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E' nata Sara. Chiara Appendino diventa mamma

appendinoLa candidata ha dichiarato che si dedicherà alla città e alla propria famiglia

 

La candidata  sindaco di Torino per il Movimento 5 stelle,  Chiara Appendino, di 31 anni, è diventata mamma. Al Mauriziano, infatti, è nata Sara, primogenita della consigliera di Palazzo Civico e del marito, Marco Lavatelli. La candidata ha dichiarato che si dedicherà alla città e alla propria famiglia: la maternità non ostacolerà la campagna elettorale.

RDS PLAY ON TOUR EDIZIONE INVERNALE ARRIVA A BARDONECCHIA

ANIMAZIONE, PLAYLIST RDS 100% GRANDI SUCCESSI, DEGUSTAZIONI, TEST DRIVE E ALTRO ANCORA GLI INGREDIENTI PER UN FORMAT DI SUCCESSO
 

Rds bardonecchiaDopo il taglio del nastro dell’edizione invernale avvenuto il 16 gennaio a Bormio, l’RDS Play on Tour sbarca a Bardonecchia, a Campo Smith, per l’unica tappa in Piemonte, il 23 e il 24 gennaio, per poi proseguire nei week end successivi a Courmayeur, Cortina, Cervinia e chiudersi il 6 marzo al Tonale.
 
RDS Play on Tour è un villaggio sulla neve, attivo il sabato e la domenica dalle 9.00 alle 17.00, con musica, giochi e intrattenimento, animato dai conduttori di RDS Petra Loreggian e Beppe De Marco. Inoltre, sabato, dalle 17.30, allo Chalet Jafferau (Regione Biovey, 1), “aperiski” ad alta gradazione musicale con il dj set RDS.
 
L’anno scorso il format ha fatto registrare numeri da record sui 20 giorni di attività con 80.000 visitatori, 260.000 samples distribuiti, 2.371.154 visualizzazioni sulla fanpage RDS durante il tour che ha raggiunto 122.796 like. RDS, anche quest’anno, sarà la radio ufficiale nelle più prestigiose località di montagna.
 
Il villaggio RDS Play on Tour non passerà inosservato sia per gli sciatori appassionati, sia per gli amanti del sole di montagna, ma anche per i bambini scatenati. Un grande spazio in cui il coinvolgimento e l’interazione saranno garantiti dai conduttori RDS e da Fabrizio D’Alessio, animatore ufficiale di RDS, che ha trascinato il pubblico sia durante le tappe del Giro d’Italia, sia questa estate nelle spiagge toccate da RDS Play on Tour a partecipare ai giochi classici come “tiro alla fune”, “rubandiera” ma anche quelli radiofonici presenti nella programmazione RDS come maschi vs femmine, fuori in 30″ e vincere gadget esclusivi.
 
La frequentazione del villaggio RDS Play on Tour permetterà anche di conoscere i partner del Tour come CITROËN C4 AIRCROSS, il S.u.v dal design unico e dal confort superiore, disponibile in 2 o 4 ruote motrici, con la possibilità di prenotarne un test drive; assaggiare ed essere avvolti dal calore di Ciobar Cameo e ricaricarsi con i mitici confetti alla menta e l’avvolgente liquirizia di Saila.
 
Boomerang (canale 609 di Sky) intratterrà i bambini nel suo stand dove verranno realizzate tante e divertenti attività, e dove – grazie alle postazioni IPad – sarà possibile cimentarsi nei giochi più amati del canale come Boomerang Fai e Vai, Boomerang Bau Miao Clip e Cartoon Network Anything. I bambini avranno, inoltre, la possibilità di farsi scattare una foto ricordo con la star di Boomerang: Bugs Bunny, il coniglio più amato della TV, che sarà presente in tutte le tappe del tour.
 
La vita del villaggio sarà documentata e raccontata sui social network RDS che saranno un diario delle emozioni e delle esperienze vissute all’RDS Play on Tour.
 
“RDS Play on Tour esprime quelle caratteristiche di evento mirate al coinvolgimento gioioso del pubblico sia attraverso la partecipazione diretta che mediante l’attività sui social network – dichiara Eduardo Montefusco Presidente RDS – in questo modo rispondiamo alle necessità dei partner commerciali di essere parte attiva di un progetto che può dimostrare sia numeri importanti di presenze che di interazione con il pubblico e in taluni casi eventi come questo sono la risposta efficace alla necessità di allocare budget oltre la pianificazione classica”.
 
“RDS è sempre di più in contatto con il territorio: dal tour invernale nelle più prestigiose località sciistiche a quello estivo nelle spiagge più esclusive fino alla corsa rosa, il Giro d’Italia per raccontare le storie e la voglia di guardare avanti con ottimismo del nostro Paese – dichiara Massimiliano Montefusco direttore marketing e comunicazione RDS – i nostri format di eventi sono un condensato di coinvolgimento, emozioni, playlist 100% Grandi Successi e community che tappa dopo tappa si arricchisce e diventa un patrimonio da ascoltare e da stimolare con nuove proposte  sempre più orientate al rapporto diretto”.

Tavolo della Meccanica Piemonte a Fornitore Offresi

Prosegue la sinergia tra un gruppo di imprese del settore meccanico

 

FRANCO GIANNIRiprende l’attività del Tavolo della Meccanica Piemonte. Se il 2015 si è chiuso con una serie di iniziative interessanti, come la formazione sulla lean production, la nomina di un rappresentante per la ricerca di nuove commesse, lo scambio dei curriculum vitae e l’approfondimento sul Jobs Act, il 2016 inizia con la presenza a Fornitore Offresi, la fiera di Erba, in provincia di Como, dedicata alle imprese subfornitrici del settore meccanico, da giovedì 11 a sabato 13 febbraio.

 

Il Tavolo della Meccanica Piemonte è nato nel 2014 su iniziativa di Giovanni Franco Gai, imprenditore di Villarbasse, in provincia di Torino. «Abbiamo capito – spiega Gai – che lo schema “piccolo è bello”, che a lungo ha caratterizzato l’imprenditoria italiana, oggi non funziona più. Se non ci aggreghiamo, avremo sempre meno possibilità di trovare lavoro e di essere inseriti nei circuiti “virtuosi”».

 

Così, una trentina di aziende hanno unito le forze, dando vita al Tavolo della Meccanica Piemonte; molte sono della provincia di Torino, tra le quali un  nutrito gruppo della zona ovest (Rivoli, Grugliasco, Rivalta e Villarbasse), altre provengono da Astigiano, Alessandrino e Cuneese. Condividono idee ed eventi, come la partecipazione a fiere specializzate, e cercano di realizzare sinergie per concorrere con successo alleLAVORO FRANCO grandi commesse internazionali. Il loro sito, www.tavolomeccanicapiemonte.it , è tradotto in inglese e tedesco per essere visibili anche sui mercati esteri.

 

A Fornitore Offresi, saranno presenti 3T – Trattamenti Termici Torino (Rivoli), Gai Giacomo (Villarbasse), Labormet Due (Torino), Silco (Rivalta), VAT (Grugliasco) e Zincoplating (Moncalieri), con trattamenti termici, trattamenti galvanici, torneria e strumenti per il controllo e la caratterizzazione di materiali. Per contatti: info@tavolomeccanicapiemonte.it .

BIG ACTION MONEY IN ILLUSIONI

30 e 31 Gennaio 2016 – Ore 21.00 – (alla scoperta del tempo e dello spazio, in cui fluttuano le nostre vite)

 

CUBO TEATRO2La stagione teatrale SCHEGGE prosegue il suo cartellone con la compagnia italo-russa Big Action Money in  ILLUSIONI, sottotitolo “alla scoperta del tempo e dello spazio, in cui fluttuano le nostre vite” dal testo di Ivan Vyrypaev (Primo premio al XXII Festival Internazionale del Cinema di Varsavia per il film Euforia) considerato una delle personalità più complete a livello teatrale, in ambito russo.

 

Il testo è stato scritto da Ivan Vyrypaev  nel 2012  e rappresentato per la prima volta al Teatro Praktika di Mosca. La compagnia Big Action Money, in esclusiva nazionale, lavora su questo testo già noto in paesi come Inghilterra, Polonia e Stati Uniti.

 

Il testo fa parte di “Cantiere Vyrypaev“, un progetto di approfondimento sul drammaturgo Ivan Vyrypaev, iniziato nel 2013 e promosso da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino; il progetto viene fatto conoscere a un vasto pubblico, dalla compagnia italo-russa Big Action Money, lo spettacolo fa riferimento al testo originale.

 

Quattro anziani di 84 anni scoprono di non sapere chi sia la persona con la quale hanno vissuto tutta la vita. 

ILLUSIONI è un’opera che appare come un gioco di scatole cinesi che coinvolge attivamente il pubblico in uno scambio continuo di personaggi e con continui ribaltamenti di punti di vista. Il pubblico può percepire i flashback che fanno affiorare alla mente dei personaggi ricordi di viaggi, visioni e attimi di condivisione tra le loro quattro vite; inoltre, tramite gli attori, lo spettatore viene avvicinato ai dubbi e alle insicurezze che colpiscono i quattro protagonisti.

ILLUSIONI. Niente è come sembra.

Siamo costretti quindi a lasciarci coinvolgere e stupire, a trasportare dall’immaginazione e scoprire un mondo incerto e disordinato

 

La compagnia Big Action Money dal 2010 a oggi ha attuato una ricerca teatrale verso un teatro popolare e contemporaneo vicino al mondo della performance. I loro lavori consistono anche  in: musica dal vivo e sperimentazioni elettroniche. www.bigactionmoney.com

 

Di Ivan Vyrypaev

Traduzione e regia: Teodoro Bonci del Bene

con Carolina Cangini, Kristina Likhacheva, Jacopo Trebbi, Teodoro Bonci del Bene

 

 

“..Ogni albero cresce al suo posto, ogni fiore cresce al suo posto, ogni uccello vola seguendo la sua traiettoria.

Anche l’uomo deve trovare il suo posto sulla terra.”

Tratto da Illusioni di  Ivan Vyrypaev

 

 

Biglietti  INTERO 10 €| RIDOTTO 8€ (studenti e tess. Arci)

PROMOZIONE FEDELTA’  Acquista 3 o più biglietti di spettacoli diversi a 7€ l’uno

(da scegliere al momento dell’acquisto)

 

PROMOZIONE,  SPETTACOLO  del  30/31 gennaio: Se siete in coppia,  paghi il biglietto ridotto  a 8€. 

L’INGRESSO AGLI SPETTACOLI NON RICHIEDE LA TESSERA ARCI ma se fai la tessera ARCI con noi la sera del tesseramento paghi 17€ in totale (10€ tessera + 7 spettacolo)

 

CUBO TEATRO Via Pallavicino 35 – Torino |

Prenotazioni Martina Tomaino:   prenotazioni@cuboteatro.it      Mob. 346.4739049

Direzione Artistica Silvia Limone / Girolamo Lucania:

Ufficio Stampa Silvia Limone:  ufficiostampa@cuboteatro.it – Mob. 3398201037

I commercianti pronti a sostenere la cultura. E' il volano dell'economia, gli imprenditori lo sanno

VanelliIntervista di Alberto Vanelli

 

Noi torinesi abbiamo sempre paura di essere sul punto di precipitare a terra, svegliandoci da un sogno. E invece non è così. Torino si è ormai affermata come città d’arte e importante meta turistica. Probabilmente facciamo ancora un po’ di fatica a rendercene conto. Occorre però che la cultura, pur senza rinunciare agli aiuti dovuti, impari a diventare anche un business di tipo commerciale, dotandosi di strumenti che le consentano di sopravvivere in questo periodo di mancanza di risorse.

 

Coppa Maria LuisaMaria Luisa Coppa è la presidente dell’Ascom, la più importante associazione di commercianti, esercenti e albergatori di Torino e del Piemonte. Presidente Coppa, l’inchiesta condotta recentemente dal Torinese mette in luce l’importanza del turismo e il suo ruolo nell’economia della città. Il New York Times, addirittura, indica Torino come uno dei luoghi da visitare nel 2016. Come la vedono i commercianti che lei rappresenta?

I commercianti partecipano a questo clima con entusiasmo. Dicembre è stato per il turismo un mese sorprendentemente positivo, contro le previsioni di chi riteneva  che Torino non fosse propriamente una meta invernale. Al contrario, grazie ad alcune importanti mostre, all’Egizio, alle luci d’artista, le cose sono andate molto bene. Come accade ormai molto spesso. Noi torinesi abbiamo sempre paura che, una volta finita una stagione (il 2006 delle Olimpiadi, poi il 2011 dei 150 dell’Unità d’Italia), si sia destinati a precipitare a terra e a svegliarsi da un sogno. E invece non è così. Torino si è ormai affermata come città d’arte e importante meta turistica. Probabilmente facciamo ancora un po’ di fatica a rendercene conto.

 

In effetti, a guardare i flussi turistici di quindici anni fa, certi risultati possono sembrare incredibili.

L’Ascom, l’associazione dei Commercianti, ci ha sempre creduto. C’è stato un momento in cui, quando parlavamo delle potenzialità turistiche di Torino, ci ridevano dietro, ma ora i risultati sono sotto gli occhi di tutti. La città è stata premiata nel suo insieme: come luogo di cultura, di storia e di bellezza, con il pregio della vicinanza alle montagne più belle e ai mari più belli; ma anche per la sua capacità di accogliere, e per essere stata capace di valorizzare il suo ruolo di città del food e dello shopping.

 

Che il turismo abbia favorito il commercio nelle aree centrali non può esservi dubbio. Ma cosa dicono i commercianti del resto della città?

Il centro è sicuramente l’area trainante. Devo dire, però, che anche nelle zone non centrali, soprattutto nei quartieri in cui si trova un’importante concentrazione di negozi, come a Santa Rita, gli acquisti natalizi hanno dato qualche segnale positivo. E anche i primi giorni di saldi, con un 5-10% di crescita, inducono a essere ottimisti. Certo, si tratta di dati parziali: non sappiamo come potrà andare nelle prossime settimane.

 

Come lei stessa ha sottolineato, la forza attrattiva di Torino deriva in gran parte da musei e mostre, e poi dagli eventi: culturali, musicali, sportivi, enogastronomici. Con vantaggi evidenti tanto per il settore alberghiero che per il commercio. È anche vero, però, che negli ultimi anni il comparto della cultura e degli eventi ha subito dei forti tagli, che potrebbero avere delle ripercussioni anche in altri settori dell’economia. Non vede la necessità di un coordinamento, non solo economico, ma anche operativo, tra il mondo del turismo, quello del commercio e quello della cultura?

Assolutamente sì. Come operatori del commercio, dobbiamo essere consapevoli che l’appeal di Torino e della Provincia è strettamente legato alla vivacità culturale della città. E dobbiamo diventare, sempre più, un soggetto attivo di questo processo. Quando sono diventata presidente dell’Ascom, uno dei primi progetti su cui ho lavorato è stato quello del commercio-turismo-cultura: tre settori che, per forza di cose, devono viaggiare in sintonia. Non a caso, come associazione, siamo soliti portare i nostri impenditori in visita ai luoghi culturali: all’Egizio rinnovato, alla mostra di Monet, a Venaria…

 

E qual è stato l’effetto di queste visite, al di là dell’esperienza personale dei singoli? Gli imprenditori del commercio sono consapevoli del contributo che la cultura offre al loro business?

Assolutamente sì. Credo, anzi, che si debbano aprire dei rapporti concreti di collaborazione. Penso in particolare a una raccolta di fondi (crowd funding) a favore di una o più importanti iniziative culturali, a cui i nostri imprenditori potrebbero offrire il loro aiuto. Certo, il sogno è sempre quello di trovare un mecenate alla Della Valle. Ma non sottovaluterei l’entità del contributo che migliaia di imprenditori potrebbero fornire unendo le forze. D’altra parte, sarebbe anche il caso che il mondo della cultura si togliesse di dosso un certo snobismo da primi della classe, e che cominciasse a interloquire con  l’imprenditore, specialmente il piccolo, magari non così acculturato, ma spesso capace di vedere ciò che il fine intellettuale talvolta non indovina. Lei, come direttore della Reggia di Venaria, è stato tra i pochi esempi di operatori culturali che hanno avuto l’intelligenza e la capacità di unire alla cultura anche un business di tipo commerciale, senza considerarlo un fatto peccaminoso, ma, al contrario, facendone uno strumento per far vivere la cultura in un periodo di mancanza di risorse.

 

Facendo la nostra indagine, abbiamo avuto conferma della diffusione di  un fenomeno come Air B&B, il portale che consente di prenotare stanze e alloggi privati come se si trattasse di residence e alberghi. Qual è il suo giudizio in proposito?

In generale, penso che non si debbano mettere le sbarre contro niente e contro nessuno: il mondo si evolve, siamo nell’era di internet ed è naturale che l’economia digitale abbia guadagnato un ruolo di primo piano anche nel turismo. Il problema è un altro. Gli operatori dell’economia reale, che io rappresento, sono sommersi da regole, obblighi, vincoli e quindi anche da costi molto elevati. Non si può pensare che da una parte ci sia un’economia reale soggiogata, e dall’altra un’economia digitale completamente libera di  by passare le regole. Non mi riferisco soltanto a AirB&B, naturalmente, ma anche a Huber, che fa concorrenza sleale ai tassisti, oppure ai siti che offrono la possibilità di prenotare la cena in case private, mettendo in difficoltà i ristoranti che devono disporre di certificazioni di ogni tipo, di personale in regola, registratore di cassa e via dicendo. Ben venga l’innovazione, insomma, ma tutti devono essere sottoposti alle stesse regole. Non è possibile consentire che si viaggi su binari diversi.

 

Leggi anche:

 

Boom turistico a Torino, sesta tra le città d’arte. La competizione è con Milano:

http://www.iltorinese.it/boom-turistico-torino-sesta-citta-darte-in-concorrenza-milano-lombardia/

 

Vanelli: “Turismo realtà dell’economia torinese, ma per battere Milano servono più governance e promozione”

http://www.iltorinese.it/vanelli-meno-tagli-governance-comunicazione-per-futuro-cultura-turismo/

 

 

 

 

 (Foto: www.confcommercio.it)

CasaOz riceve il sostegno di Nova Coop

L’educazione al consumo consapevole passa attraverso la conoscenza dell’origine dei cibi

 

casa oz nova coopSull’onda del gradimento registrato lo scorso anno con la collezione dei “Vitamini”, nel 2016 CasaOz, luogo di accoglienza per i bambini che incontrano la malattia e le loro famiglie, si conferma beneficiaria di parte dei ricavati dell’attuale operazione promossa da Nova Coop “Gli Amici della Fattoria”.

 

Entrambe le realtà proseguono quindi nel percorso intrapreso nel 2015 per trasmettere ai più piccoli l’educazione al consumo consapevole attivando una nuova iniziativa che parte, questa volta, dalla fattoria e da tutto ciò che viene prodotto all’interno di essa: dal 18 gennaio al 26 marzo nei supermercati e ipermercati di Nova Coop sarà disponibile la nuova raccolta bollini per collezionare dei peluche con le fattezze di simpatici animaletti.

 

La scelta è stata dettata dal fatto che le recenti ricerche confermano una conoscenza piuttosto limitata da parte dei bimbi relativa all’origine del cibo di cui si nutrono: lo scopo è quello di avvicinare le nuove generazioni al mondo della Fattoria in modo divertente.Per collezionare gli animaletti di peluche basta raccogliere 10 bollini, e con un contributo di 3,50 euro, si può ritirare il proprio preferito. “Gli Amici della Fattoria” sono anche protagonisti di un libro, acquistabile a 2,50 euro, con giochi, curiosità e storie a fumetti che spiegano ai più piccini da dove proviene il cibo che ogni giorno arriva sulle loro tavole, insieme ai princìpi di una corretta alimentazione e al rispetto per la natura e gli animali.

 

Con questa iniziativa Nova Coop sostiene quindi CasaOz e i suoi progetti attraverso una donazione di 10 centesimi per ogni pupazzo ritirato e 50 centesimi per ogni libro venduto. “Volendo continuare a garantire un servizio adeguato alle richieste che vanno aumentando anche le spese tendono a crescere di conseguenza, quindi condividere un percorso di progettualità solidale insieme a Nova Coop rappresenta per noi un valore aggiunto nell’ottica di far sentire come a casa famiglie i cui bambini si trovano a vivere la difficile esperienza di una malattia”, così  Enrica Baricco, Presidente di CasaOz, commenta l’impegno che questa importante realtà distributiva ha assunto ormai da tempo con la Onlus.

Con Dickens al passo del Sempione

dickens sempione 3Quella del viaggio notturno dell’autore di David Copperfield e del Canto di Natale resta , tra tutte le descrizioni, una delle più belle. Dopo la partenza prima dell’alba da Milano, a sera inoltrata –  raggiunta Domodossola – la comitiva si procurò una piccola vettura con la quale cominciò la salita per il passo del Sempione

 

Alle cinque del mattino, Milano rimase ben presto dietro a noi, e, prima che la statua dorata, posta in cima alla guglia del Duomo si perdesse nell’azzurro del cielo, le Alpi, presentando una meravigliosa confusione di creste e di picchi maestosi, di nubi e di neve, troneggiavano sul nostro cammino“. Così racconta Charles Dickens la partenza da Milano, in una fredda giornata di fine novembre del 1844, per il viaggio di ritorno verso l’Inghilterra. Furono molti gli scrittori, poeti, musicisti e letterati che utilizzarono il passo del Sempione per  valicare le alpi nel 1800  – di cui più di un centinaio tra il 1815 e il 1845 -, lasciando un ricordo scritto delle loro impressioni, spesso con parole ammirate per la bellezza della natura e del paesaggio . Da Lord Byron e Samuel Rogers che ne trasse l’ispirazione per la raccolta di poesie “Italy” , pubblicate nel 1827 con le incisioni di William Turner che,  a sua volta, transitandovi per la prima volta nel 1819 , lungo il percorso tracciò molti disegni nel suo taccuino di schizzi. Un elenco importante che va da Chateaubriand a Stendhal, da Gogol a Wagner, Dumas, Balzac, Mendelsson, Gustave Flaubert.

 

Ma quella del viaggio notturno dell’autore di David Copperfield e del Canto di Natale resta , tra tutte le descrizioni, una delle più belle. Dopo la partenza prima dell’alba da Milano, a sera inoltrata –  raggiunta Domodossola – la comitiva si procurò una piccola vettura con la quale cominciò la salita per il passo del Sempione. A questo punto vale la pena percorrere  il passo del Sempione in compagnia del racconto di  Charles dickens sempione1Dickens. “Erano le dieci della sera quando arrivammo a Domodossola, ai piedi del passo del Sempione; ma siccome la luna splendeva luminosa, e non c’ era neppure una nuvola nel cielo stellato, non era tempo di andare a letto, o di andare in qualsiasi altro luogo, se non avanti. Per ciò ci procurammo una piccola vettura e, dopo qualche momento d’ indugio, cominciammo la salita. Eravamo verso la fine di novembre, e, siccome la neve era alta quattro o cinque piedi sulla strada battuta della cima (in altri punti la neve fresca ammassata dal vento era di già assai più alta), l’ aria fredda mordeva la carne. Ma la serenità della notte e la stupenda bellezza della strada, con le ombre impenetrabili e l’ oscurità profonda, con l’ improvvise voltate, dopo le quali si passava subitamente nei tratti rischiarati dalla luna, e l’ incessante scroscio dell’ acqua cadente, resero ad ogni passo il viaggio sempre più meraviglioso. Lasciandoci dietro ben presto i tranquilli villaggi italiani, addormentati nel chiarore lunare, la strada cominciò a svolgersi tortuosa fra masse nere di alberi e, dopo un po’ di cammino, emerse in una zona più spoglia e assai ripida e faticosa, sulla quale la luna risplendeva alta e lucente. A poco a poco il frastuono delle acque divenne più forte, e la stupenda strada, dopo aver traversato il torrente su di un ponte, penetrò fra due muri massicci di rocce perpendicolari, i quali ci tolsero interamente la luce della luna e ci lasciaron solo la vista di alcune stelle, che brillavano sulla stretta lista di cielo al di sopra di noi. Poi perdemmo anche queste, nella profonda oscurità di una caverna della roccia…”.dickens sempione 2

 

Così, tra il chiarore della neve e il cielo invernale gonfio di stelle, attraversarono le tortuose gole di Gondo in mezzo ad un paesaggio aspro e selvaggio. Dickens raccontò d’ essersi fermato, verso l’alba,  a far colazione “ in una casa di legno solitaria, ben riscaldata da una stufa” e poi,  proseguendo il viaggio su una slitta trainata da quattro cavalli, nella neve,  raggiunse il Passo. Un’impresa dal sapore epico, da raccontare con parole adeguate: ” ..eravamo appunto sulla cima della montagna e davanti a noi si ergeva la rozza croce di legno che ne indica la massima altezza sul livello del mare, quando la luce del sole sorgente rischiarò ad un tratto il deserto di neve, colorando questa di rosso scuro. La solitaria bellezza della scena era allora al massimo dello splendore. Nessuno può immaginare uno spettacolo più grandioso...”. La discesa fu meno difficoltosa  e in breve tempo, superati gli ultimi dirupi,  agli occhi  di Dickens e dei suoi compagni di viaggio comparve l’abitato di Briga. Idealizza, da par suo, l’ingresso nella patria di Guglielmo Tell dove si aprono allo sguardo “regioni più calde, aria più quieta, un paesaggio più dolce dove nella rugiada rischiarata dal sole e scintillante come oro e argento si alzavano i tetti di una città svizzera“. Era la città di Briga, dai  tetti rosso-bruni, con le tre torri di palazzo Stockalper, ornate da cupole a cipolla a simboleggiare i tre Re Magi Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. La descrizione del viaggio dello scrittore britannico, al netto del romanticismo ( che non guasta affatto) offre l’immagine di un viaggio che, a quell’epoca, rivestiva un fascino del tutto particolare. Quella di Dickens, tra l’altro, è una narrazione in controtendenza rispetto agli altri racconti di viaggio attraverso il Sempione:l’itinerario va dall’Italia alla Svizzera, racconta un ritorno verso casa e non, come avveniva solitamente, un ingresso nel “luogo del dolce far niente, dell’arte, della letteratura, dove la vita segue un ritmo naturale”, cioè l’Italia. Prestando attenzione al paesaggio, alla natura, alle persone ma anche  ai tempi di viaggio, ai punti di sosta, ai vari mezzi di trasporto, Dickens dimostrò di essere un eccellente “reporter di viaggio”.

Marco Travaglini

 

Che fare quando un cucciolo arriva in casa?

enrico caniE’ importante preparare la casa al suo arrivo: non deve mancare il cibo che è abituato a mangiare o comunque averne una qualità con la stessa composizione, dei giochini (palline, stracci, ecc.) ed un buon cuscino dove potersi rilassare comodamente

 

“TU PORTI LU O LUI PORTA TE !?”

 Consigli cinofili di Enrico Coscarelli

 

Buongiorno carissimi lettori, come preannunciato oggi trattiamo l’arrivo del cucciolo nelle nostre case. Si aspetta questo giorno sempre con molta impazienza, ancor maggiore se si è seguito il cucciolo a distanza durante lo svezzamento e si vede  il sessantesimo giorno come un miraggio. E’ buona abitudine comunque in questo periodo andarlo a trovare e passarci del tempo insieme, fargli conoscere il nostro odore, in maniera tale che quando lo porterete via,  il cagnolino si senta un po’ di più a suo agio e non sia del tutto smarrito.

 

Nell’attesa è importante preparare la casa al suo arrivo: non deve mancare il cibo che è abituato a mangiare o comunque averne una qualità con la stessa composizione, dei giochini (palline, stracci, ecc.) ed un buon cuscino dove potersi rilassare comodamente. Se al piccolo spetta un lungo viaggio, accertatevi che non abbia mangiato da poco, così evitiamo “vomitini” ed eventuali fobie legate all’auto.coscarelli cane2

 

Qui inizia ad entrare in gioco l’uomo e le nostre manie; siamo felici, elettrizzati dalla contentezza, pronti ad invitare amici e parenti per mostrare il nuovo arrivato, ma il piccolo si spaventerebbe e comincerebbe ad andare in stress ed ansia. Non potremmo fare errore più grande! Questa fase è molto importante, perché li si tratta come dei pupazzi, senza pensare che cresceranno e certe abitudini poi non vanno più bene.

 

Quindi ricordate che ha bisogno di tranquillità, di famigliarizzare con l’ambiente e con noi. Sembrerebbe assurdo, però meno gli si parla meglio è, lasciamolo esplorare e facciamogli conoscere ciò che sarà la sua “tana” da questo giorno per il resto della sua vita. Sicuramente, inizierà a mordere qualche oggetto, ma il bello del cucciolo è che basta un cenno per suscitare in lui curiosità e correre da voi. Detto questo è fondamentale che voi, in questa fase, non lo sgridiate, che ogni tanto lo richiamiate verso di voi e lo premiate dandogli un bocconcino, una pacca sul fianco, e cominciate a fargli conoscere la parola BRAVO, in maniera che la associ e diventi una gratificazione nel tempo.

 

Un altro aspetto cruciale del momento, le prime notti; il cucciolo si lamenterà, per i meno pazienti verranno i primi pensieri:” chi me l’ha fatto fare?”, dopo tutto bisogna capirlo, per lui è tutto nuovo, ed è qui che iniziamo a conquistarlo; la prima notte sarebbe buona cosa dormire con lui, noi vicino al suo “letto”, dargli conforto e non assecondarlo se piange o se abbaia, al mattino quando siete svegli, alzatevi quando è tranquillo e non quando vi richiede attenzioni. Dalla notte seguente tornate pure a dormire nella vostra postazione e comportatevi allo stesso modo, con pazienza il cane imparerà che quando le luci si spengono non c’è altro da fare. Il cane pensa diversamente da noi, per fortuna, bisogna solo trovare una lingua comune per capirsi. Alla prossima puntata con l’inizio dell’interazione con il cucciolo.

 

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Nell’Arialda di Testori le periferie milanesi in cerca di poesia

arialda teatroAl centro le vicende (“una tragedia popolare” la definiva l’autore) di Arialda, una zitella alla ricerca di un amore tutto suo, della sua ricerca di vita, della sua ossessione dei morti, di Eros, suo fratello, che aspira all’amore pulito di Lino, di Amilcare Candidezza, della Gaetana: commedia e tragedia si fondono inscindibilmente

 

Ancora un debutto teatrale, martedì 19 gennaio alle Fonderie Limone di Moncalieri, per la stagione dello Stabile torinese Teatro Nazionale: va in scena L’Arialda di Giovanni Testori, del 1960, annus horribilis per l’autore, che vide la commedia censurata, bloccata, sforbiciata scandalosamente nei tagli subiti, ridotta al silenzio definitivo quando salì dalla capitale al capoluogo lombardo: ancora  annus horribilis cinematograficamente per quella collaborazione che aveva visto Testori legato a Visconti nell’avventura di Rocco e i suoi fratelli, ancora tagli, ancora censure, ancora accuse di “oscenità”, ancora interpellanze nell’Italia codina del tempo. L’Arialda è il terzo volume di quel grande affresco testoriano che abbraccia Il ponte della Ghisolfa e La Gilda di Mac Mahon (racconti), La Maria Brasca (commedia) e il romanzo Il fabbricone, tutto quanto raccolto sotto il titolo comune di I segreti di Milano.  Uno spaccato della periferia milanese (nel centro della penisola operava Pasolini, con le sue borgate e le sue baracche, con i ragazzi di vita legati a infinite giornate balorde), una ricerca di poesia tra il boom economico e la povertà di troppa gente, tra solitudini e amori disgraziati, tra il desiderio d’affermarsi e l’avvio verso strade negativamente facili, tra locali fumosi e insicuri, tra prati e camere spoglie dove tutto può succedere. Al centro le vicende (“una tragedia popolare” la definiva l’autore) di Arialda, una zitella alla ricerca di un amore tutto suo, della sua ricerca di vita, della sua ossessione dei morti, di Eros, suo fratello, che aspira all’amore pulito di Lino, di Amilcare Candidezza, della Gaetana: commedia e tragedia si fondono inscindibilmente. La regia dello spettacolo è firmata da Valter Malosti e interpretata da alcuni degli allievi diplomati alla Scuola per attori dello Stabile torinese lo scorso anno: tra i quali Beatrice Vecchione nel ruolo della protagonista, Christian Di Filippo, Gloria Restuccia, Marcello Spinetta, Vittorio Cammarota.

 

(e. ra.)

Oculisti mobilitati in Piemonte

BANDIERE REGIONESalvaguardia della chirurgia vitreoretinica convenzionata

  

Dal 1 gennaio 2016 la Regione Piemonte ha eliminato la possibilità di ricovero in Day Hospital, con pernottamento o ricovero ordinario, presso i centri convenzionati, per cui interventi di chirurgia vitreo-retinica non sono più erogabili da parte di tali centri.Contrari a questa decisione, oltre 190 oculisti hanno sottoscritto la mozione che il Consigliere regionale Alfredo Monaco ha presentato per chiedere che “il Consiglio regionale impegni il Presidente della Giunta e la Giunta regionale a ritoccare in adeguamento le tariffe dei DRG 36 e 42 alla coerenza onerosa delle complesse realtà operative, a garantire la sicurezza della chirurgia vitreo-retinica assicurandone il regime di ricovero e ad assegnare posti letto di ricovero alle strutture convenzionate capaci di garantire per congruità numerica e qualità l’evasione della domanda di chirurgia vitreo-retinica”.

 

La chirurgia vitreo-retinica, come ad esempio l’intervento per distacco di retina o gli interventi di vitrectomia nella retinopatia diabetica proliferante, eseguita da un numero ridotto di oculisti per la sua difficoltà, non può essere assimilabile alla chirurgia ambulatoriale, ma richiede un ricovero ordinario o un Day Hospital a seconda delle situazioni: tali ricoveri non saranno più possibili nelle strutture convenzionate e di conseguenza in tali strutture non si potranno più effettuare simili interventi.

 

In particolare saranno penalizzati i centri torinesi convenzionati di Villa Maria Pia ed il Koelliker che erogano servizi di chirurgia vitreo-retinica di altissima qualità ed hanno trattato in questi anni una grande quantità di casi provenienti non solo dal capoluogo piemontese, ma da tutte le province del Piemonte, coprendo una vasta parte della domanda. Sinora hanno costituito un valido supporto all’attività delle strutture sanitarie pubbliche e sono stati un prezioso riferimento per gli oculisti ambulatoriali territoriali realizzando un’importante integrazione ospedale territorio tesa a soddisfare la richiesta sanitaria dei pazienti.

 

La Regione Piemonte vanta queste eccellenze operative del torinese che hanno fatto fronte anche al bisogno di regioni limitrofe come la Valle d’Aosta e la Liguria. Si tenga poi presente che la formazione di un chirurgo oculista nel trattamento delle patologie vitreo-retiniche è articolata e complessa, anche in termini di oneri sociali, e le professionalità di tale livello sono un patrimonio pubblico da tutelare, custodire e valorizzare, non da disperdere.