redazione il torinese

“Che notte, quella notte!” La vita breve ed eccezionale di Fred Buscaglione

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Il suo  personaggio si impose come modello al punto da essere imitato su larga scala. I suoi comportamenti diventarono una sorta di status symbol, come – ad esempio –  il suo viaggiare su una Ford Thunderbild  rosa quando in Italia circolavano soprattutto  le Topolino e le Seicento. Morì il 3 febbraio 1960

 

Il 23 novembre  del 1921 nasceva a Torino, da una famiglia originaria di Graglia, nel biellese,  Ferdinando Buscaglione, in arte Fred, il cantante più innovativo degli anni cinquanta. La sua formazione musicale viaggiò su di un doppio binario: da una parte lo studio al Conservatorio Verdi (tra gli 11 e i 14 anni), dall’altro l’apprendistato nelle orchestrine jazzche si esibivano nei locali notturni delle città, suonando il contrabbasso.Iniziò la carriera come cantante grazie all’amico e avvocato Leo Chiosso, a cui si deve anche la scelta di Fred Buscaglione di interpretare un personaggio unico e singolare. Così, in un’epoca in cui la musica leggera italiana era ancora legata a motivi dei decenni precedenti o a rime un po’ melense, un pò banali, proponendo argomenti triti e ritriti, Buscaglione irruppe sulla scena con canzoni completamente diverse, come “Che bambola!”, “Teresa non sparare”, “Eri piccola così”. Fred, cantautore, musicista ed attore, si presentò anche come un personaggio completamente diverso: niente aria ispirata e sofferente, niente romanticismi zuccherosi o d’effetto. Si presenta in scena invece come una caricatura da film, con la sigaretta all’angolo della bocca, i baffetti da gangster e le pose da duro viste nei  polizieschi americani. Il successo non tardò ad arrivare e il suo primo 78 giri “Che bambola”, nel 1955, consentì al cantante torinese di fare un botto da quasi un milione di copie.

 

Buscaglione entrò rapidamente nella schiera degli artisti più richiesti: il suo  personaggio si impose come modello al punto da essere imitato su larga scala. I suoi comportamenti diventarono una sorta di status symbol, come – ad esempio –  il suo viaggiare su una Ford Thunderbild  rosa quando in Italia circolavano soprattutto  le Topolino e le Seicento. E fu proprio a bordo di quell’auto che, nel momento in cui il suo successo era salito alle stelle, il cantante “dal whisky facile” si schiantò contro un camion in una strada di Roma. “Fred Buscaglione, popolare cantante di musica leggera è morto stamani a Roma, in un pauroso incidente stradale alle sei e venti, all’incrocio di via Rossini con via Paisiello”. Così giunse la notizia, in apertura del giornale radio, la mattina del 3 febbraio 1960. Poche ore prima, tra le lamiere della sua Thunderbird , comprata sette mesi prima per l’astronomica cifra di sei  milioni di lire, si concludeva la rapida parabola del grande Fred. Non aveva compiuto nemmeno 39 anni e il successo, quello vero, lo aveva raggiunto da non molto, essendosi fatto conoscere dal grande pubblico solo nel ’57, con l’apparizione in ” Musica alla ribalta”.

 

La trasmissione Rai era una formidabile vetrina nella quale artisti del calibro di Renato Carosone, Henry Salvador e Gilbert Becaud si alternavano a cantanti meno noti. Dopo anni e anni di gavetta, finalmente, la celebrità. Lo stesso Buscaglione in un intervista del ’59, su Stampa Sera raccontava: “Sono diventato famoso troppo tardi.. Da vent’anni suono nei night club e nelle sale da ballo”. Così, in un Paese in bianco e nero che stava faticosamente uscendo dal dramma della guerra, con alti tassi di disoccupazione e analfabetismo,Buscaglione aveva scalato il successo con il suo spirito ribelle, irriverente e anticonformista. Come tanti altri personaggi dalla breve vita la sua leggenda non era destinata a spegnersi con lui. Cinquantacinque anni dopo, la stella di “Fred” Buscaglione brilla ancora, luminosa. Nessuno saprà mai dove se ne sia andato quel 3 febbraio del 1960 ma forse si è ritagliato un posto in qualche luogo che assomiglia al suo “cielo dei bar“.

 

Marco Travaglini

Il Piemonte brucia per gli incendi e la siccità: mille volontari per 200 interventi

INCENDIO FUOCOL’assenza di neve a quote medie sta ad indicare che la prossima stagione irrigua è compromessa

 

Il forte vento e la carenza di precipitazioni, dall’inizio del 2016 hanno fatto moltiplicare gli interventi in Piemonte per incendi boschivi. In tutto sono stati 220, con l’impiego di oltre 1.100 Volontari del Corpo AIB Piemonte e oltre 300 automezzi. Lo comunica la Regione Piemonte, sottolineando che nella sola giornata del 4 febbraio, le squadre antincendio sono state impegnate su svariati fronti nelle province di Cuneo a Bagnolo e Sampeyre, Torino (Lessolo), VCO (val Vigezzo, dove si è sviluppato un vasto rogo) Vercelli (Varallo Sesia). Ben 30 interventi, con l’impegno di 320 volontari e  100 automezzi, mentre permane sul Piemonte lo stato di “massima pericolosità”. La Regione rammenta che l’incendio boschivo è un reato punito severamente dal Codice penale e chi lo provoca, anche per colpa, rischia da uno a cinque anni di carcere.

 

E’  anche allarme siccità sul territorio regionale. L’ Ipla (Istituto per le piante da legno e l’ambiente) segnala che  il suolo ha il 70% in meno di umidità rispetto alla media degli ultimi dieci anni. Il Lago Maggiore è un metro sotto del livello medio di fine gennaio nel lungo arco temporale dal 1942 al 2015. L’assenza di neve a quote medie sta ad indicare che la prossima stagione irrigua è compromessa. Le precipitazioni nevose d’ora in avanti determinerebbero accumuli destinati a rapido scioglimento.

Le banche italiane sono al sicuro e il nervosismo è ingiustificato. Parola di Visco

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“Il limitato sostegno fornito dallo Stato italiano alle banche ha generato alla fine guadagni netti per l’Erario, per via di interessi e altre forme di remunerazione; altri Paesi hanno invece subito forti perdite”.

 

Crediti bancari in sofferenza? “con la ripresa dell’economia il flusso di nuove sofferenze si sta riducendo e prevediamo che il miglioramento proseguirà nei prossimi mesi.Alle banche italiane non serve altro capitale”. A parlare è  il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco  al 22° Congresso Assiom Forex – la più importante manifestazione tricolore sul mondo della finanza – tenutasi a Torino il 29 e il 30 gennaio.

 

Visco – ha scritto Milano Finanza – ha  aggiunto che bisogna rivedere alcune delle nuove norme sul bail-in adottate a livello europeo, sottolineando che la stessa norma contiene una clausola che prevede la revisione: un’occasione che va sfruttata, facendo tesoro dell’esperienza. Il governatore ha detto che “il patrimonio delle banche italiane è oggi molto più elevato che in passato e quindi il nervosismo sul comparto negli ultimi giorni non è giustificato”. 

 

“Il coefficiente patrimoniale medio riferito al capitale di migliore qualià è cresciuto dal 7,1% al 12,3%”, ha detto Visco, e  “a differenza di quanto avvenuto in altri Paesi, il rafforzamento patrimoniale è stato conseguito senza pesare sulle finanze pubbliche. Il limitato sostegno fornito dallo Stato italiano alle banche ha generato alla fine guadagni netti per l’Erario, per via di interessi e altre forme di remunerazione; altri Paesi hanno invece subito forti perdite”.

 

“La crescita del capitale delle banche italiane è stata realizzata sebbene la crisi ne abbia fortemente intaccato la contestuale capacità di reddito”.

 

Gianduja e Giacometta a Palazzo Arsenale

gianduja esercito2gianduja esercitoLa storica delegazione  ricevuta alla Scuola di Applicazione

 

Le tradizionali maschere torinesi Gianduja e Giacometta, accompagnate da numerosi personaggi del folclore piemontese, sono state ricevute oggi a Palazzo Arsenale sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito. La delegazione è stata accolta dal Comandante dell’Istituto Gen.D. Claudio Berto ed ha annunciato l’apertura del Carnevale cittadino. Simbolo di Torino e del sentimento che ha animato il processo di unificazione nazionale, Gianduja è a suo modo un protagonista del Risorgimento. Furbo e coraggioso, è una maschera che per il suo parlar chiaro ed i suoi sentimenti democratici può rivolgersi direttamente al re. La sua compagna Giacometta, elegante e gentile, simboleggia la saggezza ed il buonsenso delle donne piemontesi prodighe verso i deboli, ferme contro i prepotenti. Fondata nel 1925, la Famija Turineisa è da allora impegnata nella conservazione e divulgazione del patrimonio culturale torinese e piemontese. La visita a Palazzo Arsenale fa parte del tradizionale omaggio del gruppo folcloristico alle principali autorità cittadine. Una circostanza che conferma la solidità dei legami fra istituzione militare e tessuto sociale subalpino, da sempre molto legato alle vicende del nostro Esercito.

4-0 per i bianconeri: Chievo demolito, Juventus strepitosa

CHIEVO JUVEjuve bandiereReti: pt 6′ Morata, 40′ Morata; st 16′ Alex Sandro, 22′ Pogba.

 

CHIEVO (4-3-1-2): Bizzarri; Cacciatore, Dainelli, Sardo, Frey; Castro, Radovanovic (16′ s.t. Pinzi), Rigoni; Birsa (23′ s.t. Pellissier); Inglese, Mpoku (28′ s.t. Gobbi). A disp. Bressan, Seculin, Spolli, Costa, Damian, Depaoli. All.Maran.

 

JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Barzagli; Lichtsteiner (36′ s.t. Padoin), Khedira (1′ s.t. Sturaro), Marchisio (24′ s.t. Hernanes), Pogba, Alex Sandro; Dybala, Morata. A disp. Neto, Rubinho, Rugani, Chiellini, Pereyra, Cuadrado, Zaza, Favilli. All. Allegri.

 

ARBITRO: Doveri di Roma.

 

Seppur temporaneamente, in attesa del Napoli, la Juventus si gode la vista dall’alto riconquistando il primo posto, asfaltando il Chievo con due reti per tempo

 

Così lo spagnolo, dopo aver regalato l’ultima vittoria nella partita di Coppa ai bianconeri, detta subito le regole del gioco. In soli sei minuti dal fischio d’inizio, con una splendida accelerazione da parte di Lichtsteiner, Morata ben coglie il cross dello svizzero, e non perde tempo depositando subito in rete. In mezz’ora i bianconeri dominano il campo, Pogba è devastante, accelera e conclude con un missile dai trenta metri che si infrange altro sopra la traversa e la seconda volta però, è Bizzarri a non lasciarlo passare. Per vedere il Chievo dalle parti di Buffon bisogna aspettare oltre la mezz’ora con Rigoni che calcia dritto in porta, ma il numero uno della Juventus non si lascia cogliere di sorpresa. Il primo tempo si chiude come così come si era aperto, con la seconda rete firmata da Morata. Iniziativa strepitosa di Dybala che allarga per Khedira, assist perfetto piazzato per Morata, che si fa trovare pronto sul secondo palo giusto in tempo per spingere in porta. Nella ripresa il Chievo sembra essere molto più convinto e sfiora l’ 1-2 sulla punizione battuta da Birsa, ma Cacciatori non riesce a sfruttare al meglio il tiro. Il Chievo spera ancora di poter raddrizzare l’incontro e anche Radovanovic prova un tiro molto rasoterra da fuori area, ma la rete è ben lontana. La Juventus d’altro canto, cerca di chiudere definitivamente l’incontro. A metà del secondo tempo ecco arrivare il 3-0: ancora una volta il tutto parte da Dybala che trova il varco per servire Lichtsteiner, pescando Pogba a centro area pronto a servire Alex Sandro in velocità che piazza il pallone dritto in porta. Cinque minuti più tardi Pogba cerca il suo gol e lo fa in solitaria, ricevuta palla da Dybala salta Dainelli ed infila il destro in rete. Sul finale i bianconeri provano a gonfiare ancor di più il risultato: Pogba, lanciato da Bonucci, si esibisce ancora una volta, ma la palla si stampa sulla traversa. Quattro gol sono più che sufficienti per confermare l’ottima forma dei bianconeri, con il record di dodici vittorie consecutive.

 

Roberta Perna

Baciava e abbracciava gli anziani per derubarli

ANZIANI 25A Luserna San Giovanni

 

Baciava e abbracciava affettuosamente gli anziani, ma era una scusa per rubare il loro portafoglio. Una donna italiana di 48 anni è stata scoperta e arrestata dai carabinieri a Luserna San Giovanni. L’accusa è di avere effettuato perlomeno tre furti, ed è sospettata di altre decine di colpi, Tra le vittime un 70enne che camminava per strada. E’ stata condannata ai domiciliari per sette mesi.

 

(Foto: il Torinese)
   

Caso Murazzi, il pm chiede 13 condanne. Richiesta assoluzione per l'ex assessore Altamura

murazzi xxmurazzi 47MURAZZI 1Al processo sulla vicenda dei presunti favori ai gestori dei locali

 

Sono 13 le condanne  chieste dal pm Andrea Padalino al processo sulla vicenda dei presunti favori ai gestori dei locali dei Murazzi. Due anni di reclusione, la pena più elevata, è stata proposta per l’ex city manager Cesare Vaciago. Le altre richieste  variano fra un anno e 4 mesi e un anno, per il vicedirettore generale del Comune Giuseppe Ferrari. Il pm ha poi chiesto l’assoluzione per l’ex assessore Alessandro Altamura. Il suo avvocato difensore Gian paolo Zancan ha dichiarato all’Ansa “Meglio tardi che mai: ma quando uno ha visto la propria vita rovinata personalmente e politicamente a fronte di prove che fin dall’inizio dimostravano la sua innocenza, non ci si accontenta. Il risarcimento è d’obbligo. A chi chiederlo, lo decideremo poi”. Secondo il pubblico ministero alcuni dirigenti e funzionari del Comune avrebbero di fatto consentito una “illegalità diffusa nella zona dei Murazzi”.

 

(Foto: il Torinese)

Morano: mai incontrato Berlusconi. E Vignale lancia le primarie

morano1vignaleVignale: “Da qui al 14 febbraio si potrebbe individuare un candidato non contestato da nessuno da poter sostenere . Credo che oggi i tre partiti tradizionali non siano sufficienti a vincere. Servono liste civiche di sostegno a supporto del candidato sindaco”

 

Si scalda il clima di avvicinamento alle urne per il Comune di Torino. Dopo la decisione più o meno ufficiale da parte del centrodestra di candidare alla poltrona di sindaco l’inossidabile Osvaldo Napoli, il notaio Alberto Morano, altro possibile nome in campo precisa: “Leggo con sorpresa dichiarazioni, attribuite a non meglio precisate fonti vicine al Dr. Silvio Berlusconi, secondo cui ci sarebbe stato un incontro tra il sottoscritto e il dr. Berlusconi stesso, incontro dal quale sarebbe scaturita una valutazione negativa sulla mia candidatura a Torino per il centrodestra.

 

Prosegue Morano: “Deve essere chiaro che non ho mai parlato con il Dr. Silvio Berlusconi. Quindi, quali che siano le ragioni in Forza Italia di una scelta a favore dell’ex deputato Osvaldo Napoli, esse non possono basarsi su una presunta “non buona impressione” di Alberto Morano, maturata a seguito di un incontro con il Dr. Berlusconi, per la semplice ragione che tale incontro non si è mai verificato”.

 

Scenderà in campo ugualmente con una sua lista? Morano spiega: “Poiché questi sotterfugi e giochini da teatrino della politica non mi appartengono, preciso anche che ho incontrato in due occasioni il Coordinatore Regionale di Forza Italia Gilberto Pichetto, ultima delle quali il giorno 14/1, alle ore 11.30, presso il caffè Cristal di C.so Vittorio presenti Roberto Rosso, (non l’altro candidato centrista, ma un omonimo – ndr) commissario cittadino di Forza Italia e Ferdinando Ventriglia, consigliere dell’associazione Progetto Torino2026. In queste ore stiamo valutando la situazione, che pare tuttora in evoluzione, e comunicheremo nei prossimi giorni in una conferenza stampa le nostre decisioni”.

 

E il  consigliere regionale di Forza Italia  Gianluca Vignale mette altra cane al fuoco, nella conferenza stampa convocata sotto il monumento al Conte Verde, fronte palazzo Civico.” Il centro destra dovrebbe  non dividersi – dice l’ex assessore regionale alla Montagna – ma movimentare un soggetto che a livello cittadino e’ stato un po’ statico: sono le primarie. Io mi candido, e questo non farebbe apparire il candidato che esce dalle primarie come candidato imposto.  Un pezzo significativo di centrodestra  si sta confrontando con le primarie. Il cdx deve essere svhietto . Mi piacerebbe provare a vincere e bisogna mettere in campo tutti gli strumenti per poterlo fare. Mi candido a sindaco della mia citta’. Credo dia evidente a tutti che non ho mai lesinato la critica nei confronti del centro sinistra. Io credo che sia utile che il candidato sindaco emerga delle primarie e con oggi mi auguro che le altre persone che vogliono contrapporsi a Fassino si candidino alle primarie. Faremo partire delle iniziative a favore delle primarie sui social. In due settimane si organizzano tranquillamente”.

 

Aggiunge Vignale: “Da qui al 14 febbraio si potrebbe individuare un candidato non contestato da nessuno da poter sostenere . Credo che oggi i tre partiti tradizionali non siano sufficienti a vincere. Servono liste civiche di sostegno a supporto del candidato sindaco. Sapendo che il partito in cui milito e’ un po’ ritroso alle primarie, ma sono convinto che questo sia uno strumento per poter portare alla vittoria il centro destra. Se ci si accontenta di perdere benino, non lo trovo un modo corretto di far politica. Ad oggi non mi sono confrontato con nessun altro possibile candidato alle primarie. La candidatura di Napoli risulta ufficiosa: ieri alle ore 12 Napoli e’ stato dato pù in vantaggio. La mia non e’ una candidatura contro Napoli, e’ a favore del centrodestra”.

 

Tre febbraio 1959, il giorno in cui è morta la musica

musicmusic2music3In un incidente aereo, poco dopo la mezzanotte, morirono Buddy Holly, Ritchie Valens e “Big Bopper” Richardson

 

Il 3 febbraio 1959, per chi ama il rock, equivale ad un ricordo scuro e duro, ad una data tragica: è “il giorno in cui la musica morì”.  In un incidente aereo, poco dopo la mezzanotte, morirono Buddy Holly, Ritchie Valens e “Big Bopper” Richardson. La storia racconta che , terminato il concerto  a Clear Lake, nello Iowa, giunti a metà del “Winter Dance Party Tour” – la fulminea tournée di 24 date in tre settimane – i ragazzi stanchi e infreddoliti decisero, su suggerimento di Buddy Holly, di affittare un piccolo aeroplano che li avrebbe trasportati a Fargo, nel  (Dakota del Nord), a poca distanza da Moorhead, nel Minnesota, dove si sarebbe tenuta la successiva esibizione. L’autobus sul quale erano soliti viaggiare aveva  l’impianto di riscaldamento fuori uso e la sola idea di farsi più di cinquecento al freddo metteva i brividi. Così, contattato l’aeroclub locale, il Dwyer Flying Service, affittarono l’unico aereo disponibile, un piccolo Beechcraft Bonanza da quattro posti, compreso quello per il pilota. Quest’ultimo, Roger Peterson, aveva solo ventun’ anni e poca esperienza. I tre posti per i passeggeri erano riservati allo stesso Holly e a due membri della sua band. Ma le cose andarono diversamente. “Big Bopper” chiese a Waylon Jennings, uno dei musicisti, di barattare il proprio posto, con la scusa di un’influenza che lo stava tormentando. Jennings accettò di buon grado, ma pagò il prezzo del rimorso per il tempo a venire, per via di una battuta scherzosa, pronunciata ridendo ( “che possiate schiantarvi al suolo con quel trabiccolo”).Anche Ritchie Valens si ritrovò a bordo per un capriccio del destino: non avendo mai viaggiato su un aereo da turismo chiese di potersi giocare il posto con l’altro musicista, Tommy Allsup. La decisione fu presa giocando a testa o croce, lanciando una monetinada 50 cent. Buddy Holly, che all’epoca aveva solo ventidue anni, aveva pubblicato tre album , era già una star del rock’n’roll ed aveva lavorato tanto in radio quanto in televisione, assiemeai The Crickets , la sua band. Ritchie Valens, appena diciassettenne. aveva inciso il singolo La Bamba, destinato a conoscere un successo clamoroso negli anni a venire, inciso come “lato B” di un’altra canzone (Donna). Coi suoi ventinove anni il più vecchio fra i tre era J.P. “The Big Bopper” Richardson, autore di canzoni celebri come Chantilly Lake, destinata ad entrare nella colonna sonora di American Graffiti del 1973. Era da poco passata la mezzanotte e quando i tre musicisti  si trovarono a bordo dell’aereo al decollo era ormai quasi l’una e nevicava fitto. In breve si trovarono in un inferno bianco dov’era impossibile orientarsi a vista. Peterson  dovette affidarsi alla strumentazione di bordo pur non avendo mai conseguito la certificazione necessaria per volare solo in quel modo. E così  ,pochi minuti dopo il decollo, l’aereo si schiantò al suolo in un campo di grano e morirono tutti. La mattina seguente i corpi di Buddy Holly e Ritchie Valens furono trovati a pochi metri dall’aereo, mentre quelli di Big Bopper e del pilota furono sbalzati più lontano. Le parole della canzone American Pie di Don McLean, del 1970, resero  efficacemente l’idea  della tragedia che si era consumata in una notte d’inverno del 1959: “Non ricordo se ho pianto/quando ho letto della sua sposa rimasta vedova/ma qualcosa mi ha toccato nel profondo/il giorno che la musica è morta”. La morte prematura li consegnò al mito ma la loro musica, soprattutto quella di Buddy Holly, influenzò per decenni il rock, dalle band meno note fino ai Beatles e ai Rolling Stones. Oltre alla loro produzione musicale, a ricordare i cantanti sono stati eretti tre memoriali in loro onore, ad opera di Ken Paquette, un appassionato di anni Cinquanta. Uno a otto chilometri da Clear Lake, una steel guitar insieme a tre dischi dei musicisti scomparsi. Uno alla Riverside Ballroom di Green Lake, nel Wisconsin, dove i tre si erano esibiti due sere prima della sciagura. L’ultimo ,dedicato al giovane pilota, sul luogo del disastro, inaugurato nel cinquantesimo anniversario della sciagura.

 

Marco Travaglini

 

BIlancio positivo e proroga per la mostra di Monet, il più impressionista degli impressionisti

monet codamonet manifestoLe festività natalizie e il periodo di vacanze hanno dato nuovo impulso a chi desiderava ammirare le opere del grande artista. Proroga al 14 febbraio

 

Un bilancio iperpositivo.  Fino ad ora sono stati oltre 160 mila i visitatori della mostra su Monet alla Gam di Torino, 40 capolavori provenienti dal museo d’Orsay di Parigi.  Affluenza record nel Ponte dell’Immacolata, con 13.100 ingressi, nei fine settimana la media è di 3 mila ingressi al giorno.

 

Le festività natalizie e il periodo di vacanze hanno dato nuovo impulso a chi desiderava ammirare le opere del grande artista. La mostra aperta il 2 ottobre 2015 è stata prorogata al 14 febbraio 2016.

 

In alcuni giorni le code sono state lunghissime ma ordinate. I visitatori più accorti e smaliziati hanno prenotato l’ora  di visita con il servizio del Call Center ( 011 0881178) che andrebbe ulteriormente pubblicizzato.

 

 (Foto: il Torinese)

FMB