


Le ipotesi dell’incidente di ieri a Torino sono un malore dell’autista mentre stava facendo retromarcia verso i Murazzi o una manovra sbagliata.
Il bus aveva portato in città gli alunni di una scuola elementare di Milano.
C’era solo il conducente Nicola Di Carlo, 64 anni, a bordo del mezzo. L’uomo, morto durante i soccorsi, era originario della provincia di Campobasso e titolare della ditta di trasporti.
Sono attesi i risultati dell’autopsia per fare chiarezza sull’accaduto.
A cura di piemonteitalia.eu
Un triangolo eccezionale esaltato in un’accezione speciale: quella dei giardini e delle ville che li ospitano. È quanto intende promuovere “Soul Gardens”, progetto del Distretto turistico dei laghi (Lago Maggiore, Lago d’Orta, Lago di Mergozzo, Valli dell’Ossola). Esempio piemontese del moderno garden tourism, Soul Gardens intende portare i visitatori alla scoperta delle ville e dei giardini che puntellano il Lago Maggiore, il Lago d’Orta e le Valli dell’Ossola in alto Piemonte. Questo, oltre che un viaggio con gli occhi, è un percorso del cuore. Il progetto contempla grandi dimore storiche e giardini botanici, già noti al grande pubblico. Oltre a questo, però, porta alla scoperta di giardini nascosti, parchi secolari e patrimoni UNESCO, meno noti e, a maggior ragione, degni di essere ammirati nel loro volto naturalistico e culturale. Il percorso si snoda, quindi, tra fioriture tipiche, architettura, opere d’arte, storia e, soprattutto, emozioni. Non resta che partire.
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IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Forse solo più Boldrini può insistere sul Manifesto di Ventotene perché anche l’indignato deputato di Alessandria dalla lacrima facile, che è andato in escandescenze per il manifesto, pare si sia calmato.
Ma ho voluto con calma rinverdire un ricordo, riprendendo in mano la biografia di Ernesto Rossi di Giuseppe Fiori, autore della biografia di Gramsci e di Berlinguer, sempre allineato a certe posizioni senza mai uno strappo.
Ebbene Fiori descrive la delusione per il
Manifesto appena partorito dal duo Spinelli – Rossi diffusasi proprio a Ventotene tra i confinati nel 1941. Cito: “Ai primi lettori il manifesto pare frutto di menti stralunate .( …) Bauer lo lesse allibito”. Nel testo di Fiori sono citate tutte le critiche possibili. Sarebbe ingeneroso citarle. Tra i confinati solo Pertini firmo’ il manifesto, salvo poi ritirare la firma. Lo stesso Spinelli si accorge delle ingenuità “rozzamente leniniste” del manifesto e nota come solo giellisti minori lo abbiano firmato. Rossi si offende e rompe i rapporti con gli altri confinati. Bauer aveva rivelato il fragile sistema nervoso di Rossi più che comprensibile in un uomo provato da anni di carcere.
Una volta chiesi a Massimo Mila, carcerato e poi confinato con Rossi un’opinione sul Manifesto di Ventotene. Non volle parlarne e cambiò subito discorso. I limiti di tanti di “Giustizia e libertà” a cui lui stesso appartenne lo portarono ad aver simpatia per il Pci. Senza voler infierire su nessuno perché Rossi merita rispetto assoluto per la sua onestà intellettuale, va detto che il Manifesto non ebbe adesioni neppure quando nacque a Ventotene.
Se gli indignati di oggi fossero un po’ colti e avessero letto oltre il testo redatto nel 1941, il testo di Fiori, avrebbero taciuto, evitando una figuraccia che indebolisce il vero federalismo di oggi.
Dal testo di Fiori si apprende di una giornata passata a Dogliani a casa di Einaudi nei 45 giorni badogliani del 1943 che rivela i rapporti allora molto superficiali che Rossi aveva avuto con i testi federalisti di Einaudi scritti per la I guerra mondiale e che portano a pensare che Einaudi non sia stato uno dei padri ideali del Manifesto del 41 che deve tornare nei piani alti delle biblioteche o addirittura uscirvi come un’operina malcongeniata che meritava l’oblio in cui era caduta con il passare del tempo.
Giovedì 27 marzo, alle ore 17,30, la Casa del Teatro, nell’ambito della Biennale della Democrazia, ospiterà una lectio magistralis di Giorgia Serughetti, professoressa associata in Filosofia Politica presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano Bicocca dal titolo “Conflitto e non violenza: la sfida della democrazia”. Qual è la differenza tra conflitto e guerra e tra conflitto e violenza? È possibile gestire politicamente le differenze umane, gli antagonismi, le incomprensioni senza cedere all’ingiustizia e alla distruzione?
La lezione risponde a simili interrogativi affrontando le forme e i significati del potere, nella vita personale come in quella pubblica. Propone inoltre una pedagogia dell’eguaglianza come nutrimento della convivenza democratica e via d’uscita della spirale della violenza e della guerra.
L’incontro fa parte del progetto “Convivio esperienze di crescita e conoscenza”, momenti di dialogo e approfondimento legati a specifiche tematiche affrontate dagli spettacoli della stagione teatrale. Infatti, a seguire, alle 19.30, andrà in scena “Il contrario di me. Il cavallo bianco è il cavallo nero”, spettacolo prodotto dalla Fondazione TGR! Terzo capitolo de La Repubblica di Platone, che si ispira al mito del carro e dell’auriga con Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci, anche autori insieme al regista Emiliano Bronzino, e Maria José Revert Signes.
Il ciclo di appuntamenti proseguirà con altri due incontri in collaborazione con importanti istituzioni culturali, giovedì 24 aprile l’appuntamento sarà con Piergiorgio Odifreddi, dedicato al mondo della scienza, e con l’Associazione Centro Scienza Onlus. Successivamente il pubblico potrà assistere all’anteprima dello spettacolo “Albert ed io”, dedicato al grande fisico. Lunedì 19 maggio sarà la volta di Noemi Vola, autrice e illustratrice di grande bravura, che terrà un intervento con cui si anticiperà il debutto dello spettacolo “Sulla vita sfortunata dei vermi” tratto proprio dal famoso libro della scrittrice, edito da Corraini edizioni.
Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani onlus
Corso Galileo Ferraris 266
Tel. 01119740260
Mara Martellotta
La tragedia avrebbe potuto assumere proporzioni ben più gravi: il bus precipitato nel Po, che ha causato la morte dell’autista, stava andando in piazza Castello dove lo aspettava una scolaresca di Milano che era andata a visitare il Museo Egizio. I bambini della scuola sono stati riaccompagnati nel capoluogo lombardo con un nuovo mezzo di trasporto. Nella foto il bus recuperato dalle acque del Po ieri dai vigili del fuoco attorno alle 22.
Giovedì 27 marzo 2025 alle ore 11 avverrà l’intitolazione del giardino tra le vie G. Oberdan, P.D. Olivero e Pio VII, a ricordo di Giancarlo Barbardoro , Teorico dell’Eco-Spiritualità, alla presenza del Sindaco Stefano Lo Russo e della Presidente del Consiglio Comunale Maria Grazia Grippo
Interverranno Rosalba Nattero e Roberto Garosci, Presidente e Vicepresidente dell’associazione ecospirituality Foundation. Durante la cerimonia sarà scoperta una Targa commemorativa e l’esecuzione dell’Inno Nazionale.
Giancarlo Barbadoro (1943-2019), era musicista, giornalista, poeta, scrittore, conduttore radiotelevisivo. Era anche noto come lo “sciamano” poiché lasciava una traccia indelebile in tutti coloro che incontrava. Giancarlo ha vissuto un’esistenza straordinaria, in pratica due vite vivine ma distinte: una nel mondo di tutti noi, europei figli del XX secolo carico di doni, libertà e consumismo, ma è stata da lui parimenti esperita una vita parallela, spesa presso la sua comunità tribale, fatta di riti ancestrali e studi di antiche tradizioni.
Nonostante questa dicotomia, non ha mai rinnegato sé stesso, sempre aiutando il prossimo con stupefacente disponibilità e senza mai chiedere nulla in cambio. La sua stessa scelta di avere un ruolo in ciò che potremmo definire società Maggioritaria era determinata dalla missione interiore di lasciare comunque un segno di speranza verso un mondo da lui percepito come malato e senza valori spirituali. Si batteva per la Fragilità Sociale, soprattutto per gli animali, da lui considerati i più deboli tra i deboli.
Barbadoro è stato indubbiamente un visionario, un viaggiatore del tempo e dello spirito, che ha lasciato un segno indelebile in tutti coloro che hanno avuto l’occasione di conoscerlo o anche solo di incontrarlo.
Teorico dell’Eco-spiritualità, diffondeva il concetto di questa forma di filosofia che riteneva in grado di risolvere i mali di una società troppo fondata sull’antropocentrismo, soprattutto occidentale e consumista. La sua opera non è però solo legata a una realtà ‘regionale’. Giancarlo Barbadoro è ancora commemorato in Africa dove, nel Benin, in Camerun e nella Repubblica Democratica del Congo viene ricordato per le sue iniziative in favore della tutela degli animali.
Da tempo è in essere il Centro Studi Giancarlo Barbadoro, per diffondere e promuovere l’immensa eredità intellettuale che ha lasciato.
Porteremo perciò avanti il suo sogno, quello di un mondo basato sulla fratellanza e l’armonia tra tutte le specie viventi, tutti cittadine dello stesso universo.
Per informazioni: info@eco-spirituality.org website: www.eco-spirituality.org
nattero@inrete.it tel. 011-530.846 – 338/7196.000
Ferruccio Capra Quarelli
“Pensiamo di aver fatto un bel negozio, abbiamo assunto 13 persone di Settimo, spero di poterne assumerne altre a breve. Siamo stati attenti a fare un negozio green, che per me non significa solo sostenibilità ma anche responsabilità. Grazie a tutti coloro che ci hanno permesso di aprire questo punto vendita perchè qui non eravamo presenti e io e la mia famiglia ci tenevamo molto invece ad esserci. Grazie Settimo! – Fiorenzo Borello – ”
Presenti all’inaugurazione, oltre ai molti clienti che hanno subito affollato il negozio, autorità locali nelle persone della Sindaca Elena Piastra, del Presidente del Consiglio Comunale di Settimo Luca Rivoira e i consiglieri regionali Paola Antonetto e Alberto Avetta. Anche l’atleta paralimpico Andrea Devicenzi è stato presente all’inaugurazione e il suo giro in bicicletta tra le corsie del negozio è stato un momento molto toccante per tutti.
Il nuovo complesso urbanistico che ospita il negozio sorge presso l’ area dismessa dell’ex Paramatti e Standa, in un contesto innovativo, green e di design. Anche il supermercato è stato progettato tenendo conto dell’impatto ambientale e in tale direzione è ricaduta la scelta di frigoriferi che utilizzano gas refrigeranti naturali che, rispetto ai tradizionali sintetici, hanno un inquinamento minore di 1400 volte. Tutta l’impiantistica è monitorata ed eventuali malfunzionamenti possono essere subito rilevati per evitare sprechi. Il negozio ha un’esposizione di vendita di 600 mq con all’interno i reparti serviti di macelleria, gastronomia e panetteria e i reparti di frutta e verdura e surgelati con un assortimento importante di pesce surgelato di qualità. Sono stati assunti 20 lavoratori di cui 13 settimesi. Il negozio è aperto tutti i giorni dalle ore 8.00 alle ore 20.00 e la domenica invece dalle ore 9.00 alle ore 13.00.
“I suoi negozi danno tanto lavoro, è un imprenditore responsabile e io sono orgogliosa della sua amicizia – Paola Antonetto Consigliere Regione Piemonte”
“Borello è un imprenditore ma anche un politico locale, assessore al bilancio del comune di Castiglione T.se e anche oggi ha dimostrato di avere una marcia in più. Sono qui per fargli un grande in bocca al lupo. – Alberto Avetta Consigliere regione Piemonte”
“Per noi è un onore avere questo marchio in città, rafforza l’offerta sul territorio. Auguro una buona spesa a tutti i cittadini e porto l’augurio di tutto il Consiglio Comunale – Luca Rivoira Presidente del Consiglio Comunale -”
“Fiorenzo Borello è un esempio di come si fa impresa sul territorio. E’ attento all’innovazione, all’ambiente e alla cura del cliente. Questa apertura a Settimo per tutti noi è un simbolo, è finalmente la partenza di una trasformazione della città. Questo luogo è un inizio di cui tutti quanti noi avevamo bisogno. Borello, anche se lui non vuole che lo dica, in città, ancora prima di aprire, ha dimostrato attenzione all’aspetto sociale, come solo lui sa fare, in silenzio, partecipando e la sponsorizzazione all’atleta paralimpico Andrea De Vicenzi, qui oggi presente, è l’ennesima testimonianza del suo modo di essere. La sua attenzione all’emporio solidale non era scontata, non tutti lo fanno e qui, pubblicamente, io e a nome dell’Amministrazione Comunale abbiamo bisogno di dirgli grazie e benvenuto a Settimo”. – Elena Piastra Sindaca Settimo Torinese.
Alle 22 di domenica 23 marzo è calato il sipario sulla 76esima edizione della Mostra Nazionale di San Giuseppe al Polo Fieristico Riccardo Coppo di Casale Monferrato, organizzata dalla società D&N Eventi, la prima che si è fregiata dal titolo di Nazionale.
Come era stato preannunciato immediatamente dopo la chiusura della Fiera, l’organizzazione visti i dati sugli afflussi comunica che nel corso dei 10 giorni sono stati 143mila circa i visitatori, cifra leggermente superiore a quella dell’edizione 2024, in ogni caso la cifra più alta di sempre.
Sicuramente, al di là del dato assoluto, è un dato ampiamente positivo se si tiene conto delle condizioni meteorologiche che durante i 10 giorni non sono state stabili, avendo presentato spesso giornate fredde e piovose, tali da non invogliare le persone ad uscire di casa, soprattutto nelle ore serali.
Ma nonostante il ‘tempo avverso’ il pubblico è stato ancora una volta il grande protagonista con le sue presenze ed attenzioni sia verso le offerte fieristiche, sia con la partecipazione agli eventi collaterali.
L’evento è stato organizzato dalla società D&N Eventi S.R.L. con il patrocinio della Regione Piemonte, del Comune di Casale Monferrato, della Provincia di Alessandria, della Provincia di Mantova, dell’Unione dei Comuni della Valcerrina, con la partnership di Confartigianato Imprese Alessandria, Confagricoltura Alessandria, Coniolo Fiori, Asproflor, Vivai Varallo, sponsor Alma SPA.
Sala Proiezioni – ore 18.30
Piazza dei Mestieri – via Durandi 10
(Ingresso gratuito; prenotazione OBBLIGATORIA all’indirizzo email eventi@piazzadeimestieri.it)
Un’opera a più mani alla ricerca di storie di giovani che si sono spesi per la crescita, per la trasformazione positiva delle loro comunità e delle società più vaste a cui sono appartenuti.
Agli autori è stato chiesto di individuare tali storie secondo le loro personali sensibilità e di raccontarle in maniera “dialogante” con i giovani di oggi, senza toni paternalistici o amicali, bensì riferendosi semplicemente ai fatti, rimarcando le condizioni di partenza, il coraggio manifestato, gli obiettivi raggiunti, le sconfitte subite, le ricadute nei loro ambienti.
I libri di Storia ci riportano fatti dei cui protagonisti raramente evidenziano le età che avevano: così anche quando sono giovani li immaginiamo o ci vengono descritti come persone mature, mentre in realtà erano ancora in ricerca. Intraprendenti, visionarie, strategiche sì, ma caratterizzate anche da ingenuità e da incertezze. Eppure, hanno trainato l’intera società (o settori significativi di essa) verso il cambiamento culturale, etico, religioso.
Un libro che vuole anche veicolare un messaggio alle nostre nuove generazioni, che vuole mettere insieme la maggioranza degli adulti e gli stessi giovani nel garantire il futuro di questa Terra, sostenendo libertà e diritti insieme ai doveri.
gli autori
Edoardo Di Mauro, Bruno Ferrero, Graziella Luttati, Ezio Marinoni, Fulvia Natta, Carlo Palumbo, Mario Parodi, Luca Reteuna, Luca Rolandi, Salvatore Tripodi.
introduzione
Luca Rolandi, giornalista e scrittore
saluti
Giampiero Leo, portavoce coordinamento interconfessionale “Noi siamo con voi”
interviene
Donatella Genisio, fondatrice Cooperativa Sociale EtaBeta
modera
prof. Salvatore Tripodi
In collaborazione con
conclusioni
Antonio Rocco Labanca, editore, Edizioni Mille
info011.197.09.600 – eventi@piazzadeimestieri.it www.eventinpiazza.it