Ora, a smentire un recente studio che aveva valutato come “tarocche” la maggior parte delle macchie di sangue sul sacro lino, una nuova ricerca italiana sostiene che il sangue presente sulla Sindone è vero e appartiene a una persona torturata. Sangue che è rosso e non marrone, così come dovrebbe essere un sangue antico, in quanto il telo sarebbe stato esposto alla luce ultravioletta, che ne ha alterato il colore originale. La ricerca è stata pubblicata su Applied Optics, ed è coordinata da Paolo Di Lazzaro, dell’Enea, vicedirettore del Centro Internazionale di Sindonologia. Dallo studio emerge che nel sangue del telo è presente la metaemoglobina, sostanza frutto della degradazione dell’emoglobina fortemente ossidata e invecchiata. Ciò confermerebbe che si tratta di sangue antico e ricco di bilirubina, presente nelle persone percosse violentemente.
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