

DALL’UFFICIO STAMPA DI PALAZZO CIVICO Il comprensorio di piazza della Repubblica è al centro di una grande opera di riqualificazione che vede convergere azioni pubblico – private caratterizzate da un unico obiettivo: la rivalutazione di una delle più affascinanti aree mercatali d’Europa. A Porta Palazzo, oltre all’ampia area occupata dai banchi di vendita, hanno sede quattro mercati coperti: il 2° ittico, il 3° abbigliamento, il 4° e il 5° alimentare, nei confronti dei quali l’Amministrazione comunale ha rivolto particolare attenzione al fine di promuoverne il rilancio e la maggiore affermazione. Per quanto riguarda il 2° mercato ittico la Città ha accompagnato gli operatori nella formazione di un consorzio al quale sarà affidato entro l’anno in concessione l’immobile.
Il progetto prevede la completa riqualificazione degli stand e la creazione di uno spazio dove poter consumare pesce cucinato sul momento. Il piano interrato del fabbricato sarà reso idoneo alla custodia delle attrezzature di vendita degli operatori del mercato scoperto che vorranno optare per tale opportunità. Agli esercenti del 3° mercato coperto abbigliamento è stato assicurato il supporto tecnico e amministrativo per agevolarli nella ricerca di un nuovo socio interessato a realizzare un nuovo “concept” della struttura, che è stato individuato nel Mercato Centrale a seguito di un bando a evidenza pubblica. Mercato Centrale porterà sotto la Mole il format che già ha avuto successo a Firenze e a Roma, realizzando un’integrazione tra la tradizionale natura del mercato e un’offerta gastronomica locale di qualità, concentrata al piano terreno, in un contesto accogliente. L’intervento prevede la valorizzazione delle storiche “ghiacciaie” e la realizzazione al secondo piano di uno spazio aperto al pubblico che ospiterà mostre ed eventi socio-culturali trasformandosi in un punto d’incontro per cittadini e turisti. L’autorimessa situata nel piano interrato del fabbricato verrà aperta al pubblico, dotando la piazza di 110 nuovi posti auto, di cui 55 pubblici per soddisfare le esigenze di parcheggio della clientela di tutta la piazza. Con riferimento ai due mercati coperti alimentari (4° e 5°) la Città ha intrapreso un percorso di adeguamento delle regolamentazioni vigenti – per consentire
l’occupazione degli stand ancora liberi – che realizzi una diversificazione merceologica e permetta una più completa offerta e di conseguenza una maggiore attrattività e lavorerà insieme ai responsabili dell’Asl per stabilire i requisiti strutturali minimi igienici sanitari al fine di effettuare la somministrazione anche di alimenti preparati contestualmente alla vendita degli stessi. Nell’area scoperta – a seguito di un bando per l’assegnazione dei posti nel settore ortofrutta – dal 10 settembre è diventata operativa la nuova disposizione nella piazza che ha, tra i tanti, il pregio di creare un ampio sfogo in corrispondenza dell’ingresso del 5° mercato coperto. Una rivisitazione del layout è anche in corso sia per quanto riguarda il settore mercerie, sulla base di una proposta formulata dagli stessi operatori, sia per il settore calzature. Tutte le singole azioni sono inserite in un piano complessivo volto a garantire la sicurezza e la maggior fruibilità degli spazi all’interno dell’intera area mercatale. Fanno anche parte del progetto la rivisitazione della viabilità e degli spazi di sosta dei veicoli dei venditori (i cosiddetti pertinenziali) con il rilascio di nuovi pass, la destinazione di parte della piazza Don Albera per il posteggio dei mezzi dei produttori agricoli e l’apertura dei Bastioni per il rimessaggio delle attrezzature degli operatori dei mercati scoperti. Completa e si coordina con tutte le azioni l’ intervento di ristrutturazione della ex caserma dei Vigili del Fuoco di corso Regina Margherita, con capitale interamente privato da parte della società Gastameco, ove verrà realizzato un ostello secondo un format già di successo in altre città d’Italia e d’Europa. Il piano terreno della struttura, inoltre, ospiterà un ristorante slow-food ed è allo studio l’ipotesi di realizzare un dehors pertinenziale che si inserisca nel variegato contesto della piazza, contribuendo a potenziarne l’attrattività.
“Il diritto di manifestare non dovrebbe mai implicare l’uso della violenza. Purtroppo, però, a Torino, oltrepassare il limite entro il quale è più che legittimo esprimere il proprio dissenso è una prassi ormai consolidata. Venerdì scorso, quella che doveva essere una pacifica manifestazione studentesca ha decisamente superato il confine del lecito nel momento in cui due attiviste del centro sociale Askatasuna, già fermate dalle forze dell’ordine, hanno dato alle fiamme due manichini con le sembianze dei ministri dell’Interno e del Lavoro. Il consiglio regionale condanni con fermezza quanto accaduto davanti alla prefettura ed esprima la propria solidarietà a Salvini e Di Maio. Ogni forma di intimidazione va indiscutibilmente stigmatizzata, al di là dell’appartenenza politica”: così Benito Sinatora, consigliere regionale della Lega, in un ordine del giorno presentato in consiglio.
Siamo a Caracas nel maggio del 2017. La foto ritrae un ragazzo di 28 anni, con il viso coperto da una maschera antigas, che corre – lungo un muro su cui è disegnata una pistola con la scritta”PAZ” (PACE) – in preda al panico e al terribile dolore fisico, procuratogli dal fuoco che sta dilaniandogli la carne e la maglietta che indossa
L’immagine è terrificante ed é stata realizzata durante una manifestazione di protesta contro il presidente venezuelano Nicolas Maduro. Scattata dal 46enne fotografo venezuelano (oggi residente in Messico) Ronaldo Schemidt, che lavora per l’”Agence France-Presse” (AFP), è la foto vincitrice del World Press Photo of the Year 2018, il più importante concorso di fotogiornalismo al mondo, organizzato dall’omonima Fodazione olandese dal 1955. Il ragazzo della foto si chiama José Victor Salazar; è sopravvissuto all’incidente con ustioni di primo e secondo grado, prodotte dall’esplosione del serbatoio di una motocicletta della polizia. E’ una foto classica– ha dichiarato Magdalena Herrera, direttrice della Fotografia a ‘Geo France’ e presidente di giuria – ma ha un’energia istantanea e dinamica, i colori, il movimento e una buona composizione, ha forza. Mi ha dato un’emozione istantanea”. Foto dell’anno, l’immagine sarà visibile, insieme ad altre 135 accuratamente e con non poca fatica selezionate, fino a domenica 11 novembre all’ex-Borsa Valori di piazzale Valdo Fusi a Torino, città che per il secondo anno consecutivo ospita la rassegna internazionale, cui hanno dato quest’anno la loro adesione quasi 5mila fotoreporter, provenienti da 22 paesi di tutto il mondo, per un totale di circa 100mila scatti pervenuti: un vero e proprio viaggio per immagini tra gli avvenimenti più rilevanti del nostro tempo. Presente in oltre cento città e più di 45 Paesi, la tappa torinese (forte del successo dell’anno scorso: ottomila visitatori in quattro settimane di esposizione al Mastio della Cittadella) è organizzata grazie all’Associazione C.I.ME. – Culture e Identità Mediterranee, realtà pugliese (presieduta da Vito Cramarossa) che da più di dieci anni in Italia e all’estero si occupa di promuovere lo sviluppo e il senso critico dei territori attraverso la cultura. Attualmente rappresenta uno dei partner più importanti della Fondazione World Press Photo con all’attivo l’organizzazione di ben quattro tappe italiane della mostra di quest’anno: Bari (27 aprile-27 maggio), Palermo (14 settembre-7 ottobre), Torino (12 ottobre-11 novembre) e, a seguire, Napoli (24 novembre-16 dicembre 2018).
Il programma di incontri
World Press Photo non è solo una mostra. Nel suo mese a Torino si presenta infatti come un festival sull’attualità: ben 15 gli incontri in programma. Da segnalare le public lectures tenute il sabato da fotografi di fama internazionale. Dopo la prima di sabato 13 ottobre, che ha visto Manoocher Deghati dialogare con lo scrittore e giornalista Adriano Sofri, nei sabati seguenti saranno presenti i fotografi italiani vincitori del Premio: Luca Locatelli, autore del reportage “Hunger Solution” che ha vinto il secondo premio sezione storie per la categoria “Ambiente”, Alessandro Lercara, fotografo torinese, primo premio del concorso fotografico “Per Amore”, promosso da UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati. E poi ancora il siciliano Alessio Mamo, vincitore con il suo ritratto di “Manal”, Fausto Podavini, vincitore con il reportage sulla valle dell’Omo in Etiopia, e Francesco Pistilli, al primo posto per aver documentato l’inasprimento della cosiddetta rotta balcanica verso l’Unione europea, bloccando migliaia
di rifugiati che tentavano di viaggiare attraverso la Serbia per cercare una nuova vita in Europa. Oltre agli appuntamenti settimanali con i fotografi, il programma si arricchisce di focus mirati sulle grandi questioni politiche e culturali del 2018 (il programma è consultabile su: world-pressphototorino.it) e non mancherà, il prossimo giovedì 18 ottobre, alle 18,30, un amarcord tutto torinese. Protagonista Sergio Solavaggione, storico fotografo de “La Stampa”, che presenta “Obiettivo sensibile” (Daniela Piazza Editore). Con lui dialogano il figlio Daniele Solavaggione, fotoreporter e videomaker de “La Stampa”, Angelo Conti, giornalista e consigliere d’amministrazione della Fondazione La Stampa-Specchio dei Tempi e Giorgio Levi, presidente del “Centro Giornalistico Pestelli”. Gli incontri sono gratuiti. Per le public lectures occorre, invece, il biglietto di ingresso alla mostra.
g. m.
“World Press Photo 2018”
Ex- Borsa Valori, via San Francesco da Paola 22 (Piazzale Valdo Fusi), Torino.
Fino all’11 novembre – Orari: lun. – giov. 10/20 e ven. dom. (e merc. 31 ottobre) 10/22
***
Foto di:
Chi non legge a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria.
Chi legge avrà vissuto 5.000 anni… Perché la lettura è un’immortalità all’indietro.
(Umberto Eco)
Continuano gli appuntamenti della nona edizione di Leggermente, il progetto di Cascina Roccafranca, Sistema Bibliotecario Urbano, Biblioteca civica Villa Amoretti e Libreria Gulliver che dal 2011 promuove iniziative, eventi e incontri che ruotano intorno ai libri e alla lettura condivisa. Dopo aver inaugurato con Enrico Deaglio in Cascina Roccafranca ed aver ospitato Rossella Milone alla biblioteca Villa Amoretti proseguono gli incontri condotti dai gruppi di lettura:
– Mercoledì 17 ottobre alle ore 18 alla Biblioteca Civica Villa Amoretti – C.so Orbassano 200
La scrittrice Madeleine Thien (Canada), finalista al Premio Bottari Lattes Grinzane 2018 (sezione Il Germoglio) con il romanzo Non dite che non abbiamo niente (66thand2nd; traduzione di Maria Baiocchi e Anna Tagliavini) sarà per la prima volta a Torino in vista della gara finale al castello di Grinzane Cavour (20 ottobre).
Attraverso la ricostruzione della storia del padre della protagonista e dei suoi due amici (che in Cina combattono per rimanere fedeli ai loro ideali e alla musica), dai primi giorni della Rivoluzione culturale cinese fino agli eventi di piazza Tienanmen del 1989 a Pechino, il romanzo Non dite che non abbiamo niente compone un affresco di un Paese in continua trasformazione e una riflessione sul ruolo della politica e dell’arte nella società.
– Sabato 20 ottobre alle ore 21.00 a + SpazioQuattro – Via Saccarelli 18
il rinomato autore Maurizio Maggiani inaugura in Circoscrizione 4 con il suo libro freschissimo di stampa L’amore ed. Feltrinelli, il racconto della giornata di uno sposo che in una notte ripercorre i suoi amori.
– Sabato 27 ottobre alle ore 17,30 alla libreria La Gang del Pensiero Corso Telesio 99
Raffaella Romagnolo presenta Destino, ed. Rizzoli, l’Italia del Novecento raccontata attraverso la storia della protagonista.
Monica Cerutti, assessora regionale ai Diritti Civili, interviene a proposito dei manifesti apparsi a Torino e in altre città italiane, con sopra impresso lo slogan ‘Due padri non fanno una madre. Stop utero in affitto’. “Troviamo questa campagna dei Pro Vita antistorica. – afferma l’assessora – Nella realtà di tutti i giorni non c’è una sola famiglia ma tante di diverso tipo. Questo continuiamo a sostenere anche attraverso le nostre politiche. Il riconoscimento delle famiglie con due padri o due madri non toglie nulla alle famiglie tradizionali. Tutti hanno il diritto di essere felici”.
Approvato dal Consiglio Comunale di Torino all’unanimità (25 voti favorevoli su 25 consiglieri presenti) un ordine del giorno (prime firmatarie le consigliere Deborah Montalbano – Uscita di Sicurezza ed Eleonora Artesio – Torino in Comune) che invita Sindaca e Giunta ad attivarsi presso l’Assessorato competente della Regione Piemonte, la Città Metropolitana e la Conferenza dei Sindaci per modificare l’articolo 3 della Legge regionale 3/2010 “Norme in materia di edilizia sociale”.In particolare, si chiede di definire nuovi criteri per quanto riguarda le residenze dei nuclei familiari in situazioni di emergenza sociale e/o abitativa, che a seguito di ripetuti spostamenti e cambi di residenza, ancorché in ambito regionale, non riescono a maturare il diritto di anzianità indicato al comma 1 lettera A dell’articolo 3 (“Requisiti per l’assegnazione”) della legge 3/2010.Il testo è stato approvato con due emendamenti proposti dalle consigliere PD Elide Tisi e Maria Grazia Grippo, che propongono di garantire ai medesimi nuclei l’accesso a strumenti di sostentamento e/o reti sociali idonee e di promuovere e aprire una discussione in merito alle problematiche sopra evidenziate, valutando la possibilità di ampliare gli ambiti territoriali, anche attraverso un confronto con i Comuni della Città Metropolitana di Torino.Nel dibattito in aula sono intervenuti: Deborah Montalbano, Elide Tisi, Antonino Iaria.
Un paesaggio collinare tipicamente piemontese in questa bella foto di Ernesto Campagnuolo, scattata a Belvedere Langhe.
“Oggi, nella seduta congiunta delle Commissioni Trasporti e Lavori pubblici della Camera, durante l’esame del disegno di legge di conversione del decreto legge “Disposizioni urgenti per la città di Genova”, abbiamo assistito ad un fatto curioso
É stato presentato all’ultimo minuto e, poi, approvato da parte della maggioranza, un emendamento (il n. 1.100) che limita le attività che il Commissario per la ricostruzione, ossia il sindaco di Genova, deve affidare ad operatori economici che non abbiamo partecipazioni in società concessionarie autostradali” ha dichiarato l’onorevole Davide Gariglio (Pd) “In origine era, infatti, previsto che dovessero essere affidati a società diverse da Autostrade per l’Italia i lavori di ricostruzione del ponte, nonché le opere “propedeutiche e connesse”. Poi, con l’emendamento n.1.100, é stata soppressa la parola “propedeutiche”. In questo modo, si affida ad Autostrade per l’Italia il compito di abbattere il ponte, opera propedeutica per la ricostruzione” ha proseguito il deputato piemontese del Partito Democratico. “Non scandalizza la scelta in sé, che può essere dettata da ragioni di urgenza, ma é evidente che, mentre a parole ci si abbandona ad invettive contro le società autostradali, sotto banco si tratta con loro e ci si scambiano favori. Pochi minuti dopo, la maggioranza ha respinto un emendamento (il n. 1.35 di LEU) che prevedeva che, in caso
di omesso versamento da parte di Autostrade delle somme necessarie per la ricostruzione del ponte, si potesse procedere alla revoca della concessione. É la doppia morale di Cinquestelle e Lega. Duri nei toni, morbidi nei comportamenti di governo” ha spiegato Davide Gariglio. “All’insegna di questa doppia morale vi é anche un’altra scelta di oggi: quella di respingere gli emendamenti di PD e di tutti gli altri gruppi dell’opposizione per impedire al Commissario di Governo di poter derogare alle norme antimafia – ha concluso l’onorevole Gariglio – Infatti, per la prima volta, col decreto Genova si consente di poter non rispettare tutta la normativa antimafia, fatto al quale il presidente dell’Autorità anticorruzione Cantone ha chiesto di porre rimedio. Proprio il sottosegretario Vito Crimi, che, in passato, ha sempre cavalcato le battaglie antimafia, oggi, seduto sui banchi del Governo, é stato risolutamente contrario ad inserire il rispetto del Codice antimafia tra gli obblighi del Commissario per la ricostruzione. Ma, si sa, con i grillini al Governo e con Salvini Ministro dell’Interno, la mafia non é più un problema”.
DALLA LOMBARDIA Un uomo di 67 anni, di Milano, è morto improvvisamente oggi pomeriggio, mentre era in attesa per imbarcarsi con la moglie su un volo per Bari. Il fatto è accaduto all’aeroporto di Orio al Serio. Al Terminal 1 dello scalo bergamasco sono scattati subito i soccorsi ma probabilmente il milanese è stato colto da un arresto cardiaco e non è stato possibile salvarlo. La salma è subito stata restituita alla famiglia