redazione il torinese

Senza Torino-Lione "multa" europea di 800 milioni

Ancora un nulla di fatto sulla Tav dopo la riunione notturna del Governo a Palazzo Chigi

Di concreto si sa che la Commissione europea è pronta a spedire una nuova comunicazione  all’Italia ricordando che  un eventuale rinuncia alla Torino-Lione alla Tav significherebbe violare due regolamenti Ue del 2013 con la conseguente perdita di circa 800 milioni di cui 300 entro il mese di marzo e il resto successivamente. 

Boxeur ubriaco e aggressivo arrestato dalla polizia

Si dichiara campione di kick boxing ma finisce in carcere. E’ accaduto sabato notte a Torino che si era presentato al pronto soccorso sotto l’effetto di abuso da alcol e droga e domenica mattina rifiutava le cure dirigendosi verso l’uscita dell’ospedale quando però cadeva al suolo prima di raggiungerla. L’uomo, un cittadino marocchino di 22 anni, assumeva un atteggiamento aggressivo nei confronti del personale sanitario che richiedeva l’intervento della polizia. Il 22enne sin da subito minacciava i poliziotti e dopo essersi dichiarato campione di kick boxing si scagliava contro di loro riuscendo a colpire con uno schiaffo un agente al collo mentre un altro operatore riusciva a deviare un pugno. Lo straniero veniva arrestato per resistenza a Pubblico Ufficiale e per danneggiamento aggravato avendo arrecato diversi danni all’autovettura di servizio durante il trasporto in Questura.

Massimo Iaretti

Gancia è la nuova presidente della Consulta Elette

Al centro Gianna Gancia

“Sono felice di assumere, proprio a ridosso della Festa della Donna, il ruolo di rappresentante e coordinatrice di questo importante Organismo consiliare. Il nostro compito è far sì che le donne abbiano più forza e autorevolezza nelle Istituzioni. Grazie alla qualità del nostro lavoro possiamo rendere più incisivo il ruolo femminile nelle istituzioni e arrivare a proporre con fermezza provvedimenti che portino all’obiettivo che forse mi sta più a cuore: fare in modo che tutte le donne possano contare su organismi e uffici pubblici, possano avere dalla loro parte sia chi fa le leggi, sia chi le applica”. Sono state queste le prime dichiarazioni rilasciate da Gianna Gancia, nuova presidente della Consulta delle Elette. La nomina, votata all’unanimità dell’Ufficio di presidenza della Consulta stessa, si è resa necessaria a seguito delle dimissioni della presidente Stefania Batzella (che ha aderito al gruppo dei Moderati, parte della maggioranza) allo scopo di mantenere l’espressione della pluralità delle forze politiche all’interno dell’Ufficio di presidenza. “La nomina della consigliera Gancia è avvenuta nel segno della condivisione e di questo ringrazio anche l’altra consigliera di opposizione, Francesca Frediani, che ha rinunciato alla sua candidatura per consentire una scelta unanime. La logica di squadra continua quindi a caratterizzare l’operato della Consulta delle Elette che desidera contribuire sempre più alla partecipazione e alla rappresentanza delle donne in politica”, ha dichiarato Angela Motta, vicepresidente del Consiglio regionale e anche vicepresidente della Consulta Elette insieme con la consigliera Valentina CaputoLa Consulta delle Elette del Piemonte è dal 1996 un’istituzione fondamentale di rappresentanza e di raccordo per le donne elette sul territorio piemontese.

Frosinone-Torino, i precedenti

L’incontro di domenica (ore 15:00) sarà il secondo in Serie A in Ciociaria tra i giallo-azzurri e il Toro: l’unico precedente, risalente alla prima giornata della stagione 2015-’16 (23 agosto 2015), vide il successo granata per 2-1, con le reti di Fabio Quagliarella al 59′ e di Daniele Baselli al 64′ a ribaltare l’iniziale vantaggio locale, opera di Danilo Soddimo al 7′. L’incontro (disputato al vecchio stadio “Matusa”) di quella fine estate consiste nella partita d’esordio dei frusinati in massima divisione. Due, invece, i confronti in Serie B (nelle stagioni 2009-2010 e 2010-’11) col Frosinone in vantaggio: una vittoria ed un pareggio. Il pareggio risale all’annata 2009-2010, nel primo “incrocio” in assoluto tra i due sodalizi: 2-2 alla settima giornata (26 settembre 2009), con reti toriniste di Julio Cesar Dailey Leon al 25′ e di Rolando Bianchi al 73′. Vittoria ciociara, invece, l’annata successiva: 1-0 alla trentaduesima giornata (19 marzo 2011). Ricapitolando, tra Serie A e Serie B si contano tre precedenti in casa dei frusinati, con un bilancio in perfetta parità: una vittoria per parte ed un pareggio. Parità anche nel computo delle reti realizzate: 4-4.

Giuseppe Livraghi

Fondazione Torino Musei, ingresso libero per le donne

FESTA DELLA DONNA: un programma di visite guidate a tema

 

 

La Fondazione Torino Musei partecipa alla Festa della Donna venerdì 8 marzo proponendo l’ingresso libero per tutte le donne alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, a Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica e al MAO Museo d’Arte Orientale.

 

L’offerta è valida sia per le collezioni permanenti sia per le mostre in corso (esclusa la mostra I macchiaioli): a Palazzo Madama Madame Reali. Cultura e potere da Parigi a Torino, al MAO Ricami di carta. Un’antica arte cinese patrimonio immateriale dell’umanità; alla GAM Pittura Spazio Scultura Le collezioni del contemporaneo e Laura Grisi le opere filmiche.

 

A tutte le donne che visiteranno alla GAM la mostra I macchiaoli. Arte italiana verso la modernità sarà regalato un ingresso omaggio per visitare, in qualsiasi data fino alla fine dell’esposizione, la mostra Madame Reali a Palazzo Madama.

 

Ogni museo propone inoltre una visita guidata a tema:

 

GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea – ore 16.30

ARTE È DONNA, DONNA È ARTE

Visita guidata a tema nelle nuove collezioni permanenti

La Galleria d’Arte Moderna di Torino omaggia tutte le donne: muse, artiste, amanti, conoscitrici, compagne, da sempre hanno influenzato l’arte con la loro bellezza e intelligenza. I grandi capolavori del museo letti in un’ottica tutta al femminile.

 

Ingresso secondo tariffa ordinaria in museo, gratuito per le donne e Abbonamento Musei Torino Piemonte.

Costo visita guidata € 5. Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

Palazzo Madama – ore 16.30

UN DUCATO TUTTO AL FEMMINILE

Visita guidata alla mostra Madame Reali: cultura e potere da Torino a Parigi.

Tra Sei e Settecento, due donne reggono le sorti del ducato di Savoia durante la minore età dei propri figli: la prima Cristina di Francia, figlia di Enrico IV e Maria de’ Medici, la seconda Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, nipote di Enrico IV e dama di corte della regina di Francia. 

Nella giornata dedicate alle donne il percorso in mostra illustrerà le figure delle due dame e si soffermerà sul contesto pubblico evidenziandone le scelte politiche, il gusto artistico attraverso le commissioni ad architetti e pittori di chiara fama e infine rivelerà gli aspetti più privati descrivendo il rapporto con le figure maschili della loro vita: mariti, consiglieri, amanti e figli. 

 

Ingresso secondo tariffa ordinaria in museo, gratuito per le donne e Abbonamento Musei Torino Piemonte.

Costo visita guidata € 5. Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

MAO Museo d’Arte Orientale – ore 16.30

IL FEMMINILE TRA SACRO E PROFANO. La donna nelle collezioni del MAO
Visita guidata a tema nelle collezioni permanenti

In occasione della festa della donna il MAO propone un itinerario volto ad illustrare alcuni significati del Femminile nella produzione artistica delle culture orientali rappresentate dalle opere della collezione permanente del museo.  Attraverso una selezione di opere, l’itinerario spazia dalla religione induista e dal Buddhismo tibetano alla concezione della donna nelle dinastie cinesi Han e Tang, dalle stampe giapponesi note come ukiyo-e “immagini del mondo fluttuante” alla rappresentazione della figura femminile sulle ceramiche e piastrelle nella galleria dei Paesi Islamici dell’Asia.    

 

Ingresso secondo tariffa ordinaria in museo, gratuito per le donne e Abbonamento Musei Torino Piemonte.

Costo visita guidata € 5. Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

A Giverny il giardino segreto di Claude Monet

“Il giardinaggio è un’attività che ho imparato nella mia giovinezza quando ero infelice. Forse devo ai fiori l’essere diventato un pittore” scriveva uno dei padri dell’Impressionismo, Claude Monet, rivelando una passione per la natura, per i giardini e per i fiori che fu al centro dei suoi dipinti e che lo accompagnò per tutta la vita.
Nel 1890, il pittore francese, dopo essere riuscito a conquistare una certa sicurezza economica, acquistò una casa a Giverny, un piccolo villaggio agricolo dell’Alta Normandia, dove aveva vissuto, fin dal 1883, con la moglie Camille, prematuramente scomparsa, e con i figli. L’amore di Monet per Giverny era nato quasi per caso, vedendo questa località dal finestrino del treno che, partendo dalla Gare de Saint Lazare, percorreva la campagna francese fino ad Argenteuil. Fu in questo luogo di pace che Claude Monet potè realizzare un giardino fiabesco e tele di immensa poesia come i pannelli delle “Ninfee”, l’ultima fatica della sua esistenza, donate dall’artista al governo francese ed esposte al Museo dell’Orangerie di Parigi. Giverny divenne il luogo dove la fantasia si concretizzò nella realtà e dove la realtà si trasformò in immagine, raggiungendo, attraverso il colore e l’arte, l’immortalità. Claude Monet creò intorno ad una grande casa rosa il Clos Normand, un giardino nel quale mescolò specie innumerevoli di fiori, iris, papaveri, rose, peonie, verbene, campanule, tulipani, narcisi che, ancora oggi, convivono, si intersecano, si  fondono in una sorta di disordine ordinato. Accanto ad essi venne collocato anche uno stagno perché potesse ospitare quelle che Proust definì “i fiori sbocciati in cielo”, le ninfee, delicate e tenaci, che sembrano scivolare sullo specchio lacustre e catturare e riflettere la luce in un caleidoscopio di colori. Il giardino, la casa, lo stagno, il ponticello giapponese divennero la fonte di ispirazione per molti dei quadri che Monet dipinse fino al 1926, anno della sua morte, e il luogo incantato che aveva creato a Giverny fu il suo locus amoenus, il suo rifugio ma, al tempo stesso, rappresentò un tormento per la difficoltà, anche causata da una malattia agli occhi, di riprodurre sulla tela in modo per lui soddisfacente quello che lo circondava, in particolare le ninfee che sembravano inafferrabili, incoglibili. L’ossessione per la luce aveva accompagnato Monet fin dalla realizzazione delle sue prime opere tanto da spingerlo a dipingere lo stesso soggetto in ore diverse della giornata, tentando di cogliere i modi diversi con i quali la luce lo illuminava, ora cruda e tagliente, ora morbida e ovattata, ora debole e fioca ed erano nate così le serie: i covoni, le cattedrali, i pioppi, le falesie, le ninfee dove sono soltanto i colori a mutare in un lotta disperata contro il tempo per fermare l’attimo come se l’occhio del pittore potesse diventare simile all’obiettivo di una macchina fotografica che imprigiona ed eternizza il soggetto in uno spazio temporale ben definito. A Giverny questo bisogno di fissare sulla tela ciò che vedeva divenne ancora più forte tanto da spingere l’artista a dipingere tutto il giorno e a sognare di dipingere durante la notte. Riferendosi ai dipinti delle Ninfee, Monet scrisse: “Non dormo più per colpa loro. Di notte sono continuamente ossessionato da ciò che sto cercando di realizzare. Mi alzo rotto dalla fatica […] dipingere è così difficile e torturante. L’autunno scorso ho bruciato sei tele insieme con le foglie morte del giardino. Ce né abbastanza per disperarsi. Ma non vorrei morire prima di aver detto tutto quel che avevo da dire; o almeno aver tentato. E i miei giorni sono contati”. L’insoddisfazione accompagnò Claude Monet fino alla morte. Questo artista visionario, infatti, non riuscì mai a fissare il mondo che si presentava davanti ai suoi occhi e trascorse la vita a cercare di fermare un’impressione, ad attendere il “domani”, il giorno nel quale sarebbe riuscito a dipingere il suo quadro più bello.
 

Barbara Castellaro

Il valore di fare rete per il CDVM

Il CDVM, Club Dirigenti Vendite e Marketing è, sin dalla sua nascita, nel lontano 1950, attento al tema della formazione ed allo sviluppo delle competenze. Prova di questa sua sensibilità è l’ interesse dimostrato nei confronti dell’ultima edizione 2018 dell’E Commerce Day
“L’ottava edizione dell”E Commerce Day 2018” – spiega Antonio De Carolis, presidente del CDVM – ha ottenuto un notevole successo, confermandosi un evento di respiro europeo sui temi dell’E Commerce e della Digital transformation. Vi hanno preso parte più di trenta relatori, con la partecipazione di ben 18 tra enti ed istituzioni pubbliche e private, 450 imprenditori e 50 giornalisti. La rassegna ha rappresentato un interessante viaggio di formazione e aggiornamento in merito a tematiche che ruotano intorno ai tre elementi del brand, design e fashion. Si è discusso di Open Innovation, di Digital Marketing, di intelligenza artificiale, di Blockchainme di altri temi altrettanto attuali come le criptovalute, i pagamenti digitali e lo storytelling”. “La trasformazione digitale – aggiunge Antonio De Carolis – oggi appare una vera e propria necessità per il nostro Paese, se vuole competere con gli altri importanti Stati europei, soprattutto in termini di aggiornamento di mentalità. Oggi sono in continua trasformazione gli scenari competitivi, le frontiere tecnologiche e digitali, ed in questo nuovo modello di cambiamento l’e commerce rappresenta, infatti, un nuovo e prezioso strumento di business. Sulla base dei dati statistici, le aziende che hanno scelto di puntare sulla digital transformation hanno ricevuto performance migliori rispetto a quelle del passato”.
 

Mara Martellotta

"LA REGIONE NON ABBIA PAURA DI APPROVARE UNA LEGGE SU MONTAGNA ED ENTI LOCALI 4.0"

UNCEM A CHIAMPARINO, RIBA: “NON VOGLIAMO ASSISTENZA, GURU O PASSATISMO. INTERCETTIAMO INSIEME IL CAMBIAMENTO” 
“Quando diciamo che il Piemonte ha urgente bisogno di una nuova legge su montagna ed Enti locali non chiediamo mica assistenza o qualche soldo in più per i territori. Sarebbe banale e futile. Chiediamo alla Regione di interpretare con noi il cambiamento che tocca istituzioni, economia, società, culture, per innestare sulle aree montane alpine e appenniniche nuovi strumenti di pianificazione e sviluppo. Penso a Eusalp, la Strategia macroregionale alpina, piuttosto che la Strategia aree interne. Il tema non è neanche burocratico, da perdere e annacquare nel turbinio della norma, negli adempimenti e nella costruzione di ambiti territoriali nei quali lavorare. Tutte materie del passato queste, in antitesi con cambiamento e nuovi modelli di impegno politico. Il tema per noi decisivo è garantire opportunità di sviluppo per fermare abbandono e spopolamento. I fronti del lavoro che va fatto sono molti. Ma la cosa più grave sarebbe non cogliere le sfide del mondo che cambia e guardare al passato, credendo in qualche guru o in chi cerca esasperato municipalismo. Non vogliamo questo. Crediamo in un nuovo sistema legislativo per la montagna 4.0 che, per primo in Italia, attui in Piemonte quanto scritto nel testo unico forestale, nella legge 158 sui piccoli Comuni, nella 221 sulla green economy. Che non faccia solo redistribuzione di risorse, alzando la spesa pubblica. Ma che colmi sperequazioni territoriali, imponendo nuovi temi per il lavoro dei nostri Enti locali. Green e smart economy, nuovo welfare di comunità, riorganizzazione del sistema agricolo sono i pilastri della legge che chiediamo al Consiglio regionale di approvare, senza paura, nelle prossime settimane, entro la fine della legislatura. Chi verrà dopo il 26 maggio attuerà con noi le grandi opportunità che lì stanno scritte e che dobbiamo traguardare con il sistema dei Comuni e delle Unioni montane da rafforzare”.
 Lo ha detto  il Presidente Uncem Piemonte, Lido Riba, aprendo la Conferenza regionale dell’Associazione di Enti locali, alla presenza del Presidente Sergio Chiamparino e dell’Eurodeputato Alberto Cirio, di tanti Amministratori e di rappresentanti delle Associazioni datoriali, tra i quali Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti.

"Ragazze coraggio" per la festa dell'8 marzo

Venerdì 8 Marzo al Polo del ‘900 di Torino il cantautore e drammaturgo Gian Piero Alloisio porterà  in scena “Ragazze Coraggio”, spettacolo di teatro-canzone promosso dal XIV Festival Pop della Resistenza, dedicato a don Gian Piero Armano. L’evento, in collaborazione con il comitato Resistenza e  Costituzione del Consiglio regionale, intende celebrare, con linguaggi nuovi, la Festa della Donna e la Resistenza. Il programma si  svolgerà nella Sala ‘900 di Palazzo San Daniele in via del Carmine 14 e sarà diviso in due momenti: in mattinata alle 11.00 lo spettacolo per le scuole di Torino (con ingresso gratuito su prenotazione) dove interverranno anche l’Anpi di Torino e la vice direttrice dell’Istoreto Barbara Berruti sul tema “La Resistenza al femminile”; alle 21.00 lo spettacolo verrà replicato per la cittadinanza (ingresso libero) con gli interventi di Nino Boeti,Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte e diSergio Soave, Presidente della Fondazione Polo del ‘900.
Durante la serata verranno effettuati anche i “bombardamenti intelligentissimi“, con il lancio di centinaia di aeroplanini di carta contenenti i messaggi degli studenti piemontesi. 
Con “Ragazze coraggio” Gian Piero Alloisio completa la sua trilogia dedicata alla Resistenza, iniziata con  “Aria di libertà”, storia di un ragazzino-partigiano, e proseguita con “Luigi è stanco”, storia di una famiglia ribelle. Il ruolo delle donne che hanno partecipato alla Lotta di Liberazione per molto tempo è stato sminuito in favore dell’immagine del partigiano-guerriero, e quindi maschio. Infatti lo stereotipo femminile dell’immediato dopoguerra, che vedeva la donna intenta a occuparsi della casa e dei figli, di fatto la escludeva dalla vita politica e civile. Nello spettacolo di Alloisio, il ritratto di quattro donne partigiane smentisce questa immagine proseguendo il filo rosso che lega i tre copioni musicali e teatrali: parlare della Resistenza fra Liguria e Piemonte, raccontando storie in cui anche le nuove generazioni possano identificarsi, rivendicando l’appartenenza a una famiglia partigiana sia per parte di padre che di madre. Il primo ritratto è quello di Fidia “Donata” Lucarini, partigiana della brigata “Felicita Alice Noli”, unica formazione tutta femminile. La storia di “Donata” si conclude con la notizia della morte del fatello nel campo di sterminio di Dachau. Il secondo ritratto è quello di Pierina “Milly” Ferrari, la staffetta partigiana di Tagliolo Monferrato che fu la testimone chiave di come andarono davvero le cose durante il famoso e terribile rastrellamento della Benedicta, avvenuto nell’aprile del 1944. Il terzo è la testimonianza diretta, in video, della staffetta partigiana Ivana Comaschi Alloisio, madre dell’artista. L’ultimo profilo è quello di Adriana “Vittoria” Colla, partigiana della Val di Susa, protagonista di un’azione memorabile: la liberazione di tre partigiani alle Molinette. Adriana Vittoria Colla ha poi svolto un ruolo determinante all’interno dell’ANPI provinciale di Savona.  Le canzoni e i video dello spettacolo sono raccolti nel cd-dvd di Gian Piero Alloisio Resistenza Pop (EDEL), pubblicato con il sostegno di Coop Liguria, Comune di Ovada e dell’Associazione Memoria della Benedicta.
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Ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Nino Boeti:
“Sono molte le donne che diedero il loro contributo alla lotta resistenziale, non esitando a mettere a repentaglio la loro vita per inseguire il sogno di libertà e democrazia. Sono le “Ragazze coraggio” raccontate da Gian Piero Alloisio nel suo spettacolo, e tante altre ragazze coraggiose che fecero le staffette o indossarono le armi o salvarono ebrei e perseguitati. Ada Gobetti, vicesindaco di Torino, Frida Malan, Bianca Guidetti Serra e tante altre che furono protagoniste nella liberazione del nostro Paese e nella costruzione della nostra democrazia. Come Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale siamo felici di sostenere gli spettacoli realizzati da ATID, perché crediamo che il teatro-canzone sia un modo innovativo ed efficace per parlare del passato alle giovani generazioni. E per far loro comprendere che se oggi viviamo in un Paese libero e democratico è anche grazie al sacrificio di ragazze come Donata, Milly, Vittoria ed Ivana”.