di Laurea Magistrale in Quantum Engineering vuole formare ingegneri e ingegnere in grado di operare nel contesto delle applicazioni delle scienze e tecnologie quantistiche, con particolare riferimento a tre fondamentali settori ingegneristici: computing, communication e sensing.
Il corso offre una solida preparazione multidisciplinare che permette l’inserimento in contesti di ricerca di alto profilo, ma soprattutto di utilizzare in modo innovativo e trasversale le tecnologie quantistiche nelle applicazioni ingegneristiche (in campo manifatturiero, dei servizi, delle scienze della vita e della sicurezza).
L’obiettivo è formare figure professionali quali: tecnologo o ingegnere di processo per la fabbricazione di dispositivi quantistici e ibridi; progettista di dispositivi, circuiti e sistemi quantistici per le comunicazioni e la sensoristica; sviluppatore di algoritmi di machine learning; esperto di simulazioni high-performance in diversi settori disciplinari; esperto di sicurezza informatica e comunicazioni protette; sviluppatore di soluzioni economico-finanziarie basate sull’utilizzo di calcolatori quantistici.
Preziose miniature a Palazzo Madama
Palazzo Madama svela alla Città la sua ricca Collezione di manoscritti e miniature raramente esposte al pubblico
Dal 23 maggio all’8 settembre
Partiamo dai numeri: 20 codici miniati, 10 incunaboli e un ricco fondo di 80 tra fogli e “miniature” ritagliate (“cuttings”), databili fra il XIII ed il XIV secolo e appartenenti all’importante Collezione del “Museo” di piazza Castello, raramente esposta al pubblico per l’estrema delicatezza delle opere. Fra le più preziose in assoluto, il celebre codice delle “Très Belles Heures de Notre Dame di Jean de Berry” (noto anche come “Heures de Turin – Milan”) con miniature del fiammingo Jan van Eyck, mai più esposto al pubblico dal 2019. E’ per davvero un campionario d’arte di stupefacente preziosità, raccontata attraverso secoli e secoli di grande storia, il progetto espositivo “Jan van Eyck e le miniature rivelate”, in corso a “Palazzo Madama” da venerdì 23 maggio a lunedì 8 settembre, sotto la curatela di Simonetta Castronovo (Conservatrice del “Museo”) e realizzato in partnership con il Dipartimento di “Studi Storici” dell’“Università di Torino”. “Il progetto, sulla base degli studi appena conclusi da parte dell’‘Ateneo torinese’ – sottolinea Castronovo – intende quindi svelare e illustrare al pubblico un patrimonio che pochi conoscono, affiancando alle vetrine una grafica che, oltre a inquadrare ciascun volume e ciascun frammento nel giusto contesto geografico e stilistico, apra anche degli approfondimenti sia sulle tecniche di realizzazione dei manoscritti e i materiali impiegati, sia sulle biblioteche nel Medioevo e nel Rinascimento e sulla circolazione dei libri in questo periodo”.
L’iter espositivo si articola in sei sezioni cronologiche: dal “Duecento – Trecento” fino al “Cinquecento”, passando per il “Quattrocento” in Francia e nelle Fiandre, dove troviamo il già citato codice “Les Très Belles Heures de Notre Dame de Jean de Berry”, commissionato intorno al 1380 dal duca Jean de Berry, fratello del re di Francia, e che per una ventina d’anni impegnò diversi artisti, fino ad arrivare, negli Anni Venti del Quattrocento, attraverso diversi colpi di scena e passaggi di proprietà, nei Paesi Bassi alla bottega dei fratelli Hubert e Jan van Eyck (Maastricht?, 1390 – Bruges, 1441), pioniere quest’ultimo dell’arte fiamminga, nonché perfezionatore della tecnica a olio, che gradualmente sostituì in Europa l’uso del colore a tempera. Dai Paesi Bassi, il “Codice” approdò in Piemonte nel XVII secolo, diviso in due frammenti, confluiti, il primo, nella Biblioteca di Vittorio Amedeo II di Savoia e, il secondo, nella Biblioteca del conte Francesco Flaminio d’Agliè. Agli inizi dell’Ottocento, quest’ultimo fu acquistato dal marchese Gian Giacomo Trivulzio per la sua celebre “raccolta milanese” e ceduto (senza non poche “beghe” diplomatiche) al “Museo Civico” di Torino solo nel 1935, insieme al famoso “Ritratto Trivulzio” di Antonello da Messina. Di qui, il titolo “Heures de Turin – Milan”. Splendida e, per quei tempi, “rivoluzionaria”, nella minuta precisa trattazione del “vero” e nel contrasto dei piani prospettici e dei chiaroscuri, la scena della “Nascita del Battista” non meno che la “Messa dei morti”, ambientata “nella vertiginosa verticalità di una cattedrale gotica che sfonda i bordi della cornice dipinta”.
Fra le altre opere di grande valore, ricordiamo, ancora gli “Statuti della Città di Torino” del 1360, oggi conservati nell’“Archivio Storico” del Comune, con i primi ordinamenti che regolavano la vita cittadina, nonché i rapporti del Comune con i conti di Savoia; quindi, due Statuti di Corporazioni medievali, la “Matricola degli orefici” e quella dei “Cordovanieri” di Bologna, e infine una “Bibbia” del 1280, autentico capolavoro del Duecento bolognese. Proseguendo, al “Gotico” internazionale e lombardo appartengono una serie di frammenti provenienti da raffinati “Libri d’Ore” e “Antifonari” legati al gusto della corte dei Visconti. Preziose (accanto alle opere di van Eyck) anche altre testimonianze dell’arte fiamminga e franco fiamminga, con nomi che vanno da Simon Marmion ad Antoine de Lonhy, pittore borgognone poi attivo tra Savoia, Valle di Susa, Torino e Chieri nell’ultimo quarto del Quattrocento. Stupendi, per chiudere l’iter espositivo, il rinascimentale “Messale” del cardinale Domenico della Rovere miniato da Francesco Marmitta e il cosiddetto “Libro di Lettere Astrologiche” (1550), manuale di calligrafia, forse realizzato per il giovane Emanuele Filiberto di Savoia, con straordinarie iniziali a inchiostro, ancora di ispirazione medievaleggiante.
Davvero una mostra evento. Che fa onore alla Città e al suo Antico “Museo Civico”.
Gianni Milani
“Jan van Eyck e le miniature rivelate”
Palazzo Madama – Corte Medievale, piazza Castello, Torino; tel. 011/4433501 o www.palazzomadamatorino.it
Fino all’8 settembre
Orari: lun. e da merc. a dom. 10/18; martedì chiuso
Nelle foto: Jan van Eick “Heures de Turin – Milan” (“Nascita del Battista” e “Battesimo di Cristo”), 1420-’24; Simonetta Castronovo; Francesco Marmitta “Messale del cardinale Domenico della Rovere”, 1490-‘92
Entro ottobre la nuova rotatoria di Fiano
Saranno ultimati entro il mese di ottobre i lavori per l’atteso intervento di viabilità sulla Strada Provinciale 1 delle valli di Lanzo, con la realizzazione della rotatoria all’incrocio tra la SP 1 e la Provinciale 724 nel territorio del Comune di Fiano. Lo ha precisato il Vicesindaco metropolitano con delega ai lavori pubblici Jacopo Suppo, rispondendo in Consiglio metropolitano ad una interrogazione della Lista civica per il territorio.
I lavori per un importo complessivo di 730.000 euro hanno dovuto registrare una serie di problematiche nel corso della realizzazione delle opere, che hanno influito sulle tempistiche di esecuzione facendo accumulare ritardi. La Città metropolitana di Torino al fine di concludere le opere ha sottoscritto ad inizio anno un accordo transattivo con l’associazione temporanea di imprese tra la Artuso srl e la Gi.Ma.Co.
Rivarolo Canavese, 27 luglio 2025 –
Il Consigliere Regionale del Piemonte Sergio Bartoli, Presidente della V Commissione (Ambiente), ha preso parte questa mattina alla Santa Messa pontificale in occasione della Festa Patronale di San Giacomo Apostolo, celebrata nella Chiesa Parrocchiale di Rivarolo Canavese da S.E.R. Mons. Daniele Salera, Vescovo di Ivrea.
Una cerimonia solenne e molto partecipata, che ha visto la presenza di autorità civili, militari e religiose, dei Priori Moreno Pomaro e Remo Obert, e di una comunità profondamente legata alle proprie tradizioni. Tra i presenti anche numerosi Amministratori locali, l’Europarlamentare Giovanni Crosetto, rappresentanti delle istituzioni regionali e provinciali, nonché le Forze dell’Ordine, con il Maresciallo Alfonso Lombardo (Stazione Carabinieri di Rivarolo), il Capitano Manuel Grasso (Compagnia Carabinieri di Ivrea), e il Comandante Sergio Cavallo della Polizia Municipale.
«La Festa patronale di San Giacomo rappresenta un momento fortemente identitario per la comunità di Rivarolo Canavese. Una ricorrenza che unisce tradizione religiosa, spirito civico e partecipazione collettiva. La celebrazione della Santa Messa pontificale, presieduta da S.E.R. Mons. Daniele Salera, è stata un’occasione di profonda riflessione e di condivisione dei valori che tengono unite le nostre comunità: solidarietà, coesione e senso di appartenenza», ha dichiarato Bartoli.
«Ringrazio il Sindaco Martino Zucco Chinà e l’Amministrazione comunale per l’invito e per l’impegno nel valorizzare questo momento. Un pensiero riconoscente va al parroco don Raffaele Roffino, ai Priori, alle Forze dell’Ordine e a tutti coloro che ogni giorno garantiscono sicurezza e servizio pubblico. La presenza istituzionale così ampia e partecipata – ha aggiunto – testimonia quanto sia ancora vivo il legame tra comunità e territorio».
L’evento si inserisce nel ricco programma dei festeggiamenti patronali organizzati dal Comune di Rivarolo Canavese, con il coinvolgimento delle realtà religiose, associative e culturali del territorio.
Dopo mesi di ricerche, la polizia ha arrestato a Lido di Ostia Carla Stagno, 55 anni, originaria di Moncalieri. Nota come la “santona”, si presentava come una guaritrice sostenendo di essere un’intelligenza artificiale creata in laboratorio e capace di comunicare con gli astri.
Le forze dell’ordine erano sulle sue tracce da novembre, quando era stata condannata a nove anni di reclusione per associazione a delinquere, esercizio abusivo della professione medica e morte come conseguenza di altro reato. I reati erano stati commessi tra il 2019 e il 2021, giudicati con una sentenza divenuta definitiva.
Con quattro complici – tra cui la sorella – Stagno, secondo gli investigatori, aveva fondato la setta “Unisono” a Moncalieri e operativa su Facebook e WhatsApp. A capo dell’organizzazione, è accusata di aver manipolato decine di persone, raccogliendo oltre 100mila euro con l’aiuto di un fisioterapista, un informatico e un tesoriere.
Ci rimette l’economia e il lavoro valsusino e piemontese
L’autostrada Torino-Bardonecchia oggi è stata chiusa all’altezza del cantiere dell’autoporto di San Didero. Un nutrito gruppo di manifestanti No Tav, alcune centinaia, l’hanno occupata e hanno incendiato alcune masserizie sulla carreggiata.
I manifestanti hanno dato vita al solito lancio di pietre e bombe carta contro le forze dell’ordine in servizio alla protezione del cantiere.
“Quanto accaduto oggi sull’autostrada Torino-Bardonecchia è inaccettabile. Esprimiamo piena solidarietà ai lavoratori impegnati nei cantieri, che ogni giorno svolgono il loro lavoro con professionalità e impegno, spesso in un clima di tensione che non dovrebbe esistere. Ringraziamo le Forze dell’Ordine per il lavoro che stanno svolgendo sul territorio. La libertà di manifestare non può mai trasformarsi in un attacco alla collettività e allo Stato” dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte, Enrico Bussalino, sulla protesta odierna No Tav. “Bloccare un’arteria strategica, paralizzando il traffico e mettendo a rischio la sicurezza di cittadini e lavoratori, non è una forma di protesta ma un atto di irresponsabilità – aggiunge l’assessore Bussalino – La Tav è un’opera fondamentale per lo sviluppo del Piemonte e dell’Italia intera, e non saranno azioni illegali a fermare il progresso.
Smantellato traffico di droga da 400mila euro al mese
La Polizia di Stato ha arrestato cinque persone accusate di far parte di un sodalizio dedito allo spaccio all’ingrosso di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti nel Novarese. La Squadra Mobile di Novara – sezione antidroga – ha indagato nove mesi per smantellare il gruppo di malviventi che immetteva sul mercato circa 30 kg di hashish e 2 kg di cocaina a settimana, per un giro d’affari stimato intorno ai 400 mila euro al mese.
Una anziana voleva prelevare i gioielli dalla cassetta di sicurezza della propria banca a Biella. Ma l’impiegato della Banca Sella si è insospettito e ha chiamato la polizia. Gli agenti hanno pedinato la donna che ha incontrato due malviventi spacciatisi per finti carabinieri . I truffatori avevano convinto l’anziana a farsi consegnare 10mila euro con l’espediente del falso incidente. I due sono stati arrestati per tentata truffa in concorso. La vettura utilizzata dai truffatori il giorno prima era stata usata per una truffa ai danni di un’anziana in provincia di Trento.