redazione il torinese

La ringhiera

Una volta erano le case di ringhiera. Case, quelle con un gabinetto in comune situato sul balcone , appunto, con la ringhiera , che hanno segnato un periodo importante del secolo scorso, il ‘900, prima come risposta all’emergenza abitativa, insieme alle soffitte, delle masse che dalle campagne del Piemonte, del Veneto e del Sud Italia , accorrevano verso la grande città , Torino e Milano. Erano attratte e rispondevano alla fame di manodopera dell’industria in un paese, l’Italia, che usciva definitivamente dalla tragedia e dalle distruzioni della seconda guerra mondiale dando così vita ad uno sviluppo industriale economico e sociale tumultuoso. Quelle case di ringhiera e quelle soffitte vennero gradualmente, abbandonate per più moderne e più confortevoli appartamenti in quegli anonimi casermoni che hanno popolato le periferie urbane. Per molti di noi e nell’immaginario collettivo le case di ringhiera erano un tutt’uno con le ” Barriere” ( i quartieri periferici ) operaie. Ora quelle rimaste , le case di ringhiera, vengono recuperate e ristrutturate in appartamenti di pregio e alla moda.  Ai nostri giorni una ” ringhiera ” di un giardino di uno di quei quartieri operai, quello di Madonna di Campagna a Torino e più precisamente in Piazza Mattirolo, vittima della distrazione di una giovane, presumo, mamma , per essere sostituita deve aspettare quasi due anni. In una grigia giornata dell’autunno del 2016 accompagnando tre ragazzini a scuola abbordò male la curva della Piazza travolgendo la ringhiera del giardino fermandosi letteralmente sopra una delle panchine che ebbe così la sorte peggiore, completamente schiacciata dalla Panda. Quasi due anni, è avvenuta qualche mese fa, per sostituire pochi metri di recinzione , la nostra “ringhiera” , mentre lo spazio della panchina è ancora vuoto , orfano, ed attende ancora la sostituzione. I pensionati di Piazza Mattirolo, frequentatissima anche da mamme e bambini, ne reclamano la sostituzione e segnalano che il danno è stato risarcito dall’assicurazione dell’auto.  Nota positiva, i tre ragazzini usciti incolumi dall’auto e raccattati gli zainetti andarono velocemente , a piedi, a scuola.

Goodbye Summer Fest

Nella splendida cornice del Parco Culturale le Serre di Grugliasco, si svolge per il terzo anno consecutivo il Goodbye Summer Fest, evento ideato per colmare la mancanza di offerta culturale del periodo e per salutare l’estate con un colorato e divertente arrivederci all’interno di una dei parchi più belli della provincia di Torino

Questa terza edizione si svolge in un’unica giornata, il 22 settembre a partire dalle ore 16, con un programma che propone attività culturali, ricreative e sportive per tutte le età e un’ampia area ristoro per tutti i gusti. Una grande festa di fine estate con visite gratuite al Museo Gianduja, curato dall’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare, e al RIMU – Rifugio Antiaereo e Museo della Città, la Cooperativa Sociale La Bottega Onlus con mostra fotografica “Immagini che lasciano il segno” e stand con prodotti solidali realizzati dai loro ragazzi, laboratori ludici su lingue straniere per bambini a cura della scuola Babel Labs,  laboratori di disegno e pittura per bambini a cura del progetto “La stanza della meraviglie” di Silvia Gariglio, lezioni di yoga sul prato con Nicoletta Napoli del progetto YOU, calcio balilla e sport con campi da pallavolo, pallacanestro e ping pongesibizioni di danza e lezioni di prova gratuite a cura della Turin Dance Academy, la casa editrice Autori Riuniti con i suoi libri e i suoi quiz culturali, inaugurazione del progetto di bookcrossing “ScambiaLibro” promosso dall’associazione Cojtà Gruliascheisa, stand informativo del C.A.N.C – Centro Animali Non Convenzionali  e tanta musica con i concerti dei gruppi Smash All, special band composta da 3 educatori e 5 ragazzi diversamente abili, I Vitelloni e i Surfoniani. Una bella occasione per passare una giornata tra arte, divertimento, gusto e natura all’interno del bellissimo Parco Culturale Le Serre, luogo d’incontro e fruizione dell’arte nel centro storico della città con 35 mila metri quadri immersi nel verde ed edifici storici, tra i quali spicca la magnifica settecentesca Villa Boriglione Moriondo.

Il parco è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, gode di un adiacente ampio parcheggio libero la manifestazione si svolgerà anche in caso di maltempo presso la struttura La Nave.

I CONCERTI E LE BAND
Sono tre i gruppi che suoneranno nell’arco della serata: gli Smash All, I Vitelloni Orchestra e i Surfoniani.
Alle ore 19:30 aprono gli Smash All, una special band composta da 3 educatori e 5 ragazzi diversamente abili, nata dopo un lungo lavoro svolto all’interno di un laboratorio musicale curato dalla Cooperativa L’Arcobaleno di Torino che ha permesso a diversi ragazzi disabili di esprimersi emotivamente. Con le chitarre ed il basso dei tre educatori e i diversi strumenti a percussione (batteria, jembè, congas, rototom, maracas, tamburo, tamburello e sonagli vari) e a fiato (flauto traverso e clarino) suonati dai ragazzi, la band esegue propri brani e cover pop e rock riarrangiate con originalità. L’esperienza live di oltre 50 concerti ha donato a questi ragazzi preziose occasioni di socializzazione e inclusione sociale con ottime ricadute positive sulla loro autostima.
Alle ore 21:00 sarà la volta de I Vitelloni Orchestra, una band che fa incontrare il rock’n’roll con la musica da balera, dando vita a uno spettacolo d’altri tempi e trasposrtando il pubblico in un viaggio nella storia della canzone italiana, attraverso tutti gli stili che ne hanno caratterizzato l’evoluzione e a ironici e originali arrangiamenti. Dallo swing del Quartetto Cetra, fino al rock raffinato di Lucio Battisti, passando per il jazz da night club, il rock’n’roll, il beat e il sound caraibico. Il progetto I Vitelloni è curato da Simone Costrino – cantante, polistrumentista e arrangiatore, diplomato al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano – insieme a Francesco Vigna (chitarra e voce), Luca Zennaro (sax), Corrado Calcagno (tromba9, Federico Griso (batteria) e Ignazio Ciofalo (percussioni e voce)
Dalle ore 22:30 la chiusura è affidata a i Surfoniani, un trio di surf music, devoti alle sonorità più riverberate dei primi anni Sessanta. Sono di Torino, sono attivi dal 2005 e sono costituiti da Giamba alla chitarra, Fra al contrabbasso e Tony alla batteria. La struttura musicale dei loro pezzi è spesso caratterizzata da una potente sezione ritmica di contrabbasso e batteria, sulla quale si scaglia la selvaggia chitarra di Giamba. Oltre alle partecipazioni ad alcuni importanti festival, i Surfoniani hanno all’attivo un centinaio di concerti tra Piemonte, Lombardia e Liguria e un disco uscito nell’estate del 2016 con 11 tracce originali.

L’AREA RISTORO
All’interno del Parco viene allestita un’area ristoro con cibo di qualità per tutti i gusti.
Ci saranno i food truck “Che ti frulla” con centrifugati e frullati, “Vanilla” con granite ed altri prodotti siciliani, “Cucinando su due ruote” che propone cucina vegana con uso della canapa, “Agribiscotto” con pizza e prodotti da forno, “Tripel B” con birre belghe ed altri ancora con pasta e panini.

POLLIOTTO (UNC): “COME RECLAMARE I CONTI DORMIENTI”

Scade a Novembre 2018 il termine per richiedere somme mai movimentate negli ultimi 20 anni

Dal prossimo novembre cadranno irrimediabilmente in prescrizione. Sono i cosiddetti ‘Conti dormienti’, per i quali si avvia alla scadenza il termine per richiederne le somme: in particolar modo, quelle relative ai primi di essi, affluiti al Fondo Rapporto Dormienti nel novembre 2008. Dopodiché l’esigibilità non sarà più consentita, come ricorda il Ministero dell’Economia e delle Finanze.“Al via, dunque, la prima scadenza per reclamare il denaro ‘dimenticati’ o ereditato su libretti di risparmio bancari e postali, conti correnti bancari e postali, azioni, obbligazioni, certificati di deposito e fondi d’investimento nonché assegni circolari, ma mai movimentato negli ultimi vent’anni”, ricorda l’Avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.

 

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Si tratta in pratica di somme mai movimentate per 20 anni, per le quali il Mef ritiene corretto invitare a effettuare una verifica puntuale se ne esistano di intestate a proprio nome o a nome di familiari di cui si possa essere eredi: al fine di inoltrare per tempo idonea domanda di rimborso”, spiega il noto legale. A tal fine, è possibile usufruire del sito della Consap per l’inoltro telematico delle domande tramite Portale Unico all’indirizzo http://portale.consap.it/), oppure a mezzo Raccomandata a/r o Raccomandata a mano presso la sede della società. Precisa l’Avvocato Polliotto: “Si tratta di un fatto importante, che riguarda depositi in denaro per un importo complessivo di circa 1 miliardo e mezzo di euro. Per ‘svegliare’ un ‘conto dormiente’, è possibile attuare alcune importanti operazioni, tra cui in primis fare comunicazione alla banca con cui si conferma la volontà di continuare il rapporto. Oppure trasmettere la comunicazione di cambio di residenza, effettuare la richiesta di un saldo aggiornato del conto corrente, di copia dei documenti bancari, di un nuovo libretto degli assegni. Ma anche un prelievo, un versamento, un pagamento con carta di credito o bancomat. E’ bene sapere Se il titolare di un conto dormiente è deceduto, gli eredi sono obbligati a comunicare all’istituto di credito il proprio diritto di subentro quali nuovi titolari del conto, esibendo un certificato di morte e tutti i documenti necessari per il corretto e puntuale avvio delle azioni successorie”, conclude la Presidente di Unione Nazionale Consumatori del Piemonte.

“Donne, denunciate le violenze”

L’assessora ai Diritti e alle Pari opportunità, Monica Cerutti, ritiene che le donne vittime di violenza non debbano aver a paura a denunciare queste situazioni. “Non mi stanco di dire, a tutte le donne, che dal 2016 la Regione Piemonte ha una nuova legge a tutela delle vittime di maltrattamenti. Non aspettate che sia troppo tardi! Denunciate! Chiamate il 1522 – sostiene Cerutti – I nostri Centri antiviolenza vi possono assistere e, se necessario, abbiamo posti nelle case rifugio, oltre a un fondo che vi aiuterà a sostenere le spese legali. Il nostro ente sta inoltre sostenendo finanziariamente la rete contro la violenza della Città metropolitana e auspica che possa consolidarsi ed essere sempre più efficace”.

GG – www.regione.piemonte.it

Il 15 settembre torna la Festa dei vicini

Qualche città l’ha già festeggiata. Altre hanno dato il via alle iscrizioni. L’edizione 2018 della Festa dei Vicini a Torino dà appuntamento per sabato 15 e domenica 16 settembre e si prepara a replicare il grande successo di quelle precedenti.  La manifestazione, promossa dall’associazione European Neighbour’s Day e in Italia da Anci e Federcasa, si pone l’obiettivo di contrastare l’isolamento e l’individualismo tipici dei quartieri cittadini e promuovere il valore comune della cittadinanza europea. Nata nel 17° Arrondissement di Parigi nel 1999, ha ottenuto un successo immediato e crescente diventando un appuntamento irrinunciabile per quasi dieci milioni di cittadini di una trentina di Paesi diversi (dal Canada al Giappone) e più di 720 Città.  La Città di Torino ha aderito per la prima volta nel 2006, insieme all’Atc, e da allora oltre 5mila cittadini hanno contribuito alla realizzazione dell’iniziativa, con adesioni sempre più numerose anno dopo anno: piazze, strade, giardini e cortili sono stati luogo di incontro fra privati cittadini, supportati dalle associazioni che hanno promosso e favorito la partecipazione. Interi caseggiati hanno chiuso la strada davanti al portone per ampliare l’accoglienza ai palazzi vicini, ai passanti, in un’occasione di riconquista degli spazi sociali. Iscriversi è semplice: basta scaricare il modulo che si trova sul sito della Città di Torino e su quello di Atc (www.comune.torino.it/festadeivicini), compilarlo e inviarlo all’indirizzo festadeivicini@comune.torino.it. Coloro che intendono utilizzare spazi pubblici dovranno compilare e inviare anche il verbale di presa in consegna dell’area. Tutti gli eventi saranno così inseriti nel programma ufficiale della Festa.  L’assessorato all’Ambiente, in collaborazione col tavolo di Progettazione civica, invita tutti coloro che parteciperanno alla Festa dei Vicini a realizzare un evento Plastic free, seguendo le indicazioni del ministero per l’Ambiente (#iosonoambiente) che invita a non utilizzare la plastica ma materiali riciclabili o biodegradabili, così che anche i momenti di aggregazione promossi dalle città diventino festa anche per l ambiente. Gli eventi promossi dai cittadini saranno inseriti nel programma generale dell’iniziativa che sarà pubblicato sul sito della Città di Torino e su quello dell’Atc.
(mm) – www.comune.torino.it

Ragazzino investito dal tram. E’ grave al Cto

Un ragazzino di 17 anni è stato investito a Torino da un tram della linea 15, mentre stava attraversando piazza Castello. Il tram l’ha urtato e il giovane è stato portato al Cto in codice rosso. Al vaglio della squadra infortunistica della polizia municipale la dinamica dell’incidente.

 

(foto archivio il Torinese)

La donna che nessuno operava salvata dall’Heart Team di Maria Pia Hospital di Torino

Dopo tre mesi di osservazione e un’operazione durata 11 ore con 11 specialisti coinvolti, la 62enne sta bene e la progressiva lacerazione dell’aorta è stata bloccata

 

 In giro per l’Italia alla ricerca di un ospedale di Alta Specialità che le potesse dare la speranza di operarsi e salvarsi la vita. La diagnosi della donna era chiara per tutti: dissezione aortica toracica di tipo B, aggravata da una persistente anemia e da una malformazione congenita detta arco aortico bovino, molto comune e spesso associata a ipertensione arteriosa, diabete, dislipidemia. Un caso estremamente complesso e difficile che metteva i medici in serie difficoltà di operare, anche perché la paziente, una pugliese di 62 anni Testimone di Geova, rifiutava per motivi religiosi le emotrasfusioni ritenute indispensabili dagli altri ospedali consultati per la buona riuscita dell’intervento.Per tre mesi l’équipe multidisciplinare di esperti dell’Heart Team del Maria Pia Hospital – ospedale di Alta Specialità di GVM Care & Research – ha monitorato la paziente 24 ore su 24 studiando il caso, confrontandosi con ripetute sedute tra cardiochirurghi, chirurghi vascolari, vascolari interventisti, anestesisti e perfusionisti, coinvolgendo anche due bioingegneri per la ricostruzione in 3D dell’aorta della paziente e per il planning endoprotesico.“La situazione clinica così complessa della paziente ha coinvolto tutto il nostro Heart Team – racconta la dott.ssa Chiara Comoglio, responsabile dell’Unità Operativa Cardio-Toraco-Vascolare dell’ospedale torinese. – Era evidente la necessità di agire tempestivamente ed è stata adeguatamente individuata la condizione di progressiva rottura. La tecnica bloodless, che già in passato ci aveva permesso di intervenire con ottimi risultati in una situazione che non consentiva l’uso di trasfusioni, ci ha permesso anche in questo caso di operare con una minima dispersione di patrimonio ematico, nonostante le difficoltà congenite della paziente”.La donna viene così sottoposta a un intervento cardiochirurgico e di chirurgia vascolare di Debranching (riposizionamento) dei tronchi sovraortici e impianto di endoprotesi toracica, un’operazione estremamente delicata durata 11 ore che ha coinvolto undici specialisti: i cardiochirurghi dott.ssa Chiara Comogliodott. Riccardo Casabonadott. Alessandro Dyrda e dott. Samuel Mancuso, i chirurghi vascolari dott. Ferruccio Ferrerodott.ssa Ilaria Visentin e dott. Teodoro Meloni, i cardioanestesisti dott. Paolo Costadott. Mario Lupo, e due bioingegneri impegnati nella ricostruzione 3D del torace della paziente e nel planning endoprotesico.“La rottura della parete aortica iniziava proprio in corrispondenza dell’emergenza dell’arteria succlavia sinistra – commentano i cardiochirurghi dell’Heart Team dott. Samuel Mancuso e dott. Alessandro Dyrda. – Pertanto il Debranching ha permesso di riposizionare i vasi epiaortici (tronco brachiocefalico, carotide sinistra e arteria succlavia di sinistra, normalmente emergenti dall’arco aortico) in aorta ascendente, in modo che la perfusione dell’encefalo e degli arti superiori fosse in seguito protetta. Il riposizionamento dei tronchi sovraortici era reso più complesso dalla presenza di una malformazione chiamata “arco bovino”, nella quale invece di esserci tre diramazioni separate, le prime due confluiscono da un’unica grossa diramazione, più complessa da interrompere e riallocare senza che cervello e distretti superiori ne risentano. L’endoprotesi ha quindi escluso la rottura dal flusso, chiudendo quella che in termine tecnico viene chiamata la “finestra di entrata” della dissezione di tipo B, ovvero l’area in cui il sangue entra a pressione andando ad abitare il falso lume della dissezione”. La paziente, dopo un periodo in osservazione e in seguito a un’adeguata riabilitazione, adesso sta bene e potrà tornare alla propria quotidianità.

Prendiamo a calci la malattia e vinciamo la coppa!

Torino FC, Oncologia pediatrica Regina Margherita e UGI

Attualmente sono circa 1380 e 780 rispettivamente i bambini e gli adolescenti che ogni anno in Italia si ammalano di tumore maligno, pari a 164 casi per milione di bambini e 269 casi per milione di adolescenti, senza differenze sostanziali per area geografica. Le patologie più frequenti nei bambini (0-14 anni) sono le leucemie, seguite da tumori cerebrali, linfomi, neuroblastomi, sarcomi, tumori ossei e renali; negli adolescenti (15-19 anni) i linfomi di Hodgkin, seguiti da carcinomi della tiroide, leucemie, tumori a cellule germinali, linfomi non-Hodgkin, melanomi, tumori cerebrali, sarcomi delle parti molli, tumori ossei, tumori renali e tumori epatici. Grazie alla ricerca biologica e clinica ed all’uso di protocolli cooperativi nazionali ed internazionali sempre più efficaci, la probabilità di guarigione in oncoematologia pediatrica, che negli anni ’70 era inferiore al 40%, supera attualmente l’80%. Il numero dei guariti è in continuo aumento. Nel 2000 le stime dicevano che un giovane adulto su 900 di età compresa tra i 16 ed i 34 anni era un sopravvissuto da tumore. Oggi si parla di un guarito ogni 450 giovani adulti. Si stima che attualmente in Italia ci siano più di 40.000 guariti. La malattia tumorale in età pediatrica compare in un momento incredibilmente delicato del processo di crescita e i bambini ed i ragazzi si trovano ad affrontare la diagnosi e la cura del tumore mentre contemporaneamente sono chiamati a non perdere l’appuntamento con il raggiungimento di tappe fondamentali del loro sviluppo, personale e relazionale. In particolare gli adolescenti sono pazienti speciali, con bisogni complessi e peculiari: è necessario aiutarli affinché autonomia, relazione, progettazione del proprio futuro non siano completamente sospesi a causa dell’irruzione della malattia nella quotidianità. Curare gli adolescenti vuol dire riconoscere questa complessità e riconoscere la necessità di realizzare una presa in carico globale del paziente – e della sua famiglia – con un’équipe multi-specialistica dedicata, in grado di offrire servizi, attività e spazi a loro dedicati. In tale ottica nasce il progetto “PRENDIAMO A CALCI LA MALATTIA E VINCIAMO LA COPPA”, la prima squadra di calcio, che si chiamerà 100% (intesi i guariti), frutto della collaborazione tra il Torino Football Club, l’Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino, e l’UGI (Unione Genitori Italiani). Il progetto nasce dall’esigenza di offrire uno spazio di aggregazione sociale ed una occasione di ripresa dell’attività sportiva a ragazzi ed adolescenti che hanno affrontato un difficile percorso di cura con l’obiettivo di favorire il ritorno alla quotidianità. E’ previsto il coinvolgimento di pazienti in cura presso la Struttura di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, con un’età compresa tra 12 e 20 anni in fase di terapia non intensiva oppure fuori terapia per un numero complessivo di 30 ragazzi. Sono previsti allenamenti due volte al mese a partire da fine settembre presso il Centro Poligru “L’Oasi dello Sport”, in corso Allamano 125, dalle ore 16,30 alle ore 17,30 con allenatori e lo staff del Torino FC, con la presenza di un medico del reparto ed un rappresentante dell’UGI. Sul piano fisico e sociale il progetto consentirà di insegnare e di trasmettere ai giovani nuove competenze da sfruttare al di fuori dell’ospedale che permettono di aprire una vera e propria finestra sul futuro.

 

Il 9 la Granfondo Internazionale

La Granfondo di Torino si svolge il 9 settembre. Per gli European master Games: https://www.torino2019emg.org

Il biglietto da visita della Granfondo Torino sono le location di partenza ed arrivo, rispettivamente Borgo Medievale e Basilica di Superga, alla volta dei percorsi di 128 km e 2667 metri di dislivello e di 99 km e 2274 metri di dislivello. La prima location è un museo a cielo aperto che sorge lungo le rive del fiume Po, nel Parco del Valentino. La località d’arrivo non ha  bisogno di presentazioni, Superga, costruzione maestosa il cui progetto risale al 1715. La sommità della collina è la seconda più alta di tutto il Piemonte con i suoi 672 metri, un tempio inaugurato il 1° novembre 1731 al cospetto di re Carlo Emanuele III di Savoia.

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PROGRAMMA GARA

Venerdì 7 Settembre

“Mezz’ora all’alba” e “Mezz’ora al tramonto”
Due cronoscalate su salite chiuse al traffico

Sabato 8 Settembre

09.00

Apertura area expo
Partenza “Staffetta dell’Amicizia”

16.00

Inizio sessioni di Spinning

18.00

Partenza della maratona podistica

Domenica 9 Settembre

08.00

Partenza

12.30

Apertura pasta party

15.00

Premiazione

Città e Regione insieme per Fca

Riunire intorno a un tavolo azienda e istituzioni locali per cercare risposte in tempi brevi sul futuro di Fca. E’  il senso dell’appello lanciato dal palco della festa torinese della Fiom dal presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. Concorda con lui la sindaca di Torino, Chiara Appendino. Le preoccupazioni di Comune e regione sono  legate in particolare all’incertezza totale “su come si traduca il piano industriale e di investimenti in Italia”. Chiamparino è preoccupato perché “non ci sono elementi che ci diano certezze, e non solo per Torino. Dunque il governo dovrebbe invitare il gruppo a un incontro”. Governatore e sindaca sono d’ accordo sulla necessità di un tavolo per ottenere delle risposte dall’azienda.

 

(foto: il Torinese)