Il ministro degli Esteri e segretario nazionale di Forza Italia oggi è stato a Torino nella sede del partito in via Barbaroux per lanciare la ricandidatura di Alberto Cirio alla presidenza della Regione Piemonte. Nel corso dell’incontro è stata annunciata la candidatura di Paolo Damilano alle Europee.
Si inaugura giovedì 11 aprile, dalle ore 18, in corso Rosselli 11, a Torino, la mostra di Roberto Demarchi dal titolo “Forma, Parola, Musica”. Il richiamo del titolo dell’esposizione è al musicista Joseph Haydn, che nel 1786 ricevette l’incarico da un canonico di Cadice di comporre una musica sulle “Ultime sette parole di Cristo sulla croce”. Haydn aggiunse un’introduzione e un terremoto finale. Aldous Huxley scrisse:”Ciò che meglio descrive l’inesprimibile è la musica”. Si potrebbe aggiungere che ciò che meglio descrive l’invisibile è la pittura. Quando il “logos”, cioè la parola o il pensiero che esso sottende si accompagna alla musica e alla pittura, l’assoluto e il sublime non sono poi così lontani.
Telefono: 348 0928218
Mara Martellotta
Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.
Capire cosa fare di fronte alla morte del coniuge e al conto corrente cointestato può risultare complesso e pieno di cavilli.
Alla morte del cointestatario defunto, il coniuge e altri soggetti eventuali chiamati all’eredità hanno il diritto di conoscere le giacenze presso l’istituto di credito. Ciò avviene solo previa presentazione di un atto notorio e di un certificato di morte. A questo punto il coniuge può avere tutte le notizie inerenti al conto corrente del cointestatario defunto.
Nella successione non rientra l’intera somma che compone il conto corrente ma solo ed esclusivamente il 50%, mentre il restante 50% viene liquidato per intero al coniuge vivente. In linea generale, di fronte a questa fattispecie si possono verificare due casi. Il primo è dato dalla possibilità del cointestatario vivente di esigere l’intera liquidazione del conto corrente e il secondo è dato dalla ripartizione del denaro tra gli eredi. Nel primo caso bisogna sapere se il conto corrente è a firma disgiunta (per qualsiasi operazione basta la firma di uno dei due soggetti) o congiunta (per i prelievi sono necessarie 2 firme). Nel caso di firma congiunta il conto viene preventivamente bloccato fino a che non si identificano gli eredi i quali potranno svolgere qualsiasi operazione insieme all’intestatario vivente.
Nel caso di firma disgiunta il cointestatario vivente tecnicamente può svolgere qualsiasi attività. Per evitare diatribe tra coniuge ed eredi, la banca blocca temporaneamente il conto. Può accadere che uno degli eredi comunichi alla banca, tramite lettera raccomandata, la sua obiezione nell’utilizzo disgiunto del conto. Di conseguenza, quest’ultimo può richiedere al cointestatario vivente un rimborso dei saldi prelevati dal cointestatario stesso. In questa maniera nessuno (né il cointestatario vivente e né gli eredi) possono accedere alla liquidazione del conto corrente del defunto.
Anche nel secondo caso (interventi sul saldo attivo del conto) bisogna fare una distinzione tra firma congiunta e disgiunta. Di fronte a un conto con firma congiunta, il cointestatario vivente perde ogni potere sul saldo attivo. La parziale liquidazione al coniuge cointestatario e a eventuali eredi avviene secondo il valore delle quote stabilite per legge.
Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.
Nell’incidente avvenuto alla centrale idroelettrica di Bargi, nell’Appennino emiliano, hanno perso la vita tre persone e si registrano 4 dispersi e vari feriti. Una delle vittime è un cittadino settimese, Pavel Petronel Tanase, 45 anni.
“La comunitá intera, sconvolta da questo devastante incidente dove piangiamo nuovamente persone cadute sul luogo di lavoro, si stringe nel cordoglio ai familiari e agli amici delle vittime, in particolare ai cari del nostro concittadino”, scrive sui social il Comune di Settimo.
Giovedì 11 aprile alle ore 18.00, “Parla Con Me” torna in diretta con un episodio imperdibile, presentando Giuseppe “Beppe” Manno –Founder presso Apicoltura Urbana Società Benefit – LinkedIn Top Voices Ambiente – TEDx Speaker.
Durante la trasmissione, condotta da Simona Riccio, Agrifood & Organic Specialist e fondatrice di “Parla Con Me”, si andranno ad approfondire anche il ruolo ecologico delle api nell’ecosistema, evidenziando il loro impatto positivo sulla conservazione della biodiversità vegetale e sulla salute degli ecosistemi naturali.
Si esplorerà come la perdita di popolazioni apistiche possa avere ripercussioni significative sull’equilibrio ecologico, con possibili conseguenze sulla disponibilità di risorse alimentari e sulla stabilità degli ecosistemi.
Inoltre, si discuterà delle sfide che le api affrontano nel contesto attuale, tra cui la perdita di habitat, la deforestazione e i cambiamenti climatici, e di come l’adozione di tecnologie innovative come l’Intelligenza Artificiale possa contribuire a mitigare tali minacce e a promuovere la conservazione delle api e degli impollinatori.
“Parla Con Me” sarà trasmesso in diretta sulla pagina LinkedIn Top Voices e Facebook di Simona Riccio, oltre al canale YouTube di Parla Con Me. Tutte le informazioni e gli aggiornamenti saranno condivisi attraverso i canali social ufficiali.
La missione di “Parla Con Me” si estende al coinvolgimento dei giovani, promuovendo un cambio generazionale in un mondo che richiede consapevolezza e sostenibilità. Per riascoltare le puntate e per ulteriori informazioni, visitate il sito ufficiale www.parlaconmeofficial.it.
Partecipate numerosi giovedì 7 marzo alle ore 18.00 su www.parlaconmeofficial.it.
Per riascoltare tutte le edizioni precedenti potete visitare il sito www.parlaconmeofficial.it
Sciopero giovedì 11: ecco le fasce orarie
Giovedì 11 aprile 2024 è previsto uno sciopero nazionale della durata di 4 ore a cui aderiscono le Organizzazioni Sindacali territoriali FILT CGIL e UIL relativo a tematiche economico – sociali.
LO SCIOPERO SI SVOLGERA’ SECONDO LE SEGUENTI MODALITÀ:
- Servizio URBANO–SUBURBANO, METROPOLITANA: dalle ore 18.00 alle ore 22.00
- Servizio EXTRAURBANO, Servizio bus cooperativo Linea 3971 (tratta Ciriè – Ceres): dalle ore 17.30 alle ore 21.30
- CENTRI DI SERVIZI AL CLIENTE: dalle ore 15.00 alle ore 19.00
Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro l’orario di inizio dello sciopero.
Maggiori dettagli sulle motivazioni dello sciopero e le percentuali di adesione a quelli precedenti sono consultabili al sito www.gtt.to.it.
Tragico incidente sulla strada provinciale 9 di Valle Mastallone, in Valsesia. Ieri un uomo di 52 anni è morto all’interno di una automobile caduta in un dirupo per parecchi metri. La vettura è finita fuori strada, ma sono ancora da appurare le cause.
NOTIZIE DAL PIEMONTE
Un lungo percorso durante il quale la Polizia di Stato è cambiata, si è evoluta insieme alla società, è cresciuta senza perdere mai di vista il suo obiettivo più profondo: essere al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini.
Questo importante traguardo è dunque l’occasione per mettere in primo piano, nuovamente, l’impegno e la dedizione profusi dalle poliziotte e dai poliziotti nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, nella salvaguardia del pieno esercizio dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini e nel soccorso pubblico, come ben sintetizzato dal claim #essercisempre.
Un motto ormai consolidato che, pur nella sua sinteticità, intende confermare il rinnovato impegno, la costante presenza, la concreta vicinanza alla cittadinanza da parte della Polizia di Stato.
Le celebrazioni nella capitale avranno inizio alle ore 9.00, presso la Scuola Superiore di Polizia, con la deposizione, presso il Sacrario dei Caduti, di una corona da parte del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza – Prefetto Vittorio Pisani.
Seguirà alle ore 11.00, nella suggestiva cornice di Piazza del Popolo, alla presenza del Presidente del Senato Ignazio La Russa, la solenne cerimonia nazionale, durante la quale sarà conferita dal Presidente della Repubblica la medaglia d’oro al valor civile alla Bandiera della Polizia di Stato per le attività svolte dal personale del Gruppo Sportivo Fiamme Oro.
A Torino, le cerimonie avranno inizio alle ore 08.30 di mercoledì 10 aprile 2024, nel cortile d’onore della Questura, dove alla presenza del Prefetto, Dr. Donato Giovanni CAFAGNA, del Questore della Provincia di Torino, dei Sigg. Dirigenti e dei Funzionari di tutte le articolazioni della Polizia di Stato, sarà deposta una corona d’alloro al cippo dei Caduti nella lotta contro la criminalità e il terrorismo della Polizia di Stato.
Successivamente, alle ore 10.30, alla presenza delle massime Autorità locali civili, militari e religiose,all’interno del complesso delle OGR, Corso Castelfidardo 22, presso la sala “Binario 3” avrà luogo la cerimonia solenne.
Dalle ore 8.00 di mercoledì, nell’area antistante l’ingresso delle OGR, saranno posizionati autovetture e motocicli con colori d’istituto, storici e moderni, a rappresentare la continuità tra passato e presente; i mezzi e le tecnologie presenti rimarranno, per la durata della cerimonia, a disposizione di chi vorrà ….
All’evento parteciperanno tutte le rappresentanze della Polizia di Stato e verranno letti i messaggi di saluto del Presidente della Repubblica, del Ministro dell’Interno e del Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza.
L’inno nazionale sarà eseguito da parte di un quartetto di sassofonisti del Conservatorio di Torino, Mariagrazia MASSANOVA, Domenico GUGLIOTTA, Alberto CAVAZZINI ed Eugenio ENRIA, i quali successivamente intoneranno la marcia d’ordinanza della Polizia di Stato “Giocondità”, di Giulio Andrea Marchesini, e infine un estratto dalla colonna sonora del film “Cinema Paradiso”, del maestro Ennio Morricone.
Come di consueto, durante la cerimonia il Questore, Vincenzo Ciarambino, interverrà con un proprio discorso e consegnerà insieme al Prefetto della Provincia di Torino Cafagna, i premi conferiti agli operatori di Polizia che si sono distinti in particolari e significative attività di servizio.
Salvare la democrazia da chi la vilipende
IL COMMENTO Di Pier Franco Quaglieni
Il caso Gallo non è certo l’unico. L’affarismo in politica non è una novità, se Salvemini accusava persino Giolitti di essere un ministro della malavita. Il voto non è mai stato un bagno di democrazia vera perché l’inquinamento personale ha sempre giocato un ruolo preciso. Era l’Italia dei notabili con Giolitti è l’Italia delle correnti clientelari oggi. Oggi, tra l’altro, viviamo in un sistema elettorale bastardo che solo in alcuni casi prevede le preferenze anche se i paracadutati nei collegi forse sono l’esempio più clamoroso di scarsa democrazia. Ma i casi Gallo pongono anche una riflessione sul voto di preferenza in base al quale un signor nessuno occupa un seggio che deve ad un dispensatore di piaceri, ad essere generosi, e quindi dipende dal “benefattore”. Da tempo abbiamo imboccato la strada dell’abbandono della democrazia come si può constatare dal calo pauroso dei votanti che fa il gioco dei capi clan. La scarsa affluenza è conseguenza di una politica che non convince più ed è la condizione ottimale che consente ai vari Gallo di prosperare nell’allevare i propri polli. Va ripensato il sistema: i fascisti definirono le elezioni dell’Italia prefascista dei “ludi cartacei” in cui le schede erano una finzione. I fascisti poi dimostrarono che la stessa democrazia era una perdita di tempo e che occorreva l’uomo forte per decidere. Così, dopo il delitto Matteotti, un deputato che denunciò in Parlamento i brogli e le violenze delle elezioni dell’aprile 1924 , iniziò il regime autoritario e la dittatura divenne realtà nel 1925. Sono passati cent’anni e non è possibile stabilire confronti, ma il disprezzo per la democrazia dimostrato dai vari Gallo sparsi per l’Italia è molto pericoloso. Gli elettori già in giugno devono tornare a votare in massa in modo libero, mandando a quel paese i mandarini del potere fondato sulle tessere. Votare in libertà e per la la tutela della libertà e’ la vera scelta antifascista di oggi: le elezioni sono un momento culminante della democrazia e non dei “ludi cartacei” decisi dai capicorrente di ogni partito che sovente sono manovratori ignoranti e incapaci di qualsivoglia pensiero politico. Questo è un altro paradosso: i peggiori decidono chi far eleggere, lasciando i migliori al palo come il professor Salizzoni e tanti altri. Se si ascoltano gli interventi di certi consiglieri, quando decidono di non limitarsi ad alzare il dito in aula, c’è da rimanere imbarazzati per loro: lo stile Furnari-Alabiso – due consiglieri anni 70 – ha fatto scuola. Anche la Dc venne presa d’assalto dalle clientele come il PSI e tanti altri. Bisogna reagire con fermezza assoluta a tutela del nostro futuro democratico. Esisteva in passato l’ Ande, associazione delle donne elettrici. Oggi occorrerebbe una sorta di sindacato degli elettori che desse indicazioni di voto in base ai curricula dei candidati, lasciando gli impresentabili alle cure dei ras, cui va imputato, a mio parere, soprattutto il gravissimo reato di vilipendere la democrazia, il bene più prezioso da difendere insieme a quello della libertà. veri fascisti oggi sono loro.
Informazione promozionale
Si intitola “Le donne nell’arte” la mostra che viene ospitata dal 9 al 20 aprile presso la galleria d’arte Malinpensa by La Telaccia.
Un omaggio a artiste diverse tra loro, ma tutte capaci di una profonda introspezione psicologica. La prima in mostra è Paola Dalla Pellegrina, nata a San Bonifacio, in provincia di Verona, che prova un’autentica venerazione per la natura in tutte le sue forme e manifestazioni, soprattutto per gli elementi vegetali e per l’acqua. Dagli elementi naturali trae forza ed energia, e il rigoglio verde d’estate la ritempra puntualmente. È capace di fantasticare sulla forma di una radice, di una foglia o di un fiore, di percepire le piante come esseri silenziosi ma palpitanti, di una bellezza commovente, capace di nascondere i significati da interpretare. Per l’artista vedere abbattere un albero le provoca un vero dolore fisico. Le figure femminili cui si ispira sono quelle del maestro Lei Ji Matsumoto, le cui anime ammirava da piccola e su cui si esercitava provando a riprodurle.
“La pittura dell’artista Dalla Pellegrina – spiega l’art director della galleria La Telaccia Monia Malinpensa -risulta caratterizzata da un’ evidente introspezione psicologica, ancorata ai veri valori di ricchezza umana e di contenuto, sempre condotta con potenza creativa e logica strutturale. La vibrante resa stilistica, la personalissima sintesi della forma e la grande comunicatività testimoniano una composizione moderna, a dimostrazione di un risultato figurale di notevole carica interpretativa. Il tratto deciso, il colore vivido e incisivo, e la stesura magistrale della tecnica mista ad acrilico e olio su tela, trovano all’interno dell’opera una narrazione simbolica di immediata sensibilità”.
La seconda artista in mostra è Lucilla Restelli, nata a Rho, in provincia di Milano, dove risiede e lavora, e dove ha frequentato corsi di disegno e pittura presso la scuola degli Artifici dell’Accademia Brera di Milano. Dal 1989 partecipa a concorsi di pittura collezionando numerosi premi e segnalazioni in campo europeo e internazionale. Nella sua lunga carriera ha sempre cercato nuove forme ed espressioni accostandosi, oltre che alla pittura ed esperienza di collage di materiali inusuali, alla lavorazione della ceramica e alla scultura quale il bronzo e l’acciaio. Dal 2010 è entrata a far parte della società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano.
“Lo straordinario equilibrio di contenuti e dell’aspetto segnico, che si coglie tra la materia e il colore, attraversa le opere dell’artista Lucilla Restelli, con un’espressività sia visiva sia tecnica in cui rivivono emozioni e sensazioni uniche. Lo spazio prospettico, la magica luce, le suggestive ombre e il deciso tracciato vengono strutturati con una propria identità compositiva e con un rigore tecnico evidente che ci comunica una padronanza dei mezzi non comune. L’indiscussa creatività e l’alto livello formale raggiungono nell’opera alti livelli di spessore artistico e culturale, che coinvolgono il fruitore in un’attenta osservazione ai dettagli”.
Terza artista in mostra è Monica Simoni, nata a Montecatini Terme e che vive e lavora in Toscana. Negli anni ’80 la sua passione per l’arte la dimostra e riesce a apprendere forma dopo diversi mesi passati a New York, dove ha avuto la possibilità di conoscere i maestri dell’astrattismo come Frank Stella e Morris Louis. L’innamoramento per le linee pulite e razionali la ispira a interpretare a modo suo queste intersezioni, che rappresentano la base su cui ha costruito il suo percorso artistico.
“L’artista Monica Simoni – afferma Monia Malinpensa – si serve dell’acrilico su tela con una buona padronanza della tecnica, e realizza opere interpretate con un’abilità operativa e con uno stile ricco di personale espressione costantemente fondato sui valori pittorici e sui contenuti. L’interessante alternanza di trame cromatiche e di soluzioni grafiche è densa di emozionali valenze simboliche, sempre misurate dal senso dell’equilibrio. La geometria netta e il suo linguaggio essenziale rivelano un tratto nitido e rapido, indice di una dimensione dinamica e di un vivido fervore creativo. Intrisa di chiara astrazione, la sua pittura esprime una ricerca artisticamente valida, in un si coglie un’attenta analisi del colore e di una compiutezza grafica”.
L’ultima artista in mostra, ma non meno importante, è la barese Anna Vavalle. L’artista vive a Siena e insegna Storia dell’arte presso il Liceo di Scienze Umane “Piccolomini” di Siena. Parallelamente alla sperimentazione del processo creativo in architettura, la sua ricerca come artista ha avuto origine dalla tensione tra intellegibilità e percezione, laddove i nostri sensi si aprono alla bellezza. C’è un’intelligenza innata nella natura che percepiamo nel disegno delle venature di una foglia, nella spirale di una conchiglia o nella forma di un fiore. L’arte è l’incontro col mistero della forma, e l’artista risulta ispirata dall’equilibrio tra creazione naturale e creazione umana, dall’armonia spirituale che genera.
“L’armonica partitura cromatica, ritmata con una dinamica gestualità del segno – afferma Monia Malinpensa- contraddistingue l’operare dell’artista Anna Vavalle, arricchendosi di un’espressività pittorica altamente emotiva e di elevata sensibilità spirituale. Il colore, a volte pacato, a volte vivace, crea nel fruitore emozioni uniche che si uniscono in un dialogo profondo, intriso di meditazione e sollecitazione dell’anima. L’artista, protesa alla continua ricerca, realizza opere astratte ispirate alla natura e all’essenza dell’essere umano, con dissolvenza intense sia cromatiche sia segniche. La capacità della tecnica di acrilico su tela, con l’intensità del colore e di magistrale stesura, ed evidenzia manualità di notevole spessore artistico.”
Mara Martellotta