redazione il torinese

Abusi sessuali sulla convivente e sui bambini

DALLA PUGLIA

Dal 2016 avrebbe abusato della propria compagna e dei due figli minorenni, compiendo continue vessazioni nei loro confronti. Accusato di violenza sessuale, i carabinieri hanno arrestato, ai domiciliari, un  55enne di San Vito dei Normanni (Brindisi). Il provvedimento è stato emesso dopo le dichiarazioni della convivente, una  straniera di 54 anni, che ha denunciato i soprusi. Questi ultimi sono stati confermati dagli  accertamenti psicosanitari e sarebbero avvenuti in un contesto di forte disagio sociale. Ora figli sono  seguiti dal servizio di neuropsichiatria infantile. La donna ha detto di essere stata costretta  a compiere e subire atti sessuali in forma violenta . Gli abusi sarebbero stati  praticati anche contro i  due bambini, minori di 14 anni, da oggi  collocati in una struttura protetta.

Influenza, epidemia al massimo. Nella prima settimana di gennaio più di 83 mila casi

Non demorde l’epidemia di influenza a Torino e in Piemonte. Solo nella prima settimana di gennaio si sono registrati  83 mila nuovi casi, tanto che l’incidenza è salita a 18.7 casi ogni mille assistiti dal servizio sanitario: la media nazionale è di 13.11.  Dall’inizio della stagione invernale i piemontesi colpiti  sono 300 mila. Da evidenziare che il numero dei casi diminuisce nella fascia pediatrica da 0 a 14 anni, con un’incidenza di 22 ogni mille  assistiti, mentre è in aumento nella fascia 15-64 anni, con 20 casi, e  in quella degli ultrasessantacinquenni:  13 casi ogni casi ogni mille. Il numero dei  vaccinati al 3 gennaio è 616.592. Questo il quadro tracciato dal servizio di riferimento regionale di Epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive.

 

Tari errata? Come chiedere il rimborso

Di Patrizia Polliotto* 

 

Ecco quel che bisogna sapere sulla TARI. La prima parte di essa riguarda la grandezza della casa, ovvero il costo che viene attribuito a ogni metro quadro risulta essere di circa due euro. Per ogni componente del nucleo familiare, che rappresenta la seconda parte, quella variabile, si parla di un costo di circa cinquanta euro. Moltissimi comuni italiani avrebbero dovuto moltiplicare i metri quadri che compongono la casa per il costo attribuiti ad essi ed allo stesso tempo per il numero di persone che compongono il nucleo familiare. L’errore è stato nel calcolare diverse volte questo dato per tutte le diverse superfici che compongono la casa. La prima parte per ottenere un rimborso consiste nel valutare attentamente gli importi presenti nel bollettino. Generalmente questi sono caratterizzati da due diciture differenti tra di loro che appunto indicano la parte fissa, indicata con la sigla PF, ma anche quella variabile, la quale viene identificata con la dicitura PV. Esaminando con scrupolo proprio tale parte sarà possibile controllare se vi sono degli errori gravi nel bollettino che deve essere pagato. Se il bollettino è privo di tali diciture, occorre semplicemente procedere con la richiesta di verifica da parte del Comune, al fine di effettuare il ricalcolo di cui sopra e cercare così di ottenere un eventuale rimborso. Se il Comune si dimostra poco disponibile nello svolgere questo particolare tipo di controllo sarà necessario procedere con un ulteriore tipo di verifica che garantisce la possibilità di poter sapere se vi sono stati degli errori nell’effettuare il calcolo. Per ottenere il rimborso occorre compilare una lettera indirizzata all’ufficio amministrativo del proprio comune in modo tale che si possa essere sicuri del fatto che, la propria richiesta, venga presa in considerazione.

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* Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI
COMITATO REGIONALE DEL PIEMONTE
TEL. 011 5611800, Via Roma 366 – Torino
EMAIL: UNC.CONSUMATORITORINO@GMAIL.COM

 

 

La scomparsa di Ines Zanera

Il cordoglio del sindaco di Orbassano

“Apprendiamo con grande rammarico la scomparsa della nostra concittadina Ines Zanera – dichiara il Sindaco di Orbassano, Eugenio Gambetta -. Ines è stata una collaboratrice ineguagliabile, che per tutta la vita ha dedicato il suo tempo, le sue energie e le sue risorse ad aiutare il prossimo e le persone più in difficoltà. Alla guida dell’Associazione San Vincenzo ha dato supporto concreto e sostegno morale a centinaia di famiglie e soggetti in situazioni di disagio. Amare il proprio prossimo come se stessi significa dedicare il proprio tempo agli altri, per condividere e cercare di risolvere i loro problemi. Questo è l’insegnamento che Ines ci lascia, il grande esempio che dobbiamo seguire. Non basta un semplice grazie per quanto fatto, ma a Ines va anche tutta la nostra stima, la nostra riconoscenza, il nostro ricordo.”

E’ lui o non è lui? Passa il casello 79 volte senza pagare, sospettato ma viene assolto

Poichè non c’è la certezza che fosse proprio lui alla guida del  furgone che per  ben 79 volte non ha pagato il pedaggio al casello autostradale, il il tribunale di Verbania ha assolto un artigiano della provincia di Monza. L’uomo era accusato di insolvenza fraudolenta e la Società Autostrade, costituitasi parte civile nel processo, ha registrato tutti i passaggi al casello del Lago Maggiore della A26 . In tutto 1.461 euro non pagati , tra il mese di dicembre del 2014 e la prima metà del 2015. Nonostante le telecamere abbiano ripreso il furgone di proprietà dell’artigiano,  nel processo non si è potuto provare che al volante ci fosse proprio il proprietario del furgone.

RADICALI: REFERENDUM SU ROAD-PRICING E CONTRO CONSUMO DI SUOLO SIANO CONVOCATI IL 4/3

Boni: “Città Metropolitana viola il proprio Statuto non assumendo nei tempi stabiliti al propria decisione”
I due referendum consultivi, richiesti con delibera popolare alla Città Metropolitana lo scorso 17 ottobre, prevedono la consultazione dei cittadini in merito al finanziamento della seconda linea della metropolitana con i proventi del Road-pricing (pedaggio in entrata dei veicoli) e misure per il contenimento del consumo di suolo. Dopo la risposta dei 31 ottobre da parte del Vice-Sindaco metropolitano Marco Marocco, che annunciava l’inoltro della proposta agli uffici competenti in vista della discussione in Conferenza dei Capigruppo, non c’è stata più alcuna comunicazione, in violazione del comma 15 dell’articolo 42 dello Statuto che recita “L’amministrazione ha l’obbligo di esaminarle tempestivamente e di far conoscere all’interessato la relativa decisione, entro trenta giorni“.
Dichiara Igor Boni (Direzione nazionale Radicali Italiani, primo firmatario della proposta):
“Che i due argomenti proposti siano all’ordine del giorno è evidente: la seconda linea della metropolitana è l’opera strategica per lo sviluppo di Torino nord e occorre trovare i soldi per finanziarla; il contenimento del consumo di suolo è la principale battaglia per la salvaguardia dell’ambiente. Eppure da due mesi e mezzo nessuna comunicazione da parte della Città metropolitana, malgrado entro trenta giorni dovesse giungere notizia delle decisioni assunte. Dato che mi sembra già di sentire chi ci dirà che le consultazioni costano troppo, tipico di chi trova sempre scuse per non far esprimere liberamente i cittadini, chiedo che i due referendum consultivi vengano accorpati alla prossima consultazione elettorale nazionale in modo da ridurre al minimo i costi. In più credo urgente che i Capigruppo si esprimano nel merito e ci diano il riscontro dovuto”.

Il cappottino al cane, quando serve realmente?

Con l’arrivo del freddo, tiriamo fuori cappotti, sciarpe e cappelli e spesso pensiamo che anche il nostro cane abbia bisogno di essere coperto, ma non sempre è così. Partiamo dal presupposto che cani e gatti, come noi umani, sono omeotermici, ovvero capaci di mantenere costante la temperatura del corpo anche con temperature esterne estremamente diverse. Per i cani giovani e in salute ci sono molte variabili da tenere in considerazione per capire se è davvero necessario e utile il cappottino oppure no. La tolleranza al freddo non dipende dalla taglia (il cane di taglia piccola ha una dispersione maggiore di calore rispetto a uno di taglia medio/grande), ma dalla quantità di sottopelo, il quale serve a trattenere calore. Cani con un folto sottopelo e con un pelo lungo, come ad esempio gli Husky, i Terranova, i cani pastore e i lupoidi, avranno maggior capacità di stare a basse temperature senza soffrire il freddo e il cappottino, in questi casi, è assolutamente superfluo; viceversa, se abbiamo a che fare con cani a pelo corto e poco sottopelo (se non nullo), come ad esempio la maggior parte dei levrieri, pincher, chihuahua e di molti cani da caccia, ecco che acquistare per loro qualcosa che li ripari dal freddo è realmente utile e necessario per la proteggere loro salute.

 

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Per i cani piccoli con un folto sottopelo non è necessaria una copertura. Anche i cani di taglia medio grande con poco sottopelo ma con molta massa grassa che isola termicamente, non sono particolarmente soggetti al sentire freddo. Occorre prestare sicuramente particolare attenzione nel caso in cui si abbia a che fare con un cane anziano o debilitato, o con dei cuccioli, categorie molto più sensibili ai cambi di temperatura e all’umidità, per i quali è consigliato un cappottino o maglioncino di lana, facendo attenzione alla copertura della zona toracica, dove ci sono cuore e polmoni. E’ opportuno porre molta attenzione agli sbalzi termici: se il vostro cane vive prevalentemente in casa, quando lo portate fuori per la passeggiata (ricordo che freddo o pioggia non sono sinonimo di inattività!), la differenza di temperatura può essere anche di 20/25 gradi, motivo per il quale è sconsigliato coprire un cane giovane e in salute quando è in casa, perché vorrebbe dire doverlo coprire maggiormente prima dell’uscita per fare in modo che non senta così tanto la differenza. Meglio vestirlo prima di uscire in passeggiata e magari sostare qualche minuto per esempio nell’androne di casa per permettere al corpo del cane di ricalibrare la temperatura. 

 

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Anche in inverno è assolutamente sconsigliato tenere i cani in macchina in quanto l’aria all’interno dell’abitacolo si raffredda molto velocemente e il cane può andare in ipotermia. Altra accortezza è quella di non tosare il cane in quanto il mantello rappresenta la sua fonte di calore. Preoccupatevi però di curarlo, per fare in modo che “funzioni” correttamente: il pelo annodato o infeltrito provoca, infatti, dispersione di calore. In caso di pioggia, è consigliabile comunque far indossare a tutti i tipi di cane una mantellina impermeabile. Se il cane dovesse comunque bagnarsi, prima di entrare in casa, asciugatelo sempre molto bene, facendo attenzione a non considerare solo il pelo e le zampe, ma soprattutto il sottopelo, le orecchie (sia la parte interna che esterna), la zona toracica, le ascelle e l’interno coscia. L’utilità del maglioncino non equivale a far dei nostri cani degli oggetti a cui far sfoggiare capi all’ultima moda, spesso ridicolizzandoli, antropomorfizzandoli (ovvero attribuendogli caratteristiche e qualità umane). Proteggeteli si, ma preservate loro la dignità di cane!

 

Francesca Mezzapesa

Educatrice cinofila – Istruttrice Rally Obedience

Addio al poeta piemontese Camillo Brero

“E Ti Nosgnor/…/lassa che i pòsa/ d’sora Toa man/ l’ànima mia”

(C. Brero, Commendo Spiritum, in Breviari dl’ànima, a cura di G. P. Clivio, Torino, Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis, 1969)

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Si è spento il 10 gennaio, a Pianezza, dove viveva, il poeta piemontese Camillo Brero. Autore della Grammatica della Lingua Piemontese e del Vocabolario Piemontese-Italiano/Italiano Piemontese. L’ultimo saluto a Camillo Brero sarà venerdì 12 gennaio, ore 15.30, Parrocchia San Pietro e Paolo di Pianezza. Nato a Druento (Torino), nel 1926, è stato per molti anni insegnante prima di diventare impiegato alla FIAT. Incomincia a scrivere in piemontese negli anni Quaranta su incoraggiamento di Nino Costa e Luigi Olivero. Fatta amicizia con Pinin Pacòt, dal 1946 fa parte della “Companìa dij Brandé”. Capofila della seconda generazione dei “Brandé”, alla morte di Pacòt ne raccoglie l’eredità spirituale continuando a pubblicare “Ij Brandé”, gli annuali “Armanach ëd poesìa piemontèisa”. Accanto alla mai interrotta attività poetica, ha svolto  un’intensa, appassionata, lucida  militanza in difesa della lingua piemontese: autore della grammatica normativa più importante (che parte dalle norme di grafia elaborate nel 1930 da Pacòt e Viglongo), e che codifica la grafia tradizionale adottata oggi praticamente da tutti coloro che scrivono nella lingua regionale, la Gramàtica piemontèisa più volte edita e aggiornata dal 1967 a oggi; e i due vocabolari Italiano-Piemontese (1976) e Piemontese-Italiano (1983),  anche questi più volti aggiornati e pubblicati da Il Punto-Piemonte in Bancarella. Ha scritto saggi, studi, presentazioni, interventi, trasmissioni televisive e radiofoniche, da aggiungersi all’opera di promozione e di didattica. Ha curato con Renzo Gandolfo l’antologia La letteratura in piemontese dalle origini al Risorgimento (1968) e di suo i tre volumi di una Storia della letteratura piemontese (1981-83). È stato tra i fondatori, nel 1969, del Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis; Fondatore della Ca dë Studi Pinin Pacòt-Centro Studi Don Minzoni; Fondatore e direttore del mensile “Piemontèis Ancheuj”.L’itinerario poetico di Brero si distribuisce nelle raccolte Spluve (Scintille)(1949), Stèile… stèilin-e (Stelle…stelline) (1956), Breviari dl’anima(Breviario dell’anima) (1962), L’anima mia a s’anandia (L’anima mia s’incammina) (1968), Bin a la tèra e l’àutra bin (Bene alla terra e l’altro bene) (1977), Ma ‘l sol doman a ven… Bin e poesìa an lenga piemontèisa (Ma il sole domani viene…Bene e poesia in lingua piemontese) (1986), An brass al sol(In braccio al sole) (1996),Vos ëd l’etern present (Voce dell’eterno presente) (2003).“La poesia di Brero è sempre stata – da subito – una confessione e una confidenza, una festa e un affidamento (parola che sa di orfanezza e di fede, di fiducia e di accoglienza). La sua direttrice è da sempre stata la luce: la ricerca e l’elogio – il canto – della luce che festeggia l’ombra, il passo (della fede) che imprime l’orma. Le sue parole si sono sempre incardinate nel suono di una voce che scaturisce dalle più segrete sorgive di un richiamo ancestrale. Per cui l’incontro con Pacòt valse a conferma di una vocazione in travaglio. Ed è valsa a stanare una sete e un bruciore che già aveva la sua storia ma che sentiva l’urgenza (la necessità) di uno sbocco persuasivo”. “Un poeta che diventa intensamente persuasivo quando riesce a confondere (ma meglio sarebbe dire sciogliere) il lirismo d’impeto e un po’ oratorio nel sentimento di un tempo sommesso, nell’abbandono confidente in una religione che salva senza rumore, nello sgranarsi di un fitto rosario di frammenti o di istanti rasserenati e solari” (Giovanni Tesio).

A cura del  Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis

 

 

Ant j’eve dosse dël pensé…

Lasseme spërfondé

andrinta a j’eve dosse dël pensé,

dël pensé ‘d Ti, o De…

peui perd-me an mes dla trasparensa ‘d lus

che a-j dà vita a la vita e al Cel am cus…

come a cus, sël cheur dla neuit, tute le stèile

antant che ‘l sol a sara soe parpèile…

Che bel! Sentisse lus drinta la Lus

e spërfondé, parej, drinta ‘l Pensé :

sentime but d’Amor dl’ùnich Pensé,

dël Pensé ‘d Ti, o De!…

La nòstra bela lenga piemontèisa

Quand che ij fieuj e j’anvod

parleran pi la nòstra bela lenga piemonteìsa

‘dcò le muraje a ‘rfaceran “Vergògna”

ai savant e ai potent ch’a l’han baratala

–         la nòstra bela langa piemontèisa –

con tranta ‘dné e ‘1 giov dla lenga dj’àutri.

Quand che i fieuj e j’anvod parleran pi

la nòstra bela lenga piemontèísa

– e noi e ij Grand saroma arson lontan

d’una vos dròla ‘d na cossiensa veja

ij dàir, le pere, ij ròch la parleran

la nòstra bela lenga piemontèisa,

j’eve dij nòstri fium la canteran

la nòstra bela lenga piemontèisa,

la lòsna e ‘1 tron a la diran sle nìvole

la nòstra bela lenga piemontèísa,

ël vent la crijerà tra la tempesta

la nòstra bela lenga piemontèisa,

la lun-a ëd neuit la confidrà a le faje

le nòstra bela lenga piemontèisa,

ëd di a risplenderà ant la lus dël sol

la nòstra bela lenga piemontèísa.

La nòstra bela lenga píemontèsa

tradìa e dismentià,

la nòstra bela lenga piemontèisa.

Oh, mia bela lega piemontèis

La finestra sul cortile

La blogger torinese di ChicChissima

Ho conosciuto Stefania Manfré un pomeriggio di settembre, dovevamo andare allo stesso evento e così ci siamo incontrate e conosciute in un caffè del centro. Mi hanno colpito subito la sua gentilezza e il suo modo di fare solare e sono rimasta affascinata dal suo blog ChicChissima che si occupa di moda, di lifestyle e di trend. Ciò che caratterizza il suo blog è la passione. Il blog è nato 4 anni fa, Stefania si è trovata a trascorrere un lungo periodo in casa e così ha iniziato a scrivere di ciò che sono le sue passioni: la moda, i viaggi e il design. Laureata in lingue e letterature straniere nella vita di tutti i giorni si occupa di Marketing e Comunicazione per una società americana che ha sede a Torino, la sua città. Il lavoro l’ha sempre portata a viaggiare molto e la curiosità ha fatto il resto facendole scoprire angoli nascosti e oggetti inediti e un taccuino in cui annotava tutto, vie, luoghi, nomi di designers, brand di cui non aveva mai sentito parlare in Italia e poi la ricerca del bello e dell’inedito è sempre stata la sua passione. Nel periodo in cui aspettava la sua bambina ha aperto il blog  scrivendo di tutto quello che le piace, raccontando i suoi viaggi, i luoghi visitati e, soprattutto ha iniziato a raccontare le storie di persone straordinarie che ha la fortuna di incontrare, artisti, stilisti, fumettisti italiani e stranieri.  Lo spazio agli stilisti emergenti è una delle caratteristiche di ChicChissima, dare risalto e visibilità ai giovani che hanno intrapreso la strada della moda; Stefania ama,infatti, raccontare la storia di piccoli brand o stilisti ancora poco noti, approfondire il tema della moda etica, la moda africana, Modest Fashion, di stilisti ucraini. Si parla però anche di tendenze, ispirazioni street style oltre a news ed eventi legati a Torino che contribuiscono ad arricchire questo spazio virtuale. Nel 2017 nasce Talent House – la casa delle nuove idee – un progetto espositivo che Stefania Manfré ha realizzato insieme a Rossella de Paolo di BSFashion, nell’ottica di dare ai designers emergenti una “Casa”, uno spazio in cui fondere esperienze di mostra, vendita diretta e conoscenza.  La prima edizione, che ha ottenuto ampio riscontro sia da parte del pubblico che da parte dei media, si è svolta nel mese di novembre e già si sta pensando alla prossima! Insomma se volete scoprire tutte le novità sulla moda torinese non perdetevi la lettura di questo strutturatissimo ed interessantissimo blog corredato da magnifiche foto ed interviste che fa vedere quanto può essere inaspettata la fervente attività modaiola sotto la Mole.

 

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“La campagna a casa tua”… con Cortilia!

Navigando in internet per caso ho scoperto l’esistenza di Cortilia, il primo mercato agricolo online. In questo periodo post natalizio dove la parola detox impera su tutti i buoni propositi per i prossimi mesi, l’alimentazione sana sembra essere l’obiettivo di tutti, ma non sempre si può girovagare per i mercati rionali assemblando e scegliendo con cura singoli ortaggi o frutti colorati, riporli in una borsa di paglia provenzale…eh sì ci vorrebbe tempo, che spesso manca. E allora ci viene in aiuto Cortilia questo servizio di spesa agricola a domicilio con un semplice click,una spesa piena di gusto e artigianalità. Su Cortilia si possono trovare prodotti come carne, salumi e affettati, formaggi, pasta, latte, uova, pane, conserve e marmellate, vino e birra artigianale, prodotti di bellezza e per la pulizia della casa, oltre a frutta e verdura di stagione. Un servizio puntuale ed efficiente, che permette di ricevere la spesa anche il giorno dopo aver effettuato l’ordine e facilmente personalizzabile in base alle esigenze di chi ha sempre meno tempo per organizzare la spesa, ma che non vuole rinunciare alla qualità e alla freschezza tipici della filiera. A Torino il servizio è ben distribuito, io l’ho provato un paio di volte e devo dire che la consegna ha spaccato il minuto sull’orario stabilito. I prezzi sono buoni e non è sicuramente più caro del supermercato. Un nuovo modo di fare la spesa che ha però un sapore retrò, di verdure brillanti avvolte nella carta e consegnate in una cassetta, come in campagna.

 

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Gran balon, domenica 14 gennaio il primo appuntamento dell’anno 

Dal 1985 il Gran Balon è il mercato dell’antiquariato minore della città di Torino. Quasi 250 bancarelle, 50 negozi, bar e ristoranti ogni seconda domenica danno vita da 30 anni al mercato dell’antiquariato minore della Città di Torino. Si espande tra le vie Lanino, Mameli, Canale Carpanini, Borgo Dora: antiquari, rigattieri, operatori dell’ingegno espongono con cura le loro merci, mobili, ceramiche, libri, abbigliamento, vintage, prodotti di artigianato. All’interno del Cortile del Maglio manufatti e prodotti in materiale cartaceo si fondono col vintage e creano particolari ed interessanti esposizioni che attirano un pubblico di appassionati. Il Gran Balon è un mercato delle pulci, che a differenza del balon che si svolge tutti i sabato, ha conservato il fascino del mercatino dove curiosare tra oggetti vintage e di antiquariato, inoltre è possibile mangiare nei locali che si affacciano lungo le vie sinuose che ricordano il movimento dell’acqua, elemento presente nei secoli passati in questo quartiere nel quale erano presenti piccole frabriche che utilizzavano l’acqua come fonte di energia . E’ interessante tutto il contesto. Se vi capita di essere a Torino vale la pena fare un salto!

Sabina Carboni

Clima: Inizio 2018 all’insegna delle grandi anomalie

Un anno nuovo, il 2018, partito subito a spron battuto, per quanto riguarda le bizzarrie meteo nella nostra regione: temperature spesso molto dolci sia in pianura sia in montagna, venti fortissimi che hanno sconvolto le creste alpine per alcuni giorni (con raffiche fino a 200 km/h a 3000 metri di quota sulle Alpi piemontesi) e poi, sempre in un contesto molto mite per il periodo, una “sciroccata” che ha portato sul Piemonte occidentale tanta neve (ma a quote alte, viste le temperature elevate) e le piogge abbondanti sulle basse valli e zone di pianura, addirittura accompagnate da fenomeni temporaleschi, del tutto inediti per questo periodo dell’anno.

 

Le anomali termiche registrate a Torino e in Piemonte in questa prima decade di gennaio sono davvero marcate e trovano pochi riscontri negli annali climatici. E se la prima metà di gennaio per la statistica dovrebbe essere la fase più gelida dell’anno (e non la fine del mese, come erroneamente la tradizione popolare attribuisce ai famosi “Giorni della Merla”), a Torino in questi giorni si sono misurate minime notturne di +8°C (a fronte di valori normali prossimi od inferiori allo zero), e i torinesi hanno potuto osservare con stupore un vero e proprio scroscio temporalesco con lampi e tuoni, neanche fossimo in una qualunque sera di maggio.

 

D’altro canto la climatologia di Torino e del Piemonte ci dice anche che il mese di gennaio, oltre ad essere normalmente il più freddo, è anche il più asciutto dell’anno, mettendo ulteriormente in luce la forte anomalia meteorologica che stiamo vivendo in questo periodo mite e piovoso, che ha più le sembianze di un grigio autunno o di una piovosa primavera.

 

La recente e forte perturbazione, nata nel solco di queste anomalie diffuse su scala continentale (su tutta Europa si sta vivendo un periodo straordinariamente più caldo della norma) ha quindi avuto caratteristiche altrettanto eccezionali in termini di effetti sul territorio, con gli accumuli soverchi di neve oltre i 1500 metri di altitudine, che hanno innalzato il rischio valanghe sino al grado massimo di pericolosità (5, Molto forte) tanto da dover chiudere le strade di accesso alle località delle alte valli, per la caduta di slavine o il relativo concreto rischio.

 

I pluviometri dell’Arpa Piemonte hanno misurato quantitativi di precipitazioni assolutamente inconsueti, a maggior ragione per questa stagione, normalmente avara di acqua, con punte di addirittura 464 mm di pioggia sulle Valli di Lanzo (stazione di Piano Audi) e diffusi valori superiori ai 200-300 mm su tutte quelle aree alpine particolarmente esposte al flusso umido da Sud-Est (da Scirocco, appunto).

 

Nei prossimi giorni ci attende un graduale rientro verso la normalità termica per la stagione, e probabilmente ci dimenticheremo di questo avvio climatico eccentrico del 2018, ma certamente il sempre più frequente riscontro di anomalie positive di temperatura, insieme all’alternanza di estremi pluviometrici (dalla siccità gravissima dell’estate-autunno 2017 agli eccessi opposti di questi giorni) si inquadra molto bene nel processo di riscaldamento su scala globale che forse stiamo un po’ sottovalutando nella sua rapidità di evoluzione.

 

Renato Murcia

Pagina Fb: “Sottovento”

(foto: il Torinese)