redazione il torinese

Il regalo della Regione: via il ticket sui farmaci

Dal 1° marzo 2019 tutti i piemontesi non dovranno più pagare il ticket sui farmaci: la Giunta regionale ha deciso nel corso della riunione del 15 febbraio di cancellare la quota fissa di compartecipazione farmaceutica a carico dei cittadini non esenti, attualmente 1.100.000, che prevede un costo di 1 o 2 euro per ogni confezione di medicinale. Dopo l’approvazione del provvedimento il presidente Sergio Chiamparino e l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, non hanno mancato di commentare con soddisfazione che “il Piemonte diventa una delle prime Regioni italiane ad aver completamente abolito il ticket sui farmaci (oggi in Italia non lo si paga solo in Friuli Venezia Giulia, Marche e Sardegna, ndr). Cancelliamo una tassa sulla salute: un vantaggio per i cittadini che non devono più sostenere un costo, ma anche una riduzione della burocrazia per gli stessi cittadini e per la pubblica amministrazione”. “Siamo nelle condizioni di effettuare questa operazione – ha puntualizzato Saitta – grazie ai risparmi consistenti ottenuti in questi cinque anni sulla farmaceutica, anche attraverso l’apertura al mercato delle gare di acquisto e l’introduzione della concorrenza, che ci hanno permesso di reinvestire risorse nel sistema sanitario regionale e nella cura dei pazienti”. L’assessore ha poi ricordato che “il ticket era stato pensato con l’obiettivo di controllare e calmierare la spesa farmaceutica. I dati degli ultimi anni dicono invece che non esiste alcuna correlazione fra le due cose: la spesa nelle singole Regioni è variata in modo indipendente dall’applicazione dei ticket.. Nei fatti era diventato soltanto una tassa”. Nel 2018, in virtù anche di una migliore gestione, la Regione Piemonte ha ridotto di 27,7 milioni di euro la spesa sulla farmaceutica convenzionata rispetto all’anno precedente. L’incidenza di questa spesa è stata pari al 6,56% del Fondo sanitario regionale, a fronte di una soglia massima fissata a livello ministeriale al 7,96%: un minor costo di circa 116 milioni rispetto al tetto di spesa programmato. Nel corso degli anni la Regione aveva già introdotto una serie di esenzioni in base al reddito e alle patologie, oltre ad aver eliminato la quota di compartecipazione sui farmaci non coperti da brevetto.

Meglio soli che male accompagnati

Sono sempre numerosi i sostenitori dell’idea che avere un manager sia la panacea di tutti i problemi di una qualsiasi band di teenagers. Peccato che ci sia un piccolo particolare…. Se il manager è inadeguato o, peggio ancora, un “poco di buono” l’effetto boomerang è assicurato e la band farebbe bene a liberarsene quanto prima

Questo fu esattamente il caso della band di Philadelphia The Iron Gate, sorta nell’estate del 1965 sulle ceneri dei “The Five Shades”. I campioni della British Invasion erano la stella polare e il repertorio di Rolling Stones, Animals, Yardbirds accomunava i gusti di Thomas Cullen (V), Mike Campbell (chit), Lou Wolfenson (chit, b), Sal Gambino (org), Bill Moser (batt) [subentreranno in seguito Lou Mendincino (b) e George Muller (V, chit)]; era forte anche l’influsso di bands americane quali i Blues Magoos, Paul Revere & The Raiders, The Outsiders. Il 1966 (anno magico per il movimento del garage rock) fu intenso anche per The Iron Gate, che sapevano muoversi bene in tutta l’area tra Philadelphia, Jersey meridionale e Delaware settentrionale, soprattutto nel giro di teen [high school] dances e clubs (tra cui l’”Hullabaloo” di Bordentown, New Jersey). Le performances live della band erano molto apprezzate, tanto che The Iron Gate ben figurarono in due “Police Athletic League Battle of the Bands” locali ed avevano una buona sponda sulla stazione radio WIBG di Ocean City (New Yersey) col disc-jockey Frank X. Feller. La situazione paradossalmente si complicò quando la band si imbatté in un manager poco affidabile che gestì in modo scriteriato i gigs nell’area di Philadelphia; le esibizioni finivano disgraziatamente in locali piuttosto malfamati e in venues quantomeno insolite, tra cui addirittura il parcheggio di un concessionario di automobili di sabato mattina sotto il sole battente; per fortuna la parentesi fu breve, il manager venne scaricato rapidamente e Cullen e compagnia optarono per un più saggio self-management sotto l’ala del padre del chitarrista Campbell, che finanziò anche la prima (ed unica) sessione di registrazione in studio. Ebbe luogo nell’autunno 1966 presso gli Impact Studios di Tony Schmidt a Philadelphia e vide l’incisione di quattro brani, tra cui un originale e una cover dei The Who che andarono a costituire l’unico 45 giri dei The Iron Gate, uscito ad inizio 1967: “Feelin’ Bad” [Cullen – Gambino] (1001; side B: “My Generation” [Townshend]), con etichetta autoprodotta Marbell. Ne derivarono 500 copie, che dovevano essere vendute in occasione dei futuri concerti; l’incasso tuttavia fu molto inferiore rispetto agli introiti previsti. A ruota seguirono due esibizioni in TV, entrambe nell’ambito di dance shows firmati Ed Hurst: nel febbraio 1967 dall’Aquarama di Philadelphia e nel luglio successivo in collegamento con un importante show con ottimo audience trasmesso dallo “Steel Pier” di Atlantic City (New Jersey). La spinta propulsiva del secondo show, nonostante il vasto pubblico, si rivelò inferiore alle attese e lasciò una eco piuttosto limitata; fu un duro colpo, tanto che già nell’autunno 1967 l’entusiasmo della band era ai minimi termini, presagio di imminenti defezioni. Infatti entro dicembre uscirono i carismatici Cullen e Wolfenson; subentrarono Mendincino e Muller ma la situazione ristagnò fino a maggio-giugno 1968, allorquando quasi tutti i membri terminarono gli studi in high school e, ciascuno per strade diverse, portarono allo scioglimento della band. Si chiudeva così The Iron Gate… ed il cancello non si sarebbe più riaperto.

 

Gian Marchisio

Sfiziose patate farcite

Le patate sono tra gli ingredienti piu’ versatili e piu’ amati in cucina. La ricetta che vi propongo questa settimana e’ davvero golosa, scenografica e semplice. Patate farcite con ingredienti a gradimento, cotte al forno con la buccia, tagliate a soffietto per una presentazione originale.

 

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Ingredienti

4 patate di medie dimensioni

4 fette di prosciutto crudo

Poco burro per spennellare

Sale ed erbe aromatiche a piacere

Parmigiano grattugiato

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Spazzolare e lavare molto bene le patate, asciugarle, tagliare una fetta alla base  per renderle stabili e inciderle per circa 3/4 . Sciogliere il burro e spennellare bene le patate, insaporire con erbe aromatiche a piacere e poco sale. Disporle in una teglia foderata con carta forno, cuocerle in forno a 200 gradi per 30 minuti. Estrarre le patate, lasciarle indiepidire, farcire le incisioni con il prosciutto crudo, spolverizzare con il parmigiano e rimettere in forno per circa altri 30 minuti o sino a cottura ultimata. Servire calde.

 

Paperita Patty

Tav, l’Europa chiede all’Italia di rispettare gli accordi

Il portavoce della commissaria ai trasporti dell’UE Violeta Bulc dopo l’incontro tecnico di ieri a Bruxelles sull’analisi costi-benefici della Tav dice di non avere  commenti sul contenuto dell’analisi ma che “la Commissione è stata chiara con le autorità italiane: sono necessari ulteriori chiarimenti nei prossimi giorni su come l’Italia voglia rispettare l’accordo di finanziamento”. Per la Commissione Ue la Torino – Lione è  ” un progetto importante per l’Italia, la Francia e l’Ue, un progetto transeuropeo necessario per unire le regioni. E’ un progetto di solidarietà e unione che  aumenta i mezzi di trasporto sostenibili”.

Tav, l'Europa chiede all'Italia di rispettare gli accordi

Il portavoce della commissaria ai trasporti dell’UE Violeta Bulc dopo l’incontro tecnico di ieri a Bruxelles sull’analisi costi-benefici della Tav dice di non avere  commenti sul contenuto dell’analisi ma che “la Commissione è stata chiara con le autorità italiane: sono necessari ulteriori chiarimenti nei prossimi giorni su come l’Italia voglia rispettare l’accordo di finanziamento”. Per la Commissione Ue la Torino – Lione è  ” un progetto importante per l’Italia, la Francia e l’Ue, un progetto transeuropeo necessario per unire le regioni. E’ un progetto di solidarietà e unione che  aumenta i mezzi di trasporto sostenibili”.

Anche Iren per “Just the woman I am”

Anche quest’anno Iren sarà al fianco dell’iniziativa “JUST THE WOMAN I AM”, l’evento promosso da Politecnico, Università e CUS Torino che si svolgerà domenica 3 marzo 2019 dalle ore 10 alle ore 18, con l’obiettivo di sostenere la ricerca sul cancro

Iren, da sempre vicina agli eventi del territorio, ancora una volta è sponsor della manifestazione, giunta ormai alla VI edizione e, per sottolineare l’importanza della ricerca, a partire dalla sera del 25 febbraio illuminerà di rosa la Mole, simbolo di Torino. Lo scopo comune è quello di contribuire a diffondere i valori formativi dello sport, del benessere e della socialità, sensibilizzando al contempo la cittadinanza sulla violenza di genere e sulla prevenzione e salvaguardia della salute dell’individuo contro i tumori. In quest’ultima edizione di “JUST THE WOMAN I AM” si potrà scendere in piazza anche il 2 marzo con il “Villaggio della Prevenzione” e usufruire di visite preventive gratuite, offerte dalle diverse associazioni che partecipano al progetto. Il Gruppo Iren, oltre a sostenere l’iniziativa, prenderà parte attivamente alla manifestazione con l’iscrizione di oltre 200 dipendenti per la corsa-camminata del 3 marzo: un nutrito gruppo di appassionati corridori e principianti, dunque, correrà per le vie del centro di Torino con il logo Iren sulla propria maglietta rosa.

Anche Iren per "Just the woman I am"

Anche quest’anno Iren sarà al fianco dell’iniziativa “JUST THE WOMAN I AM”, l’evento promosso da Politecnico, Università e CUS Torino che si svolgerà domenica 3 marzo 2019 dalle ore 10 alle ore 18, con l’obiettivo di sostenere la ricerca sul cancro
Iren, da sempre vicina agli eventi del territorio, ancora una volta è sponsor della manifestazione, giunta ormai alla VI edizione e, per sottolineare l’importanza della ricerca, a partire dalla sera del 25 febbraio illuminerà di rosa la Mole, simbolo di Torino. Lo scopo comune è quello di contribuire a diffondere i valori formativi dello sport, del benessere e della socialità, sensibilizzando al contempo la cittadinanza sulla violenza di genere e sulla prevenzione e salvaguardia della salute dell’individuo contro i tumori. In quest’ultima edizione di “JUST THE WOMAN I AM” si potrà scendere in piazza anche il 2 marzo con il “Villaggio della Prevenzione” e usufruire di visite preventive gratuite, offerte dalle diverse associazioni che partecipano al progetto. Il Gruppo Iren, oltre a sostenere l’iniziativa, prenderà parte attivamente alla manifestazione con l’iscrizione di oltre 200 dipendenti per la corsa-camminata del 3 marzo: un nutrito gruppo di appassionati corridori e principianti, dunque, correrà per le vie del centro di Torino con il logo Iren sulla propria maglietta rosa.

FEDERICO, DA STUDENTE ENAIP A TALENT SCOUT MUSICALE

GRUGLIASCO. La formazione professionale è un’eccellenza della Regione Piemonte e una leva strategica per l’inclusione sociale e l’occupazione dei giovani

A dimostrarlo la storia di Federico Mantovan, 21 anni, prima studente di Enaip Grugliasco e ora manager e collaboratore della RKH Studio, nel settore scouting. A raccontarla come buona prassi è la Regione Piemonte in una CLIP VIDEO dedicata alla formazione professionale finanziata dal Fondo Sociale Europeo. Se la storia di Federico, 21 anni, avesse una morale infatti potrebbe essere questa: il destino, a volte, fa dei giri lunghissimi, ma quello che doveva accadere prima o poi succede. Qualche anno fa, con un gruppo di amici, partecipa alla nascita dell’etichetta discografica indipendente RKH Studio. Nel frattempo consegue la qualifica da Operatore Elettrico all’EnAIP di Grugliasco e prosegue gli studi all’Istituto Tecnico Industriale Enzo Ferrari di Torino, come perito meccatronico. Ad appena una settimana dal diploma, trova impiego all’Oerlikon Graziano di Rivoli, una multinazionale specializzata in ingranaggi di precisione. Di tanto in tanto, passa a trovare i suoi amici di RKH Studio, nella sede di via Allioni a Torino, ma la passione per la musica continua ad essere tale: un piacere riservato al tempo libero. Dall’Oerlikon Graziano arriva una buona nuova notizia: il contratto di Federico viene rinnovato, ma è proprio in quel momento che il cammino del ragazzo cambia direzione.  “Con RKH sono sempre rimasto in buoni rapporti e quando mi è stato proposto di iniziare a lavorare con loro ho accettato con entusiasmo. Ora mi occupo del settore marketing e commerciale, e del management degli artisti emergenti, aiutandoli a crescere. Sono più che soddisfatto: l’attività, nata pochi anni fa, si sta sviluppando in fretta e ha una ventina di collaboratori all’attivo”. Cosa ti resta dell’esperienza fatta all’EnAIP? “Questa scuola mi ha dato tanto, soprattutto dal punto di vista umano: mi ha insegnato a interagire con il mondo degli adulti, la determinazione e l’attitudine al problem solving.  E, cosa molto importante, mi ha permesso di arrivare pronto al colloquio”.

 

La dotta, la grassa, la rossa

Bastano pochi giorni, o forse poche ore, per capire che Bologna è una città colta, dinamica e squisita. Percorrere le sue strade, perdersi nelle viuzze colorate e caratteristiche è una esperienza gioiosa, ma anche profonda e preziosa. Le sue molteplici qualità e predisposizioni sono state sintetizzate in tre aggettivi che ne riassumono la particolarità

Dotta per la sua tradizione accademica, è stata infatti la prima città in occidente, esattamente nel 1088, ad avere l’Università. La sua vocazione alla cultura però è tuttora intensa e diversificata, basta girare per le vie del centro, per esempio,   e leggere le numerose poesie lasciate dal Movimento per l’emancipazione della poesia, qualcuno giustamente ha detto: “I muri a Bologna parlano”. Le numerose iniziative poi legate all’arte, alla musica e ai ricordi come la celebrazione della vita di Lucio Dalla e delle sue melodie è così importante per i bolognesi da fare della sua abitazione, a Piazza dei Celestini, un museo, una rievocazione vibrante della storia e del talento di questo artista. Grassa, per la sua inclinazione alla cucina, florida e generosa. Ristoranti, antiche botteghe del cibo, veri e propri luoghi di culto fotografati da turisti estasiati da visioni meravigliose, sono in ogni angolo della città. Locali famosi, cantati e decantati come il Roxy Bar, e moltissimi altri dove fare aperitivi e celebrare l’amicizia deliziano allegramente Bologna. Rossa, infine, per i suoi tetti medievali vermigli che avvolgono tutta la città e ne fanno un posto unico, soprattutto se la osserviamo dall’alto da una delle due famose Torri, quella degli Asinelli, dopo aver risalito ben 498 scalini. Ovviamente, in questa “terra dei motori” non possiamo non ricordare il contributo scarlatto dato dalla più famosa casa automobilistica italiana: la Ferrari.A Bologna si percepisce inoltre una riguardosa atmosfera spirituale, le sue bellissime chiese infatti, imponenti e ricche di opere d’arte, conferiscono a questa splendida città un animo sacro soprattutto se pensiamo alla Basilica di Santo Stefano, conosciuta anche come Complesso delle Sette Chiese. All’interno troviamo la meravigliosa Chiesa del Santo Sepolcro, risalente al V secolo, che si ispira all’omonimo santuario di Gerusalemme, un bellissimo chiostro e un museo dedicato.Girovagando per Bologna, tra una visita e l’altra e dopo doverose e ghiotte pause, ci si può dedicare anche ad un piacevolissimo shopping. Per acquisti di pregio in botteghe storiche e tradizionali della città il posto giusto è il Quadrilatero, una zona del centro storico che va da Piazza Maggiore a Via Rizzoli, Piazza della Mercanzia, via Castiglione, via Farini, piazza Galvani e via dell’Archiginnasio. In questo quartiere molti negozi hanno mantenuto la tipologia merceologica e in molti sono stati conservati gli arredi e l’architettura storica, insomma dei veri e propri patrimoni artistici tramandati per generazioni. Bologna è una città affascinante, un luogo ospitale, colorato, spensierato e allegro, ma anche sofisticato dove storia e passato di fondono con modernità e freschezza.

 

Maria La Barbera