redazione il torinese

Allerta temporali: picco questa sera

In Piemonte è allerta gialla per  temporali, anche forti, con la fase più acuta prevista per questa sera. L’Arpa – Agenzia regionale per la protezione ambientale segnala “criticità ordinaria”  sulle zone montane e pedemontane, dalla Valle di Susa alla Val Tanaro e su colline e pianure di Asti, Alessandria, Cuneo e Torino. La parte più attiva della perturbazione atlantica favorirà stasera temporali forti, accompagnati da grandine e raffiche di vento, con massime in calo, tra i 21 e i 25 gradi. Si prevede inoltre l’incremento dei livelli dei fiumi  tra Torinese e Cuneese.

È di Torino la barlady Vanessa Vialardi

E’ stata scelta da Royal Bliss (The Coca-Cola Company) per creare il suo Signature Cocktail

Farà tappa a Torino il tour di Royal Bliss, la nuova linea premium di toniche e mixer lanciata da The Coca-Cola Company che in questi mesi sta attraversando l’Italia insieme alla sua crew di bartender per invitare a sperimentare qualcosa di nuovo.La barlady torinese Vanessa Vialardi (proprietaria del D.ONE) è uno dei nomi di spicco nel panorama della mixology italiana, selezionata insieme ad altri 5 noti bartender di altrettante città su tutto il territorio per interpretare con una creazione originale il concetto “Osa. È meraviglioso”.Giovedì 7 giugno Vanessa Vialardi sarà presente al “Kult” dalle 21:30 per preparare il suo cocktail Irriverent-tea, il drink a sua firma pensato per esaltare le sfumature aromatiche di Royal Bliss.“Osare è uscire dai confini classici del bar e provare strade nuove”. Con questo concept Vanessa Vialardi ha creato il suo cocktail a base di whisky, il cui gusto forte viene ammorbidito da un liquore al tè nero. La nota citrica è data dal lime spremuto fresco la cui acidità viene bilanciata con lo sciroppo d’acero. Il cocktail mix viene completato con Royal Bliss Irreverent Ginger Ale che permette di ottenere un long drink fresco, dissetante e piacevole.

Operai fecero funerale a Marchionne: licenziati

DALLA CAMPANIA La Cassazione ha detto sì  al licenziamento dei cinque operai della Fiat che nel 2014 organizzarono il finto  funerale dell’ad Sergio Marchionne ai cancelli dello stabilimento di Pomigliano d’Arco. Vennero licenziati dall’azienda ma la sanzione fu annullata dalla Corte d’appello di Napoli che ne ordinò il reintegro, escludendo la giusta causa. Ieri la Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’azienda e detto sì ai licenziamenti. Uno dei cinque operai   si è incatenato a un palo davanti alla casa del ministro del Lavoro Luigi Di Maio e si è cosparso la testa con una bottiglia di benzina. Il vicepremier è andato a fargli visita.”Da ministro – ha commentato Di Maio – gli  ho detto che è una sentenza che va rispettata ma per noi non deve essere un alibi”.
   

Autismo e vita quotidiana

Corso di formazione per insegnanti, educatori, genitori, professionisti per parlare di Autismo e vita quotidiana, promosso da uovonero in collaborazione con Area onlus.


Le giornate formative, con Hilde de Clercq e Enza Crivelli, si terranno il 28 e 29 giugno (09.30 – 17.30), presso Area onlus in c.so Regina Margherita, 55. Per i crediti ECM (13)  è previsto un costo aggiuntivo di 30 € (trenta/00), ed è necessario partecipare a entrambe le giornate formative.

Per informazioni su iscrizione e costi contattare Area onlus:

⇒ Modulo di iscrizione
⇒ Locandina 


• Giovedì 28 giugno – Le percezioni sensoriali nell’autismo.
Incontro con Enza Crivelli
Enza Crivelli è pedagogista clinica, responsabile per l’autismo del Polo di Neuropsichiatria “Il Tubero” di Anffas Crema e responsabile scientifica di uovonero, casa editrice specializzata in libri inclusivi che utilizzano la CAA e saggi sull’autismo. È docente di Pedagogia Speciale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

 

• Venerdì 29 giugno – La presa in carico dell’adulto con autismo.
Incontro con Hilde De Clercq
Hilde De Clercq è madre di una persona con autismo, linguista e autrice di libri e di articoli sull’autismo.
È succeduta a Theo Peeters nella direzione del prestigioso Opleidingscentrum Autisme (Centro di Formazione per l’Autismo) e collabora con l’Università di Birmingham e del North Carolina.

 

Architetture sabaude

L’elegante architettura della reggia di Venaria in questa bella immagine scattata dall’amico del Torinese Mihai Bursuc

Giovane filo-Isis finto universitario torinese

In Austria la polizia ha arrestato un giovane tunisino ricercato dalla Procura di Torino per “associazione finalizzata al terrorismo internazionale”. Si chiama Tebini Bilel, ha  30 anni, e fa parte di un gruppo di connazionali che si dedicavano alla propaganda jihadista sul web. I componenti del gruppo passarono alcuni mesi nel capoluogo piemontese iscritti in modo fittizio all’Università. Bilel era stato anche in Belgio e successivamente si era trasferito a Vienna dove aveva chiesto asilo. Ma nei suoi confronti pendeva un mandato di arresto europeo per iniziativa dei magistrati piemontesi.

Frida Kahlo e Macondo nelle fotografie di Leo Matiz

Visitabile presso la Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino

 


A cura di Arminda Massarelli e con la collaborazione di Alejandra Matiz, la mostra raccoglie due momenti della grande attività del fotografo colombiano Leo Matiz (1917-1998). Un ritratto inedito della grande pittrice messicana Frida Kahlo nei primi anni quaranta nella casa Azul di Coyocan, a Città del Messico, che restituiscono un’atmosfera d’ambiente, di natura e di cultura che fu di quella casa. Dalla regione di Aracataca in Colombia, dove il fotografo nacque, (luogo poi traslato da Gabriel Garcia Marquez con il nome di Macondo), provengono oltre 70 immagini, in un intreccio mirabile di paesaggi di luce, di gente al lavoro, di venditori, di volti unici, che si sintetizzano nell’immagine del pescatore che lancia la rete, capolavoro assoluto di Leo Matiz e manifesto poetico di tutta la sua arte fotografica. 

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Tutto ha inizio ad Aracataca, remota cittadina colombiana persa tra le pianure polverose della costa caraibica, tra piantagioni di banani e il fiume che sgorga dalla Sierra Nevada de Santa Marta.

Lì nascono i raccontatori della mitica Macondo, il fotografo Leo Matiz e lo scrittore Gabriel García Márquez, accomunati dalla fine capacità di osservare con interesse e rispetto il reale, quello complesso e appariscente così come il più semplice e irrilevante, rintracciando dignità e fierezza nelle persone e restituendo valore all’ordinario, alle povertà, alle solitudini, alle fragilità. La mostra Frida Kahlo e Macondo nelle fotografie di Leo Matiz  è un percorso che porta dall’intimità della Casa Azul di Frida in Messico ai personaggi e ai luoghi di Cent’anni di solitudine.  Storie, intrecci, incontri che possiedono la concretezza della realtà e il prodigio della magia. Le fotografie trasportano dall’immaginazione all’immagine, rendono tangibili angoli di giardino, mercati, venditori, fiumi e pescatori, frutti offerti da alberi dai tronchi soffici, cresciuti nell’aria umida dei tropici. Ritraggono reti nel loro flessuoso volo, nella provvisorietà del movimento e di emozioni transitorie, reti per pescare e reti su cui i corpi, densi di energia, di fiabesche acrobate volteggiano, capaci di creare vento e suono del vento. Nelle fotografie si riannodano i fili della memoria, dell’identità, della cultura di persone e ambienti, di condizioni e fatti. Frida nella sua casa, le donne, gli uomini, i bambini di Aracataca/Macondo sono osservati da uno sguardo che sceglie, se ne innamora, ne cerca pensieri e anima, ne coglie l’umanità più autentica e profonda. Tutti si svelano nella loro risolutezza che profuma di caducità, di fragilità senza rimedio ma, al contempo, di cammino verso la ”impetuosa utopia della vita”. Matiz ferma il tempo, vissuto e scrutato intensamente, e rende la sua fotografia frammento di storia e di storie, sospensione analitica e poetica di una trama, intrisa ora di nostalgia ora di palpabile presente. Il bianco e nero è elegante, liricamente espressivo, struggente ed evocativo, pregnante di materia, spesso ruvida, erosa, che incarna tensione e fremito. E la luce, strumento e complice, lenisce la durezza di alcune verità e ne mostra la purezza innata. Così anche la mostra diventa sospensione del tempo, occasione di sguardi silenziosi e attenti che, tra consapevolezza e stupore, ricevono e assaporano bellezza.

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Pinacoteca Albertina, dal 16 marzo al 03 giugno 2018

Via Accademia Albertina 8, Torino.

011 0897370

www.pinacotecalbertina.it – pinacoteca.albertina@coopculture.it


ORARI: tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso alle 17.30). Chiuso il mercoledì.

 

BIGLIETTI: intero € 7,00; ridotto € 5,00 bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, studenti universitari fino ai 26 anni, convenzioni; gratuito under 6 anni, insegnanti, possessori Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card.

Paolo Monti. Fotografie 1935-1982

FINO AL 29 LUGLIO

Da affermato dirigente d’industria a fotografo riconosciuto fra i più importanti e determinanti nel panorama dell’arte fotografica italiana, e non solo, del secolo scorso. A Paolo Monti (Novara 1908 – Milano 1982) il torinese MEF-Museo Ettore Fico Outside in collaborazione con il Civico Archivio Fotografico del Comune di Milano dedica un’importante retrospettiva curata da Pierangelo Cavanna e Silvia Paoli, inserita nell’ambito della grande kermesse Fo.To-Fotografi a Torino, su cui il capoluogo piemontese, attraverso un centinaio di mostre ospitate in un’ottantina di siti d’arte   fra i più eterogenei, è impegnato fino al 29 luglio a dar prova delle sue concrete capacità di proporsi a livello nazionale come capitale indiscussa dell’ottava arte. E, in questa prospettiva, la mostra in omaggio a Monti si inserisce appieno fra gli appuntamenti irrinunciabili dell’evento subalpino.

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Imponente per quantità e qualità delle immagini esposte, la mostra intende presentare lo straordinario percorso artistico del fotografo novarese, evidenziato attraverso centottanta fotografie originali, datate fra il 1935 e il 1982 – accanto a materiali come riviste, libri e documenti di vario genere, anche inediti – che accostano “prodotti” di eccelsa professionalità e straordinario canonico mestiere ad altri caratterizzati da una ribollente volontà di artistica sperimentazione che, nel tempo, lo portò a misurarsi in vario modo (con fotogrammi, chimigrammi e materiali a colori) sulla materia e su un personale concetto di astrazione dell’immagine “condotto fino alla cosciente violazione di ogni norma tecnica”. Sostenuto in ciò dai frequenti contatti con artisti delle avanguardie del Novecento come Baj, Crippa, Dova, Fontana, Capogrossi e Pomodoro, dei quali fra l’altro curò la documentazione delle opere, lasciandoci anche per ognuno una serie di intensi ritratti.

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Determinante, per l’evolversi del suo iter professionale, fu il trasferimento negli anni del Dopoguerra a Venezia, città che per Monti segna una svolta decisiva sia per il contatto con le incredibili e magiche suggestioni della realtà lagunare – fermata in scatti di intensa meditata   poesia – sia per l’incontro con quel gruppo di fotografi con i quali nel 1948 avrebbe fondato il Circolo fotografico “La Gondola”, cui si deve in quegli anni un profondo rinnovamento del linguaggio fotografico in una direzione sempre più attenta al contesto internazionale. Dal ’53 è a Milano, città in straordinaria crescita economica e culturale, in cui Monti consolida quell’istinto trasgressivo che sempre più lo spinge al gusto dello “sperimentale”, portandolo ad affermarsi, a piena ragione, oltre i confini nazionali. Nel capoluogo lombardo,   lavora per le Triennali, per i maggiori studi di architettura (da BBPR a Giò Ponti ad Albini e a Scarpa), per i Musei del Castello Sforzesco e per la “Storia della Letteratura Italiana” di Garzanti, curata da Cecchi e Sapegno, senza mai tralasciare la costante del racconto del “paesaggio” e delle “architetture urbane” che gli consentirà alla fine degli anni Sessanta di affrontare in modo magistrale l’imponente campagna di rilevamento del centro storico di Bologna e di altre città, come dei beni storici e artistici dell’Appennino emiliano e romagnolo.

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Tanto da ricevere nel 1980 dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini il Premio Nazionale “Zanotti Bianco” per il “contributo decisivo ad affinare le coscienze e a diffondere le responsabilità per il restauro conservativo delle nostre città storiche”. Alla sua morte, avvenuta a Milano due anni dopo, per iniziativa di alcuni amici viene costituito l’Istituto di Fotografia Paolo Monti, con un Archivio che nel 2004 é riconosciuto di notevole interesse storico da parte del Ministero dei Beni Culturali. Nel 2008, l’intero patrimonio dell’Istituto (un complesso di 223mila negativi, 12.244 stampe e 790 chimigrammi, cui si aggiungono i documenti e la biblioteca) è acquisito dalla Fondazione BEIC – Biblioteca Europea di Informazione e Cultura – e depositato, a seguito di apposita convenzione con il Comune di Milano, presso il Civico Archivio Fotografico al Castello Sforzesco, istituito nei primi anni del ‘900 e che oggi dispone di un colossale patrimonio di circa 900mila fotografie, di cui è garantita la pubblica consultazione (https://archiviofotografico.milanocastello.it).

Gianni Milani

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“Paolo Monti. Fotografie 1935-1982”

MEF Outside, via Filippo Juvarra 13, Torino; tel. 011/0343229 – www.museofico.it

Fino al 29 luglio – Orari: da merc. a dom. 11/19

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Nelle foto:

– “Venezia”, stampa ai sali d’argento, ca. 1950
– “Ghetto nuovo”, stampa ai sali d’argento, 1950
– “Ritratto del pittore Crippa”, stampa ai sali d’argento, 1953 – ’54

Un tour per raccontare Terra Madre

Otto appuntamenti, a partire dal 14 giugno, in collaborazione con l’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e La Stampa 

Torino, 6 giugno 2018 – Slow Food, l’ Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e La Stampa tornano insieme, dopo la positiva esperienza del 2016, per raccontareTerra Madre Salone del Gusto 2018 in otto capoluoghi di provincia: Asti, Alessandria, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Vercelli e Savona ospitano una serie di incontri durante i quali si parlerà del ruolo dei territori nell’evento che si terrà dal 20 al 24 settembre.

Le otto province sono coinvolte in diversi modi: innanzitutto attraverso i contadini, allevatori e artigiani che presentano i loro prodotti nello spazio espositivo di Lingotto Fiere; in secondo luogo, ospitando i delegati di Terra Madre provenienti da tutto il mondo, nelle famiglie dei numerosi comuni che fanno parte della rete delle Città di Terra Madre; infine, novità di questa edizione, accogliendo i visitatori in 15 TourDiVini, itinerari piemontesi pensati assieme alle Condotte locali di Slow Food per offrire l’opportunità di conoscere le bellezze artistiche e paesaggistiche del Piemonte e gustare i prodotti più significativi nei luoghi in cui nascono.
Durante gli incontri, che si tengono nei mesi di giugno e luglio (e sono quasi tutti ospitati nelle sedi delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte), si affronta, ogni volta, uno dei temi centrali di Terra Madre Salone del Gusto 2018. Infatti, tra le numerose novità di questa edizione ci sono le grandi aree tematiche in cui si svolgeranno incontri, Laboratori del Gusto, forum per approfondire la conoscenza dei diversi argomenti mettendo alla prova sensi e conoscenze. Grazie alla presenza di un esperto, in ciascuna tappa del tour si approfondiscono le campagne Slow Meat e Slow Fish, l’importanza dei semi, il rapporto tra cibo e salute, il ruolo di api e insetti. Oltre ad approfondimenti sul nuovo progetto di università diffusa e sul ruolo di migranti e indigeni nella discussione sul futuro del cibo.
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Ecco le tappe del tour: 
14 giugno, ore 18 – Vercelli: Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli
19 giugno, ore 18 – Biella: Fondazione Cassa di Risparmio di Biella
21 giugno, ore 18 – Alessandria: Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria
26 giugno, ore 18 – Asti: Fondazione Cassa di Risparmio di Asti
28 giugno, ore 18 – Cuneo: Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo
3 luglio, ore 18 – Novara: Circolo dei Lettori di Novara
Sempre nel mese di luglio sono previste altre due tappe a Torino e a Savona.

Il canto come passione

“Il genere musicale che preferisco è il pop, ma sto cercando di ampliare le mie conoscenze anche in stili differenti”


Ciao Martina, presentati ai nostri lettori.

Mi chiamo Martina Boglione, ho 20 anni e abito a Savigliano in provincia di Cuneo. Nella vita lavoro come segretaria, ma da sempre nutro una grande passione nei confronti della musica ed in particolare per il canto.

Qual è il tuo genere musicale preferito e in quale artista ti ritrovi maggiormente?

Il genere musicale che preferisco è il pop, ma sto cercando di ampliare le mie conoscenze anche in stili differenti. Mi piace particolarmente la musica italiana anni 60/70, ma anche artisti internazionali contemporanei come ad esempio Adele, Katy Perry e James Blunt. L’artista in cui mi ritrovo maggiormente è Giorgia perché grazie alla sua espressività riesce a trasmettere molte emozioni oltre ad avere un’ottima preparazione a livello tecnico-vocale.

Com’è nata la tua passione per il canto?

La mia passione per il canto nasce ad appena 6 anni quando iniziai a scuola le prime lezioni di musica. Mi accorsi subito che era qualcosa che mi coinvolgeva particolarmente e che avrei voluto continuare ad approfondire questa mia passione. Da lì incominciai a cantare inizialmente ” per gioco” e successivamente a scrivere i miei primi testi.

Attualmente stai continuando gli studi?

Ho intrapreso alcuni anni fa gli studi di canto ed attualmente seguo dei corsi presso la Vocal Care di Danila Satragno. Nel frattempo insieme all’arrangiatore e musicista Andrea Alesso, in arte “Manouche”, stiamo preparando le canzoni che usciranno nel mio primo album che sarà composto da brani interamente scritti da me.

Che cosa significa per te cantare? E soprattutto che cosa speri che ti porti il canto?

Per me cantare significa poter esprimere ciò che sono e poter esprimere le mie emozioni.Trovo che sia fantastico poter trasformare le proprie sensazioni in melodia e spero che il canto possa sempre di più far parte della mia vita.Spero di poter continuare questo percorso e di poter realizzare questo mio grande sogno.

Cosa diresti a chi come te ha un sogno che vorrebbe realizzare?

Vorrei dirgli che nella vita non bisogna mai smettere di sognare perché non si può mai essere a conoscenza di cosa può realizzarsi o meno. In ogni caso bisogna provarci con forza e determinazione consapevoli che se è ciò che amiamo fare sarà sempre parte di noi.

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Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni. – Paulo Coelho