Le pene ridotte al processo Thyssen scontentano familiari delle vittime e imputati

TRIBUNALE 1

“Ci aspettavamo una riduzione della pena più consistente. Purtroppo invece è quasi impercettibile. E questo ci lascia insoddisfatti”,  spiega all’Ansa  dopo la sentenza l’avvocato difensore di Harald Espenhahn

 

I familiari delle sette vittime del rogo della Thyssen hanno protestato in aula: i sei imputati del processo Thyssekrupp si sono visti ridurre (in realtà non di molto) le pene per decisione della corte d’assile d’appello di Torino. Per l’ad  dell’azienda, Harald Espenhahn, la pena passa da dieci a nove anni e otto mesi. Il processo era stato deciso dalla Cassazione, nell’aprile 2014, per ricalcolare le condanne  agli imputati per l’incendio che nel 2007 uccise sette operai. Le pene variano fra i sette anni e sei mesi e i sei anni e otto mesi. Comprensibile la contrarietà dei parenti delle vittime,  che si sono fermati nel corridoio al piano interrato del Palagiustizia per protestare.  “Vergogna”, “E’ uno schifo”, hanno gridato alcuni dei presenti. “Ci aspettavamo una riduzione della pena più consistente. Purtroppo invece è quasi impercettibile. E questo ci lascia insoddisfatti”, spiega all’Ansa  dopo la sentenza l’avvocato Ezio Audisio, difensore di Harald Espenhahn.

 

(Foto: il Torinese)

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