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Sindaci della Via Lattea in Regione per affrontare il tema neve

SAUZE D’OULX – Questo primo weekend di marzo ha regalato alle montagne del Piemonte una abbondante nevicata. Restano sul tavolo però ugualmente i temi connessi agli impianti sia di innevamento che di risalita, ed i relativi costi. Così martedì 27 febbraio c’è stato un lungo incontro in Regione Piemonte tra i Sindaci del Comprensorio della Via Lattea, il Governatore Cirio ed i responsabili Regionali.

Mauro Meneguzzi Sindaco di Sauze d’Oulx e memoria storica dei Sindaci dell’Unione Via Lattea, accompagnato dal Vice Sindaco Marco Tintinelli, ha ricordato e sottolineato quanto accaduto dal 2013 ad oggi: “Gli impianti, originariamente di proprietà Regionale quale eredità Olimpica, e poi trasferiti in proprietà ai Comuni ed all’Unione con la Legge 8 del 2013, sono certamente fondamentali per garantire la sicurezza e la fruibilità dei 400 km di piste in Via Lattea, ma la produzione di neve diventa sempre più onerosa ed anche difficoltosa causa il cambiamento climatico che permette la produzione in ben poche “finestre fredde” in cui si dovrebbe poter mettere in funzione contemporaneamente il maggior numero possibile di cannoni. Le problematiche sono collegate all’assoluta necessità di ampliare i bacini di accumulo dell’acqua e realizzarne, ove necessario, di nuovi nonché evitare, come accade attualmente, di pompare l’acqua da Valle (Oulx e Cesana) sino a quote di 2000 mt con conseguente altissimo costo di energia elettrica. Sarebbe assolutamente indispensabile poter captare le acque superficiali visto che poi, naturalmente, la neve sciogliendosi ritorna nelle falde acquifere. Un procedimento di buon senso che, oltre ad abbattere i costi, avrebbe anche un minor impatto ambientale”.

Il Sindaco Mauro Meneguzzi pone l’attenzione anche sui costi: “Relativamente ai costi di produzione, ha segnalato come l’importo del contributo che attualmente viene messo a bando, ai sensi della LR 8, è fermo ormai da 10 anni con conseguente impossibilità di produrre, ovviamente, con l’aumento dei costi e l’inflazione che in 10 anni è stata complessivamente su basi ISTAT del 26%, congrue quantità di neve”.

Altro tema centrale è quello legato agli impianti di risalita, come sottolinea Mauro Meneguzzi: “A distanza di quasi 20 anni dall’evento Olimpico, a riguardo degli impianti di risalita, si avvicinano le scadenze delle revisioni e naturalmente, per semplice usura dei componenti, degli interventi manutentivi straordinari cui i Comuni non possono assolutamente far fronte, ed anche su questo importante tema, i Comuni chiedono un ulteriore aiuto alla Regione”.

Ultimo tema trattato con il presidente Cirio è quello dell’ammodernamento. Il Sindaco di Sauze d’Oulx lo illustra: “In ultimo, ma di grande importanza strategica, l’ammodernamento degli impianti sia di risalita che di innevamento programmato, nonché l’ampliamento dell’innevamento al vallone del Rio Nero, punto nodale per l’esistenza della Via Lattea. Detti interventi, strettamente connessi con la realizzazione del nuovo Club Med di Sansicario, tanto auspicato dal territorio, necessitano ovviamente di fonti di finanziamento sovraregionale, in parte già stabiliti, ma da aggiornarsi alla luce del caro prezzi”.

Mauro Meneguzzi è tornato fiducioso dall’incontro in Regione Piemonte: “Il Presidente Cirio, ha dato la sua massima disponibilità ad affrontare gradualmente e compatibilmente con le disponibilità di bilancio le problematiche segnalate dai Sindaci della Via Lattea, riconoscendo l’importanza dell’ “industria della neve” e dei suoi positivi risvolti sul PIL Regionale e sul fronte dell’occupazione”.

Sequestrati 228 chili di melassa da narghilè di contrabbando

Sequestrati 228 chili di melassa da narghilè di contrabbando. Arrestati dalla Guardia di Finanza di Torino due responsabili. La sostanza era destinata ai numerosi circoli privati presenti in città, detti anche “shisha bar” e frequentati soprattutto da stranieri. Essendo priva delle indicazioni relative alla nocività per la salute, la melassa sequestrata risulta particolarmente insidiosa: il suo consumo mediante narghilè viene, sovente, percepito come meno pericoloso rispetto ad altri prodotti da fumo, al punto da attrarre anche non fumatori. È composta, infatti, da numerosi ingredienti tendenzialmente a base di frutta trattati con alte quantità di sostanze zuccherine oltre a una piccola percentuale di tabacco, che inducono, inevitabilmente, effetti nocivi per i polmoni.

La Guardia di Finanza di Torino ha arrestato, nel quartiere torinese di Barriera di Milanodue cittadini mediorientali presenti regolarmente sul territorio dello Stato, sorpresi a trasportare numerosi scatoloni contenenti 228 chilogrammi di melassa per narghilè proveniente da Paesi del Medio Oriente asiatico e priva delle indicazioni imposte per legge a tutela del consumatore nonché del contrassegno dei Monopoli di Stato, obbligatorio per tutti i prodotti assoggettati al regime fiscale delle cc.dd. “accise” (le imposte di consumo previste, tra l’altro, su tutti i prodotti da fumo).

Il prodotto era stoccato a bordo di un veicolo station wagon notato da una pattuglia di Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego di Torino impegnata in servizio di controllo del territorio, mentre transitava con un assetto insolitamente ribassato, palesando la presenza di un carico particolarmente pesante.

A seguito del controllo effettuato dai militari, emergeva la presenza di melassa da narghilè di contrabbando, verosimilmente destinata ai numerosi circoli privati presenti in città, detti anche “shisha bar” e frequentati soprattutto da stranieri.

Qualora immesso sul mercato, il prodotto avrebbe fruttato ai contrabbandieri un profitto illecito superiore a 30.000 euro, comprensivo dell’accisa evasa, pari a oltre 17.000 euro.

Essendo inoltre priva delle indicazioni di legge relative alla nocività per la salute, la melassa sequestrata risultava particolarmente insidiosa: il suo consumo mediante narghilè viene, sovente, percepito come meno pericoloso rispetto ad altri prodotti da fumo, al punto da attrarre anche non fumatori.

È composta, infatti, da numerosi ingredienti tendenzialmente a base di frutta trattati con alte quantità di sostanze zuccherine (melassa di canna, zucchero di barbabietola, ecc., oltre a una piccola percentuale di tabacco, in genere, il 5%) che inducono, inevitabilmente, effetti nocivi per i polmoni.

I contrabbandieri sono stati, pertanto, tratti in arresto per violazione del Testo Unico in materia doganale; ferma restando la presunzione di innocenza sino a compiuto accertamento della loro responsabilità, rischiano la reclusione da 2 a 5 anni.

Il servizio descritto è solo l’ultimo di sequestri analoghi operati, nel recente passato, dalle Fiamme Gialle torinesi.

Negli ultimi mesi infatti, sono stati già individuati, sempre dai “Baschi Verdi”, ulteriori complessivi kg. 168 di melassa per narghilè di contrabbando, in distinti interventi operati a “Barriera di Milano”, “Porta Palazzo” e “Lingotto”, in relazione ai quali risultano essere state sottratte “accise” per circa 13.000 euro; in ragione dei quantitativi di volta in volta rinvenuti, sono state elevate sanzioni amministrative nei confronti di nr. 11 soggetti – in gran parte esercenti di “shisha bar” –, mentre ulteriori 3 sono stati deferiti, in stato di libertà, all’Autorità Giudiziaria.

Nei confronti di un esercizio di “Barriera di Milano”, inoltre, è stata applicata la sanzione accessoria della sospensione della licenza, per 22 giorni, comminata dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli a seguito della segnalazione, da parte dal Corpo, di avvenuta vendita abusiva di melassa per narghilè.

In un’altra occasione, i Finanzieri ne hanno sequestrato 35 chili introdotti in Italia da uno straniero in arrivo dalla Spagna, giunto a Torino a bordo di un autobus in servizio internazionale, individuato dai Finanzieri nell’ambito di un controllo effettuato con le unità cinofile antidroga.

Torino vince e convince in casa: battuta Cento

03 mar 2024

Torino fa 3 su 3 nella fase orologio: la Reale Mutua rimane imbattuta nella seconda parte della stagione regolare, conquistando una netta vittoria sul parquet di casa del Pala Gianni Asti contro la Sella Cento. Dopo una partenza in sordina, i gialloblù hanno alzato il ritmo in attacco e l’intensità in difesa, creando un vantaggio consistente fino al termine dell’incontro. Un successo che fa bene non solo al morale ma che consente alla Reale Mutua di rimanere all’inseguimento del secondo posto nel Girone Verde, a due punti di ritardo da Cantù e con i gialloblù che hanno una partita da recuperare rispetto ai brianzoli.

Coach Ciani decide di partire con Federico Poser sotto canestro, al posto dell’infortunato Cusin, insieme a Luca Vencato, Keondre Kennedy, Niccolò De Vico e Donte Thomas. Coach Mecacci risponde con Mitchell, Palumbo, Delfino, Archie e Bruttini.

Delfino apre le danze, mentre per i gialloblù è De Vico il primo ad iscriversi a referto. I primi minuti dell’incontro vedono Cento in conduzione sia del punteggio che del gioco: la difesa torinese subisce la fisicità di Archie, mentre l’attacco non è ancora sufficientemente fluido e coach Ciani decide di chiamare timeout sul 6-10 a metà primo quarto. Al rientro in campo Torino prova a spingere in transizione e cerca di riportare il punteggio in equilibrio con i viaggi in lunetta di De Vico e Pepe, ma dall’altra parte Mitchell risponde con una tripla. La differenza di fluidità offensiva rimane evidente e Cento continua a condurre, costringendo Torino a un parziale ben al di sotto la media stagionale: il primo periodo si chiude sul 17-19.

Rientra bene in campo la Reale Mutua, volando sulle ali di Pepe che realizza un long two e poi una delle sue classiche triple in uscita dai blocchi per il primo vantaggio torinese: coach Mecacci chiama timeout sul 22-19. Pepe sale in cattedra, non solo mettendo punti a referto ma trovando anche i compagni per punti facili di Poser e Schina. In un amen Torino è a +8 sul 29-21 dopo 4 minuti nel secondo quarto. Si alza l’intensità difensiva gialloblù e Kennedy corre in transizione per portare la Reale Mutua in doppia cifra di vantaggio con un layup in eurostep (31-21). Schina colpisce dall’arco ma Moreno interrompe il parziale gialloblù segnando a sua volta da tre. Cento prova a ricucire lentamente lo svantaggio ma è bravo Thomas a portare a casa un gioco da tre punti per tenere gli avversari a dieci lunghezze di distanza.

In apertura di terzo quarto, Torino continua a condurre tenendo gli avversari a distanza di sicurezza, riuscendo a riprendere la doppia cifra di vantaggio dopo un tentativo di recupero da parte della Sella. Dopo la tripla del +12 di De Vico, coach Mecacci chiama timeout (52-40 dopo 4 minuti nel terzo quarto). Schina continua a colpire dall’arco, gli esterni trovano con continuità Poser sotto canestro e Torino chiude il terzo periodo sul massimo vantaggio di +16 (60-44).

L’ultimo quarto si apre con Ladurner che firma quattro punti in fila per la formazione ospite: coach Ciani chiama subito timeout prima che l’inerzia possa effettivamente spostarsi a favore di Cento. Delfino segna in allontanamento ma dall’altra parte Schina innesca Vencato sulla linea di fondo per il nuovo +12 (62-50 a 7 minuti dal termine). Poser inchioda un’altra schiacciata, la difesa gialloblù rimane attenta e Torino trova altri punti con Pepe per continuare a gestire il vantaggio (71-55 a 3′ dalla fine). Risultato in archivio e c’è spazio per l’esordio del classe 2006 Gabriele Zaccaria. Torino vince 76-60.

Coach Ciani nel postpartita: “Possiamo essere soddisfatti non solo per il risultato ma anche per la prestazione che abbiamo proposto. Non siamo partiti bene, subendo la fisicità sotto canestro di Cento. Appena abbiamo iniziato a correre di più, siamo riusciti a spostare l’inerzia della gara, muovendo di più la palla e alzando il ritmo. Abbiamo creato un buon vantaggio che poi siamo riusciti a gestire nel finale. Grande prestazione di squadra, continuano a ruotare i singoli protagonisti dal punto di vista delle statistiche, ma la costante è che la squadra è in grado di trovare un assetto, un equilibrio per giocare e vincere queste partite.”

Reale Mutua Torino – Sella Cento 76-60 (17-19, 26-14, 17-11, 16-16)

Reale Mutua Torino: Federico Poser 16 (7/8, 0/0), Matteo Schina 15 (1/2, 4/5), Luca Vencato 13 (5/8, 1/4), Simone Pepe 13 (3/3, 2/7), Niccolo De vico 9 (2/5, 1/4), Donte Thomas 6 (2/4, 0/2), Keondre Kennedy 4 (1/4, 0/3), Matteo Ghirlanda 0 (0/1, 0/1), Gianluca Fea 0 (0/0, 0/0), Gabriele Zaccaria 0 (0/0, 0/0). Tiri liberi: 10 / 14 – Rimbalzi: 34 4 + 30 (Federico Poser, Donte Thomas 7) – Assist: 21 (Luca Vencato, Simone Pepe 4).

Sella Cento: Dominique Archie 16 (7/11, 0/4), Davide Bruttini 13 (5/5, 0/0), Wendell Mitchell 10 (2/4, 2/7), Yankiel Moreno 8 (1/1, 2/5), Carlos Delfino 5 (2/7, 0/6), Maximilian Ladurner 4 (2/2, 0/0), Mattia Palumbo 2 (1/3, 0/2), Daniele Toscano 2 (1/2, 0/4), Tommaso Bucciol 0 (0/0, 0/0), Mattia Pavani 0 (0/0, 0/0) Tiri liberi: 6 / 9 – Rimbalzi: 36 7 + 29 (Dominique Archie, Davide Bruttini 6) – Assist: 9 (Carlos Delfino 4).

UFFICIO STAMPA

Un caso Ferragni? Esageroma nen. Fazio, a furia di assist, convince i telespettatori a perdonarla

A cura di lineaitaliapiemonte.it

La Ferragni da Fazio, come un adolescente che ha fatto una marachella si scusa, si pente e dice che cambierà. Fazio, con un assist dietro l’altro, centra l’obiettivo. Cronaca di un’intervista che dovrebbe fare scuola: di cosa non deve essere il giornalismo…

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https://www.lineaitaliapiemonte.it/2024/03/03/leggi-notizia/argomenti/editoriali/articolo/un-caso-ferragni-esageroma-nen-fazio-a-furia-di-assist-convince-i-telespettatori-a-perdonarla.html

Riqualificazione dei giardini di via Calandra

Giornata ecologica e di riqualificazione del territorio in via Fratelli Calandra a Torino. Nei giorni scorsi  un numeroso gruppo di volontari si è riunito, insieme a Torino Spazio Pubblico, nell’aiuola affacciata su corso Vittorio Emanuele II, con l’obiettivo di risistemare il terreno e di prepararlo in vista della piantumazione programmata per i prossimi giorni. L’attività si è poi conclusa con una pulizia di piccoli rifiuti e mozziconi di sigaretta sparsi lungo via Calandra, fino a raggiungere i giardini Cavour. (Facebook)

 

UNIFIL primo mese di attività sulla Blue Line per gli alpini della Taurinense

Oltre 1200 le attività operative svolte dagli Alpini nei primi trenta giorni di mandato come peacekeeper

La Brigata Alpina Taurinense, impiegata anche nel Sud del Libano, ha raggiunto il traguardo del primo mese di attività, dopo aver assunto il comando del Settore Ovest della Missione UNIFIL lo scorso 2 febbraio. 

Con più di 200 attività giornaliere svolte, gli oltre 3500 peacekeeper della Joint Task Force Sector West appartenenti a 17 nazionalità, stanno operando incessantemente per contribuire alla riduzione delle tensioni nel sud del Paese.

Questo implica un equilibrato impegno tra le attività di controllo del territorio in collaborazione con le Forze Armate libanesi e  le attività di cooperazione e distribuzione di aiuti umanitari alla popolazione civile. Tutto ciò,  uniti nello sforzo di creare le condizioni per il ritorno presso le proprie abitazioni degli sfollati vittime del conflitto in corso, non appena le condizioni lo permetteranno.

La componente operativa della Brigata Taurinense in Libano, ITALBATT, su base 3° Reggimento Alpini  con componenti del Reggimento “Nizza” Cavalleria, del 1° Reggimento Artiglieria da Montagna, del 32° Reggimento Genio Guastatori e del Reggimento Logistico “Taurinense”, ha svolto tutte le  attività operative dopo un breve periodo di familiarizzazione con il territorio e le sue autorità, garantendo il costante monitoraggio della situazione in atto, prevalentemente lungo la zona di confine della Blue Line, secondo quanto stabilito dal mandato della risoluzione 1701 delle Nazioni Unite.

Contestualmente, il Comando del contingente italiano su base Brigata Alpina “Taurinense” ha coordinato l’operato delle altre quattro Task Force multinazionali alle proprie dipendenze, malese, ghanese, irlandese e sud coreana.

La gestione delle attività giornaliere avviene in un contesto nel quale è fondamentale la capacità di operare con risolutezza, di agire con buon senso e con costante rispetto del territorio, della sua popolazione e delle sue autorità, mantenendo una scrupolosa neutralità nei confronti delle parti.

La confessione della ragazza che ha ucciso il padre con una coltellata

La diciottenne di Nizza Monferrato che ha confessato di aver ucciso suo padre con una coltellata ha detto di essere intervenuta “per difendere mia madre”. Ha spiegato  ai carabinieri che il padre era solito essere violento sia con lei che con la madre. «Era esperto di karate e arti marziali», ha detto la giovane  Makka,: “non volevo uccidere ma solo difendermi”. La ragazza dice che lui non voleva che lei e sua madre lavorassero in un ristorante e quindi litigavano spesso: “lui sapeva come dare pugni e calci senza che restassero i lividi, grazie alla sua conoscenza delle arti marziali”. Un bel giorno la ragazza ha preso un coltello per difendersi, e l’ha puntato contro suo padre. Makka, confessato l’omicidio,  si trova ora in una comunità protetta, sotto sorveglianza dei carabinieri.

L’isola del libro. Speciale Marguerite Yourcenar

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

 

La Yourcenar (nata Cleenewerck de Crayencour a Bruxelles l’8 giugno 1903, morta a Mount Desert il 17 dicembre 1987) è un monumento della cultura francese. Scrittrice e poetessa è stata la prima donna eletta alla prestigiosissima Académie Française, candidata al Premio Nobel per la letteratura con il suo capolavoro “Memorie di Adriano”.

E’ nata in una facoltosa e blasonata famiglia franco-belga; il padre era un ricco proprietario terriero, la madre una nobile belga che morì, stroncata da una setticemia, 10 giorni dopo aver dato alla luce Marguerite. E l’inizio della vita è già in salita quando al tuo primo vagito fa eco l’urlo di dolore di tua madre, al quale segue poi il suo silenzio nell’eternità.

La piccola cresce nella villa della nonna Noemi a Mont Noir nel nord della Francia e dimostra precocemente un’intelligenza e una sete di conoscenza fuori dal comune. Educata privatamente da tutori, a 12 anni padroneggia già latino e greco, legge avidamente i classici e a soli 17 anni pubblica il suo primo libro di poesie sotto lo pseudonimo di Marguerite Yourcenar.

Tra le tappe decisive della sua vita c’è l’incontro nel 1937 a Parigi con Grace Frick, insegnante di letteratura inglese, che diventa l’inseparabile compagna fino alla fine dei suoi giorni. Le due donne si trasferiscono a vivere in America nel 1939, quando scoppia la seconda Guerra Mondiale. Marguerite prende la cittadinanza americana nel 1947 e si dedica alla scrittura, all’insegnamento di storia della letteratura francese e storia dell’arte. Con il successo letterario gira il mondo in lungo e in largo; si ferma solo quando la salute di Grace declina fino alla sua morte nel 1979.

Dopo di lei c’è la passione per Jerry Wilson, anche lui destinato a precederla nella tomba. Sopravvivere ai suoi amori è un altro marchio preciso nel destino della Yourcenaur.

Lei la vita l’abbandona nell’ospedale di Bar Harbor sull’isola di Mount Desert nel Maine, il 17 dicembre 1987.

 

 

Eugenio Murrali “Marguerite è stata qui” -Neri Pozza- euro 17,00

E’ il primo romanzo del giornalista e scrittore Eugenio Murrali che in queste pagine adotta una soluzione coinvolgente per trasportarci nel mondo della grande scrittrice. Racconta la vita della Yourcenar attraverso le parole di chi ne ha accompagnato il percorso, dando voce a pensieri ed emozioni altrui che delineano magnificamente il personaggio.

Murrali ha svolto approfondite ricerche e viaggiato seguendo le tracce della Yourcenar attraverso Europa e America; è sulla scorta di questo indagare a fondo che è riuscito ad assemblare una pluralità di voci, testimonianze, percezioni, pensieri e sensazioni di chi è stato accanto alla Yourcenar.

Una spettacolare ed emozionante alchimia che gli ha consentito di scrivere questo romanzo a più voci, grazie alle quali entriamo nell’avventura umana ed intellettuale di una donna unica. E ci sembra quasi di vederla a pochi passi da noi, sentirla, conoscerla come se fossimo nella stessa stanza con lei.

Dunque la parola passa a chi l’ha conosciuta, a partire dal dottor Dubois che nel 1903 seguì il complicato parto della madre della scrittrice, Fernande. Per le complicanze di quel travaglio perde la vita una manciata di giorni dopo il primo vagito di Marguerite. E veniamo catapultati in quella stanza, in quei tempi in cui il parto era spesso questione di vita o morte.

Toccante è anche il capitolo in cui l’autore riprende i pensieri di Fernande che immagina di scrivere una lettera al marito poco prima di morire. Poi la cameriera Aldegonde che osserva il fotografo chiamato ad immortalare per sempre il volto della giovane donna appena morta a soli 31 anni.

Le pagine che seguono miscelano i pensieri della nonna della scrittrice, Noemi, che ripercorre le tragedie della sua vita; quelli della bambinaia Barbe che la crebbe come se fosse stata figlia sua; e ancora quelli del padre Michel René.

Per arrivare alla compagna Grace Frick che riannoda le fila del suo amore per Marguerite. Il loro sarà un sodalizio unico e la condivisione di giorni, interessi comuni e pensieri nella loro “Petite Plaisance”; la casa “la nostra gioia leggera” in cui trascorreranno la convivenza 40ennale nell’amato Maine.

Ogni capitolo è un pezzo ricostruito dell’esistenza di questa immensa donna e non vi resta che assaporare ogni immagine con infinita emozione.

 

 

Yosyane Savigneau “L’invenzione di una vita: Marguerite Yourcenar” -Einaudi- euro 15,00

Marguerite Yourcenar fu sempre molto attenta nel tramandare memoria della sua vita attraverso 3 volumi autobiografici in cui cura in modo particolare quello che vuole o meno rivelare di sé e del suo percorso. Ma se vogliamo avere un quadro d’insieme obiettivo questo è il libro che ci permette di farlo.

L’autrice è una giornalista francese che ha lavorato a fondo su tutto quello che riguarda la Yourcenar: carteggi, diari, lettere, taccuini, interviste, documenti sia pubblici che privati, ricordi di testimoni. Si è documentata meticolosamente e ha riletto anche tra le righe le sue opere. Il ritratto che ci offre è a tutto tondo, fin da quando Marguerite è piccola orfana di madre e vive al seguito del padre dandy e spendaccione, colto e legatissimo alla figlia, della quale coltiva l’ingegno brillante e precoce.

La Savigneau ripercorre tutte le fasi fondamentali della vita della Yourcenar, inclusi i viaggi, gli anni più difficili e quelli più sereni. Il suo grande amore per Grace con la quale vivrà in simbiosi nella loro piccola oasi di pace, in quel cottage in legno dipinto di bianco, pieno di amore e cultura, che avevano finalmente comprato nell’île des Monts-Desert. Quando Grace muore stroncata dal cancro nel 1979, Marguerite si trova col terreno che frana sotto i piedi. Riprende una vita errabonda e sul suo cammino finisce per incontrare l’altro amore della sua vita, il giovane omosessuale Jerry Wilson, anche lui destinato a una fine precoce. Lasciando sola questa immensa scrittrice nell’ultimo scorcio della sua irripetibile e densissima esistenza.

 

Alcune opere di Marguerite Yourcenar

 

Alexis o il trattato della lotta vana”

E’ il primo libro dell’autrice, scritto in anni giovanili, pubblicato nel 1929, ed è un breve romanzo epistolare. A scriverlo è il musicista Alexis che compone una lunga lettera in cui dichiara alla moglie la propria omosessualità, dunque l’impossibilità di amarla come lei vorrebbe. Il protagonista ha 24 anni, esattamente come la Yourcenar che in queste righe tratteggia un tormento intimo, scandagliando in profondità il sentire di Alexis che, dopo aver lottato strenuamente contro la sua omosessualità, dichiara fallita la lotta con se stesso e spiega alla moglie le ragioni che gli impediscono di essere un marito a tutti gli effetti.

 

 

Memorie di Adriano”

Romanzo storico pubblicato nel 1951, vinse il Prix de Critiques e mette a fuoco la figura dell’imperatore romano.

Publio Elio Traiano Adriano è l’imperatore 60enne che si trova a dover fare i conti con la malattia e il corpo che lo sta tradendo. La Yourcenar immagina che di fronte alla prospettiva della morte, lui scriva una lunghissima lettera al giovane amico 17enne Marco Aurelio che diventerà suo nipote adottivo.

L’imperatore apre il suo cuore e ripercorre le tappe più salienti della sua vita sia pubblica che privata. Riflette a lungo sul significato e le conseguenze della gloria conseguita in campo militare e politico; medita sul suo trasporto verso la poesia, l’arte, la musica, la filosofia, e mette anche a fuoco la sua passione verso il giovanissimo amante Antinoo.

Un libro indimenticabile corredato anche da un taccuino di appunti in cui la Yourcenar ha segnato le tappe fondamentali della genesi di quest’opera che iniziò a pensare tra il 1924-29. Tanti tasselli autobiografici che stanno dietro la gestazione dell’opera lunga 30 anni.

 

L’opera al nero”

Altro romanzo di argomento storico in cui la scrittrice narra la vita di un personaggio immaginario, il filosofo, scienziato e alchimista Zenone che lei immagina essere nato nel XVI secolo in Belgio.

Nato illegittimo agli albori del Cinquecento, Zenone avrebbe viaggiato a lungo in Europa, sempre svolgendo la sua professione di medico. Vissuto a cavallo tra un Rinascimento che sta per arrivare e l’alchimismo sovversivo del Medio Evo, tra scienza, tecnologia e religione, Zenone viene osservato nel corso della sua vita al capezzale dei malati.

Un percorso tra povertà e miseria da un lato e opulenza delle corti dall’altro, costellato da una miriade di comparse: mercanti, ecclesiastici, banchieri, donne di tutte le estrazioni sociali, …. Fino alla prigionia lunga 70 giorni e alla morte che lo aspetta perché condannato al rogo…. ma la scelta definitiva che Zenone si trova a decretare sarà tra esecuzione o una fine volontaria…..in cui l’anima e il sangue fuoriescono insieme dal suo corpo.

 

Care memorie” –

In queste pagine la Yourcenar ricostruisce tra storie e fantasia la storia della sua famiglia, riannodando le vicende di più generazioni. Inizia dal racconto della sua nascita drammatica e prosegue fissando un primo tassello della sua autobiografia che affonda le radici in un passato qui magistralmente ricostruito indietro fino al XVI secolo nelle Fiandre.

Trilogia che prosegue in “Archivi del nord” e in “Quoi? L’éternité”.

Fdi Torino: “solidali con le forze dell’ordine”

Torino. Ieri una delegazione di parlamentari e dirigenti di Fratelli d’Italia ha dato vita ad un sit-in sotto al Monumento al Carabiniere dei Giardini Reali in solidarietà alle Forze dell’Ordine.
“Dopo quanto accaduto a Torino negli scorsi giorni abbiamo voluto far sentire la nostra vicinanza alle forze dell’ordine – spiega il presidente cittadino di Fratelli d’Italia Maurizio Pedrini -. Nella città in cui il sindaco vorrebbe regolarizzare il Centro sociale Askatasuna, la serie di aggressioni verso uomini e donne che quotidianamente lavorano per proteggere la nostra sicurezza è inaccettabile, e lo sono altrettanto i tentativi di delegittimare e mettere in cattiva luce l’operato di chi porta la divisa. È necessario fermare immediatamente questo clima che ci sta riportando verso gli anni bui dell’odio politico e usare fermezza contro chi usa la violenza come strumento di prevaricazione. Il coordinamento cittadino di Fdi, i parlamentari, tutti i dirigenti di partito hanno voluto quindi ribadire con questa iniziativa, così come in altre città d’Italia sta facendo Fdi, una vicinanza concreta a chi ogni giorno garantisce la nostra sicurezza”