Nell’ambito del XVII Premio Biella Letteratura e Industria è stato assegnato anche il Premio Confindustria, giunto alla seconda edizione e istituito da Confindustria Piemonte per indagare attraverso lo strumento della narrazione le trasformazioni che investono il lavoro e l’impresa
Quest’anno, la giuria del Premio, espressione della vocazione produttiva dell’intero territorio regionale perché composta dai presidenti delle associazioni industriali piemontesi, ha scelto di assegnare il riconoscimento a Emanuele Felice, autore di Storia economica della felicità (Il Mulino). L’opera è una ricerca che si muove lungo l’idea di felicità nella storia, che arriva a coincidere, di fatto, con la realizzazione umana. «C’è una relazione – ha spiegato l’autore – tra lo sviluppo economico e i diritti umani». Lo scrittore è stato premiato con la seguente motivazione: «Molto coinvolgente e convincente è risultata l’idea di raccontare una storia che tenga insieme i fatti e le idee, le azioni e i pensieri e in cui la felicità risulta essere la chiave interpretativa del passato, cornice nella quale si rileggono tutti i fatti economici e politici. Il volume è una sintesi, peraltro molto efficace, della storia economica mondiale dalla preistoria ad oggi, in cui l’autore analizza l’evoluzione dell’etica e delle aspirazioni, sintetizzando quelle divenute prevalenti nelle varie epoche.Un testo importante e interessante, un testo che fa riflettere perché basato sull’identificazione delle possibilità offerte agli individui che vengono messe a confronto con le loro aspirazioni». L’autore sarà premiato in occasione della cerimonia conclusiva del XVII Premio Biella Letteratura e Industria, che si terrà presso la Città Studi Biella il 17 novembre.
Il Poli festeggia i 60 anni in corso Duca
Testimonianze dirette e documenti spesso inediti presentati in un seminario e una mostra per offrire più di uno spunto di riflessione sul ruolo che l’Ateneo ha svolto, svolge e potrà ancora svolgere nei processi di costruzione della città di Torino, tra XX e XXI secolo
Lunedì 5 novembre 2018
ore 10 Foto ufficiale davanti alla targa commemorativa
(ingresso Politecnico di Torino, Corso Duca degli Abruzzi 24)
A seguire – Seminario
(Sala Consiglio di Facoltà, Politecnico di Torino, Corso Duca degli Abruzzi 24)
Il 5 novembre 1958 il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi inaugurava i modernissimi spazi dedicati a ricerca e didattica: un seminario e una mostra svelano il filo rosso che collega i primi progetti di trasformazione dell’area ai grandi piani di sviluppo previsti per i prossimi anni grazie al progetto Masterplan. Parteciperanno al seminario “Il Politecnico di Torino e la costruzione della città nel Novecento: la sede di corso Duca degli Abruzzi nel sessantesimo anniversario della sua inaugurazione” il professor Carlo Olmo, storico e Professore Emerito del Dipartimento di Architettura e Design, il professor Rodolfo Zich,già Rettore del Politecnico di Torino e artefice del “raddoppio”, e il professor Antonio De Rossi, coordinatore del gruppo Masterplan. Modererà il professor Sergio Pace, referente del Rettore per i Servizi Bibliotecari, Archivistici e Museali; le conclusioni saranno a cura del professor Juan Carlos De Martin, delegato del Rettore per la Cultura e la Comunicazione. Interverranno il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e il vicesindaco della Città di Torino Guido Montanari.
Logistica, “Piemonte penalizzato”
Decreto Genova: gli interporti di Torino-Orbassano e Novara sono fuori dalla Zona Logistica Semplificata (ZLS). A confermarlo l’assessore regionale ai Trasporti Francesco Balocco, nella sua risposta all’interrogazione del consigliere del partito democratico, Gabriele Molinari che ha chiesto conto alla Giunta dei motivi che hanno portato all’esclusione di una parte strategica del Piemonte. “Si tratta dell’ennesima penalizzazione messa in atto da questo governo nei confronti del sistema delle infrastrutture della nostra regione – ha dichiarato l’assessore in aula – In sede di cabina di regia della logistica del Nord-Ovest ho concordato con i due assessori di Liguria e Lombardia una posizione unitaria per chiedere il superamento dell’attuale ZLS e di quella straordinaria prevista dal decreto Genova, prevedendo l’inclusione di Novara, Orbassano e Mondovì. L’auspicio – ha concluso Balocco – è che nei prossimi sviluppi parlamentari questa esclusione possa essere corretta o che il ministero possa procedere rapidamente a tale integrazione per scongiurare un ulteriore danno alla logistica piemontese”. L’articolo 7 del decreto prevede di comprendere nella zona logistica semplificata, immaginata per rilanciare il porto ligure dopo la tragedia di ferragosto, i retroporti di Rivalta Scrivia, Arquata Scrivia, Novi San Bovo, Alessandria, Castellazzo Bormida e Ovada Belforte (tutti in provincia di Alessandria), nonché i retroporti di Dinazzo e Vado ligure. Dall’elenco risultano esclusi sia l’interporto di Torino- Orbassano, sia quello di Novara, quest’ultimo collocato proprio sulla direttrice Genova-Milano. È, invece, presente Milano. L’essere inclusi nella Zona logistica semplificata consente alle imprese del settore operanti su quei siti di godere di procedure semplificate e dunque di avere minori costi, nonché di contributi pubblici. “Sono contento che l’assessore condivida le mie preoccupazioni – ha ribadito il consigliere Molinari – cosi com’è, quel provvedimento costituisce un danno enorme per i nostri territori, a cui va senz’altro posto rimedio. L’assessore sta facendo la sua parte perché si arrivi a una correzione, ma è evidente che si tratta di un tema sul quale dobbiamo farci sentire”. Durante la sessione del question time è stata data risposta anche alle interrogazioni di Maria Carla Chiapello(Moderati) sulla durata delle impegnative mediche per esami e visite; di Gianluca Vignale (Movimento nazionale per la sovranità) sulla certezza disponibilità finanziaria agli enti locali; di Andrea Appiano (partito democratico) sulla riorganizzazione della rete di laboratori analisi dell’area Omogeneo Nord Ovest; di Nadia Conticelli (Partito democratico) sul completamento delle infrastrutture piazza Baldissera a Torino; di Benito Sinatora (Lega Nord) sulla carenza di carrozzine presso pronto soccorso dell’ospedale Molinette; di Marco Grimaldi (Liberi e uguali) sulla situazione delle comunità terapeutiche di Torino Nord; di Stefania Batzella (Movimento libero e indipendente) sulla rete oculistica e ambulatori ad accesso diretto; di Roberto Ravello (Fratelli d’Italia) sui tempi di apertura del nuovo ospedale di Verduno; di Giuseppe Antonio Policaro (Fratelli d’Italia) sulla Corte dei Conti sull’Asl di Vercelli; di Luca Angelo Bona (Forza Italia) sulle postazioni radio per le emergenze di Lusentino; di Andrea Fluttero (Forza Italia) sul depotenziamenti del laboratorio analisi di Rivoli; di Paolo Domenico Mighetti (Movimento 5 Stelle) sulla chiusura circonvallazione di Tortona; di Gianpaolo Andrissi (Movimento 5 Stelle) sulla grave situazione patrimoniale della società biellese Seab S.p.a.; di Mauro Campo (Movimento 5 Stelle) sull’individuazione di sedi appropriate e sicure per gli istituti scolastici di Mondovì.
Ragazzo chiede sesso a un sedicenne e lo rapina
Ha adescato un ragazzino di 16 anni su un bus della linea 56, gli ha chiesto di fare sesso a pagamento e , davanti al suo rifiuto, minacciandolo con un coltello l’ha costretto a seguirlo nel bagno di un bar, dove ha preteso di essere toccato. Gli ha chiesto di dargli i soldi che aveva, 15 euro, e poi è scappato. L’aggressore, scrive l’Ansa, è un ragazzo romeno di 21 anni che è stato arrestato dalla polizia a Torino per rapina aggravata, violenza sessuale e minacce gravi. E’ stato preso grazie alla vittima che ne ha tracciato l’identikit agli agenti del commissariato San Paolo.
Colpisce per il suo netto staccarsi dal resto delle opere – in questa abituale mostra autunnale ospitata nelle sale della Galleria Aversa di via Cavour 13, a palazzo Luserna-Rorengo di Rorà, diciotto quadri raccolti sotto il titolo Da Bossoli a Casorati che attraversano la seconda metà del secolo diciannovesimo per affacciarsi in quello successivo – la Veduta montana firmata da Andrea Tavernier (nato a Torino nel 1858 e morto a Grottaferrata nel 1932, allievo del Gastaldi), per questo scorcio di alte vette costruito per veloci e grumose pennellate, per tratti che si irrobustiscono sulla tela di colori decisamente materici, biancastri e brevemente rosacei e violacei nascosti nel terreno che sale, di luci che sapientemente illuminano il paesaggio e lo rendono vivificato. Grumi, asprezze, accumuli: a dire quanto si sia lontani dalle rifiniture dell’illustrazione esatta e testimone storica di quelle donne che ostentano il nastro tricolore e di quegli uomini sulla barricata milanese di piazza San Babila durante le Cinque Giornate, mentre le bandiere e il pubblico inneggiano dai balconi a una ritrovata libertà; o come, ancora il ticinese Carlo Bossoli, voglia
fotografare con ricchezza di particolari l’angolo veneziano di Santa Maria dei Miracoli, perfetto nello scorcio e nella luce che lo attraversa, o come addirittura voglia testimoniare questo scoglio che s’allunga aspro nelle acque del Pacifico meridionale e altro non è che l’immagine dell’isola di Pitcairn, ultimo rifugio degli ammutinati del Bounty e del loro capitano Christian. Immagini a sottolineare la fotografia del tempo, la descrizione senza se e senza ma di epoche diverse, la volontà di trasmettere sino ad oggi un pezzo di storia, i sentimenti e gli eroismi, il quotidiano, il valore di un racconto.
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Verso casa e Strada di campagna sotto il sole sono le due opere (dell’ultimo decennio dell’Ottocento) che portano la firma di Lorenzo Delleani, uno dei nomi più importanti del paesaggio ottocentesco, che abbracciò dopo aver abbandonato la pittura storica, adagiando sulla tela delicate pennellate cariche di luce e brillanti nei toni. Impressioni, sguardi veloci, la cattura di sensazioni che avvolgono le piccole creature, le sagome imprecise, immerse in un paesaggio più ampio, tra le ombre che attraversano una strada e la luce del sole che colma le tracce incise nel terreno, o mentre s’avvicinano alle ultime case di un piccolo paese, posto dall’artista nella parte inferiore del quadro, su un terreno legato dalla verticalità di quei pochi e fragili alberi al cielo che la fa da padrone e che quasi s’accaparra completa l’attenzione di chi guarda. Di Giacomo Grosso (ritrattista per eccellenza: di cui forse il livornese Vittorio Matteo Corcos, rendendoci con Il banchiere le fattezze di Nathan Semama, figura di spicco della cultura del tempo – siamo nel 1893 – e grande amico di Pietro Mascagni, non possiede la morbidezza e soprattutto l’introspezione esatta e umana dei personaggi) due nature morte, Natura morta con uva e Natura morta con zucche, quest’ultima arricchita di pesche e fichi carnosi, la prima per molte parti eguale (la bellezza dell’uva con i suoi diversi colori, con gli acini colpiti dalla luce, che sfumano nei verdi, nei neri, nei bronzi, con quelli che penzolano dalla superficie del piatto messo al centro) a quel Trionfo d’autunno visto nella mostra dedicata proprio a Grosso nei mesi scorsi, tra l’altro, nelle sale del Museo Accorsi-Ometto. Ancora Cesare Maggi (allievo di Corcos) con Inverno a Bardonecchia, piccolo olio su cartone (23,2 x 28,2 cm), che risente dell’ammirazione che l’artista aveva per le montagne di Giovanni Segantini, per le sue distese innevate.
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Per l’ambientazione, per la ricercatezza delle sete e degli abiti, per una grazia che accompagna la figura femminile di fine secolo, si ammirano i due ritratti di Alpenore Gobbi, L’anello, e di Salvatore Postiglione, Tornano le rondini, permeato di sottile melanconia, il primo capace di conquistare un vasto successo dopo il 1896 in America Latina per continuarlo dal 1912 negli Stati Uniti, il secondo (“forse uno dei migliori acquerellisti della pittura meridionale dell’epoca”, si legge nel catalogo che accompagna la mostra) allievo di Domenico Morelli a Napoli, chiamato a esporre a Firenze come a Berlino e Dusseldorf o ad affrescare il castello di Miramare a Trieste. Ancora notevoli i nomi di Carlo Pittara, di Enrico Reycend (Roberto Longhi lo definì uno dei più originali artisti dell’ultimo quarto dell’Ottocento, tutta da guardare la poesia che attraversa la sua Giornata triste, il mare che si agita e il grigio dell’orizzonte, le barche alla riva e i pescatori che non sono potuti uscire, i due esili alberi beckettiani che non hanno vita), Leonardo Roda. Attento ai temi sociali, alla vita di ogni giorno inframmezzata tra l’amore, il lavoro e il dolore, Luigi Onetti è stato definito da Virginia Bertone “una delle personalità più interessanti della cultura figurativa torinese d’inizio secolo”, i tre suonatori di Les dames n’entrent pas ici (1899) lo testimoniano, silenzioso ritratto di vita, semplice e sincero, immediato nella rappresentazione della stentata quotidianità. Spazzapan con un nervosissimo Canale Michelotti a Torino del 1934 e il Nudo dormiente di Felice Casorati, una tempera su carta, chiudono una mostra assolutamente da vedere (sino al 17 novembre, orario dal martedì al sabato, dalle 10 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19).
Elio Rabbione
Le immagini:
Lorenzo Delleani, “Strada di campagna sotto il sole”, olio su tavola 31,5 x 45 cm, datato 29.11.94
Luigi Onetti, “Les dames n’entrent pas ici”, olio su tavola, 33,5 x 28 cm, firmato, 1899
Andrea Tavernier, Veduta montana”, olio su tela, 55 x 65 cm, firmato in basso a destra
Felice Casorati, Nudo dormiente”, tempera su carta, 52 x 44 cm, firmato in basso a destra
Informazione commerciale
ORARIO CIMITERI ED UFFICI – Da mercoledì 24 ottobre fino a venerdì 2 novembre tutti i Cimiteri torinesi e gli Uffici del Monumentale e Parco aperti dalle 8.30 alle 17.30, compreso lunedì 29 ottobre. Da sabato 3 novembre, nei cimiteri apertura ordinaria con l’orario invernale dalle 8,30 alle 16,30, e chiusura al lunedì.
Uffici illuminazione votiva I.L.V.C – Apertura straordinaria anche al pomeriggio sino al 30 Novembre, degli uffici presso i cimiteri Parco e Monumentale della ditta che gestisce i lumini sulle tombe, con orario dalle 8.30 alle 12 e dalle 13 alle 16.30. Restano chiusi il sabato e la domenica presso il Monumentale e la domenica ed il lunedì al Parco
INFORMAZIONI ED ACCOGLIENZA
Punti informativi –Dal 24 ottobre al 2 novembre ad accogliere i visitatori ed a fornire ogni tipo di informazione utile, personale cimiteriale e nei giorni di maggior affluenza anche i “Volontari Giovani e Senior per Torino”. Una ventina i gazebo allestiti dentro i cimiteri. Ogni postazione è dotata di computer con cui collegarsi alla banca dati cimiteriale.
14 Totem informatici e wi-fi per cercare i defunti-In tutto sono 14 i totem informatici (di cui 11 permanenti) posti nei principali ingressi che consentono di cercare da soli la collocazione della sepoltura dei defunti. Lo stesso servizio può essere attivato tramite smartphone wi-fi nei cimiteri Monumentale e Parco. Cercando sul totem il nome del defunto, digitando il numero che esce sulla scheda, si può ricevere la collocazione della tomba direttamente sul proprio telefonino con un sms.
ACCESSO CIMITERI
Servizi trasporto interno – Sospese per motivi di sicurezza dovuti alla grande affluenza, la navetta interna al Monumentale e la linea 102 al Parco, da sabato 27 ottobre a sabato 3 novembre compreso. Negli altri giorni invece servizio ordinario gratuito
Ingresso autovetture private – Consentito l’accesso solo ai possessori del contrassegno europeo disabili. Sospeso invece l’ingresso da sabato 27 ottobre a sabato 3 novembre, per tutti gli altri autorizzati ad entrare con la propria auto (ultra settantenni, persone con grossi problemi di deambulazione ecc.).
Sedie a rotelle agli ingressi dei cimiteri – Dal 24 ottobre al 2 novembre possono essere richieste al personale AFC o ai Volontari. Tutti gli altri giorni negli uffici agli ingressi.
Di Maio a Torino: “Sulla Tav un malinteso”
Il vicepremier Luigi Di Maio, oggi a Torino dal presidente Chiamparino per un incontro sulla crisi Comital sembra più accomodante sulla Tav: “Non siamo contrari a prescindere. Ma utilizziamo quei denari per fare la metro due a Torino, per rilanciare le infrastrutture su questo territorio . Si devono spendere i soldi per fare le opere. Non si devono fare le opere per spendere i soldi”. E, in risposta agli imprenditori pro-Tav: “C’è un grande malinteso, si pensa che si vogliano togliere soldi alla città di Torino e alla Regione Piemonte. Invece vogliamo recuperare soldi per reinvestirli dove serve”. Sul versante occupazione il vicepremier assicura e rassicura: “Faremo avere la cassa integrazione ai lavoratori Comital”.
Oltre due milioni di articoli tra giochi, maschere, adesivi, parrucche di Halloween pericolosi per la salute stavano per essere venduti per la festa di questa sera, ma sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Torino. Erano in vendita in due negozi gestiti da imprenditori cinesi, uno in Borgo Vittoria e l’altro a Nichelino. Denunciati dalle fiamme gialle i due titolari, una 50 enne e un 30 enne, multati per 50 mila euro. I gadget erano fabbricati con materiali di scarsa qualità e pericolosi per la salute. Erano anche sprovvisti del marchio CE, in alcuni casi presente sul prodotto illegalmente o in maniera difforme.
