redazione il torinese

LE NUOVE DOG-MAMY

cane passegginotetiPUNTI DI (S)VISTA /
 
di Tersilla Garella
 

Ho visto passarmi davanti una ragazza giovane, che avrà avuto sì e no la mia età, mentre spingeva un passeggino. A un certo punto, da questo passeggino è caduto un oggettino rosa che io mi sono precipitata a raccogliere, credendo fosse un ciuccio. Immaginate quale sgomento e quale collasso mi siano presi quando, rialzandomi, mi sono trovata davanti due chihuahua assetati di sangue che dal passeggino mi ringhiavano contro perché avevo in mano un loro giocattolo

Fino a qualche anno fa la distinzione era semplice: chi aveva un cane e chi no. Oggi, invece, le cose si sono un po’ complicate. Ci sono da un lato i padroni di cani di taglia medio-grande e dall’altro i padroni di cani di taglia piccola. Ma fin qui nessun problema.

È l’essere stata spettatrice della scena che ho immortalato nella foto ad avermi causato qualche scompenso, a dirla tutta. Sì, perché l’altro ieri ero tranquillamente seduta su una panca al centro commerciale Le Gru, quando ho visto passarmi davanti una ragazza giovane, che avrà avuto sì e no la mia età, mentre spingeva un passeggino. A un certo punto, da questo passeggino è caduto un oggettino rosa che io mi sono precipitata a raccogliere, credendo fosse un ciuccio. Immaginate quale sgomento e quale collasso mi siano presi quando, rialzandomi, mi sono trovata davanti due chihuahua assetati di sangue che dal passeggino mi ringhiavano contro perché avevo in mano un loro giocattolo.

Sarei voluta cadere in ginocchio e urlare alla ragazza: “Perché, perchéééé???”. Gridare che era un abominio. Che questo era uno dei motivi per cui l’Isis farebbe bene a trucidarci tutti senza pietà. Ma con sforzo erculeo mi sono ricacciata in gola il tutto e sono riuscita a trattenermi. Nel frattempo, quelle sue due creaturine, placatesi, mi osservavano come nell’antica Roma i patrizi osservavano i plebei, e come oggi baby George osserva sprezzante la massa di sudditi.

Lungi da me asserire che i cani siano solo cani e debbano essere trattati come tali, senza essere degnati di considerazione o rimanendo legati ad una catena tutto il giorno. È sacrosanto e doveroso ritenerli a tutti gli effetti membri della famiglia, viziandoli e coccolandoli. Ma, santo cielo, est modus in rebus! Ci sono cani di piccola taglia che hanno più impermeabili e vestitini di quanti ne abbia mai avuti io nell’armadio in tutta la mia vita. Carini eh, per carità, ma ridicoli tralasciando peraltro il lato economico, che fa rabbrividire al solo pensiero- E se ci fate caso, il fenomeno degli abitini e degli accessori è limitato ai cani piccoli. Non si è mai visto un molossoide di quaranta kg con il collare di brillantini. Questa moda deplorevole colpisce i cagnolini in quanto probabilmente più atti ad essere considerati surrogati di bambini. Ma per quello scopo hanno inventato i bambolotti di ultima generazione che -pensate un po’- fanno anche i bisognini.

Lasciate stare i cani. Fateli correre felici nei prati. Lasciate che si sporchino giocando nelle pozzanghere. Un cane sporco di fango è un cane felice. Un cane trasportato su un passeggino è un cane frustrato.

IoLavoro, iscrizioni alla maxi job fair aperte fino al 26 febbraio

palaalpitour madonna

 All’ultima edizione hanno preso parte circa 10mila persone in tre giorni

Termine ultimo il 26 febbraio per le iscrizioni delle aziende che desiderano partecipare alla 20/esima edizione di IoLavoro. Si tratta della più grande job fair italiana in programma al Pala Alpitour di Torino dal 6 all’8 aprile 2016. Per informazioni, modalità di partecipazione e modulistica il sito web è www.iolavoro.org. All’ultima edizione hanno preso parte circa 10mila persone in tre giorni, durante i quali i colloqui di selezione sono stati 15mila e 16mila i curricula raccolti. La soddisfazione delle aziende è del 95%.L’iniziativa è promossa da Regione Piemonte, organizzata dall’Assessorato regionale al Lavoro e realizzata dall’Agenzia Piemonte Lavoro in collaborazione con Camera di commercio, Città Metropolitana e Città di Torino e Ministero del Lavoro, Inps Piemonte, Italia Lavoro, Centri per l’impiego, Servizi per l’impiego francesi Pole-Emploi Rhone Alpes e rete Eures.

(foto: il Torinese)

Sondaggio web: multe e rimborsi sul tram. Che ne pensano i torinesi?

tram coloriAbbiamo chiesto le opinioni dei lettori attraverso la nostra pagina Facebook

Il nuovo decreto allo studio del governo sui mezzi pubblici prevede multe fino a 200 euro per chi non paga il biglietto. Previsto anche, se il ritardo del mezzo pubblico supera i 30 minuti, il rimborso del biglietto. Che cosa ne pensano i torinesi? Abbiamo chiesto le loro opinioni attraverso la nostra pagina Facebook. Eccone alcune.

D'Elia Antonia
D’Elia Antonia La gente che non pagano il biglietto è gente che non ha nemmeno gli x piangere voglio vedere se pagano le multe! Forse è meglio rimettere il bigliettaio
Enrico Greco
Enrico Greco Sarebbe cosa buona e giusta abbassare “leggermente” il costo del biglietto e degli abbonamenti.

Pippo Pallino
Pippo Pallino …visto che non si può fare pagare le multe alle nuove” risorse” che non hanno neanche gli occhi x piangere giusto aumentare le multe x fare cassa con i soliti italioti

Clara Roccati
Clara Roccati La cosa durerà una settimana come i poliziotti di quartiere i vigili che multano i padroni dei cani o quelli che inzozzano le strade con le cicche

Carla De Mattei
Carla De Mattei E voglio proprio vedere che fanno le multe a tutti ” nuovi cittadini ” che non pagano un bel niente

Franca Arrobbio
Franca Arrobbio Tanto pagheranno sempre gli stessi gli onesti. …gli altri continueranno come prima a fare i.portoghesi tanto non hanno niente da dare e vivono nella clandestinità. …

Lina Lippolis
Lina Lippolis che paghino anche i clandestini altrimenti vi tacciamo di razzismo contro gli italiani

Clara Roccati
Clara Roccati E noi continueremo a pagare il biglietto e altri no come sempre

Matteo Teppa
Matteo Teppa Era ora! Che paghino TUTTI però. Italiani e non!!!!!!

Alberto SanGalli
Alberto SanGalli Entra nei mezzi solo chi paga il biglietto

 
Carlo Quaranta
Carlo Quaranta Credo non funzioni,vorrei sapere come faranno pagare gli zingari,non ci riescono ancor oggi.

Giuliano Maghini
Giuliano Maghini soldi al posto dei servizi….

Anna Ferrara
Anna Ferrara infatti biglietto abbassato

Maria Luisa Mura Martire
Maria Luisa Mura Martire L’orario dove lo si attesta?

Delitto Rosboch: a Ivrea convalida degli arresti di Gabriele, della mamma e di Obert

defilippi rosbochGabriele De Filippi e la madre Caterina Abbattista, informa l’agenzia Ansa,  sono stati trasferiti per ordine del gip Marianna Tiseo dalle Vallette di Torino alla casa circondariale eporediese

Le udienze di convalida dei tre fermi per l’omicidio della professoressa di Castellamonte, Gloria Rosboch, scomparsa il 13 gennaio e trovata cadavere in un canale venerdì scorso, si svolgono nel carcere di Ivrea. Il 22enne Gabriele De Filippi e la madre Caterina Abbattista, informa l’agenzia Ansa,  sono stati trasferiti per ordine del gip Marianna Tiseo dalle Vallette di Torino alla casa circondariale dove è già incarcerato Roberto Obert, complice e amante del ragazzo. L’avvocato di Gabriele, Pierfranco Bertolino, riposta l’Ansa ha detto, all’ingresso in carcere, ” ritengo consigliabile che il mio assistito non risponda alle domande che gli verranno fatte. E inoltre sarà da valutare l’aspetto psichiatrico, visti i numerosi profili che il mio assistito aveva su Facebook”.

Minotauro, a un condannato sequestro di beni per oltre 1 milione e mezzo

tribunaleLa confisca dei due locali, ora che  la sentenza è  definitiva,  passa alla gestione dell’Agenzia Nazionale beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata

La Guardia di Finanza ha sequestrato a  uno degli imputati condannati nel processo Minotauro per associazione per delinquere di stampo mafioso, due immobili per un valore di circa 1.600.000 euro.
Sono un appartamento e di un negozio di abbigliamento nel centralissimo corso Vittorio Emanuele II. Al proprietario è stata inflitta una pena di 7 anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Era stato riconosciuto affiliato dal 2008, al locale di ‘ndrangheta di San Giusto Canavese. La confisca dei due locali, ora che  la sentenza è  definitiva,  passa alla gestione dell’Agenzia Nazionale beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

Verso l'approvazione della legge contro le discriminazioni

consiglio lascarisLa consigliera Batzella ha affermato: “Si tratta di un grande passo avanti per il Piemonte, è una legge che mancava

Il progetto di legge, intitolato “Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale” nasce dai testi del disegno di legge 141, presentato dall’assessora Monica Cerutti, e dal progetto di legge n. 81 presentato dalla consigliera Stefania Batzella. Relatrici in Aula del provvedimento Nadia Conticelli (Pd) e Stefania Batzella (M5S).La legge è composta da 19 articoli sui quali sono stati presentati 54 emendamenti. L’esame in Aula è arrivato sino all’approvazione dell’articolo 10. Durante l’esposizione della relazione iniziale, la consigliera Conticelli ha illustrato gli scopi del provvedimento: “I principi di non discriminazione sono presenti nella Costituzione e nei Trattati dell’Unione Europea, sono quindi applicabili anche a livello regionale. Questa legge intende colmare il vuoto normativo e consentire alla Regione Piemonte di definire gli strumenti normativi per mettere in atto gli interventi necessari per attuare questi principi costituzionali”. La consigliera Batzella ha affermato: “Si tratta di un grande passo avanti per il Piemonte, è una legge che mancava. La discriminazione di genere è molto diffusa anche nel nostro paese: le donne sono le prime a perdere il lavoro, le immigrate sono spesso discriminate, ancor di più le disabili. Chiediamo che i finanziamenti previsti (250mila euro) siano aumentati per poter attuare tutte le iniziative necessarie”.L’assessora Monica Cerutti presentando il disegno di legge, ha dichiarato: “questa è una legge-quadro che vuole introdurre norme per tutte le leggi che consiglio X 1potremo assumere. Si applica in un ambito in cui la Regione non ha una propria normativa, ma non c’è nemmeno una normativa nazionale su questo argomento. Il ddl riguarda tutti i tipi di discriminazione, secondo la normativa nazionale e europea. E’ frutto di un lavoro di consultazione partecipata con le associazioni. Il testo presentato recepisce numerose richieste di modifica presentate durante le sedute di Commissione”.La legge fissa alcuni criteri generali che si riferiscono alla parità di trattamento tra le persone e al divieto di ogni forma di discriminazione, stabilendo norme per la prevenzione e il contrasto alle discriminazioni. Gli ambiti di intervento del provvedimento si riferiscono alla salute e alle prestazioni sanitarie, alle politiche sociali, al diritto alla casa, alla formazione professionale e all’istruzione, ai temi inerenti il lavoro, alle attività sportive, ricreative e culturali, ai trasporti, alla comunicazione ed anche alla formazione del personale regionale. All’articolo 9 la nuova legge prevede anche che il Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom) effettui rilevazioni periodiche sui contenuti della programmazione di radio e tv locali e proponga iniziative per promuovere l’affermazione dei principi antidiscriminatori. L’articolo 10 sancisce il diritto alla mobilità per ogni persona e gratantisce l’accessibilità alle strutture regionali.Nel corso del dibattito in aula le posizioni di maggioranza e opposizione hanno trovato un’intesa che ha permesso di approvare i primi dieci articoli del disegno di legge.Per la maggioranza sono intervenuti i consiglieri: Andrea Appiano, Paolo Allemano, Domenico Ravetti (Pd), Marco Grimaldi (Sel) che hanno sostenuto l’utilità di una legge di principio contro tutti i tipi di discriminazione.I consiglieri del Movimento 5 Stelle intervenuti, Stefania Batzella e Giorgio Bertola, hanno dichiarato in apertura di dibattito: “Siamo a favore del progetto di legge presentato dalla nostra consigliera perchè dobbiamo occuparci dei diritti di tutte le persone”.I consiglieri Gianluca Vignale, Diego Sozzani, Francesco Graglia, Claudia Porchietto (Fi), Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia), Gianna Gancia (Lega Nord Piemont) sono intervenuti nel dibattito ed hanno presentato diversi emendamenti. Nei loro interventi iniziali hanno sostenuto che questo testo di legge “crea confusione, perchè in realtà intende tutelare le coppie omosessuali, anche se le priorità del Piemonte sono altre”.Tra gli emendamenti più significativi approvati dall’Aula, quello presentato dai consiglieri di opposizione che pone il divieto alla discriminazione in base alla nazionalità e quello, presentato dall’assessora Cerutti, che “promuove la rimozione degli ostacoli che impediscono una piena parità di accesso alle cariche elettive e introduce correttivi volti al perseguimento di una compiuta democrazia paritaria”.Il dibattito sui restanti nove articoli della legge proseguirà in una prossima seduta del Consiglio regionale.

www.cr.piemonte.it

Solo un pareggio per il Toro. E i tifosi salutano Ventura

toro venturaSullo striscione: “15-05-16: l’avventura è finita…Grazie mister”
 

Solo un pareggio per il Toro, 0-0 contro il Carpi in una partita piuttosto incolore. I tifosi hanno salutato quasi ufficialmente Ventura, dalla curva Maratona lo hanno accolto con lo striscione: “15-05-16: l’avventura è finita…Grazie mister”. Da segnalare il portiere del Carpi, Belec, che ha parato un rigore al 34′ del secondo tempo respingendo il tiro di Maxi Lopez,  calciato rasoterra sulla sinistra del portiere.

"Il caso Spotlight": assolutamente da vedere, l’avvincente ricostruzione di un’inchiesta

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a cura di Elio Rabbione
 
 

Nel luglio del 2001 Marty Baron passò dal Miami Herald al Boston Globe (oggi è alla direzione del Washington Post, il quotidiano del Watergate, il grande salone e le poche luci accese sino a tardi, le ricerche e l’inchiesta di Tutti gli uomini del Presidente) e vi trovò il team di Spotlight, un gruppo di giornalisti d’assalto, in un periodo di stanca. Andò a rispolverare un articolo che a metà degli anni Novanta era stato relegato alle pagine cittadine, ritenuto di poca importanza (e che già avrebbe potuto segnare un punto di partenza se qualcuno gli avesse prestato un’attenzione maggiore, riconoscerà anni dopo il capo equipe), quello su di alcuni sacerdoti accusati di abusi su minori, mai approfondito a sufficienza, mai scavato per venire a conoscenza se tra i vari casi successi ci fosse un legame, per comprendere se la Chiesa fosse a conoscenza e se se ne fosse occupata. Esiste un altro caso di pedofilia, quello che coinvolge padre John Geoghan, su cui l’arcivescovo Bernard Francis Law, a capo dell’intera comunità cattolica bostoniana, pur al corrente, ha sempre fatto di tutto perché non si indagasse, forte della tanta documentazione secretata. La squadra si mette a indagare, scopre vittime e documenti, soprattutto l’omertà di un’intera comunità che è ben lontana dalla volontà di far piena luce sull’accaduto. Grazie all’apporto dell’avvocato chiamato a salvaguardare i diritti delle parti lese, si comprende come i casi si moltiplichino, una decina in un primo tempo, poi dilaghino smoderatamente, coinvolgendo un’ottantina di sacerdoti.

Abusi sistematicamente praticati con le gerarchie ecclesiastiche pronte a mettere ogni cosa a tacere. Il lavoro risultò frenetico, le prove finalmente si susseguivano alle prove, anche se gli attentati alle Torri Gemelle arrestarono per alcune settimane indagini e risultati, alla fine, nel gennaio dell’anno successivo, il primo articolo venne dato alla stampa. In seguito nacquero più di seicento articoli per raccontare e per condannare, per raccogliere quelle prove per cui l’arcidiocesi di Boston pagò circa 85 milioni di dollari come risarcimento nei confronti di molte delle vittime di abusi e fu indotta a pubblicare una lista con i nomi di 159 preti accusati di pedofilia.

Il caso Spotlight, diretto da Thomas McCarthy, è uno dei film più significativi di questa stagione, raccontato senza retorica, con un ottimo ritmo incalzante, appassionante, che non sarebbe così coinvolgente se anche non potesse contare su un gruppo d’attori in vero stato di grazia forse sopra tutti Lev Schreiber, perfetto Baron a tenere i fili a volte esilissimi dell’intera operazione: ma tutti quanti sono davvero eccezionali -, candidato a sei premi Oscar (tra cui miglior film e miglior regia, ma pure miglior sceneggiatura originale, miglior montaggio auspicabilissimo -, migliori attori non protagonisti, Mark Ruffalo e Rachel McAdams), fedele all’inchiesta che portò il team ed il giornale alla vittoria del Pulitzer nel 2003, ricostruita passo passo con le ricerche affannose, con la lettura dei tanti dossier o la riscoperta dei vecchi articoli troppo in fretta dimenticati, con le sconfitte e quei successi in cui nessuno aveva più il coraggio di sperare, con il sostegno dovuto alle vittime e lo sconcertante incontro con alcuni individui, incapaci di dare un peso giusto e umano alle proprie colpe, con le chiacchiere dolciastre con quanti avevano tutto l’interesse a far sì che ogni cosa continuasse a rimanere sepolta.

Un libro per raccontare le persone del "miracolo olimpico"

STADIO OLIMPICO BRACIEREpalaolimpic2olimpico arco ‘Quelli che costruirono i Giochi’, un racconto inedito scritto da Loris Gherra e Luca Rolandi
 

I Giochi Olimpici  invernali di Torino 2006 non hanno lasciato in eredità soltanto palazzetti sportivi e infrastrutture.

Restano anche le  esperienze e le professionalità, Nel decennale dell’evento che ha cambiato il volto della città esce il libro  ‘Quelli che costruirono i Giochi’, un racconto inedito scritto da Loris Gherra e Luca Rolandi, due dei  giornalisti che tra il 2001 e il 2006 hanno lavorato al Toroc, il comitato organizzatore.

La pubblicazione è edita da Edizioni Effedì, in collaborazione con gli studenti del Master in Giornalismo di Torino. Si propone di ” riconoscere l’impegno di 23.000 persone che ad esso lavorarono: 2.700 dipendenti e collaboratori del Toroc, 97 dipendenti dell’Agenzia Torino 2006, 20.000 volontari. Di questi, oltre settemila hanno proseguito nell’esperienza di volontariato costituendo associazioni ancora operative oggi.”

 
(Foto: il Torinese)

Il "Nido del dialogo": un nuovo stile nel servizio per l'infanzia

asilo1asilo4asilo3asilo2Questo progetto realizzato per il Sermig è stato possibile grazie ai fondi raccolti dai numerosi eventi organizzati durante tutto l’anno 2014 dalla Fondazione stessa

Nel mese di dicembre la Fondazione Caterina Farassino ha finalmente inaugurato il “Nido del Dialogo”, un servizio educativo privato, convenzionato con il Comune di Torino e rivolto a 65 bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 3 anni. Questo progetto -realizzato a Porta Palazzo per il Sermig e per cui sono stati spesi circa 75mila euro- è stato possibile solo grazie ai fondi raccolti dai numerosi eventi organizzati durante tutto l’anno 2014 dalla Fondazione stessa. E’ composto da tre sezioni di cui una formata da 15 posti per lattanti, cioè per bambini di età compresa tra i sei ed i dodici mesi, e le altre due sezioni dedicate ai bambini che vanno dai dodici ai trentasei mesi di età.

Questo spazio per l’infanzia nasce dalla volontà di fornire un servizio qualificato di assistenza temporanea, non solo per il bambino e a per il suo percorso di crescita, ma anche per la sua famiglia. L’obiettivo principale è quello di favorire lo sviluppo dell’identità del bambino, stimolando la costruzione della sua autonomia, della sua autostima e mettendolo a conoscenza, in maniera gioiosa e divertente, del mondo e delle sue regole. Si cerca inoltre di soddisfare i suoi bisogni di cura, strutturando non solo l’ambiente in maniera stimolante, ma anche ponendo attenzione ai luoghi, ai materiali, ai tempi e anche al ruolo dell’adulto nelle situazioni di quotidianità.

Un servizio per l’infanzia unico, che attraverso la creazione di occasioni ludiche e ricreative, cerca fin da subito di trasformare quello che viene visto principalmente come un “gioco”, in molteplici occasioni di aggregazione e integrazione tra bambini di diversa età e anche di diversa cultura. Un progetto molto importante quello del “Nido del Dialogo” che si pone inoltre come ultimo scopo, quello di sostenere le famiglie dei bambini che accoglie e di fornire ai genitori alcuni essenziali strumenti educativi nei confronti dei propri figli.

 

Simona Pili Stella