redazione il torinese

Collezionava carte di identità in bianco

Un cittadino rumeno di 31 anni, è stato arrestato dagli agenti della Squadra Volante poiché destinatario della misura di custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte d’Appello di Torino lo scorso gennaio, nonché per possesso e fabbricazione di documenti falsi e false attestazioni sull’identità personale. Poco dopo le tre e mezza di notte, transitando in via Chiesa della Salute, gli agenti della Squadra Volante hanno notato due persone che alla vista della volante hanno accelerato il passo e hanno svoltato in via Baracca fino a quando sono entrati in un portone di uno stabile. Gli agenti sono riusciti a bloccare uno dei due uomini, mentre l’altro si è dato alla fuga. L’uomo fermato ha fornito generalità che sono poi risultate false, dall’accertamento è anche emersa la misura a suo carico. Nel corso della perquisizione domiciliare, è stato rinvenuto un pacco al cui interno c’erano 174 carte di identità italiane in bianco risultate poi provento di furto perpetrato nel gennaio del 2016 presso l’ufficio anagrafe del comune di Front Canavese, oltre a una patente di guida per la quale era stato denunciato lo smarrimento lo scorso agosto. In ordine al ritrovamento dei documenti il cittadino rumeno è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per ricettazione.
 

"Profumo" di marijuana dalla finestra, un arresto

La costante attività di controllo del territorio, lo scorso venerdì ha consentito agli agenti della Squadra Volante di Torino di arrestare di un cittadino italiano di 59 anni, con precedenti di polizia a carico, che coltivava marijuana in un alloggio di via Passo del Brennero. Gli agenti, dall’esterno dell’edificio, hanno appurato la presenza di un forte e persistente odore di marijuana che proveniva da un appartamento ubicato al piano terra del palazzo. Da una finestra, i poliziotti hanno visto un uomo intento a tagliare dei fiori da una piantina di marijuana. Gli agenti, a questo punto, hanno bussato alla porta dell’alloggio e quando l’uomo ha aperto, alla luce del forte odore ha ammesso le proprie responsabilità. Nel corso della perquisizione, i poliziotti hanno rinvenuto due tavolette di hashish, per quasi 170 grammi, e 3 chili e 400 grammi di marijuana e 5 bottiglioni contenenti presumibilmente estratto di olio di hashish. Nell’abitazione, adibita esclusivamente a laboratorio per la coltivazione della marijuana, gli agenti hanno riscontrato la presenza di una stanza trasformata in serra, completa di umidificatori, termostati, ventilatori, lampade alogene e cappe filtro. All’interno della stanza erano anche presenti 46 piante di marijuana. Complessivamente sono state sequestrate sostanze per un peso complessivo superiore ai 14 chili.

 

Taravana sotto la Mole. Meeting nazionale di apnea

Domenica 31 marzo la piscina Torrazza di via Torrazza Piemonte 14 a Torino  ospita “Taravana sotto la Mole”. L’evento è un meeting nazionale di apnea Uisp in collaborazione con Sportinacqua e Apnea Team Torino. L’inizio delle gare è alle 10 e si svolgeranno nella vasca corta con 2 prove distinte di apnea statica e dinamica suddivise in 2 categorie: singolo e a squadre. Alla manifestazione sarà presente Andrea Vitturini pluricampione mondiale di apnea statica e dinamica.

Gli anarchici si prendono un'altra scuola

Gli anarchici hanno occupato a Torino, l’ex scuola elementare Salvo D’Acquisto in via Tollegno. L’occupazione avviene dopo lo sgombero dell’Asilo di via Alessandria, il  7 febbraio scorso, da parte della polizia. Dicono  gli anarchici: ” è la prima tappa di una serie di iniziative di protesta annunciate in vista del corteo del 30 marzo.Prendiamoci lo spazio per discutere, organizzarci e lottare”. Due degli arrestati a febbraio, in concomitanza con lo sgombero dell’Asilo e  poi scarcerati perché il Riesame ha fatto cadere l’accusa di attività sovversiva, sono tra gli occupanti. “Gli anarchici rivendicano l’occupazione della scuola  quale loro nuovo asilo. Lo Stato non può rimanere a guardare ma deve intervenire immediatamente con lo sgombero” commentano Maurizio Marrone, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, Valerio Lomanto, capogruppo Fdi in circoscrizione 6 e Augusta Montaruli, Parlamentare di FdI. “non è possibile che la città di Torino continui a permettere agli anarchici di fare ciò che vogliono. Anche una sola notte di occupazione sarebbe una sconfitta per lo Stato. L’occupazione deve essere fermata il prima possibile per dare un segnale forte. Non si può perdere il braccio di ferro con gli anarchici”.
 
(foto archivio – il Torinese)

Felini catturati a Caselle, i carabinieri indagano

I Carabinieri stanno indagando sulla sorte dei gatti catturati nello stabilimento Alenia di Caselle. Questa la risposta del vicepresidente della Regione Aldo Reschigna per conto dell’assessore alla Sanità Antonio Saitta all’interrogazione di Francesca Frediani (M5s)  sulla tutela di una colonia felina di Caselle Torinese. “Da informazioni assunte – ha precisato Reschigna – risulta che il servizio veterinario dell’Asl TO4 è a conoscenza del problema segnalato e sta collaborando con i Carabinieri Forestali nell’ambito di una indagine che, tenuto conto dei possibili risvolti di natura penale, non diffondono informazioni e notizie fino al termine degli accertamenti”. Nell’interrogazione si chiede “che fine fanno i gatti catturati nei pressi dello stabilimento Alenia, più precisamente nell’area aeroportuale e/o se vengono dati in adozione o uccisi”. Da tempo alcuni volontari di associazioni animaliste segnalano l’impossibilità di ottenere informazioni sul trattamento riservato ai felini catturati.

Premio Inedito, designati i finalisti

Il Comitato di Lettura del Premio InediTO – Colline di Torino presieduto da Valentino Fossati e formato dallo stesso Fossati (sezione Poesia), Francesco Delle Donne (Narrativa-Romanzo), Valeria De Cubellis (Narrativa-Racconto), Alfredo Nicotra (Saggistica), Simone Carella (Testo Teatrale), Guido Nicolas Zingari (Testo Cinematografico) e Valerio Vigliaturo (Testo Canzone) ha concluso la lettura delle 593 opere iscritte alle sette sezioni (Poesia, Narrativa-Romanzo, Narrativa-Racconto, Saggistica, Testo Teatrale, Testo Cinematografico, Testo Canzone) degli autori iscritti alla XVIII edizione provenienti da tutta Italia e dall’estero (Australia, Inghilterra, Francia, Germania, Spagna, Svizzera, Croazia, Romania, Albania). Dopo un’attenta e scrupolosa selezione, in cui sono emersi tendenze, temi e stili diversi, sono stati designati i nomi dei 50 finalisti e dei 7 minorenni in gara per il premio speciale “InediTO Young” in collaborazione con Aurora Penne. Le loro opere saranno sottoposte alla valutazione della Giuria presieduta dalla scrittrice Margherita Oggero e formata da Maurizio CucchiPaolo LagazziDavide RondoniDario SalvatoriCristiano Godano (Marlene Kuntz), Paolo Di PaoloMelania GiglioAndrea ZirioEnrico RemmertGaia RayneriVito CioceLinda MesserklingerLeonardo CaffoTindaro Granata nonché dai vincitori della passata edizione (Thomas Tsalapatis, Anna Francesca Vallone, Luca Hopps e Giuseppe Della Misericordia, Piervittorio Formichetti, Roberto Bruni, Alma Carrano, Francesco Chini “Le Teorie di Copernico” e Giulia Pratelli). I finalisti saranno presentati all’Arena Piemonte del Salone del Libro di Torino domenica 12 maggio ore 10.30 alla presenza di autori, giurati, autorità e partner del concorso, mentre, da questa edizione, la premiazione si svolgerà entro il mese di giugno. 

Scopri i nomi dei finalisti di InediTO 2019

Antimafia Channel al Campus per sensibilizzare i giovani

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“Mafia e corruzione” è il primo convegno realizzato dall’associazione

L’evento avrà luogo mercoledì 10 aprile 2019 dalle ore 16 alle 18 presso l’Aula Magna del Campus Luigi Einaudi in Lungo Dora Siena 100/A, Torino. L’incontro si snoderà attraverso quattro interventi, uno per ogni relatore, con il filo conduttore di un moderatore, analizzando i rapporti che intercorrono tra le mafie e l’uso della corruzione. Antimafia Channel è una realtà studentesca che da anni organizza workshop e incontri nelle scuole medie e superiori di Torino con l’obiettivo di informare e sensibilizzare i ragazzi circa le tematiche dell’antimafia, la storia e i caratteri del fenomeno mafioso. L’evento è realizzato in collaborazione con ELSA Torino, associazione di studenti di giurisprudenza che si impegna a completare la formazione degli studenti in materie giuridiche, colmando il gap tra il mondo universitario e quello lavorativo ed a contribuire all’educazione giuridica. La sinergia tra le due organizzazioni permette di ampliare i destinatari delle attività del comitato Antimafia Channel e di avvicinare ulteriormente gli studenti universitari alle tematiche concrete del fenomeno mafioso. Proprio per cogliere il lato pratico della questione, la scelta dei relatori è ricaduta su magistrati, giornalisti e docenti universitari che negli anni hanno condotto indagini o ricerche sul campo. L’iniziativa sorge dalla necessità di riflettere sugli effetti che fenomeni, quali la criminalità organizzata di tipo mafioso e la corruzione, hanno sulle nostre vite. Le imprese che operano in ambienti con alto tasso di corruzione crescono meno delle altre. La fiducia nell’operato delle istituzioni e della magistratura, purtroppo, non è sempre elevata. A dimostrarlo vi è anche la riduzione degli investimenti esteri in Italia a causa di una diffusa corruzione. Che cosa si può fare? Tantissimo. Non si può, però, solamente delegare alle forze dell’ordine questo impegno. La repressione ex post va accompagnata da un’opera di prevenzione e sensibilizzazione ex ante. Proprio dallo studio dei singoli fenomeni mafiosi e corruttivi, la conferenza vuole proporre un punto di vista ulteriore. Analizzeremo le similitudini e le differenze tra i due reati, tracciando una strada attraverso diverse prospettive (sociologiche, economiche e giuridiche), apportando casi concreti della realtà piemontese e torinese. Punto di partenza dell’evento sarà l’analisi storica e sociologica dell’utilizzo della corruzione da parte delle organizzazioni mafiose per operare ed interagire con il mondo politico. Parte dei lavori verterà sull’esame del testo della Riforma Severino e sui suoi effetti. Sarà centrale un’analisi del nuovo codice Antimafia rispetto al trattamento riservato agli indagati per reati di mafia e di corruzione, oltre alle tecniche di indagine di cui gli organi inquirenti possono oggi avvalersi in queste situazioni.
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 #1 Mafie, corruzione e area grigia tra economia e politica Nel suo intervento il Professore Rocco Sciarrone (docente di sociologia della criminalità organizzata e di reti criminali del Dipartimento di Culture, Politica e Società di Torino), illustrerà il frutto di ricerche condotte insieme al Laboratorio di analisi e ricerca sulla criminalità organizzata (Larco), di cui è Direttore, in materia di corruzione, criminalità economica e dei colletti bianchi. Che rapporto esiste tra il modo di operare delle mafie e l’influenza che esercitano su di una parte del mondo politico? Come si sono espanse le mafie? Utilizzando anche la corruzione, inquinando l’economia legale e interagendo con gli amministratori pubblici.
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#2 La politica criminale anticorruzione dopo la riforma Severino Ospiteremo un’analisi del Professore Marco Pelissero (docente di diritto penale del Dipartimento di Giurisprudenza di Torino e Direttore della Scuola di specializzazione per le professioni Legali dell’Università di Torino) circa l’evoluzione delle riforme legislative in materia di reati di corruzione. Uno sguardo privilegiato avranno gli effetti della c.d. riforma Severino, facendoci comprendere quali motivazioni animino il nostro Legislatore, di volta in volta, nelle sue scelte di politica criminale e come consideri differentemente i reati di corruzione e quelli di mafia.
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#3 Misure di prevenzione nei reati di corruzione e mafia Il Dottor Giancarlo Capecchi (Giudice della IV Sezione Penale del Tribunale di Torino) ha maturato una grande esperienza nel campo delle misure di prevenzione patrimoniali durante gli anni passati presso la sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Torino. Ci illustrerà le modifiche, introdotte nel nuovo Codice Antimafia, in materia di sequestri e confische agli indagati e agli imputati per reati di mafia e corruzione. Svolgerà anche una riflessione circa i benefici, per la società civile e l’opinione pubblica, del tempestivo riutilizzo dei beni confiscati.
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#4 Indagini nei reati di associazione a delinquere e di corruzione Il Dottor Roberto Maria Sparagna (Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torino e già membro della Direzione Distrettuale Antimafia di Torino) è un volto noto dell’antimafia torinese. Si è occupato, insieme ai suoi colleghi, dei maggiori processi alla ‘ndrangheta a Torino e in Piemonte. Ha diretto, tra le altre, le operazioni Minotauro, Colpo di Coda e San Michele, dimostrando quali interessi abbiano le mafie nel tessuto economico, politico e sociale del Nord Italia. Attualmente è membro del pool che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione, terrorismo ed eversione dell’ordine democratico. La sua profonda esperienza lo porterà a parlare di come concretamente vengano condotte le indagini per reati di associazione a delinquere di tipo mafioso e di corruzione, dell’uso degli agenti c.d. provocatori o di quelli infiltrati, e delle intercettazioni telefoniche. Al Dottor Giuseppe Legato (giornalista de La Stampa), saranno affidate la conduzione degli interventi e le conclusioni finali dell’incontro. Da anni si occupa di studiare e raccontare le indagini antimafia in Piemonte e in Valle d’Aosta. Ha maturato una profonda esperienza circa la storia delle associazioni criminali nel Nord Italia e in Europa, le infiltrazioni della ‘ndrangheta in Piemonte e il traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Per permettere una maggior diffusione dell’evento, l’appuntamento verrà trasmesso in diretta sulle pagine Facebook ed Instagram di Antimafia Channel ed ELSA Torino. Estratti degli interventi verranno diffusi nei giorni seguenti sui rispettivi canali YouTube e Twitter.

Sicurezza a Torino, il bilancio della Questura

A Torino c’è più sicurezza percepita, grazie anche alla crescita dei servizi dei controllo del territorio. Il questore Francesco Messina, che all’ inizio aprile lascerà la città, ha tracciato un bilancio del suo operato da gennaio 2018 a marzo 2019. In totale gli arresti sono stati 2550, le identificazioni 120mila e le espulsioni 132. La produttività della Questura è aumentata. Ha detto Messina : “Per abbassare la paura bisogna  presidiare il territorio, senza militarizzarlo. Almeno venti volanti girano per la città, ogni giorno,  24 ore su 24, e i servizi straordinari del territorio sono stati 700, dei quali 58 hanno visto l’impiego di centinaia di uomini. Lascio una città diversa: abbiamo tracciato una strada e su questa mi auguro si insista.”
 
(foto archivio – il Torinese)
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I DATI DELLA QUESTURA
L’attività di controllo del territorio svolta dalla Polizia di Stato ha determinato, nell’ultimo periodo l’arresto di 114 persone (di cui 82 straniere) e la denuncia in stato di libertà di 285 persone (di cui straniere 122) Sono state identificate 5416 persone di cui 1806 straniere.
I cittadini stranieri espulsi sono 38.
Per ciò che concerne le misure di prevenzione personale, i provvedimenti adottati dal Questore sono stati 29, di cui 2 fogli di via obbligatorio, 5 avvisi orali e 22 ammonimenti, di cui 2 per stalking e 20 per violenza domestica.
Lo stupefacente sequestrato ammonta a oltre 38 kg.
Gli esercizi pubblici controllati sono 25 con la contestazione di sanzioni amministrative per oltre 71 mila euro e l’emissione di 2 provvedimenti di sospensione della licenza da parte del Questore .
 

Ecotassa: la battaglia dell'Associazione italiana dei rivenditori (Airvo)

“Il mercato dell’auto in Italia è in forte crisi. Proporremo un Piano quinquennale per dare respiro e incentivi ad Operatori e Famiglie” Tra le richieste, l’introduzione di uno standard nazionale per calcolare la vita residua dei veicoli usati attraverso l’algoritmo PDR realizzato dal Politecnico di Torino.

La recente normativa in materia di tutela ambientale, relativa all’Ecobonus e all’Ecotassa, si sta rivelando inefficace rispetto agli obiettivi che teoricamente si prefigge. Per Occuparsi davvero di ambiente è fondamentale predisporre incentivi per accelerare il rinnovo del parco auto a livello nazionale; istituire ulteriori “negativi contraccolpi” economici come l’ecotassa rischia di inibire ulteriormente un mercato già in forte crisi.
Questo è il grido d’allarme lanciato dall’AIRVO, l’Associazione italiana rivenditori veicoli d’occasione, presente al Senato della Repubblica per chiedere l’istituzione di un tavolo nazionale dedicato al comparto come soluzione alle attuali criticità, e base per la ripartenza economica.
“Dobbiamo correre immediatamente ai ripari – spiega Ercole Messina, presidente dell’Airvo – adoperandoci per invertire questa tendenza; e per questo proponiamo l’istituzione di un tavolo che dia impulso ad un Piano Industriale di sviluppo quinquennale. Il Governo deve farsi carico delle necessità e delle perplessità degli operatori del settore, e non barricarsi dietro silenzi Istituzionali che enfatizzano la ormai cronica assenza di interlocutori soprattutto nei confronti dei consumatori e dei cittadini i quali stanno subendo provvedimenti spesso inutili se non dannosi”.
«La linea politica in ambito automotive adottata dal nostro attuale Governo, sta provocando duri contraccolpi in Italia – commenta Salvatore Gravina, segretario generale Airvo -. Operatori e Famiglie ne stanno già pagando le conseguenze, subendo impassibili lo scenario di recessione che indubbiamente avrà riflessi anche in Europa».
La normativa “bonus malus” sta avendo un impatto molto negativo sul comparto.
“Sono necessarie iniziative a sostegno dell’usato aziendale non inquinante e anche km0 – aggiunge Salvatore Gravina, segretario generale Airvo – Lo scenario attuale sta già portando alla perdita di posti di lavoro e rappresenta un contraccolpo per le famiglie che non possono permettersi di acquistare un’auto nuova. Chiediamo al nostro Paese un Piano industriale quinquennale che coinvolga anche la categoria dei rivenditori e che si ponga come obiettivo di rinnovare il parco usato circolante, prevedendo bonus e incentivi anche per l’acquisto di veicoli usati a bassa emissione”.
Accanto alla normativa ambientale a mettere in difficoltà il comparto sono anche le leggi che riguardano la tutela del consumatore. L’art 129 del Codice italiano del Consumo ha infatti introdotto il concetto di “ragionevole aspettativa” nei confronti del veicolo acquistato, senza però definire un parametro in grado di oggettivare tale aspettativa. Un vuoto normativo che sta generando numerosi contenziosi.
“È stata richiesta la definizione di uno standard nazionale per calcolare la vita residua del veicolo, al fine di
prevenire i contenziosi – spiega Marco Perosino Senatore della Repubblica Italiana -. La questione non può essere affidata al giudizio soggettivo, serve un metodo scientifico per certificare le informazioni che vengono fornite nel contratto di compravendita a tutela di chi compra e di chi vende. Questo è stato reso possibile dal Politecnico di Torino.”
È stata ufficialmente presentata a livello nazionale la ricerca del Politecnico di Torino, coordinato dal prof. Maurizio Galetto, che su impulso di Mo.Vi, azienda italiana del settore, ha elaborato un innovativo algoritmo che consente di calcolare sulla base di parametri oggettivi la percentuale di vita residua di un veicolo usato.
“Il calcolo del PDR è funzione di diverse variabili, tra cui i Km percorsi, l’età del veicolo, e – in prospettiva – anche lo stile di guida e il carico da stress a cui è stato sottoposto – spiega il prof. Luca Mastrogiacomo del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino -. Già oggi questo algoritmo consente al venditore professionale di fornire al cliente informazioni oggettive circa lo stato della vettura usata oggetto della transazione. In prospettiva potrà poi essere integrato in applicazioni che, interfacciandosi con le vetture, forniscono in tempo reale all’utilizzatore informazioni circa lo stato di usura, componente per componente, consentendo di pianificare e ottimizzare la sua manutenzione”.
La ricerca e lo sviluppo del motore di calcolo PDR® e l’implementazione dell’algoritmo che lo alimenta, proseguirà anche nel prossimo biennio.

Fooding. Alimenta la solidarietà

Quattro mense popolari e quattro centri di raccolta e distribuzione dell’invenduto. Su questi si costruisce Fooding – Alimenta la solidarietà, progetto di Arci Torino, realizzato nell’ambito dei Progetti a Rilevanza Locale del 2018 della Regione Piemonte finanziati con fondi del Ministero del Lavoro e del piano Emergenza Freddo del Comune di Torino. E’ stato presentato questa mattina nel Comitato Arci Torino di via Verdi da Andrea Polacchi, presidente del Comitato Arci Torino, e Antonio De Prisco, Presidente dell’Associazione Italiana Persone Senza Fissa Dimora.

Cosa prevede?

Due nuovi centri di raccolta e distribuzione del cibo invenduto: uno in via Moretta 55bis (Quartiere San Paolo, Circoscrizione Tre, gestito dall’Associazione Diskolè: qui è attivo anche uno sportello di segretariato sociale) e uno negli spazi dell’Associazione Minollo-Spazio Alkadia (gestito dall’Associazione Minollo in via Foligno 14, per i quartieri Borgo Vittoria e Madonna di Campagna), nella Circoscrizione Cinque, pensando soprattutto all’invenduto del mercato di Borgo Vittoria e corso Cincinnato. Tutto il cibo raccolto sarà distribuito sullo stesso territorio.

Quattro mense popolari. Una Chieri (Reciproca Mensa gestita dalla Cooperativa Patchanka), una a Torino (“L’Isola che C’è” al Circolo Arci La Cricca), una a Moncalieri (Circolo Arci Dravelli) e una a Carmagnola (Mensa Popolare di Casa Frisco gestita da Karmadonna APS).

Le mense di Fooding non sono solo luoghi nei quali consumare un pasto caldo, ma spazi di socializzazione, punti di accesso ai servizi e ai diritti, luoghi di raccolta e distribuzione di cibo invenduto.

«Arci trae le sue origine dalle società di mutuo soccorso e in questo progetto ritrova la sua vocazione mutualistica» spiega Andrea Polacchi, presidente di Arci Torino. Si mettono al centro, e utilizzano, i circoli, spazi sociali di solidarietà e cooperazione. Il progetto, organizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana Persone Senza Dimora, vuole essere non solo uno strumento di lotta alla povertà, ma un’opportunità per queste persone di costruire reti, di non essere sole. Non assistenzialismo, insomma, ma l’occasione per entrare nei circoli, viverli, conoscere altre persone. Ma il progetto punta altresì a superare il pensiero comune di cibo-merce a favore di una visione del cibo come bene comune, contrastando il paradosso della scarsità nell’abbondanza.

«Con questo progetto rilanciamo la funzione sociale e solidale dell’Arci e dei circoli. Fooding, infatti, nasce dalla volontà di creare le condizioni perché le persone possano rialzarsi e ritornare autonome, motivo per cui abbiamo scelto fin da subito di collaborare con AISPD, una partnership che riteniamo caratterizzante del progetto – continua Polacchi – Le nostre mense popolari e i nostri spazi di prossimità non sono solo luoghi in cui chiunque, senza distinzione di provenienza o nazionalità, può consumare un pasto caldo e ritirare cibo invenduto. Sono occasioni di socializzazione, punti di accesso a servizi e percorsi formativi, spazi accoglienti e sicuri in cui trascorrere il tempo, riallacciare reti sociali e tracciare una prospettiva di fuoriuscita dalle difficoltà economiche e sociali, dalla solitudine in cui tante persone sono precipitate». Questo progetto è reso possibile anche grazie al contributo dei soci e volontari che donano ore e risorse per la realizzazione delle attività e a una rete di partner ampia che unisce soggetti diversi, interni ed esterni alla nostra associazione.

«Il progetto Fooding rappresenta un modello di progettualità costruito dal mondo del volontariato, per dare risposta ai nuovi bisogni emergenti e frammentati, che l’attuale struttura dei servizi sociali pubblici, non solo piemontese ma anche nazionale, non è in grado di intercettare – dichiara Augusto Ferrari, assessore alle Politiche Sociali, Famiglia e Casa della Regione Piemonte – Con il bando promosso dalla Regione Piemonte, che ha permesso l’erogazione di un contributo di 140 mila euro per Fooding, vogliamo incentivare il più possibile esperienze innovative di welfare di comunità».

Fooding – Alimenta la solidarietà, a tre mesi dall’inizio del progetto ha significato:

  • oltre 4000 pasti serviti gratuitamente

  • più di 150 utenti

  • quasi 100 volontari coinvolti

  • oltre 6000 kg di cibo raccolto

  • più di 40 nuclei famigliari aiutati

  • 18 consulenze e accompagnamenti nell’accesso ai diritti.

Fooding – Alimenta la solidarietà è un progetto di Arci Torino, in collaborazione con Circolo Arci Mario Dravelli, Circolo Arci La Cricca, Cooperativa Sociale Patchanka, Diskolè, Karmadonne A.P.S, Minollo, Associazione Italiana Persone Senza Dimora, Magazzino sul Po, VolTO. Il progetto è realizzato nell’ambito dei Progetti a Rilevanza Locale del 2018 della Regione Piemonte e del piano Emergenza Freddo del Comune di Torino e ha il patrocinio della Circoscrizione 1, 3 e 5 del Comune di Torino e del Comune di Moncalieri.