112, il commento dei sindacati
“PRIMA DI TUTTO LA SICUREZZA DEI CITTADINI. L’ALLUNGAMENTO DEI TEMPI È UN FAVORE AI CRIMINALI”
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO L’aggressione avvenuta ai danni di due donne nel centro di Torino è l’ennesimo disservizio legato al funzionamento del NUE 112 italiano, un fatto di gravità inaudita che avrebbe potuto avere conseguenze irreparabili. Questo episodio conferma quanto abbiamo denunciato da tempo, l’allungamento dei tempi porta inevitabili problemi ed in questo caso è un favore alla criminalità. Non abbiamo dimenticato i toni trionfalistici proferiti dai vertici istituzionali delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del Fuoco e della Sanità in un convegno tenutosi a Roma su questo scandaloso modello organizzativo, costoro dovrebbero chiedere scusa, tutti senza eccezione. La santificazione del 112 così com’è strutturato è già di per sé irresponsabile ma la colpevolizzazione delle vittime (autrici secondo il responsabile del NUE piemontese, di scarsa collaborazione durante la chiamata), è davvero intollerabile. Nell’esprimere la nostra piena e incondizionata solidarietà alle due vittime di questo atto criminale chiediamo le dimissioni immediate del responsabile del NUE Danilo BONO, tra i maggiori artefici di questo disastro.
Professioni Infermieristiche Vigili del Fuoco Polizia di Stato
NURSIND: COPPOLELLA
CONAPO: CAMBURSANO
SIULP: BRAVO
UIL PA VVF: DE NIGRIS
SIAP: DI LORENZO
CONFSAL: ASTRELLA
FNS CISL: MAZZITELLI
Ora, a smentire un recente studio che aveva valutato come “tarocche” la maggior parte delle macchie di sangue sul sacro lino, una nuova ricerca italiana sostiene che il sangue presente sulla Sindone è vero e appartiene a una persona torturata. Sangue che è rosso e non marrone, così come dovrebbe essere un sangue antico, in quanto il telo sarebbe stato esposto alla luce ultravioletta, che ne ha alterato il colore originale. La ricerca è stata pubblicata su Applied Optics, ed è coordinata da Paolo Di Lazzaro, dell’Enea, vicedirettore del Centro Internazionale di Sindonologia. Dallo studio emerge che nel sangue del telo è presente la metaemoglobina, sostanza frutto della degradazione dell’emoglobina fortemente ossidata e invecchiata. Ciò confermerebbe che si tratta di sangue antico e ricco di bilirubina, presente nelle persone percosse violentemente.
Alpinisti dispersi, proseguono le ricerche
Sono riprese le ricerche dei tre alpinisti italiani dispersi sul versante francese del Monte Bianco. Si tratta di un militare del soccorso alpino delle fiamme gialle di Bardonecchia, Alessandro Lombardini, del fratello Luca e della sua ragazza Elisa Berton. I tre giovani sono stati visti l’ultima volta a Chamonix. La gendarmeria francese, dopo l’allarme lanciato dall’Italia, al momento non li ha trovati.
(foto archivio)
La gialla cotogna di Istanbul
“Ma voi che ne sapete dell’amore? […] della passione che il mondo consuma?” Con questo incipit il lettore è invitato al racconto di un amore struggente e tumultuoso, nato dall’altra parte dell’Adriatico, in Bosnia, “la terra dei lunghi amori e dei lunghi rancori”; una storia di amore e di morte che, affidata alla potenza della narrazione orale, ha attraversato le città e le nazioni sino a giungere a Paolo Rumiz, che ha deciso di metterla per iscritto, scegliendo la forma dell’endecasillabo. “La cotogna di Istanbul. Ballata per tre uomini e una donna” è un bellissimo libro, scritto magistralmente da Rumiz, ottenendo un buon successo.
Il racconto si snoda come un lungo, magico e dolorante poema di paesaggi, donne, passioni, strade, città, morte. Protagonisti di questo romanzo in versi, sono Max – un ingegnere austriaco – e Maša Dizdarević, donna bosniaca austera e bellissima, con un passato intriso dalla storia del suo Paese. In una notte invernale a Sarajevo, con al neve che turbina nel vento, Maša “viso da tartara, femori lunghi e occhi come grani di uva nera” canta a Max una sevdalinka, un’antica canzone d’amore di quelle terre:“Žute dunje”, la gialla cotogna di Istanbul. Sulle note di questa malinconica melodia, che narra di due giovani amanti e di un destino a loro avverso, scaturisce un legame profondo e indissolubile. Scrive il giornalista-narratore triestino: “Cantò nella sua lingua la struggente / tristezza dei distacchi che i balcanici / adorano ogni tanto condividere / con chi accetta di bere assieme a loro. / C’era un lamento, spesso ripetuto, / nella canzone, ed era lo stesso / che lui aveva sentito anni prima / sotto le muraglie di Diyarbakir…”. Paolo Rumiz non solo incanta ma riesce a far innamorare il lettore di tutti quei luoghi che fanno da sfondo alla narrazione: i Balcani, terra devastata dagli orrori della guerra; l’austera e asburgica Vienna, il Danubio che scorre entro i confini di dieci paesi e ,infine, Sarajevo , la città che contiene tutte le altre, da Trieste fino a Istanbul. Il suo linguaggio, ricercato ed elegante, descrive sapientemente non solo i luoghi ma anche tradizioni, riti, gli odori e i profumi di quel pezzo di Europa nato dall’incontro tra Oriente e Occidente. Nella bella Dizdarević si racchiude il mistero di quei luoghi (“Disse Maša: ‘Ancora qui si celebra / la vittoria del luogo sulle stirpi.”); con lei arriva il racconto della forza di un amore inamovibile, ampio, tremendamente calato nella cruda realtà, ma allo stesso tempo puro e ancestrale. Tra i luoghi emerge potente l’immagine di Sarajevo, serraglio per carovane, “femmina inerme in mezzo a maschi assetati di stupro”. E’ lì lo zenit in cui si incontrano Masa e Max, alla fine del confitto. Max ne rimane stregato. Basterà una cena, un timballo di carne, l’aroma del caffè. Basterà quell’ “impasto balcanico fatto di sangue e miele” per accendere la fantasia dell’uomo, che con la mente cominciò a scavalcare secoli e montagne. Il resto lo farà una bottiglia di vodka gelata e Maša che canta per lui con cuore ardente la canzone della cotogna d’Istanbul, dei due amanti in lotta col destino e contro la malattia della donna, la cui cura viene affidata proprio a quel miracoloso frutto giallo (“nasconde in sé anche il fiore”), che però arriverà tardi, troppo tardi. La scrittura di Rumiz ha una potenza evocativa incredibile, in questo libro, quasi sprigionasse un’energia e una profondità sconosciute: non solo scrittura o lettera, ma soprattutto è voce, parola, narrazione e ascolto. Ed è una fortuna, perché altrimenti dovremmo associarci al rimpianto di Max: “..che povero mondo è questo che ha perso / il gusto delle storie da ascoltare”.
Marco Travaglini
Venerdì 10 e sabato 11 agosto 2018 Infini.to – Via Osservatorio 30 – Pino torinese
Venerdì 10 e sabato 11 agosto Infini.to dedica due aperture speciali alle notti delle Perseidi, le “Stelle cadenti” di San Lorenzo. Due serate in cui godersi, immersi nel verde della collina torinese, uno degli spettacoli naturali più attesi dell’anno. Accompagnati dalle dolci note di un’arpa e dai comunicatori scientifici di Infini.to, è possibile trascorrere una serata tra stelle e musica. Il programma prevede inoltre la visita libera del Museo interattivo, lo spettacolo del cielo nel Planetario e, su prenotazione, un gustoso apericena. In caso di maltempo l’attività di osservazione a occhio nudo dalla terrazza del Museo è sostituita da uno spettacolo live in planetario con approfondimento sul fenomeno delle “stelle cadenti”.
Evento serale. Gli orari vengono scelti al momento dell’acquisto del biglietto.
Per poter partecipare all’evento è necessario acquistare anticipatamente i biglietti, secondo le seguenti modalità:
– presso la biglietteria del Planetario, durante gli orari di apertura
– attraverso il circuito Ticketone online o nei punti vendita
I biglietti saranno disponibili fino a esaurimento posti.
PREZZO DEI BIGLIETTI
– Intero 12 €
– ridotto 3-11 anni 6 €
– Gratuito per bambini con meno di 3 anni. Per ottenere la gratuità, fino ad esaurimento dei posti disponibili, è necessario richiedere il biglietto omaggio scrivendo a info@planetarioditorino.it
I biglietti ridotti/omaggio verranno accettati/consegnati dietro presentazione del documento d’identità.
Si segnala che l’acquisto dei biglietti su Ticketone comporta i diritti di prevendita.
INFO e PRENOTAZIONI
Non si effettuano visite guidate.
Non sono presenti barriere architettoniche.
Per poter accedere a Infini.to è necessario percorrere Via Osservatorio seguendo la cartellonistica.
APERICENA (facoltativo e su prenotazione)
Durante la Serata la Caffetteria propone l’Apericena con servizio catering.
L’Apericena è facoltativo e la prenotazione è obbligatoria.
È possibile prenotare l’Apericena solo se già in possesso del biglietto dell’evento.
La prenotazione deve essere effettuata entro giovedì 9 agosto ore 15.00, scrivendo una mail a infinitostarcoffee@gmail.com, segnalando il Blocco/Gruppo in cui si è stati inseriti dalla biglietteria del Museo. Indicare anche eventuali allergie/intolleranze o esigenze particolari.
Bucatini al pesto trapanese
Il pesto alla trapanese è un condimento completamente preparato a crudo tipico della tradizione siciliana, più esattamente di quella trapanese. Un primo piatto aromatico, semplice e veloce. Adatto alla stagione estiva è apprezzato da tutti.
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Ingredienti
3 pomodori maturi
80gr. di mandorle tostate
2 spicchi di aglio
4 foglie di menta
Un mazzetto di basilico
Sale, pepe, olio evo q.b.
Pane raffermo
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Lavare i pomodori, pelarli, privarli dei semi e tritarli grossolanamente. Nel mortaio (o in alternativa, nel mixer) pestare le mandorle con un pizzico di sale grosso, aggiungere poi le foglie di basilico, la menta, l’aglio e l’olio. Amalgamare il tutto ed unire al pomodoro tritato, aggiustare di sale e pepe. Il pesto è pronto. Condire la pasta e servirla cosparsa di pane raffermo grattugiato precedentemente tostato in padella con un cucchiaio di olio.
Paperita Patty

I temporali portano via il grande caldo?
Allerta gialla sul Piemonte, da ieri per i forti temporali. Nel pomeriggio pioggia e grandine sul centro storico di Torino. Il livello di attenzione è stato diramato dall”Arpa, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale. E’ calata l’alta pressione sull’Europa centro-occidentale per la progressiva avanzata di una saccatura atlantica sulla Francia. E’ in arrivo aria instabile e fresca proveniente da Ovest, causa di temporali tra le Alpi e le pianure a nord del fiume Po. Tempo instabile tutta la settimana, con piogge sui rilievi alpini e sulle pianure nelle ore serali.