redazione il torinese

A Giverny il giardino segreto di Claude Monet

“Il giardinaggio è un’attività che ho imparato nella mia giovinezza quando ero infelice. Forse devo ai fiori l’essere diventato un pittore” scriveva uno dei padri dell’Impressionismo, Claude Monet, rivelando una passione per la natura, per i giardini e per i fiori che fu al centro dei suoi dipinti e che lo accompagnò per tutta la vita.
Nel 1890, il pittore francese, dopo essere riuscito a conquistare una certa sicurezza economica, acquistò una casa a Giverny, un piccolo villaggio agricolo dell’Alta Normandia, dove aveva vissuto, fin dal 1883, con la moglie Camille, prematuramente scomparsa, e con i figli. L’amore di Monet per Giverny era nato quasi per caso, vedendo questa località dal finestrino del treno che, partendo dalla Gare de Saint Lazare, percorreva la campagna francese fino ad Argenteuil. Fu in questo luogo di pace che Claude Monet potè realizzare un giardino fiabesco e tele di immensa poesia come i pannelli delle “Ninfee”, l’ultima fatica della sua esistenza, donate dall’artista al governo francese ed esposte al Museo dell’Orangerie di Parigi. Giverny divenne il luogo dove la fantasia si concretizzò nella realtà e dove la realtà si trasformò in immagine, raggiungendo, attraverso il colore e l’arte, l’immortalità. Claude Monet creò intorno ad una grande casa rosa il Clos Normand, un giardino nel quale mescolò specie innumerevoli di fiori, iris, papaveri, rose, peonie, verbene, campanule, tulipani, narcisi che, ancora oggi, convivono, si intersecano, si  fondono in una sorta di disordine ordinato. Accanto ad essi venne collocato anche uno stagno perché potesse ospitare quelle che Proust definì “i fiori sbocciati in cielo”, le ninfee, delicate e tenaci, che sembrano scivolare sullo specchio lacustre e catturare e riflettere la luce in un caleidoscopio di colori. Il giardino, la casa, lo stagno, il ponticello giapponese divennero la fonte di ispirazione per molti dei quadri che Monet dipinse fino al 1926, anno della sua morte, e il luogo incantato che aveva creato a Giverny fu il suo locus amoenus, il suo rifugio ma, al tempo stesso, rappresentò un tormento per la difficoltà, anche causata da una malattia agli occhi, di riprodurre sulla tela in modo per lui soddisfacente quello che lo circondava, in particolare le ninfee che sembravano inafferrabili, incoglibili. L’ossessione per la luce aveva accompagnato Monet fin dalla realizzazione delle sue prime opere tanto da spingerlo a dipingere lo stesso soggetto in ore diverse della giornata, tentando di cogliere i modi diversi con i quali la luce lo illuminava, ora cruda e tagliente, ora morbida e ovattata, ora debole e fioca ed erano nate così le serie: i covoni, le cattedrali, i pioppi, le falesie, le ninfee dove sono soltanto i colori a mutare in un lotta disperata contro il tempo per fermare l’attimo come se l’occhio del pittore potesse diventare simile all’obiettivo di una macchina fotografica che imprigiona ed eternizza il soggetto in uno spazio temporale ben definito. A Giverny questo bisogno di fissare sulla tela ciò che vedeva divenne ancora più forte tanto da spingere l’artista a dipingere tutto il giorno e a sognare di dipingere durante la notte. Riferendosi ai dipinti delle Ninfee, Monet scrisse: “Non dormo più per colpa loro. Di notte sono continuamente ossessionato da ciò che sto cercando di realizzare. Mi alzo rotto dalla fatica […] dipingere è così difficile e torturante. L’autunno scorso ho bruciato sei tele insieme con le foglie morte del giardino. Ce né abbastanza per disperarsi. Ma non vorrei morire prima di aver detto tutto quel che avevo da dire; o almeno aver tentato. E i miei giorni sono contati”. L’insoddisfazione accompagnò Claude Monet fino alla morte. Questo artista visionario, infatti, non riuscì mai a fissare il mondo che si presentava davanti ai suoi occhi e trascorse la vita a cercare di fermare un’impressione, ad attendere il “domani”, il giorno nel quale sarebbe riuscito a dipingere il suo quadro più bello.
 

Barbara Castellaro

Il valore di fare rete per il CDVM

Il CDVM, Club Dirigenti Vendite e Marketing è, sin dalla sua nascita, nel lontano 1950, attento al tema della formazione ed allo sviluppo delle competenze. Prova di questa sua sensibilità è l’ interesse dimostrato nei confronti dell’ultima edizione 2018 dell’E Commerce Day
“L’ottava edizione dell”E Commerce Day 2018” – spiega Antonio De Carolis, presidente del CDVM – ha ottenuto un notevole successo, confermandosi un evento di respiro europeo sui temi dell’E Commerce e della Digital transformation. Vi hanno preso parte più di trenta relatori, con la partecipazione di ben 18 tra enti ed istituzioni pubbliche e private, 450 imprenditori e 50 giornalisti. La rassegna ha rappresentato un interessante viaggio di formazione e aggiornamento in merito a tematiche che ruotano intorno ai tre elementi del brand, design e fashion. Si è discusso di Open Innovation, di Digital Marketing, di intelligenza artificiale, di Blockchainme di altri temi altrettanto attuali come le criptovalute, i pagamenti digitali e lo storytelling”. “La trasformazione digitale – aggiunge Antonio De Carolis – oggi appare una vera e propria necessità per il nostro Paese, se vuole competere con gli altri importanti Stati europei, soprattutto in termini di aggiornamento di mentalità. Oggi sono in continua trasformazione gli scenari competitivi, le frontiere tecnologiche e digitali, ed in questo nuovo modello di cambiamento l’e commerce rappresenta, infatti, un nuovo e prezioso strumento di business. Sulla base dei dati statistici, le aziende che hanno scelto di puntare sulla digital transformation hanno ricevuto performance migliori rispetto a quelle del passato”.
 

Mara Martellotta

"LA REGIONE NON ABBIA PAURA DI APPROVARE UNA LEGGE SU MONTAGNA ED ENTI LOCALI 4.0"

UNCEM A CHIAMPARINO, RIBA: “NON VOGLIAMO ASSISTENZA, GURU O PASSATISMO. INTERCETTIAMO INSIEME IL CAMBIAMENTO” 
“Quando diciamo che il Piemonte ha urgente bisogno di una nuova legge su montagna ed Enti locali non chiediamo mica assistenza o qualche soldo in più per i territori. Sarebbe banale e futile. Chiediamo alla Regione di interpretare con noi il cambiamento che tocca istituzioni, economia, società, culture, per innestare sulle aree montane alpine e appenniniche nuovi strumenti di pianificazione e sviluppo. Penso a Eusalp, la Strategia macroregionale alpina, piuttosto che la Strategia aree interne. Il tema non è neanche burocratico, da perdere e annacquare nel turbinio della norma, negli adempimenti e nella costruzione di ambiti territoriali nei quali lavorare. Tutte materie del passato queste, in antitesi con cambiamento e nuovi modelli di impegno politico. Il tema per noi decisivo è garantire opportunità di sviluppo per fermare abbandono e spopolamento. I fronti del lavoro che va fatto sono molti. Ma la cosa più grave sarebbe non cogliere le sfide del mondo che cambia e guardare al passato, credendo in qualche guru o in chi cerca esasperato municipalismo. Non vogliamo questo. Crediamo in un nuovo sistema legislativo per la montagna 4.0 che, per primo in Italia, attui in Piemonte quanto scritto nel testo unico forestale, nella legge 158 sui piccoli Comuni, nella 221 sulla green economy. Che non faccia solo redistribuzione di risorse, alzando la spesa pubblica. Ma che colmi sperequazioni territoriali, imponendo nuovi temi per il lavoro dei nostri Enti locali. Green e smart economy, nuovo welfare di comunità, riorganizzazione del sistema agricolo sono i pilastri della legge che chiediamo al Consiglio regionale di approvare, senza paura, nelle prossime settimane, entro la fine della legislatura. Chi verrà dopo il 26 maggio attuerà con noi le grandi opportunità che lì stanno scritte e che dobbiamo traguardare con il sistema dei Comuni e delle Unioni montane da rafforzare”.
 Lo ha detto  il Presidente Uncem Piemonte, Lido Riba, aprendo la Conferenza regionale dell’Associazione di Enti locali, alla presenza del Presidente Sergio Chiamparino e dell’Eurodeputato Alberto Cirio, di tanti Amministratori e di rappresentanti delle Associazioni datoriali, tra i quali Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti.

"Ragazze coraggio" per la festa dell'8 marzo

Venerdì 8 Marzo al Polo del ‘900 di Torino il cantautore e drammaturgo Gian Piero Alloisio porterà  in scena “Ragazze Coraggio”, spettacolo di teatro-canzone promosso dal XIV Festival Pop della Resistenza, dedicato a don Gian Piero Armano. L’evento, in collaborazione con il comitato Resistenza e  Costituzione del Consiglio regionale, intende celebrare, con linguaggi nuovi, la Festa della Donna e la Resistenza. Il programma si  svolgerà nella Sala ‘900 di Palazzo San Daniele in via del Carmine 14 e sarà diviso in due momenti: in mattinata alle 11.00 lo spettacolo per le scuole di Torino (con ingresso gratuito su prenotazione) dove interverranno anche l’Anpi di Torino e la vice direttrice dell’Istoreto Barbara Berruti sul tema “La Resistenza al femminile”; alle 21.00 lo spettacolo verrà replicato per la cittadinanza (ingresso libero) con gli interventi di Nino Boeti,Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte e diSergio Soave, Presidente della Fondazione Polo del ‘900.
Durante la serata verranno effettuati anche i “bombardamenti intelligentissimi“, con il lancio di centinaia di aeroplanini di carta contenenti i messaggi degli studenti piemontesi. 
Con “Ragazze coraggio” Gian Piero Alloisio completa la sua trilogia dedicata alla Resistenza, iniziata con  “Aria di libertà”, storia di un ragazzino-partigiano, e proseguita con “Luigi è stanco”, storia di una famiglia ribelle. Il ruolo delle donne che hanno partecipato alla Lotta di Liberazione per molto tempo è stato sminuito in favore dell’immagine del partigiano-guerriero, e quindi maschio. Infatti lo stereotipo femminile dell’immediato dopoguerra, che vedeva la donna intenta a occuparsi della casa e dei figli, di fatto la escludeva dalla vita politica e civile. Nello spettacolo di Alloisio, il ritratto di quattro donne partigiane smentisce questa immagine proseguendo il filo rosso che lega i tre copioni musicali e teatrali: parlare della Resistenza fra Liguria e Piemonte, raccontando storie in cui anche le nuove generazioni possano identificarsi, rivendicando l’appartenenza a una famiglia partigiana sia per parte di padre che di madre. Il primo ritratto è quello di Fidia “Donata” Lucarini, partigiana della brigata “Felicita Alice Noli”, unica formazione tutta femminile. La storia di “Donata” si conclude con la notizia della morte del fatello nel campo di sterminio di Dachau. Il secondo ritratto è quello di Pierina “Milly” Ferrari, la staffetta partigiana di Tagliolo Monferrato che fu la testimone chiave di come andarono davvero le cose durante il famoso e terribile rastrellamento della Benedicta, avvenuto nell’aprile del 1944. Il terzo è la testimonianza diretta, in video, della staffetta partigiana Ivana Comaschi Alloisio, madre dell’artista. L’ultimo profilo è quello di Adriana “Vittoria” Colla, partigiana della Val di Susa, protagonista di un’azione memorabile: la liberazione di tre partigiani alle Molinette. Adriana Vittoria Colla ha poi svolto un ruolo determinante all’interno dell’ANPI provinciale di Savona.  Le canzoni e i video dello spettacolo sono raccolti nel cd-dvd di Gian Piero Alloisio Resistenza Pop (EDEL), pubblicato con il sostegno di Coop Liguria, Comune di Ovada e dell’Associazione Memoria della Benedicta.
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Ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Nino Boeti:
“Sono molte le donne che diedero il loro contributo alla lotta resistenziale, non esitando a mettere a repentaglio la loro vita per inseguire il sogno di libertà e democrazia. Sono le “Ragazze coraggio” raccontate da Gian Piero Alloisio nel suo spettacolo, e tante altre ragazze coraggiose che fecero le staffette o indossarono le armi o salvarono ebrei e perseguitati. Ada Gobetti, vicesindaco di Torino, Frida Malan, Bianca Guidetti Serra e tante altre che furono protagoniste nella liberazione del nostro Paese e nella costruzione della nostra democrazia. Come Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale siamo felici di sostenere gli spettacoli realizzati da ATID, perché crediamo che il teatro-canzone sia un modo innovativo ed efficace per parlare del passato alle giovani generazioni. E per far loro comprendere che se oggi viviamo in un Paese libero e democratico è anche grazie al sacrificio di ragazze come Donata, Milly, Vittoria ed Ivana”.

Il Certamen Augusteum accreditato alle "Olimpiadi classiche"

Mercoledì 27 febbraio, presso la sede del Politecnico di Torino Lingotto in Via Nizza, si è svolta l’ VIII edizione del Certamen Augusteum Taurinense, istituito con decreto dell’USR Piemonte – Direzione Generale – nel 2011 e riconosciuto dal MIUR come Certamen accreditato per la partecipazione alle Olimpiadi di lingua e Civiltà classiche

L’iniziativa è aperta agli studenti iscritti al quinto e ultimo anno dei Licei classici, scientifici, linguistici e delle scienze umane, che abbiano conseguito la votazione di almeno 8/10 in latino e in greco allo scrutinio finale dell’anno precedente, e che abbiano riportato la media di almeno 8/10 alla prima valutazione trimestrale/quadrimestrale dell’anno in corso.

Attenti e silenziosi, responsabili e consapevoli, i quaranta studenti provenienti da Torino e Provincia, si sono cimentati nella gara di traduzione, e per tre ore chini sul testo di Plutarco, di Svetonio e sulla prova argomentativa di Civiltà classiche, hanno dimostrato di essere all’altezza della loro preparazione. Nel pomeriggio, gli studenti hanno potuto partecipare alla visita guidata alla cappella del Guarini, grazie alla disponibilità della Direzione dei Beni Culturali.

Il Certamen Augusteum Taurinense agisce in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, i Musei Reali di Torino la Fondazione per la Scuola Compagnia di San Paolo, il Rotary Club di Torino, e ha lo scopo di promuovere le eccellenze e di valorizzare lo studio delle discipline classiche.

In particolare il Certamen Augusteum Taurinense intende favorire e realizzare iniziative scientifiche e culturali riguardanti la vita, gli scritti, la personalità politica di Augusto, il princeps romano a cui risale la fondazione della città di Torino, l’antica Augusta Taurinorum. e intende altresì approfondire la conoscenza della storia antica dell’Italia e della storiografia classica e, più in generale, degli studi classici nella scuola e nel mondo della cultura, in collaborazione con le Istituzioni Scolastiche e le Università.

Parte integrante del Certamen Augusteum è il Colloquium Augusteum, che quest’anno ha avuto come tema: “Il mondo classico e la scienza”. Il Colloquium si è tenuto presso l’aula magna della Cavallerizza Reale, Via Verdi, 8, Torino, venerdì 1 marzo 2019, ore 9-12. Ha aperto i lavori il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Torino Gianmaria Ajani. Presenti il Dirigente dell’Ufficio Ordinamenti USR Piemonte Tecla Riverso, i relatori Raffaella Tabacco, Università degli Studi del Piemonte Orientale, Fabrizio Cassella, Rettore Università degli Studi della Valle d’Aosta; Renzo Tosi, Università degli Studi di Bologna; Ermanno Malaspina, Università degli Studi di Torino; Marina Marchisio, Università degli Studi di Torino. Era presente in sala Sergio Roda, docente di Storia Romana presso l’Ateneo torinese, membro del Comitato istitutivo del Certamen, e che fin dal 2011 ha ogni anno collaborato alla realizzazione dell’iniziativa. Al termine del Colloquium si è svolta la Cerimonia di premiazione dei vincitori del Certamen Augusteum Taurinense 2019.
Grazie alle collaborazioni sopra indicate, che si sono consolidate negli anni, il Certamen Augusteum ha potuto provvedere ai premi per gli studenti vincitori, distinti per ogni settore (prova di Latino, prova di Greco, prova di Lingue e Civiltà Classiche). Particolarmente generoso a tal proposito il Distretto Rotary Club Torino 2031 (che ha coinvolto il Rotary Club TO 45° parallelo, il Rotary Club TO Sud Est, il Rotary Club TO Superga). I premi in denaro per i vincitori hanno raggiunto la cifra di 800 euro per i primi classificati, 500 euro per i secondi, e 200 euro per i terzi. Oltre al premio in denaro, agli studenti che hanno toccato il podio è stata consegnata una pergamena con menzione di merito. A tutto ciò si è unita una premiazione di singolare raffinatezza: ad ogni studente premiato è stata assegnata una medaglia in ceramica, ideata e realizzata da una giovane artista torinese, Alessia Cagnotto, laureatasi con il massimo dei voti e con lode presso l’Accademia di Belle Arti di Torino. Ogni medaglia, su sfondo bianco, riportava sul recto la mole simbolo della nostra città, la scritta Certamen Augusteum Taurinense 2019, il numero della posizione, e USR Piemonte, sul verso il nome della materia e la data della competizione. Un oggetto non abituale, che, nella delicatezza del materiale e nella eleganza della fattura, ha contraddistinto quest’anno una iniziativa che da anni si pone come un fiore all’occhiello della città subalpina.

Sono risultati vincitori gli studenti: PRIMO PREMIO: Massano Federico, Liceo Lagrangia, VC, Latino; Brusasca Tommaso, Liceo Balbo, Cas. Monferrato, Greco; Beatrici Elisa, Liceo Fossati, Rivoli, Civiltà Classiche. SECONDO PREMIO: Caiano Pietro, Liceo Alfieri, TO, Latino; Malachite Paolo, Liceo Rebora, Rho, Greco; Gervasio Elena, Liceo D’Azeglio, TO, Civiltà Classiche. TERZO PREMIO: Conforta Enrico, Liceo Giolitti Gandino, Bra, Latino; Calamia Alessandro, Liceo Cavour, TO, Greco; Gollo Marta, Liceo Cavour, TO, Civiltà Classiche. Quarto posto,con sola menzione di merito: Gabutti Dario, Liceo Lagrangia, VC, Latino; De Zen Daniela, Liceo Valsalice, TO, Greco; Bertinetto Enrico, Liceo Valsalice, TO, Civlità Classiche.

 

Da Chiamparino solidarietà alla sindaca

Per il presidente della Regione Sergio Chiamparino si tratta di “comportamenti molto gravi e inaccettabili, che minano la convivenza civile della città e colpiscono un esponente politico di primo piano e una madre, cosa forse ancora più grave”.  Il governatore esprime un messaggio  di vicinanza politica e personale alla sindaca di Torino Chiara Appendino in relazione agli insulti e alle minacce rivolti alla prima cittadina durante una manifestazione di anarchici. 

Tutte le novità del 32° Salone del Libro 

IL GIOCO DEL MONDO
 
E’ stato presentato il 32° Salone Internazionale del Libro. La  kermesse torna a Torino da giovedì 9 a lunedì 13 maggio 2019. Cinque giorni di dialoghi e riflessioni intorno ai libri e alla lettura, cinque giorni in cui, a Torino, arrivano autori ed editori provenienti da tutto il mondo. 

Il tema
È Il gioco del mondo, una delle opere più felici e influenti degli ultimi cinquant’anni, titolo e tema scelti per questa 32° edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino.
 
Il manifesto di MP5
MP5 è un’artista italiana nota per il suo stile di disegno in bianco e nero che utilizza in numerosi e differenti media, la sua arte incisiva e l’immaginario non convenzionale che la contraddistinguono ne fanno una madrina perfetta per quel grande laboratorio e occasione di sperimentazione che è il Salone del Libro.
 
Lo spagnolo, lingua ospite
Non un Paese ospite, bensì una lingua ospite. Questa la novità e l’ambizione del Salone nel 2019. A Torino arriverà una delegazione di autrici e autori provenienti dai Paesi del Centro e Sud America, per uno dei progetti più ambiziosi sul piano internazionale che il Salone abbia mai varato. Per realizzarlo, sono state intessute sinergie con una serie di importanti soggetti istituzionali, tra i quali l’Instituto Cervantes e l’Ambasciata Argentina. A questi si aggiunge il festival della letteratura in lingua spagnola di Perugia, Encuentro, punti di riferimento Bruno Arpaia e Giovanni Dozzini.
 
Marche, Regione ospite
Le Marche hanno al Salone Internazionale del Libro di Torino un posto d’onore, esemplari di un’Italia forte della sua varietà culturale e molteplicità.
 

 
Il Salone Internazionale del Libro di Torino 2019 è un progetto di Associazione Torino, la Città del Libro eFondazione Circolo dei lettori, con il sostegno di Regione PiemonteCittà di TorinoCompagnia di San Paolo e Fondazione CRT, e di Ministero per i beni e le attività culturaliCentro per il libro e la lettura,Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del PiemonteItalian Trade Agency ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, Fondazione Sicilia e Fondazione con il Sud.

L’Associazione culturale Torino, la Città del Libro ha acquisito il marchio e il compendio archivistico del Salone Internazionale del Libro di Torino grazie al sostegno di Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT che da sempre contribuiscono a realizzare al meglio la manifestazione. Immediatamente l’ha messo a disposizione del territorio, coinvolgendo la Fondazione Circolo dei lettori per la costruzione della 32° edizione. 

  (foto: il Torinese)

Neofascisti a Torino, Grimaldi (LeU): "Regione e Città fermino Legio Subalpina"

Sabato scorso è stata inaugurata a Torino la sede di “Legio Subalpina”, organizzazione neofascista costola della più nota “Lealtà e Azione”. All’inaugurazione della sede era presente l’europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio. È risaputo che la “Legge Scelba” sanziona chiunque promuova od organizzi, sotto qualsiasi forma, la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista. A sua volta, la “Legge Mancino” sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista. L’articolo 1 in particolare sancisce le pene per “chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico”, mentre l’articolo 2 vieta “ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”. Come denunciato dall’Anpi provinciale, appare grave e inquietante il consolidamento dei rapporti tra un partito di governo come la Lega, che esprime addirittura il Ministro dell’Interno, e formazioni neofasciste. “Come è stato già detto, in un Paese normale ci si rivolgerebbe al Ministero dell’Interno per fare luce su fenomeni come questo. Inutile dire che nel nostro caso viviamo in un mondo alla rovescia” – dichiara il Capogruppo di LeU Marco Grimaldi. – “Per questo facciamo appello alla Regione e alla Città, affinché valutino la possibilità di presentare un esposto alla Procura della Repubblica”.

 

Nuoto, nove piemontesi a Trieste aspettando gli Assoluti di Torino

A due settimane di distanza dalla Coppa Tokyo l’élite nazionale dei tuffi si ritrova al polo natatorio Bruno Bianchi di Trieste per i Campionati Italiani di Categoria Indoor, in programma da domani a domenica 10 marzo

 L’evento vedrà impegnati oltre 110 atleti provenienti da tutta Italia e suddivisi nelle categorie Senior, Junior e Ragazzi, gli azzurri della nazionale e anche diversi atleti piemontesi. Inaugurerà un mese di marzo ricco di appuntamenti per quanto riguarda i tuffi, che culminerà a Torino da venerdì 29 a domenica 31 con i Campionati Italiani Assoluti Invernali. Per il terzo anno consecutivo, quindi, la piscina Monumentale, ospiterà gli Assoluti Indoor, rinnovando la lunga tradizione che lega il capoluogo piemontese con questa spettacolare disciplina. Nel fine settimana alle porte, intanto, si gareggerà per categoria, in un Campionato valido come prova di selezione per l’8 Nazioni Giovanile, a Madrid il 23 marzo, e per gli Europei Giovanili, dal 25 al 30 giugno a Kazan (Russia). Nove atleti rappresenteranno il Piemonte ai Tricolori di Trieste. Tra i Senior si tufferanno Ilaria Bordoni e Jacopo Trinchero, entrambi dal metro e in gara rispettivamente per H2O Torino e Aquatica Torino. Cinque gli Junior, tutti della Blu 2006: Matilde Borello, in gara nelle due prove dal trampolino, Eleonora Lorenza Zich, Vittoria Monateri, Eduard Timbretti Gugiu e Federica Zanco, impegnati in tutte le prove. Da ricordare che due settimane fa alla Coppa Tokyo Eduard Timbretti Gugiu ha vinto la medaglia d’argento dalla piattaforma e il bronzo nel sincro tre metri, in coppia con Davide Baraldi (Canottieri Milano). Ha poi raggiunto la finale dal trampolino 3 metri, con il nuovo record personale di punti stabilito in semifinale. Nell’occasione ha raggiunto la finale dei 3 metri anche Matilde Borello, che la scorsa settimana con Eduard ha preso parte a un collegiale a Roma. Tra i Ragazzi, infine, il Piemonte sarà rappresentato da Emanuele Palumbo e Simone Ferraris, entrambi in gara dal metro e tesserati per la Torino Tuffi.
Programma completo e link per i risultati su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20190306112354&area=3&menu=agonismo&read=tuffi