redazione il torinese

Alla Casaleggio e associati non piace il giornalista Jacoboni. Lo lasciano fuori dalla porta

Che i rapporti tra grillini e giornalisti non fossero ottimali era cosa risaputa. Se ne è avuta conferma oggi quando il giornalista della Stampa Jacopo Iacoboni è tato bloccato all’evento Sum#02 della Casaleggio Associati a Ivrea. Quando il cronista è arrivato alle Officine H della Olivetti non gli è stato  permesso  l’accesso alla manifestazione, alla quale era intervenuto  nel 2017.  Lo staff dell’organizzazione gli ha “notificato” di avere ricevuto l’ordine di non farlo entrare. Fonti del M5S, scrive l’Ansa,  motivano la decisione sostenendo che l’evento è stato creato per ricordare Gianroberto Casaleggio, ma Iacoboni avrebbe insultato Casaleggio persino sul letto di morte, per una questione personale e non professionale. La Stampa definisce “inaccettabile” l’esclusione del suo giornalista, che ha ricevuto solidarietà da Pd e Forza Italia e dall’ordine professionale.

Controllo dei cani nei parchi pubblici

La polizia municipale di Torino ha effettuato controlli nei parchi per verificare la corretta custodia e conduzione dei cani. Le verifiche sono state effettuate nel parco Colonnetti e ai giardini Maiocco dai civich e  dalle guardie ecologiche volontarie Gev. Lo scopo verificare il  rispetto delle norme sull’ installazione dei microchip e il possesso dei documenti necessari. Una ventina i cani “perquisiti” e non sono state riscontrate anomalie.

Caso FinPiemonte, Ghigo: “Chiamparino tragga le sue conclusioni”

di Enzo Ghigo

Quando ero presidente della Regione, nel malaugurato caso di arresto di una persona da me nominata ai vertici di una importante società regionale, avrei tratto le mie conclusioni politiche. Mi sarei assunto la responsabilità di avere scelto una persona rivelatasi sbagliata: in politica anche le intuizioni errate costituiscono grave peccato. Che succederà ora, dopo l’arresto dell’ex presidente di FinPiemonte, scelto dalla Giunta di centrosinistra? Non oso immaginare cosa sarebbe accaduto se in questo guaio fosse incappato un governo regionale di centrodestra. Qui si parla dell’ammanco di milioni di euro di denaro pubblico, voglio ricordare che per molto meno – un paio di boxer verdi – il presidente Cota come Martin perse la cappa, con dosi abbondanti di gogna mediatica. Mi auguro che le attuali forze di opposizione in Regione ora facciano sentire la propria voce.

PD. BOETI: “BENVENUTO A SALIZZONI”

Il Partito Democratico ad un anno dalle elezioni regionali, a fronte di un centrodestra che ha già individuato un suo candidato, correva il rischio di rimanere aggrappato alla speranza di una ricandidatura di Sergio Chiamparino, ipotesi che peraltro l’interessato ha sempre smentito. Finalmente si comincia a discutere. E se il primo ad aver dato la propria disponibilità è un chirurgo di fama internazionale, una persona apprezzata e amata dai cittadini, un uomo di sinistra per il quale la politica ha sempre rappresentato un modo di stare nella società, allora dove sta il problema? Certo: bisogna ripartire dai programmi, dobbiamo capire quale coalizione costruire ma sappiano tutti bene che nel tempo della personalizzazione della politica quello che farà la differenza sarà il nome del candidato con il quale ci presenteremo ai cittadini piemontesi. E il Pd dovrebbe apprezzare il fatto che Mauro Salizzoni, come primo segno concreto della propria disponibilità, abbia scelto di candidarsi alle elezioni comunali di Ivrea. Una dimostrazione di serietà ed umiltà. Alla luce di quanto accaduto il 4 marzo, davvero il Pd pensa di potercela fare da solo alle prossime elezioni regionali? La scelta di persone che, come Mauro Salizzoni, decidono di avvicinarsi al Pd, non dovrebbe essere considerata come un’occasione per aprire una nuova fase, ristabilire un rapporto con mondi e settori della società, ritrovare sintonia con il pensare e il sentire dei piemontesi? Cosa serve per fare il Presidente della Regione? Credo serva l’onestà, la condivisione di valori ed orizzonti, la capacità organizzativa, il saper fare squadra, un livello culturale adeguato pur senza dover essere un premio Nobel, e, soprattutto la capacità di comprendere la società e le sue trasformazioni. Credo che Mauro Salizzoni corrisponda a questo profilo e così certamente altre donne e altri uomini che possono legittimamente aspirare a guidare il centrosinistra nella competizione elettorale. Diamo il benvenuto a Mauro Salizzoni. Sono certo che scoprirà che il Pd è migliore di quanto talvolta appare.

 

Nino Boeti

Vice Presidente Consiglio Regionale del Piemonte

MUSEI TORINO PIEMONTE ALLA QUINTA EDIZIONE DI “DISEGNIAMO L’ARTE”

Sabato 7 e domenica 8 aprile torna “Disegniamo l’arte”, la quinta edizione dell’iniziativa che vede protagonisti i bambini dai 6 ai 14 anni in più di 70 siti culturali del Piemonte. I piccoli abbonati e tutti i loro amici con le rispettive famiglie potranno visitare e scoprire in maniera speciale i musei della regione, disegnando con matite Faber-Castell le opere, gli spazi e le architetture che più li caratterizzano e immaginare con la loro fantasia nuovi colori e forme dell’immenso patrimonio culturale e artistico del territorio piemontese.

 

Nata nel 2014, l’iniziativa è organizzata da Abbonamento Musei Torino Piemonte, il progetto dell’Associazione Abbonamento Musei.it – che ad oggi conta circa 136.000 abbonati, oltre 250 sedi culturali convenzionate e quasi 900.000 ingressi effettuati nel 2017 con la tessera – in collaborazione con i musei piemontesi e si rivolge ai giovani possessori della tessera Abbonamento Musei Junior e tutti i loro amici. Molto più di un laboratorio museale, questo progetto è un’occasione unica per reinterpretare le bellezze del territorio, lasciandosi conquistare dall’arte del disegno, che diventa strumento di interpretazione delle collezioni, delle architetture e in generale delle suggestioni che gli spazi museali producono nei giovani visitatori. Gli abbonati Junior  e i loro amici potranno così sentirsi “piccoli artisti riproducendo gli elementi delle collezioni che più li avranno colpiti e raccontando attraverso la propria creatività il loro personale viaggio tra gioco e arte. Tra i siti culturali che saranno protagonisti dell’edizione 2018 ci sono ad esempio le preziose opere settecentesche del Museo Accorsi-Ometto che saranno lo spunto per disegnare i decori arricciati del Rococò e le forme più buffe di panciute cioccolatiere, angioletti in legno dorato o eleganti tavolini con i piedi a zampa di leone. Al Museo Nazionale del Cinema si potrà reinventare con carta e matite colorate alcuni celebri manifesti delle collezioni del museo o, nei sontuosi spazi di Villa della Regina, disegnare una Sala da Ballo immaginaria. Alla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli i bambini diventeranno piccoli architetti, divertendosi a “progettare” nuovi edifici mentre, mentre a CAMERA Centro Italiano per la Fotografia, sperimenteranno la possibilità di modificare un’immagine attraverso l’introduzione di un semplice elemento cromatico, scoprendo la forza espressiva del colore. La GAM di Torino propone invece un viaggio nel tempo e nello spazio tra i capolavori presenti nel rinnovato allestimento della collezione permanente, guidati dai pittori Massimo d’Azeglio, Fontanesi e Delleani.

 

Sono previste attività all’aperto nei giardini della Reggia di Venaria, alla scoperta delle fioriture primaverili, o nel magnifico parco all’inglese che circonda il Castello di Miradolo, per rielaborare con la propria fantasia alberi e piante secolari.

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Nel cuneese, tra i numerosi musei aderenti della Provincia Granda, i bambini e le loro famiglie saranno accolti dall’antica dimora rinascimentale di Casa Cavassa e  dal Castello dei Principi d’Acaja a Fossano dove, sotto una volta affrescata con unicorni, meduse, centauri e arpie, i piccoli diventeranno artisti per disegnare per realizzare la loro speciale grottesca.A Vercelli, il Museo Leone, il Museo Borgogna e quello del Tesoro del Duomo propongono attività interconnesse da una sede museale all’altra, per cimentarsi nella creazione di tre originali cartoline della città, attraverso le suggestioni di opere e reperti conservate nei musei. Tante altre ancora sono le originali proposte dei musei che diventano l’occasione per scoprire o riscoprire il patrimonio museale della nostra regione. Il progetto è sviluppato in partnership con lo sponsor tecnico Faber-Castell, azienda leader nella produzione di articoli per il disegno e la pittura che da sempre sostiene il mondo delle belle arti e che mette a disposizione dei musei la fornitura dei materiali da disegno necessari per la realizzazione dell’attività.

Per i costi e le modalità di partecipazione è possibile consultare il programma dettagliato sul sitowww.abbonamentomusei.it o chiamare il numero verde 800.329.329.

La prenotazione è sempre obbligatoria al numero o all’indirizzo email di riferimento del museo indicato nel programma.

#sfidAutismo18

Torna la Campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi #sfidAutismo18 di FIA – Fondazione Italiana Autismo, per contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone con sindrome delle spettro autistico e delle loro famiglie, sostenere la ricerca scientifica al fine di individuare sempre più precocemente l’autismo e di scoprire nuovi interventi per curarlo. Dal 2 al 15 aprile sarà possibile partecipare alla raccolta fondi destinata a finanziare 10 progetti di ricerca scientifica e inclusione scolastica. Confidiamo nella tua adesione e nella tua preziosa partecipazione in termini di passaparola fra nella tua rete di conoscenze. Tutte le info a seguire. Un caro saluto

Lo staff di ANGSA Piemonte sez. di Torino Onlus

Caleidoscopio rock anni 60. Meteore psych e garage in USA

Garage rock, psychedelic rock e generi affini?

Gran parte della rock music frenzy era riconducibile a quella straordinaria linfa vitale che era la British invasion, spinta con ondate progressive ed incalzanti dai tours dei Beatles e dei Rolling Stones; questi giovincelli inglesi poco più che ventenni che, oltre a scatenare i sogni e le fantasie di schiere di ragazze teenagers delle famiglie americane, avrebbero aperto le paratie di una vera e propria cascata di musica a stelle e strisce, estesa dalla costa pacifica a quella atlantica, da San Francisco a Boston, da New York a Seattle. Tra il 1964 ed il 1965, grazie ai concerti di quei “Fab Four” e “Stones”, la strada era già chiaramente tracciata; l’area del Midwest americano (tra Ohio, Michigan, Minnesota, Iowa, Illinois, Indiana, fin quasi al Colorado e all’Oklahoma) divenne terreno fertile per la nascita di una nuova forma di rock dai toni più crudi, grezzi e “home made”: il garage rock. Prendeva le mosse dalla scia del rock & roll e inglobava l’apporto del British Invasion rock, ma trasformandolo in un prodotto realizzabile da un vasto bacino di musicisti e fruibile da un variegato pubblico; le chitarre diventavano aggressive e distorte, la voce ringhiante, i testi più graffianti, sfacciati e diretti. La fiammata fu veloce ed improvvisa, l’ascesa travolgente; ma altrettanto rapido fu il declino, tanto che molte bands ebbero carattere di meteore ed entrarono nell’oblio già al giro di boa degli anni Settanta. In parallelo, la metà degli anni Sessanta vide l’affermarsi del movimento psichedelico, che impregnava il rock di particolari caratteristiche: la forma musicale ed il rapporto testo-musica assumevano fattezze fluide, venivano assorbiti suoni dell’area indiana e orientale, si sperimentavano novità pionieristiche nelle sale di registrazione, si ricorreva anche all’uso di chitarre “fuzz-toned” e alla stratificazione sonora con effetti di eco e di riverberi multipli. L’area californiana irradiò il verbo dello psychedelic rock in tutti gli Stati Uniti, tramite Doors, Jefferson Airplane, Grateful Dead, Big Brother and The Holding Company, Quicksilver Messenger Service, Byrds, Love, Moby Grape, Electric Prunes e molti altri. L’onda raggiunse anche il terreno del garage rock e si fuse con esso, dando vita ad una forma ibrida di “garage rock psichedelico”, sfaccettato e borderline che agli esordi degli anni Settanta si trasformò ancora e, come il garage, lasciò dietro di sé una vasta realtà di bands dalla vita breve o che non ebbero la fortuna di incrociare produttori musicali di primo piano e finirono per essere ingiustamente dimenticate. Dei “grandi” hanno discusso, discutono e discuteranno in molti (forse anche in troppi). Ma chi parlerà delle seconde e terze linee? Chi toccherà quest’area quasi ignota delle bands che vennero travolte dal rapido trasformarsi degli eventi, in quel lustro che dal 1965 al 1970 fu contraddistinto da un furore ed una frenesia musicali che, a dire il vero, probabilmente non avranno più eguali nella storia? Magari noi in questo spazio, perché no…

 

JCM Randle

 

Ogr, la nuova cattedrale di Torino

OGR, un posto dove passare il tempo libero, ultimamente vado spesso alle Officine Grandi Riparazioni di corso Castelfidardo, vicino alle Nuove, per le presentazioni di mostre e iniziative culturali, artistiche e di concerti.

Un po’ di storia delle OGR è d’obbligo. In principio erano officine di manutenzione di veicoli ferroviari e avevano un’anima mentre ora ospitano, in parte, Il Politecnico di Torino e per l’altra parte il Polo Museale OGR-CRT. La riqualificazione è stata un’opera di restituzione non solo alla città di Torino, ma all’intero Piemonte di uno dei luoghi simbolo dell’archeologia industriale che ha acquisito una nuova dimensione e una nuova anima che sa di ricordi. Anzi agli stessi si lega e sposa e perpetua in un continuum che sa di passato e futuro nel quale si proietta alla grande. Ma le OGR non sono solo il luogo dell’arte e dei concerti, ma anche un Polo dell’eccellenza del “buon bere” e del “ben mangiare” e per stare in compagnia. Dopo una sorta di nuovo Big Bang, la città di Torino ha ripreso ufficialmente possesso delle nuove Officine Grandi Riparazioni: “dopo mille giornate lavorative e 100 milioni di euro di investimento da parte della Fondazione Crt”, come ricordava il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino (Crt) Giovanni Quaglia all’inaugurazione del 29 settembre scorso. Con l’apertura della Corte Est, antistante all’ingresso, scaturisce invece, come ha spiegato Massimo Lapucci, segretario generale della Fondazione Crt e direttore generale delle Ogr (forse) il compito più arduo: “diventare un simbolo della nuova città, anche al di là del loro valore estetico”. A BINARIO 1 Susan Hiller Social Facts a cura di Barbara Casavecchia è in corso dal 30 marzo – 24 giugno 2018 Social Facts, mostra personale di Susan Hiller.     E ancora “”Ambienti digitali interattivi, esperienze di realtà aumentata, percorsi immersivi multisensoriali. Laboratori di ricerca sui Big Data, acceleratori di imprese, sviluppo di start up high tech dei talenti italiani rientrati dalla Silicon Valley, sperimentazione di idee funzionali anche alla proposta di contenuti creativi per il pubblico delle Officine Nord, caratterizzeranno ancor più le OGR come un vero e proprio innovation hub internazionale”. Per il direttore artistico delle OGR Nicola Ricciardi   “I tre inediti e sperimentali progetti mirano a riaffermare Torino come centro gravitazionale per i mondi del contemporaneo e dell’innovazione A BINARIO 2 si trova The NewsRoom. Un’immersione sensoriale nelle notizie 30 marzo – 27 maggio 2018 “The NewsRoom, mostra interattiva de La Stampa in collaborazione con Studio Azzurro e Learn & Play! teamLab Future Park, progetto multimediale a cura del collettivo teamLab”. Lo spazio prende in questa occasione la forma di una mostra e di uno show digitale, di un’esperienza di giornalismo narrativo e interattivo basato sull’approfondimento. Invece a BINARIO 3 c’è “Learn & Play! teamLab Future Park” Dove i bambini giocano nel futuro . Primo progetto permanente in Europa di teamLab, collettivo di sviluppatori giapponesi il cui successo è stato consacrato dal pubblico di Expo2015. Il progetto accoglierà in un ambiente digitale interattivo i bambini dai 3 ai 10 anni, invitandoli a esplorare il confine tra arte e tecnologia attraverso un insieme di installazioni e postazioni immersive Chi vi scrive – che non è più un bimbo da moltissimi anni – confesso ci ha giocato! Da perdersi, ma anche per ritrovarsi fino a tuffarsi nella telecinesi con la sezione cinematografica.

Tommaso Lo Russo

 

Turisti in crescita a Torino e in Piemonte. E gli alberghi fanno il pienone, più di Milano

In Piemonte il turismo è in crescita continua, nel 2017, dati dell’Osservatorio regionale  si sono registrati oltre  5 milioni di arrivi con   pernottamenti a quota 15 milioni. Il merito va principalmente al mercato estero: Germania, Francia e Paesi del Nord Europa, segnano complessivamente una crescita dell’8%, oltre due punti in più della media italiana . E non vengono tenuti in considerazione le presenze nelle case Airbnb, fino ad aprile  erano 287.000, un aumento del 39%.Torino dà il meglio a Pasqua con  occupazione delle camere e ricavi in crescita e  per gli alberghi torinesi  la situazione è più rosea di  quelli milanesi, anche grazie alle partite della Juventus con Milan e Real Madrid. Però da settembre a marzo a Torino i dati sarebbero negativi:  marzo ha registrato una diminuzione  del 6% rispetto allo stesso mese del 2017, sostiene Alessandro Comoletti, presidente di Federalberghi Piemonte.

 

(foto: il Torinese)

Città della Salute, 200 mila euro di farmaci recuperati

Ha recuperato e ridistribuito medicinali per il valore di circa 209.000 euro

La Città della Salute di Torino è la prima Azienda Ospedaliero Universitaria in Italia ad aver firmato una convenzione con il Banco Farmaceutico per il recupero e la distribuzione dei farmaci all’insegna della lotta allo spreco e nel nome della sussidiarietà. In questi otto mesi il valore dei farmaci recuperati e poi ridistribuiti è stato notevole: circa 209.000 euro. La spesa sanitaria dello Stato, ed in particolare quella farmaceutica, ha subito una forte contrazione negli ultimi anni. Negli ultimi anni 7 famiglie su 10 hanno dovuto diminuire le proprie spese sanitarie (fonte Istat), mentre il bisogno di farmaci degli Enti assistenziali è aumentato soprattutto riguardo ai farmaci da prescrizione medica. La Fondazione Banco Farmaceutico Onlus nasce dall’esigenza di aiutare tante famiglie italiane ed Enti di volontariato che non riescono a fare fronte alla spesa farmaceutica. L’impegno del Banco Farmaceutico si fonda sul recupero dei farmaci validi ma non scaduti donati dai privati, da Enti Pubblici ed Aziende Farmaceutiche. Si tratta di tonnellate di farmaci che restano inutilizzati quotidianamente per interruzioni o cambi di terapie. E’ uno spreco enorme ed una grave perdita economica per il nostro Sistema sanitario, senza dimenticare le pesanti conseguenze negative prodotte sull’ambiente dallo smaltimento di tonnellate di medicinali. Per questo Banco Farmaceutico ha promosso il progetto Recupero Farmaci Validi non Scaduti, la cui forza trainante sono le migliaia di volontari sparsi in tutta Italia che operano attualmente in 101 province italiane e collaborano con 1722 Enti e farmacie. In ognuna delle province opera un delegato territoriale, che mantiene i rapporti con gli enti caritativi ed i farmacisti ed organizza la rete locale di volontari.

La Città della Salute di Torino (commissario avvocato Gian Paolo Zanetta) è la prima Azienda ospedaliero universitaria in Italia che si è convenzionata con il Banco Farmaceutico. A partire dal mese di maggio 2017 è diventata punto di raccolta e ridistribuzione dei farmici recuperati, attraverso il servizio di Farmacia Clinica delle Dimissioni. All’interno della Farmacia interna dell’ospedale (diretta dal dottor Francesco Cattel) sono posizionati appositi contenitori di raccolta, facilmente identificabili, in cui ogni assistito o incaricato dai reparti, può donare i medicinali di cui non ha più bisogno. Possono essere recuperati farmaci con almeno 8 mesi di validità, correttamente conservati nella loro confezione originale integra, con l’esclusione dei farmaci che richiedono conservazione a temperatura controllata e quelli appartenenti alla categoria delle sostanze psicotrope e stupefacenti.

I farmaci che vengono recuperati attraverso la Città della Salute sono ridistribuiti ai pazienti in dimissione o a coloro che fanno terapie croniche all’interno dell’ospedale; oppure sono inviati alla sede di Torino del Banco Farmaceutico, nel caso si tratti di medicinali non utilizzati all’interno della struttura ospedaliera. Le priorità di assegnazione vanno agli Enti operanti nell’assistenza sul territorio, successivamente alle Missioni. Il tutto viene gestito dalla Farmacia delle Dimissioni attraverso il portale BFOnline, piattaforma web che, grazie al collegamento con l’archivio di Farmadati, consente di gestire e combinare le offerte delle aziende con la domanda degli enti assistenziali, in base al principio attivo. La rilavorazione dei farmaci (annullamento bollino ottico / verifica foglietto illustrativo) e la distribuzione sono garantite dagli amministrativi addetti al recupero e dai farmacisti dispensatori. I dati registrati ad oggi in nove mesi di convenzione sono molto significativi. A ieri il numero dei farmaci ridistribuiti da Città della Salute è stato di 2295 pezzi per un valore (espresso in prezzo al pubblico) di circa 209.000 euro attraverso Banco Farmaceutico. I farmaci raccolti da Città della Salute sono stati 1052 per un valore di circa 178.000 euro, dei quali 908 (166.500 euro) raccolti, trattenuti e ridistribuiti direttamente da Città Salute, mentre 144 raccolti (11.500 euro) da Città Salute e destinati ad altri Enti. La Città della Salute con il Banco Farmaceutico sta così portando avanti i 4 principi fondamentali di questa Onlus: centralità della persona, sussidiarietà, professionalità ed educazione alla carità.

 

(foto: il Torinese)