redazione il torinese

Grande Festa Contadina per gli 11 anni di Eataly

Si apre per Eataly un nuovo anno all’insegna di valori come biodiversità, stagionalità, democraticità del buon cibo, convivialità, tutela delle piccole produzioni e dell’ambiente e benessere animale. Il 2018 sarà l’anno del rispetto e per questo Eataly metterà al centro del suo agire la terra, l’ambiente e naturalmente le persone. Sono valori che passano attraverso le scelte alimentari che tutti noi compiamo ogni giorno: d’altronde, “mangiare è un atto agricolo” ed è bene farlo nella maniera più consapevole possibile. Eataly prosegue così il suo impegno quotidiano nel raccontare e far conoscere cose buone e l’affascinante mondo che ci sta dietro, a iniziare dalle persone. Per questo decide di festeggiare questo undicesimo compleanno con i contadini, coloro che si occupano di “far nascere” il cibo.

 

Oscar Farinetti, fondatore di Eataly: “Da FICO a Eataly i contadini e la produzione artigianale tornano alla ribalta e ci ricordano quanto il mercato sia nelle nostre mani: attraverso le nostre scelte possiamo decidere il nostro futuro. Se mangiamo meglio viviamo meglio.”

 

Andrea Guerra, presidente esecutivo di Eataly: “Questo compleanno è l’occasione per inaugurare una nuova stagione dedicata ad un valore estremamente importante, il rispetto. Contadini e produttori tornano ad avere un ruolo centrale e ad essere coinvolti nella valorizzazione dei prodotti sugli scaffali del retail. Attraverso la chiave di lettura del rispetto si connotano alcuni progetti importanti che Eataly realizzerà nel 2018 grazie anche alla rinnovata partnership con Slow Food.”

 

Sabato 27 gennaio, infatti, Eataly Lingotto festeggia con una giornata interamente dedicata al mondo rurale e organizza con la collaborazione di Slow Food Italia una grande Festa Contadina per raccontare la ricchezza del territorio italiano, direttamente dalla terra al piatto. Il forte legame con Slow Food fa sì che la Festa Contadina diventi anche l’occasione per ricordare che il 2018 è l’anno di Terra Madre Salone del Gusto. Inoltre 1 euro per ogni piatto venduto verrà donato a Menu for Change, la campagna internazionale di Slow Food che vuole sensibilizzare al tema del cambiamento climatico, ponendo l’attenzione sulla produzione e sul consumo del cibo.

 

39 punti vendita in tutto il mondo, 5.000 addetti e circa 470 milioni di euro fatturati nel 2017: sono i numeri di una costante crescita di Eataly. Crescita sancita, anche, da un interessante programma di aperture in previsione nei prossimi mesi (e anni): Stoccolma, a febbraio, il secondo negozio a Istanbul e a San Paolo e poi San Francisco, Las Vegas, Toronto, Hong Kong e più in là Verona, Madrid, Londra, Parigi…

 

Nel 2018 proseguono e si fanno più grandi anche il progetto per la salvaguardia e promozione delle sementi autoctone Seminiamo la Biodiversità realizzato nel 2017 con Slow Food, Università degli Studi di Palermo e Arcoiris e i Mercati dei Produttori presenti nei principali punti vendita italiani.

Continua anche la collaborazione di Eataly sui grandi progetti di Slow Food come i Diecimila Orti in Africa e la costruzione di progetti di rispetto ambientale che verranno lanciati nei prossimi mesi.

 

La Grande Festa Contadina

Dal mattino Eataly Lingotto, (il primo, ci piace ricordarlo, della famiglia Eataly), si trasformerà in palcoscenico per un grande mercato contadino diffuso, durante il quale sarà possibile comprare dalle mani di oltre 20 produttori. Dalle ore 14 nella Sala Punt & Mes al primo piano si terranno incontri aperti a tutti in cui si affronteranno i temi di agricoltura sostenibile, allevamento buono pulito e giusto, pesca intelligente e filiera corta.

 

La sera poi, a partire dalle ore 19, le cucine dei Ristorantini ospiteranno ai fornelli 10 osterie chiocchiolate della guida Osterie d’Italia di Slow Food Editore e una pizzeria gourmet: un viaggio enogastronomico tra le regioni della Penisola e i piatti della tradizione locale. Tutti i ristoratori saranno accompagnati dal contadino/artigiano dal quale si riforniscono abitualmente e potranno raccontare così non solo il piatto ma anche il lavoro e la passione che vi sono dietro. Per tutta la sera musica live itinerante dei Magicaboola Brass Band, una band toscana di 11 elementi tra fiati e percussioni.

 

Come tutti gli anni non mancherà il tradizionale appuntamento con il taglio della torta da 3.000 porzioni e il brindisi con bollicine, ormai diventato un rito dei festeggiamenti di Eataly con la Città di Torino, che è previsto per domenica 28 gennaio alle ore 16.

 

(foto: il Torinese)

 

Risse nei supermercati francesi per la Nutella scontata del 70%

DALLA FRANCIA

L’annuncio di uno sconto del 70% del barattolo di Nutella Ferrero da parte di una nota catena di supermercati francesi ha scatenato scene isteriche e vere e proprie risse fra i clienti che cercavano di accaparrarsi il maggior numero di vasetti prodotti dall’azienda dolciaria piemontese. In rete circolano i video  con grida, corse fra gli scaffali e  tafferugli.  La promozione propone oltre un milione di barattoli da 950 grammi a 1,41 euro anziché a  4,70. 

La guerra del Metrò tra Pd e M5S. Appendino: “Stiamo facendo il più in fretta possibile”

Per il Pd torinese l’assessora comunale ai Trasporti Maria Lapietra  “Ha mentito e sta perdendo tempo con il chiaro obiettivo di perdere i finanziamenti per la Metro 2”. I dem torinesi chiedono quindi le sue dimissioni poiché  la comunicazione di consegna lavori alle imprese per la progettazione della linea 2 della metropolitana, affermano, “non è stata inviata il 20 dicembre, come sostenuto dall’amministrazione, ma solo il 22 gennaio, dopo che avevamo sollevato il problema. Il M5S dimostra ancora di essere il partito del non fare e del no alle opere infrastrutturali  “.Le dimissioni dell’assessora grillina sono state chieste in una conferenza stampa, presenti i parlamentari Pd Paola Bragantini e Stefano Esposito, l’ex assessore comunale di Fassino Claudio Lubatti e la consigliera regionale Nadia Conticelli.  Replica la sindaca Chiara Appendino: “Ho la massima fiducia nell’assessora Lapietra e negli uffici che stanno svolgendo un ottimo lavoro, con l’unico interesse di dare alla Città di Torino la linea 2 della metropolitana. Stiamo facendo il più in fetta possibile, questo non significa che non si debbano fare i passaggi necessari . Il 20 dicembre abbiamo firmato il contratto con Systra, che è l’azienda che si sta occupando della progettazione preliminare, che si concluderà entro l’anno, un periodo che prevede  una fase di ascolto per definire il percorso così come era previsto nel disciplinare del bando di gara pubblicato nel 2016. Con le risorse stanziate procederemo anche con la progettazione definitiva”.

I candidati di “Potere al popolo”

In appena una settimana la lista di “Potere al Popolo” ha raccolto in tutta l’area metropolitana di Torino tantissime firme, molte più del necessario, per essere presente alle elezioni politiche del 4 marzo. Dopo aver raccolto di slancio le firme necessarie “Potere al Popolo” indice una conferenza stampa per sabato 27 gennaio, ore 12,00 presso il Circolo Arci “La Poderosa” in Via Salerno, 15/a, Torino di presentazione dei tre capolista: Simone Ciabattoni per la Camera Piemonte 1-01; Nicoletta Dosio per la Camera Piemonte 1-02; Gianluca Vitale per il Senato Piemonte 1. Alla Conferenza Stampa saranno presenti inoltre i candidati dei collegi plurinominali e uninominali Camera e Senato della lista “Potere al Popolo” presente nei diversi collegi dell’area metropolitana di Torino.

                                “Potere al Popolo” di Torino

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COMUNICAZIONE AI LETTORI

In vista delle prossime elezioni politiche il quotidiano “il Torinese” pubblicherà gratuitamente in questo spazio interventi, comunicati e notizie inviatici da candidati o esponenti politici di movimenti e partiti. Scrivere a: edizionibest@libero.it

CLUB 84, SOSPESA L’AUTORIZZAZIONE ALLO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA’ DI INTRATTENIMENTO

Sospesa per il Club 84, il locale di corso Massimo D’Azeglio nel Parco del Valentino, l’autorizzazione a ospitare attività di intrattenimento con musica e danze. Il provvedimento è stato assunto a seguito di controlli amministrativi e della revoca dell’agibilità tecnica della struttura da parte della Commissione comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, alla quale sono state segnalate per alcune parti della costruzione difformità edilizie.L’agibilità tecnica dei locali costituisce infatti presupposto necessario al rilascio dell’autorizzazione allo svolgimento delle attività di intrattenimento.

BLOCCO PER LE AUTO DIESEL FINO ALLA CLASSE EURO4: DA SABATO NON POSSONO CIRCOLARE

A partire da sabato 27 gennaio, le auto diesel con classe emissiva fino ad Euro 4 compreso non potranno circolare in città. Il ritorno dei valori di Pm10 sopra la soglia d’attenzione ha fatto scattare di nuovo il livello “arancio”, come è previsto dal protocollo regionale. Pertanto, sabato e nei giorni seguenti (e fino al rientro delle condizioni di inquinamento dell’aria sotto i livelli indicati dall’Unione europea), è in vigore a Torino il blocco dei veicoli privati Diesel Euro 0,1,2,3,4 e benzina, gpl e metano Euro 0, dalle 8:00 alle 19:00 per i mezzi adibiti al trasporto persone; per i veicoli adibiti al trasporto merci (stesse classi emissive di quelli per trasporto persone, cioè diesel Euro 0-4 più benzina/gpl/metano Euro 0) il blocco è dalle 8:30 alle 14:00 e dalle 16.00 alle 19:00 nei giorni feriali e dalle 8.30 alle 15.00 e dalle 17.00 alle 19.00 nei giorni festivi e al sabato.

L’aldiqua

Da sei mesi a questa parte la signora Cristina Giordano era solita aggiornare il profilo Facebook del figlio Luca Borgoni, deceduto la scorsa estate sul Cervino. Le foto e i post pubblicati a nome suo erano un modo per tenerlo ancora in vita e conservare un contatto con gli amici. Qualche giorno addietro, il social network le ha bloccato l’accesso: la pagina è diventata commemorativa, così come prescrive il regolamento, dunque non può più essere modificata. Per ovviare a tale procedura, il titolare dell’account in vita dovrebbe nominare un contatto erede, cosa cui Luca non aveva provveduto a fare. La vicenda ha naturalmente commosso e suscitato commenti di varia natura. Sia pure in sintesi, si può utilizzare un approccio psicologico per comprendere meglio le dinamiche interiori e suggerire qualche elemento di riflessione.L’idea della morte come fine definitiva e totale della vita non trova spazio consapevole nella mente umana. Il nostro Io ha una capacità limitata di rappresentarsi la propria dissoluzione. Anche se la intendiamo come un evento razionalmente comprensibile, possiamo pensare alla morte in termini razionali, ma non siamo in grado di concepirla sul piano emotivo. Posto di fronte a questo evento tanto ineluttabile quanto inconcepibile, l’essere umano può mettere in atto un duplice meccanismo di difesa. Il primo consiste nel credere di poter continuare a vivere senza mai morire veramente. È la posizione delle dottrine che sostengono l’immortalità dell’anima, destinata a un nuovo e superiore ciclo di vita. Freud sostiene che tale idea di immortalità rappresenti una difesa estrema dal lutto: solo così l’Io riesce a mettere sotto controllo l’angoscia che comporta la fine dell’esistenza – personale o dei propri cari.Un secondo meccanismo consiste nel rifiutare l’esistenza di un mondo ultraterreno, propugnando il dissolvimento dell’uomo nel nulla eterno di foscoliana memoria. Una negazione paradossale, in quanto la mente umana, essendo una struttura finita, non può rappresentarsi nulla che sia infinito.

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L’uomo del Duemila ha la stessa incapacità di concettualizzare la morte che aveva l’uomo del Pleistocene. Le incisioni rupestri delle grotte di Lascaux o di Altamira, che avevano un ruolo centrale nelle pratiche religiose, erano probabilmente un modo per stabilire un contatto con la vita ultraterrena. Ritroviamo questo tipo di pensiero figurativo presso gli Egizi: i defunti giunti nell’aldilà avrebbero potuto essere confortati dalle riproduzioni degli oggetti a loro più cari e usuali. Ma la necessità di immaginare e visualizzare un’esistenza dopo la morte appartiene a tutti i popoli e culture antiche. L’uomo del Duemila non ha più a disposizione le pareti scabre di una caverna o di una piramide. Nel corso del XX secolo, inoltre, si è osservata una progressiva rimozione della morte dalla coscienza collettiva. L’aldilà raffigurato dalle civiltà passate ha perduto nella cultura “occidentale” attuale ogni connotato religioso e filosofico. Il rapporto con la morte sta cambiando in termini di peso, di significato, e i social media fungono in questo senso da cartina al tornasole. Le moderne tecnologie telematiche offrono oggi un affascinante muro virtuale, immateriale, senza limiti apparenti. L’esposizione pubblica del dolore e del lutto privato è diventata, ormai, una tendenza consolidata. Recente è stato il caso di Antonella Clerici che ha condiviso in Rete la notizia della morte del proprio cane, ottenendo una partecipazione considerevole di followers con gran dispendio di emoticon e faccine piangenti. Gli esempi di questo genere di esibizionismo, tipico dei personaggi pubblici più seguiti, non mancano. Drammatiche sono invece le immagini dei bambini uccisi dalla guerra in Siria, quella del piccolo Aylan annegato su una spiaggia turca, dei migranti morti in mare, delle esecuzioni messe in scena da Daesh. Tralascio qui il discorso riguardante il dark web, che propone video estremi e ripugnanti, realtà di portata più limitata. In ogni caso, la novità dell’età contemporanea sta proprio nello sdoganamento della morte come rappresentazione pubblica, nella collettivizzazione dell’esperienza del lutto e della sofferenza, nel segno del cosiddetto spirito social. Queste immagini, tuttavia, colpiscono l’emotività popolare solleticando un voyeurismo fine a se stesso e, solo raramente, scuotono le coscienze. Commentato e condiviso il post, versata la lacrimuccia d’ordinanza, si chiude la pagina e si prosegue la giornata. La partecipazione e i sentimenti di solidarietà appaiono tanto solerti quanto superficiali. Prevale un’opera di rimozione massiccia e, pare, piuttosto efficace. La Rete induce una percezione della morte che finisce per svuotarsi del suo senso più profondo.

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Dobbiamo evitare di cadere nella tentazione di esprimere un giudizio sul comportamento della signora Cristina che, mediante Facebook, non vuole lasciare andare Luca. La morte di un figlio è la tragedia più grande che possa accadere a un essere umano: l’elaborazione del lutto percorre strade impervie e difficoltose, talora inadeguate, sovente incomprensibili. In altri termini, si fa quel che si può. Lo sguardo degli sconosciuti è allora desiderato e inseguito per ottenere attenzione sulla propria condizione, per ricevere una testimonianza di vicinanza, un cenno di conforto che possa alleviare in qualche modo una sofferenza altrimenti indicibile. Tale comportamento, però, è anche la prova che la morte non è più un tabù da nascondere o metabolizzare nell’ambito della sfera privata, bensì un fatto pubblico: un evento condiviso non solo insieme ai propri cari, ma con utenti anonimi senza voce né corpo. Intesa e fruita in questo modo, la Rete diventa un aldiqua volto a consolare e rassicurare chi resta, garantendo un simulacro di immortalità a chi non c’è più. Non potendosi risolvere, il mistero angosciante della morte si dissolve per divenire una fantasia di sopravvivenza magica. Sotto i nostri occhi sta avvenendo un cambiamento di mentalità le cui linee evolutive sono ancora troppo difficili da delineare. Posta di fronte alla morte, la mente umana sta predisponendo nuovi meccanismi di difesa – o semplicemente aggiornando quelli consolidati.Restano da fare due brevi considerazioni. Facebook non va anzitutto considerato ingenuamente come uno spazio bianco neutro: La Facebook Inc. è un’azienda quotata in Borsa, un Grande Editore che, traendo guadagno principalmente dalla pubblicità, imposta di conseguenza le proprie strategie commerciali. La seconda riflessione riguarda proprio l’idea della morte cui accennavo sopra, che non andrebbe rimossa, ma pensata come parte della vita, di cui rappresenta non il termine, bensì il compimento. Il considerare la morte come condizione per vivere una vita piena e ricca di senso appartiene a tutta la cultura filosofica, da Seneca a Montaigne, da Spinoza ad Heidegger. Abbiamo a disposizione un tempo limitato, ogni esperienza e ogni persona amata sono preziose proprio in virtù della propria fuggevolezza.

 

Paolo Maria Iraldi

Allegri: “Siamo una squadra diversa dal Napoli. Conta portare a casa il risultato”

Massimiliano Allegri minimizza a proposito del confronto tra il gioco della Juventus, un po’ appannato, e quello del Napoli dopo la vittoria di misura dei bianconeri: “Non ero infastidito per le critiche – dice all’Ansa il ct bianconero – si fanno un sacco di chiacchiere: io ho solo detto che ciò che conta è portare a casa il risultato. Siamo una squadra diversa dal Napoli, dalla Roma e anche dal Tottenham, che unisce fisico e tecnica. Ma il Napoli non è una squadra fisica, è molto tecnica, loro oltre ad avere un bel gioco ottengono ottimi risultati. Quest’anno ha vinto 4 volte per 1-0 nelle prime 20 partite, cosa che non aveva mai fatto. E spero che non imparino velocemente”.

Per la prima volta in Italia: sindrome di Brugada, interviene il robot chirurgo

E’ una malattia geneticamente determinata che predispone allo sviluppo di disturbi del ritmo cardiaco anche gravi, che possono provocare morte improvvisa

Per la prima volta in Italia è stato effettuato un intervento di ablazione su un paziente affetto da sindrome di Brugada mediante l’utilizzo del sistema robotico Stereotaxis, eseguito presso l’ospedale Mauriziano di Torino. Si tratta del primo caso al mondo di questo tipo di ablazione, già raro di per sé, ad essere eseguito con metodica robotica. Presso il reparto di Cardiologia dell’ospedale Mauriziano di Torino, diretto dalla dottoressa Maria Rosa Conte, é stato realizzato dal dottor Stefano Grossi su un paziente di 47 anni di Torino. La sindrome di Brugada é una malattia geneticamente determinata che predispone allo sviluppo di disturbi del ritmo cardiaco anche gravi, che possono provocare morte improvvisa. La prevalenza nella popolazione del pattern Brugada all’elettrocardiogramma é dello 0,4%, di cui 0,9% nei maschi e 0,1 nelle femmine. In Piemonte si può calcolare che ci siano circa 15000 – 20000 persone portatrici dell’anomalia. Le manifestazioni della SB si presentano più frequentemente in giovani maschi (con rapporto maschi/femmine di 8:1) con età compresa tra 30 e 40 anni. In letteratura sono tuttavia descritti casi in un ampio range di età (6-77 anni). Gli eventi aritmici della malattia si presentano solitamente di notte, caratteristica per la quale questa patologia viene chiamata con nome diverso in varie regioni asiatiche: “Lai Tai” (morte nel sonno) in Thailandia, “Bangungut” (urlo seguito da morte improvvisa durante il sonno) nelle Filippine, “Pokkuri” (morte improvvisa ed inaspettata durante la notte) in Giappone. Fortunatamente solo una piccola parte dei soggetti affetti é davvero a rischio di arresto cardiaco. L’insorgenza di febbre elevata così come l’assunzione eccessiva di bevande alcoliche o di cibo possono costituire l’elemento scatenante un evento avverso. Alcuni pazienti vengono giudicati ad alto rischio sulla base sia di sintomi d’allarme, quali svenimenti e batticuore anomalo, sia di test diagnostici specifici come lo studio elettrofisiologico.   In questi casi, fino a poco tempo addietro, la terapia era costituita dall’impianto di un defibrillatore in grado di interrompere le aritmie gravi mediante l’erogazione di uno shock elettrico nel cuore, salvando la vita al paziente. Interventi frequenti del dispositivo possono tuttavia essere disagevoli per il paziente, impattando negativamente sulla qualità di vita e sull’equilibio psicologico.

Ora è stata sviluppata in parallelo una terapia differente per i pazienti affetti che si propone di distruggere, mediante ablazione, le cellule del cuore malate, responsabili dei disturbi del ritmo. Queste cellule sono situate sulla superficie esterna della parte alta del ventricolo destro (infundibolo) e possono essere raggiunte da un catetere ablativo mediante una piccola puntura sotto lo sterno. L’eliminazione del tessuto alterato mediante riscaldamento determina la scomparsa dei segni elettrocardiografici della malattia e la soppressione della possibilità di provocare aritmie in questi soggetti. Il sistema robotico a navigazione magnetica Stereotaxis si é dimostrato particolarmente idoneo a questo tipo di procedura, grazie alle sue doti di grande maneggevolezza e atraumaticità.

La procedura ha avuto successo ed il paziente é stato dimesso il giorno seguente in buona forma fisica.

 

“Non mi faccio visitare da un negro”

DALLA LOMBARDIA

Una paziente che si era presentata nell’ambulatorio della guardia medica di Cantù, alla vista di un medico di colore ha detto: “Non mi faccio visitare da un negro” , e se n’è andata. Lui è il dottor Andi Nganso, di 30 anni, originario del Camerun e da 12 anni in Italia. Il medico ha postato su Facebook: “Ti ringrazio. Ho un quarto d’ora per bere un caffè”.