All’unanimità la quinta commissione del Consiglio superiore della magistratura ha proposto la nomina del procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri a procuratore di Torino. Toccherà al plenum del Csm ratificare la scelta.
Bombardieri è da otto anni procuratore e capo della Dda di Reggio Calabria dove ha coordinato le inchieste sulla ‘ndrangheta.
Cronaca di una cena alla “Casa del Barolo”
Non importa che a Torino sia primavera o autunno e non importa nemmeno sapere di essere a Torino: appena si entra dentro la Casa del Barolo si viene avvolti da un’atmosfera invernale e newyorkese.
Le porte di via Bodoni 7b si aprono appannando immediatamente gli occhiali, freddi nonostante fuori sia aprile. L’atmosfera è un vociare disciplinato, quello delle 19.30, orario di apertura del locale, tra tavoli e muri grigi, ai quali si alternano piatti candidi e fotografie in bianco e nero. È tra questi colori che si intravede New York, quella dei pensieri aggrovigliati del protagonista di “Città aperta”, Teju Cole (Einaudi, I Coralli, 2013, pp. 288). Lui li dipana con lunghe passeggiate. Noi, accedendo al bistrot che prende il nome della storica enoteca, sappiamo che sarà mestiere del ristorante -di questo ristorante- rimettere insieme i cocci della giornata, aiutato dal rosso al quale costringe la temperatura esterna.
Sentirsi a casa alla Casa del Barolo
La tavola ci accoglie con antipasti d’obbligo, il saluto della Casa: un assaggio di insalata russa, focaccia al pomodoro morbida e perfettamente umida, il pane, tra cui quello alle olive. Ci si accomoda tra i gruppetti di stranieri chini sul menù al cellulare alla ricerca delle pietanze perfette. Il multiculturalismo riporta ancora una volta tra le pagine del romanzo d’esordio di Teju Cole, tra gli incontri di quelle lunghe camminate. Ma basta uno sguardo fuori, alle strade in pietra di Torino, e dentro, alle proposte dei piatti di apertura, per essere certi di essere in Piemonte. L’occhio, stuzzicato dalla sera che inizia a farsi sera, cade subito su due gioiellini: da una parte si va per vitello tonnato alla piemontese Casa del Barolo, dall’altra per cruda di Fassona femmina piemontese, mousse di parmigiano reggiano e tartufo nero. La carne divide lo spazio conviviale, e i libri l’argomento che lo riuniscono.
Tra primi piatti e vino
Tra i commensali non c’è accordo nemmeno sui primi piatti: un lato della tavola sarà immacolato dai raviolini del plin, burro del Monregalese su crema di raschera, l’altro da un tripudio di arancione stile Casa del Barolo, ossia la faccia dello gnocchetto con zucca e ragù di cinghiale. Un giovane cameriere, che si approccia al vino come a un corpo da assaporare con rispetto, ci informa che la bottiglia che abbiamo scelto, un Roero del 2019 (Azienda agricola Matteo Correggia, Canale), è l’ultimo esemplare a disposizione nel bistrot. Un colpo di fortuna perché questo rosso tesse il sapore del cibo restituendo al palato una perfetta armonia. Complici forse i calici dal profumo fruttato e il sapore sostenuto ed elegante, nella Fassona si sente qualcosa di dolce, tanto da sentire pienamente la sua femminilità, sensuale e invitante, e lo stesso accade con un primo piatto in parte selvaggio ma assolutamente delicato.
Libri e cibo alla Casa del Barolo
Il soffitto è un’antica volta di mattoni rossi. Qui sotto nasce il miracolo della buona conversazione. Finendo i primi, le parole dipingono la Torino anni Settanta descritta ne “La donna della domenica” di Fruttero & Lucentini (Mondadori, 1972, pp. 538). È ora di tirar fuori il taccuino e allungare la lista di libri da comprare. Il consiglio che aleggia sulle ultime gocce di Roero è di leggere questo pioniere dei gialli italiani per conoscere vizi e virtù della città, l’eredità che hanno lasciato quei giorni. Nel frattempo arriva il dolce. Solita spartizione della tavola: da un lato, tortino al cioccolato, dall’altro una delizia di nocciole in cui il sapore del frutto secco porta fino alle viscere del Piemonte. Sul primo si posa il velluto di un Barolo chinato (Azienda agricola G.D. Vajra, Barolo), sul secondo la garanzia di dolcezza e corposità di un Arcass Vendemmia Tardiva Vdt (Cascina Chicco, Canale).
La felicità come un sorso di vino
Ritornando verso piazza Bodoni per gli ultimi saluti, si sente il corpo di nuovo intero e vengono in mente ancora una volta le parole di Cole, pagina 149: “Mi resi conto di quanto fosse fugace il senso di felicità, e debole la sua fonte: un ristorante confortevole dopo essere stati sotto la pioggia, il profumo del cibo e del vino, una conversazione interessante, la luce soffusa che si posava sul ciliegio lucido dei tavoli. Ci voleva così poco per spostare l’umore da un livello a un altro, come muovere le pedine su una scacchiera”. E forse ha ragione nel dire che ci si sente un po’ meno felici se si realizza che quell’attimo di pace dura sempre troppo poco. Ma basterà il ricordo di una cena da favola, quel sapore che ogni tanto tornerà a farsi spazio nella mente, a far capire cosa è il senso di un per sempre.
Daniela Melis
Al nostro giornale, “il Torinese”, è stata assegnata ieri a Milano una delle menzioni d’onore della VII Edizione del premio internazionale di giornalismo e comunicazione “La Rosa d’Oro”, promosso dall’Associazione Internazionale Regina Elena Odv.
La cerimonia si è svolta nella sala “Falcone e Borsellino” del Municipio 1, in corso Garibaldi nel capoluogo lombardo. E’ intervenuto il presidente Mattia Abdu Ismahil.
Il Premio, che ha le finalità di incentivare la corretta informazione e il riconoscimento dell’impegno professionale di giornalisti e comunicatori è stato conferito quest’anno ai seguenti giornalisti:

Creata in Francia il 28 novembre 1985, presente con propri volontari, iscritti e delegati, in 56 Stati, l’Association Internationale Reine Hélène (AIRH) riunisce persone di ogni estrazione sociale per attività di carattere spirituale, caritatevole e culturale.
L’Associazione s’ispira all’esempio di Elena del Montenegro, che ricevette la Rosa d’oro della Cristianità da Papa Pio XI e passò alla storia anche come “Regina della Carità” e il cui motto è “SERVIRE”.
L’AIRH è d’ispirazione cristiana, ma dialoga con le altre confessioni religiose. Essa è apolitica e apartitica e le sue spese di amministrazione e di gestione sono inferiori allo 0,5 per cento del valore dei beni distribuiti.
La menzione è stata ritirata dal nostro direttore Cristiano Bussola che, nel suo saluto, l’ha voluta dedicare a tutta la redazione e ai lettori del giornale.
Nuove tensioni nelle carceri: detenuto sale sul tetto
Singolare protesta ieri pomeriggio, presso la Casa circondariale di Cuneo, di un detenuto nordafricano che ha attuato una manifestazione di protesta salendo sul tetto delle mura del campo sportivo del penitenziario.
Come spiega Ramona Celestino, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, “l’uomo stava svolgendo attività sportiva in palestra e si è improvvisamente arrampicato fino ad arrivare sul muro sovrastante il campo sportivo. Subito se ne è accorto l’Agente di Polizia Penitenziaria, di sorveglianza da solo per l’immissione dei detenuti nei due campi e nella palestra, s n’è subito accorto, dando l’allarme. Dopo una lunga mediazione, la situazione si è fortunatamente risolta: il detenuto in questione è sceso dal tetto, grazie all’interlocuzione con la Polizia Penitenziaria presente”. Vicente Santilli, segretario nazionale per il Piemonte del SAPPE, evidenzia “la grande professionalità e le capacità operative dimostrate dal collega e da tutti gli altri poliziotti penitenziari intervenuti”.
“Si sono vissuti momenti di grande tensione, ma sono stati gestiti al meglio dal Personale in servizio di Polizia Penitenziaria”, evidenzia il Segretario Generale Donato Capece, il quale evidenzia come la protesta del detenuto salito sul tetto del carcere di Cuneo è “sintomatica del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia restano costanti, a tutto danno dello stress correlato delle donne e degli uomini del Corpo”. Per il leader nazionale del SAPPE, che esprime solidarietà e vicinanza ai poliziotti di CUNEO, servono “interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. Servono poliziotti e regole d’ingaggio chiare, tecnologia e formazione per chi sta in prima linea nelle Sezioni, strumenti di difesa e contrasto delle violenze”. Il riferimento del leader nazionale del SAPPE è alla necessità di “prevedere l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene e la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario”. E torna anche a sollecitare, per la Polizia Penitenziaria, “la dotazione del taser, che potrebbe essere lo strumento utile per eccellenza in chiave anti aggressione (anche perché di ogni detenuto è possibile sapere le condizioni fisiche e mediche prima di poter usare la pistola ad impulsi elettrici)”.
Criteria, tre medaglie con Hincu e Surico
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Torino Kirkuk: riprendere i contatti
Oggi a Torino nella Sala delle Colonne di Palazzo Civico
Domani 12 aprile la città di Torino si ferma per lo sciopero unitario di 8 ore indetto da Fiom, Fim , Uilm e diverse altre sigle sindacali dei metalmeccanici.La giornata di lotta vuole richiamare l’attenzione sui processi di deindustrializzazione che da Stellantis si sono estesi a tutta l’automotive e sono all’origine di una crisi che coinvolge tutta l’economia della città.
«Dalla Regione nuove misure concrete per le filiere agroalimentari dei settori zootecnico, ortofrutticolo e vitivinicolo, in difficoltà a causa degli effetti del cambiamento climatico e dell’andamento dei mercati internazionali. Dopo la richiesta di riconoscimento di calamità naturale per la siccità del 2023, avanzata nell’ambito del confronto con i principali rappresentanti del mondo vitivinicolo, come Vignaioli Piemontesi, Piemonte Land of wine, Associazione dei Comuni del Moscato e alcune cantine sociali, ci siamo attivati anche per rispondere alle istanze dei viticoltori del Brachetto e dei produttori dell’ortofrutta, come quelli della Mela rossa Cuneo Igp, e della carne di razza piemontese: così ci siamo rivolti al presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, e al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, per richiedere, a favore dei comparti colpiti dalla siccità, la proroga al 31 luglio dello stato di emergenza idrica, dichiarato con le delibere del Consiglio dei ministri del 4 luglio e del 28 dicembre 2022». Lo comunicano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa, commentando le nuove misure di sostegno alle aziende agroalimentari.
La Regione ha inoltre richiesto la deroga al riconoscimento stesso della calamità naturale: le aziende agricole colpite possono effettuare la ricognizione dei danni subiti anche al fine di ottenere la moratoria dei mutui. «Dai numerosi incontri con le organizzazioni agricole, i consorzi di tutela e le associazioni di produttori – hanno aggiunto il presidente Cirio e l’assessore Protopapa – è emerso che le filiere hanno registrato negli ultimi anni una grave crisi di mercato dovuta al cambiamento climatico e, in particolare, alla siccità, oltre che all’andamento dei mercati internazionali. E adesso la loro sopravvivenza è a rischio. È quindi fondamentale l’intervento del Governo: queste produzioni di qualità certificata sono strategiche per l’economia del Piemonte e del Paese».
Come già comunicato, si conferma che le aziende agricole hanno tempo fino al 18 aprile per trasmettere ai Comuni di riferimento i dati relativi all’entità dei danni da siccità subiti nel 2023. I Comuni, a loro volta, qualora i danni segnalati siano superiori al 30% della produzione lorda vendibile aziendale, trasmetteranno le informazioni alla Regione entro la fine del mese.
Donazione di organi come gesto d’amore
“Lo sport dopo un trapianto come paradigma della rinascita” è il tema dell’incontro che si è svolto ieri nella sala delle Colonne di Palazzo Civico. Organizzato dalla Fondazione DOT – Donazione Organi e Trapianti -, con il Patrocinio della Città di Torino, per celebrare la Giornata Nazionale Donazione e Trapianto che quest’anno ricorre domenica 14 aprile.
L’evento, mirato a sensibilizzare alla cultura del dono, ha ospitato oltre ai professionisti del settore donazione e trapianto, atleti di diverse età, impegnati in discipline differenti, ma accomunati dal fatto di aver ricevuto un trapianto. A condividere le loro storie sono stati Paolo Manera e Marco Borgogno, veterani dello sci in gara ai World Transplant Winter Games di Bormio conclusi l’8 marzo, ed Emanuele Fiore, giovane promessa del basket torinese.
La donazione degli organi consente nuova vita e speranza a chi ne ha disperatamente bisogno.
Il Piemonte nel 2023 ha visto un aumento del 30%, rispetto al 2022, nel numero di trapianti eseguiti: ben 536, a cui si aggiungono 1.376 trapianti di tessuti. In particolare, sono stati effettuati 292 trapianti di reni, 176 trapianti di fegato, 29 trapianti di cuore, 22 trapianti di polmone, un trapianto di pancreas e 15 trapianti combinati.
Il numero di donatori è cresciuto del 36% rispetto all’anno precedente, con 179 persone generose, pari a oltre 41 donatori ogni milione di persone.
Questo trend positivo è in linea con i valori di crescita nazionali: nel 2023, secondo il report preliminare della Rete Nazionale Trapianti rilasciato a gennaio 2024, i donatori sono stati 3.082, +15,8% rispetto al 2022, corrispondenti a 28,2 per milione di persone.
In apertura dell’incontro il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha sottolineato che “l’impatto positivo che storie come quelle degli atleti presenti a questo evento possano avere nel sensibilizzare le persone sul tema del trapianto e della donazione degli organi. La Città di Torino – ha ricordato- permette, all’atto della richiesta di emissione della carta d’identità elettronica, di esprimere il proprio consenso alla donazione degli organi. Un’opportunità che come amministrazione intendiamo far conoscere sempre di più per rendere i cittadini informati e consapevoli su un argomento così importante”.
Nella notte tra il 13 e il 14 aprile, per sensibilizzare tutti i cittadini verso la donazione, la Mole Antonelliana sarà illuminata di rosso con l’immagine di un cuore impacchettato.
TORINO CLICK
“Con l’avvicinarsi di una campagna elettorale caratterizzata dalle preferenze – Comuni, Regione,
Europa – la miglior risposta agli episodi di malcostume politico che da giorni espongono Torino e il
Piemonte su quasi tutti gli organi di informazione, è che trionfi la politica con i suoi istituti
principali. E cioè, centralità dei programmi, confronti civili tra gli schieramenti e campagne
elettorali nè dispendiose e nè, tantomeno, opache.
Certo, non si tratterebbe che di una prima risposta in attesa che prevalgano stili e modalità del far
politica all’insegna della trasparenza, della correttezza e della serietà. E, al riguardo, a nulla
valgono regole, regolamenti, statuti e codici etici che, come l’esperienza insegna, sono sempre
votati e benedetti da tutti. Certo, le regole sono sempre importanti ma, visto che vengono
puntualmente aggirate, il vero salto di qualità è quella che un grande storico cattolico, Pietro
Scoppola, definiva come la capacità di saper legare sempre ‘la cultura del comportamento con la
cultura della progettualità”. Il resto è solo moralismo ed ipocrisia”
Giorgio Merlo, Dirigente Nazionale Tempi Nuovi-Popolari Uniti.