redazione il torinese

Referendum Vco: pro e contro

di Pier Franco Quaglieni

Oggi nel Verbano Cusio Ossola  si vota al referendum per il distacco della Provincia dal Piemonte per passare alla  regione Lombardia . Il voto avrà valore solo se verrà rispettato il quorum nella partecipazione degli elettori  alla consultazione. E’ la prima volta che succede in Italia per un’intera provincia e ciò dice molto della politica inefficace della Regione Piemonte che non ha saputo neppure fare una legge elettorale equa per il VCO . Il promotore  del referendum e’  un personaggio poco credibile perché transfuga da Forza  Italia in cui fu senatore e vice-coordinatore regionale piemontese, passato alla Lega, ma  le ragioni del distacco non sono prive di fondamento. Il Piemonte negli ultimi 5 anni ha trascurato il VCO e i legami con  Milano sono oggettivi. Le regioni  nel 1970 nacquero con confini che non corrispondevano ai rapporti economici . Il PLI che fece la battaglia contro le regioni, lo mise in evidenza inutilmente .I confini andavano almeno  rimodellati in rapporto alla realtà economica novecentesca . Forse le stesse regioni non dovevano essere istituite perché sono state spesso inefficienti e motivo di sperperi  .  Quindi gli elettori del VCO hanno  dei motivi validi  per unirsi ad una realtà territoriale come quella lombarda che ha una anche una forte politica turistica ,rispetto a quella assai carente del Piemonte  soprattutto degli ultimi cinque anni.

Vittorio Amedeo II, il primo sovrano sabaudo

Martedì 23 ottobre alle ore 18 nella Sala di Palazzo Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino (via Maria Vittoria 12), il Centro “Pannunzio” e l’Associazione Internazionale “Regina Elena “ ONLUS organizzano la presentazione del libro di Delia Miceli “Vittorio Amedeo II Re di Sicilia. Aspetti di storia economica e sociale della Sicilia nella prima metà del XVIII secolo”, edito dal Centro “Pannunzio” – Sezione di Sicilia. Interverranno, oltre all’autrice, Maura Aimar e Giuseppe L. Bonanno. Saluti iniziali di Ilario Bortolan e Pier Franco Quaglieni, autore della prefazione del libro. Come noto, Vittorio Amedeo II, il primo sovrano sabaudo, protagonista della politica internazionale europea del suo tempo ,divenne prima Re di Sicilia e successivamente Re di Sardegna. 

Torino ok nella ricerca ma arranca nel terziario

Alla presentazione del Rapporto Rota emerge che Torino fatica a percepirsi come città terziaria, anche se il settore incide sull’economia per i tre quarti del totale. Però la città arriva ultima,  14a su 14, nella classifica del terziario sull’occupazione nelle Città Metropolitane. La sindaca Chiara Appendino, intervenuta alla presentazione dello studio ha sottolineato la necessità di una collaborazione a pari dignità con Milano: “basta scippi a Torino da parte dei milanesi”, ha detto. Comunque il capoluogo piemontese è ancora al primo posto in Italia per la ricerca e si piazza seconda dopo Milano nell’editoria libraria, mentre è prima in quella scolastica.

 

(Foto RP/ il Torinese)

Meccanico arrestato per violenza sessuale su ragazzina

DALLA LOMBARDIA E’ stato arrestato dai carabinieri in esecuzione di una condanna a 14 anni e 9 mesi per violenza sessuale su una minorenne di poco più di 14 anni, droga e ricettazione. Solo per la violenza i giudici del tribunale di Milano gli hanno inflitto una pena di 8 anni e 6 mesi. I fatti  avvennero nell’hinterland milanese tra il 1993 e il 2008, lui è un meccanico di 46 anni. Il reato di ricettazione riguarda l’attività di meccanico per il ritrovamento in officina di pezzi di auto rubate. E’ stato dimostrato che l’uomo aveva un giro di spaccio e che in diverse occasioni ha drogato la sua giovane vittima per avere rapporti sessuali.

PAZIENTI NEFROPATICI A PASSO DI FITWALKING ALLA MANDRIA

Domenica 21 ottobre il parco de La Mandria sarà invaso da sportivi molto speciali Si tratta di pazienti nefropatici che hanno partecipato al progetto pilota “Fitwalking e Rene” della ASL Città di Torino, coinvolti  in un evento sportivo promozionale, organizzato dalla Nefrologia e Dialisi del San Giovanni Bosco e dal Comitato Piemonte ANED – Dialisi e Trapianto – ONLUS. La partecipazione è stata estesa, a carico dell’ANED, a tutti i centri di nefrologia piemontesi, per far conoscere la concreta possibilità di effettuare esercizio-terapia aerobica anche ai loro pazienti. ll progetto “Fitwalking” è stato sviluppato nel 2008 dal Dr. Giuseppe Parodi, responsabile della Medicina dello Sport della ASL Città di Torino, in collaborazione con la Scuola del Cammino – Fitwalking ltalia, diretta da Maurizio e Giorgio Damilano, prevedendo corsi per dipendenti dell’ASL Città di Torino, sia come praticanti sia come conduttori di cammino sportivo formati, e corsi per pazienti con patologie esercizio-sensibili e/o a rischio di tali patologie, nonché  manifestazioni pubbliche in forma di organizzazione e/o collaborazione. La continuità del lavoro di un decennio della ASL Città di Torino nella promozione dell’attività fisica ha via via incrementato i gruppi di pazienti selezionati, sia sul territorio sia negli ospedali, coinvolgendo cardiopatici, diabetici, affetti da dipendenze, obesità, problematiche psichiatriche, neurologiche, oncologiche …  e il progetto “Fitwalking e rene”, di cui è responsabile il Dr. Marco Pozzato, nefrologo del San Giovanni Bosco, progettato nel 2011 e presentato alla comunità scientifica regionale e nazionale nel 2017 e nel 2018, ha inserito a pieno titolo anche la Nefrologia nell’ambito del Modello MET (modello esercizio-terapia) della Regione Piemonte. Positivi i risultati dell’attività, documentati dalla percezione del miglioramento della capacità fisica e mentale e della salute in generale, nonché dalla propensione ad una migliore socializzazione tra i partecipanti al progetto. Secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili, nella Regione Piemonte ci sono 3222 pazienti in dialisi e  2309 dializzati, per un totale di 5531. All’iniziativa di domenica l’Associazione ANED sarà presente con un proprio punto informativo. Per info: tel. 3401543639.

Migranti a Claviere, la Francia: “tutto regolare”

Secondo la Francia il  video postato da Matteo Salvini che mostra  i migranti lasciati alla frontiera italo-francese di Claviere “mostra una procedura di non ammissione alla frontiera  conforme alla prassi concordata tra la polizia francese e la polizia italiana, oltre al diritto europeo”. E’ quanto scritto nel comunicato della prefettura della regione francese delle Hautes-Alpes, in cui si legge anche che i tre migranti lasciati sulla linea di demarcazione della frontiera franco-italiana sulla Rn 94 (strada nazionale9 come si vede nel video, erano stati controllati al punto di attraversamento autorizzato di Monginevro. Erano  provenienti  dall’Italia e sprovvisti di documenti di viaggio e  sono stati loro notificati  i dinieghi di ingresso sul territorio francese. Secondo la procedura, sostengono i francesi, il commissariato di Bardonecchia sarebbe stato “immediatamente informato”.

Complice il grande artista, uno spettacolo di magia e divertimento

La bottega milanese di Leonardo, che il fidato e prediletto allievo Gian Giacomo Caprotti continua a tenere in vita dopo che l’artista e scienziato ha preso la via di Francia, verso la corte di Francesco I, tra le mura del castello di Clos-Lucé ad Amboise. Con lui i servitori di sempre, la cuoca Aquina e il consorte Bernuzio, che avevano seguito il maestro da Firenze, personaggi a metà tra realtà e fantasia, simpaticamente bonaccione lui, con qualche buona vena di comando lei, accompagnata da quel tanto di terrore quando lo studio viene ad esser frequentato dall’elegante mago Cornelius, una sorte di Belzebù a proprio agio con magie e illusionismi, in missione segretissima, inviato da messer Francesco del Giocondo per chiarire i rapporti tra la consorte e gli abitanti della casa. Non ultimo, l’altro allievo Andrea da Empoli, assistente ai colori e alla preparazione delle tele, pronto a riservare sostanziali sorprese. Attorno ad essi ruota la vicenda di Leonardo e la magia del tempo, testo scritto da Cristian Messina (che ne cura anche la regia sul palcoscenico dell’Alfieri, repliche sino a domani) e Valerio di Piramo, nella volontà di preparare il terreno ai festeggiamenti, di qui a pochi mesi, per i cinquecento anni dalla morte del grande artista. Gli autori si affidano al divertimento immediato e a considerare le risate della maggior parte del pubblico ci riescono: peccato che la legge dell’immediatezza nuoccia nel corso delle due ore ad uno scavo più a fondo di certi personaggi (anche il comico ha le proprie leggi), peccato che a tratti si perda lo spessore del racconto, tallonando da vicino anche l’intreccio del giallo sollecitato dall’arrivo dei messi che, con la notizia della morte di Leonardo in terra di Francia, portano pure una inattesa lettera testamento, fatta di rivelazioni straordinarie. Ci si affida piuttosto a una buona lista di sketch, ad abbozzi e a scenette decisamente troppo brevi, a suggestioni non maturate, a bisticci e incanti e svelamenti che a tratti dimostrano il fiato corto. A reggere il ritmo arriva l’impegno degli attori e per alcuni la gran passione e la eccellente professionalità, Margherita Fumero e Franco Barbero che potrebbero far parte di una storia più “maneggevole” e più sicura, o la fattiva irruenza, vedasi il Caprotti di Alessandro Marrapodi. A colloquio con il pubblico il filosofeggiante Leonardo di Mauro Villata. Di Davide Allena gli effetti illusionistici, della Nobile Contrada Sant’Andrea di Fucecchio i costumi.

Elio Rabbione

Le streghe laggiù in New England

Ebbene sì, anche in America ci fu la caccia alle streghe. Il New England vide nel 1692 una psicosi collettiva che portò allo sconvolgimento della coscienza puritana dell’America di fine Seicento. Era l’area delle colonie britanniche, la “Nuova Inghilterra”, la terra redentrice in cui i Puritani fuggiti dalle repressioni intendevano fondare una nuova società che (paradossalmente) a sua volta sarebbe stata intollerante a livello religioso e soprattutto morale. Le accuse di stregoneria del 1692 dilagarono nelle contee di Essex e Middlesex (Massachusetts) e le esecuzioni arrivarono di conseguenza. Il clima di psicosi incontrollabile ha ispirato numerosi romanzieri, sceneggiatori e registi; le città e cittadine di quell’area vennero segnate da un marchio sinistro e inquietante, da Andover a Haverhill, da Gloucester a Malden, da Danvers a Topsfield. Fortunatamente ben altra psicosi collettiva “positiva” serpeggiava a Danvers e Topsfield nel 1967, con la “British Invasion” che moltiplicava la frenesia musicale di adolescenti ambiziosi. Tra questi il quindicenne Robert Greene (chit) ed il sedicenne Jeffrey Skinner (V), cui si unirono subito il songwriter Ed Goodoak, Alan Gagnon (b) e Gilbert Van Geyte (batt), tutti pressoché coetanei; quasi a ruota si aggiunsero anche i diciassettenni Rick Noon (chit) e Mike Saulnier (org), che completarono e definirono la band Royal Aircoach. Nonostante le comuni influenze da Beatles, Rolling Stones, Animals e Yardbirds e il nome molto “British” della band, il suono fu subito improntato alla psychedelia; era frequente l’uso di riverberi, fuzzy tones, suoni in eco, cui si accompagnavano effetti di luci psichedeliche curati da Frank Iovanella durante le esibizioni dal vivo. L’avventura dei gigs iniziò al club “The Bilge” di Salem e tra 1967 e 1968 i Royal Aircoach toccarono anche il celebre “King’s Rook” di Ipswich; essendo studenti di liceo, le esibizioni erano distribuite soprattutto nei week-end in molti colleges del New England, ma anche in venues di primo piano, come la Stoughton Armory e la famosa “Hatch Shell” di Boston. Il versante manageriale era in proprio, curato da Chauncey Gagnon, padre del bassista; tramite il suo operato la band entrò in contatto col produttore e chitarrista William “Teddy” Dewart dei “Teddy and The Pandas” e con Bruce Patch, proprietario dei Wayside Recording Studios. Ne scaturì l’incisione nel 1968 dell’unico 45 giri della band: “Wondering Why” [Greene – Gagnon – Goodoak] (Flying Machine FMR-8868; side B: “Webs Of Love” [Greene – Skinner]), inciso a Wayland (Massachusetts) e prodotto da Patch con etichetta Flying Machine records. Dopo l’entrata del singolo nelle classifiche locali, il chitarrista Rick Noon abbandonò (arruolato per il Vietnam) e fu sostituito da Mark Connelly, il quale passò presto all’organo, subentrando all’uscente Saulnier. Nel 1969 uscì anche Skinner; il nome della band mutò in “Aircoach” e cambiò anche il sound, con orientamento più commerciale. In questo periodo vennero registrati gli unreleased “Waking Skies”, “Wax Theory” e “Wrapped Up In Your Mind” ed ebbero luogo concerti con altre bands, quali The Beacon Street Union e gli ancora sconosciuti bostoniani Aerosmith. Tra fine 1969 e inizio 1970 si verificarono attriti riguardanti la gestione manageriale della band; si cercò di tamponare l’uscita del batterista Van Geyte con l’ingresso di Peter Tucker e con l’aggiunta del cantante Paul Neenan. Tuttavia lo spirito musicale della band era molto ridimensionato ed il suono praticamente irriconoscibile se paragonato al 45 giri del 1968; lo scioglimento fu inevitabile e all’incirca nell’autunno 1970… l’“Aircoach” si fermò.

 

Gian Marchisio

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In città si vendemmia

I vini Torino doc 2019-2020 sono stati premiati alla Camera Commercio, cerimonia che ha dato il la  Vendemmia a Torino. Grapes in Turin, manifestazione organizzata da Regione Piemonte e Città di Torino, in collaborazione con Piemonte Land of Perfection, e con Portici Divini, dal 19 al 28 ottobre, della Fondazione Contrada Torino onlus. Ricco il programma di degustazioni, incontri culturali in locali, vie ce luoghi aulici per rilanciare le 7 denominazioni del Torinese: la docg Erbaluce di Caluso e le doc Carema, Canavese, Freisa di Chieri, Colina Torinese, Pinerolese e Valsusa. Fino a domenica 21

Una settimana di arte e cultura giapponese

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Organizzata dalla Città di Torino e da IFF – International Friendship Foundation di Tokyo, Torino Japan Week è un’iniziativa giunta alla 43^ edizione che offre la possibilità di far conoscere e apprezzare l’arte e la cultura giapponese in Europa e nel mondo

Dal 19 al 25 ottobre sarà possibile immergersi nel mondo giapponese con eventi gratuiti, dagli spettacoli ai workshop, dalle mostre alla cerimonia del tè, che si terranno in varie sedi auliche di Torino. Torino Japan Week prenderà il via il 19 ottobre in piazza Castello alle ore 16 con una cerimonia che vedrà la presenza delle autorità torinesi e giapponesi, seguita da uno spettacolo di calligrafiapercussioni, con esibizioni di danzatori e da un’esibizione di samurai. La settimana proporrà un’ampia prospettiva sui diversi aspetti della cultura giapponese; gli eventi e i numerosi gruppi in scena includono danzamusicaartigianatoikebana,origami, esibizioni di samuraitamburi taikovestizione del kimono e musica koto. Il MAO – Museo di Arte Orientale – ospiterà i workshop e le dimostrazioni, mentre al Piccolo Regio si svolgeranno gli spettacoli e i concerti. I visitatori avranno la possibilità di prendere parte alla tradizionale cerimonia del tè nella splendida cornice della Sala delle Guardie di Palazzo Madama in piazza Castello, con prenotazione sul sito. Torino Japan Week si concluderà nella serata di giovedì 25 ottobre al Piccolo Regio Puccini dove, tra gli altri spettacoli, si terrà un concerto che vedrà sul palcoscenico musicisti giapponesi e torinesi esibirsi insieme. Gli eventi, gratuiti e aperti al pubblico, si svolgeranno in alcune fra le location auliche più rappresentative di Torino come: piazza CastelloPiccolo Regio Puccini (prenotazione obbligatoria); Palazzo Madama – Sala delle Guardie (prenotazione obbligatoria);MAO/Museo di Arte Orientale, via San Domenico 11; Palazzo Barolo, via delle Orfane 7.  Inoltre, si terranno alcuni scambi culturali, parte integrante del programma della Japan Week; i gruppi giapponesi si esibiranno, con accesso riservato agli ospiti e agli studenti, nelle seguenti sedi: Residenza Socio Assistenziale/RSA Carlo Alberto; Convitto Nazionale Umberto I; Istituto Europeo del Design/IED; Centro Disabili Diurno/C.A.D.D; Scuola Internazionale COMICS. Il Campus Luigi Einaudi dell’Università degli Studi di Torino ospiterà tre sessioni di scambi culturali in lingua giapponese che vedranno coinvolti gli studenti. Torino Japan Week, patrocinata dal Consolato Generale del Giappone a Milano e da ENIT, è un evento internazionale che si svolge ogni anno in una diversa città con lo scopo di promuovere attraverso la cultura giapponese le relazioni amichevoli, la comprensione reciproca e la pace. L’anno scorso la manifestazione si era svolta a Praga e nelle ultime edizioni è stata ospitata a Lione, Salamanca, Porto, Francoforte. La settimana torinese dedicata al Sol Levante è stata realizzata da IFF, dalle Relazioni Internazionali della Città di Torino con il contributo della Camera di Commercio di Torino, con il supporto di Fondazione Torino Musei, Teatro Regio, Fondazione Contrada Onlus. Sponsor dell’iniziativa sono Suzuki e Torino Outlet Village. Grazie al supporto e alla collaborazione dell’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne sarà possibile avvalersi anche della presenza di 56 studenti universitari che affiancheranno gli artisti e gli ospiti orientali. 

Informazioni e iscrizione agli eventi: www.japanweektorino.it

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