redazione il torinese

La nuova proposta dei ‘Salotti del Benessere’

Da martedì 2 aprile Arte e Moda di Cinzia Sassone,  viale Morozzo di San Michele 5 è teatro di un nuovo ‘Salotto del  Benessere, che si alterna alle iniziative dei ‘Salotti Letterari’. “Come era stato anticipato in occasione dell’avvio del nuovo concept –  spiega Cinzia Sassone, anima dell’iniziativa – oltre ai corsi, lo spazio polifunzionale viene messo a disposizione per ospitare altre esperienze   artistiche e letterarie. Abbiamo iniziato con i Salotti del benessere e  proseguiamo con i Salotti letterari a cui faremo seguire Salotti d’Arte e creativi. “Si tratta di quattro appuntamenti, il 2 16 e 30 aprile ed il 14 maggio, a  partire dalle ore 17, a Casale Monferrato, in viale Morozzo di San  Michele 5, nella sede di Arte e Moda Casale Monferrato dedicati alla  ‘Magia e scienza degli oli essenziali’, percorso teorico/pratico in  collaborazione con Gianni Scapin e Sarah Zaramella. Questo percorso è stato creato per coloro che desiderano avvicinarsi o  vogliono approfondire le tematiche degli oli essenziali. Gianni Scapin naturopata da oltre 30 anni, è stato docente in diverse scuole  di naturopatia, dove ha insegnato l’uso degli oli essenziali e degli oleoliti nella pratica della gestione del benessere psico-fisico e nel massaggio.
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Per informazioni e contatti : tel 0142590395
Facebook: arteemoda Casale Monferrato
mailarteemoda.casalemonferrato@gmail.com

TV: “DALLA PARTE DEGLI ANIMALI” UNA STAGIONE DI SUCCESSO E ORA UNA PAUSA PER PAR CONDICIO

E’ tempo di bilanci per “Dalla parte degli animali”, la trasmissione di successo ideata e condotta dall’on. Michela Vittoria Brambilla, che ha dominato la domenica di Rete 4, proponendo in adozione cani, gatti ed altri animali e che, dopo le 16 puntate di questa terza edizione, la par condicio ferma per qualche settimana. L’approssimarsi delle elezioni europee, infatti, non consente di mantenere stabilmente in video l’ex ministro forzista senza che la presenza venga conteggiata come spazio tv di Forza Italia

Il bilancio del programma è ottimo: lo share è andato in costante crescita, puntata dopo puntata, al punto da diventare quasi sempre il più elevato di tutta la domenica di Rete4 (compresa la programmazione serale) e da totalizzare una media di 2 milioni di contatti alla settimana comprensivi delle repliche. La trasmissione è piaciuta più alle donne ma ha attratto anche gli uomini, ha coinvolto moltissimo gli over 65 ma anche i giovani e nel complesso ha interessato sostanzialmente nella stessa misura gli spettatori di tutte le aree geografiche: nord, centro, sud e isole.

Alla base di “Dalla parte degli animali” c’è un’intuizione semplice, diventata format vincente: avvalersi di un mezzo di comunicazione come la televisione, che arriva in tutte le case, per promuovere le adozioni, contrastare il randagismo e a diffondere la cultura del possesso responsabile. I veri protagonisti della trasmissione sono i trovatelli dei rifugi, che grazie al tubo catodico hanno una significativa chance di trovare il calore di una famiglia. Decine e decine le adozioni già andare in porto, molti altri i contatti in corso con buone prospettive. “Per quanto possa essere confortevole e ben organizzato, per quanto attenti e premurosi siano i volontari che si occupano degli animali, un canile o un gattile dovrebbero sempre essere considerati come sistemazioni provvisorie”, sottolinea l’on. Brambilla. “Un cane, un gatto e tutti gli altri animali devono avere una casa. Perciò ho sempre detto e ripeto che ogni trovatello in ogni rifugio d’Italia merita tutto l’amore possibile. Ringrazio uno per uno i nostri affezionati telespettatori, non soltanto per averci dato la palma di trasmissione regina di ascolti, ma per aver generosamente deciso di aprire agli animali abbandonati le porte della propria abitazione e del proprio cuore. Un investimento d’affetto – conclude l’ex ministro – che darà moltissimi frutti”.
Passate le settimane elettorali, “Dalla parte degli animali” potrà riprendere. “Ne sono molto lieta – assicura l’on. Brambilla – anche perché il programma è portatore di valori importanti, come l’amore e il rispetto per gli animali ed i loro diritti, la solidarietà, la responsabilità”.
“Dalla parte degli animali” è un programma Videonews, a cura di Carlo Gorla e Lucia Bucolo, con la regia di Lorenzo Annunziata.

L'isola del Libro. Speciale Joël Dicker

Adesso che “La verità sul caso Harry Quebert” di Joël Dicker è diventato anche una serie tv su Sky Atlantic, interpretata dal fascinoso ed enigmatico Patrick Dempsey (già protagonista del medical drama di successo “Grey’s Anatomy”), ecco l’occasione giusta per rileggere oppure leggere per la prima volta e scoprire anche gli altri romanzi del giovane scrittore svizzero, nato a Ginevra nel 1985. Sguardo limpido e viso da ragazzino, Dicker è un autore geniale, abilissimo e prolifico di cui vorremmo leggere un libro al mese. Il suo best seller, che ha venduto solo in Italia 800.000 copie, ora con la regia di Jean Jacques Annaud promette di bissare il successo anche sullo schermo. Dempsey interpreta Harry Quebert, lo scrittore tormentato dai fantasmi di un passato mai chiarito e risolto, che torna prepotentemente a galla e gli stravolge la vita.
 
 
“La verità sul caso Harry Quebert”
 
La storia è avvincente, appassionante e scritta in modo magistrale. Ecco la trama. Harry Quebert è uno stimato professore universitario di 67 anni, stella del firmamento letterario e dell’intellighenzia americana, grazie al successo mondiale del suo capolavoro “Le origini del male”. Nel 2008 vive in una magnifica villa sull’oceano, Goose Cove, poco fuori la cittadina di Aurora nel New Hampshire, sulla Route in direzione del Maine. E’ qui che lo raggiunge il suo ex allievo, il giovane scrittore Marcus Goldman, che dopo un primo romanzo che l’ha rimbalzato nell’Olimpo dei ricchi e famosi, ora è in preda al classico blocco dello scrittore e si rifugia dal suo mentore sperando di trovare ispirazione. La trama si fa incalzante quando proprio nella proprietà di Quebert viene ritrovato sepolto il corpo di una giovane donna. E’ quello di Nola Kellergan, 15enne con la quale Quebert (all’epoca 34enne) aveva avuto una relazione nell’estate del 1975, scomparsa 33 anni prima in circostanze misteriose. Accanto al suo cadavere viene rinvenuto anche il manoscritto del famoso romanzo del professore, che poco dopo la sparizione della fanciulla, l’aveva pubblicato conquistando successo e fama. Ed è proprio su di lui che cadono i sospetti: viene arrestato, indagato per omicidio e occultamento di cadavere, rischia l’iniezione letale. In un attimo perde tutto e un macigno schiaccia la sua intera vita. Allora chiede aiuto a Marcus che si precipita nel bel mezzo di questa bufera e non sta certo con le mani in mano. Vuole scagionare il suo amico e parte con le sue indagini, prova a ricostruire la dinamica dei fatti, si trova a fare cose di cui si pentirà e finirà per interrogarsi sulla vera natura dell’uomo che gli ha cambiato la vita. Di più non anticipo..ma preparatevi a fulminanti colpi di scena e a scoprire che nulla è mai come sembra…
 
 
“Gli ultimi giorni dei nostri padri” – Bompiani – euro 20,00
 
In realtà è questo il romanzo di esordio di Joël Dicker, che nel 2010 ha ottenuto il Prix des écrivains genevois. Possiamo vederlo in parte come un romanzo storico perché fa luce su alcuni retroscena poco conosciuti della storia europea. Racconta del SOE, Special Operations Executive, ovvero una squadra dei servizi segreti inglesi che durante la Seconda Guerra Mondiale lavorò nell’ombra, incaricata di azioni di sabotaggio ed intelligence tra le linee nemiche. Fu voluta dal primo ministro britannico Winston Churchill ed era formata da persone insospettabili, giovani brillanti e gente comune. Siamo nel 1940 e il giovane Paul Emile lascia Parigi per Londra sperando di unirsi alla resistenza. Viene reclutato nel SOE, insieme a tanti altri: sono tutti sottoposti a un duro addestramento e poi rimandati nella Francia occupata dai tedeschi per raccogliere più informazioni possibili. Con Paul Emile (soprannominato Pal) ci sono altri suoi connazionali valorosi; diventeranno i suoi amici, mentre l’unica donna del gruppo, Laura, sarà la sua fidanzata. Hanno un grande ideale comune e rischiano la pelle, perché rispediti in Francia scopriranno che il controspionaggio tedesco è già in stato di allerta….
 
 
 
“Il libro dei Baltimore”   -La Nave di Teseo” – euro 22,00
 
Il romanzo è del 2015, ma in Italia è uscito l’anno dopo. Ed è una splendida saga familiare. Ritroviamo come protagonista lo scrittore Marcus Goldman de “La verità sul caso Harry Quebert” che qui racconta invece la storia della famiglia Goldman di Baltimore. Prima di un drammatico   evento, che Marcus definisce “La Tragedia”, erano due i rami della famiglia. I Goldman di Baltimore, ricchissimi, abitavano in un quartier di lusso e sembravano la famiglia ideale: lo zio Saul avvocato di grido, la zia Anita donna affascinante e valido   medico, e i due cugini, Hillel molto intelligente, Woody promessa del football. D’altro canto e in condizioni economiche molto più modeste, appartenenti alla classe media e in un piccolo appartamento, ci sono i Goldman di Montclair, di cui fa parte Marcus che guarda con ammirazione e invidia i Baltimore. I tre giovani cugini avevano formato la Gang Goldman e stretto un patto: nessuno di loro avrebbe dovuto fare avance alla ragazza di cui erano innamorati, Alexandra, ovvero il loro amore proibito. Poi una tragedia misteriosa e Marcus che cerca di ricostruire gli eventi….
 
 
“La tigre” -Bompiani   – euro 7,50
 
Questa è una piccola chicca di 56 pagine da leggere tutta d’un fiato, scritta da Dicker appena ventenne nel 2005, pubblicata in Italia da Bompiani nel 2016. E’un breve ma intenso racconto ambientato nella Russia nel 1903, sotto il regno dello zar Nicola II. San Pietroburgo è allarmata dalla notizia di una tigre che scorrazza seminando morte al suo passaggio. Lo zar mette una taglia e promette una ricompensa a chi riuscirà a fermare il felino. A raccogliere la sfida è il giovane squattrinato Ivan……
 
 
 
 
“La scomparsa di Stephanie Mailer” -La Nave di Teseo – euro 22,00
 
Ecco un’altra storia ad alto tasso di adrenalina e suspense, che Dicker scandisce su più piani temporali, ambientata nella cittadina balneare di Orphea, negli Hamptons. Qui nel 1994, mentre sta per andare in scena il primo festival locale teatrale, vengono uccisi nella loro casa il sindaco, la moglie e il figlio. Lì vicino viene trovato anche il cadavere della giovane Meghan, freddata mentre faceva jogging: forse uccisa perché incappata nell’assassino che ha pensato bene di non lasciare testimoni. Le indagini vengono svolte dai due ambiziosi agenti, Jesse Rosenberg e Derek Scott, che chiudono il caso incriminando Ted Tennenbaum, un ristoratore del luogo. Poi si balza al 2014 quando Rosenberg, diventato capitano di polizia, ora prossimo alla pensione, viene avvicinato dalla giornalista Stephanie Mailer che lo incalza sostenendo che all’epoca era stato accusato un innocente…di più non potrà dire perché poco dopo scompare. Che cosa aveva scoperto e che fine ha fatto? E’ quello che cercheranno di scoprire Jesse e Derek, affiancati dalla collega Anna Kanner. Riapertura della vecchia indagine e nuovo mistero che vi inchioderà fino all’ultima riga. As usual… quando si parla dei libri di un asso come Joël Dicker.
 
 

Il Salone del Libro in viaggio tra Torino e Genova

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Il Salone Internazionale del Libro parte per il Grand Tour, percorso che si snoda tra librerie e istituzioni culturali torinesi e della Città Metropolitana, con una tappa anche a Genova, e che vede protagonisti il direttore editoriale Nicola Lagioia e Marco Pautasso, con un ospite a sorpresa, diverso ogni volta.

Un viaggio per presentare temi e novità della manifestazione di maggio, tra anticipazioni, progetti e protagonisti. Un’attenzione particolare è rivolta alla lingua spagnola, che unisce popoli e paesi, ospite della 32° edizione, e alla letteratura espressa da questo idioma. 

Promosso dal Salone Internazionale del Libro di Torino e dalla Fondazione Circolo dei lettori, il Grand Tour è frutto della virtuosa collaborazione tra i tanti soggetti che operano in sinergia per promuovere il libro e la lettura. Sono COLTI – Consorzio dei Librai Torinesi Indipendenti, le Biblioteche Civiche Torinesi, lo SBAM – Sistema Bibliotecario dell’Area Metropolitana di Torino e l’Associazione Abbonamento Musei Piemonte.

Ecco il calendario.

Nicola Lagioia e Marco Pautasso:

  • 2 aprile, ore 18.30, con Monica Rita Bedana – Escuela de Lengua Española de Universidad de Salamanca (via Garibaldi 18/4, Torino)
  • 8 aprile, ore 18.30, con Vittoria Martinetto – Libreria Il Ponte sulla Dora (Via Pisa, 46, Torino)
  • 10 aprile, ore 18.30, con Bruno Arpaia – Libreria Luna’s Torta (via belfiore, 50, To)
  • 11 aprile, ore 18.30, con Eros Miari e Maria Giulia Brizio – Libreria dei ragazzi (via Stampatori, 21, Torino)
  • 17 aprile, ore 18.30 – Biblioteca civica multimediale Archimede (Piazza Campidoglio, 50, Settimo Torinese)
  • 26 aprile, ore 11.30, con Maurizia Rebola – Palazzo Tursi (via Garibaldi, 9, Genova)
  • 29 aprile, ore 18.30, con Ernesto Franco – Salone d’Onore dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino
  • 30 aprile, ore 18.30, con Iole Scamuzzi, Guillermo José Carrascón e Consolata Pangallo – Libreria Angolo Manzoni (via Cernaia, 36/d, Torino)

Tutti gli incontri sono a ingresso libero e gratuito.

(foto: il Torinese)

Svolta nel giallo dei Murazzi: “Ho ucciso io Stefano Leo”

AGGIORNAMENTO Said Machaouat, cittadino italiano di origini marocchine, nato nel 1992 ha confessato e ha fatto trovare l’arma del delitto, un coltello, in una cabina elettrica di piazza d’armi. Gli inquirenti stanno facendo tutte le verifiche, ma pare proprio che il colpevole sia lui. Aveva perso il lavoro, la compagna non gli avrebbe fatto più vedere i figli e passava la notte nei dormitori. Durante l’interrogatorio ha detto: “L’ho ucciso perché ho visto che era felice, non lo sopportavo”. La vittima sarebbe stata scelta a caso.
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A poche ore dalla marcia in ricordo del giovane ucciso a coltellate ai Murazzi, una clamorosa svolta nelle indagini sull’omicidio di Stefano Leo, il giovane assassinato lo scorso 23 febbraio vicino al Po. In queste ore si starebbe procedendo al fermo di un ragazzo indiziato di delitto: è un 27enne italiano di origini marocchine con alcuni precedenti penali. I carabinieri avrebbero trovato riscontri dalle confessioni dell’uomo che  si è presentato spontaneamente in Questura. Trasferito al comando dei carabinieri  è stato interrogato alla presenza di un legale.

Torino, a Porta Nuova il Treno Verde

L’amministrazione comunale firma il Manifesto per una mobilità a zero emissioni

É arrivato alla stazione Porta Nuova di Torino il Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, campagna realizzata con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare. Il convoglio ambientalista sarà in sosta alla stazione del capoluogo piemontese fino al prossimo 1 aprile.

Un viaggio lungo i binari della Penisola per raccontare la mobilità sostenibile, ridurre l’inquinamento (secondo il principio europeo “chi inquina paga”), puntare sull’intermodalità e sull’elettrico, a partire dai trasporti pubblici e dalla sharing mobility, con l’obiettivo di dar voce ai tanti protagonisti (aziende, start up, istituzioni, associazioni e territori), esempi di buone pratiche nella mobilità sostenibile che percorrono già questa strada.

Sabato è stata inaugurata ufficialmente la tappa torinese, alla presenza di Alberto Unia, Assessore all’Ambiente del Comune di Torino, Federico Mensio, Presidente della Commissione Ambiente di Torino,Fabio Dovana, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Davide Sabbadin, Portavoce del Treno Verde, Marco Della Monica, direttore regionale di Trenitalia, Cristian Aimaro di Amiat Torino,Domenico Rinaldini di Ricrea, Giovanni Mura e Alberto Scagliola di Enel X e Carlo Mannu di Bosch.

Sul Treno Verde, autorità, cittadini, aziende e start up stanno firmando il Manifesto per una mobilità a zero emissioni, dieci impegni per cambiare volto alle aree urbane e dare avvio a questa rivoluzione, a partire dall’adozione in ogni città di ambiziosi Piani urbani di mobilità sostenibile (Pums): spostarsi con il mezzo di trasporto più utile e senza inquinare; promuovere viaggi a piedi; riconquistare zone da togliere alle auto, per ridisegnare lo spazio come bene comune, puntando innanzitutto sulla sicurezza; muoversi con più mezzi e con la sharing mobility per una mobilità socialmente sostenibile e con zero inquinamento.

È accaduto anche  a bordo della quarta carrozza dove, su proposta di Legambiente, l’assessore all’Ambiente della Città di Torino, Alberto Unia, ha firmato il Manifesto: “Siamo molto contenti che anche un esponente dell’amministrazione comunale abbia firmato – ha affermato il portavoce del Treno VerdeDavide Sabbadin – questa è l’undicesima regione nella quale le istituzioni hanno abbracciato il nostro documento, che delinea una nuova mobilità sostenibile e possibile. Per noi è un primo passo simbolico verso l’Italia che cambia”. In città la mobilità a “zero emissioni” – ossia gli spostamenti a piedi, in bicicletta o e-bike, con i mezzi pubblici a trazione elettrica, compresi i treni urbani – rappresenta già oggi il 40% degli spostamenti cittadini. Non è poco. La mobilità sostenibile a Torino, dunque, ha una buona base di partenza per l’obiettivo “emissioni zero” entro il 2030, così come Legambiente chiede all’amministrazione.

L’arrivo del Treno Verde in Piemonte rappresenta anche l’occasione per un confronto sul nuovo Piano Aria, recentemente approvato dalla giunta regionale: “Attendevamo questo provvedimento da almeno quattro anni – ha dichiarato il presidente di Legambiente Piemonte e Val d’Aosta, Fabio Dovana – ci aspettavamo un documento un po’ più ambizioso, in grado di vincere la sfida contro l’inquinamento atmosferico. Il piano è comunque uno strumento imprescindibile, che dev’essere poi calato nelle varie realtà. Per questo, adesso tocca ai sindaci fare di più”.

Torino è una delle città italiane per le quali la Commissione Europea ha deciso, tre settimane fa, il deferimento alla Corte di Giustizia UE per il mancato rispetto della Direttiva sulla qualità dell’aria, in particolare per quanto riguarda i limiti massimi consentiti per il biossido di azoto.

La qualità dell’aria del capoluogo piemontese, che sarà approfondita con la presentazione dei dati sul monitoraggio del Treno Verde a Muoviamoci Bene, il secondo Forum per la Mobilità Nuova in Piemonte in programma lunedì 1 aprile, è un elemento fondamentale da valutare nel provvedimento di revisione dellaZona a traffico limitato (Ztl), attualmente al vaglio dell’amministrazione comunale: “Il provvedimento in corso di scrittura va nella giusta direzione – ha evidenziato Federico Vozza, vicepresidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – ma vogliamo stimolare l’amministrazione ad essere più coraggiosa, per non rischiare che la revisione non produca gli effetti sperati, e non venga compresa dalla popolazione. In altre città, come a Milano, l’Area C ha effetti positivi in termini di qualità dell’aria e di congestionamento del traffico”.

Morte sulle strade: vittime una diciottenne e un ventenne

DALLA PUGLIA 
Due giovani sono morti e un terzo ragazzo è rimasto gravemente ferito in un incidente stradale la scorsa notte nei pressi di Bitonto. Per cause da accertare, il giovane alla guida di una Fiat Punto Evo ha perso il controllo  sfondando il guard rail in una curva. L’auto è poi finita in una scarpata ribaltandosi. Hanno perso la vita un ragazzo poco più che ventenne e una diciottenne. Un terzo giovane è stato soccorso da un’ambulanza del 118 e trasferito al Policlinico in gravi condizioni. A dare l’allarme una coppia di amici che viaggiava su un’altra auto.

Anarchici: uova di vernice e maschere antigas tra il materiale sequestrato

C’è un poco di tutto tra il materiale sequestrato sabato 30 marzo dalle forze dell’ordine in occasione della manifestazione anarchica internazionale a Torino

La polizia di Stato, ed in questore Francesco Messina nel tirare le somme dell’azione di prevenzione (di cui abbiamo già riportato a parte) ha anche reso noto il materiale che è stato sequestrato e, tra questo, c’è davvero di tutto:
Nr.222 torce a fuoco da segnalazione
Nr.15 fumogeni piccoli
Nr.5 fumogeni grandi
Nr.10 bottiglie da 50 cl piene di benzina
Nr.143 maschere antigas
Nr.89 filtri per maschera antigas
Nr.32 occhiali a tenuta stagna
Nr.120 paia di guanti
Nr.11 parastinchi
Nr. 86 caschi
Nr. 23 giubbotti di colore nero
Nr. 17 pantaloni di colore nero
Nr.43 barattoli vernice spray
Nr.10 martelli
Nr.3 forbici da elettricista
Nr.1 cesoia allungabile
Nr.1 piede di porco
Nr.1 martello rompi vetro
Nr.12 palle in acciaio
Nr. 1 chiave a cricchetto
Nr. 1 cacciavite
Nr.8 confezioni da 30 uova piene di vernice (tot. 240)
Nr.22 uova piene di vernice ricoperte da cera
Nr. 6 pannelli in plexiglass collegati tra loro e muniti di maniglie, al cui esterno era stato affisso una striscione recante la seguente scritta “PER UN MONDO SENZA FRONTIERE NE’ AUTORITARISMI – NI PATRIE NI PATRON – NI SALVINI NI MACRON – ALL COPS ARE BORDERS – REBELLION AND SABOTAGE”
Nr. 1 striscione recante la seguente scritta “ MALP – MORTE ALLA POLIZIA – CONTRO TUTTE LE AUTORITA’.

Il Tor.


 
 

Verona, gli opposti estremismi e la Dc

Sin da ragazzo, dai corsi di formazione alla politica guidati dai “maestri” della sinistra Dc e da autentici cattolici democratici e popolari – nel mio caso da Carlo Donat-Cattin a Sandro Fontana, da Guido Bodrato a Luigi Granelli – ho imparato sostanzialmente 2 cose, tra le molte che si potrebbero citare quando si parlava di fede e politica e del rapporto tra i cattolici e la politica. Innanzitutto la fede, quando diventa un fatto pubblico, non può mai trasformarsi in un randello da scagliare contro l’avversario. Perché altrimenti si corre il rischio, peraltro concreto, che proprio la fede diventa intolleranza, fondamentalismo e integralismo. In secondo luogo la fede di una persona o di un gruppo di persone che si riconoscono in un movimento politico o partitico, non può mai essere strumentalizzata e piegata per un fine di mero consenso elettorale. Se in un passato lontano, o meno lontano, è stata utilizzata per questo fine non è una buona ragione per consolidare quella deriva e quella degenerazione. Ora, per fermarsi al convegno di Verona sulla famiglia al centro di violente e sgangherate polemiche, noi abbiamo assistito non solo a quei due rischi che denunciavo all’inizio ma anche alla riproposizione, attorno ad un tema etico, religioso, culturale e politico così delicato e così complesso, del ritorno degli “opposti estremismi”. Opposti estremismi che è stato talmente semplice verificare e toccare con mano al punto che erano anni, se non decenni, che non assistevamo più a queste contrapposizioni frontali e persin violente, appunto. Un cliché che, purtroppo, ha accompagnato lo sviluppo e la crescita della stessa democrazia nel nostro paese dove una destra clericale e integralista si contrapponeva spesso ad una sinistra laicista, libertaria con profonde venature anticattoliche e senza esclusione di colpi. Una delegittimazione reciproca dove il tutto veniva sacrificato sull’altare di una incomunicabilità preconcetta e pregiudiziale. Però, e qui c’è la profonda differenza tra ieri e oggi, si registra purtroppo l’assenza – e lo dico senza alcuna tentazione nostalgica – di un movimento/partito capace di declinare sino in fondo la laicità dell’azione politica, di manifestare pubblicamente la propria ispirazione cristiana senza derive clericali o confessionali, e Infine di saper dispiegare un progetto politico senza alcuna ipoteca integralistica. Insomma, manca un partito come la Democrazia Cristiana, o il più striminzito Partito Popolare di Martinazzoli capaci di battere gli “opposti estremismi” attraverso la politica, la laicità dell’azione politica, la cultura della mediazione, il riconoscimento del pluralismo e la predisposizione a comprendere le ragioni dell’avversario senza puntare al solo annientamento del “nemico”. La scomparsa di questi elementi discriminanti per una vera cultura democratica segnano anche il ritorno della destra contrapposta alla sinistra, degli integralisti contrapposti ai laicisti e della fretta a demolire e a distruggere gli avversari piuttosto che privilegiare il confronto e il dialogo. Ora, è inutile rimpiangere un passato che non ritorna più. Semmai, e al contrario, la responsabilità di questa regressione democratica e di questa caduta della qualità della democrazia italiana, è solo ed esclusivamente di quei cattolici democratici popolari – cioè di chi è stato educato con quella cultura e con quello stile – che hanno sistematicamente abdicato alla propria “mission” e anche al proprio dovere di democratici e di cristiani. Anche dal convegno di Verona e dalle roventi polemiche che l’hanno accompagnato, dunque, arriva un messaggio preciso e quasi perentorio. Forse è giunto il momento di ripartire davvero. A livello politico con la riscoperta e la riproposizione di una “politica di centro” e di una “cultura di centro”; a livello culturale con la riattualizzazione del pensiero cattolico democratico e popolare e a livello personale con il recupero di uno “stile” che ha caratterizzato il comportamento e il modo d’essere dei grandi statisti e leader democristiani quando si affrontavano temi delicati e difficili come quelli che in questi giorni sono stati al centro di mille polemiche e di radicali contrapposizioni.
Giorgio Merlo

Elisa e il sax di Colin Stetson

Gli appuntamenti musicali della settimana

Lunedì. Al Jazz Club è di scena il vocalist Samuele Spallitta. Al Milk suona il trio di Antonello Salis.
Martedì. Al Jazz Club si esibiscono i Kasmata, mentre al Blah Blah sono di scena i Lay.
Mercoledì. Allo Splendor di Aosta il duo cubano Sosa-Caniiizares.
Giovedì. Al Circolo della Musica di Rivoli suona il sassofonista americano Colin Stetson con Paolo Spaccamonti. All’OffTopic si esibisce il quartetto Cara Calma. Al Jazz Club suona il trio di Sergio Di Gennaro. All’Hiroshima Mon Amour è di scena Edda. Al cine-teatro Gobetti di San Mauro si esibisce la cantante Elis Prodon accompagnata dal pianistaFabio Gorlier.
Venerdì. Al Jazz Club si esibisce il quartetto Women in Swing. Al Folk Club suona il chitarrista Francesco Piu. Al Sociale di Valenza è di scena il trio di Andrea Pozza con ospite il sassofonista Harry Allen. Al Magazzino di Gilgamesh si esibisce il cantante inglese Jason McNiff.
Sabato. Al Jazz Club sono di scena i Nolamee. All’Auditorium del Lingotto arriva Elisa ( in replica domenica e martedì). Al Blah Blah sono di scena i Destroy All Gondolas. Allo Ziggy si esibiscono i Von Neumann.
Domenica. Sempre allo Ziggy sono di scena gli Sherpa. All’Hiroshima Mon Amour suona il Canzoniere Grecanico Salentino.
 

Pier Luigi Fuggetta