redazione il torinese

L’estate sta finendo? Pioggia in arrivo e calo delle temperature

pioggia 1Si sta ritirando l’anticiclone delle Azzorre che negli ultimi giorni ha assicurato bel  tempo stabile e caldo su Torino e il Piemonte. Informa l’Arpa (Agenzia regionale di protezione ambientale) – che nelle prossime ore torneranno rovesci sparsi nei pressi  delle Alpi e sulle zone di pianura adiacenti. L’instabilità sarà più accentuata probabilmente giovedì, quando ci potranno essere piogge e temporali “localmente intensi”. Le massime scenderanno di qualche grado, passando da 31-34 a 27-31 gradi in pianura e mezza collina, da 22-26 a 18-22 in montagna tra i 1.000 ed i 1.500 metri di altitudine.

 

(foto: il Torinese)

La laurea: status simbol o passaporto per il benessere?

Nello specifico, ad aumentare sono i candidati al test di Medicina e Odontoiatria e quelli alla prova di Veterinaria, mentre quelli al test di Architettura diminuiscono

di Paolo Pietro Biancone*

campus universita 2

Mia madre non aveva poi sbagliato a dir che un laureato conta più d’ un cantante. Lo canta Francesco Guccini in l’Avvelenata già dal 1976. Affermazione ancora attuale quarant’anni dopo e lo sostengono le future matricole del prossimo anno accademico, che in massa si sono iscritte ai test per l’accesso ai corsi universitari a numero programmato. . Il Miur ha da poco diffuso il numero dei candidati ai test d’ingresso 2016 che hanno perfezionato l’iscrizione sul portale Universitaly per le facoltà ad accesso programmato: si registra il boom di aspiranti medici, odontoiatri, veterinari e architetti che quest’anno sono 80.843, ben 1.392 in più rispetto allo stesso dato del 2015. Nello specifico, ad aumentare sono i candidati al test di Medicina e Odontoiatria e quelli alla prova di Veterinaria, mentre quelli al test di Architettura diminuiscono. Se universitàperò nel complesso questi aspiranti universitari sono di più, lo stesso non si può dire di tutti i posti disponibili. Chi ambisce a un futuro come medico o odontoiatra, e che per questo si è registrato sul portale per sostenere la prova del prossimo 6 settembre, fa parte di un gruppo di 62.695 candidati, oltre 2mila persone in più rispetto all’anno scorso. Tuttavia, i posti disponibili a Medicina e Odontoiatria per il 2016 sono 10.132 (9.224 per Medicina e 908 per Odontoiatria), 173 in meno in confronto al 2015 (quando quelli di Medicina erano di più, 9.513, e quelli di Odontoiatria di meno, 792). Anche quest’anno, come lo scorso, passerà circa 1 candidato su 6. Diminuiscono ancor di più le probabilità di passare per chi ha completato la procedura online per il test di Veterinaria. Si tratta di ben 7.987 persone, 169 in più rispetto al 2015. Peccato che i posti disponibili per questa facoltà siano invece in calo: solo 655 persone potranno entrare rispetto alle 717 di un anno fa. Insomma, ce la farà meno di 1 candidato su 10. Decisamente meglio va invece per chi tenterà la sorte con il test di Architettura. Questo perché gli iscritti su Universitaly per il 2016 (10.161) sono in calo rispetto a quelli 2015 (10.994), mentre i posti disponibili per quest’anno, seppure in diminuzione, sono comunque 6.991. Tradotto in parole povere, questo significa che entrerà ad Architettura poco meno del 70% dei candidati. Insomma, anche se nel 2015 le possibilità di riuscita erano leggermente maggiori (il dato era intorno al 71%) non ci si può certo lamentare.

Questa la situazione dei corsi a numero programmato, attenzione: altri corsi di natura economica, ingegneristica non prevedono il numero programmato, ma il test di accertamento dei requisiti minimi (Tarm), che è obbligatorio sostenere per potersi iscrivere.

Ma l’investimento in anni di studio per conseguire il titolo porta i suoi frutti? Secondo l’ultima indagine Almalaurea, che ha indagato le performance formative di quasi 270 mila laureati del 2015 usciti dalle 71 Università coinvolte. In particolare, 154 mila laureati di primo livello, 77 mila laureati nei percorsi magistrali biennali e 32 mila laureati a ciclo unico, a un anno dal titolo tra i magistrali il differenziale occupazionale è pari a 21 punti percentuali: è occupato il 74% dei laureati residenti al Nord e il 53% tra coloro che risiedono nelle aree Meridionali. Il tasso di disoccupazione è pari al 17% tra i colleghiPOLITECNICO del Nord e sale al 36% tra quelli del Sud. In tale contesto i laureati residenti al Centro si collocano di fatto in una condizione intermedia. Gli occupati che lavorano al Sud mostrano una migliore stabilità lavorativa (autonomo effettivo e tempo indeterminato) rispetto ai colleghi del Nord: ad un anno dalla laurea, possono contare su contratti stabili rispettivamente il 30% contro il 25%. Questo è dovuto al fatto che nel Mezzogiorno, in risposta alle difficoltà del mercato del lavoro locale, è più elevata la percentuale del lavoro autonomo, che coinvolge l’11% degli occupati contro il 7% del Nord. Si registrano ampie differenze tra Nord e Sud anche in merito alle attività lavorative non regolamentate che interessano il 3% dei laureati magistrali del Nord e il 10% di quelli del Sud. Elevate anche le differenze retributive: tra i neolaureati che hanno iniziato l’attuale attività lavorativa dopo la laurea e lavorano a tempo pieno, il differenziale è pari al 16%. Al Nord, il guadagno è di 1.290 euro mensili netti rispetto ai 1.088 euro dei colleghi del Mezzogiorno. In merito all’efficacia del titolo, indicatore che combina la richiesta della laurea per l’esercizio del lavoro svolto e l’utilizzo – nel lavoro – delle competenze apprese all’Università, le differenze sono marginali. Il titolo è efficace o molto efficace per il 51% degli occupati al Nord contro il 53% al Sud. Su questo risultato incide la maggiore diffusione al Sud delle attività di natura autonoma caratterizzate da livelli più alti di efficacia.

E in termini di reddito, chi guadagna di più a 5 anni dalla laurea sono gli ingeneri con un’entrata mensile pari a circa 2000 euro, seguito dai laureati in economia, nelle diverse declinazioni, che mediamente registra uno stipendio di 1700 euro al mese. Il fanalino di coda spetta agli psicologi con neanche 800 euro al mese.

Ben altri redditi vantano i calciatori, ma questa è un’altra storia.

*Professore Ordinario di Economia Aziendale dell’Università di Torino

Coordinatore del Corso di Dottorato in Business & Management

Serrande abbassate in periferia, negozi aperti in centro: agosto a due velocità sotto la Mole

vetrine negozi serrandeLa Torino dei turisti nelle piazze auliche del centro  e quella deserta delle periferie. Se è vero che il fenomeno di “serranda selvaggia”, soprattutto dopo la trasformazione post-olimpica della nostra città in luogo turistico non esiste più, la stragrande maggioranza dei negozi periferici ha chiuso i battenti per il mese di agosto. In piazza Castello, piazza San Carlo, via Garibaldi e  via Roma, dove si trovano tutte le firme della moda, caffè storici e bar sono aperti.  Ma se ci si avventura verso piazza Galimberti, o corso Vercelli, corso Grosseto e corso Corsica, via Stradella e  corso Toscana, la più parte degli esercizi commerciali è in vacanza, tranne quelli gestiti dagli stranieri, come i parrucchieri cinesi.  Ma la chiusura più massiccia avverrà nella settimana di ferragosto. Insomma, una città a due velocità con negozi chiusi e cantieri aperti.

bucheI CANTIERI IREN

Fino alla prima settimana di settembre lavori in corso Stati Uniti angolo via Vela, in via Rio de Janeiro dal 17 all’incrocio con via Dall’Ongaro, in via Isonzo dal 31 a via Orsiera, m via Barge dal 3 al 7, in via Renier dal 10 a via Tolmino, in via Cassini presso via Caboto, in corso Appio Claudio presso via Rivara, in via Salbeltrand dal 20 a via Gravere, in via Pigafetta, in corso Galileo Ferrarispresso via Vela, in corso Trapani presso piazza Rivo li,in via Verolengo da via Assisi a via Lemie, in via Noie da via Pianezza a via Viterbo e in corso Correnti. 

(foto: il Torinese)

Vuole spararsi per non invecchiare ma i carabinieri lo salvano

Ipolizia e carabinierin mare a Portofino con una canoa e con la sua pistola con il colpo in canna, dei pesi e una catena per  legarsi, spararsi alla testa e cadere in acqua. Era il piano di un settantenne torinese, ex pallanuotista: intendeva uccidersi perché non sopporta l’idea di invecchiare. Ma è stato trovato e salvato dai carabinieri e dalla Capitaneria di Santa Margherita Ligure grazie alla  segnalazione della ex moglie. L’allarme è partito da Torino e  i carabinieri in qualche ora sono risaliti alla posizione dell’uomo attraverso il telefono cellulare. Il salvataggio è avvenuto a ferragosto  intorno alle 17, ed è stato effettuato via mare dalla Capitaneria di Porto, grazie anche a un elicottero. L’uomo in canoa è stato trovato su uno scoglio  tra Portofino e San Fruttuoso di Camogli. Con sè aveva l’arma e i pesi con cui voleva finire in fondo al mare. Si trova ora in cura all’ospedale.

La cultura vince, record di presenze nei musei torinesi. Moltissimi i turisti stranieri

VENARIA NOTTEFerragosto all’insegna della cultura con un ottimo riscontro di visitatori alla Reggia di Venaria dove, nei quattro giorni del ponte, da venerdì al 15 , gli ingressi sono stati 45.198, quasi 27.500 in più rispetto all’analogo periodo (spalmato su tre giorni) dell’anno scorso. La media giornaliera è stata di più di 11 mila visitatori, rispetto a meno di 6. Sono stati tutti biglietti a pagamento che hanno riguardato il percorso di visita della Reggia, i Giardini, gli eventi e le mostre in corso. Record di visitatori anche nei musei della Fondazione Torino: solo a Ferragosto a Palazzo Madama, Gam, Mao, e Borgo Medievale, visitabili al prezzo speciale di 1 euro, sono stati staccati quasi 13 mila biglietti, il doppio dello scorso anno. Tenuto conto del  weekend lungo da sabato a lunedì, gli ingressi giungono a quota 20 mila. Al Museo del Risorgimento di palazzo Carignano 1.715 visitatori complessivi nel ponte, 795 solo nella giornata di Ferragosto. Più della metà delle presenze, turisti stranieri.

Scuola: aumentano gli studenti ma non gli insegnanti

 SCUOLAXX“A fronte di 351 posti assegnati, mancano dunque 553 posti!”

Secondo Cisl scuola saranno 1.500 gli studenti in più che saranno conteggiati nell’Organico di fatto  relativo al Piemonte. “Facciamo presente – si legge nel comunicato – che il Miur, Ministero dell’istruzione, università e ricerca, ha tenuto in considerazione un aumento pari a 98 alunni, risultato dato dalla differenza con l’Organico di Diritto di quest’anno e l’anno scolastico precedente e non con l’Organico di Fatto che è il numero effettivo di ragazzi che vanno in classe. I dati effettivi sono 539.502 alunni in OF dello scorso anno scorso anno e 541.073 stimati per il 2016/2017. La Direzione Generale Regionale Miur Piemonte in data 20/7 aveva già inviato al Miur una richiesta di incremento rispetto all’Organico già assegnato, ma senza risultati, infatti il Miur non ha preso in considerazione la richiesta e non ha proceduto ad ulteriore assegnazione. La differenza effettiva tra lo scorso anno e quest’anno non è di -322 posti, ma -349 (ulteriore errore nel rilevare i dati da parte del MIiur). L’obiettivo finale di posti assegnato è 44334 a fronte dei 44887 posti necessari”.”Ma dai dati pervenuti dagli ex Provveditorati – sulla base delle esigenze rilevate nelle scuole della regione dopo attenta e regolare verifica delle motivazioni, risultano le seguenti richieste: Alessandria 71, Asti 53, Biella 79, Cuneo 225, Novara 108, Torino 300, Vco 55, Vercelli 13 per un totale di 904. A fronte di 351 posti assegnati, mancano dunque 553 posti! Questi dati sono stati verificati e confermati anche dall’assessore regionale all’istruzione del Piemonte Giovanna Pentenero.Inoltre, attraverso la comparazione dei dati relativi alla distribuzione degli organici tra tutte le regioni da parte del Miur, appare evidente che il Piemonte è tra le 4 regioni che, pur avendo alunni in aumento, ha avuto posti in meno. Inspiegabile ed incomprensibile il criterio applicato nella distribuzione effettuata dal Miur.

Le Corporate University: l’alta formazione passa dalle aziende

donna managerLa prima Corporate University in Italia risale addirittura al 1957, all’intuizione di Enrico Mattei che decise di fondare una scuola all’Eni di studi superiori sugli idrocarburi che oggi rappresenta una realtà formativa importante a livello internazionale.

di Paolo Pietro Biancone*

Lo sviluppo delle competenze ritenute tipiche ed essenziali per gli affari, la formazione continua, la promozione della cultura aziendale e l’attenzione verso la preparazione dei neo-assunti. Per questo nascono e si diffondono le università aziendali. In Italia al momento sono circa 40 e appartengono a diversi settori dalla farmaceutica, alle assicurazioni, al settore alimentare, ai servizi di pubblica utilità.

Ben altri numeri rispetto agli Stati Uniti, dove se ne contano addirittura 4 mila: una tra tutti la Hamburger University di McDonald’s. Gli studenti, futuri manager di ristoranti, imparano come preparare hamburger e patatine e sono addestrati a far funzionare alla perfezione il meccanismo del ristorante. Le lezioni comprendono simulazioni, con una parte di studenti che osserva e un’altra che lavora in cucina, alla cassa o che recita la parte del cliente impaziente. E poi c’è una parte teorica in classe, dove gli insegnanti passano in rassegna gli errori riscontrati dagli studenti nella gestione del locale, propongono soluzioni e li preparano ad affrontare nuovamente la prova della simulazione. Nel piano di studi rientrano anche autostima e auto-aiuto per i manager, che ricevono le armi psicologiche per fare fronte alle difficoltà.

COMMERCIALISTA FISCO TASSELa prima Corporate University in Italia risale addirittura al 1957, all’intuizione di Enrico Mattei che decise di fondare una scuola all’Eni di studi superiori sugli idrocarburi che oggi rappresenta una realtà formativa importante a livello internazionale. L’ultima in ordine di tempo, ma non di importanza, è quella aperta da Poste italiane l’anno scorso per la formazione del gruppo con l’obiettivo tra gli altri di riconvertire migliaia di postini e addetti ai recapiti ad altre mansioni.

Secondo uno studio di Assoknoledge, il settore in cui risulta una prevalenza di aziende che hanno sviluppato Corporate University risulta essere quello delle assicurazioni e dei servizi finanziari (23%). Riguardo al fatturato delle aziende rilevate, il 3% si attesta sotto i 100 milioni di euro, il 13% dai 101 ai 300, un altro 13% dai 301 ai 500 e il 71% sopra i 501 milioni. Per quanto riguarda l’età media dei dipendenti, un significativo 55% indica la presenza di persone fra i 41 e i 50 anni, il 29% fra i 31 e i 40 e nessuna presenza sotto i 30 e sopra i 50. Emerge che gran parte delle aziende collega la formazione non solo all’acquisizione di competenze tecniche, ma al miglioramento dello sviluppo delle competenze manageriali, confermando come la valenza strategica, individuata come caratteristica distintiva della Corporate University da parte della letteratura, trovi una delle sue principali ricadute nella costruzione di un sistema di apprendimento organico dedicato ai manager dell’impresa. Infatti, le fasce di personale interno più coinvolte nella formazione sono i middle manager, seguiti da impiegati, bottom manager e top manager. Ma i corsi si rivolgono anche a personale esterno formato da clienti, fornitori, partner commerciali e collaboratori. I manager aziendali, impegnati con una media di formazione pro-capite di 160 ore, approvano le Corporate University.

Qualche nota di debolezza sull’investimento aziendale, che non rivela segnali di crescita negli anni. L’investimento delle aziende nelle Accademie varia da 1 a 5 milioni di euro, che è compreso tra l’1 e il 6% del fatturato annuale prodotto in un anno. Non mancano, però, i punti deboli: ancora non sono sfruttate appieno le potenzialità connesse con l’uso di metodologie formative finalizzate alla condivisione e allo scambio delle conoscenze. Poco sviluppati, infatti, appaiono i «metodi relazionali», considerati nel 50% dei casi poco importanti e l’utilizzo di tecniche quali il net learning, che consentono forme di apprendimento generato attraverso l’interazione tra i partecipanti alle attività formative e la formazione di community virtuali. Inoltre, non sono sfruttate appieno le potenzialità offerte dai sistemi informativi. Solo il 38% della formazione viene erogata tramite strumenti on-line, mentre il knowledge management beneficia del pieno supporto dei sistemi informativi solo nel 44% dei casi. Ciò sembra dipendere anche dal fatto che solo 1 università d’impresa su 5 ha visto il proprio budget aumentato negli ultimi due anni.Come dire, per aspirare all’eccellenza occorre investire in formazione “fatta in casa” e condivisa.

*Professore Ordinario di Economia Aziendale dell’Università di Torino

Coordinatore del Corso di Dottorato in Business & Management

 

Facevano esplodere sportelli bancomat, arrestati

banche matDue italiani arrestati dai carabinieri della Compagnia di Rivoli: facevano parte di una banda specializzata in assalti notturni a sportelli bancomat. servendosi di  travi di ferro, usate come ariete, ed esplosivi effettuavano le rapine. Diversi i colpi realizzati in provincia di Torino e Genova.  Proseguono le indagini per individuare eventuali altri complici.

(foto: archivio il Torinese)

Lotta all’Isis, misure di sicurezza antiterrorismo rafforzate anche a Torino

sindone sicurezza alpini“Chi uccide in nome di Dio, uccide in nome di un falso Dio creato dagli uomini”. Rassicuranti le parole dell’imam di Asti, Latfaoui Abdessamad, nella messa di Ferragosto celebrata dal vescovo della città del Palio, monsignor Francesco Ravinale, per la ricorrenza dell’Assunta, “nel nome della pace e della convivenza tra popoli e fedi religiose”. Il problema è che le vittorie sull’Isis in Siria, Libia e Iraq , come hanno paventato i vertici del Copasir, potrebbero spingere lupi solitari del Califfato a salire sui barconi dei migranti per raggiungere l’Italia. L’allerta è al massimo anche a Torino.
Gli attentati a Bruxelles, in Francia e in altri luoghi  hanno indotto anche le autorità italiane a innalzare il livello di guardia. Rafforzate le misure di sicurezza già in atto, e già rodate positivamente in occasione della visita di papa Francesco e di eventi come l’ostensione della Sindone. Particolare attenzione a obiettivi sensibili come l’aeroporto e le stazioni ferroviarie, dove sono schierati gli alpini della Taurinense, polizia, guardia di finanza e carabinieri nell’ambito dell’operazione “strade sicure”

SINDONE SICUREZZADi origini emiliane, 32 anni, in servizio a Torino. E’ la prima e unica donna delle Aliquote di primo intervento (Api) dei carabinieri dedicate all’antiterrorismo dopo i recenti  attentati di Parigi. Valentina ha già passato cinque anni nell’esercito prima di indossare gli alamari. “Ho scoperto di essere l’unica donna dell’Api durante le selezioni a Roma. È un lavoro che mi piace con noi i cittadini si sentono più sicuri “, dice all’agenzia Ansa mentre è di pattuglia nel centro città. Le Api sono squadre speciali che pattugliano le  strade in collaborazione con le auto del radiomobile e le volanti e sono state create per intervenire con la massima rapidità in caso di attentato terroristico. Sono costituite da un minimo di 9 a un massimo di 14 persone e dipendono direttamente dal comandante provinciale dell’Arma.

                                                                                                 Simona Pili Stella

(foto: il Torinese)

I nomadi incendiano rifiuti vicino al campo, protesta dei cittadini

INCENDIO FUOCOFerragosto di protesta a Torino per il fumo e i cattivi odori causati dall’incendio dei rifiuti nel campo nomadi di via Germagnano, alla periferia della città. Decine di abitanti che risiedono nei palazzi vicino all’area sono scesi in strada in segno di protesta per l’aria irrespirabile ed il fumo che entrano nelle loro case. I Vigili del Fuoco di Torino hanno impegnato 5 automezzi per spegnere i roghi e sono intervenute anche squadre dell’Amiat, l’azienda municipale di igiene ambientale.