redazione il torinese

Il caos è olimpico ma non è (solo) colpa della sindachessa

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STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
Non esiste più una classe dirigente ai vari livelli che faccia, che voglia fare, che abbia l’autorevolezza di fare gli interessi della nostra Città
Tutto secondo copione. Le Olimpiadi invernali non si faranno a Torino e dintorni. Chiara-mente era nell’ aria. Debole, molto debole la proposta complessiva .Forse neanche Chiara Appendino ci credeva . Ha accettato la proposta per dovere di parte. E come nelle migliori tradizioni cosa dicono i pentastellati? Elementare, tutta la colpa e di Malagò presidente del Coni che ci ha preso in giro. Loro nel dare la colpa  a qualcuno altro ce l’hanno nel Dna. Non ne possono fare a meno. Costituisce una solida base teorica del loro agire politico. Infatti meno fanno, meglio é per tutti. Eppure Chiara si era impegnata nel sedare la  rivolta interna. Rivolta interna forse è troppo. Sicuramente qualche pentastellato é contento.Dopo il voto del consiglio comunale loro sono comunque andati avanti. Non che la loro opposizione abbia contato. I pentastellati in questo governo non contano. Tra i loro primati passerà alla storia il non contare. Vediamo nel dettaglio.  Chiara Appendino: ci hanno scaricato con un accordo Sala e Giorgetti. Versione Malagò ( Coni ): sono un esecutore.  Decide i governo. Non reggeva come proposta quella di tre  luoghi cosi distanti. Ho chiesto ai rispettivi sindaci di Cortina Milano e Torino. I primi due mi hanno risposto indicando le loro priorità  Appendino ultima . Voleva fare da sola. Giorgetti dopo una telefonata con Sala ha deciso. Torino fuori. Nessun accordo tra Lega e Pd. Sicuramente un accordo tra sindaco di Cortina e di  Milano, benedetto e caldeggiato da Giorgetti, milanese e leghista. E i pentastellati piemontesi del Governo? Dormono . Eppure bastava fare noi l’alleanza con Milano. O almeno tentarci. Acqua passata che non macina più. E gli industriali torinesi che avevano appoggiato convintamente la Chiara si spargono il capo di cenere: l’abbiamo proprio combinata grossa. E questa fa il paio con la Tav. Con la fortuna della nostra Regione che il comune di Torino non conta nulla sulla vicenda. Di sottofondo la solita domanda: perché Chiara Appendino si comporta così? Giovane ed inesperta.  Con persone intorno palesemente inadeguate al ruolo per il quale sono state scelte. Tutta ma tutta colpa solo della Sindachessa? Sarò in controtendenza ma non penso proprio. Diciamocela tutta: il cosiddetto e tanto vituperato o decantato sistema Torino non funziona più. Diciamocelo senza peli sulla lingua. Non esiste più una classe dirigente ai vari livelli che faccia, che voglia fare, che abbia l’autorevolezza di fare gli interessi della nostra città. E sia ben chiaro, a tutti i livelli, dal sindacato a Confindustria.  Dalla politica ai politici alle donne e uomini di cultura o se volete di sport.  E non c’ è risposta alla domanda: che fare? Noi torinesi siamo famosi per ritirarci su dalle sorti avverse.Eravamo capitale d’Italia. Eravamo .Siamo polo industriale? Lo siamo stati . Ed ora? Non sappiamo che cosa vogliamo essere. Non possiamo essere ciò che siamo stati. E sappiamo che non possiamo più essere ciò che siamo diventati.
(foto: il Torinese)

Un’”altra” famiglia nel lucido e doloroso sguardo del regista giapponese

Pianeta Cinema a cura di Elio Rabbione

Kore’eda Hirokazu guarda ancora una volta all’interno della famiglia nel suo natio Giappone, lo fa all’indomani di titoli che gli hanno dato la notorietà internazionale, Little Sister, Padre e figlio e Ritratto di famiglia con tempesta. Quella famiglia la camuffa, la sconvolge, la sovverte. Parlandoci altresì di valori e di certezze perdute, di classi sociali, di povertà, in un paese che ti appare lontano dagli schemi ormai avvalorati nel mondo occidentale. Ti spinge a dimenticare del tutto il significato che nella morale corrente le si riconosce, sceglie altre basi e differenti componenti, cancella la naturalezza del vecchio istituto e schiaccia i legami di sangue, inaspettatamente per lo spettatore, se non a tratti attraverso impercettibili segnali, antepone con serafico candore la scelta della convivenza. Ti confonde: e noi per larga parte della storia siamo ingannati, portati a ragionare e a “vedere” secondo gli antichi canoni. Inizialmente Kore’eda ci mostra Osamu e il giovane Shota – ancora un padre e un figlio – mentre entrano, in un rituale ormai consolidato, in un supermercato, per scambiarsi sguardi protettivi, per tener d’occhio questo o quel commesso, per afferrare quel che possono – Shoplifters (“I taccheggiatori”) è il titolo del film per il mercato inglese, da noi Un affare di famiglia”, Palma d’oro al Festival di Cannes nel maggio scorso. Un’azione innocente, abituale, dettata dalla necessità di sfamarsi e sopravvivere. Nel ritorno a casa, incrociano una bambina che sembra abbandonata, in strada, e decidono di condurla nella loro casa, piccola, disordinata, piena di oggetti ingombranti, dove vivono con una moglie/madre, con una nonnina che sfama il gruppo con il gruzzolo della sua misera pensione, con una ragazza che vende se stessa in localini di quart’ordine: ma in quella miseria c’è calore, in quel gruppo c’è solidarietà. Per non incappare nell’accusa di rapimento, il giorno dopo si pensa per un attimo di riportare la bambina là dove è stata trovata ma certe cicatrici sulle braccia spingono il gruppo a decidere diversamente. E allora si sviluppano e si consolidano altri nuovi rapporti, forse certi affetti, le giovani donne le diresti sorelle in vena di confidenze, padre e figlio in una allegra gita al mare si lasciano andare anche a pensieri intimi, la ragazzina scopre la felicità e la nuova attività di ladruncola. Ma tutto profuma di utopia, un salto nel vuoto taglia la storia in due parti nette (un taglio che coinvolge le interpretazioni, le luci e le immagini, il montaggio, anche il modo di raccontare suona diversamente) e razionalmente vuole sbriciolare una facciata di perfezione che rivela menzogne e squallori. Quella “famiglia” è lo specchio, nel suo chiuso, della povertà materiale e non solo che si riversa nei panorami che il regista verso il concludersi della storia ci propone, l’angusto degli spazi, la neve, gli alti caseggiati.

Una filosofia inaccettabile in un alternarsi senza freni di giusto e di sbagliato, di si deve e non si deve, che Kore’eda sa raccontare non certo come una favola bensì come un mondo alternativo, diverso e sbagliato ma costruito su angoli di poesia che pervade la casa e chi la abita, di naturalezza e di semplicità delle azioni di ogni giorno, di quotidianità in cui gli attori entrano con facilità, riflessioni che l’autore offre allo spettatore guardando con lucidità al mondo di oggi.

 

Torino incontra il marchio toscano Sapori

In occasione del Salone del Gusto -Terra Madre Torino incontrerà i sapori della Toscana e, più precisamente, lo storico marchio senese Sapori, leader nella pasticceria tradizionale toscana. L’occasione sarà l’evento in programma venerdì 21 settembre alle 18, presso il Tower Center sede di Torino Castello, agenzia principale di Reale Mutua, in piazza Castello 113. Nel corso dell’incontro, dal titolo “Mangiar bene per vivere meglio. Il mondo Sapori”, lo storico marchio avrà la possibilità di condividere la propria storia, proponendo agli invitati la degustazione dei suoi principali dolci natalizi, capaci da sempre di identificarlo in Italia e nel mondo. Sapori rappresenta uno dei marchi dolciari italiani più antichi; le sue origini risalgono al 1832 quando il dottor Virgilio Sapori diede inizio alla produzione del panforte, fondando a Siena una piccola officina pasticcera. Sono ormai trascorsi due secoli dalla nascita di quel primo piccolo laboratorio artigianale, duecento anni durante i quali il costante rinnovamento ha saputo tener viva l’antica tradizione toscana, affiancando alle specialità dolciari tipiche del panforte, dei ricciarelli, cavallucci e cantucci, nuove bontà di elevata qualità pasticceria. Nel 2004 il gruppo Colussi ha acquistato il marchio Sapori 1832.

Mara Martellotta

 

Turin Tower. Agenzia di Torino Castello, piazza Castello 113. Torino

Tel 011/537866

Batteri nell’acqua: bottigliette di minerale a scuola

E’ stata rilevata la presenza di un numero piuttosto  elevato di batteri nell’acqua, e così la scuola utilizzerà  bottigliette confezionate di minerale. E’ la decisione del Comune di Montanaro  per gli alunni della scuola elementare Sandro Pertini e della materna Walter Fillak. In base all’analisi dell’Asl, nell’acqua dei rubinetti sono stati rinvenuti  valori di batteri leggermente superiori al consentito. Saranno effettuati controlli sull’impianto per risolvere il problema.

A Torino vertice Cia agricoltori

Dal 19 al 21 settembre l’incontro dei direttori e dei presidenti delle sedi regionali di tutta Italia, con il presidente nazionale Dino Scanavino e il direttore generale Rossana Zambelli

I direttori delle sedi regionali di tutta Italia, insieme con il direttore generale Rossana Zambelli della Confederazione italiana agricoltori saranno ospiti della sede regionale e provinciale dell’Organizzazione agricola in via Onorato Vigliani 123 a Torino per un corso di formazione e il coordinamento nazionale, da mercoledì 19 a venerdì 21 settembre, in concomitanza con le iniziative dello stesso Sindacato a Terra Madre – Salone del Gusto. Parallelamente si svolgerà anche la riunione della Giunta nazionale della Cia, con l’intervento di tutti i presidenti regionali e del presidente nazionale Dino Scanavino. In tale circostanza, giovedì 20 settembre alle 14, nella sede di Cia Torino avverrà la cerimonia di intitolazione dell’Aula didattica a Claudio Rivoira, storico vicepresidente dell’Organizzazione torinese, scomparso improvvisamente il 16 aprile scorso all’età di 55 anni. All’iniziativa prenderanno parte i famigliari dello stesso Rivoira, insieme al presidente di Cia Torino Roberto Barbero e al direttore Elena Massarenti. L’intervento commemorativo sarà svolto dall’ex direttore Francesco Amatuzzo e dall’ex presidente provinciale e regionale Lodovico Actis Perinetto.

Corso di base culturale sull’Islàm

Le iniziative culturali organizzate dal Centro Peirone della Diocesi di Torino e dall’Ufficio Scuola della Diocesi 

 

Contenuti e   obiettivo: Il   corso intende fornire   nozioni basilari delle   diverse   culture   arabo-   islamiche, stabilendo talora il confronto con le istituzioni giuridiche e culturali della società italiana d’inserimento degli immigrati, onde consentire ad un pubblico eterogeneo una sapiente considerazione dei diversi elementi che interagiscono nel rapporto fra mondi culturali.

 

Metodo: lezione frontale, uso di powerpoint, breve sintesi della conferenza, approfondimento di temi a richiesta.

 

PROGRAMMA DEL CORSO

  • 1- Vita di Muhammad e il Corano (Prof. Negri don Augusto)
  • 2- La Shari’a, legge e diritto islamico (Prof.ssa Silvia Scaranari)
  • 3- Le chiese cristiane nel Medio Oriente (Dott.sa Luigia Storti)

8 Ottobre 2018

15 Ottobre

22 Ottobre

 

  • 4- Il jihād (Prof.ssa Silvia Scaranari) 29 Ottobre
  • 5- Gruppi e correnti dell’islam classico e moderno: Sunniti, Sciiti, Salafiti antichi e moderni, Sufi, Islàm degli Stati, Islam politico, jihadismo (Prof. Negri Augusto) 5 Novembre

6 – Convegno Internazionale : La fine del Medio Oriente e il destino delle minoranze    12 Novembre 7- Presenza attuale dell’islàm attuale in Italia. (Prof. Negri don Augusto)    19 Novembre 8- Tradizioni e costumi: culto, feste, macellazione, cibi, vestiario e velo, anno lunare e anno solare, arte calligrafica, musica ecc. (Prof.ssa Silvia Scaranari) 26 Novembre 9L’infibulazione, diffusione tra le donne immigrate di varia appartenenza culturale-religiosa: islamica, cristiana, animista (Dott.sa Clara Monzeglio Ospedale Sant’Anna di Torino e Prof.ssa Simona Taliani, Università degli studi di Torino)  3 dicembre 10- Islam e jihadismo in Africa (Prof. Valter Maccantelli)  10 dicembre Il Corso si svolgerà ogni Lunedì   dalle h 18.00 alle   h 20.00 presso   il Centro Federico Peirone, Torino, Via Mercanti, 10. Tel. 011/5612261. Email: info@centro-peirone.it.it Web: www.centro-peirone.it

Eccetto il Convegno Internazionale : La fine del Medio Oriente e il destino delle minoranze, che si svolgerà presso l’Aula Magna della Facoltà Teologica in via XX Settembre 83 dalle ore 17.30 alle ore 20.30 L’iscrizione è obbligatoria entro il 6 ottobre 2018 La quota d’iscrizione è di 40 €. Al termine del corso verrà rilasciato l’attestato di partecipazione approvato con D.M.

 

CONVEGNO

 

Il Centro studi Federico Peirone che da oltre vent’anni cura studi e ricerche sull’Islam e promuove il dialogo islamo-cristiano, a Torino e in Piemonte organizza, con la collaborazione della Fondazione Pontificia ACS, a Torino, il 12 novembre 2018 presso l’aula magna della Facoltà Teologica di Torino, via XX Settembre 83 dalle ore 17.30, un convegno internazionale dal titolo:

LA FINE DEL MEDIO ORIENTE E IL DESTINO DELLE MINORANZE

 

Al convegno parteciperanno personalità di primo piano :

 

  • Sua Beatitudine, il Cardinale della Chiesa Cattolica Mar Louis R. Sako – Patriarca di Babilonia dei Caldei- Baghdad
  • Salvatore Pedulla, Senior Political Affairs Officer presso l’ufficio dell’Inviato speciale Onu per la Siria Staffan De Mistura- Ginevra
  • Samir Barhoum, direttore del Jordan Times-Amman
  • Michel Touma, direttore de L’Orient-Le jour- Beirut
  • Lucio Caracciolo, direttore di Limes- Roma
  • Modera il giornalista Paolo Girola, direttore de Il Dialogo- Al Hiwar

 

Nel 1916 con gli accordi franco-inglesi ( detti “Sikes–Picot”) cui seguì nel 1917 la dichiarazione Balfour che preconizzava un “focolare ebraico” in Palestina si gettarono le basi per l’attuale Medio Oriente. La prima guerra del Golfo, la seconda, la guerra civile in Iraq, l’avvento dell’Isis dopo le primavere arabe, il conflitto siriano ci lasciano un Medio Oriente disgregato e diviso, dove le potenze locali, Iran, Arabia Saudita, Turchia e le grandi potenze (Usa e Russia) stanno giocando una sanguinosa partita per la supremazia. Migliaia i morti, milioni gli sfollati, molti dei quali arrivano sulle nostre coste e nelle nostre città. Vittime di questi conflitti anche le minoranze etnico-religiose, che erano una ricchezza culturale e spirituale del vecchio Medio Oriente e che rischiano di scomparire. Il tema è stato scelto sia per la sua grande attualità, sia per la natura degli studi e delle ricerche condotte in questi anni dal Centro Peirone in Italia e all’estero.

 

CENA DI SOLIDARIETÀ

La stessa sera del convegno, il 12/11/2018, alle ore 21.00 si terrà a Palazzo Barolo una Cena d’Onore per beneficienza alla presenza di Sua Eminenza Rev.ma il Cardinale Sako, dei relatori del convegno, di autorità e personalità del mondo culturale, economico e sociale e dell’On. Prof. Alfredo Mantovano, presidente di ACS (Aiuto alla Chiesa che soffre), Istituzione Pontificia. Il ricavato sarà destinato alle popolazioni cristiane fuggite dalla Piana di Ninive (Iraq), che devono ricostruire i loro villaggi distrutti dall’Isis.

 

Costo di partecipazione alla cena: 80 € pro capite. La quota è da versare entro martedì il 30 Ottobre a conferma di partecipazione mediante bonifico bancario IBAN: IT74 V033 5901 6001 0000 0017612 intestato a Centro Federico Peirone. Indicare nella causale di versamento nell’ordine: Cognome e nome dei partecipanti – Cena d’onore Palazzo Barolo. Si prega di confermare l’avvenuta prenotazione con mail a info@centro-peirone.it inviando la ricevuta di eseguito bonifico.

Il gran pasticcio delle Olimpiadi

di Ibis

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Il pasticciaccio delle Olimpiadi invernali conferma su Torino alcune cose di cui si è già scritto. Innanzitutto una premessa: non si può vivere di sole Olimpiadi, pensando di coprire così incapacità politiche e povertà manageriali. La città è a corto di idee e progetti in grado di supportare un’area metropolitana vera di un milione e mezzo di abitanti , ancora molto importante da punto di vista manifatturiero, culturale ed economico, sebbene molto indebolita negli ultimi dieci anni in diversi settori. Per farlo deve avere capacità di attrarre investimenti, creare aziende innovative, mantenere un livello di relazioni economiche e culturali internazionali, avere una rappresentanza politica all’altezza. Tutte cose che non si vedono, o non ci sono a sufficienza. Ma veniamo alle Olimpiadi invernali del 2026. Prima considerazione: ma Torino le voleva veramente? C’è da dubitarne fortemente , anzi si sa che la maggioranza del partito egemone in Comune, i 5 Stelle, era contraria. Si è fatto così finta di dire di sì, in realtà ponendo tante e tali condizioni per dire di no. Seconda considerazione: Milano non è e non sarà mai una città amica, alleata, “sorella”, e la debolezza della classe dirigente torinese, in tutti i settori, le consente di fare scorrerie, di sostenere scelte che danneggiano Torino e di non appoggiare quelle che potrebbero avvantaggiarla. L’elenco è lungo. Ne cito solo due: la linea ad alta velocità che collegherebbe Italia e Europa attraverso il corridoio Torino- Lione. Il governo Lombardo –Veneto – Meridionale non la ritiene un’opera prioritaria. Torino è stata lasciata sola a difendere questa opera . L’appello di Chiamparino al sindaco di Milano Sala ( per altro suo compagno di partito) a sostenerla ha raccolto un arrogante silenzio, per altro anche dal governatore del Veneto il leghista Zaia. La seconda che brucia ancora è la vicenda delle banche perdute con la nascita di Unicredit e Intesa San Paolo. Con Milano si deve competere , come è giusto che sia, non alzare le mani sconfortati e rinunciatari o abbassare la testa e subire. Il rinascimento torinese deve poggiare sull’orgoglio della sua classe dirigente , sull’ambizione e l’intelligenza, sulla discesa in campo dei suoi figli migliori. Il Movimento 5 stelle che governa la città non deve essere il partito dei no, delle piccole cose , delle piccole scelte a discapito di quelle più importanti per le quali evidentemente ci si sente inadeguati. Faccio solo tre esempi: Tav , linea 2 della metropolitana, rapporto con FCA.

L’arte del massaggio di Mihail Crigan

Mihail Crigan a dispetto della sua giovane età ha molta esperienza e professionalità. Estremamente coscienzioso non lascia nulla di intentato. Soprattutto si rivela come un toccasana contro le “storture” di questa vita moderna. Il rilassamento è necessario, direi indispensabile. Dal metodo maori allo sciogliere dei muscoli contribuisce ad un benessere di tutto il corpo e in particolare della mente. Ed avere una mente rilassata è fondamentale per riprendere, per riflettere,  per pensare. Mens sana in corpore sano. Anche qui la tecnica non è sufficiente. Crigan è  professionale, serio e gentile. Durante il massaggio ti parla, ti spiega aspetti legati alla postura e alla muscolatura, con musiche rilassanti di sottofondo. E poi i prezzi sono modici, cosa che non guasta mai. Provare per credere. Io lo consiglio vivamente!
Patrizio Tosetto
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I Verdi allo Street festival

In occasione dello Street festival di GRUGLIASCO che si terrà il giorno 22 settembre 2018 i Verdi di Grugliasco saranno presenti,con un loro punto informativo, dove verranno trattate le tematiche di attualità legati allo sviluppo sostenibile della nostra città e dell’area metropolitana in particolar modo sui trasporti , rigenerazione dei rifiuti, alimentazione e tutela ambientale . Sarà presentato  un progetto relativo all’educazione alla salute in età dello sviluppo, tema fondamentale per le famiglie che mettono lo sviluppo dei propri figli al centro delle loro priorità. I Verdi di GRUGLIASCO  presenteranno anche il documento Cambiamento Ecologista, di cui sono stati promotori all’Assemblea Nazionale, un innovativo approccio ecosostenibile nella vita quotidiana, tema trattato sempre in modo superficiale da tutte le altre forze politiche e che i Verdi di Grugliasco si propongono come una forza capace di canalizzare  l’ attenzione delle tematiche ambientaliste sulla vita quotidiana come salute, lavoro,benessere, trasporti e tutela della Famiglia. Inoltre bisogna diffondere la conoscenza  dell’economia circolare come strumento utile allo sviluppo nell’agricoltura, nell’industria, nel commercio e nei servizi. Noi vogliamo anche rispondere alle richieste di azione dei 6 milioni di italiani sottoposti alla pressione di un inquinamento grave, e coloro che vivono ogni giorno la contraddizione fra il lavoro e la salute, che soffrono per la mancanza di servizi adeguati di mobilità, di qualità delle loro case e dell’ambiente e che si oppongono allo scempio del loro territorio. A chi ha idee e talenti, e non sa dove esprimerli. Nel corso della serata ci saranno anche momenti di svago legati allo sport, alla creazione di giochi poveri con l’utilizzo delle di materiali di scarto. Non mancherà,anche, l’intrattenimento musicale. Lo stand informativo dei Verdi sarà presente allo Street festival dalle ore 18:00 fino alle ore 23:00 di sabato 22 settembre 2018 presso il parco Aldo Moro di Grugliasco.

 

Verdi di Grugliasco
Responsabile comunicazione esterna
Giuseppe Pepe

Fatto a pezzi il Cr7 cartonato

E’ stato rimosso il cartonato a grandezza naturale realizzato (forse) da qualche buontempone bianconero per celebrare la doppietta di Ronaldo nell’ultima partita di campionato. La sagoma di cartone di CR7 era stata collocata nottetempo  in braccio alla statua di Cesare Balbo, in piazza Cavour. Qualche tifoso di parte avversa ha fatto a pezzi il cartonato lasciandolo ai piedi del monumento. La foto è del lettore Mario Merta, che nel suo profilo facebook ha messo il like solo ad Andrea Villa, il Banksy torinese… Che ci sia lo zampino dell’artista provocatore, in questa “operazione Ronaldo di cartone”?