Andrea Vecera, il torinese cittadino del mondo
Il mondo del design rappresenta un fiore all’occhiello nel capoluogo subalpino anche grazie alla presenza di giovani designer come Andrea Vecera che, nonostante la sua giovane età, ha già ampiamente dimostrato il suo talento realizzando numerosi progetti. Conseguita una laurea in Design industriale alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, oggi è impegnato nel campo del product design, cui è approdato dopo gli inizi quale progettista grafico. Nel 2006, quasi alla fine del corso di laurea, Vecera giunse a Milano, dove svolse un tirocinio nello studio di Giulio Iacchetti e Matteo Ragni. A quegli anni risalgono i suoi disegni per la Guzzini e le sue due proposte, di cui una dal titolo ” Espressioni pizzesche”, originali piatti per pizza. Unico e duraturo anche il suo contributo per la comunicazione visiva relativa alle rassegne culturali del Sistema Bibliotecario dell’area Metropolitana Torinese. Ad Andrea Vecera si deve la creazione del personaggio di Melvil Dewey, capostipite di tutti i bibliotecari moderni, ideatore del celebre sistema di classificazione decimale che, sulle pagine della brochure, ha presentato la nuova edizione della rassegna di incontri nelle tredici Biblioteche civiche dell’ Area
Nord Ovest della Città Metropolitana Torinese. Dopo averle idealmente visitate, con il suo antico velocipede, prima, e con un avveneristico skateboard fluttuante, dopo, lo fa ora in groppa ad una fidata lumaca, per ricordarci che leggere rappresenta un piacere che va assaporato lentamente, dedicando il tempo e lo spazio giusti, soprattutto in un’epoca digitale come la nostra, in cui la lettura sta diventando, purtroppo, sempre più superficiale e incostante.
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Il giovane designer torinese ha anche realizzato recentemente la comunicazione visiva ed un originale segnalibro per la rassegna dal titolo “Al di là del muro” che, entrata nel vivo, si articola in un ricco calendario di iniziative per celebrare il quarantennale dell’abbattimento del muro del manicomio di Collegno e l’approvazione della legge Basaglia, che decretò la chiusura degli ospedali psichiatrici. Il 2018 per Vecera è, poi iniziato, all’insegna di un nuovo progetto grafico studiato ad hoc per la rassegna dal titolo “Musica e letteratura”, in collaborazione con la Biblioteca & Archivio della Città di Chieri e l’ Accademia dei Solinghi. Vecera ha anche disegnato l’originale scacchiera Paperloo (Moglialab), esposta e in vendita presso Interni Bonetti, in occasione del “Natale degli artisti”, da poco concluso. Ancora più recente e tuttora in corso è il suo progetto per la realizzazione dell’arredamento interno di un ristorante nel centro di Torino, di prossima apertura. Se la creatività è, come afferma il saggista Arthur Koestler, l’arte di sommare due e due ottenendo cinque, Andrea Vecera è un artista assoltamente creativo, che è stato capace di rompere gli schemi, trovando nella natura quelle eccezioni che ella fornisce a qualsiasi regola.
Mara Martellotta
Lega, Salvini in Piemonte
COMUNICAZIONE
In vista delle prossime elezioni politiche il quotidiano “il Torinese” pubblica gratuitamente in questo spazio interventi, comunicati e notizie inviatici da candidati, segreterie o esponenti politici di tutti i movimenti e partiti. Scrivere a: edizionibest@libero.it
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Proseguono gli appuntamenti del segretario federale e candidato premier Matteo Salvini, che farà tappa, nella giornata di sabato 10 febbraio, in tre diverse città del Piemonte. Ad accompagnarlo, il segretario del Piemonte e candidato alla Camera, Riccardo Molinari
Un sabato ricco di appuntamenti per la Lega e per il suo segretario federale, Matteo Salvini, che prosegue la propria campagna elettorale in tre diverse città del Piemonte, accompagnato in tutte le tappe dal Segretario Nazionale e candidato alla Camera, Riccardo Molinari. La giornata di sabato 10 febbraio inizierà infatti con l’incontro tra il candidato premier al Cinema Monviso di Cuneo, in via XX Settembre, alle ore 10.30.
Salvini si sposterà poi a Novi Ligure, per incontrare nel primo pomeriggio, attorno alle 14, i lavoratori dell’Ilva ed i trasportatori, riuniti dinnanzi all’entrata della fabbrica. La giornata di eventi si concluderà poi a Novara, a partire dalle 16, in piazza Puccini, dove il segretario federale della Lega incontrerà i cittadini ed i candidati alle prossime elezioni politiche.
L’estro creativo dell’artista è sì qualcosa di innato, ma raggiunge la sua piena espressione grazie allo studio e all’impegno, alla ricerca tecnica e alla passione. Tutto questo è ben presente nelle opere di Marco Appicciafuoco, scultore e non soltanto, che dà all’arte un valore aggiunto, attribuendole una visione più vasta, dove materia e forma divengono oggetto di una concettuale transustanziazione ecologica ambientale e antropologica. Appicciafuoco, teramano,
classe 1970, considerato vicino alla “transavanguardia”, traduce in arte l’ alterazione fisica dei materiali attraverso sollecitazioni e tecniche, come l’incisione, la pressione meccanica, la combustione e l’irradiazione di luce, con un occhio di riguardo ai temi quanto mai attuali delle emergenze ambientali e degli equilibri ecologici da salvaguardare. Insomma, arte intesa anche come messaggio sociale, come invito a riflettere sul rapporto tra progresso
tecnologico e tutela dell’ambiente. L’originalità di Appicciafuoco è stata ben sottolineata dal critico Franco Speroni: “le sue opere abitano un crinale dove il quadro, la scultura, la composizione polimaterica, l’oggetto d’arredo, nella sua accezione manierista di monumento miniaturizzato, si confondono tra loro rendendo insufficienti le distinzioni
paradigmatiche alle quali siamo stati abituati”. I materiali impiegati (superfici riflettenti metalli e luci, o più tradizionali, come la ceramica) fanno rivivere forme e flussi vitali degli ambienti primigeni e vitali : i pendii montani, i profili delle cime, i flussi d’acqua che fondano valli superficiali e antri sotterranei, le stratificazioni geologiche, le cromie e le ossidazioni delle pietre. “Nelle sue opere – evidenzia ancora Speroni – i saperi delle tecniche artigianali insieme alla percezione del suo territorio non determinano strutture chiuse e nostalgiche ma catalizzatori emotivi che trasformano la storia vissuta in qualche altra cosa che sta accadendo, come ci fosse una metamorfosi in corso. Per questo si può parlare di oggetti emozionali. L’argilla, il grès, il vetro, l’acciaio, la luce, che Marco usa, danno ai suoi lavori aspetti mutanti che stimolano vie di fuga laterali, al di là di ogni chiusura simbolica dentro significati predeterminati”.
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NOTE BIOGRAFICHE
Marco Appicciafuoco nasce a Teramo nel 1970, si diploma presso Istituto Statale d’Arte F. A. Grue di Castelli e a livello universitario, matura il grado più elevato dell’alta formazione artistica presso l’Accademia di belle Arti dell’Aquila. Segue con attenzione le varie ricerche estetiche della contemporaneità, attraverso un continuativo lavoro di ricerca, sperimentazione e confronto. Partecipa a diverse esposizioni, personali e collettive, nazionali e internazionali e collabora con autori come: Luigi Ontani, Michelangelo Pistoletto, Sandro Chia e Enzo Cucchi, di seguito conosce Ettore Sottsass, Johanna Grawunder e così via ricevendo consensi, premi e riconoscimenti professionali. Molto importante è da ritenere la sua lunga permanenza a Castelli (Te) e Daniela Faiani con cui vive e da sempre condivide e affianca le sue molteplici collaborazioni ed esperienze artistiche.
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Informazione commerciale
DALLA PUGLIA
È morto a 86 anni, nell’infermeria provinciale dei Frati Minori Cappuccini, presso il convento di San Giovanni Rotondo, frate Eusebio Notte da Castelpetroso (Isernia). Per cinque anni, dal 1961 al 1965, fu assistente personale di Padre Pio. L’ufficio Stampa dei Frati Minori scrive in un comunicato che con Padre Pio frate Eusebio “stabilì un rapporto di profondo affetto filiale e grande confidenza”. I funerali si tengono oggi nel santuario di Santa Maria delle Grazie con la funzione religiosa celebrata da frate Maurizio Placentino, ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini della Provincia religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio.
Venerdì 9 febbraio, alle 21, sul palco dell’Auditorium “Borelli” di Boves (Cn) la compagnia “Il Teatrino al forno del pane “Giorgio Buridan” presenterà lo spettacolo teatrale “Cleonice” a cura di Maria Silvia Caffari. L’evento è organizzato dalla Scuola di Pace di Boves. Il testo dello spettacolo è fedele al libro di Nino Chiovini “Classe III B: Cleonice Tomassetti, vita e morte” (Edizioni Tararà). In scena andranno Maria Silvia Caffari e Mario Cottura. Luci, proiezioni e suoni saranno curate da Claudio Berta, Gregory Gubbini e Teresio Marino mentre le fotografie e l’interpretazione visiva del percorso sono state scelte da Fabio Ranieri e dalla stessa Caffari utilizzando quelle di repertorio dell’archivio della Casa della Resistenza di Fondotoce e di quello privato Tomassetti. Cleonice Tomassetti, detta Nice, venne fucilata dai nazisti il 20 giugno del ’44 a Fondotoce (Vb) . Aveva 33 anni e morì, unica donna, insieme ad altri 41 antifascisti. Penultima di sei fratelli, era nata il 4 novembre 1911 a Petrella Salto, nella frazione di Capradosso, un villaggio sulle montagne tra il Lazio e l’Abruzzo. Donna di straordinarie scelte, dal suo piccolo paese andò a Roma e in seguito a Milano e sulle sponde piemontesi del lago Maggiore, nell’ultima scelta che la condurrà alla morte: unirsi ai combattenti per la libertà. La fotografia del corteo dei martiri di Fondotoce la ritrae in prima fila. Sono 42 uomini e una donna che vanno a morire. I nazifascisti li fanno sfilare sul lungolago di Intra e poi, paese per paese, fino al luogo della fucilazione. Due prigionieri, davanti, reggono un cartello: “Sono questi i liberatori d’Italia oppure sono i banditi?”. Cleonice è in mezzo, sotto la scritta. Uno solo dei 43 si salverà, ferito. Carlo Suzzi, sopravvisse per miracolo,tornò a unirsi ai partigiani della divisione “Valdossola” e scelse il nome di battaglia “Quarantatré”; e poté testimoniare come questa donna straordinaria si comportò: “Bisognava vedere il coraggio di questa ragazza, che durante il percorso ripeteva a tutti: “Mostriamo a questi signori come noi sappiamo morire”. E lei per prima è caduta da eroe”. Carlo Suzzi, l’allora diciottenne sopravvissuto alla fucilazione, è scomparso all’età di 91 anni, nel luglio 2017.
Marco Travaglini
Milena Milani a cento anni dalla nascita
I suoi romanzi rappresentano una delle più originali espressioni del 900 italiano
La nostra collaboratrice Giuliana Romano Bussola (nella foto a colori) ha tenuto una interessante conferenza, il 4 febbraio, alla fortezza del Priamar di Savona dove prosegue la prestigiosa mostra dedicata a Milena Milani, nel centenario della nascita, a cura di Carla Bracco e di Renata Guga Zunino nipote ed erede della geniale scrittrice – pittrice. La bella Mostra (dal 16 dicembre 2017 al 18 febbraio 2018) oltre alle opere della Milani ne offre molte dei grandissimi artisti che vissero con lei la stagione d’oro delle avanguardie ad Albisola, è quindi una straordinaria occasione per veder riuniti, tra i tanti, i nomi di Lucio Fontana, Giuseppe Capogrossi, Roberto Crippa, Emilio Scanavino, Alexander Calder, Ernesto Treccani, Franco Gentilini, Roberto Bricalli, Francesco Petrollo, Antonio Sanfilippo, Remo Bianco, Galliano Mazzon e Arturo Martini. Giuliana Bussola ha trattato con competenza e passione l’aspetto di Milena scrittrice a partire dal romanzo “la ragazza di nome Giulio” che, trattando temi ritenuti scabrosi agli inizi degli anni 60, le costò una denuncia per oscenità, poi si capì che le pagine in cui domina l’Eros sono necessarie al dipanarsi del racconto per mettere a nudo il vissuto della protagonista destinata a trascinarsi ineluttabilmente in squallide situazioni.
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Intrisi di psicanalisi e di esistenzialismo, tanto che Sartre la definì “Scrittrice esistenzialista italiana” nonostante l’esistenzialismo della Milani non fosse quello ateo di Sartre poiché affine a Kierkegaard e a Gabriel Marcel, i suoi romanzi rappresentano una delle più originali espressioni del 900 italiano per il coraggio, la sincerità, la forma fluida e l’originalità stilistica. Bussola ha inoltre sottolineato l’amicizia sincera e costruttiva con Milena, nata sul finire degli anni 50 e proseguita fino a poco prima della sua scomparsa, ricordando quando ad Albisola passeggiavano sulla spiaggia parlando di pittura e poesia. La relatrice ha voluto ringraziare Milena e la sorella Ada Zunino, gallerista e madre di Guga, che le diedero la rara opportunità di conoscere e frequentare, ancora giovanissima, tutti i più importanti artisti, ormai mostri sacri, di molti dei quali divenne amica intervistandoli e scrivendo articoli su di loro iniziando così la bella avventura di critica d’arte. L’incontro è terminato con i commenti di Carla Bracco e di una spumeggiante Renata Guga Zunino al tavolo con Giuliana Bussola.
Le preoccupazioni non erano mancate negli anni passati per la situazione del “Palatino” il mercato coperto dell’abbigliamento a Porta Palazzo, dove i commercianti lamentavano il degrado e gli scarsi incassi. Ora la Giunta comunale ha approvato la delibera che dà il via al primo atto propedeutico a un bando a evidenza pubblica per il rilancio della struttura di Fuksas di piazza della Repubblica 25.Nei giorni scorsi, informa attraverso una nota Palazzo Civico, la cooperativa ha espresso all’Amministrazione comunale la volontà di procedere all’indizione di un bando a evidenza pubblica per individuare un nuovo socio cooperatore interessato a ottenere l’assegnazione degli spazi liberi al fine di riqualificare l’intera struttura. “Le attività attualmente ospitate al piano terreno saranno trasferite al primo piano per lasciare spazio a un pubblico esercizio di somministrazione di alimenti e bevande. Al secondo piano sarà allestita un’area destinata alla realizzazione di eventi culturali, formativi o di interesse per la collettività: lo spazio dovrà essere a disposizione, gratuitamente, del territorio e in particolare della Città”. Cambiamenti in vista anche per la gestione del parcheggio, che non competerà più alla Città ma sarà affidata alla cooperativa. Parte degli stalli, 55, saranno adibiti a posteggio pubblico, gli altri saranno a disposizione delle attività commerciali. La Giunta ritiene che “la riqualificazione del fabbricato che ospita il Mercato Coperto III di Porta Palazzo contribuirà allo sviluppo commerciale del quartiere”
(Foto: MuseoTorino)
Il jazz secondo Gianni Basso
La storia del jazz secondo uno dei più grandi esponenti del jazz italiano, raccontata dalle parole di Sandra Scagliotti e dalle musiche del trio di Fulvio Albano
Gianni Basso è considerato uno dei più grandi esponenti del jazz italiano. A partire dagli anni ’60 è uno dei maggiori e più richiesti session man a livello mondiale: ha fatto parte di big band di primo piano come la Kenny Clarke/Francis Boland Big Band, la Maynard Ferguson Big Band e la Thad Jones Big Band e vanta collaborazioni illustri con Chet Baker, Gerry Mulligan, Lee Konitz, Phil Woods. È richiesto anche da grandi artisti pop – come Mina, ad esempio – e con la sua grande capacità di didatta è il “mentore” di molti jazzisti di oggi: Dado Moroni, Fabrizio Bosso, Flavio Boltro, ecc… “Il jazz secondo Gianni Basso” è il libro di Sandra Scagliotti e Fulvio Albano dedicato al grande musicista astigiano morto nel 2009 a 78 anni. Il libro racconta le storie e la musica di Gianni Basso e dei grandi protagonisti del jazz degli ultimi 60 anni. Ad accompagnare i ricordi e i racconti di Sandra Scagliotti, la musica del trio del fondatore del Jazz Club Torino e direttore della Torino Jazz Orchestra, Fulvio Albano.
Formazione
Fulvio Albano, sax tenore
Eleonora Strino, chitarra
Enrico Ciampini, contrabbasso
Costo concerto e cena: 30 euro
Dopo le ore 22: 12 euro
Info e prenotazioni
Tel: 011.543070 – E-mail: info@osteriarabezzana.it
VENERDI’ 16 FEBBRAIO 2018 ore 18
L’ANTISEMITISMO OGGI
Venerdì 16 febbraio alle ore 18 nella sede della Fondazione Camis De Fonseca (Via Pietro Micca, 15, scala A), Alberto GIANNONI giornalista e Davide ROMANO, portavoce della Comunità ebraica di Milano, discuteranno sul tema “ANTISEMITISMO E ANTI-ISRAELISMO: È ORA DI FARE I CONTI CON QUANTO STA SUCCEDENDO IN ITALIA”,prendendo spunto dal loro libro “LE RETI DEI NUOVI ANTISEMITI”, edito da Il Giornale. Non importa se siamo cristiani, atei o musulmani. Un fatto è certo: gli ebrei sono un termometro, e misurano la febbre della società in cui vivono. Se gli ebrei soffrono, la libertà di religione e di pensiero è in pericolo per tutti e dobbiamo preoccuparci. È la storia a insegnarlo, e puntualmente: da Hitler a Stalin le cose sono andate così. Incontro organizzato in collaborazione con la Fondazione Camis De Fonseca.
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LUNEDI’ 26 FEBBRAIO 2018 ore 18
“DIECI COSE DA SAPERE SULL’ECONOMIA ITALIANA
PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI”
di Alan FRIEDMAN
Lunedì 26 febbraio alle ore 18 al Centro Congressi dell’Unione Industriale (Via Vela, 17), Alan FRIEDMAN presenterà il suo nuovo libro “DIECI COSE DA SAPERE SULL’ECONOMIA ITALIANA PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI”, edizioni Newton Compton. Avrò mai una pensione? L’Europa ci aiuta o ci danneggia? Chi paga il salvataggio delle banche? Capire come funziona l’economia è fondamentale se vogliamo comprendere i meccanismi che regolano i rapporti tra noi e lo Stato e prendere le giuste decisioni per la nostra famiglia e per il nostro futuro. Il libro di Alan Friedman è un libro scritto con un linguaggio comprensibile, lontano da quello degli addetti ai lavori, indispensabile per tutti coloro che non vogliono essere più strumentalizzati dagli imbonitori della politica. Numeri, cifre, e statistiche reali per rispondere con la verità dei fatti a chi promette facili soluzioni, per controbattere ai politici che lanciano proclami e mentono su questioni importantissime: perché l’Italia non cresce più? Perché non crea più posti di lavoro? Perché gli italiani sono i più tassati d’Europa? Di quale politico italiano ci si può fidare di più?
Prenotazione obbligatoria al 3488134847 anche con sms, bisogna però affrettarsi perchè i posti disponibili stanno terminando!
Centro “Pannunzio” – via Maria Vittoria 35H, 10123 Torino