ilTorinese

Il mondo non è stato attrezzato per l’allegria

Solo un mese fa pochi scommettevano sulla vittoria del centro sinistra in Sardegna. Stavolta Giorgina ha toppato. Capita, anche se, come si sa, una rondine non fa primavera.
Si vedrà, ma chi pensava che con questa vittoria fosse irreversibile l’accordo tra Cinque stelle e Pd almeno in Piemonte si sbaglia.
Il vero test, comunque, sono le elezioni Europee. In queste con il proporzionale  puro si soppesano i diversi rapporti di forza tra i partiti. Con la seconda incognita: come andranno le elezioni complessivamente  in Europa tra sovranisti, democristiani, sinistra e social democratici.

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Intanto la guerra continua sia in Ucraina come in Palestina. Aveva proprio ragione il poeta russo Majakovkij: il Mondo non è stato attrezzato per l’allegria. La felicità va strappata a viva forza. E ogni volta che vediamo il TG ci sono quasi solo notizie di morti sul lavoro, femminicidi e violenza per lo più accompagnata da droghe di vario genere. La situazione peggiora di giorno in giorno e, almeno per ora l’Esercito in Barriera di Milano è solo un palliativo. Povera Barriera, ci sto, come al solito sempre male. Dal 1995 che non abito più in via Cherubini ma, appunto mi si stringe il cuore e la situazione continua a peggiorare. Non c’è un limite al peggio.

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Eccoli li’ gli anarcoidi. Appena la Meloni o il centro destra è in difficoltà loro sono pronti a darle una mano e con la loro stupida e voluta violenza assaltano un’auto della polizia. Del resto persone stupide possono fare solo cose stupide. Ma a questo punto c’è ben dell’altro. Totale malafede. Sono anche loro che hanno reso la vita impossibile in Barriera. Francamente non so se siano un effetto o una causa della disarticolazione della vita nel quartiere. Probabilmente tutte e due “condite” dalla pochezza della politica e dei politici di Barriera come di Torino.

PATRIZIO TOSETTO

La Reale Mutua Fenera Chieri ’76 vince 0-3 col Levallois Pari

La finale di Coppa CEV è realtà

Torino, 29/02/2024

La Reale Mutua Fenera Chieri ’76 vince anche la semifinale di ritorno con il Levallois Paris Saint Cloud e centra la qualificazione alla doppia finale per la conquista della CEV Volleyball Cup. Un anno dopo la conquista della Challenge Cup, il sogno continua.

Dopo il sudato 3-2 della semifinale d’andata le biancoblù si aggiudicano 0-3 la sfida di ritorno. Il punteggio potrebbe far pensare a un incontro a senso unico, ma non è così. Il risultato matura al termine di 97 minuti all’insegna dell’incertezza, un’avvincente e intenso confronto pallone su pallone che solo nei finali dei tre set vede le ragazze di Bregoli mettere in campo quel qualcosa in più necessario per fare la differenza.

Il premio di MVP va a capitan Grobelna che con 17 punti trascina la sua squadra alla vittoria. In evidenza nel tabellino pure Skinner con 13 punti e Zakchaiou con 10. Una menzione speciale anche per Kingdon che entra in un delicato momento del primo set e dà un contributo decisivo per ribaltare la situazione.

In finale Chieri se la vedrà con le svizzere del Viteos Neuchatel UC che dopo aver vinto 1-3 l’andata con le polacche del Grot Budowlani Lodz hanno perso 1-3 il ritorno in casa, per poi imporsi nel golden set di spareggio. La finale d’andata si giocherà mercoledì 13 marzo in Svizzera, ritorno mercoledì 20 marzo al Pala Gianni Asti di Torino.

Levallois Paris Saint Cloud-Reale Mutua Fenera Chieri ’76 0-3 (22-25; 23-25; 23-25)

LEVALLOIS PARIS SAINT CLOUD: Alanko 2, Cugno 15, Herrera 9, Thater 7, Palgutova 8, Kecman; Gelin (L); Verger, Enright 2. N. e. Zyani, Gilfillan, Ngolongolo, Depié, Chemana (2L). All. Orefice; 2° Pentassuglia.

REALE MUTUA FENERA CHIERI ’76: Malinov 3, Grobelna 17, Weitzel 5, Zakchaiou 10, Skinner 13, Omoruyi 4; Spirito (L); Morello, Kingdon 7, Gray, Rolando. N. e. Anthouli, Jatzko, Kone (2L). All. Bregoli; 2° Daglio.

ARBITRI: Akbulut (Turchia) e Batkai-Katova (Ungheria).

NOTE: durata set: 33′, 32′, 32′. Errori al servizio: 6-6. Ace: 6-4. Muri vincenti: 9-6. MVP: Grobelna.

COMUNICATO STAMPA

La cronaca

Primo set – Sull’1-4 per Chieri le padrone di casa recuperano a 4-4. Sull’8-9 per le biancoblù l’inerzia si sposta a favore di Parigi che passa a condurre 13-9 spingendo Bregoli a chiamare i suoi due time-out in rapida successione. Due muri di Weitzel riducono le distanze a 13-12, ma le francesi tornano ad allungare 16-13. Kingdon rileva Omoruyi e la mossa è risolutiva. Grobelna, e Zakchaiou ripristinano la parità a 16, quindi un ace di Skinner riportano avanti Chieri 17-18. Un altro ace di Skinner e l’attacco di Kingdon danno alle chieresi il +3 (17-20). Il punteggio torna in parità a 21. Il set si decide quando sul 22-22 l’attacco vincente di Grobelna, un pallonetto out delle padrone di casa e la diagonale di Skinner sanciscono il 22-25.

Secondo set – Serrato punto a punto fino all’11-11 quando Parigi si porta sul 13-11 e per la prima volta nel set una squadra ha 2 punti di vantaggio. Immediato il rientro di Chieri che pareggia a 13 con un muro di Zakchaiou. Segue un’altra lunga fase all’insegna dell’incertezza. Sul 23-22 per la padrone di casa Kingdon sigla il 23-23. Il successivo errore delle transalpine dà una palla set a Chieri. Rolando entra al servizio, poi con un gran salvataggio permette a Grobelna di attaccare il pallone del 23-25.

Terzo set – Chieri riparte bene (2-5) ma la reazione di Parigi non si fa attendere: 8-8 e tutto da rifare. La fase centrale del set è una continua altalena del punteggio, ora con una squadra ora con un’altra avanti di un’incollatura. Si arriva così al 22-21 per le padrone di casa. Grobelna sigla il 22-22. Entra Omoruyi e sigla il 22-23. Time-out di Orefice e al rientro in campo Skinner piazza l’ace del 22-24. Il primo match-point se ne va per il servizio in rete di Skinner. Nello scambio successivo Omoruyi (già match winner nella semifinale d’andata) mette di nuovo a terra il punto della vittoria.

Il commento

Kaja Grobelna: «Siamo stanche e felicissime. E’ stata una partita tosta ma ce l’abbiamo fatta. Ora pensiamo già a Scandicci, un’altra gara molto importante e difficile. Continuiamo il nostro percorso, una partita alla volta».

 

L’AI applicata alla prevenzione e alla lotta contro il cancro

Lions Club International lancia il nuovo service. In occasione dell’edizione 2024 di Just the woman I am

Nell’ambito della manifestazione Just The Woman I Am, I Lions Club International (Distretto 108ia1) dedicano le giornate del 1, 2, 3 marzo alla prevenzione medica, sensibilizzando il pubblico sulle nuove frontiere raggiunte dall’Intelligenza Artificiale applicata alla lotta contro il cancro.

Presso il villaggio della salute, in piazza San Carlo, oltre ai “classici” service offerti, quali: visite oculistiche e screening della vista, controllo nei, diagnosi precoce dislessia ed ecodoppler caroideo per patologie cardiovascolari, quest’anno ci sarà anche uno spazio dedicato alle tecniche radiomiche e all’uso dell’Ai in radiologia. Grazie all’equipe medica coordinata dal dottor Marco Grosso di Radiomics Lab, presente allo stand, si potrà vedere come l’applicazione dell’intelligenza artificiale e l’uso di nuove tecnologie permettano l’aumento di diagnosi precoci di patologie tumorali con ovvi benefici per la prognosi, le terapie e la qualità di vita dei pazienti. Un’opportunità resa possibile grazie all’appoggio e alla partecipazione dell’ASL TO3 in collaborazione con Radiomics Lab, coordinato dottor Marco Grosso, centro pilota piemontese per l’applicazione dell’Ai in medicina. Il laboratorio, che ha sede presso l’ospedale di Rivoli, è multidisciplinare e caratterizzato dalla presenza di medici, tecnici sanitari, informatici, giuristi e filosofi.

Le tecniche radiomiche rientrano nel campo dell’Intelligenza Artificiale come un “ramo dell’informatica che si occupa dell’acquisizione, ricostruzione, analisi e/o interpretazione di immagini mediche simulando il comportamento umano intelligente nei computer”. Le caratteristiche di imaging quantitativo, chiamate anche “caratteristiche radiomiche”, possono fornire informazioni più ricche sull’intensità, la forma, le dimensioni o il volume e la struttura dei fenotipi tumorali, utilizzando diverse modalità di imaging, come ad esempio, risonanza magnetica, TC, PET, ecografia, ecc.) Come spiega Elisa De Maria, past governator Lions Club International e referente dell’iniziativa Just the woman I Am: “L’idea di fondo è che le immagini mediche siano molto più ricche di informazioni di quanto l’occhio umano possa discernere. Con questo nuovo service vogliamo far conoscere a quante più persone possibile gli effetti positivi dell’intelligenza artificiale sulla nostra salute. Le recenti evoluzioni della medicina, alimentando la speranza e la corretta informazione”.

Borgo Dora: si accanisce a calci su un giovane riverso a terra

Gli agenti del Commissariato di P.S. Dora Vanchiglia hanno arrestato un cittadino marocchino di 33 anni gravemente indiziato di reati lesioni e resistenza a P.U.

Domenica pomeriggio, poco prima delle quattro, una volante viene inviata in Lungo Dora Napoli per la segnalazione tramite applicazione YOUPOL di attività di spaccio di sostanze stupefacenti in corso.

Al loro arrivo, gli agenti vedono un uomo prendere a calci un giovane riverso per terra. L’aggressore, accortosi della presenza della Polizia, cerca di allontanarsi dirigendosi verso il Ponte Carpanini. La vittima in stato di shock riferisce di aver avuto un diverbio con la controparte. Gli agenti intercettano il fuggitivo in Piazza Borgo Dora, quest’ultimo privo di vie di fuga brandisce una bottiglia di vetro tentando di colpire uno dei poliziotti che riesce a schivare i colpi. L’agente disarma l’uomo, un cittadino marocchino di 33 anni, ma questi oppone resistenza dimenandosi e cercando di colpire con calci e gomitate l’operatore di polizia. Nonostante la resistenza opposta, l’uomo viene messo definitivamente in sicurezza e tratto in arresto.

Un aiuto al progetto di vita delle persone con disabilità

Al via a Torino il primo master nazionale per la formazione di esperti nella progettazione personalizzata e partecipata 

Co-progettato da Università di Torino e Fondazione Time2, è il primo percorso di studi in Italia con l’obiettivo di offrire strumenti teorici e operativi per operare in maniera consapevole, autonoma, incisiva e inclusiva

Per la prima volta in Italia, al via il prossimo 8 marzo presso l’Università di Torino, il master dedicato alla formazione di nuove figure di sostegno: l’unico percorso nazionale realizzato per l’alta formazione di operatori esperti in costruzione e attuazione del progetto di vita personalizzato e partecipato delle persone con disabilità, rispettoso della convenzione ONU per i diritti delle persone disabili (CRPD). Un progetto che va incontro alla necessità di aggiornare le competenze degli operatori e di chi organizza i servizi per le persone con disabilità.

Il master nazionale in “Esperto/a in progettazione personalizzata e partecipata in attuazione della Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità (CRPD)” è organizzato dal Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino; il nuovo percorso di studi, che prevede 35 posti, è stato co-progettato e finanziato dalla Fondazione Time2. Creata da Antonella e Manuela Lavazza, Fondazione Time2 è attiva dal 2019 per lavorare sui contesti e sulla loro accessibilità, con l’obiettivo di promuovere una cultura che favorisca i diritti dei giovani con disabilità e permetta loro di costruire un proprio progetto di vita indipendente.

Il master – che ha l’obiettivo di offrire strumenti teorici e operativi che permettano di operare in maniera consapevole, autonoma, incisiva e inclusiva – avrà una durata di 18 mesi per un valore di 60 crediti. Il costo, di 2.700€, sarà quasi totalmente coperto da 35 borse di studio offerte dalla Fondazione Time2 (una per partecipante) ciascuna del valore di 2000€ che ne permetterà l’accesso con la sola spesa di  700€.

Un percorso didattico che nasce in seguito all’approvazione della legge 227/21, intitolata “Delega al governo in materia di disabilità”, che permette di avviare un cambio di passo radicale nei confronti della conquista della cittadinanza delle persone con disabilità. Attraverso questa legge l’Italia si prepara a mettere in campo una riforma profonda dei servizi rivolti alle persone con disabilità, volta a superare in modo deciso assistenzialismo, custodia e istituzionalizzazione e rendere esigibili i diritti descritti dalla Convenzione ONU (CRPD).

Con un programma che tiene conto degli elementi giuridici e della conoscenza approfondita della suddetta Convenzione ONU, la formazione prevede lo studio di modelli interpretativi alternativi che prevedano l’interazione tra il mondo sociale e quello accademico con la formazione di processi di deistituzionalizzazione. Il percorso di studi si basa anche sulle metodologie di progettazione personalizzata, i percorsi di leadership e management di un gruppo di lavoro, gli approcci per il lavoro di comunità e quelli per l’inserimento efficace di lavoratori, tenendo conto anche di temi quali la multidiscriminazione e l’organizzazione dei servizi socio-sanitari.

«Fondazione Time2 agisce a diversi livelli per il cambiamento. Da un lato, offre opportunità concrete ai giovani con disabilità, dall’altro cerca di rimuovere le cause che limitano queste opportunità. Per questo abbiamo deciso di contribuire alla realizzazione del primo Master in progettazione personalizzata e partecipata in attuazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (CRPD), realizzato con il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione dell’Università degli Studi di Torino. Senza percorsi adeguatamente personalizzati e partecipati è difficile pensare che per i giovani con disabilità si realizzino le condizioni di uguaglianza e pari opportunità necessarie alla piena partecipazione alla società. Per ottenere questo c’è bisogno di esperti dotati di strumenti operativi utili a leggere le organizzazioni, orientarsi nei servizi sociali e sanitari e, conseguentemente, attuare interventi di tipo comunitario, progettando o modificando contesti di cittadinanza che consentano di sostenere la piena partecipazione delle persone con disabilità. Abbiamo ricevuto circa 120 candidature per 35 posti: questo è un dato rilevante che segnala come questi temi siano al centro del dibattito e dell’esigenza di formazione degli operatori. I 35 allievi potranno, grazie a Fondazione Time2, partecipare al Master favorendo di una borsa di studio che rende accessibile il costo del percorso. Anche questo è un obiettivo importante per noi: fare in modo che la formazione di alto livello non sia esclusiva», dichiara Samuele Pigoni, Segretario Generale di Fondazione Time2.  

Il corso è diretto da Cecilia MarchisioProfessoressa associata del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione, che dichiara: «Per attuare la riforma in arrivo e rispondere alla giusta richiesta che viene dalle persone con disabilita e dalle loro famiglie, così come dagli operatori più attenti, è necessario formare professionalità nuove; servono professionisti e professioniste capaci di lavorare sui contesti per rimuovere le barriere che oggi impediscono alle persone con disabilitò di partecipare al mondo di tutti. Il master, che vanta fra i propri docenti i più qualificati e le più qualificate esperte nazionali sul tema, si propone di accompagnare la riforma dei servizi che discende dai decreti attuativi della 227/21, che stanno terminando l’iter di approvazione in questi giorni.  Gli operatori e le operatrici che il master formerà saranno in grado di accompagnare le proprie organizzazioni nella riorganizzazione, un passo necessario per adeguare i servizi al mandato di cittadinanza piena per tutti e tutte che la Convenzione ONU ci prescrive».

Il comitato scientifico è composto, oltre che da Cecilia Marchisio, da Barbara Bruschi, Vicerettrice alla didattica e Professoressa ordinaria del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione;  Natascia Curto, Ricercatrice presso lo stesso DipartimentoDaniele Piccione, Consigliere parlamentare del Senato della RepubblicaSamuele Pigoni, Segretario generale Fondazione Time2 Ciro Tarantino, Professore Associato dell’Università della Calabria.

Per ulteriori informazioni:

https://fondazionetime2.it/master/

https://www.dfe.unito.it/do/home.pl/View?doc=/didattica/master/progettazione_diritti_persone_con_disabilita.html

Acqua contaminata? Greenpeace presenta esposti alla magistratura

Riceviamo e pubblichiamo- Nei giorni scorsi Greenpeace Italia ha presentato degli esposti presso le procure territorialmente competenti di Torino, Ivrea, Alessandria e Novara, dove è stata accertata la contaminazione da PFAS (sostanze poli e perfluoroalchiliche) nelle acque potabili. L’organizzazione ambientalista chiede alla magistratura di prendere tutti i provvedimenti cautelari del caso per impedire che si continui a somministrare alla popolazione acque contenenti PFAS e per verificare se, considerato lo stato di inquinamento permanente di queste aree, sussistano le condizioni per ipotizzare i reati di disastro ambientale o innominato, e per omissione di atti d’ufficio conseguente il mancato rispetto della normativa sull’accesso agli atti.

LA NOTA DI GREENPEACE

«I nostri esposti confermano quanto la situazione PFAS in Piemonte sia fuori controllo. La Regione, il massimo organo sanitario, sembra non essere a conoscenza dell’operato delle proprie agenzie o si macchia di un reato per non rispondere alle istanze di Greenpeace. Nell’alessandrino gli enti pubblici hanno permesso per anni l’erogazione di acqua contaminata e si sono attivati solo dopo l’interessamento di Greenpeace e solo in alcuni comuni. Tutto questo è inaccettabile», dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace Italia. «Chiediamo alla magistratura di indagare perché finora chi dovrebbe garantire la sicurezza della cittadinanza si è limitato a cercare di sminuire il problema, sostenendo che i valori rilevati da Greenpeace sono nella norma. Il punto è che i limiti attuali ci espongono a dosi pericolose di queste sostanze. Esiste, infatti, un evidente scollamento tra le preoccupazioni della comunità scientifica e il limite imposto dalle norme europee, pari a 100 nanogrammi per litro per la somma di 24 molecole, che entrerà in vigore tra l’altro solo nel 2026».

Uno degli esposti riguarda l’operato della Regione Piemonte che all’istanza di Greenpeace di prendere visione degli esiti di analisi sulla presenza di PFAS nelle acque potabili, ha rispostotramite una missiva redatta dal Settore Servizi Ambientali in cui si legge che “le informazionirichieste non sono in possesso della Regione Piemonte”, rimandando alla Direttiva Europea 2184/2020 destinata a entrare in vigore solo nel gennaio 2026 e invitando l’organizzazione ambientalista a chiedere i dati ai gestori. Una risposta che non sembra corrispondere alla realtà dei fatti, considerando che ARPA Piemonte e ASL Alessandria, enti che fanno capo alla stessa Regione, da anni conducono analisi sulle acque potabili. Le possibili spiegazioni sono due: o il massimo ente regionale in materia ambientale e sanitaria non è al corrente dell’operato dei propri organi tecnici (ARPA e ASL Alessandria), oppure la Regione non ha rispettato la normativa vigente sull’accesso agli atti, rendendosi così responsabile del reato di cui all’art. 328 del codice penale.

Un ulteriore aspetto rilevato nella denuncia di Greenpeace riguarda la disparità degli interventi messi in atto dagli enti pubblici (Regione, ASL e ARPA) in presenza di contaminazione dell’acqua potabile in alcuni comuni dello Scrivia. Mentre a Montecastello i dati raccolti nell’estate del 2020 da ARPA Alessandria hanno permesso degli interventi a tutela della comunità residente, in altri paesi come Alzano Scrivia, Guazzora, Isola Sant’Antonio e Molino dei Torti, in cui sono stati riscontrati simili livelli di inquinamento, non è stato mai preso alcun provvedimento per tutelare la salute pubblica nonostante il problema fosse noto da tempo. Curiosamente, dopo appena nove giorni dalla richiesta di Greenpeace Italia di prendere visione dei dati sui PFAS nelle acque potabili, una nota inviata dall’ASL di Alessandria all’organizzazione ambientalista informa che “dal 7 agosto 2023 la rete idrica (nei quattro comuni, ndr) è stata posta sotto alimentazione proveniente dalla galleria filtrante di Tortona”, comune in cui, seppur con valori inferiori, il PFOA, una molecola del gruppo dei PFAS nota per essere cancerogena, viene abitualmente rinvenuta. Parallelamente, a Castelnuovo Scriva, dove i dati del 2023 mostrano livelli di contaminazione paragonabili, non risulta essere stato messo in atto un cambio di fonte di approvvigionamento.

Riguardo i dati della città metropolitana di Torino, l’organizzazione ambientalista invita la magistratura ad approfondire alcune questioni, valutando anche l’operato di Regione Piemonte, ASL e ARPA. I dati consegnati a Greenpeace Italia da SMAT – ente gestore del servizio idrico integrato per la città metropolitana di Torino – indicano la presenza di un PFAS specifico, il cC6O4 o C6O4 prodotto in Italia solo da Solvay Specialty Polymers di Alessandria. Nell’acqua potabile di quattordici comuni (Agliè, Avigliana, Baldissero Canavese, Bardonecchia, Bruino, Caprie, Cintano, Pavone Canavese, Pinerolo, San Maurizio Canavese, Susa, Torino, Venaus, Villar Focchiardo) è stato ritrovato il solo C6O4, con un picco di 66 nanogrammi per litro a Cintano, a pochi chilometri da Ivrea. È doveroso chiarire come questa sostanza inquinante prodotta dalla Solvay di Alessandria sia arrivata nelle acque potabili di Torino e di altri comuni molto distanti. Per quanto riguarda il PFOA, noto cancerogeno, la presenza è stata accertata in decine di comuni, inclusi alcuni della Val di Susa, per un totale di 125 mila persone potenzialmente esposte. Il valore più elevato è stato riscontrato da SMAT il 29 marzo 2023: 96 nanogrammi per litro nella rete potabile della frazione Madonna della Losa nel comune di Gravere, a oltre mille metri di altitudine. Ulteriori criticità si registrano in altri comuni come, ad esempio, Chiomonte, dove i valori di PFAS riscontrati nell’acqua potabile erano superiori ai limiti di sicurezza fissati nel 2017 nella zona rossa del Veneto. Anche per il PFOA, trattandosi di contaminazioni non da sottovalutare, è necessario individuare le fonti inquinanti.

In 14 “piole” torinesi si va “a Merenda Sinoira” e “a tutta Barbera” in attesa del via al “Salone del Vino”

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“Notte Rossa Barbera”

Venerdì 1° marzo

E’ proprio l’ultimo invitante anticipo all’apertura del tanto atteso “Salone del Vino” (che partirà sabato 2 per arrivare a lunedì 4 marzo alle “OGR” e al “Museo Nazionale del Risorgimento”): parliamo dell’ottava edizione della “Notte Rossa Barbera”, la sagra diffusa del buon vino e della cucina a prezzi “giusti” e popolari che si terrà, in 14 “piole”, luogo simbolo della tradizione sabauda, con interventi musicali ad hoc di 14 musicisti (piemontesi e non) e di 14 produttori di “Barbera”, la “madre dei vini piemontesi – ha scritto qualcuno – accanto al padre, il ‘Nebbiolo’”.

Scriveva Padre Enzo Bianchi“Nel Monferrato un tempo ai bambini battezzati il prete metteva il sale in bocca e il padre un cucchiaino di Barbera”. Forse allora si esagerava un po’. Certo è che, a iniziare dalla giusta età ovviamente e con la giusta misura, un buon bicchiere di “Barbera” (in versione “giovane e vivace” o “invecchiata e robusta”) bevuta in buona compagnia può aiutare non dico a risolvere i quotidiani sagrin, ma per lo meno a darti un po’ di spinta ad affrontarli in altra e meno stressante maniera. Chissa!?  Fatto sta che forse anche con questo lodevole intento, va in scena, venerdì 1° marzo, l’ottava edizione della “Notte Rossa Barbera”, organizzata dall’Associazione Culturale “F.E.A.”, all’interno dell’ampio palinsesto “OFF” del “Salone del Vino di Torino 2024”, in un intrigante e suggestivo mix di musica ed enogastronomia. Accompagnata al “Barbera”, sarà sua maestà la “Merenda Sinoira”, base indimenticata ed indimenticabile dell’antica ristorazione popolare piemontese. Una maratona di note e sapori tra i tavoli, in cui la musica sarà protagonista insieme alla cucina.

Questo, in sintesi, il programma: il “Barbagusto” ospiterà il cantautore Filippo D’Erasmo, da “Il Camaleonte Piola” si esibirà Enrico Esma, sul palco del “Circolo Arci Cricca” suonerà Salvario, al “Ratatui” serata con “Alberodicarta”, da “Enoteca Ostu” il cantautore Eugenio Rodondi, a “OFF TOPIC” i “Bonsai Bonsai”. E ancora: Annibale alla “Bocciofila Vanchiglietta”, da “Qucina San Salvario” la musica di “La Cricca dij mes-cià”, in “Via Baltea” il live di Diletta Semboloni, Andrea Ciucchetti ai “Bagni Pubblici” di via Aglié, il Conte Biagio al “Capodoglio Murazzi”, l’eclettico pianista Protto accompagnato da una violoncellista al “Comala”, Dionysian al “Kontiki e Pedar al “Circolo Risorgimento”.

Per info e programma dettagliatowww.salonedelvinotorino.it o www.sottoilcielodifred.it/notte-rossa-barbera/

L’iniziativa darà il via al lungo week-end di esposizione del “Salone del Vino” e intende essere un’esperienza immersiva – dicono i responsabili – legata all’autenticità del territorio piemontese , un inno alla rusticità e alla memoria, senza cadere in polverose nostalgie ma rivivendo con eleganza e modernità un pezzo di storia della città. Un’occasione per far scoprire luoghi, sapori e usanze del Piemonte a un pubblico di ogni età, a cominciare dai giovani”.

g.m.

Nelle foto: immagini delle precedenti edizioni

Maccanti e Benvenuto (Lega): “Ferma condanna dell’attacco alla polizia”

Il Segretario Provinciale torinese della Lega Elena Maccanti condanna pienamente gli attacchi dei centri sociali avvenuti ieri sera a Torino ai danni degli uomini delle Forze dell’Ordine con una nota diffusa insieme al collega deputato Alessandro Benvenuto:
“Solidarietà alla Polizia attaccata
ieri a Torino dai centri sociali e da sedicenti anarchici. Il tutto mentre stavano svolgendo semplicemente il proprio lavoro,
eseguendo un rimpatrio. Una violenza a dir poco inaccettabile.
La Lega è e sarà sempre dalla parte delle Forze dell’Ordine senza se e senza ma. Lasciamo alla sinistra le posizioni non
chiare per conquistare qualche voto estremista”.

Consigliere comunale in Sala Rossa e deputato nelle file della Lega Salvini, Maccanti rimarca: “La Lega e’ sempre con le forze dell’ordine”.

Lancio di bici dai Murazzi: chiesti 14 anni per il ragazzo maggiorenne

Erano in cinque i ragazzi che la sera del 21 gennaio dello scorso anno lanciarono una bici di 20 chili dal parapetto dei Murazzi a Torino. Tre di loro, minorenni, sono già stati condannati per tentato omicidio, uno a nove anni e sei mesi, nove anni e quattro mesi all’allora 15enne  e sei anni e otto mesi alla ragazza che era allora minorenne.  Quell’atto criminale ha causato una paralisi irreversibile allo studente di medicina palermitano Mauro Glorioso, colpito dalla bici. Nei confronti del maggiorenne l’accusa ha chiesto oggi 14 anni in rito abbreviato,  sempre per tentato omicidio.

La classifica degli ospedali piemontesi in Italia e nel mondo

Questa la classifica World’s Best Hospitals 2024 di Newsweek e Statista

1° in Italia Gemelli di Roma
10° Molinette (165° al mondo e 1° in Piemonte)
23° Mauriziano (2° in Piemonte)
43° Giovanni Bosco (3° in Piemonte)
62° Cardinal Massaia Asti
88° SS. Annunziata di Savigliano
98° Santi Antonio e Biagio Alessandria
104° Sant’Andrea Vercelli
107° Santa Croce e Carle di Cuneo
110° Rivoli
118° Gradenigo
130° San Luigi Orbassano