redazione il torinese

Porte aperte alla Soms

Progetto Cantoregi invita il pubblico nei nuovi spazi di Racconigi

L’appuntamento è per sabato 9 marzo, dalle ore 10 alle 12 e dalle 15 alle 17. In quella data e in quelle ore, la nuova casa di Progetto Cantoregi – la Compagnia teatrale carignanese fondata nel ’77 dal regista e autore Vincenzo Gamna – aprirà le porte al pubblico nella nuova sede restaurata della Soms (Società Operaia di Mutuo Soccorso), in via Costa 21/23, a Racconigi, per permettere a tutti di visitare gli spazi del salone sociale e vedere l’avanzamento dei lavori in corso, che renderanno la struttura accogliente e pronta a ospitare iniziative culturali e attività di comunità. Progetto Cantoregi, che per sei anni si è aggiudicata la gestione dell’immobile Soms di proprietà del Comune, è infatti al lavoro per ideare e progettare iniziative culturali in linea con i valori che da sempre la guidano: l’impegno civile e sociale, la solidarietà, il rispetto delle differenze. Spettacoli e laboratori teatrali, momenti letterari, concerti, incontri, dibattiti, letture per bambini: innumerevoli sono le attività in cantiere. A partire dall’ideazione di un nuovo festival culturale“Cunei-Forme”, diffuso sul territorio cuneese che, partendo proprio dalla nuova sede, unirà diversi Comuni nel nome della cultura e della condivisione. Parallelamente, Progetto Cantoregi intende fare della Soms un nuovo spazio di comunità, aperto alle associazioni e ai cittadini che vorranno organizzare iniziative all’interno del salone sociale. Di qui l’invito a tutta la cittadinanza a visitare la sua nuova sede, i cui spazi, di diversa dimensione, si prestano a numerose attività. “Grazie alle

proposte che perverranno da tutta la cittadinanza – spiega Marco Pautasso, presidente di Progetto Cantoregi – immaginiamo che presto alla Soms si potranno organizzare corsi di lingue, musica, fotografia, canto, danza, movimento e benessere (dallo yoga, allo shiatsu, alla meditazione). Si potranno attivare anche laboratori di sartoria e cucito, corsi di disegno, per bambini e non, una ludoteca, un co-working, eventualmente sportelli informativi di consulenza e spazi di ascolto gratuiti. Ma ci auguriamo possa diventare anche uno spazio di ritrovo e di attività per le tante associazioni locali, uno spazio aperto alla collaborazione con aziende, società del territorio e con la Soprintendenza Beni Architettonici del Piemonte”. L’obiettivo, precisa Pautasso, “è quello di far diventare la Soms un luogo generatore di prossimità nel contesto socio-territoriale di riferimento, una sorta di permanente laboratorio di idee, uno spazio partecipato e multiculturale a vocazione pubblica, multifunzionale e aperto a tutti”.

g.m.

 
Info: 335.8482321– www.progettocantoregi.it – info@progettocantoregi.it
FB Progetto Cantoregi – TW @cantoregi –  IG progettocantoregi
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Nelle foto
– Alcuni membri di Progetto Cantoregi con l’antica bandiera della Soms
– La nuova Soms a Racconigi

 
 

POSTE ITALIANE: A TORINO UN ANNULLO SPECIALE DEDICATO ALLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, Poste Italiane sarà presente con un servizio filatelico temporaneo.L’annullo, promosso da Poste Italiane S.p.A., potrà essere richiesto venerdì 8 marzo 2019 dalle 8.20 alle 13.35 presso lo “Spazio Filatelia Torino” in Via Alfieri, 10 a Torino.
Con il bollo speciale sarà timbrata la corrispondenza in partenza presentata direttamente allo sportello, dove saranno inoltre disponibili le più recenti emissioni di francobolli, insieme ai tradizionali prodotti filatelici di Poste Italiane: folder, pubblicazioni filateliche, cartoline, buste primo giorno, libri e raccoglitori per collezionisti. Il timbro figurato, dopo l’utilizzo nella giornata del 8 marzo, sarà depositato presso lo “Spazio Filatelia Torino” in Via Alfieri, 10 per i sessanta giorni successivi, a disposizione del pubblico marcofilo.

Maestra d’asilo sospesa per maltrattamenti sui bambini.

Ancora una volta la cronaca si deve occupare di maltrattamenti ai bambini da parte di chi dovrebbe accudirli

A conclusione di una complessa e delicata attività d’indagine, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Borgosesia e della Stazione di Varallo, coordinati dalla Procura della Repubblica di Vercelli, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione della misura cautelare del “divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale di maestra di scuola per l’infanzia”. Il provvedimento è stato emesso del Gip-Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Vercelli nei confronti di una maestra 41enne, impiegata in una scuola per l’infanzia di Varallo, perché ritenuta responsabile di maltrattamenti contro alcuni dei piccoli alunni a lei affidati per educazione, cura e custodia, ed è stato notificato all’insegnante la mattina del 6 marzo. I Carabinieri avevano avviato le indagini all’inizio di questo anno scolastico, dopo che a loro si erano rivolti i preoccupati genitori di bambini di età compresa tra i quattro e i cinque anni. I racconti dei piccoli scolari, riportati dalle famiglie ai Carabinieri, erano assolutamente simili. I bambini, in lacrime, tra le sicure mura domestiche, avevano raccontato che l’insegnante spesso si rivolgeva a loro con modi bruschi, grida rabbiose, talvolta anche distribuendo schiaffoni, strattoni e pizzicotti, un atteggiamento lontanissimo da quello amorevole e rassicurante che bambini di quell’età si aspettano da chi, per buona parte della giornata, incarna anche il ruolo della mamma. Apparivano tutti molto turbati e, mattina dopo mattina, era diventato un vero calvario accompagnarli a scuola. Il lavoro dei militari, che si sono anche avvalsi del supporto di psicologi professionisti per le audizioni protette dei bambini, svolte nella confortevole “stanza tutta per sé”, allestita presso il Comando dei Carabinieri di Borgosesia con il contributo del Soroptimist Club Valsesia ed inaugurata il 31 maggio 2018, ha confermato il triste quadro iniziale. È stato accertato che l’insegnante aveva compiuto in classe violenze fisiche e psicologiche nei confronti dei bambini che non le obbedivano tempestivamente, percuotendoli, strattonandoli, arrivando anche a dargli schiaffi e pizzicotti e mortificandoli con strilli, incidendo in modo fortemente negativo sul sano e regolare sviluppo psichico delle piccole vittime. Quanto raccolto dai Carabinieri ha fornito al Pubblico Ministero gli elementi che hanno fatto propendere il Gip all’emissione della misura cautelare, eseguita mercoledì che, in attesa del processo, di fatto impedisce alla maestra di svolgere l’attività di insegnamento.

Massimo Iaretti

 

Denunciata per esercizio abusivo di professione medico-veterinaria

Nei giorni scorsi militari della Stazione Carabinieri Forestale di Nizza Monferrato (Asti), dopo oltre un anno di intensa attività investigativa svolta in collaborazione con la Stazione Carabinieri Forestali di Cortemilia (Cuneo), hanno denunciato a piede libero un’allevatrice di Cossano Belbo per esercizio abusivo della professione medico-veterinaria.Tutto è partito da irregolarità formali riscontrate su libretti identificativi di cani “tipo beagle” di proprietà di persone astigiane. Le indagini, che hanno comportato l’acquisizione di documenti e di informazioni testimoniali su un totale di 25 cani, non solo nella provincia di Asti ma anche nella provincia di Cuneo ed in altre Regioni (Liguria, Veneto, Lombardia, Toscana), hanno permesso di risalire ad un allevamento amatoriale di cani in Cossano Belbo in provincia di Cuneo. I militari hanno esaminato una grande mole di documentazione, riscontrando che dal 2011 al 2018 la titolare aveva più volte prescritto e somministrato farmaci veterinari agli animali allevati nonché a quelli venduti a terzi in assenza di qualsiasi titolo professionale. Le vaccinazioni dei cuccioli, per esempio, risultavano essere state eseguite in allevamento ma non si riscontrava sui documenti alcun riferimento che permettesse di attribuire prescrizione e somministrazione del farmaco ad un medico veterinario, come previsto dalla normativa in materia; risultava quindi impossibile attestare la validità e l’esecuzione in sicurezza dei trattamenti. Dalle indagini emergeva inoltre che l’allevatrice cedeva i cani annotando sul tesserino di riconoscimento una prescrizione medica di prosecuzione di terapie farmacologiche, per lo più antiparassitarie ma anche antibiotiche, che lei stessa aveva intrapreso in assenza di qualsiasi valutazione medico-veterinaria documentata, a volte fornendo lei stessa materialmente i farmaci agli acquirenti. Trattavasi di farmaci di libera vendita dietro prescrizione medica, tuttavia, poiché l’indagata non è titolata a diagnosticate patologie, prescrivere terapie né, tanto meno, cedere direttamente farmaci, i cuccioli potrebbero essere stati destinatari di cure non adatte o inutili, con potenziali rischi per la loro salute nonché altri eventuali rischi connessi all’uso massivo e indiscriminato di farmaci. Per tale condotta i militari hanno denunciato l’allevatrice all’Autorità Giudiziaria per esercizio abusivo della professione medica.La maggior parte degli acquirenti avevano trovato l’annuncio di vendita sui vari siti di acquisto in rete. Nella quasi totalità dei casi avevano ricevuto i cani con documentazione identificativa riportante la dicitura “cane di pura razza senza pedigree”. Tuttavia i cuccioli erano privi di qualsiasi certificazione attestante la loro genealogia per cui, nel rispetto della normativa vigente in materia, non avrebbero potuto essere venduti come “razza pura” bensì solo dichiarandoli chiaramente come “meticci” o “incroci”. Per detta violazione i militari hanno contestato alla donna anche una sanzione amministrativa per un importo superiore ai 10.000,00 euro. Nessun problema, invece, è stato riscontrato rispetto alle condizioni di benessere dei cani detenuti in allevamento, verificate congiuntamente a personale dei Servizi Veterinari dell’ASL di Alba-Bra.

M.Iar.

 

VIGNALE (PIEMONTE NEL CUORE):  "MARCHETTE ELETTORALI IN CONSIGLIO REGIONALE. ECCO IL PD DEL CAMBIAMENTO"

“Mentre in aula si apre la discussione del bilancio di previsione 2019-2021, il centro sinistra in campagna elettorale traveste come emendamenti alcune “marchette” che costeranno ai piemontesi ben 1 milione di euro” lo ha dichiarato in Consiglio Regionale Gian Luca Vignale durante la discussione del ddl. 342 – Bilancio di previsione finanziario 2019-2021.Nel dettaglio l’accusa di Vignale è rivolta a due emendamenti (il n. 85 e il n. 86), che stanziano 500.000 euro ciascuno a due associazioni piemontesi, l’Abbadia di Stura – I Templari onlus e San Carlo – Forte di Fenestrelle onlus, l’uno per il restauro della conservativo del campanile della chiesa di San Giacomo di Stura e l’altro per la messa in sicurezza e il recupero strutturale del Forte di Fenestrelle.“Stupisce che si stanzino – aggiunge – ben 500 mila euro per un’associazione che ha solo cento follower su Facebook e la cui presidente ha tra gli amici proprio Nadia Conticelli, esponente di questa maggioranza eletta proprio grazie ai voti del quartiere del Campanile di San Giacomo”.“ Se possiamo anche comprendere – spiega Vignale – , l’intento di culturale e artistico della proposta del centro sinistra, non capiamo a cosa servano le leggi regionali che da anni definiscono criteri e regolamento per i contributi di questo tipo. L’inserimento in un testo di legge di un contributo ad alcune associazioni significa privilegiarne alcune a discapito di altre e apre la corsa alla ricerca di un consigliere o di un assessore amico disponibile a firmare una proposta di contributi a loro nome. E’ evidente un atto inammissibile”.“Per di più, si dovesse creare un capitolo di bilancio per ogni associazione che lavora per il territorio, il documento economico regionale – conclude – sarebbe un atto illeggibile e si trasformerebbe in un registro di cassa e non in un documento programmatico fondamentale per la gestione economica della Regione”.
 

TRA DESIGN E PSICHIATRIA. SEI PROGETTI PER UNA TORINO SOCIALMENTE INCLUSIVA

Rigenerazione urbana e inclusione sociale con 80 persone da tutta Italia per la progettazione di un’area verde all’interno del quartiere Borgo San Paolo della città
 
800 mila persone in Piemonte a rischio di malattie mentali
 
Torino, 11 marzo 2019 h. 11.00
Auditorium Camplus Lingotto, via Nizza 230, Torino (ingresso 8 Gallery, rampa nord, 4° piano)
presentazione degli esiti del workshop MinD FUORIPORTA

 
 Fuoriporta, la 5° edizione del workshop MinD – Mad in Design, il progetto di Camplus e Blu Acqua realizzato con il contributo di Compagnia di San Paolo, a Torino dal 7 all’11 marzo 2019, quest’anno vede la riprogettazione di un’area verde all’interno del quartiere Borgo San Paolo della città.
 
Rigenerazione urbana e inclusione sociale saranno l’obiettivo di 6 progetti per la costruzione di un’idea di abitare che sappia accettare e accogliere la fragilità. Per un’area in cui coesistono una zona residenziale viva e dinamica e strutture residenziali che ospitano 20 utenti seguiti dai servizi di salute mentale, presenti in due gruppi appartamento gestiti dalla società Blu Acqua.

Dopo un passato di reclusione e isolamento, da poco più di quarant’anni, con l’approvazione della legge Basaglia, il disagio mentale è ancora una questione attuale che non riguarda solo una parte emarginata della popolazione. Infatti in Piemonte circa 800 mila persone sono a rischio di incorrere, nel corso della loro vita, in qualche problema di salute mentale. Alcuni studi di riferimento ci dicono che una percentuale molto elevata di persone sofferenti – il 35-50% nei paesi a reddito elevato – non riceve supporto, né cura. Il Piemonte in particolare si colloca tra le regioni italiane con i tassi più elevati di decessi per suicidio: al quinto posto tra gli uomini e al sesto tra le donne (Dati Rapporto Ires Salute Mentale 2017).
 
A Mind, 80 persone provenienti da tutta Italia, tra studenti universitari, utenti seguiti dai servizi di salute mentale, designer, architetti, artisti e personale socio sanitario vivranno un’esperienza di progettazione partecipata e inclusiva sul tema dello spazio pubblico nei luoghi del disagio mentale per far nascere nuove idee per un abitare inclusivo, che risponda alle esigenze di una società più giusta e coesa, proponendo la trasformazione di un reale spazio cittadino.
 
Lunedì 11 marzo 2019 alle ore 11 presso il Camplus Lingotto di Torino (Via Nizza 230, ingresso 8 Gallery, rampa nord, 4° piano), avverrà la presentazione degli esiti del progetto alla presenza del comitato scientifico MinD, dei partner e di interlocutori dell’area design e sanità mentale. I designer che collaborano alla quinta edizione di MinD sono: Alessandro Bulgini, artista indipendente (fondatore del progetto Opera Viva), Giorgio Ceste (designer, www.fwstudio.it e docente IED Torino Istituto Europeo di Design); Germana De Michelis (architetto e senior lecturer NABA Nuova Accademia di Belle Arti www.germanademichelis.wordpress.com); Chiara Lucchini (architetto e responsabile Area Sviluppo Territoriale per Urban Lab,); Chiara Martini (architetto paesaggista, docente IAAD Istituto d’Arte Applicata e Design); Stefano Ragazzo (architetto studio Orizzontale www.orizzontale.org), Isabel Farina (antropologa, Experientia).

“Pensiamo che proprio attraverso un processo di progettazione inclusiva, grazie alla collaborazione con enti, soggetti e istituzioni, possano porsi le basi per avviare dinamiche di rigenerazione urbana e nuova inclusione sociale.” dichiara l’architetto Giulia Mezzalama, coordinatore di MinD
 
“Gli spazi pubblici, specie quelli in prossimità di strutture che accolgono le forme di disagio legate alla malattia mentale, possono e devono invece essere ripensati come nuovi luoghi di inclusione sociale, di confronto tra diversità, come veri e propri alleati delle nuove terapie riabilitative”, spiega Elena Varini, coordinatore MinD e psicologa per Blu Acqua srl
 
Attraverso un progetto di partecipazione partecipata legata alla rigenerazione dei luoghi, pensiamo che lo studente universitario possa arricchire con un tassello importante il suo percorso formativo e di crescita personale. Mettere le competenze, le passioni e le capacità a servizio del bene comune e sperimentare che il cambiamento può e deve partire da un processo di creatività inclusiva può essere l’inizio dell’avventura che porta i ragazzi a diventare adulti consapevoli e protagonisti del loro tempo”, dichiara Sandra Poletto, architetto, coordinatore MinD e referente Camplus
 
“Siamo lieti di poter ospitare l’evento di apertura del workshop Mind-Mad in Design in una cornice come le Fonderie Limone, che in tema di rigenerazione dei luoghi è un esempio d’eccellenza – dichiara soddisfatta Laura Pompeo, assessore alla Cultura di Moncalieri – Legare il tema del recupero  degli spazi pubblici a quello dell’inclusione sociale e della qualità della vita delle comunità è al centro anche dei nostri progetti da diversi anni. Le molte iniziative ed eventi nel Giardino delle Rose al Castello Reale, in cui tra l’altro collaboriamo dal 2015 anche con Cirko Vertigo, si muovono sulle stesse coordinate, all’interno dell’asse tematico Moncalieri Città nel Verde. Con i loro ampi e suggestivi spazi esterni, le Limone sono, come il Giardino delle Rose, un luogo prezioso per i moncalieresi e non solo, in cui il connubio tra cultura, teatralità e spazi verdi è particolarmente felice”.

FUORIPORTA è realizzato grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino, l’Istituto d’Arte Applicata e Design di Torino IAAD, il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, con NABA Nuova Accademia di Belle Arti, Il Bandolo ONLUS, Urban Lab, Associazione per la Lotta contro le Malattie Mentali, con il patrocinio della Città di Torino, dell’ASL To5 e della Camera di Commercio di Torino e con il contributo della Compagnia di San Paolo.
L’edizione 2019 del workshop vede in particolare la collaborazione tra MinD e la Fondazione Cirko Vertigo nell’ambito dell’iniziativa “Sul Filo del Circo Lab” (realizzata con la collaborazione del Comune di Grugliasco e il sostegno di Piemonte Dal Vivo e ACCI Associazione Circo Contemporaneo in Italia) per l’apertura del workshop che si svolgerà presso gli spazi delle ex Fonderie Limone di Moncalieri.
 
Mind Mad In Design
MinD è uno spazio culturale, di formazione, di lavoro e inclusione sociale, che si articola in una serie di workshop e altri eventi collaterali, in cui si sperimenta un approccio inclusivo e multidisciplinare al progetto dei luoghi del disagio mentale. Nasce nel 2014 da un’idea degli architetti Giulia Mezzalama e Sandra Poletto e della psicologa Elena Varini, ed è promosso da Camplus, rete internazionale di collegi universitari di merito, con Blu Acqua, società attiva nell’ambito della residenzialità psichiatrica, con il sostegno della Compagnia di San Paolo e la collaborazione di istituzioni universitarie, enti e aziende.
Attraverso la partecipazione diretta di persone seguite dai servizi di salute mentale, MinD è il luogo dove sperimentare e verificare i risultati anche clinici di una cultura del design intesa come processo creativo. La dimensione partecipante del design lo rende un efficace strumento di inclusione sociale, generatore di relazioni mirate a valorizzare l’altro, e prezioso alleato della strategia riabilitativa. MinD nasce per offrire alle giovani generazioni una visione del loro futuro professionale più vicina ai bisogni della società, libera e priva di pregiudizi, e per offrire alle persone ai margini un’occasione per uscire da posizioni di isolamento, valorizzando le proprie risorse.
Dal 2014 il progetto MinD Mad in Design opera per una vera integrazione delle fasce deboli/fragili sul territorio proponendo progetti che aprono relazioni e dialoghi intergenerazionali con la cittadinanza e che agiscono verso l’abbattimento dei vecchi preconcetti e pregiudizi che le persone ancora risentono nei confronti della malattia mentale.
 
“FUORIPORTA”: il workshop MinD
Dal 7 all’11 marzo, saranno circa 50 studenti universitari provenienti da tutta Italia (delle discipline Design, Architettura, Psicologia, Antropologia, Scienze dell’educazione e affini), insieme a 12 utenti seguiti dai servizi di salute mentale, Infermieri ed educatori dell’ASL To5 e ASL Città di Torino, a lavorare, organizzati in 6 team multidisciplinari, sul progetto di un’area verde all’interno del quartiere Borgo San Paolo.