




La Federazione Italiana Sport Ghiaccio ha ufficializzato i nomi dei pattinatori che rappresenteranno l’Italia sul ghiaccio olimpico di Pyeongchang. Le prestazioni internazionali della stagione e l’ottima medaglia d’argento ai Campionati italiani di Milano 2018 hanno consentito alla pattinatrice dell’Ice Club Torino Asd Giada Russo di ricevere l’importante convocazione per le Olimpiadi che si svolgeranno nella Corea del Sud nel febbraio 2018. L’atleta torinese, allenata da Claudia Masoero ed Edoardo De Bernardis vestirà i colori azzurri e gareggerà, insieme a Carolina Kostner, nel pattinaggio di figura singolo femminile, ai XXIII Giochi invernali. Per la giovane ventenne torinese si tratta di un risultato fortemente voluto grazie al talento e alla caparbietà che l’hanno sempre contraddistinta.Giada ha iniziato giovanissima, da bambina a pattinare sulla pista all’aperto del Tazzoli, seguita fin dai primi passi sulla pista ghiacciata da
Claudia Masoero, la sua storica allenatrice. Successivamente, al gruppo, si è aggiunto Edoardo De Bernardis che, oltre ad allenarla, ha sempre curato le coreografie dei suoi programmi. Dopo aver vinto a 14 anni il titolo italiano nella categoria junior, la Russo, a 15 anni, ha esordito nella categoria senior, conquistando la medaglia di bronzo alle spalle delle due campionesse internazionali Carolina Kostner e Valentina Marchei, e nel 2015 e 2016 ha vinto due titoli italiani. “L’Olimpiade rappresenta l’obiettivo di ogni atleta e questa convocazione mi emoziona e, al tempo stesso, mi responsabilizza moltissimo” ha commentato Giada Russo, tradendo emozione e un giusto sentimento d’oroglio per il risultato ottenuto. “Alle Olimpiadi di Torino, nel 2006, ero stata scelta come flower e, naturalmente, come tutti i bambini, sognavo di poter gareggiare un giorno come olimpionica e questo sogno è diventato realtà. E’ un grandissimo onore poter rappresentare il mio Paese sul ghiaccio della Corea e sono felice di fare parte della squadra italiana. Questo risultato è merito di tutta la mia società, l’Ice Club Torino, che mi ha sempre sostenuta, aiutata e spinta a dare il meglio” ha aggiunto la
pattinatrice piemontese. “Giada Russo è una grande lavoratrice e una bella pattinatrice, espressiva ed elegante – hanno dichiarato Claudia Masoero e Edoardo De Bernardis –Siamo orgogliosi di lei e di questa convocazione così importante che la porterà a gareggiare alle Olimpiadi, consentendole di coronare il suo grande sogno. Adesso dovremo lavorare con un’intensità ancora maggiore per preparare al meglio le prossime competizioni internazionali”.Un risultato di grande perstigio per la società fondata nel 1971 dall’indimenticato Franco Masoero che, con dedizione e passione, ha portato tantissime ragazze e tanti giovani a misurarsi con questo sport affascinante, fino al punto di raggiungere il record storico del maggior numero di atleti piemonetsi entrati nella Nazionale Italiana. Un record che oggi ha avuto non solo conferma ma anche uno straordinario incremento per il club che svolge la sua attività a Torino e Pinerolo.
Marco Travaglini
(foto: Barbara Castellaro)
Per la manutenzione degli alvei e delle sponde dei rii collinari di Torino servono 350mila euro. Tali fondi, secondo i funzionari regionali presenti in quinta Commissione, sono in fase di reperimento. La notizia è emersa nel corso della riunione in cui, tra l’altro si è per l’appunto esaminata la petizione popolare proposta da cittadini, riguardante proprio la “mancata e carente manutenzione periodica degli alvei e delle sponde di tutti i rii collinari di Torino”. Gli uffici regionali, nella loro relazione, hanno evidenziato le difficoltà riscontrate in un territorio caratterizzato da pendenze significative per l’accesso agli alvei mentre il Comune di Torino ha rimarcato come sia di competenza regionale l’intervento proposto dai promotori della petizione popolare. Altra oggettiva difficoltà attuale, è come detto l’immediata mancanza di reperibilità delle risorse in quanto si ritengono necessari 350mila euro per l’intervento con l’ausilio dei corpi specializzati. Nella stessa seduta di quinta Commissione, l’assessore ai Trasporti ha illustrato la parte del Bilancio di previsione 2018-2020 relativamente alle materie di competenza della Commissione: per il capitolo infrastrutture e pronto intervento c’è un incremento di quasi 100mila euro per la prevenzione di eventi calamitosi. L’area sismica ha visto sostanzialmente la conferma delle risorse ad essa destinate per l’anno in corso, con poco meno di 370mila euro. Per la parte in conto capitale, relativa alla difesa del suolo, vengono stanziati in termini di competenza, per il 2018, circa 8milioni di euro ripartiti in contributi, fondi e accordi di programma. Al termine della riunione è stata fornita l’informativa sul riparto dei fondi Fsc (per lo sviluppo e la coesione) in materia di dissesto idrogeologico con un primo stanziamento del Cipe di 40 milioni di euro finalizzati alla manutenzione idraulica, mentre dovrebbero essere deliberate altrettante risorse per la messa in sicurezza di strade provinciali e comunali. Agli accordi di programma già sottoscritti a partire dal 2010 con risorse economiche pari a 65 milioni di euro, se ne sono aggiunti 19 nel 2016 e altri 6 nel 2017. La parte economica più consistente degli accordi di programma deriverà dal protocollo d’intesa già sottoscritto con il Ministero dell’Ambiente pari a 54 milioni di euro.
www.cr.piemonte.it
Il glifosato (in inglese glyphosate, noto anche con la denominazione commerciale di Roundup) è il diserbante più usato al mondo e dalla sua comparsa sul mercato, che risale al 1974, ne sono state sparse sui campi quasi 9 milioni e mezzo di tonnellate. Da tempo è sotto accusa per i possibili danni alla salute, tanto che nel 2015 lo IARC, l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, legata all’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), lo ha inserito nella lista delle sostanze “probabilmente cancerogene” (gruppo 2A).
Nonostante queste preoccupazioni, lo scorso mese di novembre, l’Unione europea ha rinnovato l’autorizzazione al suo impiego in agricoltura. Una scelta che ha fatto felici gli azionisti della Monsanto, che oggi produce il glifosato (mentre ieri produceva il DDT), ma che lascia perplessi e preoccupati noi consumatori. Diciassette sono i Paesi della UE che hanno votato a favore del rinnovo all’autorizzazione all’uso in agricoltura dell’erbicida, mentre nove sono stati i contrari: Italia, Belgio, Grecia, Francia, Ungheria, Cipro, Malta, Lussemburgo e Lettonia. Astenuto il Portogallo. Contro si è espressa in modo particolare la Francia, che attraverso il suo rappresentante ha affermato: ‘Il glifosato è un prodotto potenzialmente a rischio per la salute, per l’ambiente e la biodiversità’.
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Ricerche sono state fatte per verificare la presenza di residui dell’erbicida negli alimenti, visto che si è riscontrata la sua presenza nell’urina delle persone, così come nel latte materno. Il Test-Salvagente ha effettuato le prime analisi nel nostro Paese su 100 alimenti a base di cereali (e sull’acqua potabile), rilevando tracce di glifosato nella pasta e in altri prodotti come fette biscottate e corn flakes. Anche nell’acqua potabile sono state rilevate tracce e in due casi la concentrazione era superiore ai limiti di legge. Eppure, scrive il mensile Il Salvagente “nessuna Regione italiana analizza la presenza di glifosato e del suo metabolita Ampa nelle acque potabili, nonostante le raccomandazioni comunitarie”. Nella decisione europea hanno prevalso ancora una volta gli interessi dell’industria agrochimica, senza nessun rispetto del principio di precauzione e senza preoccuparsi di ulteriori approfondimenti.
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Se questa prima notizia ci lascia perplessi e preoccupati, c’è però un’interessante conferma che ci giunge da uno studio promosso da Federbio. “Bastano due settimane di una dieta a zero pesticidi per abbattere e in alcuni casi azzerare il contenuto di inquinanti nelle urine di una famiglia italiana. Madre, padre, due bambini di 7 e 9 anni: per tutti loro, per quasi tutte le sostanze chimiche analizzate, si passa da livelli di contaminazione alti a quantità molto basse e spesso sotto i limiti di rilevabilità. La “decontaminazione” ha funzionato per alcuni degli insetticidi più utilizzati dall’agricoltura convenzionale (clorpirifos e piretroidi) e per il glifosato, l’erbicida contro cui si è mobilitata l’opinione pubblica e una parte della ricerca a livello europeo e non solo”. “Un’indicazione importante – continua ancora Federbio – del fatto che la chimica contenuta negli alimenti da agricoltura convenzionale – anche in presenza di cibi che rispettano le soglie stabilite di fitofarmaci, come capita nella maggior parte dei prodotti consumati in Italia – rimane e si accumula nel nostro corpo, con conseguenze che ancora non sono state totalmente studiate e comprese”. Abbiamo, dunque, la facoltà di scegliere e mangiare bio fa bene alla nostra salute e a quella dell’ambiente!
Ignazio Garau
Presidente Italiabio
Reale Società Ginnastica di Torino e FLIC Scuola di Circo | via Magenta 11, Torino. Ingresso gratuito
Dalle 15:00 alle 19:00 attività per adulti e ragazzi dai 16 anni in su – Dalle ore 19:00 aperitivo e performance acrobatiche
Domenica 14 gennaio è in programma la 5^ Festa dell’Acrobatica “Una domenica a testa in giù”, appuntamento a cadenza mensile con apertura straordinaria della Reale Società Ginnastica e della sua FLIC Scuola di Circo, che regala ai torinesi un pomeriggio, ad ingresso gratuito, alla scoperta di sport, circo, spettacoli e cultura nella società sportiva più antica d’Italia, giocando e sperimentando tutta l’acrobatica possibile ed assistendo a esibizioni di artisti circensi. Un’occasione per ammirare anche la nuova illuminazione decorativa ed artistica delle facciate della Magenta, risultato di un moderno progetto di light, visual & artistic design.
Per ulteriori informazioni:
segreteria della Reale Società Ginnastica e FLIC Scuola di Circo: tel. 011 530217
www.realeginnastica.it – www.flicscuolacirco.it – www.museorealeginnastica.it
Domenica 14 gennaio 2018, dopo il grande successo dei primi quattro appuntamenti, è in programma la 5^ Festa dell’Acrobatica “Una Domenica a testa in giù” con apertura straordinaria della Reale Società Ginnastica di Torino (RSGT) e della sua FLIC Scuola di Circo.
Dalle ore 15 alle ore 19 sono in programma attività rivolte ad adulti e ragazzi dai 16 anni in su.
Un pomeriggio alla scoperta di tutta l’acrobatica possibile e ad ingresso libero con molti istruttori disponibili a far praticare l’acrobatica a terra, a coppie e di gruppo, il trampolino elastico, discipline aeree (tessuti, cerchio, corda, trapezio, trapezio ballant), verticali e palo cinese. Sarà anche possibile visitare la sala dei trofei, la mostra storica e la sede stessa, una palazzina di 2.500 mq su cinque piani, nel pieno centro di Torino. Dalle ore 19 si potrà anche gustare un aperitivo guardando le esibizioni acrobatiche di artisti circensi. La Festa dell’Acrobatica è una bella occasione a cadenza mensile per scoprire da vicino la Reale Società Ginnastica di Torino, la Società Sportiva per eccellenza perché è nata prima di tutte le altre, nel 1844 e perché guarda al futuro tenendo presente la tradizione, l’esperienza e la storia che la contraddistinguono. Conosciuta anche come “Palestra Magenta”, forte di un patrimonio storico e culturale inestimabile che la caratterizza, propone attività di preparazione atletica, sia a livello agonistico che amatoriale, dedicando grande cura all’avvicinamento dei più piccoli alle discipline sportive. Oltre ai numerosi corsi amatoriali per bambini e adulti, la Reale Società Ginnastica di Torino offre ai suoi soci una gamma di attività e servizi collaterali che rendendo ancora più piacevole fare sport alla Magenta. La Reale Società Ginnastica è una realtà che per tradizione ha sempre saputo anticipare le novità e precorrere i tempi, come quando ha creato nel 2002 la FLIC Scuola di Circo facendola diventare in pochi anni una delle scuole più rinomate al mondo e sino ad ottenere un grande riconoscimento dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo che con il Decreto Direttoriale del 9 luglio 2015 ne ha premiato il progetto “Prospettiva Circo” inserendolo nella rosa dei 6 progetti nazionali di perfezionamento professionale scelti per il triennio 2015/2017. Ad oggi la FLIC ha formato oltre 300 allievi provenienti da ogni parte del mondo, il 90% dei quali lavora nel settore dello spettacolo.
Al calar della sera, uscendo o entrando dalla festa si potrà ammirare la nuova illuminazione e le nuove decorazioni artistiche delle facciate della Reale Società Ginnastica. Il concept di questo moderno progetto di light, visual & artistic design si è posto l’obiettivo di mettere in risalto l’importante aspetto storico della società, ma anche lo sviluppo ed il rinnovamento di questa grande esperienza sportiva ed umana che negli ultimi 15 anni ha investito risorse ed energie nel circo contemporaneo, creando nel 2002 la FLIC Scuola di Circo e facendola diventare in pochi anni una delle più rinomate al mondo.
INFORMAZIONI
Per approfondire la storia e le attività della Reale Società Ginnastica e della FLIC Scuola di Circo è possibile visitare:
www.realeginnastica.it, www.museorealeginnastica.it e www.flicscuolacirco.it
Nei siti è possibile trovare la descrizione e gli orari delle attività per bambini e adulti e informazioni per prenotare una prova gratuita nel caso in cui non si possa partecipare alla giornata di domenica 14 gennaio.
Per ulteriori informazioni: segreteria della Reale Società Ginnastica e FLIC Scuola di Circo: tel. 011 530217 – email. segreteriaflic@realeginnastica.it
Mentre i sindacati dei metalmeccanici chiedono a Comune di Torino e Regione un impegno per verificare la situazione di Fca sotto la Mole, e le prospettive dei lavoratori del capoluogo regionale, il gruppo automobilistico investe oltre un miliardo di dollari nell’impianto Usa di Warren in Michigan, dove dal Messico verrò trasferita nel 2020 la produzione della nuova generazione di Ram heavy Duty. Grazie anche all’approvazione del piano di taglio delle tasse del presidente Trump l’azienda assegnerà a 60.000 dipendenti americani un bonus di 2.000 dollari. Sergio Marchionne ribadisce l’ impegno a condividere con i dipendenti ” i risparmi generati dalla riforma delle tasse e a investire nel Paese riconoscendo il miglioramento delle condizioni di business negli Stati Uniti”. Il titolo Fca dopo l’annuncio ha toccato i massimi storici in avvio di Piazza Affari.
Gianandrea Noseda torna sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio di Torino, dal 16 al 25 gennaio prossimi, dirigendo Turandot, il capolavoro incompiuto di Puccini, nel nuovo allestimento e regia di Stefano Poda, che si preannuncia come una delle più sensazionali degli ultimi anni. Poda, autore dalla raffinata poetica metafisica e onirica, torna al Regio di Torino dopo i successi ottenuti con Thais e Faust. Turandot è la grande incompiuta del Novecento. La volontà di Gianandrea Noseda è quella di rispettare fedelmente il manoscritto autografo del maestro, seguendo la partitura fin dove arrivò Puccini, ovvero la piccola marcia funebre dopo la morte di Liu’, senza alcun finale postumo elaborato da Alfano o Berio. Il soprano Oksana Dyka, con il suo timbro abbagliante e fulgido, riesce a rendere la ieraticita’ della principessa di ghiaccio; accanto a lei un giovane tenore in grande ascesa, Jorge de Leon, interpreta un Calaf fresco e possente. Erika Grimaldi interpreta, invece, Liu’, personaggio che, in questa versione, assume un inedito spessore drammatico, sottolineato dalle rare doti della cantante lirica.
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Nella Turandot ogni personaggio gioca un ruolo ben preciso, nulla è lasciato al caso. Quelli che nel primo atto sembrano i ministri della morte, ci appaiono nel dispiegarsi dell’opera in una luce diversa, più morbida e umana. Descrivono la loro vita con melodie nostalgiche, abbandonandosi ai ricordi di un’esistenza felice. Riescono, insieme alla piccola Liu’, a creare intorno ai personaggi principali un’atmosfera tale da allentare la tensione emotiva dei protagonisti. Ciò che rende anche molto singolare questa opera pucciniana è la rapida trasformazione della protagonista, della gelida principessa, così statica e rigidamente sacrale, poi così repentinamente diversa nel finale. Il processo che porta alla progressiva umanizzazione di Turandot è reso evidente da una serie di contrapposizioni che emergono chiare sin dall’inizio dell’opera: tramonto e alba, sole e luna, amore e odio, crudeltà e asservimento. L’elenco di questi opposti potrebbe proseguire con vita-morte, vittoria-sconfitta, freddo-caldo. Tutti questi elementi rendono palese il contrasto che dilania la stessa Turandot, che, alla nuova alba, illuminata dalla luce del sole, si scopre umana e innamorata.
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Anche se la più celebre aria della Turandot rimane l’universalmente nota “Nessun dorma”, riveste un posto di rilievo quella dedicata alla piccola schiava, “Non piangere Liu'”. Quando la Turandot venne rappresentata per la prima volta, il 25 aprile 1926, Puccini era morto da un anno e mezzo. Malgrado il primo atto fosse stato entusiasticamente applaudito dal pubblico del Teatro alla Scala di Milano, l’accoglienza riservata al secondo atto non andò oltre un puro atto di cortesia. Il terzo atto venne interrotto dopo la morte di Liu’; il direttore Arturo Toscanini depose la bacchetta e disse: “Qui finisce l’opera, perché a questo punto il Maestro è morto”. Così incompiuta sarà la Turandot diretta al teatro Regio dal maestro Noseda.
Mara Martellotta
Dopo l’audizione dell’11 gennaio delle ditte appaltatrici, sindacalisti e lavoratori del settore ristorazione scolastica sono stati ricevuti in mattinata in Comune per un’audizione presso le commissioni lavoro, controllo di gestione, e istruzione. Erano presenti rappresentanti della Giunta. Le tre ditte che gestiscono attualmente la ristorazione scolastica a Torino, hanno spiegato i rappresentanti sindacali, stanno operando per ridurre il costo del lavoro a fronte del crescente numero di famiglie che ha scelto di rinunciare al servizio mensa. Ladisa ed Eutourist hanno operato mettendo in ferie una parte dei lavoratori mentre Camst titolare del maggior numero di lotti appaltati, ha annunciato una procedura di licenziamento per 38 lavoratrici e lavoratori. Secondo i sindacati le ditte intendono compensare la riduzione dei pasti erogati (stimata in circa 5.800 pasti da inizio appalto (e accelerata dopo la sentenza del 2016 che sancì il diritto al pasto portato da casa), riducendo gli
orari di lavoro. La prospettiva di licenziamenti, hanno affermato, sembra voler esercitare una pressione sull’Amministrazione comunale, che sta predisponendo il nuovo bando di gara per il servizio (pubblicazione prevista prima dell’estate 2018) e preparare proceduralmente il terreno alla riduzione degli orari di lavoro che già oggi sono nella maggior parte dei casi al minimo di legge per il settore: 15 ore settimanali. Un’ipotesi, quella dei tagli che si abbatterebbe dunque su lavoratori già economicamente fragili. Si sono detti contrari a prospettive di questo tipo, sia i Consiglieri comunali che i rappresentanti della Giunta. Da questi ultimi sono giunte rassicurazioni sull’impegno assieme ad Asl e Ufficio scolastico regionale, a lavorare per promuovere il servizio mensa come importante momento formativo oltre che come garanzia di corretta alimentazione e di uguaglianza di trattamento per i bambini.
DALLA TOSCANA
Guidava lo scooter senza indossare il casco, senza mai avere ottenuto la patente, senza assicurazione e con il mezzo privo di revisione. Il conducente, cinese, è stato multato dai vigili urbani di Prato per 6.140 euro e il ciclomotore è stato sequestrato. Gli agenti lo avevano fermato chiedendo i documenti ma lui avrebbe mostrato solo il permesso di soggiorno , l’unica cosa in suo possesso.