redazione il torinese

La ripresina? C'è e non c'è, dipende se la si guarda da sinistra o da destra

lavoro2

IL GHINOTTO DELLA DOMENICA

In realtà, hanno ragione tutti e nessuno. Con le nuove norme, che prevedono un forte sconto nei contributi alle aziende che attivano nuovi contratti, queste hanno tutta la convenienza ad assumere i precari a tempo indeterminato. Ma se la ripresa, che si annuncia timida, non si consoliderà nell’arco di un triennio, potranno sempre licenziare, pagando un risarcimento inferiore ai vantaggi fiscali ottenuti

 

Ogni tanto anche il “parlamentino” piemontese riunito a Palazzo Lascaris prova a fare qualche discussione di alto respiro, imitando le più auliche sedi di Montecitorio o Palazzo Madama. E’ accaduto questa settimana con un Consiglio straordinario dedicato alle politiche del lavoro. L’interrogativo che si sono posti i consiglieri è lo stesso che aleggia a livello nazionale: il Jobs Act serve ad aumentare l’occupazione? Come sempre, in Italia, le risposte dipendono dal momentaneo schieramento in maggioranza oppure all’opposizione, secondo la regola aurea declinata da Ugo Cavallera, vecchio volpone della politica subalpina: cambia il sedere, cambia il parere. Così, l’assessora Pentenero si è trovata a difendere i dati occupazionali, con un più 11,7 % di assunzioni da gennaio ad aprile, con l’aumento dei contratti a tempo indeterminato addirittura del 54 % rispetto all’anno prima. Dall’altro Claudia Porchietto (Forza Italia) chiede di “ragionare insieme sulle prospettive future, costruire un percorso non fatto sulla contrapposizione ma sul dialogo costruttivo”. Insomma, accusa la Giunta di non avere né idee, né politiche attive, anche se poi la “ricetta” per dare più lavoro, soprattutto a giovani, non la conosce praticamente nessuno.

 

Le posizioni contrapposte sono soprattutto dettate da pregiudizi. Secondo i renziani il Jobs Act è la panacea di tutti i mali, secondo gli oppositori di centrodestra è una pannicello caldo, mentre per quelli di sinistra è un attentato ai diritti civili. In realtà, hanno ragione tutti e nessuno. Con le nuove norme, che prevedono un forte sconto nei contributi alle aziende che attivano nuovi contratti, queste hanno tutta la convenienza ad assumere i precari a tempo indeterminato. Ma se la ripresa, che si annuncia timida, non si consoliderà nell’arco di un triennio, potranno sempre licenziare, pagando un risarcimento inferiore ai vantaggi fiscali ottenuti. Il gioco di Renzi, se gli riesce, è di prendere al traino la ripresa esattamente come fa Tarzan con le liane… ma attenzione a non sbattere!

 

Anche nel comparto pubblico i problemi di lavoro non sono pochi. Nei giorni scorsi si è assistito, in rapida successione, alle proteste dei sindacati sanitari e di quelli delle Province. I primi, un po’ incomprensibilmente, hanno voluto creare una polemica proprio nel momento in cui la Giunta ha annunciato lo sblocco delle assunzioni, con 600 nuovi posti nel 2015 e 200 nel 2016. Manna dal cielo, verrebbe da dire, ma i sindacati contestano “il metodo usato e la mancanza di relazioni sindacali”, guadagnandosi il sarcastico commento di Sergio Chiamparino (“il nostro è l’unico paese dove i sindacati protestano anche quando si assume”).Ben altra considerazione meritano i “reietti” provinciali, finiti nel limbo della riforma Delrio, cioè della legge che ha sconvolto il quadro amministrativo italiano, degradando le amministrazioni provinciali a comitati di Comuni, tagliando selvaggiamente le risorse e imponendo di “smobilitare” la metà dei dipendenti, senza che si capisca bene dove andranno, cosa dovranno fare e, soprattutto, chi li pagherà.

 

Tutta una serie di servizi, dalla manutenzione di una vasta rete stradale al mantenimento delle scuole superiori, sono ormai a forte rischio. Manca persino la benzina per i decespugliatori e i pochi cantonieri superstiti tagliano l’erba con la falce, come nell’800. Anche il quotidiano espressione della gauche caviar ha dedicato due ampi servizi al drammatico problema di chi vorrebbe, partendo dalla regal Torino, recarsi a godere i paesaggi e l’enogastronomia delle Langhe, patrimonio Unesco, ma deve affrontare strade collassate, interrotte da frane e degne di un rally africano. La Lega delle Autonomie ha già detto che per attuare la Delrio “ci vogliono risorse”: ma la riforma non è stata fatta per risparmiare? E del resto persino Piero Fassino, che non pare propriamente portato ad ammettere i priori errori, ha detto che forse con le Province si è sbagliato. Gli errori dei medici li coprono le fosse, quelli dei politici?

 

(Foto: il Torinese)

 

Ghinotto

Tango delle fragole a San Mauro

TANGO

Una intera giornata popolare tra performances, ballo, teatrodanza, milonga per tutti, spettacoli, tango di strada, proiezione film e interazioni coreutiche con LCMM, le Frolere e altri figuranti nel centro storico

 

E’ documentato che gli abitanti di S. Mauro Torinese iniziarono a coltivare le fragole dal 1706 in seguito all’autorizzazione del Duca Amedeo II che in tal modo compensava la popolazione per i danni arrecati ai raccolti durante l’Assedio di Torino. Fino a quel momento infatti le fragole erano coltivate esclusivamente nei Giardini Reali di Stupinigi e Racconigi.   La Fragolina ispira la Sagra Sanmaurese sin dal 1933 e il Tango delle Fragole proposto da Etnotango Festival 9° Edizione, ideato ad Monica Mantelli, fanno tappa a San Mauro Torinese domenica 31 maggio, in concomitanza con la tradizionale Sagra delle Fragole e propone una intera giornata popolare tra performances, ballo, teatrodanza, milonga per tutti, spettacoli, tango di strada, proiezione film e interazioni coreutiche con LCMM, le Frolere e altri figuranti nel centro storico di San Mauro Torinese, in collaborazione con la ProLoco e altre realtà territoriali. L’evento del Festival si inserisce nel progetto di valorizzazione territoriale del complesso Abbaziale di Santa Maria della Pulcherada voluto dal Comune di San Mauro Torinese “I loce Pulcherada” che unisce spettacoli, mostre, visite, animazione e percorsi nell’ambito di manifestazioni e piattaforme culturali di territorio.

Massimo Iaretti

PROGRAMMA

 

Dalle ore 10 durante tutto il giorno Flash Mob Etnotango sul Ponte Vittorio Emanuele III (ponte Vecchio) intorno al Raduno Fiat 500 d’epoca e auto storiche” (esposizione in corso sino alle ore 19). Libere incursioni tanguere a cura di LCMM.

 

Alle ore 11 Tango Muto di Benvenuto per “I LIKE PULCHERADA” con inaugurazione mostra fotografica “I LIKE PULCHERADA” nell’abbazia della Pulcherada. Tra le immagini, scatti di momenti di Etnotango nel territorio. La mostra è con accesso libero (a parte durante le funzioni liturgiche) ed è gratuita.

 

Ore 12,30 – 14,00 Pranzo in Rosa a cura della ProLoco con mini “incursioni” di Etnotango nel Padiglione gastronomico della Proloco allestito in piazza Europa (menù a 15 Euro – prenotazioni: prolocosanmaurotorinese@gmail.com)

 

         Dalle ore 14,00 alle ore 17,00 in piazza dell’Abbazia (retro esterno della Pulcherada) per “I LOVE PULCHERADA”  Milonga Vieja TANGO DELLE FRAGOLE (Prima parte con repertorio tradizionale) Street tango per tutti con ETNOTANGO DJ e performance della LCMM.  Inoltre: Folklore popolare e storico con le “Frolere degli AMIS ED LA FROLA” – Visite guidate alla Chiesa e Affreschi a cura del gruppo parrocchiale LA pulchraRADA.

 

NB: per i ballerini/e munirsi di apposite scarpe anche per pietra e porfido.

 

         Dalle ore 17,30 alle ore 20,30 presso il Padiglione delle feste allestito in piazza Europa: Milonga Nueva TANGO DELLE FRAGOLE seconda parte (repertorio contemporaneo) Street Tango   per tutti con ETNOTANGO DJ e performance LCMM dal titolo “IANI DEL TANGO”.

NB: Per i ballerini: si segnala il pavimento in legno!

 

Ore 21,00 in piazza dell’Abbazia ”FRAGOLATA PER TUTTI” distribuita dalla PRO LOCO SANMAURESE e dal gruppo J’AMIS ED LA FROLA

 

Dalle ore 21,00 alle ore 24,00 in piazza dell’Abbazia: proiezione (sempre all’aperto) del film musicale “POEMA CIRCULAR” sul tango e il paesaggio su maxischermo con performance TANGO FRAGOLOSO a cura di LCMM e Etnotango Friends.

 

Nel mentre vi è il film, Tango libero per tutti ovvero Milonga Street anche sulla colonna musicale della pellicola a cura di ETNOTANGO. Presentano il film: Alessandro Avataneo (regista) e Monica Mantelli (Etnotango) e Etnotango DJ. Inoltre visite guidate alla Chiesa e Affreschi a cura del gruppo parrocchiale LA pulchraRADA 

NB: per i ballerini/e munirsi di apposite scarpe anche per pietra e porfido.

L'addio a Michael, il ragazzino che parlò al telefono con papa Francesco

PAPA

Era malato di distrofia muscolare e nel settembre 2013 ottenne l’attenzione dei media per avere ricevuto la telefonata del pontefice

 

Michael Di Marco, ragazzino quattordicenne di Pinerolo, è morto oggi. Era malato di distrofia muscolare e nel settembre 2013 ottenne l’attenzione dei media per avere ricevuto la telefonata di Papa Francesco. Al pontefice il giovane aveva chiesto un incontro qualche settimana prima. Venne così invitato in Vaticano e ricevuto da papa Bergoglio. Ieri  è stato ricoverato in ospedale per una crisi respiratoria (da tempo soffriva di bronchite e di problemi respiratori) dalla quale non è riuscito a riprendersi ed è morto questa mattina.

Da Londra a Torino per rubare i biglietti di Juve-Barcellona

juve campione

Tentato furto nella sede bianconera

 

Erano arrivati direttamente da Londra a Torino per rubare gli ambitissimi biglietti della finale di  Champions tra Juve e Barcellona, quella del 6 giugno a Berlino. Due cittadini inglesi di 52 e 53 anni sono stati arrestati dalla polizia dopo un rocambolesco tentativo di furto, nella sede della società bianconera in corso Galileo Ferraris. Uno degli improvvisati  ladri è stato bloccato da un addetto dopo che era riuscito a sottrarre una busta contenente i tagliandi prenotati dai tifosi. Il secondo è stato arrestato poco distante. C’era anche un terzo ladro, identificato ma non ancora catturato.

 

(Foto: il Torinese)
   

Torino capitale dell'aperitivo con Somersby

torinitudinetorinitudine2

Il brand del gruppo Carlsberg sposa il mood della metropoli piemontese celebrandolo con un decalogo che riassume il legame tra i torinesi e la loro città. Tra i luoghi simbolo della Torinitudine, il Parco del Valentino, Porta Palazzo, Piazza Castello e gli immancabili dehors

 

Oltre 120.000 visualizzazioni in una sola settimana, oltre 3.000 like, 2.000 condivisioni e un hashtag: #Torinitudine, il movimento che scopre lo spirito e il fascino di Torino. Il progetto ha preso il via con il video teaser Amo Torino Perché…, che ha raccontato le opinioni dei torinesi e le impressioni di chi vive la città, le sue piazze e i momenti di aggregazione nei dehors. Insieme al video, diventato virale in poche ore, il sito www.torinitudine.com ha accolto decine di utenti entusiasti di poter esprimere la propria Torinitudine tramite la creazione di meme personalizzati, condivisi anche sui social network.

 

In molti, in questi giorni, si sono chiesti chi si celasse dietro un’iniziativa che è riuscita a tirare fuori l’orgoglio di essere torinesi. Si tratta dell’originale campagna con cui Somersby, marchio del gruppo Carlsberg, si presenta al mercato italiano per il lancio del suo nuovo prodotto, Somersby Apple Original. L’azienda ha deciso di partire dalla storica città dell’aperitivo per promuovere il rinfrescante drink a base di mela, che all’estero è ormai un’autentica istituzione. Il senso di appartenenza dei torinesi, il piacere di condividere gli spazi e l’apertura a nuove culture sono gli ingredienti principali della Torinitudine, tre caratteristicheche svestono la città dal clichè di città fredda e chiusa e la rendono candidata ideale per Somersby, che da sempre porta avanti gli stessi valori di socialità, partecipazione e intraprendenza. Somersby ha raccolto le risposte degli utenti alle domande “Cos’è per te la Torinitudine?” e “Perchè ami Torino?” e ne ha tratto un decalogo: il Manifesto della Torinitudine, che raccoglie i simboli più rappresentativi della città sabauda, mostrandone il carattere dinamico e moderno.

 

Non potevamo non partire dalla capitale storica dell’aperitivo per presentare Somersby Apple Original – racconta Manuela Rognoni, Marketing Manager di Carlsberg Italia – Torino ha una lunghissima tradizione legata a questo speciale momento della giornata, parte integrante dell’identità socioculturale della città, oltre che punto di riferimento per migliaia di persone. L’aperitivo al dehor è per i torinesi la massima espressione dello stare insieme, uno scambio di esperienze tra chi ama rilassarsi in compagnia. Da qui il concetto di Torinitudine, una definizione nata per racchiudere le emozioni di chi vive in prima persona la magica atmosfera di questa metropoli e che rispecchia perfettamente lo spirito Somersby. Il pubblico torinese sarà il primo a degustare Somersby Apple Original, una bevanda rinfrescante ideale per l’aperitivo con gli amici, che mira a diventare un ‘must-drink’ per i momenti di svago e relax degli italiani.”

 

Nel decalogo spiccano i luoghi e le storie simbolo della città, la magia dei vicoli, l’anima multietnica e il prestigio di rappresentare due club, Torino e Juventus, che hanno caratterizzato la storia del calcio italiano. Dopo il Manifesto della Torinitudine, Torino sarà di nuovo protagonista in occasione di un evento estivo che coinvolgerà i cittadini e i locali in quella che sarà proclamata la Giornata della Torinitudine.

Passione su due ruote, il Giro d'Italia sotto la Mole va a Contador

GIRO ITALIA 2

Traffico bloccato sulla piazza Solferino dalla tarda mattinata di sabato 30 maggio alla sera inoltrata di domenica 31 maggio. Sul percorso di gara, traffico bloccato dalle ore 11.30 alle ore 12.30 circa di domenica 31 maggio

 

AGGIORNAMENTO Alberto Contador arriva vincitora da Torino all’arrivo di corso Sempione a Milano, conquistando la seconda maglia rosa di una carriera brillante. Ha dovuto vedersaela con  rivali agguerriti, Aru e Landa, rispettivamente secondo e terzo sul podio milanese che hanno tentato invano di detronizzarlo, con un’azione impegnativa sullo sterrato del Colle delle Finestre.

 

Giovedì scorso prima tappa del Giro d’Italia 2015 in Piemonte, con l’arrivo a Verbania. Un vero e proprio assaggio di ciò che succederà nei prossimi giorni. Dopo una nuova tappa con partenza da Gravellona Toce e arrivo a Cervinia, oggi il clou con il percorso Saint Vincent -Sestriere dopo il passaggio sul Colle delle Finestre, salita molto impegnativa e sterrata. Domani la  tappa numero 21 con la Torino – Milano di 185 chilometri: l’appuntamento è in piazza ASolferino alle 12,30. Gli amanti delle due ruote, potranno ammirare i loro campioni in una giornata che sarà anche dedicata all’Epo e a Torino capitale europea dello sport. In attesa della Milano – Superga che si terrà il 27 giugno.

 

INFO VIABILITA’

 

Sabato 30 maggio il Giro d’Italia toccherà Torino nella zona adiacente lo Juventus Stadium. Dalle ore 12 circa alle ore 15.30 circa saranno chiuse: strada Altessano verso Venaria, via Druento, corso Scirea, via Traves e sarà chiusa la rotatoria di ingresso a Borgaro Torinese in direzione strada 501 verso la Reggia di Venaria Reale. Domenica 31 Maggio la tappa conclusiva del 98° Giro d’Italia partirà da Torino. Il ritrovo dei corridori è previsto in piazza Solferino da dove, in tarda mattinata, si sposteranno per la passerella verso Settimo Torinese, dove verrà data ufficialmente la partenza. Il percorso di avvicinamento a Settimo è il seguente: piazza Solferino, corso Re Umberto, corso Vittorio Emanuele, ponte Umberto I, corso Moncalieri, corso Casale, ponte Regina Margherita, corso Tortona, corso Novara, via Bologna, strada Settimo, Settimo Torinese. Traffico bloccato sulla piazza Solferino dalla tarda mattinata di sabato 30 maggio alla sera inoltrata di domenica 31 maggio. Sul percorso di gara, traffico bloccato dalle ore 11.30 alle ore 12.30 circa di domenica 31 maggio. Nei giorni immediatamente precedenti la tappa queste informazioni potrebbero variare. I mezzi pubblici subiranno variazioni di percorso: disponibile l’elenco delle deviazioni sul sito GTT. Per la presenza del Giro in piazza Solferino, il “Mercato delle eccellenze eno-gastronomiche del Piemonte” della Coldiretti si svolgerà in Piazza Palazzo di Città.

 

In memoria dei caduti dell’Heysel

heysel

Francesco Caremani – autore dell’unico libro riconosciuto dalle vittime – “Heysel, le verità di una strage annunciata”, ha spiegato quanta strada ci sia ancora da fare nel mondo dello sport, particolarmente in Italia, per evitare che simili fatti possano ripetersi

 

“Non morti, ma caduti dell’Heysel perché fu una battaglia ed a morire furono degli innocenti. Una tragedia che ha lasciato molti feriti, non solo nel corpo, ma nell’animo”.Con queste parole, rotte dalla commozione, Darwin Pastorin, l’illustre giornalista molto vicino all’Associazione familiari vittime dell’Heysel, ha rievocato la tragedia verificatasi poco prima dell’inizio della finalissima di Coppa dei Campioni (ora Champions League) tra Juventus e Liverpool, esattamente trent’anni fa, il 29 maggio del 1985.L’evento, in memoria dei tragici fatti di Bruxelles e organizzato dall’associazione, è stato ospitato nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris, dove a portare il saluto dell’Assemblea a nome dell’Ufficio di presidenza e della Consulta regionale dei giovani, è stato Alessandro Benvenuto, affinché “la memoria di quella tragedia venga preservata”. Il momento culminante dell’incontro si è avuto con la lettura da parte dell’attrice Francesca Cassottana di una lettera scritta, al figlio, da Domenico Laudadio (tra i presenti) per spiegare con parole accorate il susseguirsi degli eventi di quella infausta giornata. Andrea Lorentini, presidente dell’Associazione e figlio di Roberto, una delle vittime e nipote di Otello, primo presidente dell’Associazione medesima, ha spiegato come “la memoria non possa prescindere dal dovere della verità”, mentre Francesco Caremani – autore dell’unico libro riconosciuto dalle vittime – “Heysel, le verità di una strage annunciata”, ha spiegato quanta strada ci sia ancora da fare nel mondo dello sport, particolarmente in Italia, per evitare che simili fatti possano ripetersi. È stato anche proiettato un breve video rievocativo. Tra i moltissimi ospiti, componenti dell’associazione e non, che hanno parlato delle varie sfaccettature della vicenda, importante la partecipazione di Domenico Beccaria, presidente del “Museo del Grande Torino”, che ha affermato l’importanza degli sportivi nell’onorare i morti di simili eventi senza distinzione di maglia anzi, nel cogliere queste opportunità per andare oltre la memoria e contribuire, con questi atteggiamenti, a costruire un ambiente del calcio più sano ed etico. Già lo scorso anno vi fu una iniziativa comune “Settanta angeli in un unico cielo” in memoria dei 31 morti di Superga (i campioni del Grande Torino e gli accompagnatori) e dei 39 di Bruxelles (dei quali 35 italiani, quasi tutti bianconeri, senza dimenticare che ci furono ben 600 feriti a causa della furia degli Hooligans).

AB – www.cr.piemonte.it

Apidge: "Discipline giuridico-economiche nelle secondarie"

MATURITA STUDENTESSAProsegue  la strada tracciata nel convegno Apidge di Roma: viene presentato in Senato da Roberto Ruta un emendamento per l’inserimento nei primi due anni delle scuole secondarie di secondo grado

                                                  

Il 25 marzo, in occasione del convegno APIDGE “Insegnanti per la cittadinanza europea” si era parlato dell’insegnamento del Diritto e dell’Economia politica come tassello importante per il successo formativo degli studenti del nostro Paese. In quel contesto si era convenuto sulla necessità di un intervento normativo che ne garantisse il pieno riconoscimento. In quell’occasione Roberto Ruta, senatore della Repubblica ed insegnante, aveva promesso tutto il suo impegno di insegnante e di parlamentare perché nel disegno di riordino della scuola tutto questo diventasse realtà. E il 28 maggio questo impegno ha fatto un passo concreto: Ruta ha proposto un proprio emendamento al disegno di legge “La buona scuola” in cui è previsto l’inserimento delle discipline giuridiche ed economiche nei primi due anni di tutte le scuole secondarie di secondo grado, rispondendo ad una esigenza reale , e non più rinviabile, di formazione dell’uomo – cittadino del mondo.

 

La scuola dunque è chiamata a occuparsi a che sia consentito agli studenti di avere una migliore comprensione della realtà sociale e politica odierna e metterli in condizioni di partecipare in maniera responsabile alla vita dello Stato di cui sono parte integrante, offrendo anche gli elementi cognitivi relativi alle regole che sono alla base del libero scambio di beni e servizi, dell’attività d’impresa, del libero mercato e del sistema economico-finanziario, indispensabili nell’era che ha visto l’avvento prorompente della società globale, della new economy, dei nuovi mezzi di comunicazione e dei social network. E come già previsto nel ddl S883 del 26 giugno 2013 “l‘insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, garantito per qualità dai docenti abilitati della classe di concorso apposita (A 019), è da iscriversi tra le materie umanistiche in grado di completare la preparazione e la formazione dei futuri cittadini improntata sul sistema valoriale proprio della Carta costituzionale italiana e dei suoi principi fondamentali.

 

Commenta il presidente APIDGE Ezio Sina: “Nella riflessione politica che sta mettendo al centro il mondo della scuola occorre che vengano evidenziati e riconosciuti i caratteri forti che contraddistinguono il Diritto, inteso come scienza delle regole che disciplinano la convinvenza sociale e dell’Economia Politica, considerata come scienza delle scelte responsabili delle risorse e sul benessere dei Cittadini. Nell’emendamento proposto finalmente non si propone più un potenziamento della didattica secondo i vecchi canoni dell’educazione civica: si viene a delineare in tutte le scuole secondarie superiori, la figura di uno specifico insegnamento ordina mentale (Discipline giuridiche ed economiche) garantito dal rigore scientifico offerTo da docenti abilitati nella sua istituzionale classe di concorso A019”.

Le pene ridotte al processo Thyssen scontentano familiari delle vittime e imputati

TRIBUNALE 1

“Ci aspettavamo una riduzione della pena più consistente. Purtroppo invece è quasi impercettibile. E questo ci lascia insoddisfatti”,  spiega all’Ansa  dopo la sentenza l’avvocato difensore di Harald Espenhahn

 

I familiari delle sette vittime del rogo della Thyssen hanno protestato in aula: i sei imputati del processo Thyssekrupp si sono visti ridurre (in realtà non di molto) le pene per decisione della corte d’assile d’appello di Torino. Per l’ad  dell’azienda, Harald Espenhahn, la pena passa da dieci a nove anni e otto mesi. Il processo era stato deciso dalla Cassazione, nell’aprile 2014, per ricalcolare le condanne  agli imputati per l’incendio che nel 2007 uccise sette operai. Le pene variano fra i sette anni e sei mesi e i sei anni e otto mesi. Comprensibile la contrarietà dei parenti delle vittime,  che si sono fermati nel corridoio al piano interrato del Palagiustizia per protestare.  “Vergogna”, “E’ uno schifo”, hanno gridato alcuni dei presenti. “Ci aspettavamo una riduzione della pena più consistente. Purtroppo invece è quasi impercettibile. E questo ci lascia insoddisfatti”, spiega all’Ansa  dopo la sentenza l’avvocato Ezio Audisio, difensore di Harald Espenhahn.

 

(Foto: il Torinese)

Più sicuri col controllo di vicinato, il progetto cresce

polizia e carabinieri

carabiniericarabinieri autoiaris 22A Gabicce Mare il primo congresso nazionale dell’Associazione. Positiva esperienza a San Mauro torinese

 

Gabicce Mare ha ospitato il primo congresso nazionale dell’Associazione Controllo del Vicinato, che si ispira al sistema del “neigborhood watch”, nato nei Paesi Anglosassoni ed “importato in Italia nel 2008 da Gianfrancesco Caccia di Caronno Pertusella. Si tratta di un sistema di deterrenza e prevenzione per la microcriminalità, da attuarsi in stretto contatto e collaborazione con le forze dell’ordine e le istituzioni, basato soprattutto sulla solidarietà tra i cittadini. Negli anni scorsi si è sviluppato soprattutto il Lombardia ed in Veneto, ma in periodi più recenti anche in Toscana, Umbria, Lazio (a fine maggio una delegazione verrà ricevuta dal prefetto di Roma), Emilia Romagna. In Piemonte è approdato nel 2013, dopo un primo tentativo non sviluppato a Casale Monferrato, nel Comune di Casorzo in Provincia di Asti. Negli ultimi mesi in terra subalpina ha avuto un notevole sviluppo con l’adozione da parte delle municipalità di San Mauro Torinese (nella città metropolitana di Torino), Scurzolengo (Asti), Ponzano Monferrato ed Unione dei comuni della Valcerrina (Alessandria) e Guarene (Cuneo) ma sono attualmente in corso attestazioni di interesse, sia da parte della cittadinanza, sia da parte delle amministrazioni pubbliche in altre parti della regione. E’ intervenuto Karl Brunnbauer, austriaco, presidente di Eunwa, l’associazione europea che raggruppa coloro che si occupano di controllo del vicinato. Al congresso dell’associazione, che vede Gianfrancesco Caccia presidente e Leonardo Campanale di Rodano (Milano), vice presidente e si avvale dell’importante collaborazione del criminologo Francesco Caccetta, ha partecipato anche una delegazione piemontese composta dal referente regionale Massimo Iaretti, consigliere comunale a Villamiroglio e giornalista, da Roberto De Santis, vice sindaco di Casorzo e da Ferdinando Raffero, consigliere comunale a San Mauro Torinese.  Massimo Iaretti è stato eletto nel primo comitato esecutivo dell’associazione che, sino alla fine dell’anno, dovrà occuparsi dell’organizzazione e della strutturazione della stessa. “Ci attende molto lavoro ma dobbiamo lavorare tutti insieme per fare crescere questo realtà portatrice di un progetto dalle enormi potenzialità per il bene comune della cittadinanza, a deterrenza della microcriminalità ed a rafforzamento della coesione sociale nei tessuti sia urbani che rurali. Per questo nelle prossime settimane avremo, proprio in Piemonte una nutrita serie di incontri sul territorio, essendo sempre disponibili a spiegare il progetto, sia agli enti locali che ai cittadini, in modo che abbia la massima diffusione,  sempre a supporto dell’attività delle forze dell’ordine, che è unica ed insostituibile.

 

 (Foto: il Torinese)