Roma, 15 novembre “La produzione di Pernigotti deve rimanere a Novi. Ribadiamo quello che il governo ha dichiarato fin da subito: lo stabilimento di Novi non si tocca così come non si toccano tutti i lavoratori. Vogliamo vederci chiaro e capire anche la gestione economica e i bilanci della proprietà turca da quando è arrivata nel 2013. Non possiamo accettare, ad esempio, che oggi al tavolo del Mise si siano presentatati consulenti che ignoravano persino quanta gente lavora nello stabilimento di Novi. Per questo auspichiamo che cambi l’atteggiamento della famiglia Toksoz e che l’incontro tra il premier Conte e la proprietà turca porti ad un punto di incontro che salvi uno stabilimento storico e dall’alto valore economico e sociale. Occorre conoscere a fondo un’azienda per poterla gestire al meglio e rilanciarla non basta acquistarla e sfruttarne il marchio”. Lo dichiarano a margine del tavolo di crisi tenutosi questa mattina al Mise il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon e il capogruppo alla camera della Lega Riccardo Molinari (nella foto).
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Un altro importantissimo traguardo è stato raggiungo dalla nostra associazione genitori che, dopo un lungo lavoro di sensibilizzazione delle istituzioni piemontesi, iniziato con il seminario organizzato a Torino lo scorso 20 febbraio 2018, ha sottoscritto un protocollo di intesa con la Regione Piemonte e l’Ufficio Scolastico Regionale per la identificazione congiunta di strategie di intervento sul fenomeno del ritiro sociale volontario (hikikomori).
VANTAGGI PER I GENITORI DI RAGAZZI IN RITIRO SOCIALE
Con la emanazione di questo documento, l’appartenenza all’associazione è da oggi testimonianza di riconoscibilità istituzionale: due istituzioni hanno riconosciuto il nostro fabbisogno e si sono impegnate per studiare e affrontare il fenomeno assieme a alla nostra associazione.
Finalmente le famiglie possono disporre di un documento informativo ufficiale, sottoscritto dalla nostra associazione genitori e da due enti istituzionali, la Regione Piemonte e l’Ufficio Scolastico Piemonte, i quali si impegnano a affrontare il problema. Nel documento sono indicati i principali aspetti del fenomeno hikikomori e questo è utile per sostenere i genitori nelle difficoltà che incontrano quotidianamente nella spiegazione di quello che stanno vivendo i loro figli. La riconoscibilità della associazione porterà maggiore ascolto alle necessità delle famiglie.
Potranno essere intercettati e aiutati molti ragazzi le cui famiglie non conoscono ancora la natura di quanto accade al loro figlio.
VANTAGGI NELLA RELAZIONE CON LE SCUOLE
Il protocollo di intesa renderà possibile un rapporto costruttivo con le scuole dei ragazzi in ritiro sociale volontario, in quanto traccia strade percorribili, dimostrando che il problema del ritiro sociale è affrontabile già con alcuni strumenti disponibili. In particolare sono individuati indirizzi di tipo relazionale e indirizzi di tipo operativo.
INDIRIZZI DI TIPO RELAZIONALE – il protocollo contiene strumenti educativi e relazionali per l’identificazione degli studenti a rischio di ritiro sociale e per evitare che la loro situazione si aggravi. Gli insegnanti e i genitori avranno delle indicazioni da seguire e strumenti per relazionarsi con i ragazzi hikikomori in modo armoniosamente coordinato per il loro benessere. Grazie all’applicazione delle indicazioni del documento, potremo avere in futuro una minore incidenza del fenomeno hikikomori.
INDIRIZZI DI TIPO OPERATIVO – il protocollo illustra a tutte le scuole del Piemonte le modalità generali con cui possono essere gestite le principali criticità che si incontrano con ragazzi in ritiro sociale volontario. In particolare il documento suggerisce la attivazione di un gruppo di lavoro integrato che coinvolga il consiglio di classe, la famiglia e l’eventuale professionista che segue il ragazzo per lo studio di soluzioni personalizzate. In questo modo le soluzioni operative potranno essere concordate attraverso la redazione di un piano didattico personalizzato, da creare coinvolgendo tutte le parti interessate e garantendo soluzioni equilibrate e su misura.
Il documento, inoltre:
Analizza la possibilità di ricorrere all’istruzione domiciliare e le modalità attualmente previste dalla normativa;
affronta il tema della alternanza scuola – lavoro e illustra possibili scenari su come si potrebbe ottemperare a questo adempimento scolastico.
E OLTRE LA SCUOLA? STIAMO LAVORANDO
Con il protocollo di intesa si intende intervenire non solo in ambito scolastico, ma in TUTTI gli ambiti di interesse per le famiglie dei ragazzi hikikomori.Infatti si prevede la redazione di ampliamenti e aggiornamenti nei prossimi tre anni, coinvolgendo anche la formazione professionale, i servizi al lavoro e l’ambito socio sanitario. Avremo presto quindi indicazioni orientative a 360 gradi.
E FUORI DAL PIEMONTE?
Il protocollo contiene indicazioni per le istituzioni del Piemonte, ma le indicazioni fornite fanno riferimento a normative nazionali e possono quindi essere utilizzate in ogni regione di Italia. Auspichiamo che, dopo l’emissione di questo documento, tutte le regioni del nostro paese si dotino di uno strumento analogo. I genitori potranno utilizzarlo anche in altri territori, così come l’associazione, sulla scia di un documento già operativo, potrà tentare di replicare il medesimo modello.
CHE COSA RENDE UNICO E INNOVATIVO QUESTO DOCUMENTO?
Il protocollo di intesa tra Hikikomori Italia Genitori, Regione Piemonte e Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte è un documento scritto congiuntamente che garantisce che le indicazioni siano redatte con la collaborazione della rappresentanza delle famiglie, insomma l’associazione è protagonista attiva assieme alle istituzioni. Un’alleanza preziosa per aiutare i ragazzi che soffrono di ritiro sociale volontario.
In particolare ieri si è creato un gigantesco ingorgo
Per cercare di risolvere il caos del traffico in piazza Baldissera verrà creata una task force formata da esperti del Comune, del dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente del Politecnico e della Città Metropolitana. In particolare ieri si è creato un gigantesco ingorgo per ore e ore con migliaia di auto bloccate. L’assessora comunale Lapietra aveva deciso di bloccare l’accesso da corso Venezia, ma il varco è invece stato riaperto questa mattina, in uscita dalla rotonda, perché chiuso aumentava la congestione del traffico. Rimane bloccato l’accesso alla rotonda in arrivo da nord.
Sabato 17 novembre 2018 sono previste due azioni di sciopero che coinvolgeranno il servizio di trasporto pubblico locale. Sono proclamate rispettivamente dalla Organizzazione territoriale Usb-Lavoro privato, su temi correlati al Piano Industriale di GTT, della durata di 24 ore e rivolta a tutto il personale GTT; dalla Rsu – settore metro (movimento), su temi aziendali, della durata di 4 ore.
IL SERVIZIO SARÀ COMUNQUE GARANTITO NELLE SEGUENTI FASCE ORARIE:
- Servizio urbano e suburbano e metropolitana: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00
- Autolinee extraurbane e Servizio Ferroviario (sfm1 – Canavesana e sfmA – To – Aeroporto – Ceres): da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30
Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito.
Lo sciopero potrà avere ripercussioni anche sull’operatività dei Centri di Servizi al Cliente e sui diversi servizi gestiti da GTT, con conseguenti possibili disagi per la clientela.
(foto: il Torinese)
DAL PIEMONTE – E’ stato denunciato dai carabinieri di Stresa il ladro di fari di Porsche e Audi, parcheggiate sul lungolago di Baveno, Belgirate, Stresa e Arona. Si tratta di un 43enne russo, la denuncia è per furto aggravato continuato. Nel suo garage sono stati trovati 180 gruppi ottici per un valore di 200mila euro. La refurtiva era messa in vendita su piattaforme online per ricambi di auto usati, e l’uomo è stato identificato grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza.
Un uomo è stato fermato e interrrogato per il rogo di sette autobus della Gtt che sono andati a fuoco nella notte nel parcheggio della stazione ferroviaria di Ciriè, nell’hinterland del capoluogo. Dopo i primi accertamenti, i carabinieri ritengono l’incendio doloso. Il fuoco è divampato dalla ruota di uno dei pullman , fino a raggiungere gli mezzi. I carabinieri stanno esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona.
(foto archivio M. Alesina)
Qui aleggia non solo professionalità, cortesia, creatività. Anche il cliente , nell’approcciarsi al panorama della sua identità , diviene libero di esprimersi nella sua essenza più autentica, indossando così capi originali, costituiti da materie prime di eccellenza con tagli moderni, pratici all’uso e altamente personalizzabili
Sartoria contemporanea per Archivio R (5, via Giolitti – Torino – www.archivior.com – 011.533263) è un progetto innovativo che vede collaborare le teste, le mani e la competenza , la più sapiente, di un team di lavoro eccellente all’interno di un atelier ubicato nel cuore di Torino, gestito e rappresentato da Luca Rossi . Luca Rossi , torinese doc, dopo una laurea in ingegneria gestionale, inizia la propria carriera al Gruppo Finanziario Tessile (Gft) , realtà prodigio del territorio torinese , che raggiunge i suoi massimi livelli con marchi d’avanguardia come Armani, Valentino, Ungaro, Montanà e tanti altri….Egli inizia dunque ad affacciarsi al settore del fashion. Un mondo questo per lui molto incentivante , che lo affascina, perché in esso si coniugano creatività, artigianalità , gestione industriale e logistica. Dopo una breve parentesi al di fuori del settore dell’abbigliamento, entra a far parte del Gruppo Armani , dove per 16 anni si costruisce un’esperienza davvero promettente, affinando grande sensibilità nei riguardi della qualità del prodotto e dello stile, oltre a maturare un’ indiscussa esperienza gestionale. Luca Rossi però non si limita più solo a sostare in quel mondo già indubbiamente affermato , ma decide , spinto da quella sua grande passione per la sartoria di alto livello e dalla sua capacità di unire creatività e gestione, di far nascere “Archivio R, una sartoria contemporanea a tutti gli effetti, dove la mente , la creatività, l’esperienza e l’appartenenza al gusto raffinato volto all’innovazione degli stili , sono di casa e al completo servizio della clientela.
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Archivio R costruisce cosi un vero e proprio simposio delle emozioni, dove aleggia non solo professionalità, cortesia, creatività e competenza , ma dove anche il cliente ,nell’approcciare al panorama della sua identità , diviene libero di esprimersi nella sua essenza più autentica, indossando così capi originali, costituiti da materie prime di eccellenza con tagli moderni, pratici all’uso e altamente personalizzabili , al fine di ottenere davvero pezzi “unici”, atti alla soddisfazione di coloro che vogliano creare modelli assolutamente differenti dai soliti . Un’avventura, quella di Luca Rossi, davvero assoluta e molto innovativa. Le idee e i sogni quindi si concretizzano anche tramite il valore dei tessuti prestigiosi come quelli di Zegna, Loro Piana, Reda , Albini e molti altri. Attualmente “Archivio R si rivolge ad un pubblico prettamente maschile, con alcune stimolanti divagazioni però anche volte al mondo femminile, attualmente in fase sperimentale ma assai promettente per lo stato di fatto dei prototipi in essere che stanno già riscontrando notevole successo. La varietà e l’alta qualità dei suoi prodotti, per unicità dei tessuti e loro praticità, permettono all’Archivio R di fornire davvero una gamma di opportunità atta a soddisfare le esigenze di tutti, dal taglio classico, a quello sportivo e non solo. Il progetto Archivio R è stato studiato ed elaborato nei minimi dettagli . dalla scelta ed allestimento dei locali, alla condivisione di intenti con una squadra di professionisti di assoluto valore , capace di soddisfare i suoi clienti, abbracciando davvero le esigenze di ognuno oltre che in termini stilistici anche logistici; Per l’appunto Archivio R non solo opera nel suo showroom, ma è anche in grado di far vivere la stessa esperienza sartoriale presso il domicilio di casa o ufficio dei suoi clienti più fidelizzati , con la possibilità di ordinare nuovi capi, visionare cartelle di tessuti innovativi e originali sul posto e anche “rinfrescare” capi a cui si è particolarmente affezionati.
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Per molti di noi può forse risultare difficile coniugare la tradizione con l’innovazione richiesta dal mercato di oggi , ma Archivio R ci consola dimostrandoci che si può fare. Esiste sicuramente una componente “conservativa” inscindibile dal prodotto che si costruisce , quella che ci connota nel magico mondo della manualità, dai punti dati a mano al taglio con le forbici , allo stiro col ferro. Tutti elementi che determinano la distinzione tra un’abito di sartoria ed uno di serie, seppure di lusso. Persino la deontologia , la più sostanziale, fa da padrona per il raggiungimento di un’innovazione estremamente preziosa. Oggi purtroppo le vetrine sfoderano molto spesso un trionfo di etichette enormi ed abbaglianti su abiti dal dubbio taglio e dai materiali scadenti. Molto spesso ci si riconosce nella qualità forse solo indossando un abito del passato, magari dal sapore un po’ retrò ma eccellentemente a pennello su chi lo indossa , dove il tessuto è di pregio , performante, duraturo e dal filato nobile. La formula poi del “comprare meno” ma “comprare meglio” si è sperduta per una ondata di massa forse ormai troppo perseguitata dal mito dell’apparenza e non della sostanza. Nell’atelier di Luca Rossi – Archivio R, oltre a riscoprire l’alta qualità dei prodotti e della confezione, ci si può davvero ritrovare con se stessi, supportati da eccellenze sorprendenti , sgombre da false etichette di massa ma semplicemente accarezzati dal buon gusto e da un’ innovazione senza precedenti. Una passerella davvero da non perdere!
Monica Di Maria di Alleri
A ottant’anni dalle leggi razziali
Al Palazzo del Rettorato Universitario di via Verdi 8 a Torino,nell’ambito del progetto “1938/2018 A ottant’anni dalle leggi razziali”, promosso da Museo Diffuso della Resistenza, Università di Torino, Centro Primo Levi, Polo 900 e Comunità Ebraica, verrà inaugurata la mostra “Scienza e vergogna”. La mostra affronterà il tema della responsabilità e ambiguità dell’Università nei confronti delle politiche razziali del fascismo. Giovedì 22 NOVEMBRE, ore 17,00 , al Polo del ‘900 in via del Carmine 14 a Torino, sempre nell’ambito del progetto “1938/2018 A ottant’anni dalle leggi razziali”, verrà inaugurata l’installazione multimediale “Che razza di storia”. Un quadro d’insieme sulle leggi razziali in Italia. Entrambe le iniziative, sostenute dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale, vedranno la presenza del Presidente del Consiglio regionale piemontese, Nino Boeti.
Marco Travaglini
Piazza Vittorio e la collina
Una immagine suggestiva di piazza Vittorio e della collina torinese. La bella foto è di Roberto Barranca.
Il ministero dell’Ambiente, nell’ambito degli interventi per la riduzione del rischio idrogeologico, ha approvato un finanziamento a fondo perduto a favore del Comune di Volpiano per 680mila euro, per la sistemazione idraulica del rio San Giovanni. Complessivamente, ai Comuni in provincia di Torino sono stati destinati 7 milioni di euro altri e 2,5 milioni alla città di Torino. Commenta il sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne: «Talvolta leggiamo di inaugurazioni di portabici davanti alle scuole, magari con tanto di fascia tricolore. L’amministrazione di Volpiano, invece, non ha l’abitudine di enfatizzare quanto viene fatto, anche in presenza di opere molto significative per il territorio, perché considera questi lavori doverosi nei confronti della popolazione. In questo contesto, è utile sottolineare l’ottenimento di 680mila euro a fondo perduto, erogati dal ministero dell’Ambiente nell’ambito dei progetti per la prevenzione dei rischi idrogeologici, per la sistemazione del rio San Giovanni nella parte extraurbana; Volpiano è tra i Comuni che hanno ricevuto di più in Piemonte, con una cifra pari a 45 euro per cittadino, e sono soddisfatto che il nostro progetto sia stato valutato positivamente dal ministero».