redazione il torinese

Wonder(L)and di Simona Bertozzi, luogo della meraviglia

«Provare meraviglia ci riporta al thaumazein aristotelico, all’oscillazione tra il sorprendente e il perturbante, tra la “gioiosa” perentoria affermazione del proprio agire e il disorientamento, l’impatto che ci sorprende quando una visione o un evento, di qualsivoglia natura, sopraggiunge a mutare il nostro sguardo verso le cose»: la danzatrice e coreografa Simona Bertozzi introduce il senso di Wonder(L)and, composito progetto biennale da lei ideato la cui ultima residenza legata al bando ResiDanceXL 2017 della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza d’Autore, di cui è risultata vincitrice, si concluderà giovedì 16 novembre alle ore 18 alla Lavanderia a Vapore di Collegno, a pochi chilometri da Torino. Le residenze del progetto biennale Wonder(L)and della Compagnia Simona Bertozzi | Nexus sono pensate come momenti di incontro in cui si trovano a dialogare e interagire gruppi di performer/danzatori, musicisti e studiosi. Le tappe legate al bando ResiDanceXL 2017 (realizzate tra settembre e novembre 2017 a Bassano del Grappa, Teramo, Santarcangelo di Romagna e infine a Torino) hanno coinvolto differenti presenze e prodotto peculiari materiali di ricerca pratica e teorica. La sezione torinese del progetto, denominata I and this mystery, here we stand, avrà per protagoniste Simona Bertozzi, Elena Giannotti e Roberta Mosca. Già interpreti, rispettivamente, per William Forsythe e Rosemary Butcher, Mosca e Giannotti sono da tempo dedite a un proprio percorso autoriale con collaborazioni e attività in ambito internazionale. Le tre coreografe hanno incrociato le loro prospettive di ricerca e pratica, orientando l’esercizio e il gesto intorno a meraviglia e stupore, orizzonti tematici di Wonder(L)and.Il progetto proseguirà nel 2018 con il consolidamento di alcuni percorsi avviati, verso la creazione di nuovi spettacoli di Compagnia.

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Wonder(L)and è realizzato con il contributo di MIBACT e Regione Emilia Romagna, con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino e con il sostegno di h(abita)t – Rete di Spazi per la Danza/Mousikè.

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La Lavanderia a Vapore si trova in Corso Pastrengo 51 a Collegno (TO).

Info sulla Compagnia Simona Bertozzi | Nexus: http://www.simonabertozzi.it/.

Aperitivo “sull’Orient Express”

A partire dal 15 novembre, La Cloche 1967 proporrà una serie di aperitivi dedicati all’Orient Express, il mitico treno che per più di un secolo ha attraversato l’Europa tra Londra, Parigi, Bucarest, Atene e Costantinopoli. Ogni mercoledì e giovedì la cucina piemontese sposerà i piatti tipici di ogni fermata, rendendo l’aperitivo un momento conviviale di scoperta e di degustazione.

Gli aperitivi si terranno ogni mercoledì e giovedì, a partire dalle ore 19, dal 15 novembre al 14 dicembre.

La proposta gastronomica è stata attentamente studiata per accostare diversi drink a base Vermouth – liquore tipico della tradizione piemontese – ad assaggi che fondono la tradizione locale con i piatti tipici delle città in cui “fermerà” il treno de La Cloche 1967: LondraParigiBucarestAtene Costantinopoli.

Gli ospiti saranno accolti nell’ambiente ricostruito del treno di lusso con un Welcome Mini-Drink offerto e, a seguire, potranno scegliere tra il tradizionale Drink + Bite e la Degustazione Mini-Drink + Bite, un modo per assaggiare più cocktail e gustarli in abbinamento con un piatto speciale.

Gli appuntamenti (a partire dalle ore 19):

§ “Londra” mercoledì 15/11 e giovedì 16/11

§ “Parigi” mercoledì 22/11 e giovedì 23/11

§ “Bucarest” mercoledì 29/11 e giovedì 30/11

§ “Atene” mercoledì 6/12

§ “Costantinopoli” mercoledì 13/12 e giovedì 14/12

Drink + Bite € 15

Degustazione Mini-Drink + Bite € 20

 

Per informazioni:

Tel: +39 011 8990216

Email: ristorante@lacloche1967.it

Strada del Traforo del Pino, 106 – 10132 TORINO

Inchiesta “Malacarne”: carni e uova all’ospedale. Ma la situazione è sotto controllo

L’azienda al centro di un’inchiesta condotta dalla Procura di Firenze e chiamata “malacarne”, per la fornitura di carne “non conforme” destinata a mense scolastiche e ospedaliere, nel marzo 2017 si è aggiudicata l’appalto per la fornitura di carni bianche e uova alla mensa dell’ospedale di Ciriè. L’appalto scadrà nel marzo 2018 ma dal 9 novembre, in via precauzionale, l’Asl To4 ha immediatamente sospeso gli ordini.  Così l’assessore Alberto Valmaggia, per conto dell’assessore alla Sanità Antonio Saitta, ha replicato all’interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere Davide Bono (M5s), che chiedeva di conoscere le misure previste per evitare che in futuro gli appalti delle Aziende sanitarie regionali siano aggiudicati, in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, a ditte che incidono sulla salute pubblica senza rispettare le regole in materia di alimentazione. Come affermato dal direttore generale dell’Asl To4, tutte le derrate sono soggette a costanti controlli che hanno sempre avuto esiti positivi nell’ambito della procedura Haccp, di controllo dei rischi legati all’igiene dell’alimento, il cui responsabile è il direttore sanitario del presidio. Anche l’azienda ospedaliera-universitaria San Luigi, rifornita dalla medesima ditta, ha adottato lo stesso tipo di precauzione dell’Asl To4. L’assessore ha infine ricordato che le aziende sanitarie regionali seguono le disposizioni previste dalle normative comunitarie e nazionali in tema di appalti. Durante la sessione del question time è stata inoltre data risposta alle interrogazioni di Maria Carla Chiapello(Moderati) sui lavori dell’A6 nel tratto Fossano-Marene, di Gian Luca Vignale (Mns) sul bando a procedura pubblica dell’Asl di Vercelli, di Silvana Accossato (Mdp) sulle risultanze del tavolo di monitoraggio per il riordino della residenzialità psichiatrica, di Stefania Batzella (Mli) sul ripristino delle linee telefoniche delle frazioni del Comune di Caprie, bruciate nell’incendio in Val Susa, di Marco Grimaldi (Sel) sul nuovo Parco della salute di Torino, di Elvio Rostagno (Pd) sull’iniziativa di protesta promossa da una formazione politica all’ospedale oftalmico di Torino, di Valentina Caputo (Pd) sull’inquadramento del personale dei Centri per l’impiego, di Federico Valetti (M5s) sulla connessione della linea To-Ceres nel passante ferroviario, di Gianpaolo Andrissi (M5s) sul rispetto degli indirizzi regionali riguardo ai rifiuti indifferenziati nelle more dell’approvazione e attuazione del disegno di legge 217. 

 

IL GRAND PRIX FIE “TROFEO INALPI” PROMUOVE LA “SCHERMA AL MUSEO”

Nell’ambito del TROFEO INALPI – GRAND PRIX FIE di fioretto maschile e femminile in programma a Torino dal 1° al 3 dicembre 2017 l’Accademia Scherma Marchesa, società organizzatrice del grande appuntamento internazionale di Coppa del Mondo, in collaborazione con il Museo del Risorgimento promuove anche quest’anno l’iniziativa “SCHERMA AL MUSEO” rivolta alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado di Torino e provincia

Accademia scherma La Marchesa al Museo del Risorgimento
©MinozziGiovanni

Nelle giornate dal 15 al 17 novembre e dal 21 al 24 novembre 2017 i ragazzi delle scuole avranno la possibilità di visitare il Museo, assistere a esibizioni di scherma sportiva e storica a cura dei tecnici dell’Accademia Scherma Marchesa e dell’associazione di scherma storica Scrima di Torino e approcciare direttamente la disciplina con attrezzatura propedeutica in plastica. Le esibizioni di scherma storica si terranno nella seconda settimana, dal 21 al 24 novembre. In totale saranno coinvolti circa 1.000 studenti.

Come già il GRAND PRIX FIE di fioretto, che a dicembre coinvolgerà sulle pedane torinesi tutto il gotha del fioretto mondiale, anche l’iniziativa “SCHERMA AL MUSEO” è sponsorizzata da INALPI, l’azienda lattiero casearia del cuneese che nell’occasione distribuirà ai ragazzi i propri gadget e prodotti.

IL  MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO E IL “TROFEO INALPI”

La collaborazione tra il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino e l’Accademia Scherma Marchesa  non si esaurirà con il progetto didattico-formativo rivolto alle scuole. Infatti per due settimane, dal 28 novembre al 10 dicembre 2017  tutti gli atleti e gli organizzatori del TROFEO INALPI – GRAND PRIX FIE di fioretto maschile e femminile  e gli spettatori che avranno assistito alle gare potranno visitare il Museo con  un biglietto a prezzo ridotto di 8 euro. Basterà che presentino alla biglietteria il pass o il tagliando che verrà loro rilasciato durante la manifestazione sportiva.

Con una media di 170.00 visitatori all’anno, il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano rappresenta senz’altro uno dei principali poli di attrazione turistica e culturale della città di Torino.

Uno degli obiettivi principali del Museo è quello di accompagnare gli studenti alla scoperta della Storia per stimolarne la cultura alla cittadinanza attiva e la condivisione dei valori collettivi.

In questo senso si inserisce la collaborazione con l’Accademia Scherma Marchesa, grazie alla quale è possibile coniugare sport e cultura, con una particolare attenzione al periodo risorgimentale, perché proprio nell’Ottocento e proprio a Torino la scherma sportiva ha mosso i suoi primi passi.

Sesso in cambio di voti alti? 11 mesi al prof

Meno di un anno:  a 11 mesi di reclusione, questa la condanna, per tentata concussione e detenzione di materiale pedopornografico, nei confronti Luca Sgarbi, il docente universitario associato di Diritto del Lavoro presso l’ateneo torinese. A difendere il professore gli avvocati  Grabbi e Ronco, il pm è Gianfranco Colace. L’uomo era stato denunciato da una studentessa alla quale aveva promesso una laurea con voti eccellenti  in cambio di favori sessuali e fotografie hard.

Regionali, firme “tarocche”: sentenza salva consiglieri Pd in bilico per ricorso al Tar

Parola fine sulla brutta storia  delle firme tarocche alle elezioni regionali del 2014 , che portarono Sergio Chiamparino sulla poltrona più alta di piazza Castello. Ora  il Pd di Torino è salvo grazie a poche firme valide che non hanno inficiato il risultato finale. Si era già salvata la lista  Chiamparino, e oggi tirano un sospiro di sollievo anche gli otto consiglieri  dem (il segretario regionale Davide Gariglio, Gianna Pentenero, il presidente dell’Assemblea piemontese Mauro Laus, il suo vice Nino Boeti, Raffaele Gallo, Daniele Valle, Andrea Appiano, Elvio Rostagno) che si trovavano sotto la spada di Damocle del ricorso dell’ex leghista Patrizia Borgarello, presentato al Tar. Il tribunale civile di Torino ha infatti depositato  la sentenza che salva il Pd. Erano tante le sottoscrizioni falsificate ma è bastato un modulo autentico a far ritenere conclusa la storiaccia.

Protocollo 112 e caccia. Dibattito a Palazzo Lascaris

Il Protocollo sul nuovo numero unico di emergenza 112 è definito a livello nazionale ed è stato sottoscritto anche dai vertici dei Vigili del fuoco: la sua modifica richiede quindi la condivisione da parte del Comando nazionale dei Vigili del fuoco. Come assessore regionale e coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni mi faccio comunque carico dei problemi emersi per quanto di competenza. Se alcune questioni di tipo tecnico possono essere risolte trovando una sistemazione all’interno del protocollo, lavoreremo per individuare le modalità opportune”. È quanto si è impegnato a fare l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta lunedì 13 novembre al termine dell’audizione in Commissione Sanità, presieduta dal vicepresidente Davide Bono, dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco in merito alle problematiche del sistema numero unico di emergenza 112. I rappresentanti di Conapo Gianni CacciatoreClaudio Cambursano e Alessandro Maglione e della Cisl Antonio Mazzitelli hanno denunciato che il numero unico di emergenza sta creando non pochi problemi perché “la sala unica laica sembra avere ben poco di ‘laico’ dal momento che nelle richieste di soccorso pare privilegiare l’invio di soccorsi sanitari rispetto a quelli tecnici non tenendo presente che, quando si verifica per esempio un grave incidente stradale, è impossibile far intervenire il pronto soccorso prima che il passeggero sia estratto dalle lamiere. A causa di ciò, in molti casi, i tempi d’intervento non vengono compressi ma dilatati”. Sarebbe necessario, hanno continuato, rivedere il protocollo per integrare il disciplinare e prevedere una sala operativa interforze. Sono intervenuti, per richieste di chiarimenti, i consiglieri Gian Luca Vignale (Mns), Paolo AllemanoNadia Conticelli (Pd), Alfredo Monaco(Rete civica), Stefania Batzella (Mli), Mario Giaccone (Chiamparino per il Piemonte) e Marco Grimaldi (Sel). Nella seconda parte della seduta l’assessore Saitta ha svolto un’informativa in merito all’applicazione del Fascicolo sanitario elettronico (Fse) per pazienti e operatori sanitari. “L’obiettivo – ha dichiarato – è digitalizzare gradualmente entro il prossimo triennio tutta la documentazione clinica personale e tutti i servizi a disposizione dei cittadini e realizzare un’unica piattaforma utilizzabile dal web e dai dispositivi mobili: un lavoro che richiede tempo e per il quale è necessario procedere per gradi. Entro il 2018 si ipotizza di partire con i referti di laboratorio analisi, le immagini radiologiche, i referti di anatomia patologica e di altre prestazioni ambulatoriali, i verbali di pronto soccorso, delle prestazioni di emergenza urgenza e le lettere di dimissione ospedaliera. E si punta anche ad attivare la disponibilità delle prescrizioni farmaceutiche, delle prescrizioni specialistiche e gli esiti degli screening. “La scelta della Giunta – ha continuato l’assessore – è di cominciare dai malati cronici e in generale dai cittadini ‘fragili’, per cui il consumo di farmaci e la richiesta di prestazioni è più elevata e di concentrarsi su iniziative che offrono vantaggi ai pazienti e allo stesso tempo rendono più semplici i processi della pubblica amministrazione. Un esempio pratico è costituito dalla dematerializzazione dei buoni per la celiachia: attraverso un accordo con farmacie, negozi specializzati e grande distribuzione sarà possibile effettuare tutti i passaggi, quindi pagamenti e rimborsi, attraverso il digitale”. A gennaio partiranno i test pilota, dalla seconda metà del 2018 si entrerà a regime. In una seconda fase il piano, finanziato con 17,9 milioni di euro di fondi Por Fesr nell’ambito dell’Agenda digitale piemontese, prevede l’inserimento all’interno del fascicolo sanitario elettronico di ulteriori servizi come Il dossier farmaceutico con cui si rilevano i medicinali consumati, le vaccinazioni effettuate, il consenso o il diniego alla donazione di organi e tessuti.Nella prossima seduta la Commissione svolgerà il dibattito sull’informativa.

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ctagliani

 

Sospensione della caccia nelle zone colpite da incendi.

Stop alla caccia nelle zone colpite dagli incendi: sono in corso ulteriori valutazioni. Lo ha detto l’assessore Giorgio Ferrero nella seduta odierna di terza Commissione, presidente Raffaele GalloFerrero ha  infatti svolto le comunicazioni in merito alla sospensione dell’attività venatoria nelle zone colpite dai recenti incendi. A chiedere l’approfondimento è stato il consigliere Gian Luca Vignale (Mns), annunciando qualche novità.

Ferrero ha inizialmente fatto riferimento alla delibera regionale del 31 ottobre con la quale si è stabilita la sospensione della caccia fino al 30 novembre (con possibilità di modifica per la situazione di rischio e l’andamento climatico) nei comprensori alpini colpiti dagli incendi e nelle aree limitrofe. L’area interessata dalla sospensione supera i 538 mila ettari. Gli ambiti di caccia e i comparti alpini toccati dallo stop contano oltre 6.200 cacciatori, oltre un quarto dei cacciatori piemontesi. La sospensione durerà fino al 30 novembre e riguarda i comparti Alpini To1 (Valli Pellice, Chisone e Germanasca), To3 (Bassa Valsusa e Val Sangone), To5 (Valli Orco, Soana e Chiusella), Cn2 (Valle Varaita) Cn4 (Valle Stura). L’assessore ha quindi aggiunto che per le aree limitrofe a quelle toccate dagli incendi, cioè quelle dei comparti alpini To2 (Alta Valsusa), To4 (Valli di Lanzo), e degli ambiti territoriali di caccia To1 (Eporediese), To2 (Basso Canavese) To3 (Pinerolese), la sospensione era stata decisa sino al 10 novembre. La Città Metropolitana, quindi , in attesa di ulteriori sopralluoghi e delle delimitazioni delle aree, ha confermato di voler mantenere  la sospensione della caccia nel Comuni interessati dagli incendi. A seguito delle mutate condizioni metereologiche con la sopravvenuta pioggia e forti nevicate su tutto l’arco alpino – ha ulteriormente spiegato Ferrero – la Regione ha provveduto a richiedere alle Province interessate di fornire elementi tecnici utili alle future valutazioni. L’Amministrazione provinciale di Cuneo ha annunciato l’intenzione di circoscrivere le aree interessate e quelle limitrofe al fine di creare un’oasi di protezione. Oltre allo stesso Vignale, hanno chiesto delucidazioni in merito Giorgio Bertola (M5s), Nadia Conticelli (Pd) e Marco Grimaldi (Sel). È infine proseguito l’esame dei tre provvedimenti, sempre in materia di caccia: il disegno di legge dell’assessore Ferrero, nonché i due progetti di legge rispettivamente di Bertola e diVignale.

Sino a oggi, al disegno di legge sono stati presentati 454 tra emendamenti e subemendamenti.

mbocchio

Piazza San Carlo: un questionario della procura per chi ha presentato denuncia

Usando una  mappa di piazza San Carlo, le persone rimaste ferite in quella maledetta sera del 3 giugno, possono segnare il punto esatto dove si trovavano, indicando chi era loro vicino e  gli spostamenti. Un questionario per aiutare gli accertamenti è stato predisposto dalla Procura di Torino per gli interessati (quelli che hanno presentato denuncia)  che sono stati invitati a compilarlo. La compilazione avviene nelle stazioni dei carabinieri e nei comandi e uffici delle forze dell’ordine del territorio di residenza delle parti lese, in diverse località italiane.

Perché accanirsi sulle Vallette (anche) con i “gelati d’artista”?

di Enzo Biffi Gentili

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Agli storpi, grucciate. È un proverbio toscano che rimarca, in modi aggressivi e un po’ volgari, il frequente accanirsi contro chi ha già qualche problema. A me pare espressione molto efficace per descrivere quanto è avvenuto alle Vallette con il posizionamento dell’installazione luminosa Ice Cream Light dell’artista Vanessa Safavi, poi vandalizzata. Cerco di spiegarmi meglio, iniziando a segnalare alcuni pubblici commenti relativi al primo posizionamento di quell’opera in piazza Bodoni, nel 2013. A quel tempo Gabriele Ferraris, in un intervento sul suo blog, intitolato Luci d’artista: Vanessa e la Premiata Gelateria Bodoni, tra l’altro scrisse: “l’opera di Vanessa Safavi non mi piace: mi piacerebbe se avessi una gelateria, magari sul lungomare di Rimini, e in tal caso sì, credo proprio che potrei anche comprarla, un’insegna un po’ costosa però i clienti li attira per forza, mica passa inosservata” (ma Ferraris giustamente si pone alcune altre domande sulle ragioni della scelta di quell’artista, e sui costi, non modesti, di quella realizzazione). Recentemente invece, in modi più bruschi, l’architetto Maurizio Cilli ha ricordato su Facebook che all’origine “i coni gelato luminosi erano già poca cosa”, poi precisando ulteriormente: “a me facevano cagare”.

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Diciamo allora che sul valore di quell’installazione non c’era una positiva unanimità di giudizi da parte di esperti. Eppure l’amministrazione comunale ha deciso di infilare nelle Vallette, senza discuterne preventivamente in loco, proprio quei coni, che anche a qualche abitante non sono piaciuti, come ha dimostrato il robusto dissenso manifestato. Qui nascono un paio di questioni, di metodo e di merito, cruciali proprio per una forza politica come il MoVimento Cinque Stelle che sulle periferie urbane si era tanto, in campagna elettorale, dato da fare e che sulla necessità dell’innovazione ha sempre predicato. La prima: stupisce che l’Assessora alla Cultura non rammenti chi nella nostra città sulla questione del difficile rapporto tra interventi artistici, aree marginali e residenti si è da anni esercitato, con buoni risultati: oltre al citato Cilli, soprattutto il gruppo -notazione incidentale, tutto femminile- denominato a.titolo. Seconda questione: sconcerta, con l’assenza di serie e trasparenti motivazioni per la scelta di un’opera, quella di una riflessione operativa sulle nuove tecnologie oggi a disposizione, molto più performanti sia in termini di risparmio energetico che di resa illuminotecnica.

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E sempre per la serie “agli storpi, grucciate”, nel dibattito che si è innescato Luca Beatrice ha affermato che “ci sono luoghi dove la bellezza e la cultura non arrivano; vanno lasciati al loro triste destino” (successivamente, peraltro su espressa richiesta, si è scusato…). Per concludere, l’apparizione dei coni nel 2013 in piazza Bodoni fu festeggiata con la distribuzione agli astanti di delizie di quattro gelatieri torinesi, offerta che alle Vallette quest’anno non mi risulta si sia riprodotta. Termino quindi come ho iniziato, ricorrendo di nuovo alla proverbiale saggezza popolare. Un tempo si diceva, per celiare: “ti porto a vedere i signori che mangiano il gelato”…