redazione il torinese

L’alta velocità si fermerà a Chivasso?

Volli, sempre volli, fortissimamente volli. Il motto di Vittorio Alfieri ben si adegua alla tenacia con cui, da alcuni anni, l’associazione Identità Comune, persegue il progetto di una fermata dell’Alta Velocità a Chivasso, la cosiddetta “Stazione Porta Canavese – Monferrato” che potrebbe essere l’impulso per le comunicazioni alla rete nazional di quattro aree, Canavese, Valle d’Aosta, Monferrato e Vercellese. L’argomento sarà al centro di un incontro che si svolge lunedì 15 gennaio, alle ore 10.30, al Teatro Civico di Chivasso, in piazza Carlo Alberto alla Chiesa. I lavori verranno moderati da Piera Savio, direttore del periodico “La Nuova Periferia”. Dapprima ci sarà la presentazione del progetto a cura di Carlo Fontana, presidente di Identità Comune, cui seguiranno i contributi di Claudio Castello, sindaco di Chivasso, Maria Luisa Coppa, vice presidente nazionale di Confcommercio, Marco Marocco, vice sindaco della Città Metropolitana di Torino, Francesco Balocco, assessore ai trasporti della Regione Piemonte. Seguirà il dibattito cui sono stati invitati tutti gli amministratori di Chivassese, Canavese, Monferrato, Vercellese e Valle d’Aosta. Le conclusioni verranno tratte dal vice ministro dei trasporti, Riccardo Nencini,

Massimo Iaretti

(foto: il Torinese)

 

 

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

Notizie Mimetizzate – Pinottini, l’anticonformista – IV Novembre – Dimissioni 

 

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Notizie Mimetizzate 
La FCA investe un miliardo di dollari negli Usa, in Italia la Fiat continua ad attuare la cassa integrazione . Carlo De Benedetti ha saputo delle Popolari e ha investito 5 milioni di euro, guadagnandoci 600mila euro.
sono due notizie occultate dal giornali che la dicono lunga di come i pescicani dell’industria 
si comportino. E’ il segno dei tempi, di tempi in cui l’interesse del Paese è ignorato, anzi calpestato. La delocalizzazione è imperante, la continuità tra potere politico e ed economico mai tanto sfacciato. I conflitti di interesse di Berlusconi  appaiono più formali che sostanziali, De Benedetti padrone di una fetta cospicua di informazione si conferma davvero la tessera numero del PD.

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Pinottini, l’anticonformista

Marzio Angelo Carlo Pinottini era nato a Torino il 3 novembre 1939.E’ morto tre  anni fa il 15 gennaio. Segue sin da ragazzo con curiosità la passione del padre Amedeo, che amava collezionare, sin da prima dell’ultima guerra opere d’arte, in particolare d’arte sacra, e che, per la sua attività di costruttore -in cui sperimentava e applicava brevetti di sua invenzione messi a punto nei suoi stabilimenti – aveva numerose conoscenze fra architetti di talento, in particolare Nicolay Diulgheroff, e diversi artisti, che divennero nel tempo amici di famiglia. Negli anni Cinquanta, il dopoguerra della grande Ricostruzione, conobbe accanto al padre gli artisti che animavano il mondo delle gallerie d’arte torinesi e i critici che ne valorizzavano la creatività. Questo portò il padre Amedeo ad una scelta che comporterà un grande cambiamento per la famiglia: decise infatti di fondare una galleria d’arte. Venne tenuta a battesimo da un artista come Felice Casorati e da un critico d’arte come Luigi Carluccio: era il 30 aprile 1960 e nacque la “Galleria d’Arte Narciso” al primo piano del n. 18 di Piazza Carlo Felice. Diventerà un sicuro punto di riferimento nel panorama culturale torinese, forte di un binomio unico: il piglio imprenditoriale del padre e la preparazione culturale del figlio Marzio che rivelerà una notevole acuta capacità intuitiva delle valenze artistiche di nomi emergenti o storici da riscoprire e riproporre all’attenzione di critica e pubblico.La grande insegna della galleria d’arte, al neon di colore verde che campeggiava sui balconi prospicienti la piazza, è stata citata e ricordata, come elemento di rilievo nel panorama urbano, dai protagonisti del romanzo di Giovanni Arpino Una nuvola d’ira, pubblicato da Mondadori nel 1962.La mostra d’esordio fu dedicata agli “Aspetti dell’arte torinese” con 56 opere di artisti quali Fontanesi, Calandra, Follini, Galvano, Delleani, Bistolfi, Guarlotti, Casorati, Fillìa, Spazzapan, Carol Rama, Pistoletto, Saroni, Mondino, Scroppo, Lattes, Menzio, Canonica, Grosso, Rubino, Pellizza da Volpedo, Reycend, Mino Rosso, Tabusso e altri. Si aprì così la nota e apprezzatissima serie di cataloghi, i “cataloghini” della “Narciso”, che accompagneranno ciascuna esposizione. Per questa prima mostra la presentazione critica fu di Luigi Carluccio, preceduta da una breve prefazione a firma ” Galleria Narciso”, vale a dire un “redazionale”, ma che era già sapientemente stilata da un giovanissimo Marzio. È Marzio che condivide e appoggia con entusiasmo la scelta del padre, perché la sente in linea con i suoi studi classici. Studi che proseguono nei corsi di filosofia all’Università degli studi di Torino, conclusi con il 110 e lode per la  tesi: “La civiltà e i suoi valori in Whitehead” con Augusto Guzzo, che conferirà a questa tesi il premio “Luisa Guzzo” quale miglior tesi dell’anno accademico. All’università segue gli insegnamenti di Carlo Mazzantini, Augusto Guzzo, Luigi Pareyson e Vittorio Mathieu di cui divenne assistente. Collaborò con Augusto Guzzo alla rivista “Filosofia”, da quest’ultimo pubblicata sin dal 1949 con spirito di grande mecenate, poi, alla scomparsa di Guzzo, ne diventò Direttore responsabile e la sostenne ottenendo finanziamenti ministeriali in quanto “rivista di alto livello culturale” e ne curò la pubblicazione per i tipi di Mursia e poi di Mimesis. Professore associato di Estetica e di Fenomenologia degli Stili, svolse corsi di grande approfondimento e guida e discusse numerose tesi di laurea. Fu tra i fondatori del DAMS all’Università di Torino. Instancabile promotore di alta cultura estetica e filosofica, fece pubblicare a Padova nel 1999 per le Edizioni di Ar, col contributo dell’Università di Torino, la prima traduzione in Italia di Modelli e capi di Max Scheler e dell’Estetica di Alfred Baeumler, pilastri ineludibili del pensiero, ma all’epoca leggibili solo in lingua originale. Le sue pubblicazioni sono numerose. Presentò la quasi totalità delle mostre allestite nella galleria di famiglia, redigendone i cataloghi, ricchi di biografia, bibliografia, analisi e commento critico sui vari artisti, cataloghi che diventeranno così un vero strumento di studio per allievi, collezionisti ed amatori e che ora sono molto ricercati presso le librerie antiquarie. Collaborò inoltre con articoli, saggi e recensioni a “Tuttolibri”, inserto culturale de “La Stampa”; alla “Pagina dell’arte” curata da Luigi Carluccio su “La Gazzetta del Popolo”; alla rivista “Il Platano” con Angelo Mistrangelo, a “Dimensione Democratica” di Silvano Alessio.Grande interesse suscitarono le molte conferenze in convegni, sedi culturali e istituzionali come l’Università di Macerata, il Centro Pannunzio, l’Università della Terza  Età, il Centro Rizzoli di Milano, il Circolo degli Artisti, altre gallerie italiane che lo chiamano a collaborare.Le sue pubblicazioni sono numerose e scientificamente  molto importanti.Marzio Pinottini riposa nella tomba di famiglia a San Mauro, che fu progettata dall’amico architetto futurista Nicolay Diulgheroff. Pinottini fu un maestro che fece della libertà e dell’anticonformismo la sua bandiera.Nell’’arcipelago conformista del DAMS torinese fu un’isola di indipendenza intellettuale. Non esitò a prendere posizioni scomode, denunciando il marcio che ruotava attorno al mondo dell’arte subalpina.I suoi articoli sapevano mordere, lasciando il segno.Lo invitai  una volta a parlare di Giuseppe Prezzolini ,l’intellettuale che seppe costantemente steccare nel coro. A sua volta Pinottini è stato il Prezzolini torinese per eccellenza .Nella città della feroce egemonia gramsciana seppe mantenere una posizione sua che non può essere dimenticata. E’ stato un chierico che non ha tradito. 

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IV Novembre 

C’è chi propone che il 4 novembre 2018 che cade già in giorno festivo, venga proclamato festività nazionale in occasione del centenario della fine della Grande Guerra 15-18. Ci sembra una questione ininfluente. Ci pare invece grave che l’Italia abbia soppresso la data del IV novembre come giorno della Vittoria ormai da molti anni. La Francia e l’Inghilterra celebrano, non solo quest’anno, bensì ogni anno la fine della Grande Guerra e suoi Caduti. La data del IV novembre è l’unica che non divida gli italiani e non è casuale che sia stato un governo di solidarietà nazionale con il Pci a cancellare quella data. Ripristinarla non per un solo anno è un dovere morale verso i Caduti, i feriti,i mutilati in quella guerra che toccò quasi ogni famiglia italiana.

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Dimissioni 
Quando si riceve un avviso di garanzia per un fatto collegato all’esercizio delle proprie funzioni è bene che l’interessato si dimetta dall’incarico per distinguere nettamente la sua difesa dall’istituzione in cui ricopre la funzione per evitare zone opache . Il principio dell’innocenza fino a sentenza definitiva e il garantismo non c’entrano. Questa delle dimissioni è una regola aurea oggi dimenticata. L’assessore alla cultura Antonella Parigi non può quindi rimanere assessore come se niente fosse, ripentendo che l’avviso di garanzia è a tutela dell’indagato.E’ una questione di opportunità e di stile dare le dimissioni o almeno autosospendersi. Il motivo del contendere è il Salone del libro dove Parigi ha avuto ruoli importanti. E’ riuscita persino a far inserire come organizzatore dell’evento 2018 la sua creatura, il Circolo dei lettori.  In questi casi occorre cautela, se proprio non vogliamo parlare di stile. E non bastano le difese d’ufficio del presidente della Regione ad esimerla da un passo indispensabile: le dimissioni. 

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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com

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Catherine e il femminismo rampante

Caro Quaglieni, Catherine Deneuve ha dissentito dal femminismo rampante, dicendo che il corteggiamento è legittimo e a una donna può far piacere. Cosa ne pensa?   
                                 Vittorio E. Ubaldini

Penso la Deneuve non sia solo una grande attrice, ma un donna libera e intelligente. Il  femminismo politicamente corretto oggi in voga è davvero intollerabile e la Deneuve con coraggio  ne ha preso le distanze, subendo gli attacchi più stupidi e immotivati.

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La presenza radicale alle urne
Egregio professore,
Non condivido assolutamente il suo giudizio critico su Emma Bonino, un laico come lei è strano che non comprenda il senso di una presenza radicale e laica alle elezioni.
                                                                                                                             Alda Cignini

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Io non do valutazioni elettorali, ho scritto una riflessione su Emma Bonino rispettosa della sua storia. Mi sembra che tempo che Emma abbia smarrito per strada la storia radicale pannelliana. Infatti la Bonino non cita mai Pannella. I radicali sopravvissuti alla fine del loro leader sono cosa diversa dal Partito radicale che fu di Pannunzio e Pannella. Quello fu un partito di impianto liberale, la lista di Bonino è cosa molto lontana da quella cultura politica .Forse ha perso persino la sua identità nel momento in cui ha raccattato il simbolo di Tabacci, pur di presentarsi.

 

 

 

Comune, le ragioni dell’addio dei revisori

Assenza di collaborazione e continue pressioni” sono ottime ragioni che possono indurre un revisore a presentare le proprie dimissioni, nel caso specifico, dell’intero Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Torino.

Anni di studio e di lavoro dopo aver superato un difficile esame abilitante per l’esercizio, fanno del revisore legale uno delle professioni più rispettate presenti nel nostro Paese: una figura che si distingue non solo per la professionalità, ma anche per l’imparzialità e la diligenza richiesta per lo svolgimento della carica.

Nel caso del Comune, il revisore viene scelto tramite sorteggio, per garantire la massima indipendenza da coloro con i quali dovranno interloquire. Il ruolo prevede una particolare “forma di collaborazione” tra il Revisore e l’ente/società revisionato: ciò significa che il revisore, a periodi prestabiliti, dovrà effettuare dei controlli per verificare che l’andamento presente e futuro di una determinata situazione economico-finanziaria sia rappresentata secondo il rispetto dei principi di bilancio basati sulla chiarezza, verità e correttezza, il tutto accompagnato dal rispetto della normativa vigente.

Ovviamente, sarà a carico dell’ente corrispondere tutta la documentazione richiesta dai revisori al fine di consentire al Collegio di svolgere il controllo dei conti nel più breve tempo possibile. Da notare che “collaborazione” non significa che l’ente decide “come” e “quando” adempiere alle richieste.Rapporto di collaborazione non significa neanche “rapporto di amicizia”. Occorre da parte dell’ente, una “buona” conoscenza della materia, al fine di evitare ostacoli “involontari” durante le verifiche dei revisori. Qualora il revisore, a causa di svariate motivazioni, dovesse trovarsi nell’impossibilità di svolgere il proprio lavoro, potrebbe addirittura emettere un “giudizio negativo”, come nel caso del bilancio del Comune di Torino, il quale presenta degli errori di applicazione dei principi contabili.

A causa del parere negativo, l’ente non può chiedere la revoca dall’incarico: devono sussistere gravi motivazioni, quali per esempio il venir meno dell’indipendenza del revisore, per poter procedere con la richiesta. Non esistendo tali presupposti, il Comune di Torino non ha potuto, ovviamente, procedere con l’istanza di dimissioni. Questo dimostra l’ineccepibile lavoro svolto dai revisori. Questi ultimi, però, accompagnati da principi di professionalità, diligenza ed indipendenza ,di fronte ad una situazione del tutto negativa, nella quale sono prevalse “difficoltà nello scambio delle comunicazioni ed ostacoli nell’attività” (come indicato nella lettera), non potevano che rassegnare le proprie dimissioni. Prossimamente verranno scelti (sempre per sorteggio) altri tre revisori che dovranno comunicare con la stessa amministrazione comunale, a fronte di un precedente giudizio negativo: cosa mai successa. Massima solidarietà ai colleghi revisori uscenti ed un grande in bocca al lupo ai colleghi che saranno sorteggiati.

                                                            Raffaella Chiaravalloti

                                                                 Revisore Legale

Straccetti di manzo in crema aromatica

Un secondo piatto sfizioso, delicato e veloce. Straccetti di manzo gustosi e morbidissimi, una ricetta che si prepara in pochi minuti, appetitosa ed aromatica che dona al palato un’armonia di sapori.

Ingredienti

500gr. di fettine di manzo

1dl. di panna liquida

1 rametto di rosmarino

1 limone

Olio, burro, sale, pepe q.b.

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Battere le fettine di carne e tagliarle a striscioline. In una larga padella scaldare l’olio con il burro, aggiungere gli aghi di rosmarino precedentemente lavato ed asciugato, unire gli straccetti e saltare a fuoco vivace, girare di tanto in tanto sino a renderle ben dorate poi, aggiungere la buccia del limone a striscioline e la panna liquida. Mescolare bene, salare e pepare. Servire subito con un contorno di patate dorate ed insalatina fresca.

Paperita Patty

Renzi vs Appendino: “Il Pd non falsifica i bilanci”. La sindaca: “Pensi alle sue inchieste”

Sempre più serrato lo scontro tra Pd e M5s che, dopo il botta e risposta Gentiloni-Raggi, registra a Torino il duro battibecco tra il segretario dem Renzi e  la sindaca Appendino.
“Per mesi e mesi si è parlato del buon governo dei Cinque stelle, ma per prima cosa hanno tagliato sulla cultura. Noi non vogliamo fare polemica ma mostrare una diversità. Siamo gli amministratori che non falsificano i bilanci, non mettono cinque milioni in più a penna. E nella nostra città i revisori dei conti non si dimettono”, Così il segretario Pd all’assemblea degli amministratori dem sotto la Mole. A stretto giro di posta la sindaca replica su Facebook: “Dopo gli ultimi “grandi” successi collezionati in politica, Matteo Renzi ha deciso di sostituirsi ai magistrati, emettendo sentenze prima ancora della chiusura delle indagini, proprio mentre illustri esponenti del suo partito sono sotto inchiesta per il Salone Internazionale del Libro e non solo. La prossima volta consiglio al segretario del Partito Democratico di pensarci due volte prima di accusare la nostra amministrazione di aver falsificato bilanci”.

 

 

 

#BASTASPARARE, LA CACCIA NON è UNO SPORT:DILLO A DECATHLON!

Sabato 13 gennaio a Torino, con un evento “a sorpresa” la LAV torna a far sentire la sua voce contro la caccia! Dopo il flash-mob di Milano  e un’intensa mobilitazione via social a livello nazionale, la LAV torna a chiedere a DECATHLON di riconvertire il suo reparto caccia: sabato 13 gennaio a Torino, alle ore 15.00, si è tenuto l’appuntamento in Piazza San Carlo (sotto al monumento equestre) e alle ore 15.45 a Porta Nuova di fronte all’ingresso di Decathlon.  LA CACCIA NON È UNO SPORT: ogni anno 464 milioni di animali, circa 500.000 ogni ora di ogni giornata venatoria, vengono uccisi da poco più di 600.000 cacciatori (stima ISPRA).  Meno dell’1% della popolazione (contro l’80% degli italiani che, invece, vorrebbero abolire la caccia – Eurispes 2016), è legittimato a uccidere animali indifesi, con il fucile, ma anche utilizzando l’arco oppure i falchi. Una lotta impari, una prova di sopraffazione, ancora oggi incredibilmente definita “sport”. Firma anche tu la petizione #BASTASPARARE, per l’abolizione della caccia in Italia: http://www.lav.it/petizioni/bastasparare

Carta di identità elettronica, si comincia l’8 gennaio

A partire dall’8 gennaio 2018 il Comune di Torino emetterà esclusivamente la Carta d’Identità Elettronica. E’ necessario prenotare tramite il portale predisposto dal Ministero dell’Interno. Per supporto alla registrazione al portale e/o alla prenotazione, consultare i video tutorial oppure la guida.
La carta d’identità può essere richiesta esclusivamente se il precedente documento è in scadenza, scaduto, smarrito, rubato o deteriorato; non deve invece essere richiesta a seguito di cambio indirizzo o residenza. 
Il costo della Carta d’identità elettronica è di euro 22,21 in contanti
Il documento viene spedito dal Poligrafico dello Stato all’indirizzo indicato dall’interessato entro sei giorni lavorativi dalla richiesta. Attualmente la carta d’identità elettronica non può essere rilasciata ai cittadini non residenti a Torino o italiani iscritti all’Anagrafe degli italiani Residenti all’Estero (AIRE) per i quali può essere emesso esclusivamente il formato cartaceo.

Modalità di richiesta

La carta d’identità elettronica può essere richiesta in tutti gli uffici anagrafici della Città previo appuntamento.
Per effettuare la prenotazione è necessario registrarsi al portale predisposto dal Ministero dell’Interno. Dopo la registrazione è possibile scegliere un appuntamento, compatibilmente alle disponibilità, selezionando la sede anagrafica più comoda, la data e l’orario. 
Per supporto alla registrazione al portale e/o alla prenotazione, consultare i video tutorial oppure la guida in formato PDF. (WWW.COMUNE.TORINO.IT)
Prossimamente saranno attivate altre modalità di prenotazione.

“PasSporTo”, la Città per i giovani e lo sport

 

La Città ha avviato una nuova campagna istituzionale per corsi ed iniziative gratuite, a tema sportivo e ricreativo, dedicate agli adolescenti torinesi. Se sei nato negli anni 2003/2004 e compi 14 o 15 anni, il “PasSporTo” è dedicato a TE!!! Fai Sport GRATUITAMENTE con noi per tutto il 2018! Scarica o visiona l’elenco delle attività aprendo il link che trovi a inizio pagina e contatta le associazioni per divertirti sportivamente. Per usufruire dei corsi basta prenotare presso le associazioni e presentarsi con il documento di identità valido e la tessera che riceverai entro febbraio 2018 per posta. PRENOTA SUBITO!! Non importa se compirai gli anni nei mesi successivi

RISERVATO ALLE ASSOCIAZIONI

Per tutte le associazioni che intendono presentare una proposta, di seguito i facsimili della domanda e della scheda di adesione, da inoltrarsi a:

progetti.sport@comune.torino.it

Scheda Adesione (274 KB)

Mancata precedenza all’incrocio: muore diciottenne, 5 feriti

DALLA LOMBARDIA

E’ morto un  diciottenne e cinque persone sono rimaste ferite, una in maniera grave e due in modo serio, nello scontro tra due auto a un incrocio. L’incidente è  avvenuto all’alba alla periferia di Milano, alla Bovisa. Secondo la ricostruzione le vetture  si sono urtate fra le vie Emilio Cosenza e Giovanni Durando. Nella prima macchina si trovavano cinque persone, compreso il giovane morto all’istante, e  nell’altra il solo guidatore. Le due vetture sono  finite contro altre due parcheggiate. I feriti sono stati trasportati agli ospedali Niguarda e San Carlo e al Policlinico. L’incidente stradale è stato probabilmente provocato dal mancato rispetto della precedenza.

La fantasia al potere

È stato uno degli slogans più fortunato ed immaginifico del movimento studentesco degli anni’70. Allora sembrava un’utopia che la stessa generazione , una volta diventata adulta e stabilitasi nei luoghi e nelle posizioni di comando , si guardò bene dall’applicare. Per sentire delle promesse “adeguate” bisognò attendere gli anni ’90 con l’arrivo di Silvio Berlusconi e le sue   “meno tasse per tutti ” o il famoso  “un milione di posti di lavoro”  e poi ancora…  Chi lo superò ampiamente , l’allievo meglio del maestro, è stato Matteo Renzi in soli tre anni. Circolò e circola ancora il video  di Cetto Laqualunque-Matteo Renzi , esilarante! Questa campagna elettorale batte tutto e tutti . In assenza quasi totale dei programma elettorali abbiamo le promesse : reddito di cittadinanza, abolizione legge Fornero, “flat tax” o aliquota unica, bonus 80 euro a tutti, eliminazione canone Rai, eliminazione tasse universitarie, pensioni minime a mille euro, cancellazione Irap, via i vaccini obbligatori. Ultimo in ordine di tempo, proposto da Silvio Berlusconi, via il bollo auto. Anche questa anticipata , quasi un mago, da Cetto Laqualunque nel film di Antonio Albanese.
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L’eliminazione del bollo auto ,in elezioni recenti,  sarebbe stato sufficiente , oltre al programma elettorale, come la promessa principale di tutta la campagna elettorale. Oppositori a queste strabilianti promesse? il ministro Carlo Calenda , contro l’abolizione del canone Rai, e pochi altri coraggiosi. A prevalere sono il populismo e la demagogia. Che il tutto poi  , ad oggi, ammonti ad oltre duecento miliardi di euro e dove trovarli interessa relativamente. Che tutte le promesse  farebbero  lievitare il debito pubblico ed il deficit non interessa. Che questo crei un aggravio del costo degli interessi passivi che sono la vera zavorra al nostro sviluppo sembra non interessare. Il condimento a tutto questo è la nuova legge elettorale, una vera schifezza! Una oligarchia al potere ha difeso il privilegio di decidere , in quattro, che il nuovo Parlamento sarà composto al settanta per cento da eletti scelti da Renzi, Berlusconi, Salvini e Grillo. Legge che sarà sicuramente dichiarata incostituzionale.  Si otterrà così  un doppio risultato , nessuna maggioranza in Parlamento con possibili o probabili nuove elezioni ed aumento dell’astensionismo che già ora è il primo partito italiano . Che il Signore, in assenza degli uomini, ci assista. 


https://www.youtube.com/watch?v=wjWEauiUrpI&sns=em

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COMUNICAZIONE AI LETTORI

In vista delle prossime elezioni politiche il quotidiano “il Torinese” pubblicherà gratuitamente in questo spazio interventi, comunicati e notizie inviatici da candidati o esponenti politici di movimenti e partiti. Scrivere a: edizionibest@libero.it