redazione il torinese

Con la Presidenza del Consiglio alla scoperta della Grande Guerra

Un’iniziativa di Palazzo Chigi non solo per ricordare un anniversario speciale e per rendere omaggio ai tanti caduti, ma anche un’occasione per recuperare la memoria storica e ricordare le origini della nostra identità europea

 

PRIMA GUERRALa Presidenza del Consiglio dei Ministri, che coordina a livello nazionale gli interventi delle Commemorazioni del centenario della Prima guerra mondiale, è presente al Salone con lo stand e spazio incontri Conoscere la Grande Guerra nel Padiglione 5. Un’iniziativa non solo per ricordare un anniversario speciale e per rendere omaggio ai tanti caduti, ma anche un’occasione per recuperare la memoria storica e ricordare le origini della nostra identità europea. Si approfondiranno temi come il cambiamento della società durante e dopo il conflitto, il cibo in trincea e nelle città, gli animali protagonisti poco riconosciuti, le migrazioni, la propaganda attraverso le immagini, il rapporto tra sport e guerra, il ruolo delle donne ePalazzo-chigi tanto altro. Il programma d’incontri prevede la presenza, tra gli altri, di Folco Quilici, Marco Mondini, Sergio Toffetti, Giorgio Calabrese, Pier Vittorio Buffa, Simonetta Soldani. È prevista la proiezione del film di Ermanno Olmi Torneranno i prati e di docu-film a cura di Raicultura.

 

ALPINI GUERRA 2In mostra anche alcune foto di Luca Campigotto, tratte dalla mostra Teatri di guerra: scatti dalle Dolomiti, al Carso, dall’Adamello fino al Pasubio, per ripercorrere attraverso le immagini l’impresa compiuta un secolo fa dall’Esercito italiano. A corredo delle foto, un’App che usa la realtà aumentata e il riconoscimento di immagine, con cui è possibile immergersi nel contesto del conflitto attraverso un video-racconto.Collabora al progetto del Salone Marco Accorinti, ricercatore CNR presso l’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali, docente di Sapienza-Università di Roma. Si occupa da anni di politiche sociali e progettazione sociale.

 

 

IL PROGRAMMA

 

Nella giornata del 18 maggio:

 

Ora 11.30 – Spazio Book – Prendere posizione. In piedi nella neve: una partita contro la guerra 

Incontro con Nicoletta Bortolotti

 

Ore 11.45 – Laboratorio autori – Il sapore dell’ultima neve 

Incontro con Marco Tomatis

 

Ore 13.00 – Independents’ Corner – Voci Indipendenti. Franco Arba 

Presentazione del libro Dicono che domani ci sarà la guerra

 

 

 

 

 

Gio Barone, la filosofia del make up

gio barone

“La svolta arriva quando incontro il “guru ” Gil Cagne’ , grande maestro di vita oltre che professionista. È’ stato il truccatore delle grandi dive anni ’50 e ’60 come Grace Kelly , Ursula Andress e Monica Vitti , per citarne alcune. Prima del magico incontro coloravo i visi, grazie a lui adesso li trucco”

 

 

Gio Barone, capo truccatore di X Factor Italia ed affermato make up artist nel modo della moda, ci ha raccontato il suo percorso, la sua filosofia e il clima che differenzia Torino da Milano e Roma, le tre città in cui vive e lavora.

Per pagarmi gli studi lucidavo le scarpe dei clienti vip negli alberghi, nel frattempo a 19 anni anni entro a lavorare a Cinecittà come truccatore per gli effetti speciali e a 24 anni 3 mesi e 3 giorni poi, mi laureo in biologia , una passione che nasce dal voler trasmettere e diffondere benessere al prossimo. Sono un giovane virgulto, vinco il concorso come biologo allo Spallanzani di Roma, e si afferma così la mia carriera di biologo. Ma un giorno un amico mi propone di andare a lavorare per la rete Globo in Brasile con lui e fu così che scelsi di fondere la passione per il trucco con la mia competenza in biologia. Ma la svolta arriva quando incontro il “guru ” Gil Cagne’ , grande maestro di vita oltre che professionista. È’ stato il truccatore delle grandi dive anni ’50 e ’60 come Grace Kelly , Ursula Andress e Monica Vitti , per citarne alcune. Prima del magico incontro coloravo i visi, grazie a lui adesso li trucco. La mia maturità biologica ha creato un connubio non indifferente, tra  scienza e arte , che dà un know how al mio profilo. Truccare nel 2020 vuol dire valorizzare idratare e proteggere. In questo momento di totale destabilizzazione, io non mi reputo un truccatore, mi  definisco un image maker artist. Studiare l’immagine e l’essenza della persona per vestire l’anima e gridarla al mondo. Io dico grida al mondo la tua bellezza!

Vivo tra Roma Torino e Milano e a Torino mi lega il suo essere una petit Paris, mi trasmette una sensazione che fonde il nevrotico di Milano e il caotico di Roma, Torino mi avvolge con le sue vibrazioni positive. La storia della moda e del cinema poi, è nata a Torino, ma per motivi impercettibili forse, tutto è’ stato portato via e ad oggi in molti lo ignorano. Torino è’ una città dalle grandissime potenzialità , oltre che di  grande bellezza e cultura.Non so esattamente se questa è’ la mia città, ma mi da delle buone pause di riflessione che danno una scintilla anche al mio modo di lavorare. Il mio motto è’ stare con i piedi per terra e la testa alle stelle, io sono convinto che la bellezza salverà il mondo. Un consiglio affinché la bellezza sia sul volto di ogni donna: la pelle è’ l’essenza della profonda espressione dell’anima, quindi va nutrita bene e idratata per prepararla all’invecchiamento e non farla così, invecchiare.

 

CV

Lancia Delta S4, storia di un mito

deltaIl debutto iridato di questa straordinaria vettura avvenne in occasione del RALLY RAC inglese, e fu subito un trionfo grazie alla vittoria del grande pilota finlandese Henri Toivonen


Venerdì 15 maggio alle ore 19 presso L’Aquilone di Via Valdellatorre106/c verrà presentato il libro “LANCIA DELTA S4” di Vittorio Roberti e Luca Gastaldi. Nel novembre del 1985 salì alla ribalta dei rally mondiali la Lancia Delta S4. Il debutto iridato di questa straordinaria vettura avvenne in occasione del RALLY RAC inglese, e fu subito un trionfo grazie alla vittoria del grande pilota finlandese Henri Toivonen. A trent’anni esatti da quell’impresa la storia della S4 è stata ricostruita in un libro (il primo in assoluto dedicato esclusivamente a questo modello) grazie a Vittorio Roberti e Luca Gastaldi. Il primo dei due autori è un ingegnere che ha lavorato presso il reparto corse Abarth dal 1979 al 1994 , e che del progetto SE038 ( quello che inizialmente identificava la Delta S4) ha seguito molte fasi di sviluppo. Gastaldi è un giornalista specializzato in storia dell’automobile ,autore in precedenza,nel 2010, di una pubblicazione a quattro mani insieme con Sergio Limone,”Le Abarth dopo Carlo Abarth”.La S4,oltre ad essere stata la prima 4×4 del Gruppo Fiat,sfoggiava un motore dotato di doppia sovralimentazione mista con compressori volumetrico e turbo. Nel libro viene trattata in maniera completa tutta la storia del modello. Quasi 400 pagine,oltre 1000 fotografie e decine di illustrazioni tecniche per descrivere l’evoluzione e le differenze tra la versione stradale e quella da competizione. Ci sono anche le testimonianze dei protagonisti (da Cesare Fiorio a Miki Biasion), gli “allestimenti gara”, le caratteristiche dei prototipi e delle versioni definitive,la storia dettagliata di ogni singolo telaio e tanto altro. Praticamente tutto, in una vera e propria bibbia su questa famosa Lancia entrata nella leggenda.

Helen Alterio

Modaterapia al Salone del Libro

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Nel libro, tante le risposte: come essere chic, cosa mettere in valigia, le regole per un guardaroba perfetto, e ancora, capi da indossare, colori da abbinare, accessori e molto di più

 

L’abito non farà il monaco, ma può raccontare molto di una persona e soprattutto ci dice quanto stia  bene  con  se stessa oppure no.  Il tema sviscerato due anni  fa nel  libro “Modaterapia” oggi è ancora  più attuale e al centro di un incontro al Salone del libro. A raccontare quanto e come  la moda  influisca sul nostro benessere, ci sono gli autori, Stefano  Sacchi e Andrea Balconi, e due protagoniste del fashion, la personal  shopper e consulente d’immagine Giuseppina Sansone e  la giornalista/web writer Erica Vagliengo.

 

La domanda sovrana è: come usare la moda per stare bene con se stessi? Nel libro, tante le risposte: come essere chic, cosa mettere in valigia, le regole per un guardaroba perfetto, e ancora, capi da indossare, colori da abbinare, accessori e molto di più. Alla fine un grande diktat: esiste un solo look vincente, il  tuo. Si, però consigli, strategie e astuzie nel libro ci sono tutti e una mano ce la danno; perché star bene con se stesse e i propri abiti non sempre viene facile. Visto poi che pure di terapia si sta parlando, ecco un capitolo e tanti  suggerimenti per: moda depressi, moda insensibili, moda nevrotici, moda schizzati. Un occhio di riguardo anche alla conoscenza di pregi e difetti del nostro corpo e ai look a seconda dell’età. E se avete altri dubbi, non vi resta che andare ai capitoli  che  più fanno al caso vostro.

Le risposte vi arrivano da autorevoli nomi del settore.

 

-Stefano Sacchi oltre ad essere  un appassionato  di  arte ed esperto  di marketing nel settore moda,  per anni  è  stato Ceo del gruppo  Fujiwara ed è anche autore di un altro libro a 4  mani con Paolo  Lucci.

 

-Andrea Balconi  ha studiato  design  e  collabora con  stilisti  di fama  internazionale.

 

-Giuseppina Sansone è  l’angelo custode di molte torinesi  che a lei  si  rivolgono per  reinventare o  migliorare il proprio  stile. Ha  un  blog  seguitissimo “Fashion and the city” e collabora con negozi,  atelier e  brands molto noti. E’ l’esperta di  shopping e gestione guardaroba, la persona ideale  per indicarvi  quali pezzi  eliminare definitivamente dal vostro armadio e  i capi  sui  cui invece puntare anche  in base alla vostra personalità  e stile di  vita.

 

-Erica Vagliengo (nella foto) oltre ad essere  giornalista e  web writer è autrice del romanzo “Voglio  scrivere per Vanity fair” la cui esilarante protagonista Emma Travet occhieggia sempre molto  anche al fashion.

 

 Laura Goria

Caselle, la sicurezza è di casa

caselle

L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile  ha ispezionato lo scalo per quattro giorni con  un team dell’Unione Europea

 

Sono molto elevati gli standard di sicurezza, dell’aeroporto di Caselle, ai livelli dei migliori scali europei. E’ quanto comunica l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile che ha ispezionato lo scalo per quattro giorni con  un team dell’Unione Europea, integrato da osservatori della Transportation Security Administration Usa. Sono state controllate le prescrizioni di sicurezza, una novantina, di cui soltanto cinque sono state definite  ‘non compliant’, due delel quali già rientrate prima del termine dell’ispezione. 

L'abbraccio di Torino al presidente tra applausi, selfie e strette di mano

mattarella 2La giornata torinese del Capo dello Stato si è conclusa con la visita al Sermig di Borgo Dora, l’ex fabbrica di armi trasformata in Arsenale della Pace

 

“Avvertiamo rischi di un individualismo che disgrega”, manca la mediazione dei corpi intermedi e “il cittadino si ritrova solo davanti alle istituzioni. A questi pericoli di solitudine dobbiamo reagire”. E’ stato il messaggio lanciato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ieri all’inaugurazione del Salone del Libro.

 

 

Intensa giornata torinese, quella di ieri, per il capo dello Stato E’ stata la sua prima occasione ufficiale a Torino. Il tour è incominciato al mattino  con l’ inaugurazione del Salone Internazionale del Libro, accompagnato dal sindaco, Piero Fassino, dal governatore Sergio Chiamparino e dal presidente della Fondazione Rolando Picchioni. Poi la visita al nuovo grattacielo di Intesa Sanpaolo, ricevuto dal Presidente Bazoli. Non poteva mancare il “pellegrinaggio” alla Sindone, al pomeriggio, nella cattedrale di San Giovanni Battista in visitasalone privata. Il presidente si e’ raccolto in un momento di preghiera davanti al sacro lino. Bagno di folla e tanti selfie al momento dell’uscita di Mattarella dal Duomo. Il momento è stato occasione per tanti torinesi di stringergli la mano tra applausi e sorrisi. Ultimo appuntamento ufficiale, la visita al Museo Egizio a palazzo Madama e alla Basilica di Maria Ausiliatrice dove il Capo dello Stato ha deposto un cuscino di fiori sulla tomba di San Giovanni Bosco del quale ricorre il duecentesimo anniversario della nascita.La giornata torinese del Capo dello Stato si conclude in serata con la visita al Sermig di Borgo Dora, l’ex fabbrica di armi trasformata in Arsenale della Pace. Ad accoglierlo, Ernesto Olivero. Accolto da tanti giovani ha lanciato un messaggio contro la corruzione.

 

 

(Foto: Palazzo Madama Torino / Sabina Arena)

Paese in rivolta: chi ha ucciso il cigno Baldassarre?

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Il sindaco, Maurizio Fiorentini, è partito lancia in resta: ha denunciato il gesto come “inqualificabile” e si è rivolto ai  carabinieri

 

E’ stato ucciso Baldassarre,  come veniva chiamato un grosso cigno che viveva sul lago Sirio. E, appresa la triste notizia, è insorto il vicino paese di Chiaverano. Il sindaco, Maurizio Fiorentini, è partito lancia in resta: ha denunciato il gesto come “inqualificabile” e si è rivolto ai  carabinieri. Prima, però, ha anche svolto indagini in prima persona. Il primo cittadino invita  i testimoni a farsi avanti. E’ vero che Baldassarre a volte era aggressivo con i bagnanti, ma era pur sempre il simbolo del lago. E’ probabile che sia stato ucciso da un nuotatore infastidito.

Incidente mortale per un anziano sulla A4

autostradaUna lunga coda si è formata in direzione Torino

 

Sull’autostrada A4 Torino-Milano, all’altezza di Villarboit, nel territorio vercellese, si è verificato un incidente mortale. Un’ auto è stata investita da un furgone. Le cause dello scontro sono ancora da verificare. Nello schianto ha perso la vita l’autista della vettura, un uomo di 84 anni originario della Toscana e residente a Monza. E’ rimasta ferita la moglie di 78 anni, illeso invece il 27enne che guidava il furgone, un Ducato Fiat. Sono intervenuti vigili del fuoco, polizia stradale ed elisoccorso e una lunga coda si è formata in direzione Torino.

In sei anni crollato il consumo di carne

carne ciboIndagine GfK Eurisko: il verde batte il rosso a tavola

 

Il verde batte il rosso sulle tavole degli italiani. Aumenta, infatti, il consumo di prodotti a base vegetale, crolla quello di carne: sono due milioni gli italiani che hanno ridotto il consumo di carne negli ultimi sei anni. E circa il 3% degli italiani tra i 18 e i 64 anni si ispira ai principi vegan (quasi 1.150.000). A dirlo l’indagine GfK Eurisko – TreValli “Buono da Pensare”, presentata a Milano al Fuori Expo della Regione Marche, che ha fotografato i cambiamenti nelle abitudini alimentari in Italia negli ultimi vent’anni tra salute, palato e genuinità, ma anche etica e rispetto degli animali. Il 16% degli italiani si sente vicino ad almeno un regime alimentare particolare, a partire dalla cucina vegana e da quella vegetariana. Che, insieme, raccolgono consensi dal 9% degli intervistati (3% vegani, 6% vegetariani), seguite dal macrobiotico e dal crudismo (vicini alla sensibilità del 2% del campione). Sono 4 su 5 gli italiani che conoscono alimenti a base di soia, e sfiorano il 40% quelli che li consumano abitualmente o ne hanno fatto uso almeno una volta negli ultimi sei mesi. L’acquirente tipo viene dal Nord-Ovest (36%), abita in grandi città (13%) e occupa posizioni dirigenziali (25%); sono prevalentemente donne (58%), tra i 45 e i 54 anni (28%) e in possesso di una laurea (17%). A finire più spesso nei carrelli della spesa la panna vegetale (15%), le bevande sostitutive del latte (conosciute da oltre la metà del campione e scelte dal 14%) e i piatti pronti a base di soia (12%). “La gamma dei prodotti vegetali – ha spiegato il direttore pianificazione strategica e business innovation di TreValli, Federico Camiciottoli – va incontro a esigenze relativamente nuove e in crescita”.

 

www.nelcuore.org – Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente

Come uscire dalla crisi? Ecco la ricetta di La Ganga

LA GANGA“Il rilancio di Torino passa attraverso la proposta di un brand rinnovato a livello regionale e l’offerta culturale agli stranieri, anche studenti”

 

Per il consigliere comunale di Torino Giusi La Ganga, politico di lungo corso e protagonista di rango nazionale nel Psi dell’era Craxi, bisogna offrire strumenti nuovi per le famiglie per affrontare l’uscita dalla crisi economica. Ne abbiamo parlato nel corso di un colloquio con lui.

 

” Sì può partire dallo stato dell’economia – afferma il consigliere comunale Giusi La Ganga, membro della Direzione regionale del Pd – per compiere un’analisi della condizione in cui oggi versa la città di Torino.  Si notano certamente degli incoraggianti segnali di ripresa . Come avvenuto nel periodo della grande crisi, avvenuto anche oggi non si può escludere  che la ripresa possa restituire i posti di lavoro che erano stati persi. Sono, tuttavia, convinto che le vittime della crisi non riescano probabilmente a rientrare più  pieno regime nel sistema sociale.  Un certo mondo lavorativo appartenente al passato recente farà un’enorme fatica a ricollocarsi e, per questa ragione, ritengo siano molto importanti alcune ipotesi di tutela di questi soggetti usciti temporaneamente dal mondo del lavoro, come il reddito di cittadinanza e i prepensionamenti”.

 

“Persiste comunque – spiega La Ganga – un problema preliminare di carattere psicologico collettivo. Molte persone aspettano la ripresapalazzo civico economica, illudendosi che tutto possa tornare come prima. Invece proprio soggetti chesoggetti, per esempio, lavoravano come quadri o dirigenti rischiano di essere tagliati fuori dalla ripresa. Per questo motivo sono convinto che sopravviverà un pericoloso malessere sociale. Torino, per esempio, è stata una delle città che ha maggiormente conosciuto la crisi della manifattura. La Fiat non esiste quasi più sul territorio metropolitano e non si può certo considerare un successo per Torino vantare oggi la presenza di soli 5 mila operai sul territorio metropolitano. Le strutture del mondo del lavoro torinese hanno, perciò,  subito un contraccolpo devastante”.

 

ponte mole vittorio“È del tutto evidente – prosegue il consigliere comunale – che Torino non possa fondare, comunque, la sua economia esclusivamente su due settori, peraltro strategici, quali la cultura e il turismo. Infatti la struttura manifatturiera continua a far parte del DNA della città,  che si conferma inoltre come città di alta formazione.  Non è certo una coincidenza casuale che a Torino ci siano oltre 100 mila studenti. Quindi rendere Torino frequentabile da studenti provenienti da altri Paesi rappresenta un business, tanto più che la nostra città si presta molto a svolgere questo ruolo, essendo attrattiva e meno costosa di altre, come  Milano. Per ottenere tutto questo risulta,  però, indispensabile un cambiamento di mentalità,  che porti a offrire il brand Torino in un contesto sinergico con il patrimonio della cultura materiale dell’intero Piemonte”.

 

castello piazza“Non bisogna comunque dimenticare – precisa La Ganga –  i problemi finanziari della città,  che sono di una duplice natura,  da una parte rappresentati dall’indebitamento avvenuto nel primo decennio del Duemila, da parte della giunta Chiamparino, in conseguenza degli investimenti olimpici, e dall’altra dai tagli lineari operati dal governo, che non premia assolutamente le città che, come Torino, pur avendo maturato dei debiti, hanno poi operato negli anni successivi delle scelte positive. La nostra città dovrebbe condurre una politica maggiormente contrastiva nei confronti delle scelte governative.  Infatti il governo centrale opera piccoli risparmi a livello di spese di funzionamento,  ma non per quanto concerne quelle di tipo strutturale, che sono le più considerevoli.

 

“Torino come i principali grandi Comuni italiani – conclude La  Ganga – è ora anche chiamata a fronteggiare il problema dei profughi. Il nostro Paese si trova tra l’incudine e il martello. Dobbiamo essere realisti nel capire che questo esodo umano può soltanto essere limitato, ma non impedito, e che le legislazioni sviluppate in materia sono state tutte un buco nell’acqua.  Risulta molto più intelligente essere consapevoli della situazione e del fatto che sia possibile gestirla soltanto con una politica di respiro europeo. È, quindi, auspicabile che vengano organizzati dei luoghi di smistamento già sul territorio libico, in modo da essere in grado di filtrare l’esodo umano,  bloccando prima della loro partenza i soggetti pericolosi appartenenti alI’Isis. Tutto ciò richiede, comunque, un atteggiamento nuovo, fatto di concretezza e non di demagogia”.

 

Mara Martellotta