Sono quaranta i clochard torinesi protagonisti del docu-film ”Al di qua” di Corrado Franco. Il film girato dal regista torinese potrebbe arrivare a vincere l’Oscar 2018 per la categoria documentari, alla quale è stato ammesso. Il docufilm è girato in bianco e nero con un budget di 200.000 euro e propone le testimonianze sulla vita dei barboni torinesi.
“Solve et coagula” per la prevenzione
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Via Modane, 16 Torino
La cultura della prevenzione resta oggi l’arma più efficace per vincere il cancro: per questo motivo la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e la LILT, in occasione della campagna Nastro Rosa, organizzano una raccolta fondi a favore dell’associazione che da quasi un secolo dedica le proprie energie alla lotta contro i tumori. Per l’occasione, verrà presentato al pubblico il progetto “Solve et Coagula”, una raccolta di immagini realizzate dal fotografo Aldo Giarelli a Guarene, a Palazzo Re Rebaudengo, con il coordinamento di Gloria Morselli ed Elisa Compagno. “Solve et Coagula” è il motto degli alchimisti. Rappresenta il processo che disgrega per creare, la trasmutazione che porta alla pietra filosofale. É il processo in cui tutti siamo immersi quando attraversiamo le fasi della vita. Nel corso della serata, con una donazione minima di 100,00 euro, sarà possibile avere una o più immagini (vedi allegato) e partecipare a questa corsa di solidarietà. Costo di partecipazione: offerta minima 50,00 euro a persona
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Per informazioni e prenotazioni:
LILT Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori
Telefono: 011/836626
Email: legatumoritorino@libero.it
MODALITA’ DI PAGAMENTO:
1) Bonifico Bancario:
UNICREDIT BANCA
C/C N. 1070757 ABI 02008 CAB 01046 CIN A
IBAN: IT 10 A 02008 01046 000001070757
Via XX Settembre, 31 – Torino
Intestato a: Lega Italiana per la lotta contro i tumori – Sede Provinciale di Torino
2) Pagamento in contanti o assegno direttamente in sede evento previa conferma telefonica di partecipazione (011/836626)
Mihajlovic: “Zingaro? Certi cori offendono un popolo”
Il Torino ha pareggiato a Crotone, e Sinisa Mihajlovic si inalbera per il comportamento nei suoi confronti da parte di alcuni “scalmanati” del pubblico della squadra calabrese. Sotto accusa i cori della curva sud del Crotone. “Ho sentito i cori, mi dispiace – dice Mihajlovic all’Ansa – perché porto rispetto e chiedo rispetto. ‘Zingaro’ o ‘serbo’ offendono un popolo. E questa è l’ignoranza dell’Italia. Mi dispiace per la società del Crotone che debba pagare per alcuni cretini”.
(foto: Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)
È Laurent Mauvignier con “Intorno al mondo” (Feltrinelli) il vincitore del Premio Bottari Lattes Grinzane 2017 per la sezione Il Germoglio, dedicata ai migliori libri di narrativa italiana o straniera pubblicati nell’ultimo anno
Gli altri finalisti al Premio erano: Gianfranco Calligarich con “La malinconia dei Crusich” (Bompiani), Olivier Rolin con “Il meteorologo” (Bompiani) e Juan Gabriel Vásquez con “La forma delle rovine” (Feltrinelli).
La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 14 ottobre presso il Castello di Grinzane Cavour (Cn), condotta dallo scrittore Alessandro Mari.
Protagonisti della giornata sono stati gli studenti rappresentanti delle 24 giurie scolastiche italiane, che hanno incontrato gli scrittori finalisti. Ospite d’onore, il libraio Rosario Esposito La Rossa, “lo spacciatore di cultura”, come è stato definito, che ha appena aperto la libreria “Scugnizzeria” a Scampia e Melito (Napoli), dove da oltre quarant’anni mancava uno spazio dedicato ai libri.
Lo scrittore e sceneggiatore inglese Ian McEwan è stato premiato venerdì 13 ottobre per la sezione La Quercia, dedicata a Mario Lattes e riservata a un autore internazionale che abbia saputo raccogliere nel corso del tempo condivisi apprezzamenti di critica e di pubblico.
I quattro romanzi finalisti del Premio, organizzato dalla Fondazione Bottari Lattes, erano stati designati e annunciati ad aprile a Cuneo, alla sede della Fondazione CRC (che collabora e sostiene il Premio), dalla Giuria Tecnica presieduta da Gian Luigi Beccaria.
Tra aprile e giugno i quattro libri sono stati letti e discussi dai 384 studenti delle 24 Giurie Scolastiche: una a Bruxelles, presso l'”Ecole Européenne Bruxelles”, e ventitré in Italia. Le giurie italiane sono state scelte in modo da coprire tutto il territorio della Penisola, almeno una per ogni regione.
Il Premio ha avuto il sostegno di: Mibact, Regione Piemonte, Fondazione CRC (main sponsor per il triennio 2017-2019), Cantina Giacomo Conterno (main sponsor), Banca d’Alba, Città di Cuneo, Comune di Alba, Comune di Grinzane Cavour, Comune di Monforte d’Alba, Cantina Terre del Barolo, Enoteca Regionale Piemontese Cavour, Banor, Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, Antico Borgo Monchiero.
Info al pubblico: 0173.789282 – eventi@fondazionebottarilattes – @BottariLattes
g. m.
“Santa Giulia, situazione fuori controllo”
“Regnano malamovida e violenza. E l’Amministrazione è la grande assente”
La rissa, violentissima, di questa notte, che ha coinvolto decine di persone, è solo l’ultimo episodio in ordine di tempo, e rappresenta l’ennesima prova dell’inadeguatezza dell’Amministrazione di fronte alle sfide e alle esigenze di questa porzione di città. Ogni mattina residenti, commercianti e operatori del mercato devono fare i conti con i resti delle notti brave (urina, vomito e ogni genere di rifiuti sono la norma), ogni notte i residenti devono sperare che i violenti e i facinorosi non commettano nulla di irreparabile, ogni sera i gestori dei locali che rispettano le regole devono misurarsi con “colleghi” che invece credono di poter fare quello che vogliono. In tutto questo, la grande assente è l’Amministrazione. Le contromisure prese dalla Giunta si riassumono in tre parole: nulla di nulla. I residenti sono allo stremo e all’esasperazione. Ribadiamo: piuttosto, riapriamo la piazza al traffico. I Moderati sono pronti alla raccolta firme.
Silvio Magliano, Capogruppo Moderati Consiglio Comunale Torino.
Camilla Ciacci – Capogruppo Moderati, Circoscrizione 7.
Ferdinando D’Apice, Coordinatore II Commissione, Circoscrizione 7.
Giuseppe La Mendola – Consigliere Moderati e Presidente Commissione di Quartiere Aurora, Valdocco e Rossini, Circoscrizione 7.
E’ stata scoperta una proteina che permetterà di migliorare le terapie per il tumore al seno. Si chiama PI3K-C2α. La rivoluzionaria scoperta, effettuata presso il Centro di Biotecnologie Molecolari dell’Università di Torino dal gruppo di ricerca del professor Emilio Hirsch, è stata appena pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale “Cancer Cell”.
Ogni anno in Italia vengono diagnosticati circa 48.000 nuovi casi di tumore del seno. Questo tumore causa la morte di 1000 donne all’anno solo in Piemonte. Tra i farmaci più utilizzati per la cura di questo tumore sono i tassani, i cosiddetti “veleni dei microtubuli”, molecole che derivano dalle foglie dell’albero del tasso. Nell’era della medicina di precisione, è di primaria importanza avere marcatori che possano aiutare nella scelta dell’agente chemioterapico più efficace per ogni paziente.
Questo studio ha permesso di identificare un nuovo marcatore, PI3K-C2α, che permetterà di selezionare in maniera più accurata le pazienti a cui verranno somministrati i tassani. Infatti il gruppo del professor Hirsch ha dimostrato che la diminuzione di questa proteina nelle donne affette da tumore al seno aumenta la sensibilità a farmaci chemioterapici mirati alla cura dello stesso tumore.
Lo studio, finanziato prevalentemente dall’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), attesta che la suddetta proteina gioca un ruolo chiave nel controllo dei “binari”, ovvero i microtubuli, su cui i cromosomi si muovono quando la cellula si divide. Nel tumore al seno, l’espressione della proteina PI3K-C2α è ridotta in circa il 48% dei pazienti. I ricercatori Federico Gulluni, Miriam Martini e Maria Chiara De Santis hanno dimostrato che la diminuzione di questa proteina è la causa di un cattivo funzionamento dei microtubuli con conseguente aumento della sensibilità a farmaci che interagiscono con i microtubuli, come appunto i tassani.
Nel complesso, questo lavoro dimostra che la scoperta del ruolo della proteina PI3K-C2α permetterà di massimizzare l’efficacia delle attuali opzioni terapeutiche, riducendo gli effetti collaterali e migliorando la qualità di vita delle donne con tumore al seno.
La golosa torta di mele autunnale
Sempre squisita con il suo inconfondibile profumo d’autunno
Per una pausa golosa vi propongo questa torta semplice, morbida e soffice. Un impasto rustico, umido, arricchito da mele, pere e noci, priva di burro, ma dal ricco sapore. Da gustare in ogni momento della giornata, sempre squisita con il suo inconfondibile profumo d’autunno vi conquistera’. Provatela!
Ingredienti:
2 mele, 1 pera
20gr. di gherigli di noci
120gr. di farina bianca
30gr. di farina integrale
30gr. di farina di mandorle
3 uova intere
70gr. di zucchero di canna
50ml. di olio evo
100ml. di latte intero
un pizzico di canella in polvere
1 bustina di lievito vanigliato
un pizzico di sale
Pelare le mele e la pera, tagliarle a dadini e lasciare macerare con un cucchiaio di zucchero. Montare i tuorli con lo zucchero rimanente, aggiungere, seguendo l’ordine, l’olio, il latte, le farine setacciate, la canella, la bustina di lievito, il sale. Aggiungere mescolando delicatamente gli albumi montati a neve, le mele, le pere e le noci. Versare l’impasto in una teglia da forno precedentemente imburrata e cosparsa di pangrattato. Cuocere in forno pre-riscaldato a 175 gradi per 6o minuti circa.
Paperita Patty
NO ZOO A TORINO: NUOVA STAGIONE DI MOBILITAZIONI
Riceviamo e pubblichiamo
IN PIAZZA GRAN MADRE A TORINO UN PRESIDIO CONTRO LA RIAPERTURA DELLO ZOO HA RIACCESO LA PROTESTA
Associazioni e cittadini, sabato 14 ottobre, si sono uniti insieme in una manifestazione pacifica che ha aperto una nuova stagione di appuntamenti ed eventi. Le associazioni che da tempo stanno lottando contro il progetto di un nuovo zoo a Torino non hanno nessuna intenzione di fermarsi e sono più che mai decise a fare tutto il possibile affinchè non venga attivato un nuovo luogo di detenzione per animali. Il Comitato composto da ENPA, LAC, LAV, LEAL, LEGAMBIENTE Circolo Aquilone, LIDA, OIPA, PRO NATURA Torino e SOS Gaia ha organizzato un presidio in Piazza Gran Madre a Torino. L’evento si è svolto pacificamente e in armonia, tra slogan, rulli di tamburi, discorsi, cori. L’intera zona è stata “decorata” dai manifestanti con striscioni, bandiere, manifesti e sono stati distribuiti volantini informativi sul motivo della protesta, il tutto con la scorta delle forze dell’ordine. La protesta pacifica si è estesa fino alla parte opposta della piazza, con gazebo per raccolte firme e striscioni che attraversavano il ponte.Le Associazioni animaliste, ambientaliste e i singoli cittadini che sostengono la battaglia contro la riapertura dello zoo in Parco Michelotti hanno tutte le intenzioni di continuare promuovendo manifestazioni, incontri e dibattiti per fermare un progetto che ritengono un grave sfregio per la Città. In una dichiarazione congiunta, i rappresentanti di ENPA, LAC, LAV, LEAL, LEGAMBIENTE Circolo Aquilone, LIDA, OIPA, PRO NATURA Torino e SOS Gaia hanno affermato: “Lotteremo contro questa prigione per animali con tutti gli strumenti legali della lotta non violenta utilizzabili, nelle strade, presso le sedi istituzionali e davanti al Parco Michelotti. Non molleremo mai. Le nostre mobilitazioni proseguiranno fino a quando non verrà definitivamente accantonata questa scellerata ipotesi, e il parco non ritornerà ad essere pubblico.” Dopo il presidio odierno il Comitato continuerà la sua battaglia con l’attuale raccolta firme che ha già superato quota 5 mila, con i gazebo informativi nelle principali piazze della città e con una serie di appuntamenti volti a far conoscere sempre di più il motivo della protesta.
Un uomo, di 52 anni, italiano, è morto questa mattina a Torino colpito da una coltellata al collo. Il delitto è avvenuto nel corso di una lite al mercato, ad ucciderlo è stato un nigeriano di 27 anni, Khalid Be Greata, di 27 anni, arrestato dalla Polizia Municipale. Il mercato alla periferia nord della città, ’ il mercatino del libero scambio ‘Il Barattolo’, in via Carcano, la
cui presenza in altre zone della città ha suscitato in passato tante polemiche tra i cittadini. Sono intervenuti gli agenti della Polizia Municipale chiamati da alcune persone e hanno fermato il nigeriano che aveva appena aggredito anche un altro uomo, rimasto però ferito lievemente al petto, grazie agli abiti pesanti che indossava, che hanno fatto da scudo. I soccorritori hanno tentato inutilmente di rianimare l’uomo accoltellato, per quasi 40 minuti. Il mercatino è’ rimasto aperto. Sono ancora da accertare le cause del litigio. Alcuni dei presenti sostengono che i soccorsi sono stati ritardati dall’eccessivo affollamento del mercato.
(foto: archivio il Torinese)
Davide Gremmo e la “sua” Africa
“Immaginate un campo tendato in piena savana, quattro tende con tutti i confort, a fare da sfondo il cono innevato del Kilimanjaro. Un rifugio immerso nella natura, in un silenzio attraversato solo dagli animali che popolano la riserva incontaminata…”
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Succede sempre così: quando si torna a casa da una meta esotica, da un luogo di una bellezza inaspettata o semplicemente da un viaggio che rimane nel cuore, si ripensa per settimane a quella vacanza. Davide Gremmo, biellese, classe 1963, ha conosciuto l’Africa grazie alla madre, trasferita in Kenya nel 1987 e proprietaria di un lussuoso resort a Malindi.
Da Torino, dove gestiva un’agenzia di viaggi, Davide vola così in Kenya e realizza il sogno di una vita, rilevando la riserva privata di Lualenyi, sulla strada che collega Nairobi a Mombasa, e costruendo un “camp”. Comincia a conoscere proprio “sul campo” la savana, in libertà e senza vincoli, se non quelli del buon senso e del rispetto della natura.
Con la preziosa collaborazione del tracciatore Cambi, un uomo del bush (il classico ambiente naturale e selvaggio del territorio rurale) di etnia waiagulu, comincia a fare la “safari guide”, scoprendo a poco a poco un mondo straordinario e specializzandosi al punto di ottenere, nel novembre 2015, la nomina, confermata anche quest’anno, a Ranger onorario per la tutela della natura, un importante riconoscimento dell’Authority of the Republic of Kenya.
Che cos’è il Lualenyi camp?
Immaginate un campo tendato in piena savana, quattro tende con tutti i confort, a fare da sfondo il cono innevato del Kilimanjaro. Un rifugio immerso nella natura, in un silenzio attraversato solo dagli animali che popolano la riserva incontaminata, estesa per ben 432 chilometri quadrati. Scoperta e vissuta ogni giorno, con l’aiuto di una guida professionale, può riservare sorprese inaspettate.
Il camp si trova nello Tsavo West, il grande Parco nazionale del quale la riserva costituisce una preziosa enclave, conservandone tutto l’immenso patrimonio naturalistico africano. Chi sceglie di sostare qualche giorno al Lualenyi si prepara per un viaggio indimenticabile, tra i segreti della savana e i privilegi offerti da una riserva privata.
Quali animali è possibile avvistare dalle postazioni del campo?
È impossibile dirlo! Ogni giorno è una sorpresa, il tempo è scandito dai ritmi degli animali e non delle persone, a poco a poco il viaggiatore viene calato in un mondo insolito e curioso, dove tutto è regolato dal barrito di un elefante, dal fruscio delle zebre, dal volo degli uccelli o dallo sguardo ammaliante di un animale selvaggio.
Non c’è garanzia di vedere un leone o di imbattersi in una gazzella, si vive tutto nel massimo rispetto della natura e delle sue leggi. Nella savana il turista è ospite, non cacciatore: è questa la filosofia di amore e rispetto sulla quale ho costruito il Lualenyi camp, un modo di vivere che cerco di trasmettere ad ogni ospite, ad ogni “amico” che incontro. Ho scelto di dedicarmi a un numero ristretto di appassionati per poter regalare un’esperienza unica, in un ambiente familiare, dove si parla italiano, dove ogni viaggiatore può sentirsi “a casa”, mangiando persino un piatto di classici ravioli davanti a un tramonto indimenticabile!
Cosa distingue il Lualenyi dalle altre strutture che organizzano safari?
Certamente il fatto di avere una gestione italiana e di offrire una guida professionista italiana. Per i turisti poter interagire o anche solo scambiare due chiacchiere, ascoltare la storia di un popolo, raccontata da chi parla la tua stessa lingua è un vantaggio, per molti rappresenta addirittura una condizione indispensabile. Non si tratta di un concetto meramente turistico, ma della scelta di creare un gruppo affiatato tra il viaggiatore e lo staff. Chi sceglie la “modalità safari” parte sapendo di poter apprezzare un contesto particolare, di vivere una vita molto diversa in una situazione caratteristica ed esclusiva, cercando anche l’unicità nei paesaggi, nei tramonti e nella natura che il territorio mette a disposizione dell’uomo.
Cos’hai in mente per il futuro?
Dal Kenya non mi muovo! Vorrei continuare a curare la piccola realtà che ho costruito, proponendo qualcosa di sempre più coinvolgente, nuovo e insolito. Una delle peculiarità che riservo al gruppo di viaggiatori che accompagno è il pranzo di benvenuto in savana: un’esperienza unica nel suo genere, che emoziona e resta nel cuore. Si respirano i profumi, si osserva lo spettacolo naturale e si gusta in pieno il clima kenyota, tra servizi da the dal sapore coloniale e un menù che mescola sapientemente specialità africane e piemontesi.
C’è solo una controindicazione: a chi riparte viene davvero il mal d’Africa e tornare alla realtà quotidiana è una vera e propria sfida con se stessi.
Daniela Roselli