redazione il torinese

2016 l’anno che verrà: vinceranno gli economisti, i liberi pensatori o gli astrologi ?

fuochi stellaferrareseL’angolo del Private Banker /

di Fabio Ferrarese

 

Perché siamo incapaci di prevedere cosa succederà in futuro? In primis dobbiamo prendere consapevolezza che in un mondo fatto di incertezze è inevitabile commettere errori quando si formulano previsioni. In secondo luogo, si deve pensare che ci sono altri elementi che condizionano il risultato finale

 

Cosa succederà all’economia mondiale nel 2016? I tassi d’interesse verranno mantenuti su livelli eccezionalmente bassi ed è possibile che vengano introdotte ulteriori misure di stimolo. Nelle banche centrali, infatti, è ormai insito il pensiero che il pericolo di fare troppo poco sia peggiore del danno che si potrebbe attuare nel fare troppo. In questo contesto occorrerà prestare molta attenzione ad uno dei rischi più difficili da valutare in ambito finanziario: quello valutario, con possibili tensioni nel corso dell’anno che verrà. Infine, molto probabilmente, dopo i tristi fatti di Parigi, assisteremo a una revisione della storia recente, sia da un punto di vista sociale, sia economico.

 

Riconoscere un problema, dunque, è il primo passo per risolverlo. Quali sono allora le supposizioni che questa consapevolezza ci consente di fare per il 2016? Non seguire le previsioni, ma cambiare il proprio modo di approcciare gli investimenti. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ci ricorda che esistiamo contro ogni probabilità e pertanto dobbiamo guardare al futuro con positività. Dobbiamo fare lo sforzo di correggere le distorsioni del nostro comune modo di pensare, o quanto meno provarci. Prendere in considerazione non soltanto le previsioni in sé e per sé, ma anche il corollario di rischi annessi.

 

Evitate dunque l’eccesso di fiducia che avete nelle vostre capacità previsionali, non minimizzate però la probabilità di alcuni eventi ed evitate di seguire il “gregge”. Warren Buffet, uno degli uomini più ricchi al mondo, non investì nelle aziende della bolla dot.com perché non era in grado di capirne il modello di business e di conseguenza di valutarle. Fu aspramente criticato dalla stampa e da molti operatori del settore, ma il tempo gli ha poi dato ragione.

 

All’inizio del 2015 gli economisti hanno formulato le loro previsioni per l’anno che si sta concludendo. A quasi dodici mesi di distanza le stime riguardanti la crescita globale sono state riviste al ribasso ed il tasso di inflazione nelle economie avanzate risulta essere a livelli inferiori rispetto a quanto previsto.

 

A memoria non si ricorda che qualche economista il primo di gennaio del 2015 avesse preventivato un possibile ulteriore calo delle materie prime o l’aumento spropositato dei flussi migratori verso l’Europa: due temi che hanno impattato in modo significativo sull’anno che volge al termine.

 

Recentemente molti liberi pensatori hanno evidenziato come i pronostici degli economisti vengano ormai percepiti da molti alla stessa stregua delle previsioni messe in atto da astrologi o meteorologi. Senza voler assolutamente assimilare le tre categorie dobbiamo però tenere ben presente il monito lanciato dal FMI, il quale ha fatto notare che gli economisti, nonostante pratichino una scienza inesatta, tendono a essere eccessivamente ottimisti riguardo al futuro, tanto da aver sovrastimato in modo sistematico i tassi di crescita per tutto il periodo 1990-2007.

 

Perché siamo incapaci di prevedere cosa succederà in futuro? In primis dobbiamo prendere consapevolezza che in un mondo fatto di incertezze è inevitabile commettere errori quando si formulano previsioni. In secondo luogo, si deve pensare che ci sono altri elementi che condizionano il risultato finale: non considerare alcune variabili o anche solo il pesarle in maniera non corretta, quando si costruisce un modello previsionale, potrebbe portare a nuovi colpi di scena in ambito economico-finanziario che sono ben descritti da Nassim Nicholas Taleb nel suo libro il cigno nero.

 

Per curiosità ed approfondimenti potete scrivere a fabio.ferrarese @yahoo.it

La Cavallerizza presto tornerà alla città

cavallerizzamole cavallerizzacav moleL’obiettivo è la sua riqualificazione ed il recupero funzionale

 

L’ex maneggio alfieriano della Cavallerizza Reale presto sarà della Città di Torino. Lo ha deciso il consiglio comunale, ad amplissima maggioranza, impegnando un milione di euro, oltre ad Iva per l’acquisto dalla società Cartolarizzazione Città di Torino. L’obiettivo è la sua riqualificazione ed il recupero funzionale. Con un intervento, che è stato definito appassionato, l’assessore Gianguido Passoni ha evidenziato che “la delibera permette alla città di acquistare il maneggtio alfieriano da destinarsi ad attività culturali, che già l’amministrazione mise in atto nel 2005. L’attività arriverà a compimento ad inizio 2016”. Il Comune di Torino sin dal 1997 aveva organizzato attività culturali alla Cavallerizza, con la Biennale dei Giovani artisti de’Europa e del Mediterraneo. Non sono previste residenza ma attività di servizio ad una sala per teatro e spettacoli che rispettino il recupero architettonico del bene, sotto la vigilanza della Soprintenedenza. Per quasi il 90% la Cavallerizza sarà finalmente attraversabile dalla cittadinanza, per raggiungere il teatro, i Giardini Reali, il Polo reale o l’aula magna del Rettorato. L’intervento di Passoni ha convinto tutte le forze politiche ad eccezione di due consiglieri di Sel che si sono astenuti.

 

(Foto: il Torinese)

 

Massimo Iaretti

Gli appuntamenti nei quartieri fino al 28 dicembre

europa torino castellocarabinieri torinoA cura dell’Ufficio stampa della Città di Torino 

 

MARTEDI 22 DICEMBRE

 

CIRC 1 – In via Bertolotti  10 fino a venerdì 8 gennaio 2016 la Circoscrizione organizza “UN GIOCATTOLO A TUTTI“, raccolta di giocattoli nuovi o usati che saranno poi donati a bambini meno fortunati. Orari: dal lunedì al giovedì dalle ore 9 alle ore 16.30 Venerdì dalle ore 9 alle ore 14.00. Info: 011 011 35126

CIRC 3  –  Le vetrine dei negozi di Pozzo Strada si vestono di autore con l’iniziativa “vetriARTE”. I cittadini, fino al 23 dicembre, possono esprimere la loro preferenza sulla vetrina più natalizia.   http://www.ilcielocapovolto.info

CIRC 3 – Fino al 6 gennaio 2016 nei negozi di via Monginevro è possibile adottare una Pigotta, bambolina in pezza realizzata a mano dalle volontarie Unicef per contribuire ad azzerare la mortalità infantile, all’interno del  Progetto “Adotta una Pigotta”.

CIRC 5  – fino al 5 gennaio nella Tana dei Babi di corso Grosseto 115,  in occasione dei 15 anni di attività il Centro di Documentazione Storica della Circoscrizione 5, sarà visibile la mostra «Quel lontano lembo di terreno tra Madonna di Campagna e Borgo Vittoria» La zona nord di Borgo Vittoria dal 1930 al 1980.  Orario di visita 16.00-22.00 chiusura 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2015 e 1 gennaio 2016

CIRC 5 – Alle ore 21 nel Teatro Murialdo di Piazza Chiesa della Salute si svolgerà lo spettacolo Un dono dal Borgo, a cura degli allievi dell’Accademia dello Spettacolo e MurialdoFor.

CIRC 5 – Fino al 23 dicembre in Piazza Chiesa della Salute dalle ore 9 alle ore 20 saranno aperti i Mercatini di Natale, in collaborazione con le Associazioni “Via Chiesa della Salute e Quadrilatero V”.

CIRC 5 Fino al 29 dicembre rimarranno esposte le opere della mostra concorso “Nature 2015 – Amici a quattro zampe” nella sala Urp  del Centro Civico  di via Stradella 186   con orari dalle 8,00 alle 19,30 dal lunedi al giovedi e dalle 8.00 alle 17.30 il venerdì. 

 

CIRC 6  – Alle ore 21 nel Teatro Marchesa di corso Vercelli 121,  nell’ambito di “BarrieraDanza” andrà in scena “La bella addormentata nel bosco“- musical a cura della Compagnia di Danza L’Araba Fenice Biglietti: intero 7 euro, ridotto 5 (bambini fino ai 12 anni)

 

MERCOLDI 23 DICEMBRE

CIRC 5  –   Nel Centro Principessa Isabella, di via Verolengo 212,  si terrà alle ore 17.30 lo spettacolo della  Fiaba animata musicale interattiva – Rassegna teatrale per bambini “Natale da favola”. A  Cura Associazione OFFICINA04

 

CIRC 6  – Alle ore 21 nel Teatro Marchesa di corso Vercelli 121,  nell’ambito di “BarrieraDanza” andrà in scena “La bella addormentata nel bosco“- musical a cura della Compagnia di Danza L’Araba Fenice Biglietti: intero 7 euro, ridotto 5 (bambini fino ai 12 anni)

 

CIRC 7  – Alle ore 21 nella Parrocchia Madonna del Pilone di corso Casale 195 per NATALinCANTO il Coro Veniero eseguirà Messa in Sol maggiore di Franz Schubert. Ingresso gratuito

 

SABATO 26 DICEMBRE

 

CIRC 6  – Alle ore 16 e alle ore 21 nel Teatro Marchesa di corso Vercelli 121,  nell’ambito di “BarrieraDanza” andrà in scena “La bella addormentata nel bosco“- musical a cura della Compagnia di Danza L’Araba Fenice Biglietti: intero 7 euro, ridotto 5 (bambini fino ai 12 anni)

 

DOMENICA 27 DICEMBRE

CIRC 6  – Alle ore 16 nel Teatro Marchesa di corso Vercelli 121,  nell’ambito di “BarrieraDanza” andrà in scena “La bella addormentata nel bosco“- musical a cura della Compagnia di Danza L’Araba Fenice Biglietti: intero 7 euro, ridotto 5 (bambini fino ai 12 anni)

 

LUNEDI 28 DICEMBRE

CIRC 2  – Alle ore 17.30 nella Sala Mario Operti di C.so Siracusa 213 si terrà FANTASMAGORIE  DI NATALE, proiezione dei primissimi cartoni animati della storia, con accompagnamento musicale dal vivo, a cura dell’ Associazione Place du Marchè

DOVE PATTINARE SUL GHIACCIO A TORINO

ghiaccio22La “notte su ghiaccio” per chiudere l’anno la sera del 31

 

In piazza Carlo Alberto ritorna la meravigliosa atmosfera della pista di pattinaggio su ghiaccio. Esperienza unica, arricchita da momenti di animazione, spettacolo e intrattenimento, da vivere in una delle più incantevoli piazze della nostra città. Da non lasciarsi sfuggire la Festa di Natale del 25 dicembre, la “notte su ghiaccio” per chiudere l’anno la sera del 31 dicembre e l’animazione dedicata ai piccoli pattinatori nella …giornata dell’Epifania.

 

Info orari: http://www.comune.torino.it/…/patt…/pattinaggio_ghiaccio.htm

 

(Foto: il Torinese)

Assolti in appello dall'accusa di terrorismo gli anarchici no Tav dell'assalto a Chiomonte

no tav notte“Il sabotaggio e’ considerato terrorismo dalla legge” ha sostenuto  il pg Marcello Maddalena

 

Dopo il primo grado, confermata anche in appello l’assoluzione dall’accusa di terrorismo, nei confronti di quattro anarchici No Tav. Il processo si è celebrato in merito all’attacco del 14 maggio 2013, al cantiere di Chiomonte, in Valle di Susa, per la realizzazione della Torino-Lione. Confermate le quattro condanne a 3 anni e mezzo di reclusione riferite ad altri reati. “Ci auguriamo che la procura di Torino faccia autocritica sull’atteggiamento tenuto in questi anni sui No Tav”, dice all’Ansa Claudio Novaro, uno dei difensori. “Il sabotaggio e’ considerato terrorismo dalla legge” ha sostenuto  il pg Marcello Maddalena alla ripresa del processo d’appello. Il magistrato ha anche  rievocato la vicenda del traliccio di Segrate dove morì Giangiacomo Feltrinelli.

 

Bilancio di fine anno a Palazzo Lascaris: più efficienze e risparmi

consiglio lascarisRisparmi del 20% sulle indennità e i rimborsi dei consiglieri e dei vari organi consiliari, del 7% sul personale dell’Ente e del 66% sul personale dei gruppi consiliari

 

“Nel 2016 il Consiglio regionale manderà a regime l’operazione di efficientamento gestionale intrapresa nel corso del 2013. Abbiamo fatto quello che i cittadini piemontesi hanno chiesto. In particolare, rispetto alle spese del 2013, ultimo anno completo della scorsa legislatura, vi sono stati risparmi del 20% sulle indennità e i rimborsi dei consiglieri e dei vari organi consiliari, del 7% sul personale dell’Ente e del 66% sul personale dei gruppi consiliari. Rispetto al bilancio 2015, di 51,5 milioni di euro comprensivo di tutte le spese di personale e funzionamento, il previsionale 2016 passa a 48,5, con una riduzione di oltre 3 milioni dovuto soprattutto ai costi della politica”.

 

Con queste parole il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus ha aperto l’annuale conferenza stampa di fine anno dell’Assemblea legislativa piemontese, tenutasi il 21 dicembre a Palazzo Lascaris. All’incontro erano presenti anche i  vicepresidenti Nino Boeti e Daniela Ruffino e i consiglieri segretari Alessandro Benvenuto e Gabriele Molinari.

 

In particolare il vicepresidente Boeti ha tenuto a sottolineare che “il Consiglio regionale ha lavorato tutto l’anno e, se si escludono due episodi, non è mai mancato il numero legale: questo significa che il Consiglio regionale non si scontra ma si confronta, un cambio di rotta rispetto al passato”.

 

La vicepresidente Ruffino, invece, ha rilevato la “grande apertura verso il territorio che l’istituzione ha messo in atto tramite Comitati e Consulte che hanno lavorato col mondo dei giovani ma, anche, con gli amministratori locali per supportare la sfida della partecipazione ai bandi comunitari”.

 

Nella relazione il presidente Laus ha spiegato che “nel triennio 2013-2016, la riduzione delle spese per affitto locali e simili supererà il 60%, con un’ultima quota di risparmio pari a 150mila euro che si verificherà dalla prossima primavera. Per allora, infatti, contiamo di aver completato la ristrutturazione del primo e secondo piano dello stabile in via Alfieri 13, l’ex Banco di Sicilia, che ci consentirà di trasferire gli uffici oggi in affitto nei locali della Curia in via Arcivescovado. In futuro, un ulteriore risparmio verrà dal trasferimento della Biblioteca nel Palazzo Unico della Regione. Altrettanto significativo, come già detto, è il sacrificio intrapreso sul fronte delle risorse umane e regolato dalle ultime leggi finanziarie nazionali. In tre anni il costo del personale si è ridotto di 7 punti percentuali, nonostante i dipendenti in servizio fossero già storicamente al di sotto di quanto previsto dalla pianta organica. Nessuna assunzione sarà possibile fino almeno al 2017 e siamo uno dei Consigli regionali con meno direttori e dirigenti d’Italia. Eppure le competenze (anticorruzione, garante dei detenuti, bilancio armonizzato, amministrazione trasparente) sono nel frattempo aumentate. Questo impone un plauso ai dipendenti che hanno saputo rispondere alle nuove esigenze espresse dalla pubblica amministrazione”.

 

In questo anno di attività il Consiglio regionale ha approvato 25 leggi (fra cui misure per fronteggiare l’emergenza abitativa e il riordino del sistema delle aree protette e delle funzioni amministrative conferite alle Province) e 82 delibere. In Aula sono stati discussi 244 tra ordini del giorno e mozioni (di cui 184 approvati). Ampio spazio è stato dato anche alle interrogazioni e interpellanze dibattute, che nel complesso sono state oltre 450 (di cui 268 question time).

 

Sono stati cinque i Consigli aperti, che hanno toccato temi cruciali quali le politiche del lavoro (26 maggio), il riordino dei servizi psichiatrici (16 giugno), la situazione dell’Ospedale Oftalmico (13 ottobre), il Sistema regionale dei richiedenti asilo (l’11 novembre) e il consumo del suolo (17 novembre),

 

Tra le novità, l’insediamento degli Stati generali dello Sport, del Comitato regionale per i diritti umani e della Commissione speciale con compiti d’indagine conoscitiva per la promozione della cultura della legalità e il contrasto dei fenomeni mafiosi.

 

La rilevante riduzione di spesa per il 2016, pari a oltre 3 milioni di euro, è dovuta per oltre due milioni dalla diminuzione delle spese per indennità di carica e di missione dei consiglieri per gli assegni vitalizi.

 

AB/CT -www.cr.piemonte.it

Foto: il Torinese

Gisella Floreanini. La storia di una “madre” della Repubblica

floreanini2floreanini1Una donna che ha attraversato da protagonista il “secolo breve” ( nata nel 1906, morta nel 1993 ), riempiendo la sua vita di passioni e scelte

 

Io sono diventata ‘ministro’ dell’Ossola quando ancora le donne non avevano diritto di voto (che venne dato nel gennaio ’45 soltanto, dal luogotenente Umberto di Savoia)… Anche questo fatto la storia deve esaminare: perché una donna per la prima volta nella storia del nostro Paese, una donna che non fosse una regina, una principessa o una badessa, è diventata una dirigente di governo; quali sono state le ragioni che mossero questi uomini che hanno accettato la proposta, compiendo, a mio parere, un atto nuovo e unico nella storia d’Italia. Ed è per questo fatto che porto in me questo patriottismo ossolano“. Così scriveva Gisella Floreanini, a cui è stato dedicato il secondo volume della collana “Novecentodonne”, edita da Unicopli. Antifascista da subito, con una ricca biografia che  – con grande intelligenza – la storica Antonella Braga mette in luce in questo libro, parlando del prima e del dopo la scelta resistenziale che ha sempre rappresentato il lato pubblico più conosciuto della Floreanini. Quella di Gisella è una storia davvero importante. Una donna che ha attraversato da protagonista il “secolo breve” ( nata nel 1906, morta nel 1993 ), riempiendo la sua vita di passioni e scelte. Ricca di fascino, intelligente, nata a Milano in una famiglia borghese dove imparò laicità e senso civico, musicista colta, militante e dirigente prima socialista e poi comunista ( una scelta alla quale non venne mai meno anche se dovette”ingoiare molto vetro” per reprimere il dissenso), la storia di Gisella Floreanini – in un’epoca di “passioni tristi”, restituisce il senso pieno dell’agire politico. Gisella( con i suoi nomi di battaglia: “Falciatrice”, “Edvige”, “Amelia Valli”), attiva nell’antifascismo già negli anni Trenta, nell’autunno del 1944 diventò commissaria di governo durante i quaranta giorni della Repubblica dell’Ossola: fu la prima donna a conquistare una carica politica rilevante in Italia. Fu anche l’unico esponente dellaGiunta provvisoria di Governo di Domodossola e della Zona liberata che – alla caduta della repubblica – continuò la lotta partigiana in Valsesia.  Presidente del CLN di Novara dopo il 25 aprile ( dove trattò la resa dei nazisti)  fu Medaglia d’Oro della Resistenza ed eletta alla Camera dei deputati per due legislature tra il 1948 e il 1958. Dirigente dell’Unione Donne Italiane, dal 1962 al 1972, prestò la sua attività nel Comitato dell’ANPI. Fu anche consigliere comunale, sempre tra le file del Partito Comunista Italiano, a Domodossola e a Milano. Gisella Floreanini morì il 30 maggio 1993. Il funerale si tenne il 1 giugno a Domodossola, dove è sepolta. Il libro curato da Antonella Braga, oltre a proporne la biografia è corredato da molti “frammenti”delle lettere a Vittorio Della Porta e dei discorsi fatti in Parlamento e in altre occasioni, oltre che dalle foto ed alcune testimonianze. Un volumetto agile ma veramente molto bello, documentato e non agiografico, utile e sotto certi aspetti necessario per chi vuole conoscere la storia di una delle più straordinarie figure femminili del Novecento.

 

Marco Travaglini

Al Cottolengo Nosiglia ha aperto la seconda Porta Santa

nosiglia e giovaniInsieme con le autorità alcuni senza dimora, nuovi poveri (italiani, stranieri, uomini, donne, famiglie), disabili, rom e rifugiati

 

Domenica 20 dicembre,  alle 12.30 mons. Nosiglia ha aperto la seconda Porta Santa della diocesi di Torino: è quella che dà accesso, dal cortile del numero 14, alla chiesa grande del Cottolengo. La prima Posrta è stata aperta il 13 in Cattedrale. L’Arcivescovo ha voluto collegare la liturgia dell’apertura con un momento di festa e scambio di auguri, cui sono stati invitati alcuni dei rappresentanti delle istituzioni cittadine e regionali e persone in stato di difficoltà, tra quelli che abitualmente vengono accolti nei servizi del Cottolengo, della Caritas e delle altre organizzazioni di aiuto di ispirazione cristiana.

 

Al fianco dell’arcivescovo il Padre generale della Piccola Casa, don Lino Piano. Presenti i vertici di Comune di Torino e Regione Piemonte, delle fondazioni bancarie, del mondo del lavoro e della cultura. Insieme con loro alcuni senza dimora, nuovi poveri (italiani, stranieri, uomini, donne, famiglie), disabili, rom e rifugiati. In tutto circa 150 persone.

 

“Ringrazio l’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia per averci ricordato con forza che la via del potere deve essere via del servizio e del bene comune. Per questo i programmi politici devono mettere al centro la persona e i suoi diritti, ripartire dagli ultimi, dai poveri e dai malati, aprendosi alla collaborazione e superando quell’autoreferenzialità che è uno dei peccati delle classi politiche contemporanee. Nosiglia ha richiamato la nostra attenzione su alcune ineludibili sfide, dalle periferie esistenziali presenti nelle nostre città alle nuove forme di povertà. ”: lo ha dichiarato l’assessore regionale alla sanitò, Antonio Saitta.

 

Il servizio a tavola è stato effettuato dalle suore del Cottolengo e dai giovani della Pastorale giovanile diocesana, che hanno curato anche il breve intrattenimento di benvenuto agli ospiti, prima del pranzo, in via Cottolengo 15. L’intero pasto (primo, secondo, contorno, frutta, dolce, caffè, panettone) è stato offerto dalla Piccola Casa.

 

L’OMELIA DELL’ARCIVESCOVO

 

“Passare la porta santa al Cottolengo significa dunque : chiedere al Signore di usare misericordia verso di noi perché non lo amiamo abbastanza nei poveri in cui lui è vivo e presente come ci ha ricordato nel vangelo. Riconoscere Cristo nei fratelli e sorelle infermi e poveri porta alla conversione del cuore, dona vera gioia che si prova nel donarsi agli altri, apre la vita a una relazione concreta e ricca di bene per noi stessi e coloro a cui doniamo tempo, beni e soprattutto affetto e amore. – Esprimere il nostro impegno di passare da una vita chiusa nei nostri interessi e tornaconti personali alla gratuità di saperci mettere a servizio e a disposizione degli altri donando misericordia, perdono, accoglienza, fraternità, amicizia. Anche questi sono gesti di misericordia che possono darci la garanzia di riconoscere e incontrare il Signore perché chi soffre per motivi interiori, la solitudine e l’indifferenza e l’abbandono degli altri è un povero di speranza e di amore”.

 

(foto: archivio)

 

Bosco Vincenzo & Claudio, ortofrutta fresca dal 1957

L’azienda agricola coltiva nell’area tra Nichelino e Vinovo, in campo aperto e in serra, nel rispetto della stagionalità e dei ritmi lenti legati alla vita agricola

Bosco bannerbosco fruttaDal produttore al consumatore, senza intermediari: la filosofia che dal 2005 conduce l’azienda agricola biologica Bosco Vincenzo & Claudio, e che porta nelle case dei torinesi ceste di ortofrutta fresca, sana e di stagione.Fin dal 1957, anno della sua fondazione da parte di Domenico, la famiglia Bosco coltiva nell’area tra Nichelino e Vinovo, in campo aperto e in serra, ortofrutta fresca, nel rispetto della stagionalità e dei ritmi lenti legati alla vita agricola.

 

Nel 1988, poi, sotto la spinta dei due figli di Domenico, Claudio e Vincenzo, l’azienda ha completamente e definitivamente cessato di utilizzare fitofarmaci e concimi di sintesi, nel rispetto della sostenibilità ambientale e degli equilibri biodinamici del terreno, concetti cui sono tutt’ora fortemente orientati i due proprietari.

 

Da dieci anni a questa parte, inoltre, l’azienda agricola Bosco Vincenzo&Claudio si è orientata verso la distribuzione tramite filiera corta: niente intermediari, dal produttore al consumatore, per riscoprire il gusto e la freschezza di frutta e verdura di stagione, con la possibilità di ritirare le ceste settimanali (disponibili in due formati, da 5 kg e da 7,5 kg, e con diverse combinazioni di prodotti: frutta, ortaggi, o mista) in azienda, oppure di riceverle direttamente a domicilio.

 

L’azienda, situata a Nichelino, in via Scarrone 38, è poi aperta a visite su prenotazione e, periodicamente, organizza aperitivi e rinfreschi biologici, e non si fa mancare un sito internet, www.cestedabosco.it, dotato di un’ampia galleria fotografica e di tutte le informazioni utili e i contatti, e una pagina facebook.

 

vb