redazione il torinese

Panna regalata e multa. Come è andata?

Giornali e siti online hanno parlato della storia dei cinquecento euro di multa per  soli 50 centesimi ai danni del gelataio di Torino che sarebbe finito nel mirino della Guardia di finanza per aver regalato un bicchierino di panna.  Ma forse non è andata proprio così all’artigiano Christian Ciacci, secondo quanto spiegano le Fiamme gialle. La Guardia di Finanza infatti precisa che nella gelateria di corso Belgio durante un controllo ha accertato che due clienti non erano in grado di esibire lo scontrino di  4,50 euro per due gelati, di cui uno con la panna. Così il gelataio avrebbe esibito uno scontrino di 4 euro, relativo però a un’altra vendita, come riportato anche  nell’orario di emissione.

Yaya Deejay sul palco di Vasco

Si chiama Ilaria Donatone, in arte Yaya Deejay, e salirà sul palco di Vasco Rossi. Ma non servono presentazioni per questa grande artista, molisana di origine e bolognese di adozione. L’esercito del Komandante la incontrerà per il quarto anno consecutivo, quando, con la sua esibizione, riscalderà il pubblico per il grande show del Vasco Non Stop  2018. Infatti, dopo il successo epocale di quel grande evento musicale che è stato il Modena Park l’anno scorso, Yaya torna a grande richiesta per introdurre lo show nella seconda data di Torino, il 2 giugno, per poi suonare il 12 giugno a Roma ed infine il 17 giugno a Bari. Un’agenda bella piena, un’esperienza già vissuta ma che non smette mai di emozionare, quella di Yaya, grande fan lei stessa del Blasco: “Suonare nel tour di Vasco, in apertura, è il sogno della vita che si realizza”. La dj e producer sarà poi impegnata per un tour estivo che la porterà in diverse città italiane. Intanto l’aspettiamo a Torino questo sabato, per una serata all’insegna della musica, del ritmo e dell’emozione pura che ogni concerto del grande Vasco sa regalare.

Rispettiamo le distanze!

Uno dei tipi di comunicazione, oltre a quelli già descritti negli articoli precedenti, è la prossemica, studiata dall’antropologo Edward T. Hall nel 1963, che studia i gesti, il comportamento, lo spazio e le distanze all’interno di una comunicazione, sia verbale sia non verbale.

Avete mai fatto caso che quando scegliamo un posto a sedere, ad esempio in autobus, tendiamo a preferire quello libero più lontano dalle altre persone? O se mentre camminiamo qualcuno che non conosciamo ci chiede un’ informazione, avvicinandosi troppo e magari cercando un contatto, la nostra reazione è quella di allontanarci e di essere indispettiti da quel tipo di approccio? Non si tratta di maleducazione o di essere asociali, semplicemente viene espressa quella che si chiama “bolla prossemica”, ovvero la distanza interposta tra due individui, che funziona esattamente nello stesso modo anche tra cani e tra cani e umani. Se invece sullo stesso autobus o per strada troviamo persone che conosciamo ma con cui non siamo particolarmente in confidenza, magari gli rivolgiamo un saluto o diamo l’informazione ma in maniera piuttosto distaccata; se invece l’altro individuo è un amico, ci sediamo di fianco e ci avviciniamo, magari scambiandoci anche un gran saluto; in ultimo, se si tratta del partner o di un membro della famiglia o una persona a cui vogliamo particolarmente bene, le nostre distanze saranno ancor più ridotte, in quanto il grado di confidenza è maggiore. Succede esattamente così anche per i nostri amici a 4 zampe.

 

Nel dettaglio, dalla più esterna alla più interna, troviamo:

 

  • la bolla della zona “pubblica” dove si raccolgono informazioni sull’altro individuo con il contatto visivo, senza che ci sia alcuna interazione diretta (oltre i 3 metri);
  • la bolla della zona “sociale” al cui interno il cane accetta di relazionarsi avvicinandosi e entrando in comunicazione con gli altri attraverso l’annusarsi, senza che avvenga però alcun contatto fisico (da 1 a 3 metri);
  • la bolla della zona “personale” riservata a soggetti amici e che corrisponde alla distanza mantenuta durante il gioco dove c’è interazione con un occhio di attenzione alle reazioni e ai segnali emessi dall’altro (da 50 cm a 1 metro);
  • la bolla della zona “intima” riservata a chi si è guadagnato la fiducia da parte del cane, ove avviene il contatto vero e proprio (da 0 a 50 cm di distanza).

Se incontriamo un cane per strada e vogliamo accarezzarlo magari mettendogli anche la nostra mano sulla testa, siamo consapevoli che stiamo invadendo quella che è la sua zona intima e noi per lui siamo dei perfetti sconosciuti. Se il cane mostrasse segni di insofferenza, ringhiasse e arrivasse addirittura a mordere (cosa che purtroppo accade), è perché non avendo vie di fuga ed essendo molto probabilmente al guinzaglio, non ha altro modo per far capire che non stiamo rispettando i suoi spazi. E ha tutte le ragioni per farlo. Quando mangiate, riposate o siete impegnati a fare qualcosa, se qualcuno continuasse a disturbarvi o invadesse il vostro spazio, sareste così tolleranti? Questo è quello, che, purtroppo, succede anche tra cani e bambini, per questo è fondamentale non lasciarli mai soli ma sorvegliare sempre e soprattutto spiegare ai nostri piccoli il rispetto dello spazio del cane. Pertanto, è errata la convinzione di pretendere che per forza, quindi, il cane debba interagire con noi anche se non ne ha voglia o sta facendo altro.

Ogni cane ha la sua percezione delle distanze, ciò dipende dal livello di socializzazione, dalle esperienze vissute e dall’ampiezza degli spazi: un cane timoroso potrebbe trovarsi a disagio e sentirsi minacciato già da molto lontano, viceversa un cane sicuro di sé ha delle bolle prossemiche inferiori. Per quanto riguarda il fattore spazio, più questo è ampio, maggiore sarà la possibilità di fuga, il che determinerà in linea di massima, la propensione del cane a una relazione. La mancanza di una via di fuga e la costrizione a una distanza ravvicinata data dal guinzaglio, ad esempio l’area cani piccola o la passeggiata sul marciapiede, è il motivo per cui molti cani cambiano completamente atteggiamento: la possibilità di fuga, infatti, diventa nulla e in caso di disagio il cane, frustrato dall’impossibilità di spostarsi, avrà un comportamento per noi errato, ma che per lui è l’unico possibile per poter allontanare ciò che per lui è un pericolo, provando a scacciarlo – è proprio il caso di dirlo – con i denti. Osservando e imparando a conoscere il nostro cane, capiremo quali sono le distanze alle quali reagisce a determinati stimoli: se sapete che patisce gli incontri molto ravvicinati e siete, ad esempio, in passeggiata, quando vedete un altro binomio sulla vostra traiettoria possibilmente cambiate strada in modo più naturale possibile e prima che il vostro cane se ne accorga, in modo da non insediare in lui un comportamento viziato per quel tipo di situazione, evitando così inutile stress al cane. Tenete però conto dell’indicazione che il cane sta dando ovvero, che in quel tipo di situazione, ha delle difficoltà: prendete in considerazione di lavorare per aiutare il cane a gestire in maniera più serena alcune situazioni (con cani, persone, oggetti): la passeggiata, che è anche il riflesso della relazione tra noi e il nostro cane, dovrebbe sempre essere un momento bello e di condivisione e non di stress. Le classi di comunicazione, fatte in modo oculato, e le aree cani, sono una gran scuola per imparare a leggere le distanze: fateci caso! 

 

Alla prossima!

Francesca Mezzapesa

Educatrice cinofila 3° livello FISC – Istruttrice Rally Obedience

 

 

Viaggio nel tempo. Dove? Nell’area megalitica di Aosta

Complici il caldo e le belle giornate di sole (almeno si spera), il prossimo sabato 2 giugno potrebbe decisamente rappresentare una giornata all’insegna del relax e delle gite fuori porta

Per gli amanti degli itinerari culturali, un invito arriva dalla magica Vallée. Eccolo. Partire alla volta di Aosta, così da godere delle sue bellezze e vivere un viaggio meraviglioso nel tempo, in un luogo ricco di storia e che consente di tornare indietro di 6000 anni: l’Area Megalitica di Aosta. Parliamo di una pagina della nostra storia riemersa dopo anni di scavi, dove sono presenti i solchi d’aratro più antichi d’Europa: segreti antichissimi, di un’epoca, quella preistorica, ammantata di “magia” e mistero, capace di farci vivere e rivivere situazioni altamente suggestive come fossimo su un set cinematografico. A differenza dei film, però, i visitatori avranno modo di osservare sulla scena reperti veri, valorizzati da allestimenti curati con estremo rigore storico-scientifico e con l’ausilio delle più moderne tecnologie come touch screen, fasci laser, didascalie parlanti e grafica ricostruttiva, così da vivere un’esperienza sensoriale e cognitiva dal forte impatto emotivo e dall’altissimo valore culturale.Ancora fuori dagli itinerari turistici di massa, l’area Megalitica è un sito di eccezionale importanza scientifica internazionale, che ha rivoluzionato le conoscenze della preistoria europea. Si estende su una superficie di quasi un ettaro (9821 mq), di cui 1200 di spazio espositivo, nel quale si alternano testimonianze archeologiche dal Neolitico all’Età del Bronzo, passando per l’Età del Ferro e quella del Rame. Il sito archeologico è un luogo in cui storia, mito e leggende si mescolano dando vita a incredibili suggestioni.


Si può avvertire la presenza del nobile guerriero vissuto 4500 anni fa a cui probabilmente è dedicato il grande dolmen, il monumento funerario che svetta al centro degli scavi, eretto su una piattaforma triangolare di pietre che ricordano la figura del pugnale o della freccia, o ancora quella di una nave funeraria. Ma si possono anche ammirare 46 stele antropomorfe raffiguranti divinità, eroi e capi guerrieri rimasti per millenni a guardia di un mondo inghiottito dal tempo. Enigmatici e misteriosi, portano il peso di 4500 anni e un’incredibile forza e freschezza che li fa sembrare vivi nonostante siano letteralmente “persone di pietra”.

Luogo perfetto per una gita fuori porta, oltre all’Area Megalitica, ad Aosta si possono visitare altri luoghi evocativi, ricchi del fascino di un’antichità che si presenta ai nostri occhi in un crescendo di emozioni: dal Criptoportico forense  il monumento romano che circondava larea sacra del foro di Augusta Praetoria (l’antico nome di Aosta) – allArco di Augusto, dal teatro Romano al MAR Museo Archeologico Regionale, fino alla splendida Cattedrale di Santa Maria Assunta.

g. m.

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Nelle foto
– Area megalitica di Aosta
– Criptoportico forense
– Arco di Augusto

 

Nosiglia chiede di pregare per la Repubblica

“Nella delicata situazione politica attuale invochiamo il Signore perché doni a coloro che sono chiamati a governare l’intelligenza e il cuore di cercare con il massimo impegno il bene comune, e a tutto il popolo italiano la capacità di accompagnare questo sforzo con partecipazione intelligente e fiduciosa”. Così l’arcivescovo di Torino ha chiesto alle chiese della diocesi di prevedere nella preghiera del 2 e del 3 giugno, giorni della Festa della Repubblica e del  Corpus Domini, una specifica preghiera per la Repubblica. “La Chiesa di Torino – sottolinea mons. Cesare Nosiglia – non prende  posizioni partitiche ma vuole sottolineare il valore che la Repubblica e l’unità nazionale rappresentano, al di là delle differenze politiche. Le istituzioni disegnate nella Costituzione sono alla base del bene comune. Sentire nostra la Repubblica significa  maturare una consapevolezza del ruolo dell’Italia nella comunità internazionale e degli accordi in cui si è liberamente impegnata”.

Cannabis: Sabato il “Fuma Parei” ai Murazzi

Tra gli altri banchetto informativo del Radical Cannabis Club. Viale e Manfredi: saremo ai Muri perché convegni e presentazione di libri non bastano, occorre organizzare e rafforzare un movimento antiproibizionista militante

Sabato 2 giugno, dalle ore 15:00 alle ore 21:00, ai Murazzi, all’altezza del monumento a Giuseppe Garibaldi in C.so Cairoli, si terrà il “Fuma Parei”, l’annuale manifestazione pubblica del Coordinamento Piemontese Unitario per la Legalizzazione della Canapa.Il Coordinamento riunisce persone, associazioni, partiti, sindacati che intendono collaborare per la creazione di un movimento politico e culturale che abbia come obiettivo la legalizzazione della Cannabis. In particolare, il Coordinamento richiede:

 

– che il Parlamento disponga l’immediata revisione del D.P.R. 309/1990 (testo unico sugli stupefacenti), affinché la coltivazione per uso personale di canapa con THC superiore allo 0,2% sia equiparata al possesso e dunque depenalizzata;

– che sia incentivata la coltivazione in Italia di canapa per uso medico, superando definitivamente i problemi di approvvigionamento e riducendo i costi dei farmaci contenenti cannabinoidi;

– cha sia immediatamente discussa la proposta di legge di iniziativa popolare depositata nel novembre 2016 in Parlamento da Radicali Italiani e rimasta nei cassetti;

– che sia rivisto l’impianto proibizionista del DPR 309/90, con l’obiettivo di ridurre i danni provocati non dalle sostanze ma dalla clandestinità in cui sono commerciate.

 

Come tutti gli altri anni, l’Associazione radicale Adelaide Aglietta – che fa parte del Coordinamento dalla sua nascita (2014) – sarà presente al “Fuma Parei e terrà un banchetto informativo sul “Radical Cannabis Club”. Saranno presenti gli esponenti radicali antiproibizionisti Silvio Viale e Giulio Manfredi, che hanno dichiarato:

 

“Soprattutto oggi, quando la questione del proibizionismo su alcune sostanze è scomparsa dall’agenda politica e dai programmi dei partiti (con la solita eccezione dei radicali), è necessario tornare in piazza per ribadire le nostre buone ragioni, che sono rimaste immutate, anzi rafforzate se si pensa che mai come oggi le droghe sono presenti dappertutto, a tutte le ore, a prezzi mai così bassi, grazie a ormai 60 anni di regime proibizionista.Convegni e presentazioni di libri servono solo se finalizzate alla costruzione di un movimento antiproibizionista militante. Cerchiamo, anche in questo campo, di continuare l’opera di Marco Pannella, ricordando, in questi tempi bui, il suo ammonimento: “Non preoccuparti, occupati!”.

 

Graffiti METROpolitani

Premiazione del Premio Nazionale di Poesia domenica 10 giugno  ore 11.00
Sede di Metro  via Carlo Pesenti 130 – Roma. Poesia e viaggio: due emozioni che si incontrano a Roma per la premiazione della prima edizione del Concorso Graffiti METROpolitani presso la sede di Metro, partner del concorso insieme a Lavazza


“E chissà se ricordi ancora / le corse alla mattina / veloce, vento tra la folla / volevi vincere ancora una volta / contro il fischio del Metrò”, questi i primi versi di “Istante metropolitano”, la poesia vincitrice della sezione Giovani, composta da un’autrice diciassettenne. La prima edizione del Premio Nazionale di Poesia Graffiti METROpolitani ha visto una grande partecipazione e ha ricevuto parole di apprezzamento da parte di molti autori per l’originalità dell’idea. La scelta di un tema come il viaggio metropolitano ha suscitato interesse e coinvolgimento, inoltre la presenza di una sezione a tema libero ha ampliato ulteriormente le adesioni. Circa il 50% delle poesie è stato inviato da Torino, Milano, Roma: le città in cui Metro è presente, il restante numero proviene da pressoché tutte le regioni italiane, città e centri della provincia. Riguardo alla sezione “Giovani”, la più giovane autrice è del 2009, alcuni diciassettenni fra i partecipanti. Vi è una predominanza di autrici rispetto alla partecipazione maschile. Tutte le fasce d’età sono rappresentate fra gli autori che hanno inviato le poesie per le sezioni “Viaggio metropolitano e “Tema libero”. L’età del più grande è 90 anni.

La premiazione si svolge domenica 10 giugno 2018 alle ore 11.00 a Roma, presso la sede di Metro, in via Carlo Pesenti, 130, interviene Ornella Spagnulo, giovane poetessa che ha già all’attivo produzioni, prevista inoltre la presenza di Carlo Barbieri, giallista pluripremiato. Intervengono i componenti della Redazione di Metro e i rappresentanti dell’Associazione YOWRAS Young Writers & Storytellers, ideatrice del concorso. Viene inoltre presentata la raccolta “100 poesie”, con la prefazione di Stefano Pacifici, direttore di Metro, che contiene le opere premiate e menzionate, seguite da quelle classificatesi entro il centesimo posto. Agli autori che si sono classificati dal primo al decimo posto di ogni sezione viene consegnato l’attestato e il premio messo a disposizione da Lavazza. Ricevono inoltre gli attestati tutti gli autori meritevoli di menzione speciale e l’autore della poesia alla quale è stato assegnato il Premio METRO, selezionata dalla Redazione che ha messo a disposizione del vincitore due biglietti per “Il Gladiatore – in Concerto” al Circo Massimo.

A tutti coloro che interverranno verrà offerto un gadget creato per l’occasione. Da settembre, tutte le poesie premiate e le menzioni speciali verranno pubblicate, in una sezione dedicata, sulle pagine di Metro. “Siamo molto soddisfatti per l’accoglienza riservata a questa prima edizione di Graffiti METROpolitani” dice Nicoletta Fabrizio, presidente della YOWRAS, “in accordo con i nostri partner stiamo già programmando la seconda edizione”.

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Premio Nazionale di Poesia Graffiti METROpolitani – classifiche

sezione VIAGGIO METROPOLITANO
1) Domenico Garaffa
2) Gabriella Vergnano
3) Paola Carla Verganti
4) Joseph Barnato
5) Pina Ianiro
6) Giovanni Odino
7) Pietro Ferraro
8 ex aequo) Elena Giulia Belotti
8 ex aequo) Elisa Capitani
10 ex aequo) Maria Stefania Marello
10 ex aequo) Roberta Frau

sezione TEMA LIBERO
1) Camilla Lavazza
2) Nunzio Buono
3) Simone Moscardi
4) Pietro Catalano
5) Mario Formagnana
6 ex aequo) Daniele Bondani
6 ex aequo) Riccardo D’Uggento
8) Aurora Cicillini
9) Irene Cangi
10) Gianluca Stival

sezione GIOVANI
1) Elisa Seghetti
2) Rebecca Giulia Luciano
3) Guido Giuliano
4) Angelica Di Martino
5) Sara Bruni
6) Marta Mancino
7) Rebecca Giulia Luciano
8) Sara Bruni
9) Davide Di Filippo
10) Martina Grasselli e Elena Sofia Serra

Premio METRO
Marco Fortuna

MENZIONI SPECIALI ex aequo
– Laura Alciator
– Fernanda Altomare
– Mirco Bortoli
– Simone Alberto Cattaneo
– Chiara Ceccarelli
– Andrea Giramundo
– Roberto Mancuso
– Roberta Morellini
– Martina Mottura
– Gianluca Palermo

Bed and Breakfast, ok dalla Regione

La terza Commissione del Consiglio regionale ha espresso, a maggioranza, parere preventivo favorevole al regolamento di gestione delle strutture ricettive extralberghiere. La nuova legge, approvata lo scorso luglio, può così finalmente trovare attuazione.

La principale novità riguarda i giorni di apertura dei Bed and Breakfast e degli affittacamere non imprenditoriali fissati in 270 con un minimo di 45 giorni continuativi iniziali.

Fino a sei camere non persiste poi l’obbligo del superamento delle barriere architettoniche e dell’ imposizione della tv in ogni camera da letto, grazie anche all’attività svolta in Commissione. Viene poi snellita anche la parte delle nuove pratiche burocratiche.

Per i gruppi di opposizione, in particolare Mns, aumentano tuttavia i costi di gestione al punto tale da mettere a rischio le strutture extralberghiere piemontesi, che contano oltre seimila attività. Nel 2017 sono stati circa un milione e mezzo i turisti ospitati, garantendo l’offerta anche in piccole e medie realtà collinari e montane che altrimenti non avrebbero alcuna ricettività.

Tra le misure più criticate dall’opposizione ci sono gli obblighi di dover rispettare il regolamento europeo sull’Haccp, di profilassi per la legionellosi e l’imposizione di volumetrie e altezze (18 metri quadri per stanza alta almeno 270 cm),  che danneggerebbero gran parte del patrimonio abitativo montano da queste attività.

Gli aspetti più rilevanti della nuova disciplina, alla quale fa riferimento il regolamento, contemplano la possibilità di affittare ai turisti case e stanze di alloggi privati, la gestione dei Bed and Breakfast e degli affittacamere in modo imprenditoriale e non imprenditoriale.

Vengono poi previste l’introduzione della formula delle case e appartamenti per vacanze denominate residence, semplificazioni delle case per ferie che potranno chiamarsi foresterie e centri soggiorno, quest’ultimi con specifiche e puntuali finalità sociali, educative e sportive.

C’è poi la possibilità per le strutture ricettive extralberghiere, localizzate lungo itinerari e sentieri escursionistici riconosciuti come tali dalla Regione Piemonte, di aggiungere alla propria denominazione quella di posto tappa con caratteristiche peculiari e servizi di offerta turistica dedicati.

MB – www.cr.piemonte.it

“Stracci della memoria”. In un libro i progetti artistici degli Instabili Vaganti

Un viaggio nello spazio e nel tempo, che parte dalla memoria individuale per arrivare a quella universale, antropologica e dell’umanità

 

S’intitola “Stracci della memoria” il libro edito da Cue Press che racchiude la ricerca decennale del progetto internazionale sulle arti performative “Stracci della memoria” della compagnia teatrale  Instabili Vaganti. La presentazione ufficiale è avvenuta in questi giorni al laboratorio San Filippo Neri di Bologna. Il volume, scritto dagli attori Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola, corredato dalle  bellissime foto di Francesca Pianzola, consente ai lettori di conoscere  questo progetto di ricerca e formazione nelle arti performative, diretto da Instabili Vaganti, che esplora nuove modalità di espressione artistica e di comunicazione teatrale attraverso l’interazione con discipline quali l’antropologia culturale, le arti visive, i nuovi media, la danza, la musica e ogni altra forma ed espressione artistica di cui l’uomo possiede memoria. Con il libro gli autori vogliono ricucire gli stracci della memoria che hanno composto la tela di questo articolato progetto, intessendo le pagine dei propri diari di lavoro con i racconti scritti dai paesi attraversati nell’arco di dodici anni di ricerca, le riflessione teoriche e le testimonianze dei performer internazionali che hanno preso parte al progetto. Un viaggio nello spazio e nel tempo, che parte dalla memoria individuale per arrivare a quella universale, antropologica e dell’umanità. Un progetto innovativo, culturalmente rilevante e in continua evoluzione. Instabili Vaganti, duo artistico fondato nel 2004 ,si caratterizza per la ricerca e la sperimentazione nel teatro fisico e le arti performative contemporanee. Ha presentato le sue produzioni e progetti in oltre venti paesi, traducendo le proprie opere in tre lingue e collezionando numerosi premi nazionali e internazionali. La compagnia ha rappresentato il teatro italiano in iniziative d’importanza mondiale tra cui le Olimpiadi del teatro in India e l’anno dell’Italia in America Latina. Recentemente si sono esibiti al Polo del ‘900 di Torino. Anna Dora Dorno regista, attrice e pedagoga teatrale, nata a Taranto nel 1976 e laureata al Dams di Bologna, è regista e performer. I suoi spettacoli sono stati ospitati nei maggiori festival internazionali, ricevendo numerosi premi. Come pedagoga ha insegnato nelle più importanti accademie e Facoltà di teatro al mondo, tra cui la National School of Drama in India, la Shanghai Theatre Academy in Cina, il Grotowski Institute in Polonia. Nicola Pianzola,performer e pedagogo teatrale, è nato a Novara nel 1977 e anch’esso si è laureato al Dams di Bologna. Nel 2003 ha ricevuto il premio Le Arti per la Vita. Co-fondatore e performer di Instabili Vaganti, è noto al pubblico mondiale per il pluripremiato spettacolo Made in Ilva, nominato ai Total Theatre Awards al Festival di Edimburgo nel 2014. Francesca Pianzola, fotografa novarese che vive a Milano, con i suoi scatti ha dato corpo alle immagini di questo importante lavoro il cui fine è quello di ricercare l’essenza della memoria, del testo e del linguaggio poetico, cercando di giungere al nucleo primitivo dell’azione stessa, al movimento puro, alla scomposizione del testo in parole essenziali, del brano musicale in frammenti sonori, della melodia in forme ritmiche di base. Un’idea ambiziosa e affascinante come lo sono le sfide che si spingono ad esplorare l’arte stessa oltre ai confini che siamo abituati a  conoscere.
Marco Travaglini
Le foto sono di Francesca Pianzola

Sold out per Vasco a Torino

Il Vasco Non Stop Live 2018 parte da Torino con due concerti, venerdì 1 e sabato 2 giugno allo Stadio Olimpico. E’ già sold out: gli ultimi 3 mila biglietti in vendita da poche ore sono praticamente andati a ruba  a ruba come i precedenti 80 mila. Saranno trenta le canzoni in programma, e il cantante, già arrivato a Torino, inizierà  con Cosa succede in città. Il palco è alto  22 metri e largo 71, con uno schermo di 600 metri quadrati. Fan da tutta Italia, molti già accampati davanti allo stadio.

(foto: il Torinese)