redazione il torinese

Bimbo di due anni trovato morto. Si cerca il padre

DALLA LOMBARDIA
Un bimbo di 2 anni è stato trovato privo di vita in un appartamento alla periferia di Milano, con evidenti segni di violenza. I soccorsi sono stati chiamati dal padre, ma all’arrivo della polizia era presente solo la madre, una donna croata di 23 anni. Le indagini si stanno concentrando sull’uomo, un 25enne italiano, al momento non  reperibile.

Perquisizioni antidroga: trovata hashish e marijuana a casa di un giovane

Sabato pomeriggio, gli agenti del Commissariato Centro hanno controllato in piazza Arbarello un ventenne italiano, trovandolo in possesso di numerose dosi di stupefacente. Il giovane avena con sé diverse dosi di hashish e marijuana.
A seguito di ciò, gli agenti hanno perquisito il domicilio del ventenne a Borgo Vittoria. In casa c’era la madre la quale ha, dapprima cercato di indicare come stanza del figlio un altro vano dell’alloggio, e poi ha preso una scatola cercando di lanciarla dal balcone. Gli agenti, però, glielo hanno impedito scoprendo poi che all’interno del contenitore, chiuso a chiave, c’era sostanza stupefacente. Madre e figlio, in questo frangente, hanno aggredito con calci e pugni gli agenti che cercavano di impedire che la donna si disfacesse della scatola. All’interno di quest’ultima, i poliziotti hanno rinvenuto: 10 sacchetti contenenti marijuana, 1 busta di più grandi dimensioni contenente stupefacente dello stesso tipo, 1 panetto di hashish e altri sacchetti più piccoli contenenti hashish e marijuana, oltre al materiale necessario per il confezionamento delle dosi. In un cassetto di un mobile ubicato nella camera da letto del ventenne gli agenti hanno trovato una decina di involucri contenenti cocaina e un centinaio di semi di cannabinoidi. Sotto il materasso del giovane erano, inoltre, nascosti 270 euro in contanti. Alla luce dei fatti, il giovane è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e resistenza a Pubblico Ufficiale. La madre, per gli stessi reati, è stata denunciata in stato di libertà.
 

Architetture sabaude

La lettrice Carmen Franchi ci invia queste splendide foto di piazza san Carlo, Villa della Regina, la reggia di Venaria e piazza Castello

 

Il premio Diderot a Pier Franco Quaglieni

Infortunato e con le bende ai polsi, il Prof. Pier Franco Quaglieni, docente e saggista di storia risorgimentale e contemporanea, pubblicista e vice presidente del Centro “Mario Pannunzio” di Torino, ha ricevuto il Premio “Denis Diderot” 2019 per la cultura, uno dei più prestigiosi riconoscimenti in Francia. Ecco la motivazione del Premio: “Intellettuale di respiro europeo, erede della migliore tradizione torinese che da Baretti a Gobetti ha sempre guardato oltre Alpi, Pier Franco Quaglieni è uno storico, uno scrittore e un libero uomo di cultura dai vasti interessi intellettuali che ha sempre guardato con attenzione, fin dagli anni giovanili, alla cultura francese e all’Illuminismo come filosofia di vita”. Congratulazioni al professor Quaglieni, firma di punta de “il Torinese”.

La melodia della storia

Al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, visita guidata con accompagnamento musicale

Musica risorgimentale live quale accompagnamento di fondo alla visita del più antico e importante Museo dedicato al Risorgimento Italiano; l’unico, quello torinese, che possa fregiarsi ufficialmente del titolo di “Nazionale” e fondato nel 1878 a Torino (ma solo nel 1938 trasferito nel barocco Palazzo Carignano realizzato dal Guarini) per celebrare la morte del primo re dell’Italia unita, Vittorio Emanuele II. L’appuntamento, inserito nell’ambito dell’iniziativa “Reali Sensi”, promossa dalle Residenze Reali del Piemonte, è per il prossimo venerdì 24 maggio, alle ore 15,30 e alle 16. Significativamente titolato “La melodia della storia”, permetterà ai visitatori di essere accompagnati in un percorso storiografico e musicale lungo le sale del Museo (via Accademia delle Scienze 5), i cui reperti sono ascrivibili a un periodo storico che va dal 1706, anno dell’assedio di Torino, al 1946, anno di nascita della Repubblica Italiana. L’iniziativa si realizza in collaborazione con il Liceo Classico Musicale Cavour di Torino e rientra nel progetto “Il Cavour nei luoghi di Cavour”. Piccole formazioni cameristiche di giovani allievi proporranno al pubblico alcuni tra i più celebri brani del repertorio musicale del nostro Risorgimento.

Costi: la visita guidata ha un costo di 4 euro da aggiungere al prezzo del biglietto di ingresso al Museo. I possessori di Royal Card entreranno gratuitamente, quelli di Torino Piemonte Card e della tessera Abbonamento Musei pagheranno solo 4 euro a persona per la visita guidata.

Prenotazioni: entro mercoledì 22 maggio contattando il museo allo 011.5621147, oppure scrivendo una e-mail a prenotazioni@museorisorgimentotorino.it

Info: www.museorisorgimentotorino.it

g. m.

Nelle foto
– Allievi del Liceo Classico Musicale “Cavour” di Torino
– Museo Nazionale del Risorgimento Italiano

 

POLIZIA MUNICIPALE, SEQUESTRATO UN TAXI ABUSIVO

Gli Agenti del Reparto Sicurezza Stradale Integrata della Polizia Municipale hanno individuato stamane, martedì 21 maggio, a seguito del monitoraggio di alcune località segnalate per la presenza di taxi abusivi, un veicolo, Dacia Duster di colore bianco, che con il suo comportamento insospettiva gli operanti. Gli Agenti decidevano di seguirlo

Su via Bologna il conducente è stato contattato da una cliente che, dopo breve colloquio, è salita a bordo. L’auto ha proseguito fino in zona Vanchiglia dove ha terminato la corsa.

Gli Agenti hanno identificato la donna che ha confermato di aver pagato per il trasporto 5 euro.

Un’altra pattuglia di Vigili, nel frattempo, ha fermato il veicolo che, poi, è stato sottoposto a sequestro e fermo per essere stato adibito a taxi senza la prescritta autorizzazione (art. 86 Codice della Strada) e il conducente, 40enne italiano, è stato inoltre sanzionato per aver svolto il servizio sprovvisto del prescritto Certificato di Abilitazione Professionale.(art. 116 Codice della Strada). 

Salvato uomo con il cuore trapassato da una freccia

Stanotte è stato salvato un uomo con il cuore ed un polmone trapassati da parte a parte con un dardo con un intervento senza precedenti, presso la Cardiochirurgia dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino Un caso di eccezionale rarità. Un 47enne era giunto in Pronto Soccorso dell’ospedale di Aosta dopo l’impiego di una balestra. Nella pratica, l’uomo è stato trafitto da un dardo di oltre 30 cm nel proprio torace per ragioni ancora in corso di accertamento. Ancor più incredibilmente, il corpo contundente ha trapassato, oltre alla parete toracica, il ventricolo sinistro – la più importante delle camere cardiache – con un punto di entrata e uno di uscita, per poi conficcarsi nel polmone sinistro senza che ciò determinasse il decesso immediato. Il paziente è sempre stato sveglio. Una rimozione del dardo dalla sua sede avrebbe potuto disinnescare un’emorragia incontrollabile. I responsabili della centrale operativa del 118 piemontese hanno coordinato un trasporto in elisoccorso all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, dove l’équipe di Cardiochirurgia universitaria diretta dal professor Mauro Rinaldi, preventivamente allertata e attivata, ha condotto un intervento cardiochirurgico salvavita. Dopo l’instaurazione di una circolazione extracorporea d’emergenza per supportare le funzioni cardio-respiratorie, è stato possibile estrarre il dardo dal cuore e riparare le lesioni cardio-polmonari. L’intervento è perfettamente riuscito ed il paziente è stato già estubato e svegliato poche ore dopo.Un caso simile è da ritenersi eccezionale in particolare per il coinvolgimento delle strutture più critiche del cuore, ma altrettanto è da ritenersi il risultato, legato ad una sinergia tra équipe multidisciplinari della Città della Salute di Torino, che consentono l’ottimizzazione di tempi di intervento ed attivazione di risorse del servizio sanitario regionale, con specifico riferimento a centri di eccellenza e all’alta specialità della moderna cardiochirurgia.

Ecco il nuovo Centro di Distribuzione postale

La sede, in via Arsenale 11, è stata progettata e realizzata in modo funzionale e moderno, può contare su 600 mq di spazio interno e dispone di attrezzature di ultima generazione che permettono di ottimizzare il lavoro degli addetti. Di nuova concezione gli strumenti di lavoro, come i carrelli per la movimentazione interna della posta, le bilance e i casellari, che permettono ai portalettere di ordinare e gestire la corrispondenza più velocemente.

A presentare i nuovi locali Gabriele Marocchi, Responsabile Ingegneria Macro Area Nord Ovest. Presso il nuovo Centro di Distribuzione di Via Arsenale 11 – precisa Marocchi– lavorano 41 addetti tra portalettere e operatori interni. I volumi su base previsionale annua che questa sede gestirà sono molto importanti che si attestano quotidianamente in circa 2.865mila invii per la corrispondenza “ordinaria” e in circa 418mila invii per la posta a firma e pacchi“.

Il bacino territoriale di riferimento per la sede di via Arsenale è stato suddiviso in 16 zone di recapito; ha infatti competenza sul centro di Torino nello sui seguenti C.A.P.: 10121 – 10122 – 10125

Il Centro di Recapito Nizza ha a disposizione un parco mezzi che comprende 13 auto, 2 motorini, 8 biciclette, con i quali quotidianamente i portalettere raggiungono le 28.100 abitazioni, 3.900 numeri civici, e più di 7.900 attività commerciali tra uffici e negozi, percorrendo quasi 166 km medi al giorno.

Tutti i portalettere sono dotati di palmare e con i loro terminali potranno gestire la corrispondenza ordinaria e a firma in maniera veloce e tracciata portando a domicilio una serie di servizi postali e di pagamento sia per i privati che per i professionisti. Infatti, il destinatario della corrispondenza può pagare da casa o dal posto di lavoro, nello stesso momento in cui avviene la consegna della posta o del pacco, tramite carta Postamat, Postepay o utilizzando le carte di debito del circuito Cirrus/Maestro.

Il Nuovo Centro dunque si propone di migliorare la qualità del servizio e dei tempi di consegna anche attraverso nuove strutture, nuovi processi organizzativi e nuove logiche distributive.

 

Stacca il dito con un morso ad un poliziotto, il Siulp: "leggi più severe e strumenti più adatti"

Riceviamo e pubblichiamo le dichiarazioni del Segretario Generale Siulp Torino Eugenio Bravo, a seguito dell’aggressione ad un poliziotto da parte di un extracomunitario irregolare Nigeriano, che ha strappato a morsi una falange del dito al poliziotto, per non farsi fotosegnalare.

Rabbia, sofferenza e una sorta di ineluttabilità verso questi eventi.

Non è la prima volta che assistiamo ad aggressioni di questo genere ma non ci rassegniamo a chiedere con forza tutela per gli operatori delle forze dell’ordine che passa inevitabilmente attraverso leggi più severe e strumenti più adatti per la difesa come il taser.

E poi ci scandalizziamo, aggiunge provocatoriamente Eugenio Bravo, quando per ragioni di sicurezza la polizia è costretta a sedare il criminale per fotosegnalarlo per prendergli le impronte digitali, per identificarlo.

Inutile sottolineare come le condizioni economiche del nostro paese non siano in grado di accogliere è integrare questi soggetti ma solo espellerli.

URGENTE UNA AGENDA EUROPEA PER LA MONTAGNA

CONFINDUSTRIA PER LA MONTAGNA E UNCEM LANCIANO APPELLO AI CANDIDATI ALL’EUROPARLAMENTO
 
 
 
 
 Le aree montane sono la spina dorsale dell’Europa: meritano una politica forte che le sostenga“. A pochi giorni dalle elezioni del 26 maggio, la rete nazionale di Confindustria per la Montagna, e Uncem lanciano un appello forte e chiaro ai candidati all’Europarlamento perché sostengano con urgenza nuove politiche a favore della montagna e dei territori più periferici.
“La prossima legislatura – spiegano da Confindustria per la Montagna e Uncem – dovrà dare piena attuazione alla Risoluzione del Parlamento europeo, approvata nel settembre 2018, per la realizzazione di un’Agenda europea per le zone montane, rurali e periferiche, al fine di rilanciare con una visione strategica questi territori. Dobbiamo passare dalle parole ai fatti, con risorse dedicate, altrimenti molti territori rischiano di rimanere indietro”.
Fatte le premesse, la partita diventa principalmente finanziaria e dovrà vedere il coinvolgimento della Commissione e degli Stati membri. L’obiettivo è entrare nella programmazione 2021-2027 con un apposito capitolo di bilancio che vada a promuovere la perequazione tra territori, stimolando l’attrattività delle imprese sul fronte dell’innovazione e finanziando opere strategiche, infrastrutture sia materiali che immateriali.
“Le risorse – sostiene Marco Bussone, presidente di Uncem – possono essere attinte dai fondi strutturali e dalla politica di coesione, come fatto in passato per il rilancio delle periferie urbane. Adesso è il turno della montagna e delle aree rurali, che sono l’80% del territorio europeo e dove vivono ben 113 milioni di persone”.
Esperienze positive da cui partire ci sono già come nel caso degli Smart Villages e di Eusalp, la Strategia macroregionale alpina. “C’è una maggiore consapevolezza della fragilità e specificità di queste Aree ma bisogna fare di più”, aggiunge Bussone.
Nell’appello ai candidati Confindustria per la Montagna e Uncem sottolineano la necessità di investimenti per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, l’inclusione sociale, la parità di genere, la lotta ai cambiamenti climatici, la creazione di posti di lavoro, la digitalizzazione, nonché l’interconnessione con le zone urbane così da evitare il rischio di un aggravarsi della frammentazione territoriale. Capitolo a parte è dedicato al turismo e all’agriturismo in un’ottica di sostenibilità.
“A Bruxelles, così come a Venezia o a Roma, devono capire che la nostra montagna ha delle innegabili specificità e che servono risorse aggiuntive per rimanere in queste zone e poter continuare a crescere“, afferma dal canto suo Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti. “Per invertire il trend demografico e dare fiducia alle imprese serve un’idea forte per il futuro ma servono soprattutto risorse e strumenti concreti”. “La politica, da Roma a Bruxelles, passando per Venezia, deve responsabilizzarsi nei confronti della montagna, dei suoi abitanti e delle sue imprese. È vero non rientriamo nella logica dei grandi numeri, ma in molti settori – dalla difesa dell’ambiente al turismo, passando per la manifattura di qualità – facciamo la differenza”. “Mi auguro che l’appello venga considerato da chi avrà l’onore di rappresentarci a Bruxelles”, afferma Berton. “Una cosa è certa: noi vigileremo”.