redazione il torinese

Condanne e domiciliari ai tre no Tav anarchici

notav ovunqueLa Procura aveva richiesto 5 anni e sei mesi

 

I tre anarchici accusati di aver preso parte all’assalto del 2013 al cantiere Tav a Chiomonte sono stati condannati a due anni 10 mesi e 20 giorni. Disposti per gli imputati, in carcere dallo scorso mese di  luglio, gli arresti domiciliari. La Procura aveva invece richiesto 5 anni e sei mesi. I legali della difesa hanno espresso soddisfazione per la sentenza che, a loro avviso “ribadisce la non particolare gravità della vicenda nonostante quanto affermato dai pm”.

Arrestato il rapinatore seriale della taglia, aveva accoltellato una donna

POLIZIA CROCETTA

E’ un senegalese di 25 anni,  ritenuto responsabile di alcune rapine avvenute nei giorni scorsi

 

E’ stato finalmente arrestato (in piazza carlo felice) l’uomo che terrorizzava le ragazze e le signore che attraversavano le vie del centro cittadino. E’ un senegalese di 25 anni,  ritenuto responsabile di alcune rapine avvenute nei giorni scorsi  il bandito che, armato di coltello, ha anche ferito una donna che scendeva le scale della metropolitana alla fermata Bernini. Il sindacato Ugl Polizia aveva proposto una taglia di 300 euro nei suoi confronti, suscitando un dibattito sui media. Gli  agenti chiedevano collaborazione ai cittadini, che erano stati invitati a segnalare tutti i dettagli utili alle indagini. Si calcola siano molti i crimini a firma del rapinatore seriale. Sul caso di cronaca riproponiamo ai lettori un nostro commento pubblicato nei giorni scorsi sul “Torinese”.

 

FAR CREDERE CHE QUESTO SIA UN PAESE DOVE IL CITTADINO SI DIFENDE DA SE’ E’ FUORVIANTE E PERICOLOSO. SOPRATTUTTO SE LA PROPOSTA VIENE DA UN SINDACATO DI POLIZIA

Sicurezza, la taglia sul rapinatore: ma l’Italia non è l’America

Negli Stati Uniti un qualsiasi cittadino, esattamente come succede nei film western, può essere nominato sul campo “vicesceriffo”, con tutte le qualifiche di agente delle forze dell’ordine: nelle città di provincia ci sono armerie e caserme destinate proprio a queste occasioni. E non dimentichiamo che il privato cittadino, che assiste a un crimine commesso in flagranza, può fare uso della forza e operare il “citizen arrest”, costringendo fisicamente il perpetratore fino all’arrivo della polizia

 

Siamo arrivati alla taglia: il sindacato di polizia UGL ha promesso 300 Euro per informazioni utili alla cattura del rapinatore seriale che colpisce nella zona tra Corso Vittorio e Corso Racconigi. Le vittime hanno già fornito un identikit preciso: si tratterebbe di un nordafricano sulla trentina, alto circa 1.75, armato di coltello. Per fortuna al lavoro ci sono già investigatori e agenti sul territorio, mentre i loro colleghi stampano volantini. La brutta notizia, appunto,  è che un sindacato di poliziotti se ne esca con l’idea di una taglia, cioè uno strumento utilizzato in quelle società – come quella americana – in cui per tradizione compiti di difesa e di polizia fanno parte dei diritti/doveri del cittadino. Dando in qualche modo l’idea che da noi si possa fare lo stesso: non è così. I cacciatori di taglie negli Stati Uniti sono migliaia, una figura ben presente nella cultura pop: Dog, un vero cacciatore di taglie, è protagonista di un reality che è arrivato alla nona serie; e il simpatico Gerald Butler deve braccare la moglie – un evasore fiscale – nella commedia di successo nota in Italia con il titolo: “Il cacciatore di ex”. Ma gli Stati Uniti sono anche il Paese con il più alto indice di armi da fuoco per abitante (88%); il Paese in cui le leggi “stand your ground” consentono di abbattere senza troppi complimenti un presunto rapinatore che si introduce in casa vostra (da noi un orefice che, all’ennesima rapina, ferisca l’aggressore, viene processato per tentato omicidio); è il Paese in cui la larga disponibilità di armi ai privati (circa 300 milioni di pezzi in circolazione) e l’ampia licenza di difendersi in proprio produce il numero record di 33mila morti da arma da fuoco nell’ultimo anno censito. Ultimo ma non ultimo, negli Stati Uniti un qualsiasi cittadino, esattamente come succede nei film western, può essere nominato sul campo “vicesceriffo”, con tutte le qualifiche di agente delle forze dell’ordine: nelle città di provincia ci sono armerie e caserme destinate proprio a queste occasioni. E non dimentichiamo che il privato cittadino, che assiste a un crimine commesso in flagranza, può fare uso della forza e operare il “citizen arrest”, costringendo fisicamente il perpetratore fino all’arrivo della polizia. Quindi, cari sindacalisti di polizia, è chiaro il significato provocatorio dell’iniziativa, ma è troppo alto il rischio di mandare messaggi sbagliati a cittadini già troppo esposti a un mondo pericoloso, disordinato e disfunzionale. Questo è un Paese in cui l’ordinamento assegna compiti esclusivi di sicurezza e il monopolio della forza a tutela dell’ordine pubblico ai corpi di polizia dello Stato. L’iniziativa della taglia è del tutto fuori contesto, semina confusione, e ricorda certi siparietti nelle nostre aule di giustizia, dove ingenui imputati, imbottiti di cattiva televisione, si rivolgono al magistrato chiamandolo “Vostro Onore” e appellandosi al Quinto Emendamento. La cittadinanza è impaurita, dalla crisi oltre che dalla criminalità, e anche dalla criminalità generata dalla crisi (aumento dei delitti contro la persona, delle truffe, del crimine di strada). Da persone che vestono una divisa – con tutti i loro diritti di svolgere attività sindacale – forse ci si aspetterebbe maggiore serietà. Se si vuole davvero cambiare la gestione della sicurezza ci sono gli strumenti appositi, che non sono i talk-show in cui si mettono in parata le miserie, il crimine e le inquietudini della cittadinanza, ma sono il diritto di voto e un Parlamento che faccia leggi diverse.

 

fv

 

 

Da Vinci, robot intelligente in sala operatoria

Adjusting Google GlassPermette di realizzare  interventi con una precisione straordinaria, limitando la perdita di sangue

 

Un robot con quattro braccia elettroniche, in grado di compiere movimenti millimetrici con una estrema precisione. Il robot si chiama come l’inventore più famoso, Da Vinci, il creatore dei primi modelli di automa della storia. E’ stato presentato dalla Clinica Santa Canterina da Siena a Torino. Questa “machina intelligente” permette di realizzare  interventi con una precisione straordinaria, limitando la perdita di sangue e riducendo al minimo il fabbisogno trasfusionale

Anziano barricato in casa con coltello

carabinieri autoSi trova da solo all’interno dell’abitazione

 

Un anziano di 74 anni si è barricato  nella propria casa armato di coltello, a Pinasca, in provincia di Torino. Si trova da solo all’interno dell’abitazione. I carabinieri sono intervenuti sul posto con un negoziatore. Non si conoscono ancora le motivazioni del gesto. Le forze dell’ordine cercano di impedirgli in ogni modo di compiere gesti drammatici.

Inchiesta sul canile di via Germagnano

canileLe indagini, portate avanti dai carabinieri, sono coordinate dal pm Sabrina Noce

 

La Procura di Torino ha aperto un’inchiesta sul raid avvenuto la settimana scorsa al canile dell’Enpa in via Germagnano, alla periferia della città. Il fascicolo, per furto e devastazione, è al momento contro ignoti. Le indagini, portate avanti dai carabinieri, sono coordinate dal pm Sabrina Noce. L’episodio ha innescato diverse polemiche anche perché i volontari hanno detto che i responsabili arriverebbero dal vicino campo nomadi. Per mercoledì 27 nella zona è stata annunciata una fiaccolata organizzata da Fratelli d’Italia. “L’Esercito? Sarebbe molto meglio che mandassero le ruspe”, ha rincarato la dose il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, sulla decisione di rafforzare anche con pattuglie delle forze armate la vigilanza e i controlli nella zona della struttura colpita dai raid. Salvini, oggi a Valenza, in provincia di Alessandria, per un comizio in sostegno del candidato sindaco del Carroccio Maurizio Oddone, ha rivelato di essere passato da Torino: “Mi sono fermato per fare alcune foto. Non si sa chi sia stato, ma guarda caso il canile si trova accanto a un campo rom. E c’è qualcuno che dice che i nomadi si dovrebbero estendere anche su quel terreno. In prefettura a Torino pare abbiano prospettato l’intervento dell’esercito per proteggere i cani. Io penso che sarebbe molto meglio che mandassero le ruspe per cacciare i rom e lasciare che i cani si difendano da soli”

 

(www.nelcuore.org)

Il sito del Comune parlerà piemontese

palazzo civico contePer “valorizzare la cultura e la tradizione dei torinesi e dei piemontesi”

 

Dopo il sito del Consiglio regionale, anche quello di Palazzo Civico potrebbe avere una traduzione in piemontese. La versione in lingua sabauda  per il sito web della Città di Torino, www.comune.torino.it., potrebbe diventare presto una realtà grazie alla mozione presentata dalla Lega Nord e approvata dal Consiglio comunale con 29 voti favorevoli e 2 astensioni. Riconosciuto come lingua minoritaria europea sin dal 1981, spiega il documento, il piemontese è parlato tuttora come prima lingua da centinaia di migliaia di persone. Lo stesso Consiglio Regionale del Piemonte, sottolinea inoltre la mozione approvata in aula, ha attivato sul proprio sito web uno spazio in piemontese.  La mozione impegna quindi l’Amministrazione comunale a “tradurre in lingua piemontese le parti statiche del sito della Città” al fine di “valorizzare la cultura e la tradizione dei torinesi e dei piemontesi”.

 

www.comune.torino.it

Il caso Librolandia e le scelte della politica

salone conferenza 2STORIE DI CITTA’

“Quando si spendono soldi pubblici ci dovrebbe essere un maggiore ricambio del personale. Evitando una sorta d’identificazione tra la iniziativa e chi l’ha “partorita” e gestita”

 

Mi permetto di dire la mia sulla vicenda di Rolando Picchioni. Ho notato che i vari commenti si dividono in colpevolisti ed innocentisti. Vecchio vizio italico. Viceversa l’aspetto giudiziario mi sembra secondario. Sia ben chiaro che tutti siamo innocenti fino a prova contraria, non è nostro “mestiere” giudicare. Che prima dell’eventuale processo ci sono le indagini e il giudizio del Gip. Ho letto (sbaglierò?) molta acrimonia verso il presidente della Fondazione del Libro. Io, prima di dire la mia, sono “entrato” in Internet per informarmi sulla storia politica di Picchioni. In questo modo mi sono anche rinverdito la memoria. E ho scoperto alcune cose.SALONE 111 Innanzitutto l’età. Ha appena compiuto 79 anni, del resto portati brillantemente. 60 anni in politica ricoprendo molti incarichi pubblici: da parlamentare a presidente del Consiglio regionale piemontese. Passando dalla Democrazia Cristiana al centrodestra,  tornando o ritornando al centrosinistra fino al Pd. e poi, forse, almeno per me la vera notizia, iscritto alla loggia massonica P2. Tralascio la sottolineatura della stranezza per un cattolico (quale penso lui sia ) dell’adesione alla Massoneria, storicamente laica ed anticlericale. Ciò che si evince è che ha sempre voluto essere parte di un’insieme ma come protagonista, insieme ad altri, per la realizzazione dei suoi obbiettivi. In questi giorni ha ripetutamente parlato di un clima di veleni, e della fabbrica del fango.Il Salone del Libro è arrivato alla 28a  edizione.

 

SALONE 569Considerando  due anni di “gestazione” sono trent’anni che Picchioni è  protagonista – positivo, intendiamoci – di questa manifestazione, alla quale ha dato credibilità internazionale. Ecco la mia domanda: ma non sono tanti, fin troppi questi decenni? Sia ben chiaro non per il valore dell’iniziativa,  l’aumento del numero dei visitatori testimonia un successo. Quando si spendono soldi pubblici ci dovrebbe essere un maggiore ricambio del personale. Evitando una sorta d’identificazione tra la iniziativa e chi l’ha “partorita” e gestita. E’ infatti da più di un decennio che, ripetutamente, con scarsi successi, la politica e i politici hanno discusso se e come cambiare i vertici del Salone del Libro. Ovviamente nulla di personale. Ma ricordo il caso del Grinzane e di Soria. Anche in questo caso ho sentito dire dai protagonisti di un complotto ordito da chi voleva sbarazzarsi di personaggi scomodi. E ovviamente le similitudini non vogliono dire che le cose sono uguali. Poi non tocca a noi cittadini stabilire se le fatture erano vere o false. Sapendo che la realtà processuale può essere molte volte diversa dalla realtà dei fatti. Vorremmo che, comunque i politici anticipassero, per una volta, i  tempi altrui, risolvendo i problemi. Ma ovviamente siamo solo alle prime battute, alle prime puntate di questa storia che da più di 10 anni continua.

 

(Foto: il Torinese)

Patrizio Tosetto

Le note del jazz risuonano per la festa della Repubblica del 2 giugno

consiglio repubblicaUna maratona di musica dalle 16 a mezzanotte in piazza San Carlo per celebrare la libertà,  coincidente con la chiusura del Torino Jazz Festival

 

Il jazz e la festa della Repubblica. Un binomio vincente in quanto la musica jazz da sempre è stata espressione di valori di libertà,  tanto da essere poco amata dai regimi dittatoriali dell’ultimo secolo. Quest’anno il Concerto del 2 giugno, che celebrerà la Festa della Repubblica, sarà affidato alla competenza artistica del Jazz Festival e coincidera’ con la pagina di chiusura del Torino Jazz Festival. L’iniziativa,  promossa dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, completa il percorso celebrativo avviato il 25 aprile scorso, in occasione del settantesimo anniversario della Liberazione, in cui i principali luoghi torinesi della memoria legati alla guerra e alla Resistenza sono stati teatro di esibizioni musicali,  letture e preziose testimonianze.”Il jazz è pensiero, espressione di libertà e va vissuto prima ancora che suonato – ha spiegato Nino Boeti,  Vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, con delega al Comitato Resistenza e Costituzione – e quale  espressione artistica e musicale è in grado di esprimere quel desiderio di libertà che animava settanta anni fa le azioni dei partigiani che riscattarono la dignità del Paese, calpestata dal fascismo”.

 

La maratona musicale del 2 giugno prenderà avvio dalle 16 fino a mezzanotte in piazza San Carlo, dove si esibirà il meglio del jazz internazionale e italiano, con una particolare attenzione rivolta ai giovani talenti.  Alle 16 si svolgerà la parata musicale della Girlesque Street Band, una Street band italiana formata di sole donne, 14 giovanissime musicista,  che strizzano l’occhio al Burlesque.  Suoneranno e ballerano proponendo il loro repertorio latin- funk.  Alle 16.30 sarà la volta del Trio Bobo, la ritmica di Elio e le Storie Tese, che incontrerà Alessio Menconi.  Il concerto, con composizioni e cover,  sarà un’occasione per riunire importanti talenti musicali provenienti tutta Italia.  Come ogni anno al Festival del Jazz,  si esibirà,  insieme ai docenti del Juillard Jazz Ensemble,  una selezione di studenti italiani e stranieri reduci dal Masterclass. Alle 17.30 il concerto avrà luogo in collaborazione con il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino e vedrà esibirsi Emanuele Cisi,  un sassofonista di respiro internazionale. Dopo il concerto, alle 18.30 del cantante e compositore italiano John Deleo, sarà la volta dell’esibizione, a partire dalle 19.45, di uno dei personaggi jazz più straordinari,  Francesco Bearzatti,  che celebrerà il genio di Thelonious Monk. Il concerto serale delle 21 vedrà protagonisti Nickj Nicolai e Stefano Di Battista con la Torino Jazz Orchestra ” Mille bolle blu”, capaci di far rivivere i più celebri successi degli anni ’60 e ’70. A chiusura della festa della Repubblica e della quarta edizione del Torino Jazz Festival, si esibirà sul palco in piazza San Carlo The Originale Blues Brothers Band, una grande protagonista di musica blues e soul. 

 

 

Mara Martellotta

Che bambini quei politici che incolpano gli altri dei propri fallimenti

RENZI LAVAGNACHIAMPA 222PORTA A PORTAZINGARETTI NICOLAbressoIL GHINOTTO DELLA DOMENICA

 

 

La Corte costituzionale ha bocciato il provvedimento del governo Monti che bloccava la rivalutazione delle pensioni oltre i 1.300 euro lordi. Il Matteo nazionale, nel presentare la soluzione pensata dal governo – che restituisce solo 2 dei 18 miliardi non incassati dai pensionati – ha detto che in due settimane il suo governo aveva posto rimedio “agli errori degli altri”. Ma altri chi?

 

Per i bambini e per i politici la colpa è sempre degli altri… E’ una costante, una legge naturale che vale per ogni colore politico. Si prenda il premier Matteo Renzi, che pure vorrebbe passare come un innovatore della prassi di governo. La Corte costituzionale ha bocciato il provvedimento del governo Monti che bloccava la rivalutazione delle pensioni oltre i 1.300 euro lordi. Il Matteo nazionale, nel presentare la soluzione pensata dal governo – che restituisce solo 2 dei 18 miliardi non incassati dai pensionati – ha detto che in due settimane il suo governo aveva posto rimedio “agli errori degli altri”. Ma altri chi? Il governo Monti era sostenuto dal Pd e aveva al suo interno fior di esponenti piddini… Questi altri sono più vicini di quanto il rampante inquilino di Palazzo Chigi voglia far credere.

 

Per soprammercato, sempre Renzi – parlando nel salotto vespiano – se l’è presa con alcune Regioni, e ha citato espressamente Lazio, Piemonte, Liguria, Abruzzo, che hanno alzato le aliquote Irpef mentre il governo riduce le tasse. Provocando la immediata e comprensibile reazione del presidente laziale Nicola Zingaretti. “Al Lazio il governo ha tagliato 725 milioni in due anni – afferma il fratello del commissario Montalbano – se ce li restituisce siamo pronti ad abbassare subito Irap e Irpef. E’ molto semplice far quadrare i conti del governo centrale con tagli agli enti locali, lo sanno fare tutti”.

 

E quale è stata invece la risposta del presidente dei presidenti Sergio Chiamparino? Anche lui, nonostante la sua esperienza, è scivolato sulla buccia di dare la colpa agli “altri”, dicendo che l’aumento dell’Irpef regionale è dovuto “agli innumerevoli buchi di bilancio che abbiamo ereditato”. Ma ereditato da chi? Una seria disamina storica dell’evolversi del debito regionale vede l’impennata mostruosa delle cifre nel quinquennio 2005-2010, quando in piazza Castello governava Mercedes Bresso, con una maggioranza Pd, con molti consiglieri di allora oggi assessori. La “colpa” di Cota, se così si può dire, nei tormentati quattro anni successivi, è stata quella di non avere il coraggio di “scalare la montagna” del debito, limitandosi a gestire la situazione di pre-fallimento alla meno peggio. E con in più tutta la difficoltà di far quadrare i conti dell’anno in corso, con i tagli dei trasferimenti statali e i bilanci sanitari perennemente in deficit.Insomma, continuando a rivangare le responsabilità si rischia di arrivare ad Adamo ed Eva, mentre il Comune di Torino ha scelto di seguire un’altra strada, più semplice e immediata.

 

Qualche giorno fa è stato annunciato che ben presto le strisce blu dei parcheggi a pagamento copriranno altri 14 mila posti, che si aggiungono ai 48mila già soggetti a tariffa. Il salasso per gli automobilisti è oggi attorno ai 30 milioni di euro, una cifra destinata a crescere un bel po’ con l’ampliamento delle zone a pagamento, tra cui – e la cosa ha creato non poche polemiche – quelle limitrofe agli ospedali. Ora, chi frequenta tali aree sa benissimo che un servizio di “smistamento” utile ed efficace lo svolgono i parcheggiatori abusivi, che aiutano a individuare i pochi posti liberi, in cambio di uno o due euro. Ora il Comune, con modalità più esose, pensa di sostituirsi a loro nell’incasso, ma per dirla ancora con il simpatico Zingaretti, a far quadrare così i conti del Comune son capaci tutti: basta piazzare un parchimetro, senza neppure fornire l’aiuto del parcheggiatore abusivo.

Ghinotto

Dopo Renzi, Marchionne: arrivano gli 80 euro per i lavoratori Fca

marchionne manifesto

fiat fcaIl premio sarà riconosciuto anche ai dipendenti cassaintegrati, invece, per quanto riguarda il premio di efficienza sarà sufficiente avere lavorato un trimestre nell’anno per maturare una quota parte

 

Dopo Renzi, Marchionne. Nel mese di maggio Fca erogherà  la prima quota trimestrale della parte fissa del premio di redditività: si tratta di 77 euro per la prima area professionale, di 82,5 per la seconda, e di 101,25 per la terza. Viene spontaneo il paragone con i famosi 80 euro governativi. I lavoratori di Cnh Industrial e delle altre società del gruppo riceveranno la cifra a giugno. L’ azienda lo ha annunciato ai sindacati. Il premio sarà riconosciuto anche ai dipendenti cassaintegrati, invece, per quanto riguarda il premio di efficienza sarà sufficiente avere lavorato un trimestre nell’anno per maturare una quota parte. E, a proposito di Renzi, il premier ha annunciato che visiterà lo stabilimento di Melfi il 28 maggio. Ad accogliere il capo del governo dovrebbe esserci l’amministratore delegato di Fca Sergio Marchionne in persona.

 

(Foto: il Torinese)