redazione il torinese

Il Premio Calvino a Filippo Tapparelli

 

 Filippo Tapparelli è il vincitore della XXXI edizione del Premio Italo Calvino con il romanzo L’inverno di Giona. Una prima menzione speciale della Giuria va ad Adil Bellafqih, per Il Grande Vuoto, e una seconda menzione a Riccardo Luraschi, per Il Faraone. La “speciale menzione Treccani” è stata assegnata a Giulio Nardo, per Sinfonia delle nuvole

 

Il romanzo vincitore e le menzioni speciali sono stati proclamati martedì 22 maggio al Circolo dei lettori di Torino dai giurati Teresa Ciabatti, Luca Doninelli, Maria Teresa Giaveri, Vanni Santoni e Mariapia Veladiano, e da Massimo Bray, Direttore generale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana.

 

La Giuria ha deciso di assegnare il Premio a L’inverno di Giona di Filippo Tapparelli «per la sua grande forza visionaria: nel testo, con stile rarefatto, un allucinato mondo mentale si trasforma in un mondo fisico insieme minuziosamente reale e sottilmente simbolico. Un potente e struggente giallo analitico in cui la verità si sfrangia in tanti rivoli, toccando i temi della colpa, del castigo, del bisogno umano di riconoscimento.»

 

Queste, invece, le motivazioni delle due menzioni speciali della Giuria:

 

La prima, a Il Grande Vuoto di Adil Bellafqih, «per l’originale capacità di mescolare tra loro generi diversi come il noir e la distopia, con un suggestivo uso di cliché e di citazioni provenienti da un immaginario visivo squisitamente contemporaneo. E, in modo obliquo, il romanzo e il suo giovane autore gettano sull’oggi un perturbante e pungente sguardo radicale.»  

La seconda, a Il Faraone di Riccardo Luraschi, «un’estesa e impeccabile costruzione narrativa chiaramente ispirata alle vicende italiane degli ultimi venticinque anni e al loro ancora non tramontato protagonista. La non facile materia è affrontata in un’inedita prospettiva, con un’eccellente scrittura dall’amplissima e perfettamente dominata tastiera di registri e di lessici.»

La speciale menzione Treccani è stata assegnata a Sinfonia delle nuvole di Giulio Nardo «per la capacità di trovare nella linearità e nella precisione una personale cifra di libertà, attraverso l’adozione di una lingua che piegandosi allo svolgersi del racconto, lontana dalla tentazione di virtuosismi ma allo stesso tempo mai placida, rimane creativa e imprevedibile, capace, attraverso un’accorta differenziazione dei registri lessicali, di portare il lettore dentro il romanzo accompagnandone la lettura in un equilibrio dinamico fra trama e parola.»

 

Filippo Tapparelli (1974, Verona), ha studiato letteratura inglese e russa presso l’Università di Verona. È impiegato in un’azienda metalmeccanica veneta. Ha letto molto e non ha frequentato scuole di scrittura. Per il suo romanzo si è ispirato ai paesaggi montani a lui familiari della Lessinia e all’umanità di Castiglione delle Stiviere. Ammira Carver e ha pubblicato in antologie vari racconti di psicologia noir.

 

Adil Bellafqih è nato nel 1991 a Sassuolo dove vive. Dopo un triennio concluso su Stephen King, ha da poco conseguito la laurea magistrale in Filosofia a Parma con una tesi sull’origine della pulsione creativa, ispirata a Nietzsche e a Jung. Già nostro finalista alla XXIX edizione con Baratro, ha pubblicato numerosi racconti partecipando a vari concorsi letterari. Ribadisce l’intenzione di voler vivere di scrittura.

 

Riccardo Luraschi (Piacenza, 1960), laureato in Scienze Politiche alla Statale di Milano, ha svolto per vent’anni attività di pubblicitario per “Il Sole 24ore”, grazie alla quale ha potuto conoscere da vicino il mondo aziendale italiano. Attualmente opera come freelance. Ha una lunga pratica di scrittura alle spalle, rimasta però sempre privata. Tra i suoi maestri Manzoni, Gadda, Parise, Arbasino.

 

Giulio Nardo è nato a Padova nel 1992. Dopo aver frequentato il Liceo Scientifico, si è laureato in Filologia Moderna a Padova sulla lingua di Arrigo Boito. Non ha frequentato scuole di scrittura. Ha letto molto, soprattutto classici francesi e tedeschi. Sinfonia delle nuvole è in assoluto il suo primo romanzo. Nutre particolare interesse per il teatro per il quale ha scritto testi da quando aveva sedici anni che oggi, però, vuole dimenticare.

Il Premio Italo Calvino è stato fondato a Torino nel 1985, poco dopo la morte di Italo Calvino, per iniziativa di un gruppo di estimatori e di amici dello scrittore, tra cui Norberto Bobbio, Natalia Ginzburg, Lalla Romano, Cesare Segre, Massimo Mila. Ideatrice del Premio e sua animatrice e Presidente fino al 2010 è stata Delia Frigessi, studiosa della cultura italiana tra Ottocento e Novecento. Il Premio, giunto alla sua trentunesima edizione, segnala e premia opere prime inedite di narrativa.

 

 

Motivazioni della giuria sul sito del Premio (www.premiocalvino.it) e sul sito della rivista L’Indice dei Libri del Mese www.lindiceonline.com)

 

“Una ricetta per la tinca” premia il Ferrante Aporti

“IncaTinca”, la ricetta che sposa i prodotti tipici del territorio con elementi gastronomici peruviani, è stata premiata nell’ambito della 61esima edizione della Fiera della Tinca e dell’Asparago di Poirino. Il concorso si inserisce nel Progetto di Promozione della Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino, voluto dal Comune di Poirino e finanziato dalla Regione Piemonte attraverso il FEAMP


Il laboratorio di cucina Inforcoop dell’istituto penale per minorenni Ferrante Aporti di Torino (nato per dare “una seconda possibilità” e un’opportunità lavorativa futura a ragazzi che rischiano di partire con il “piede sbagliato”) ha vinto il concorso gastronomico “Una ricetta per la Tinca”, indetto in occasione della 61esima Fiera della Tinca e dell’Asparago di Poirino. I ragazzi del Laboratorio hanno presentato la ricetta “IncaTinca”, una preparazione che ha sposato elementi della gastronomia peruviana ai prodotti del territorio piemontese e si sono aggiudicati una somma di 500 euro spendibili in attrezzature e iniziative didattiche. A guidarli, la chef peruviana Roxana Rondan, presidente dell’associazione gastronomica peruviana AGAPE, che da tempo promuove la cucina della comunità peruviana del Piemonte (è una delle tre grandi comunità straniere di Torino) attraverso l’impiego di prodotti del territorio piemontese.Il concorso rientra nelle attività di promozione della Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino, in programma da maggio a ottobre di quest’anno. Un progetto voluto dal Comune di Poirino e finanziato dalla Regione Piemonte attraverso il FEAMP, Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca, che si pone l’obiettivo di creare una maggiore conoscenza del prodotto tra i divulgatori e gli operatori del food, la produzione e il numero di ricette disponibili in letteratura per uscire dal “monopolio” del classico carpione.

 

Alla gara tra istituti alberghieri e corsi di formazione professionale di ambito gastronomico hanno partecipato cinque scuole di Torino e provincia. La parte organizzativa del concorso è stata affidata allaCooperativa I.E.S., che ha anche gestito le visite guidate alle peschiere del Pianalto, aperte al pubblico nei giorni della Fiera. Il piatto vincitore è stato giudicato, insieme agli altri quattro in concorso, da una giuria composta dalla maestra di cucina Giovanna Ruo Berchera e da ristoratori di Poirino che conoscono bene la tinca in cucina: Anna Fatibene del ristorante Primavera, Enzo Destefanis del ristorante Bue Rosso, Gian Mario Testa dell’agriturismo Tetti Cellaro e Paolo Tamagnone del ristorante Andrea Poirino.

Krtek, la talpa più simpatica del mondo

Dalle vetrine del centro di Praga uno strano animaletto dagli occhi spalancati e il naso rosso si presenta agli sguardi dei turisti. Con il suo sguardo furbo e simpatico è diventato, nei decenni, uno dei simboli della città magica e dell’intera nazione. E’ Krtek, che in ceco significa semplicemente “talpa”, personaggio dei cartoni animati nato nel 1956 dall’ingegnosa  penna del disegnatore Zdenek Miler. Sessantadue anni fa a Miler venne chiesto di immaginare una storia per bambini da trasformare in un film. La ricerca di un personaggio in grado di coinvolgere e appassionare i più piccoli lo impegnò per diverso tempo e l’idea di Krtek gli venne incidentalmente. Durante una passeggiata in un bosco inciampò in un buco scavato da una talpa e da quel piccolo inconveniente scaturì l’idea di disegnare proprio uno di questi piccoli insettivori. Protagonista di moltissimi libri per l’infanzia e giocattoli, la talpa esordì nel suo primo film d’animazione (“Come Krtek trovò i suoi pantaloni”) nel 1957, grazie al quale il suo autore si aggiudicò il premio per miglior film informativo-didattico per bambini alla diciottesima edizione del festival di Venezia. Il successo fu strepitoso. A quel cortometraggio ne seguirono altri cinquanta (l’ultimo nel 2002, “Krtek e una piccola rana”), apprezzati in più di ottanta paesi nel mondo, anche grazie all’intuizione di far esprimere Krtek senza parole, evitando così di tradurne il linguaggio. Così, per mezzo secolo, la simpatica talpa ha lanciato i suoi messaggi ( dai valori della solidarietà al senso di giustizia,all’importanza della cura e del rispetto della natura),pensati per i più piccoli ma in grado di conquistare e far riflettere anche gli adulti.

Marco Travaglini

La UE: “Torino-Lione sempre più necessaria”

Jan Brinkhorst, il coordinatore Ue per il Corridoio Mediterraneo è intervenuto nel dibattito di questi giorni sulla Torino-Lione. L’esponente europeo ha dichiarato, come riporta l’Ansa: “La linea ferroviaria è molto più importante rispetto a 30 anni fa, è un’opera strategica per l’Europa intera. È un’opera europea, non franco-italiana ed è inconcepibile pensare di costruire un muro attorno all’Italia. Ha un enorme interesse strategico, ecco perché la Ue ne finanzia il 40%. Ma davvero l’Italia con il tasso di disoccupazione alto che si ritrova pensa di fermarla? Cosa ne sa il signor Di Maio della situazione di 30 anni fa visto che ne ha 31?”

Rigeneration raddoppia

Un corso di formazione per ragazzi a rischio emarginazione in collaborazione con i Salesiani

Rigeneration è un progetto che si basa sui valori della solidarietà, del lavoro, della salvaguardia dell’ambiente. È nato all’inizio del 2017 dalla collaborazione fra l’imprenditore Giorgio Bertolino, titolare di Astelav, e il Sermig di Ernesto Olivero. Il primo passo è stato l’apertura nella sede di Astelav, a Vinovo (Torino), di un laboratorio per la rigenerazione di grandi elettrodomestici con un duplice scopo: creare opportunità di lavoro per persone in difficoltà e contribuire a costruire una mentalità di contrasto allo spreco e all’ inquinamento. Nel maggio dello scorso anno il secondo step con l’inaugurazione nel cuore di Porta palazzo, in via Mameli 14, del primo Rigeneration Shop italiano, dove si vendono lavatrici e lavastoviglie usate, che sono state rigenerate.Ora due ulteriori passi avanti grazie alla collaborazione con la Famiglia Salesiana: il secondo Rigeneration Shop, nel quartiere San Salvario, e il Ri-Generation Lab, un laboratorio che organizza un corso per “Riparazioni e rigenerazione di elettrodomestici” della durata di 100 ore. Si terrà in parte nella sede del CNOS/FAP di Valdocco, a Torino, e in parte presso il Rigeneration LAB, allestito in collaborazione con Astelav presso l’Oratorio della Parrocchia Santi Pietro e Paolo, in via Saluzzo 39.

“Lo scopo del corso – spiega Bertolino – è di fornire le prime buone basi teoriche e pratiche per la riparazione di elettrodomestici e dare ai giovani delle conoscenze relative ad un giusto e corretto approccio al lavoro e alla collaborazione con gli altri. Questa esperienza formativa sarà utile per i ragazzi in prospettiva futura per un più facile inserimento sociale e lavorativo”. Al corso sono iscritti 8 adolescenti, con un’età fra i 15 i 17 anni, provenienti da 8 Paesi diversi: Ecuador, Nigeria, Marocco, Albania, Senegal, Gambia, Romania, Italia.

I RISULTATI DEL PROGETTO RIGENERATION

Nel laboratorio Rigeneration, presso Astelav a Vinovo, sono già stati riparati e rigenerati più di 1.200 elettrodomestici. Più della metà di questi erano Raee, cioè rifiuti destinati alla rottamazione. Circa 400 sono giunti dalle donazioni di privati cittadini di Torino e Provincia, che invece di disfarsi dell’elettrodomestico, gettandolo in discarica, lo hanno dato al progetto Rigeneration. Altri 200 sono elettrodomestici nuovi di “seconda scelta”, denominati Ri-New, che hanno subito dei danni da trasporto e che sono stati rimessi in vendita dopo essere stati collaudati nel laboratorio Rigeneration. Il progetto ha già permesso di assumere 8 persone: 6 sono tecnici e lavorano nel laboratorio. Alcuni avevano già un’esperienza come tecnici riparatori, altri sono stati selezionati insieme al Sermig e stanno acquisendo capacità e professionalità nella riparazione e rigenerazione. Due sono venditori che avevano esperienza di vendita presso negozi e centri che sono stati chiusi e che ora lavorano nei negozi in Via Mameli e in Via Saluzzo.

Ri-Generation Lab Salesiani e Astelav per un nuovo percorso di formazione lavoro

L’Associazione Cnos-Fap, la Pastorale Giovanile Salesiana, la Parrocchia Santi Pietro e Paolo di Torino, in collaborazione con l’impresa Astelav Srl, avvieranno la sperimentazione di un nuovo format educativo-formativo rivolto a minori e adolescenti in situazioni di svantaggio e con maggiori difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro. Si chiama “Ri-Generation Lab” e vuole offrire l’opportunità, mediante un corso per “Riparazioni e rigenerazione di elettrodomestici”, di “mettere in pratica valori che si basano sull’economia circolare: creare lavoro per chi è in difficoltà e rimettere sul mercato elettrodomestici che erano destinati alla rottamazione, quindi salvaguardare le persone e l’ambiente. Astelav, forte di una pluriennale esperienza maturata nel campo degli elettrodomestici e dei ricambi, mette a disposizione i propri tecnici, le proprie competenze e capacità per insegnare ai ragazzi le prime buone pratiche per effettuare la riparazione di elettrodomestici e dare così a loro una prospettiva di inserimento sociale e di futuro lavorativo”, come sottolinea Giorgio Bertolino, amministratore delegato di Astelav Srl.

Lavorare oggi

I cambiamenti del mondo del lavoro investono oggi innumerevoli campi: dalla tecnologia all’organizzazione della produzione, dalla salute ai sistemi di protezione sociale, dalle disuguaglianze sociali alla mobilità delle persone e ai fenomeni migratori, dalla formazione al ruolo delle donne nella società. Per indagare questi cambiamenti, Ismel – Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro, dell’Impresa e dei Diritti Sociali, ha organizzato, fino al 25 maggio, “lavoro_innovazione. La Settimana del lavoro”. Un ciclo di conferenze, incontri, visite ad imprese, eventi artistici sul tema delle traiettorie tecnologiche, organizzazione e lavoro che ha preso il via lunedì 21 maggio a Palazzo Lascaris. “Il lavoro, con la casa, è l’elemento fondamentale del diritto di cittadinanza. Per questo i padri costituenti scelsero di citarlo esplicitamente nel primo articolo della Costituzione – ha spiegato il presidente del Consiglio regionale Nino Boeti durante i saluti – lavoro e innovazione stanno insieme e rappresentano un pilastro della nostra civiltà. Il nostro paese continua ad avere gli strumenti per essere leader nella manifattura avanzata e per dare risposte ai ragazzi preparati che oggi cercano posti di lavoro altrove. Abbiamo bisogno di un paese semplice, con una PA che facilita e una giustizia che garantisce”. La giornata è stata introdotta da Giovanni Ferrero, presidente Ismel, e moderata dal giornalista economico di Repubblica, Paolo Griseri. In apertura del ciclo dedicato a Luciano Gallino, di cui verranno letti dei testi all’inizio di ogni sessione, una lectio di Aldo Geuna (Università di Torino) su intelligenza artificiale e robot, e di Mario Calderini (Politecnico di Milano) su innovazione sociale e finanza. Nel pomeriggio sono entrate invece nella discussione le parti sociali in un seminario presieduto da Tiziano Treu (Cnel) dal tema ‘Politiche di sviluppo e lavoro. Quale ruolo delle parti sociali?’ che vede la partecipazione di Franco Martini (Segretario Nazionale Cgil), Luigi Sbarra (Segretario Generale Cisl), Guglielmo Loi (Segretario Nazionale UIL), Maurizio Stirpe (Confindustria), Mauro Lusetti (Legacoop), Daniele Vaccarino(Cna).

 

fmalagnino – www.cr.piemonte.it

Burdisso saluta il Toro e i tifosi granata

Nicolas Burdisso saluta su Instagram il Toro e i tifosi granata:”Un anno bellissimo insieme a voi. Onorato di vestire questa maglia, delle 25 partite giocate e di tutto l’affetto che mi avete dimostrato. #forzatoro”. 37 anni compiuti  lo scorso aprile, non essendogli stato rinnovato il contratto, il difensore sta cercando una squadra per proseguire la carriera.

UN ORDINE DEL GIORNO PER SALVAGUARDARE L’OCCUPAZIONE DI FEDEX/TNT

NADIA CONTICELLI – VITTORIO BARAZZOTTO (PD): “ E’ NECESSARIO INTERVENIRE IN TUTTI I MODI POSSIBILI PER TUTELARE I LAVORATORI DI FEDEX/TNT”

“Oggi, in Consiglio regionale, si è tenuta l’audizione di una delegazione sindacale dei lavoratori della FedEx/Tnt che ha denunciato la decisione dell’azienda di prevedere un ridimensionamento e la terziarizzazione delle attività, fatto che rischia di causare, in Piemonte, il licenziamento di 79 lavoratori della FedEx Express Italy e 5 trasferimenti. Il piano prevede la chiusura delle filiali FedEx di Settimo Torinese, Marene, Galliate, Alessandria e Vigliano Biellese”. ha spiegato la Consigliera regionale del Partito Democratico Nadia Conticelli.

“Abbiamo assicurato ai rappresentanti sindacali il massimo impegno della Giunta e del Consiglio regionale – ha proseguito la Consigliera Conticelli – e, attraverso un ordine del giorno presentato in Consiglio regionale e condiviso da tutti i Gruppi, abbiamo rimarcato l’importanza di intervenire con grande sollecitudine per individuare una soluzione che salvaguardi il più possibile gli attuali livelli occupazionali e chiesto alla Giunta regionale di attivarsi, con urgenza, per quanto di propria competenza, nell’ambito del Tavolo di crisi che verrà aperto dal Mise il 25 maggio, dopo gli incontri il 23 e 24 maggio, a Roma, presso l’Unione Industriale, per tutelare i lavoratori di FedEx/Tnt ed evitare l’ennesimo trasferimento di un’importante realtà economica e occupazionale verso la regione Lombardia”.

“E’ necessario – ha concluso il Consigliere regionale Vittorio Barazzotto – intervenire per impedire che questa grave situazione metta, ulteriormente, a dura prova il tessuto economico del nostro territorio e auspico che si possa risolvere una situazione che coinvolge un gruppo con bilanci positivi”.

Guido il cavaliere delle coop

Emozionante intervistare un Cavaliere della Repubblica. Se poi questa persona nel 1982 ti ha insegnato come ” fare il cooperatore ” è ancora più emozionante. Il professore Guido Matinata nel 2001  viene insignito di questa importantissima onorificenza. Per lui è importante e fondamentale insegnare.  Lo ripete più volte orgoglioso: ho fatto per 42 anni l’insegnare.  Non solo passione. Ma anche l’indipendenza ed autonomia economica. Saper fare sempre il proprio dovere attraverso il proprio lavoro.
Accidenti, Guido, sono quasi 20 anni che non ci si vedeva?
Proprio così, caro Patrizio. Sono in pensione ma non posso e non voglio ” mollare” la mia attività di cooperatore.
Tutti i giorni da Savigliano a Cuneo?
Quasi…. finché tiene la salute e la passione continuo.
Hai cominciato tanti anni fa…
Proprio così, ho fondato nel 1971 insieme ad altri amici e compagni la Lavoratori. Avevo il il problema della casa e così mi sono organizzato.Allora funzionava così.Siamo partiti alla ” garibaldina” e poi sono arrivati i finanziamenti pubblici.Siamo stati garibaldini ma non spericolati. Sempre attenti ai soldi e farli bastare. I garage gli abbiamo costruiti in un secondo tempo.
Il segreto del tuo successo?
Ho cercato d’essere giudizioso. Mai fare il passo più lungo della gamba. In questo modo ho costruito per chi necessitava di una casa in diversi comuni della Granda oltre che a Savigliano.
Contento di essere Cavaliere della Repubblica ?
Sicuramente. Ma ciò che mi inorgoglisce di più è l’attestato della Camera di Commercio di Cuneo. Sigillo d’ Oro 2013 per il lavoro svolto nella provincia.
Come mai ?
Tanti i motivi, ma principalmente per uno: Sono nato a Latronico in provincia di Potenza. Sono emigrato per dare un futuro alla mia famiglia. Soprattutto i figli.  Unica formula per realizzare questo futuro è stato ed è, per quello che posso ancora, lavorare. E il sigillo d’oro lo attesta.
Solo insegnamento e cooperazione di abitazione?
No, no… sai che sono un iperattivo.Politica ed impegno sociale. Per due legislature sono stato in Consiglio comunale a Savigliano. Opposizione… Mi consideravano un gran ” rompuscatole ” ma con grande e reproco rispetto.  Poi in comitati che raccogliendo fondi hanno donato una Tac all’ospedale di Savigliano. E dal 1989 responsabile Lega coop. Ho aiutato per lo sviluppo dei supermercati Nova Coop e delle piccole coop sociali.
Maggiore soddisfazione?
Sicuramente la vicenda delle Cartiere Pirinioli di Roccavione.Storica cartiera purtroppo finita dentro un fallimento di un gruppo milanese.Si sono presentati dirigenti ed operai non capacitandosi di ciò che avveniva. Sostenevano che i macchinari erano moderni e il mercato c’era. Mi sono subito attivato ed ho proposto: fate una coop.Sono stati investiti le liquidazioni degli ex dipendenti  e i fondi per lo sviluppo della coop. Pieno successo dell’iniziativa coronato anche da un bel libro: “Se fallisci ti compro”. Prefazione di Prodi. Debbo e voglio ringraziare Ettore, mio figlio, che ha vissuto e studiato a Bologna proprio il diritto e il sistema delle cooperative. Oggi nel collegio sindacale Ed oggi Lusetti presidente Nazionale lega Coop ha voluto partecipare all’ assemblea di bilancio.
Maggiore delusione?
Lo stato comatoso delle coop di abitazione in Italia. Fortissime in passato. Patrizio, rispetto ai “nostri tempi” tutto è cambiato in peggio.
E le coop da te dirette?
Queste no! Come ti dicevo prima, mai fare il passo più lungo della gamba. In questi anni ne ho viste tante coop abitative che hanno chiuso o peggio sono fallite.Essere imprenditori non è da tutti.
Tu sei stato un imprenditore?
Io sono stato e sono ancora e per quello che mi é dato un cooperatore.
Diversità?
Che il cooperatore ha due compiti: far tornare i conti ed avere in testa i soci.
Finita l’intervista mi sento di dire un’ ultima cosa : Guido, sei come ti ho  lasciato 20 anni fa.
Patrizio Tosetto

L’Istituto sociale ricorda i caduti della Grande Guerra

Nell’anno in cui si celebra la fine della Grande  Guerra  e nei giorni in cui si ricorda l’entrata in guerra dell’Italia l’Istituto Sociale della Compagnia di Gesù di Torino ha organizzato, anche quest’anno una giornata per ricordare i caduti nella prima Guerra Mondiale e in particolare gli Ex alunni morti durante la Grande Guerra.

L’iniziativa si terrà mercoledì 23 maggio nel parco dell’Istituto Sociale in Corso Siracusa 10 a Torino.

Alle ore 10.00 davanti alla lapide posta sulla parete esterna della cappella dell’antica Villa San Paolo si terrà la cerimonia militare in ricordo dei 67 ex alunni caduti: verrà deposta, da un drappello delle Associazioni d’Arma, una corona alla lapide che ricorda i nomi dei caduti e  suonato il silenzio d’ordinanza. Seguiranno gli interventi del generale Cravarezza e di Franco Orlando, ex alunno,  che traccerà le biografie di alcuni ex alunni caduti nel corso dell’ultimo anno di guerra.

Alle ore 10.30 Don Michele Magnani, cappellano militare, Padre Piero Granzino S.J. e  Padre Mauro Pasquale S.J. celebreranno una Messa al Campo in ricordo di tutti i caduti e degli ex alunni.

“Forse quel 24 maggio di cento e tre  anni fa il Piave mormorava davvero calmo e placido, come dice la celebre canzone degli alpini, ma ad attendere i soldati italiani e con loro tutto il Paese ci sarebbero stati  anni durissimi, di sofferenze e di privazioni. Nel 1918 dopo sarebbe arrivata una vittoria, ma sicuramente conseguita a caro prezzo. Molti di quei soldati che il 24 maggio 1915 attraversarono il Piave, nel novembre 1918 tornarono a casa trovandosi davanti un mondo diverso. Un mondo che tantissimi  non ebbero la fortuna di vedere”.