redazione il torinese

UFFICI COMUNALI: GIOVEDI’ 2 E VENERDI’ 3 NOVEMBRE CHIUSI, MA SERVIZI ESSENZIALI GARANTITI

Chiusi al pubblico gli uffici comunali nelle giornate di giovedì 2 e venerdì 3 novembre. La scelta di Palazzo Civico di sospendere le attività per il “ponte di Ognissanti” consentirà all’Amministrazione comunale del capoluogo piemontese di risparmiare su energia elettrica e riscaldamento limitando i disagi ai cittadini, anche perché i servizi essenziali saranno comunque garantiti e, potenziati, i servizi legati alla ricorrenza dei defunti (www.cimiteritorino.it). Servizio regolare giovedì e venerdì nelle sedi della Polizia Municipale (aperti sia l’Ufficio verbali di via Bologna 74 sia le sezioni territoriali) e aperto al pubblico dalle 8,30 alle 14 l’ufficio Deposito Atti Giudiziari di Via Giannone 5.  Nelle due giornate saranno attivi il centralino del Municipio 011/011.999 e il call center dei Tributi 011/011.7114-2.7136 (contravvenzioni) 011/01124853 (Tari) 011/0112.4857-24896-24897 (Imu).  Urp e Informacittà, collocati al piano terra di Palazzo Civico, in piazza Palazzo di Città 9/a, saranno aperti al pubblico nelle giornate di giovedì 2 novembre e venerdì 3 novembre con il consueto orario (Informacittà, ore 8.30 – 18, URP, ore 8.30 – 16). Informacittà sarà aperto anche domenica 5 novembre (ore 10 – 18.30). Rimarrà chiuso invece sabato 4 novembre. Normale anche il funzionamento delle strutture residenziali (per anziani, disabili e minori) dei servizi socio-assistenziali. Aperti al pubblico gli sportelli della struttura anagrafica centrale di via della Consolata, mentre rimarranno chiusi quelli decentrati.
Aperte le biblioteche civiche e il Centro Interculturale dove si svolgeranno le lezioni dei corsi di formazione musicale. Nelle Circoscrizioni cittadine centri d’incontro, impianti sportivi e bocciofile aperti.Regolarmente aperti per lo svolgimento delle consuete attività sportive calendarizzate la piscina Stadio Monumentale di Corso Galileo Ferraris, lo Stadio del Ghiaccio Tazzoli, il Palazzetto Le Cupole e, al Parco Ruffini, lo Stadio Primo Nebiolo e il Palazzetto dello Sport.

 

www.comune.torino.it

foto: il Torinese

MASTOPLASTICA ADDITIVA: COME SUPERARE LA PAURA DI MIGLIORARSI

Marylin Monroe, un’icona di bellezza in tutto il mondo, disse : “sono egoista, impaziente e insicura“. Anche lei, simbolo di femminilità, la più amabile e accattivante, faceva degli errori, andava fuori controllo e diveniva persino difficile da gestire per se stessa. Nonostante ciò fu una grande donna, votata dal pubblico americano come la numero uno.

Se sappiamo gestire la nostra parte peggiore, allora riusciremo anche a far emergere quella migliore accettando la possibilità di cambiare qualcosa di noi o della nostra vita, senza alterare noi stessi né la nostra identità in modo da farci comunque riconoscere da chi sa davvero apprezzarci. Sono molte le donne che desiderano migliorare il proprio seno, spesso per superare, nei casi più complessi, un difficile rapporto con l’altro sesso. Ma Giulia Roberts si chiede: “perché gli uomini sono perennemente fissati nel notare il nudo, in particolare il seno, perché hanno questo grande interesse? Seriamente, chiediamocelo, è solo un seno. Al mondo almeno una persona su due ne ha.” Il seno è una parte molto importante del corpo femminile spiega il Dott. Luca Spaziante, Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica: le sue caratteristiche non sono solo finalizzate all’attrazione sessuale, ma servono anche a compensare esigenze funzionali come ad esempio l’allattamento dei neonati. Vero è che la tentazione primaria è quella di abbellire il proprio seno, rassodandolo, ingrandendolo o riducendolo, ma fondamentale è non perdere di vista anche la sua struttura e la sua anatomia – aggiunge il Dott. Spaziante – cercando, prima ancora di modificarlo, di capire esattamente come sia possibile intervenire. Una volta appurata la sua integrità funzionale e ciò che in esso vorremmo variare, potremo allora permetterci di valutare un miglioramento dello stesso.

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Ogni caso è unico e richiede un approccio molto delicato per il chirurgo che opererà. Per questo motivo la scelta dovrà essere assolutamente mirata nei confronti del professionista che da un lato interverrà chirurgicamente e dall’altro dovrà offrire un importante supporto psicologico alla sua paziente. Non sappiamo chi abbia inventato i reggiseni, ma sicuramente chi ha ideato ciò aveva una gran cultura in materia per farlo diventare negli anni un oggetto addirittura capace di camuffare le misure e le forme di un seno vero. Se parliamo però di ricostruzione o rimodellamento del seno – sottolinea il Dott. Spaziante – la protagonista diviene la protesi mammaria e la scelta di quest’ultima dipende innanzitutto dalla disponibilità ad ascoltare il professionista che ci supporta, senza farci troppo cogliere dalla paura di avere una protesi che ci faccia venire un seno troppo grosso o troppo piccolo. L’eccesso non è mai bello e il concetto di naturalezza deve raggiungere un perfetto equilibrio con l’armonia del corpo che andrà a migliorare. Avvaliamoci quindi di procedure altamente qualitative e attentamente valutate, non certo frutto di sottocosti assurdi, come purtroppo oggi sempre più spesso accade. Come spiega il Dott. Spaziante il chirurgo, preparato e specializzato, sarà lui stesso a scegliere la miglior protesi per la sua paziente, in quanto non esiste la protesi migliore, ma la migliore per il singolo caso.

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L’intervento di chirurgia estetica più richiesto per l’aumento del volume mammario – aggiunge il Dott. Spaziante – è la mastoplastica additiva.Questo intervento consente di modificare le dimensioni e/o la forma di un seno troppo piccolo correggendo un’eventuale asimmetria. Il volume non può essere tutto per la buona riuscita di questo intervento chirurgico ed il risultato finale deve essere innanzitutto quello di un seno naturale; si deve porre molta attenzione alla forma che assumerà la mammella e che condizionerà non poco il risultato estetico. Le mammelle devono essere morbide al tatto e il risultato deve essere duraturo nel tempo. Proprio per questo occorre affidarsi ad uno specialista in chirurgia plastica in grado di trovare la soluzione ottimale e capace di rispondere al meglio a queste esigenze. L’intervento viene generalmente eseguito in Day-Hospital o con una notte di degenza, preferibilmente in anestesia generale. La paziente – conclude il Dott. Spaziante – potrà riprendere le sue attività dopo 3-4 giorni senza sforzi; nel post-operatorio non verranno applicate fastidiose fasciature dopo l’intervento, ma solo un reggiseno contenitivo e dopo circa 1 mese la paziente potrà riprendere la regolare attività fisica. La nostra mente, le nostre paure, le nostre emozioni e le nostre aspettative possono alle volte condizionare le nostre decisioni. Voler migliorare il proprio corpo, se fatto con intelligenza e naturalezza, può divenire un tramite perfetto anche per dimostrare di volersi bene e per procedere nell’evoluzione della propria personalità. Il mondo della chirurgia estetica è un luogo nel quale ci si può incamminare con sicurezza soltanto se accompagnati da un professionista serio, preparato e attento alla naturalezza del risultato finale.

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TORINO –  ALBA –  ASTI

Informazione commerciale

Il Sacro attraverso l’ordinario

Ultimi tre spettacoli nel Torinese e in Valle d’Aosta Domenica 5, mercoledì 8 e domenica 12 novembre
 

Si avvia alla conclusione la XXIV edizione di ISAO Festival - Il Sacro attraverso l’ordinario che, con il linguaggio del teatro e della musica, indaga gli intrecci tra il metafisico e il materiale.  Il cartellone 2017 ruota attorno al tema del paradiso inteso in un’accezione laica e spirituale (ma non religiosa), come dimensione di benessere, di qualità della vita, di costruzione condivisa di un futuro migliore. Il festival, ideato da “Il Mutamento Zona Castalia” con “Pop Economix” e “Mulino Ad Arte” – con la direzione artistica del regista e drammaturgo Giordano V. Amato si conclude con tre spettacoli che si terranno tra Torinese e Valle D’Aosta. Dopo la prima torinese di settembre, vanno in scena due repliche di “A noi vivi! Il Paradiso” de “Il Mutamento Zona Castalia” e “Progetto Cantoregi”,  domenica 5 novembre ad Almese (ore 17 all’ “Auditorium Magnetto”), in collaborazione con “Fabula Rasa”, e mercoledì 8 novembre a Donnas, in Valle D’Aosta (ore 14 alla Biblioteca Regionale Comprensoriale).  “A noi vivi! Il Paradiso” è uno spettacolo con bambini, che attraverso giochi, coreografie, suoni, musiche, performance circensi e momenti attoriali racconta storie tratte dall’antichità, per indicare che la costruzione di un mondo migliore può essere affidata ai più piccoli o agli adulti in grado di tornare al proprio spirito bambino. Domenica 12 novembre, il festival si sposta a Chivasso (ore 16, Teatro Comunale), dove viene proposto “Dasa, il bambino che sognava Buddha” de “Il Mutamento Zona Castalia”, scritto e diretto da Giordano Amato, con Eliana Cantone in scena. Rivolto al pubblico dei piccoli, ma non solo, lo spettacolo è la storia di Dasa, un bambino che incontra le idee del buddhismo tibetano attraverso un’intensa esperienza personale. Dasa è nato in Umbria, a Monteleto, vicino a Gubbio. Non sa molto di Francesco e di fratello lupo, però ama le storie antiche. Soprattutto quelle che vengono dal lontano Oriente. Ha un sogno ricorrente: montagne alte e innevate, animali che non ha mai visto in Italia. Insomma, Dasa sogna il Tibet. Ma sogna o ricorda? Un giorno suonano alla porta e l’avventura comincia.

g. m.

www.isaofestival.it - www.mutamento.org - info@mutamento.org  tel. 011.48.49.44 o 347.2377312 Fb: Isaofestival – Tw: @Isaofestival – Ig: il_mutamento_zc

 

Roghi anche dolosi, trovati inneschi non attivati. I carabinieri alla ricerca dei responsabili

Almeno in parte i roghi sono stati dolosi, anche se al momento i carabinieri non hanno riscontri investigativi certi.  Ma il generale Antonio Ricciardi, comandante dell’Unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dell’Arma, dopo un sopralluogo nelle zone della Val Susa colpite dagli incendi degli ultimi giorni rivela che sono stati trovati  inneschi  non  attivati. “Ora siamo impegnati a individuare i responsabili dei roghi” dichiara all’Ansa il generale. Intanto la Regione ha deciso lo stop della caccia nelle aree del Torinese e del Cuneese devastate dalle fiamme.
   

Enerbrain vince la Iren Start Up Award

 Iren supporterà il progetto con un contributo di 10mila euro

 Enerbrain è il vincitore della prima edizione della Iren Start Up AWARD, la competizione lanciata lo scorso luglio da Iren, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, rivolta alle giovani imprese per la selezione del miglior progetto innovazione nei settori dell’energia, dell’ambiente e del ciclo idrico. In particolare, la start-up torinese Enerbrain ha proposto una soluzione di efficientamento energetico attraverso Energy cloud, un kit che rende gli edifici non residenziali più smart modulando in tempo reale, attraverso dispositivi ultra innovativi, l’uso dell’energia. Un sistema che consente un risparmio dei consumi energetici di oltre il 30%. Iren supporterà il progetto con un contributo di 10 mila Euro. La cerimonia di premiazione è avvenuta  a Genova nella cornice del Festival della Scienza 2017. Si ricorda che il progetto Iren Start Up AWARD si è svolto attraverso un processo di selezione su tre fasi. Da 84 giovani imprese partecipanti nel primo step sono state individuate 25 start up. Successivamente un rappresentante per ogni start up ha partecipato a Torino ad una 2 giorni di “Investor readiness training” da parte di Angel Investor coaches e rappresentanti di IREN che si sono focalizzati su attività volte a migliorare le capacità di presentazione e di esposizione delle idee a possibili stakeholders e investitori. Nella tappa successiva, definita Deal Line-Up, che si è svolta a Reggio Emilia, ogni startup ha presentato la propria idea/prodotto/servizio a due giurie di esperti IREN che hanno selezionato gli 8 migliori progetti, sia dal punto di vista tecnico che come maturità. In ultimo, le finaliste hanno avuto l’opportunità di presentare i propri progetti al top management di IREN. “Lo sviluppo e la crescita dei nostri business ha dichiarato Paolo Peveraro, Presidente del gruppo Iren passa attraverso il confronto e la collaborazione con start up che presentano idee ad alto contenuto innovativo e tecnologico. Intendiamo dunque continuare ad investire in questo settore e consideriamo il Corporate Venture Capital come una leva decisiva nelle strategie di open innovation”.

La ricorrenza dei defunti resiste ancora tra culto e ricordi, sentimento e tradizione

di Pier Franco Quaglieni

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E’ cominciata la settimana dedicata al culto dei morti che culminerà con i ricordi anche pubblici nei cimiteri. Il clima di questi giorni e’ lontano da quello piovoso e freddo che viene collegato di norma a queste festività . Il culto dei Santi appare abbandonato dai più, forse neppure capito. Quello dei propri morti invece resiste ad ogni tentativo paganeggiante di sostituire la nostra tradizione con una festa a noi estranea come quella di Halloween a cui giustamente l’arcivescovo Cesare Nosiglia ha opposto un incontro nella Basilica di Superga.

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IL CULTO DEI MORTI

I fiorai registrano un numero di clienti che forse è persino più alto di quelli che hanno a Natale e sembra che la crisi non impedisca a nessuno o quasi l’acquisto di un fiore. I cimiteri brulicano di visitatori .In passato a Torino veniva diffusa ogni anno la guida storico – artistica che scrissi con Romano Campagnoli e che ebbe tanto successo. L’Amministrazione Chiamparino la abolì in seguito alle dimissioni imposte all’Assessore ai cimiteri Giuseppe Lodi, capro espiatorio di errori gravi non suoi e ideatore della medesima. Oggi i miei testi vengono riprodotti su alcune tombe,ignorando parecchie di quelle che io inserii nella guida. Un criterio che non si comprende. C’è, ad esempio, un monumento al capo degli arditi torinesi Carlo Cherasco che io citai; quest’anno è il centenario della fondazione degli Arditi, ma il monumento manca di ogni spiegazione. E così l’eroe del Montenero nella Grande Guerra il maggiore degli Alpini Vincenzo Arbarello a cui pure è dedicata un’importante piazza torinese, è addirittura abbandonato a sè stesso senza neppure un fiore, almeno da parte dell’Associazione Alpini. Ovviamente delle tombe dei caduti della RSI a Torino neppure si parla. Eppure anche quei caduti appartengono alla storia di Torino, una storia tormentata e drammatica, ma pur sempre da ricordare come ogni altra pagina. Mi sembra che l’aspetto del ricordo delle figure storiche nel Cimitero Monumentale, in quello Parco e nei cimiteri di Cavoretto e di Sassi sia stato quasi totalmente abbandonato in controtendenza ad altre grandi città come Genova che fanno del cimitero di Staglieno addirittura un richiamo turistico. Anche i molti torinesi che vanno fuori Torino per il ponte dei Santi, non dimenticano i propri morti. Non è solo il rito cristiano dei morti, ma anche e soprattutto la <<corrispondenza di amorosi sensi>> che lega i vivi ai morti, di cui parlava Foscolo. E’ un culto antico che precede il Cristianesimo e si ritrova in civiltà lontane come quella delle Egizi, degli Etruschi, dei Romani. A Torino da alcune decine d’anni è attecchita l’usanza tipicamente meridionale dei lumini davanti alle tombe, lumini volti a “illuminare la sotterranea notte” come scriveva Foscolo, di morti.

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LA CREMAZIONE

Ormai da molti anni ha preso piede l’abitudine della cremazione che fino ad un certo punto venne vietata dalla Chiesa. La cremazione ,come rivela anche il nostro cimitero monumentale nella parte riservata ad essa,fu inizialmente un atto di esplicita miscredenza  volta a negare l’esistenza dell’anima immortale dell’uomo. Mangiapreti e massoni scelsero quella sepoltura come sfida esplicita alla Chiesa. Poi le cose sono cambiate e oggi la Chiesa cattolica ammette il rito della cremazione. Le cellette occupano poco spazio e la cremazione appare una soluzione igienica. Certamente gli spazi angusti riservati a tutti senza distinzione (La livella di Totò) cozzano contro il valore della tomba che non è solo un privilegio dei ricchi che possono permettersi monumenti, mentre i poveri finiscono inumati nella nuda terra. I sepolcri hanno anche un valore storico e quello delle donne e degli uomini che hanno lasciato di sè un ricordo importante, è giusto e non legato alla posizione economica dei medesimi. Il tempio di Santa Croce a Firenze con le tombe dei grandi Italiani da Machiavelli ad Alfieri è forse l’esempio più illustre di come una Nazione possa trovare in alcune tombe il senso della propria storia, venendo  esse indicate ad esempio delle future generazioni. L’idea della celletta con le ceneri o addirittura la dispersione delle ceneri è un modo di intendere la morte eguagliatrice( che annulla in certa misura anche il valore della vita)non sempre accettabile ,anche se non c’è nulla di più privato della morte e quindi ciascuno ha diritto a scegliere la sua ultima dimora come e dove meglio crede. Diceva Orazio che egli non sarebbe morto per intero perché lasciava la sua opera. In questi casi il ricordo dei posteri è dato dall’opera lasciata che sopravvive alla fine della vita mortale.

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ANCHE GLI ANIMALI HANNO UN’ ANIMA

Anche gli animali hanno diritto di essere ricordati ,adesso ci sono piccoli cimiteri privati per loro o c’è la possibilità di conservarne le ceneri in casa. Scriveva Goffredo Parise che “tutti gli animali hanno un’anima”. Ed è proprio così. Quando penso ai miei cani e gatti non li penso nell’Ade tenebroso  ma li penso che corrono felici nel Paradiso degli animali. Ho riletto Il giorno dei morti di Pascoli e nella lacrimevole poesia pascoliana ho ritrovato il senso profondo dell’affetto che lo legava ai propri defunti. In modi totalmente diversi, siamo in tanti a dedicare il nostro pensiero ai nostri morti, non solo attraverso la preghiera cristiana, ma anche attraverso il ricordo. Non è necessario andare in visita alle loro tombe , a volte basta un pensiero, un oggetto ,un libro. I morti vivono anche attraverso le loro opere e loro cose. Io indosso spesso un orologio di mio padre e mi sembra di averlo insieme a me.

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HALLOWEEN E IL NICHILISMO

Anche i nostri amici che non sono più ritornano alla mente in modo più forte nel ricordo. Quando vado al Camposanto per i miei, per mio Padre in modo particolare, passo sempre alla tomba di Mario Soldati e parlo un attimo con il suo <<cenere muto>>. E poi il 4 novembre, Giorno della Vittoria, parlerò come sempre nella piazza del Comune di Alassio con un ricordo ai Caduti di tutte le guerre ,compresi implicitamente anche i miei zii volontari morti nella Grande Guerra. Per me questi giorni sono una commistione di ricordi famigliari e patriottici profondi che non riesco e non voglio disgiungere. Alla faccia di Halloween e di un processo di imbarbarimento in atto che non posso accettare, come mi risulta inaccettabile il nichilismo che distrugge ogni speranza oltre la morte. Il laico Benedetto Croce scriveva che “la vita intera è preparazione alla morte”: di fronte ad essa siamo colti da quel senso del mistero che oggi non si vuole più riconoscere. Siamo tornati quasi inconsciamente a certo meccanicismo settecentesco e successivamente al positivismo tardo ottocentesco che faceva delle vita un fatto meramente materialistico e biologico. Queste giornate dedicate al ricordo dei defunti ci dimostrano che per tante persone il rapporto con i morti è un qualcosa che travalica le fedi religiose e ci richiama a valori intimi e di civiltà che rendono l’uomo del 2000 non diverso da quello dei millenni passati. Io ho cominciato ad apprezzare la sensibilità di un’amica, quando ho saputo che ogni domenica si reca alla tomba del marito morto. Un atto di amore che va oltre la morte.

quaglieni@gmail.com

Formazione e lavoro più vicini con il master

La distanza  si riduce con il Master universitario in Marketing, Sales & Digital Communication e quello in Marketing, Sales & Management dell’Industria Alimentare

 

Avvicinare sempre di più il mondo della formazione universitaria alle aziende. È quello che da anni si propone l’ Università di Torino, con la promozione di Master quali quello universitario di primo livello in Marketing, Sales & Digital Communication, giunto quest’anno alla sua sesta edizione ( con inizio il 22 novembre prossimo), e che vede tra i propri partner l’ Ascom, Atlec, la Camera di Commercio di Torino e il Cdvm (Club Dirigenti Vendite e Marketing) dell’Unione Industriale di Torino. Si tratta di un Master organizzato dall’ Università degli Studi di Torino, nella sua sede di corso Unione Sovietica 218 bis, diretto da Anna Claudia Pellicelli del Dipartimento di Management, Professore di Marketing Strategico, Marketing Internazionale, Branding, Economia e Direzione delle Imprese. “Si tratta di un’offerta formativa – spiega uno dei partecipanti all’ultima edizione del Master, Alessandro De Carolis, ora Marketing & Events Manager presso Villa Balbiano a Andezeno – che si fonda su basi pratiche e si propone di ridurre la distanza tra la fase di apprendimento e quella professionale, per consentire ai giovani partecipanti di inserirsi e operare con successo in importanti realtà imprenditoriali, sia di carattere nazionale sia internazionale. Sponsor e partner aziendali contribuiscono attivamente alla didattica con casi e testimonianze, contest internazionali e anche premi di studio per studenti particolarmente meritevoli”.

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Il Master prevede lezioni in aula, affiancate a attività outdoor, business game, seminari e visite aziendali, oltre a un corso universitario di Specializzazione in Retail Management, con sede a Barcellona, oggi una delle città più dinamiche e globali a livello non solo europeo nel campo del retail. Stage da 4 a 6 mesi consentono poi agli studenti del Master di svolgere attività di primo inserimento lavorativo, in diverse aree aziendali in Italia e all’estero. Da quest’anno i partner consolidati del settore alimentare dell’Unione Industriale di Torino hanno poi progettato, in collaborazione con l’ateneo torinese, un secondo Master specifico per il settore alimentare, che avrà inizio il 22 novembre prossimo, sempre presso la sede dell’Università degli Studi di Torino, in corso Unione Sovietica 218 Bis. Il Master in Marketing, Sales & Management dell’Industria Alimentare ha come suo obiettivo primario la formazione di figure manageriali in campo alimentare. Sono partner del Master le eccellenze del made in Italy, che contribuiscono a una partecipazione attiva alla didattica con testimonianze, case studied, workshop e project in field. Una particolare attenzione sarà riservata a materie come il marketing internazionale, il trade marketing, il tema degli acquisti e vendite, finanza e controllo, supply chain management, labelling e digital marketing, nonché la materia di business agreement, dato il moltiplicarsi delle normative europee in materia di diritto agroalimentare. Nel corso del Master è anche previsto il corso di Specializzazione in Food & Beverage Management a Barcellona.

Mara Martellotta

Halloween sì o no?

HALLOWEEN33

Lasciate che i bambini si trasformino in vampiri e streghette per una sera. Lasciate che vengano a suonare alla vostra porta e sommergeteli di dolcetti. Loro si divertono. E questo non va sicuramente a scalfire o offendere quello che è il ricordo delle persone care. Anzi. Magari il 2 novembre andiamo tutti al cimitero con un sorriso in più. Contenti di aver fatto felice qualche bimbo con un pacchetto di caramelle

 

Anche Torino si prepara a vivere la notte più spaventosa dell’anno. Pur essendo nata come festa anglosassone, infatti, Halloween si è ormai imposto a pieno titolo come occasione in più di dare libero sfogo alla nostra smodata voglia di bagordi, coinvolgendo non solo i piccoli, ma anche – seppure in misura minore- i più grandi. Eppure le polemiche legate a questa festività sono ancora molte. Giusto qualche giorno fa sull’autobus ho sentito alcune persone lamentarsi dell’imminente arrivo di Halloween, festa a loro giudizio irrispettosa nei confronti dei nostri cari che non ci sono più.

Non sono nessuno per dire se sia giusto o sbagliato. Certo è che il 2 novembre i fiorai centuplicano gli incassi grazie a persone che quasi esclusivamente in questa data si sentono mosse a pietà e decidono di portare dei fiori sulle tombe. Per poi lasciarli a seccare per il resto dell’anno. I ricordi sono ricordi. I cari si portano nel cuore. Credo che mio nonno sarebbe stato solo felice di vedere le mie cugine mascherate da streghette con le ragnatele finte attaccate ai vestiti.

Se però proprio volete, istruiamo piuttosto i bambini sul reale significato del Natale. Anche questa è una festività religiosa. Ma più nessuno viene turbato o seccato dal risvolto commerciale che questa festa ha assunto negli anni. Nessuno si permette di non far trovare ai bambini almeno un pensierino sotto l’albero, adducendo come motivazione il fatto che sia il giorno in cui il Signore è nato, quindi non ci sia alcun bisogno di fare regali.

Indossare una maschera non fa di noi delle persone meno serie. Questo non c’entra. La serietà va dimostrata ogni giorno in altri àmbiti. Lasciate che i bambini si trasformino in vampiri e streghette per una sera. Lasciate che vengano a suonare alla vostra porta e sommergeteli di dolcetti. Loro si divertono. E questo non va sicuramente a scalfire o offendere quello che è il ricordo delle persone care. Anzi. Magari il 2 novembre andiamo tutti al cimitero con un sorriso in più. Contenti di aver fatto felice qualche bimbo con un pacchetto di caramelle.

Tersilla Garella

Medici neo-specializzati, Grimaldi (SEL-SI): “si facciano i controlli”

Dopo le denunce sulle condizioni di sfruttamento


Oggi l’Assessore Saitta ha risposto all’interrogazione urgente del Capogruppo di SEL Marco Grimaldi sulle condizioni di sfruttamento e precarietà dei medici neo-specializzati, che sabato 28 ottobre si sono riuniti, ospitati dall’Ordine dei medici, per presentare una ricerca sulle proprie condizioni di lavoro e per affrontare una situazione estremamente critica.

A quanto si è appreso dagli organi di stampa, i bandi pubblici rivolti ai neo-specializzati proporrebbero loro di offrire, nei Pronto soccorso, prestazioni uguali a quelle dei colleghi con anni di esperienza ma a compensi nettamente inferiori. Inoltre negli ambulatori, i medici di base, qualora si trovino a chiedere una sostituzione, recluterebbero i giovani dottori pagandoli con una discrezionalità che non tiene conto delle indicazioni salariali dei contratti nazionali di riferimento. I giovani medici sostengono altresì che denunciare la situazione significhi sottoporsi al rischio di non essere più chiamati a lavorare. Come noto, pochi giorni fa, una segnalazione anonima ha denunciato che medici specializzandi sarebbero stati utilizzati per compiti destinati a colleghi che hanno già terminato il loro percorso di studi, medici neo-specializzati a tutti gli effetti.

La ricerca, condotta dai neo-specializzandi tramite un questionario a cui hanno risposto 312 giovani medici piemontesi, evidenzia alcuni dati sconfortanti sul grado e la percezione di sfruttamento, a quanto pare indifferentemente nel settore pubblico e in quello privato. Inoltre calcola il numero di medici che rischieranno di trovarsi senza lavoro in futuro nel caso in cui aumentino i laureati e il fabbisogno di personale medico resti invariato: secondo i dati, entro il 2020 la domanda di lavoro sarà tre volte maggiore rispetto all’offerta.

Nell’interrogazione si chiede alla Giunta quali interventi intenda mettere in campo per richiamare le ASL ad avviare direttamente le assunzioni di medici, in base a una mappatura delle reali esigenze del territorio, applicando il principio della giusta retribuzione e le dovute tutele. L’Assessore ha ammesso l’esistenza di un problema di precarizzazione dell’attività dei giovani medici. Ha aggiunto che c’è un tema che riguarda il privato, che sottopaga, per questo esistono disegni di legge per porre rimedio alla “giungla retributiva” che non offre le dovute garanzie. Per quanto riguarda le sostituzioni dei medici di famiglia, si parla di lavoro nero e paghe minime, problemi su cui l’Ordine dei medici dovrebbe prendere provvedimento. A livello nazionale la Regione ha ottenuto che fossero indetti i concorsi, mentre resta aperto il tema del numero insufficiente delle borse.

A settembre il Consiglio ha approvato un atto per chiedere al Governo una programmazione seria del fabbisogno di medici sul territorio nazionale e un incremento delle borse di studio per le Scuole di Specializzazione. “Alla domanda “Ti sei mai sentito sfruttato nel mondo del lavoro?”, l’85% degli intervistati nella ricerca risponde di sì; il 44,50% sostiene di essersi trovato a svolgere mansioni incongrue, il 39% di aver dovuto svolgere compiti mal pagati in relazione alla responsabilità richiesta, il 34% di aver ricevuto un compenso orario molto basso, il 24% di aver dovuto affrontare condizioni lavorative scadenti” – dichiara il Segretario di Sinistra Italiana Grimaldi. – “Certo, c’è qualcosa che la Regione può fare: con l’uscita dal Piano di rientro procedere a sbloccare le assunzioni e stabilizzare i precari. Però non basta: dopo le denunce sulle condizioni di sfruttamento, tutte le autorità competenti facciano i dovuti controlli”.

 

Carenza idrica a Nole

Considerato il perdurare delle condizioni meteorologiche di forte siccità, con temperature ben oltre le medie stagionali e mancanza di precipitazioni a breve termine il Sindaco di Nole, allo scopo di contribuire alla tutela delle risorse idriche e di garantire un livello minimo dei corsi d’acqua per la salvaguardia ambientale, invita la cittadinanza ad un utilizzo responsabile dell’acqua, limitandone il consumo ai soli usi essenziali: domestico ed igienico-sanitario ed evitandone l’utilizzo per usi secondari quali irrigazione di orti, innaffiature di giardini e prati, lavaggio cortili, piazzali, autoveicoli ed altri usi similari. Si ringrazia per la collaborazione a tutela del patrimonio idrico.