ilTorinese

Simone Fissolo: dalle Universiadi ai problemi dei detenuti ecco il lavoro di capogruppo a Palazzo Civico

Intervista al Capogruppo dei Moderati in Consiglio Comunale

 

Cosa fa un Consigliere comunale, Capogruppo dei Moderati?    
Ho notato che i Consiglieri di maggioranza hanno più probabilità di vedere votate e approvate le loro mozioni rispetto a quelli di minoranza. Tuttavia, lei utilizza di più lo strumento dell’interpellanza. Come mai?

“Attraverso le interpellanze noi segnaliamo i problemi che arrivano direttamente dai cittadini – dichiara il Capogruppo dei Moderati in Consiglio Comunale Simone Fissolo – con le mozioni, invece, proponiamo delle soluzioni”.

“Il mio compito è quello di segnalare problemi e proporre soluzioni, ma anche supportare la Giunta comunale. Un esempio di segnalazione? L’aver segnalato la situazione in cui versano i detenuti nel carcere Lorusso Cutugno. In particolare, abbiamo richiamato l’attenzione sul fatto che ogni detenuto deve avere, come ogni cittadino, una cartella clinica. Eppure, questo è un diritto che nel nostro carcere non viene garantito. Restando sul tema. Un esempio di soluzione. Abbiamo proposto che il detenuto,il quale deve scontare pene fino a tre anni, che secondo la Legge Cartabia ha la facoltà di scontarla svolgendo un lavoro socialmente utile, sia coinvolto nell’attività di pulizia della Città da Amiat. In questo modo generiamo più effetti positivi: il reinserimento dei detenuti nella società e il miglioramento della pulizia urbana grazie all’aumento di risorse umane impiegate nel settore”.

Qual è un tema che le sta a cuore e che sta portando avanti oggi?

“Sentiamo spesso parlare di Torino Città Universitaria. Oggi abbiamo l’opportunità  di ospitare un’occasione unica: le Universiadi nel 2025. Sul tema abbiamo approvato una mia mozione che chiede alla Città di essere parte attiva in questo evento. La proposta è quella di accompagnare l’evento sportivo con appuntamenti inerenti alle varie culture delle città di provenienza degli studenti partecipanti. Se, per esempio, la città di Copenaghen partecipasse alle Universiadi, l’occasione è quella di migliorare i legami della nostra città con le istituzioni e gli imprenditori danesi. In questo modo favoriamo lo scambio di culture e idee, la nascita di nuove relazioni, il turismo e generiamo la possibilità di stringere accordi”.

Conosco l’impegno dei Moderati sulla disabilità. Cosa sta facendo il Comune per favorire l’inclusione delle persone con disabilità nella nostra società?

“Tra gli input che stiamo fornendo all’amministrazione, abbiamo ritenuto giusto rafforzare la figura del Disability Manager, che è stato finalmente nominato nel mese di giugno 2023, e che verrà a relazionare sui suoi primi mesi di attività il 20 marzo prossimo”.

“Il nostro impegno è stato quello di convincere la Giunta dell’importanza di questa figura per gestire meglio le politiche rivolte alla disabilità. Il Comune di Torino ha deciso di nominarecome Disability Manager il Vicedirettore Generale Antonino Calvano”.

Come vede Torino nei prossimi anni?

“Puntare al futuro vuol dire puntare sui giovani. Elementare. Sono passati due anni e mezzo dalla nostra nomina in Consiglio Comunale e i giovani ora devono diventare la priorità. Uno dei temi che li riguarda più da vicino è sicuramente quello della casa. Che si traduce nel loro percorso di studi, nelle loro prime esperienze di vita, nei loro primi passi nel mondo del lavoro verso la loro indipendenza. Torino può far leva sulle politiche degli affitti per aumentare il numero di studenti fuori sede. Una volta attratti però deve convincerli a rimanere. Le nostre università hanno sviluppato un progetto di studentato diffuso che potrebbe affrontare il problema dei 50.000 appartamenti sfitti presenti nel nostro territorio. Allo stesso modo noi dobbiamo lavorare affinché sia conveniente affittare alle ragazze e ai ragazzi che decidono di scommettere sulla nostra città”.

Può fare un commento sulla questione Askatasuna? È contento di come è stata gestito il futuro dello stabile di corso Regina Margherita 47?

“Per quanto riguarda il centro sociale Askatasuna, riteniamo che il dialogo sia sempre il mezzo da privilegiare, tuttavia servono tempistiche chiare e nette. Così come richiediamo nettezza nell’allontanare coloro i quali sono stati accusati di associazione a delinquere che è un crimine contro lo stato”.

 

Mara Martellotta

Fondazione Amendola, pianificazione territoriale e dei trasporti

Giovedì 14 marzo alle ore 17 nella sede di via Tollegno 52 a Torino,
Ne parlano Chiara Foglietta, Vincenzo Filardo, Carlo Alberto Barbieri, Aldo Manto, Sergio Bertonasco, Lorenzo Marchisio e Mario Carrara

“Esperienze fondative della pianificazione territoriale e dei trasporti nell’area metropolitana torinese e in Piemonte”. Si intitola così il seminario organizzato dalla Fondazione Giorgio Amendola, in programma giovedì 14 marzo alle ore 17 nella sede di via Tollegno, 52 a Torino. Il seminario sarà fruibile anche online, in diretta streaming su tutti i canali social della Fondazione.

L’evento nasce all’interno del progetto di valorizzazione dell’archivio sui Sindacati dei Ferrovieri nel Piemonte degli anni ’70 conservato nell’archivio della Fondazione Amendola. Da questa esperienza è nato anche il podcast “Socialismo rotabile” – disponibile sulle principali piattaforme podcast – che vedrà nei prossimi giorni la pubblicazione della seconda parte dell’intervista all’ex Ministro Claudio Signorile.

PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

Saluto di Prospero Cerabona, presidente della Fondazione Amendola.

Introduce Vincenzo Filardo, ingegnere, già dirigente dell’Assessorati ai Trasporti della Regione Calabria, membro del comitato scientifico della Fondazione Amendola.

Intervengono

  • Chiara Foglietta, Assessore ai Trasporti della Città di Torino;

  • Carlo Alberto Barbieri, urbanista, Professore del Politecnico di Torino;

  • Aldo Manto, già Direttore dell’Assessorato ai Trasporti della Regione Piemonte;

  • Sergio Bertonasco, già Direttore della Torino-Ceres;

  • Lorenzo Marchisio, già Dirigente dell’Assessorato ai Trasporti della Regione Piemonte;

  • Mario Carrara, già Direttore dell’Aeroporto di Caselle.

Conclude Mario Villa, Comitato scientifico Fondazione Amendola.

INQUADRAMENTO STORICO

Quelli compresi tra la metà degli anni ‘60 e la fine degli anni ‘80 sono stati gli anni costitutivi del regionalismo italiano – gli Enti Regionali nacquero nel 1970 – e furono caratterizzati dal tono riformista delle politiche del governo nazionale, a sua volta sollecitate dai movimenti di lotta sindacali nelle città industriali del Nord per il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori, con una grande attenzione ai temi del riequilibrio socio-economico del Paese e allo sviluppo delle reti delle comunicazioni e dei trasporti.

In questo quadro la Regione Piemonte avviò la formazione degli strumenti di governo previsti dal proprio statuto: piano di sviluppo socio-economico, piano territoriale di coordinamento, piano dei trasporti e altri ancora, interloquendo con i soggetti sociali (imprese e rappresentanze del lavoro) e con gli altri livelli di programmazione nazionale. Un ulteriore contributo piano venne dall’avvio dei piani territoriali dei quindici Comprensori piemontesi, tra i quali quello di Torino, previsti dalla legge urbanistica regionale del 1976.

A scala nazionale le Regioni più impegnate (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna) sollecitavano il Governo centrale e le Aziende di Stato, in particolare FS ed ANAS, a promuovere la formazione di una visione integrata e di sistema dei trasporti nazionale, puntando sull’intermodalità e sulla sostenibilità ambientale mediante lo sviluppo delle reti e dei servizi di trasporto pubblico. La città di Torino e la sua area metropolitana furono al centro di quest’azione, non solo per la presenza della più importante struttura industriale del Paese, la FIAT, ma anche per la sua funzione di snodo fondamentale delle comunicazioni tra la Francia, l’Italia e l’Est Europa.

Il Piano dei Trasporti della Regione Piemonte, approvato nel 1979, pose al centro la razionalizzazione del nodo ferroviario di Torino su cui convergevano sia le linee di collegamento internazionale (Torino-Modane), sia quelle nazionali (Milano e Genova) e locali. Negli stessi anni la Pianificazione regionale si misurò con altri due grandi temi: la realizzazione dell’asse di sviluppo urbano di corso Marche e il sistema dei grandi Parchi urbani intorno Torino, la cinta collinare oltre Po, Stupinigi, Venaria Reale, la Mandria, la Pellerina.

Questi cenni sull’evoluzione del sistema insediativo e dei collegamenti interni all’area metropolitana torinese potranno consentire di giungere, anche mediante il contributo di testimoni e protagonisti, a una ricognizione delle azioni e degli studi condotti in un tempo significativo dello sviluppo territoriale, a cavallo degli anni ’60 e ’90, da parte delle istituzioni e delle rappresentanze sociali interessate, per comprendere meglio la sua evoluzione nel contesto del sistema insediativo del nord dell’Italia e del Centro Europa.

Controlli movida, multe a pizzeria e kebab

Nella notte sono stati effettuati i controlli congiunti della Polizia di Stato e delle altre forze di Polizia – Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale – nelle aree maggiormente caratterizzate dal fenomeno della “movida”.

L’attività, iniziata alle ore 20 di sabato sera, si è concentrata nell’area di Piazza Vittorio Veneto, con particolare riferimento a Lungo Po, al quartiere San Salvario, a Piazza Santa Giulia e vie limitrofe.

L’attività ha portato:

  • all’identificazione di 136 persone;
  • al controllo di esercizi pubblici;
  • all’emissione di 2 sanzioni amministrative nei confronti di 2 locali: una pizzeria e un negozio di kebab in Corso Regina Margherita sanzionati entrambi ai sensi del regolamento d’igiene;
  • denunciati in stato di libertà: un soggetto, trovato in possesso di vari involucri contenenti hashish e di un coltello, è stato indagato per detenzione di sostanza stupefacente e porto d’armi per cui non è ammessa licenza, un altro individuo invece è stato deferito in stato di libertà per getto pericoloso di cose e resistenza a pubblico ufficiale.

Città Metropolitana al lavoro sulle strade di alta quota

Al lavoro anche domenica i tecnici della viabilità di Città metropolitana di Torino in particolare sulle  strade in quota, dove le precipitazioni nevose stanno creando problemi alla circolazione.
È stata chiusa al traffico la SP 254 del Frais per il pericolo di caduta piante e per una piccola frana al km 3. (Facebook)

Lutto a Santena per la scomparsa di Mons. Avataneo

L’Amministrazione Comunale di Santena e il sindaco Roberto Ghio esprimono le più sentite condoglianze per la scomparsa di Mons. Gian Carlo Avataneo, deceduto venerdì 8 marzo 2024 all’età di 76 anni, nella Casa del Clero “S. Pio X” di Torino.

Per onorare la memoria di Mons. Avataneo, parroco di Santena dal 1988 al 1997, si è tenuta  una preghiera del S. Rosario domenica 10 marzo alle ore 20.30 e si terrà anche lunedì 11 marzo alle ore 17.30 presso la Chiesa Collegiata dei SS. Pietro e Paolo Apostoli in Carmagnola.

La celebrazione delle esequie avrà luogo martedì 12 marzo alle ore 9 nella stessa sede, presieduta dall’Arcivescovo.

Il Comune di Santena si unisce al lutto della comunità parrocchiale, ricordando l’impegno e riconoscendo la devota dedizione di Mons. Avataneo alla Chiesa e alla Città. (Facebook)

L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

Julian Barnes “Elizabeth Finch” -Einaudi-

Euro 18,00

In questo romanzo lo scrittore inglese tratteggia un personaggio femminile intrigante, complesso, affascinante, indimenticabile, al di là del tempo e delle mode.

E’ Elizabeth Finch, enigmatica docente che negli anni Ottanta tiene un corso di “Cultura e Civiltà” per adulti. A parlarci di lei è uno dei suoi studenti, Neil, che a quelle lezioni si è iscritto nel tentativo di decifrare meglio la sua vita che ancora non ha una direzione. Ha fatto più lavori, collezionato due matrimoni falliti e tre figli.

Elizabeth è un’insegnante fuori da ogni schema, di lei e della sua vita non trapela nulla; la sua mente è geniale, le sue analisi taglienti, la sua visione delle cose inusuale. Neil ne è come stregato, attratto in un modo che sembra oscillare tra amore platonico e cerebrale, sicuramente è incapsulato in una potente fascinazione. Sentimento che condivide con gli altri studenti abituati a ritrovarsi in un pub dopo le lezioni e l’argomento di conversazione è proprio Elizabeth, chiamata E.F.

Lei apre questioni complesse, sviscera problemi, ma non porge mai soluzioni o risposte, scatena pensieri, propone temi e lascia libertà di pensiero e analisi molteplici ai suoi allievi. Il suo appeal transita per il cervello, la sua arma di seduzione è l’intelligenza.

Neil le resta legato anche negli anni successivi al corso. I loro incontri seguono un copione preciso ed immutabile. Si trovano saltuariamente sempre nello stesso locale scelto da E.F, sempre alla stessa ora per il pranzo: dura sempre 75 minuti, ordinano sempre gli stessi piatti, paga sempre lei. Parlano di tutto e E.F. rimane sempre indecifrabile, ammantata di mistero.

Poi un avvocato contatta Neil per comunicargli che E.F. è morta e gli ha lasciato tutte le sue carte, i diari e alcuni lavori in embrione. E l’enigma prende un’altra piega. Neil intraprende una sorta di indagine sempre più ossessionato; parla con il fratello della donna, risale a elementi del suo passato, cerca di ricostruirne la vita.

 

 

Elizabeth Jane Howard “Amarsi” -Fazi Editore- euro 20,00

Lautrice -diventata un mito con la fortunata serie de “La saga dei Cazalet”- in questo “Amarsi” ambienta la storia a Melton in Inghilterra, a fine anni 60 del 900 e costruisce un romanzo corale in cui narra relazioni, intrecci amorosi e dolorose perdite. Lo fa incrociando le vite di più personaggi, fornendoci una notevole carrellata di destini, caratteri, emozioni, pensieri e scelte.

Al centro di tutto c’è la difficoltà di amare: quella di chi ama troppo e di chi troppo poco o ne è del tutto incapace, quella di chi si sacrifica e chi invece pretende tutto, quella di chi perde la persona amata….insomma forse la cosa più difficile della vita.

Tra i tanti personaggi spicca Persephone (Percy) Plover, 20enne poco amata dai genitori che l’avevano sballottata da un posto all’altro. La giovane ha una relazione piena di aspettative con un uomo sposato (e con figli), che invece la vive come un’avventura e niente di più. A lenire il dolore, la delusione e il senso di abbandono di Percy è sua zia Florence (Floy), curatrice e amante di giardini.

Il cammino delle due donne incrocia quello del ricco (di origini modeste si è fatto da solo e ne va fiero) Jack Curtis che ha acquistato la grande magione di Melton House e incarica Floy di rendere splendido il parco. Jack a sua volta è reduce da un doloroso divorzio ed è attratto da Percy.

A Melton House sono legate anche le vite di altri personaggi, Mary e Thomas, e le loro vicende corrono in parallelo nelle pagine di “Amarsi”. Su tutto campeggia la bravura di Elizabeth Jane Howard nel raccontare pensieri e stati d’animo dei suoi protagonisti alle prese con le capriole della vita.

 

 

Naomi Alderman “Il futuro” -Feltrinelli- euro 22,00

Non è sempre facile seguire questo romanzo distopico, eppure gli spunti in qualche modo inchiodano alla sua lettura. Un futuro estremo, neanche tanto lontano, in cui il mondo sarebbe sull’orlo del disastro climatico ed è governato da grandi compagnie tecnologiche prive di etica.

Naomi Alderman, la scrittrice cresciuta nella comunità ebraica ortodossa di Hendon, a Londra, e autrice di “Ragazze elettriche” torna a terrorizzarci con lo spettro del baratro di un domani i cui pericoli sono molteplici. Ha iniziato a scrivere “Il futuro” prima della pandemia e di ChatGpt, ma ha dimostrato un sesto senso notevole.

Nel romanzo le insidie in agguato hanno molteplici aspetti: i disastri causati dal cambiamento climatico, i rischi dell’intelligenza artificiale, un’epidemia globale, uno strapotere concentrato nelle mani di pochissimi uomini che pensano solo a fare business e a salvarsi, anche a scapito della sopravvivenza dell’umanità.

C’è di che far tremare le vene dei polsi. Seguiamo le vicende dei fondatori delle tre Big Tech più potenti del pianeta (i nomi fittizi rimandano a personaggi come Musk) che hanno già pronti bunker super accessoriati, tute di sopravvivenza, aerei e altre diavolerie per mettersi in salvo.

La Alderman immagina l’esistenza di un algoritmo capace di prevedere 10 giorni prima l’arrivo di un virus letale. La vita sulla terra come la conosciamo potrebbe stravolgersi in una manciata di disastri.

In campo scende un pool di donne che cercano di contrastare la fine. Dall’esperta di tecniche di sopravvivenza Lai Zhen alla sua amante Martha, che è il braccio destro di uno dei grandi magnati, ed è cresciuta in una setta religiosa. Senza tralasciare Badger, giovane figlia della Ceo dell’azienda di computer più redditizia del mondo.

 

John Grisham “Lo scambio” -Mondadori- euro 22,50

Se avete amato “Il socio” uscito nel 1991 (dal quale è stato anche tratto il famoso film interpretato da Tom Cruise), questo è il suo seguito e l’ultimo romanzo dello scrittore di legal thriller tra i più famosi al mondo. Grisham, 68 anni, al suo attivo 28 best seller e oltre 300 milioni di copie, non ha bisogno di presentazione.

Protagonisti de “Lo scambio” sono Mitch Mc Deere e sua moglie Abby, che ritroviamo 15 anni dopo gli avvenimenti del best seller “Il socio”; storia intrigante degli inghippi di uno studio legale di Memphis gestito dalla mafia per riciclare denaro sporco ed evadere le tasse.

Ora Mitch è cresciuto parecchio professionalmente, tanto da essere diventato un avvocato di fama internazionale in un prestigiosissimo studio legale di New York. Abby è editor di libri di cucina ed hanno due figli piccoli.

Ma un’altra avventura è in agguato, e Mitch finisce dritto nelle spire un complotto internazionale; costretto ad affrontare una banda di terroristi, di quelli che non si fanno problemi a mozzare le teste delle loro vittime. Galeotto è un incarico che un collega romano gli affida riguardo un importante cliente turco in Libia.

Siamo nell’era in cui Geddafi era ancora al potere, ed è lì che Mitch si reca per portare avanti la causa. Tutto precipita quando la giovane collega Giovanna, figlia di un suo amico di vecchia data, viene rapita e i sequestratori chiedono un riscatto colossale. E’ così che Mitch si ritrova al centro di un complotto internazionale……

Valle (Pd): “Gli specializzandi sono solo tirocinanti”

SANITÀ. VALLE (PD): “PERCHÉ NON RICORRERE AL DECRETO CALABRIA?”

«L’accordo tra la Regione Piemonte e le Università, che consente di ricorrere agli specializzandi per colmare i buchi di personale negli ospedali periferici, pare essere uno strumento “fondamentale” più per Cirio e Icardi che non per i diretti interessati. A leggere le carte emerge infatti che si tratterà di tirocinanti, anche al primo anno di specialità. Non si capisce perché non si ricorra allo strumento del decreto Calabria, per cui gli specializzandi assunti a tempo determinato sono selezionati a partire dal secondo anno di specializzazione e vedono il loro contratto convertirsi in tempo indeterminato. Gli specializzandi “in tirocinio”, extra percorso formativo, non hanno prospettive di stabilizzazione, non hanno autonomia operativa (non possono mai operare da soli) e vengono spediti in strutture ospedaliere periferiche non attrattive per gli altri medici, quindi con scarse opportunità di acquisire competenze (come vorrebbe invece lo strumento del tirocinio). Insomma, come i fanti della prima guerra mondiale vengono mandati in sbaraglio in trincea, e auguri (a loro e agli altri medici che avranno ulteriori aggravi nel seguirli). Non credo che questa sia la strada giusta per formare medici migliori. Continuiamo a ribadirlo, purtroppo invano: l’unica risposta concreta alla carenza di personale sanitario sono le nuove assunzioni. Assunzioni vere e stabili».

Daniele Valle

Vicepresidente del Consiglio Regionale

Cinghiali sulla collina torinese, presentata una petizione di cittadini

Centosessanta firme contro i cinghiali sulla collina di Torino. Non solo di notte, ma in pieno giorno: sulle strade della collina torinese cresce il disagio per la presenza degli ungulati. L’emergenza continua e Laura Brigoni dichiara: “Questo problema va risolto prima che succedano cose gravi”. Residente in strada del Maniero, in direzione dell’Eremo, ha appunto raccolto 160 firme di cittadini e  ha illustrato i contenuti della petizione in terza Commissione, presieduta da Claudio Leone.

Un’emergenza presente a Torino e nel resto del Piemonte, con anche gli agricoltori ad essere danneggiati dalle intrusioni degli animali nei campi, come ribadito in Commissione dalla delegazione del Comitato degli amici degli ambienti rurali piemontesi (Coaarp), nato con l’obiettivo di sollecitare le istituzioni a prendere rapidamente misure efficaci e durature volte al contenimento della specie cinghiale. Il Comitato nel 2022 aveva realizzato una petizione con oltre settemila firme. Sono intervenuti in Commissione Ilaria Cristina GascoErmes CaminoLuca RoffinellaGiuseppe Benedicenti e Claudio Marocco.

Il Coaarp sollecita “interventi tempestivi anche perché l’attuale politica di gestione della specie cinghiale si è dimostrata inadeguata con risvolti negativi anche per il settore agroalimentare. Si stanno rilevando danni sempre più massicci alle colture a tal punto che, in vaste aree del territorio piemontese, la pressione dell’ungulato sta compromettendo la sostenibilità economico-finanziaria delle aziende agricole”.

Tra le proposte avanzate anche il potenziamento degli strumenti di autodifesa per gli agricoltori e la netta contrarietà alla filiera della carne di cinghiale. Il Comitato inoltre si è soffermato sul pericolo degli incidenti stradali, sulla problematica della Peste suina africana (Psa) e sugli indennizzi dei danni.

Sono intervenuti per rivolgere domande agli auditi LeoneValter Marin (Lega), Monica Canalis (Pd) ed anche il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia.

La Commissione ha poi licenziato a maggioranza la Pdl di Sarah Disabato (M5s) per valorizzare e promuovere in Piemonte il wedding. Il testo verrà ora esaminato dall’Aula. Anche la Pdl di Paolo Bongioanni (FdI), che aggiorna la legge regionale che regola la professione dei maestri di sci del 1992, ha ottenuto il via libera per l’Aula da parte della Commissione.

È anche proseguito l’esame della proposta di legge di Angelo Dago (Lega) sulla pastorizia, che ha proseguito l’iter di approvazione. Come ha ribadito Dago, l’articolo 8 dello Statuto dispone che la Regione riconosca la specificità dei territori montani e collinari con politiche di intervento a loro favore, anche nella prospettiva di contrastare lo spopolamento.

La Commissione ha quindi approvato la proposta di deliberazione, che come ha illustrato l’assessore Maurizio Marrone, mette a disposizione 250mila euro, a carico del bilancio regionale 2024, per sostenere iniziative e attività culturali a favore degli emigrati e per effettuare studi, indagini e ricerche relativi al fenomeno migratorio. Sul punto è intervenuta la consigliera Canalis.

Linee programmatiche di educazione di pace

Approvata a maggioranza in essta Commissione, presieduta da Davide Nicco, la proposta di delibera sulle linee programmatiche 2024-26 in materia di educazione di pace, cooperazione e solidarietà internazionale.

L’assessore Marrone ha illustrato le direttive per l’anno in corso, che prevedono la continuità dei programmi regionali in essere. Prosegue il sostegno tramite bando dei progetti proposti dagli enti locali sulla cooperazione decentrata nei paesi dell’Africa subsahariana, Medio Oriente, bacino del Mediterraneo e Balcani occidentali: in particolare, con riferimento a questi ultimi, proseguirà lo screening dei tumori femminili in Bosnia in collaborazione con Città della Salute di Torino, che coinvolgerà non solo la popolazione musulmana ma anche la componente serbo ortodossa.

Altri temi sono il rafforzamento della coprogettazione e il cofinanziamento dei progetti di educazione e sensibilizzazione alla cittadinanza globale portati avanti dalle organizzazioni della società civile nelle scuole piemontesi.

Congresso PPE, Paganini: “Europa a un bivio”

 URGENTI POLITICHE PER TORNARE A COMPETERE E BILANCIARE PROGRESSO ECONOMICO- TECNOLOGICO E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

“In questo momento cruciale della nostra storia, l’Europa si trova di fronte a un bivio: rimanere indietro o riconquistare la sua posizione di leader politico ed economico globale. Le sfide che ci attendono sono monumentali, ma insieme possiamo trasformarle in opportunità straordinarie”, così in una nota Pietro Paganini, analista socioeconomico e geopolitico, commentando il Congresso del Partito Popolare europeo che si sta svolgendo in questi giorni a Bucarest e che sarà chiamato ad approvare il manifesto dei principi per la campagna per le Europee e la candidatura a presidente della Commissione di Ursula von der Leyen .

“La rivoluzione digitale e l’intelligenza artificiale  -si legge nella nota- stanno ridefinendo il mondo del lavoro, richiedendo un approccio innovativo e proattivo. La necessità di una riforma radicale del welfare e del sistema educativo non è mai stata così impellente, così come l’importanza di creare un ambiente favorevole all’emergere di nuove imprese e opportunità di lavoro. Le nostre imprese tradizionali, soprattutto nel settore della meccanica e dell’agri-food, devono abbracciare la tecnologia come alleato strategico per restare competitive”.

E ancora, secondo il Prof. Paganini “vi è l’urgenza di rivedere il Green Deal. Resilienza e sostenibilità sono imprescindibili, ma devono essere perseguite in equilibrio con le necessità economiche e sociali dei cittadini europei. L’Europa -spiega- deve avanzare con politiche che coniughino progresso e protezione ambientale senza soffocare l’innovazione e la crescita.

Con l’insediamento della nuova Commissione e del nuovo Parlamento -ribadisce-  è fondamentale rimettere i cittadini al centro dell’agenda politica, garantendo che ogni voce sia ascoltata e rappresentata. Il Partito Popolare e, in particolare, Forza Italia hanno la responsabilità di portare avanti gli interessi e i bisogni dei cittadini e delle imprese. È tempo di proposte audaci che rimettano in primo piano le libertà individuali, stimolino la concorrenza e promuovano la prosperità.

Dopo cinque anni di difficoltà, è il momento di riprendere il cammino verso la crescita e il benessere. Per raggiungere questi obiettivi, Forza Italia dovrebbe impegnarsi a presentare un programma liberale e ambizioso, rivolto a tutti quei moderati che cercano un’alternativa credibile e rappresentativa e che vogliono promuovere il cambiamento. È urgente -insiste ancora Paganini- promuovere l’iniziativa individuale, della concorrenza leale e del commercio globale, superando vecchie logiche di privilegio e chiusura.

Forza Italia è a un bivio. O languire nel Centro Destra in attesa che accada qualcosa o presentarsi come il partito di tutti i cittadini liberi, creativi, innovatori e imprenditori; di chiunque abbia la voglia di fare la differenza. È il momento di superare le ideologie limitanti, come quella ambientalista e la narrazione della decrescita felice, per ridare fiducia alle nostre imprese, specialmente nel settore vitale dell’agricoltura e dell’alimentazione”. Infine il Prof. Pietro Paganini conclude auspicando alla “costruzione di un’Europa più forte, inclusiva e prospera. Un’Europa pronta a guidare il mondo verso un futuro di opportunità illimitate”.

Comodità e valore sostenibilità a 360°

3 / Mercato itinerante 

La Città di Torino entra ufficialmente a far parte delle 100 città europee che si sono impegnate a ridurre le emissioni entro il 2030, diventando così una “Mission City”, un centro di sperimentazione e innovazione nel campo climatico e un esempio virtuoso per le altre città europee.

Per raggiungere questo obiettivo, è necessario un impegno da parte di tutti, soprattutto considerando che, a causa della sua conformazione geografica, Torino affronta problemi urgenti legati all’inquinamento. È fondamentale tener presente che questi problemi influenzano direttamente i costi della sanità pubblica, creando un impatto a catena sulla salute.


Abbiamo avuto il piacere di conoscere Mercato Itinerante, una startup innovativa che sta attivamente lavorando a questo obiettivo.
Questa azienda si impegna attivamente nella creazione di sostenibilità a 360°. Come afferma Eman Saffo, uno dei fondatori di MI, “Oggi i cittadini hanno ancora la possibilità di scegliere tra comodità e valore, ma se non li aiutiamo a fare la scelta giusta, andando per questa direzione, rischiano di perdere l’uno e l’altro”.

L’obiettivo di Mercato Itinerante non si limita a facilitare la vendita dei prodotti per i commercianti (comodità), ma punta soprattutto a generare un impatto significativo che contribuisca alla riduzione delle emissioni entro il 2030, seguendo un esempio virtuoso (valore).

L’azienda include tematiche legate alla sostenibilità sociale, come ad esempio l’alfabetizzazione digitale dei commercianti.
Attraverso la partnership con cooperative sociali si consente ai soggetti vulnerabili di essere inclusi attivamente nel progetto.
Le stesse cooperative, seguendo le direttive di Mercato Itinerante, si impegnano per una logistica “green”, mirando all’eliminazione delle emissioni di CO2 e del rumore.

Infine, Mercato Itinerante si impegna attivamente nella riduzione, e spesso eliminazione, dell’uso di plastica per gli imballaggi, senza trascurare le proprietà organolettiche e la catena del freddo dei prodotti trasportati. Concludendo così il secondo punto “sostenibilità ambientale”.

Come ci spiega Andrea Scalogna, l’altro fondatore di MI, “l’obiettivo entro questa estate da parte dell’azienda è quello di certificare l’impatto positivo generato da Mercato Itinerante”.

“Certificare l’impatto” è l’atto di ottenere una valutazione ufficiale e riconosciuta dell’effetto positivo o negativo che un’attività, un progetto o un’azienda ha sull’ambiente, sulla società o sull’economia.
L
a città trae beneficio dall’avere aziende che certificano il loro impatto alimentare, ambientale e sociale, poiché ciò favorisce uno sviluppo sostenibile, attrae investimenti e turismo, crea nuove opportunità lavorative e soprattutto migliora la qualità della vita dei residenti.

Concludiamo con una citazione di Gro Harlem Brundtland: “lo sviluppo sostenibile è lo sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri”.