La Regione Piemonte è la prima in Italia per i progetti finanziati con la Cooperazione Territoriale Europea: gli ultimi dati diffusi dall’Agenzia per la Coesione territoriale e relativi alla distribuzione dei fondi assegnati ai partner italiani al 31.12.2017 pongono infatti il Piemonte in testa alla graduatoria con 50 milioni di euro. Queste risorse hanno permesso l’avvio di 103 progetti in settori chiave per lo sviluppo socio-economico come l’innovazione tecnologica, sociale e sanitaria, l’energia, i trasporti, l’ambiente, la cultura e il turismo. Oltre 200 i partner coinvolti: dagli enti pubblici alle piccole e medie imprese, dagli Atenei ai centri di ricerca e ai poli di innovazione. La Cooperazione Territoriale Europea (CTE) è lo strumento della Politica di Coesione che consente alle Regioni di realizzare progetti congiunti tra attori di diversi Stati per affrontare sfide che prescindono dalle frontiere e richiedono l’adozione di azioni comuni. La Regione Piemonte partecipa a diversi programmi CTE: Italia-Svizzera e Italia-Francia Alcotra; Spazio Alpino, che comprende le Regioni di tutto l’arco alpino; Central Europe, che interessa l’area che va dal Mediterraneo al Mar Baltico; Med, che racchiude le Regioni dell’area del Mediterraneo. Inoltre, prende parte a Interreg Europe e Urbact, che mirano a migliorare l’efficacia delle politiche tramite lo scambio di esperienze e buone pratiche, ed Espon, che finanzia studi volti ad analizzare le tendenze di sviluppo dei territori.
www.regione.piemonte.it
DALLA LIGURIA
La gru collocata in un cantiere dove da tempo i lavori sono fermi, si è piegata in via Pirandello, a Genova. sono stati evacuati due edifici per permettere le operazioni di messa in sicurezza. dei vigili del fuoco e della polizia locale. I pompieri hanno anche avvisato la protezione civile e la ditta che si occuperà della rimozione della gru. Sono venti le famiglie che hanno trascorso la notte fuori da casa, trovando da parenti e amici o in strutture ricettive messe a disposizione dal Comune.
(foto archivio)
Il racconto di una terra meravigliosa
È stata presentata martedì 16 aprile nella sala Cavour del Circolo dei lettori di Torino, l’edizione 2019 del magazine annuale IL PIEMONTE racconto di una terra meravigliosa. La rivista edita da Metropolis, 240 pagine a colori interamente tradotta in inglese, sarà presente nelle edicole e librerie del Piemonte per tutto l’anno. “L’edizione 2019 de Il Piemonte sarà davvero…una regione in tour per un anno intero – spiega il direttore editoriale Andrea Cenni – parteciperà alle fiere di Mosca, Londra e Rimini e ad altre missioni nel resto del mondo e sarà da subito disponibile su Amazon.” Presenti all’incontro insieme al direttore responsabile Guido Barosio, alcuni tra gli scrittori, giornalisti e fotografi che hanno partecipato alla realizzazione del magazine: Gian Paolo Ormezzano, Darwin Pastorin, Adriano Bacchella, Rocco Moliterni, Rosalba Graglia e Paolo Viberti. Presenti anche numerosi esponenti del mondo della cultura, della politica e dell’economia piemontese. “Nell’epoca della massima velocità delle informazioni, crediamo che IL PIEMONTE possa rappresentare un momento di approfondimento qualificato, piacevole per i lettori e utile per la promozione del nostro territorio.”
Foto ricordo alle vittime che dormono e furti a tappeto in ville e abitazioni isolate di anziani. Individuata la banda di ladri accusata dai carabinieri di aver messo a segno almeno 79 colpi tra Asti, Torino e Cuneo. I carabinieri della Compagnia di Pinerolo hanno arrestato 6 persone, cinque albanesi e un italiano. La banda era specializzata nella “tecnica del succhiello”: con l’attrezzo da falegname foravano i serramenti di una finestra e facevano scattare la maniglia con una pinza. Colpivano a tappeto le zone prescelte, muovendosi a piedi tra un obiettivo e l’altro e scegliendo soprattutto ville isolate, dove potevano trovare i bottini più grossi e auto parcheggiate in giardino. Colpivano, anche se in casa c’erano persone (soprattutto anziane) che dormivano. Come trofeo e ricordo della serata del furto, a volte, fotografavano le vittime a letto che dormivano. Il capo: <<Sono fissato, sono entrato dentro e ho fatto le foto della figlia>>. I carabinieri hanno notificato a Torino e Genova un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 persone (3 di nazionalità albanese e 1 italiana) e hanno sottoposto a fermo altre due persone di cittadinanza albanese, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti in abitazione e di autovetture e ricettazione. L’indagine è iniziata nel marzo 2018 e ha permesso di documentare la responsabilità degli indagati, riguardo alla consumazione di almeno 79 furti in abitazione, compiuti tra i mesi di marzo e novembre 2018 in Torino e nei comuni di Bricherasio, San Germano Chisone, Luserna San Giovanni, Lusernetta, Perosa Argentina, Pinasca, Cuorgné, Colleretto Castelnuovo, Villar Perosa, Pont Canavese, Sparone e Susa (TO), nonché nelle province di Cuneo e Asti. Alternando da un giorno all’altro comuni siti a notevole distanza, anche in provincie diverse, per ostacolare le attività d’indagine. Per sottrarsi a qualunque controllo di polizia percorrevano sentieri del bosco dopo aver lasciato le autovetture intestate a prestanomi a km di distanza per raggiungere le abitazioni più isolate e saccheggiarle, indossando sempre passamontagna e guanti. Nel corso dell’attività investigativa sono state recuperate e restituite ai legittimi proprietari 10 autovetture e due pistole rubate e sequestrate 2 pistole di fabbricazione clandestina, utilizzate dalla banda durante i colpi. E’ stata recuperata diversa refurtiva.
M.Iar.
Durante la settimana trascorsa, i Carabinieri del Comando Provinciale di Vercelli hanno attuato una vasta operazione di controllo del territorio con un concreto incremento di servizi preventivi straordinari, allo scopo di mettere in campo una azione di contrasto maggiormente efficace verso i reati predatori che in misura più rilevante intaccano la percezione di sicurezza dei cittadini. Circa 20 militari in più di quelli ordinariamente impiegati hanno giornalmente effettuato servizi in provincia, con particolare riguardo al territorio dei comuni di Santhià, Crescentino e Trino, concludendo le attività nella serata di venerdì sul capoluogo di Vercelli, dove hanno attuato un servizio ad ampio raggio sulla città con particolare attenzione anche ai luoghi della “movida” attraverso una serie di controlli, finalizzati anche al contrasto dello spaccio di stupefacenti, in sinergia con personale della Questura di Vercelli, della Polizia Stradale, della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale, sforzo coralmente condiviso in ossequio all’operazione “Periferie Sicure”, disposta in ambito nazionale dal Ministero dell’Interno. I Carabinieri della Provincia di Vercelli hanno potuto contare sul supporto di militari della Compagnia d’Intervento Operativo del 6° Battaglione Carabinieri “Toscana” di Firenze, di Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Vercelli e del Nucleo Cinofili di Volpiano (TO), che li hanno affiancati lungo le strade urbane ed extraurbane, le piazze, i luoghi di aggregazione giovanile e gli esercizi pubblici. Sono state dispiegate numerose pattuglie dei Carabinieri, soprattutto in orario serale e notturno, che hanno effettuato svariati posti di controllo in cui sono state sottoposte a verifica decine di automobili e quasi 150 persone. In particolare, durante i controlli degli esercizi pubblici, 10 in tutto, due attività commerciali sono state multate perché impiegavano un lavoratore in nero ciascuna. I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, infatti, a conclusione delle specifiche verifiche hanno sanzionato i datori di lavoro con una multa di 6.000 euro circa e sospeso l’attività sino alla regolarizzazione dei lavoratori non in regola mediante la loro assunzione.
Arrestati cinque topi d'auto
Domenica notte, personale della Squadra Volante di Torino in attivo servizio di controllo del territorio, transitando a bassa velocità in via Guido Reni, notava tra le auto parcheggiate in strada una Fiat Punto con le portiere leggermente aperte ed alcuni pezzi di plastica nera per terra. Nelle immediate vicinanze, un gruppo di 6 persone che, alla vista della pattuglia, tentavano di allontanarsi frettolosamente. Gli agenti riuscivano a fermarli tutti e, atteso l’arrivo di altre pattuglie sul posto, procedevano al controllo dei 6, tutti cittadini italiani, 2 ragazzi di 18 anni, uno di 19, uno di 20 ed il maggiore di 43 anni, che aveva portato con sé il figlio di 16. A carico dei soggetti venivano rinvenuti e sequestrati degli oggetti atti allo scasso e delle cose, quali casse acustiche, catene da neve, giubbotti catarinfrangenti, una coperta, un giubbotto da uomo, riguardo alle quali nessuno era in grado di dare contezza da dove provenissero. Considerato poi che durante la perquisizione personale dei fermati non venivano rinvenute chiavi di autovettura gli agenti facevano un giro di perlustrazione nelle vicinanze, trovando ben 4 autoveicoli forzati e rovistati al loro interno. I proprietari delle auto, giunti sul posto, riconoscevano tutta la refurtiva quale appartenente a loro. Pertanto, gli agenti procedevano a trarre in arresto i 5 cittadini maggiorenni ed a denunciare il sedicenne per i reati di furto pluriaggravato continuato in concorso e tentato furto pluriaggravato continuato in concorso.
M.Iar.
Due punti persi per strada…
Zaza segna e poi viene espulso per proteste, Pavoletti pareggia. Al 96′ Cragno salva i sardi
Il Torino non sfrutta appieno l’impegno casalingo col Cagliari, dovendosi accontentare di un 1-1 che consiste in due punti persi. Dopo il nulla di fatto del primo tempo, gli uomini di mister Walter Mazzarri sbloccano la situazione al 52′ con Simone Zaza, che da pochi passi gira in rete un suggerimento di Armando Izzo (sempre fra i migliori): 1-0 e sembra fatta. Invece, una discutibile espulsione dello stesso Zaza, reo d’aver protestato verso il direttore di gara (signor Irrati), complica le cose: è il 73′ e appena due giri di lancette più tardi gli isolani pareggiano grazie a Pavoletti, che incorna in rete un traversone di Cigarini. La rete degli ospiti viene prima annullata e poi convalidata (dopo un consulto col VAR): 1-1 e tutto da rifare, in inferiorità numerica. Dopo le espulsioni (entrambe per doppia ammonizione) dei rosso-blu Pellegrini (82′) e Barella (95′), il Toro sfiora il nuovo vantaggio al 96′, con una bella punizione di Baselli deviata sul fondo dal sempre attento estremo difensore ospite Cragno. Finisce, quindi, 1-1: un passettino verso la salvezza per il Cagliari, un rallentamento nella corsa verso l’Europa per il Toro. A render meno amara la giornata (che poteva essere dolcissima) dei torinisti arrivano i risultati dagli altri campi: alla sconfitta (0-1) della Lazio sul campo del Milan nell’anticipo di sabato, si aggiungono sì la vittoria (1-0) della Roma in casa con l’Udinese, ma anche l’inatteso 0-0 casalingo dell’Atalanta nel posticipo del lunedì sera con l’Empoli, per una classifica che vede i granata al settimo posto (piazzamento che potrebbe valere l’Europa, se la Coppa Italia verrà vinta da una compagine piazzatasi nei primi sei posti in campionato) a quota 50 punti, a 5 lunghezze dalla quarta piazza (che significa Champions League) attualmente appannaggio del Milan, a 4 dalla Roma (quinta a 54) e tre dall’Atalanta (sesta a 53), senza dimenticare la Lazio ottava a 49 (ma con una partita in meno), né la Sampdoria nona a 48 (e vittoriosa per 2-0 nel derby col Genoa). Il discorso Europa League è ancora aperto, col Toro che ha ancora buone possibilità d’accedere all’ex Coppa UEFA, ma resta comunque il rammarico per i due punti persi per strada: con questi due punticini, ora i granata sarebbero a 52, cioè sempre al settimo posto, ma a sole tre lunghezze dal Milan quarto (ed ospite al “Grande Torino” il prossimo 28 aprile) e senza il rischio di venir superati dalla Lazio (qualora i capitolini vincessero il recupero con l’Udinese). Fondamentale sarà, ora, andare a vincere l’impegno di sabato prossimo (ore 15) nella Genova rosso-blu, recuperando i due punti “bruciati” nella gara interna coi sardi.
Giuseppe Livraghi
Spacciatore arrestato in via Pesaro
Un residente in via Pesaro a Torino, qualche giorno fa, notava un giovane straniero in atteggiamento sospetto fra le auto in sosta davanti ad una scuola media statale. Gli agenti della Squadra Volante tempestivamente giunti sul luogo individuavano il cittadino sospetto, che si dava alla fuga correndo in direzione di corso Ciriè. Qui, il giovane veniva bloccato, venendo trovato in possesso di un blister di paracetamolo contenente 6 involucri di cocaina e 2 bustine in cellophane contenenti marijuana, oltre alla somma di 420 € in contanti in banconote di diverso taglio. Il giovane, ventenne, in regola col permesso di soggiorno, è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti aggravata dall’aver commesso il fatto in prossimità di un istituto scolastico.
M.Iar.
Tre inaugurazioni per Librolandia 2019
Il Salone Internazionale del Libro di Torino torna dal 9 al 13 maggio 2019 nei Padiglioni 1, 2, 3 e Oval di Lingotto Fiere. Cinque giorni per raccontare Il gioco del mondo, ovvero ibridazioni e identità, felicità e crisi, logiche e irrazionalità, evoluzioni e battute d’arresto: il contemporaneo con le sue tensioni, controversie e speranze attraverso la pluralità delle voci e visioni di scrittori, scienziati, giornalisti, artisti, registi. Un appuntamento in cui ascoltare e condividere storie diventa non solo strumento di decodifica del reale ma anche volontà del superamento delle barriere e responsabilità del fare, in una logica di ripensamento delle relazioni umane.
Il programma della XXXII edizione del Salone del Libro è stato presentato al Teatro Espace martedì 16 aprile 2019 da Silvio Viale, Presidente dell’Associazione Torino, la Città del Libro; Giulio Biino, Presidente della Fondazione Circolo dei lettori;Maurizia Rebola, Direttore della Fondazione Circolo dei lettori e Nicola Lagioia, Direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino. Alla presenza, tra gli altri, di Sergio Chiamparino, Presidente della Regione Piemonte, e Chiara Appendino, Sindaca della Città di Torino.
Il Salone Internazionale del Libro di Torino 2019 è un progetto di Associazione Torino, la Città del Libro e Fondazione Circolo dei lettori, con il sostegno di Regione Piemonte, Città di Torino, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT, e diMiBAC Centro per il libro e la lettura, Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte, Italian Trade Agency ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, Fondazione Sicilia eFondazione con il Sud. Con il riconoscimento della Direzione Generale Cinema del Ministero dei beni e delle attività culturali.
Novità sugli spazi e biglietteria
A partire da mercoledì 17 aprile saranno aperte le biglietterie sul sito salonelibro.it. Invariati i prezzi: € 10 il biglietto intero, € 8 il ridotto. Il biglietto per i bambini dai 3 ai 6 anni è di € 2,50, per i giovani dai 7 ai 26 € 8. Il Salone è aperto giovedì, domenica e lunedì dalle 10 alle 20, venerdì e sabato dalle 10 alle 21.Tra le novità, i 2 ingressi alla fiera. Si potrà entrare da via Nizza 294 e da via Mattè Trucco 70. A quello storico dal Padiglione 1, quindi, si aggiungerà il secondo accesso dall’Oval. Infatti, i 13.000 mq dell’Oval ampliano il Salone, che passerà da 51.000 a 63.000 mq di spazi espositivi, per una manifestazione più grande, immaginata come una mappa composita in grado di restituire la molteplicità delle case editrici e della produzione letteraria italiana, alternando piccoli e grandi editori. 40 le sale per gli incontri, tra queste la Sala Oro dedicata ai grandi eventi. Altra novità del 2019 è il trasferimento del Bookstock Village nel Padiglione 2, cuore del Salone, che avrà anche corridoi più ampi, spazi liberi e di sosta. Aumenteranno infatti le aree di ristorazione per il pubblico e i servizi. E ancora, il 2019, è l’anno in cui nasce, in seno alla manifestazione, il primo Board di Sostenibilità multi-stakeholder legato a un evento, per avviare il percorso che porterà verso un Salone del Libro sostenibile. L’iniziativa Il Prossimo Passo, voluta da Maurizia Rebola e da Silvio Viale, e incoraggiata da Stefania Farina, si inserisce nel quadro dell’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile approvata dalle Nazioni Unite nel 2015.
Le tre inaugurazioni
La sera di mercoledì 8 maggio, ore 20.30, ad aprire la riflessione del Salone del Libro sarà l’Intervista impossibile a Leonardo Sciascia, a 30 anni dalla morte del più scettico scrittore del Novecento italiano. Ha contraddetto e si è contraddetto, così recita il sottotitolo dell’evento. La curatela del testo è affidata a Christian Raimo, scrittore e critico culturale, mentre la regia è nelle mani di Veronica Cruciani. Sul palco, il talentuoso Fausto Russo Alesi, giovanissimo Premio Ubu, interpreterà lo scrittore, mentre la giovane attrice Linda Caridi sarà una giornalista che va a trovarlo nella sua casa senza tempo di Racalmuto. Fernando Savater prenderà parola giovedì 9 maggio, ore 11, presso la Sala Oro del Lingotto, con la grande lezione inaugurale Dov’è l’identità culturale europea, per trovare risposte a una serie di domande di stringente attualità. Che cosa accomuna i cittadini del Vecchio continente? Forse un certo modo di intendere la democrazia? Oppure un particolare riguardo verso valori umani non negoziabili? La letteratura, l’arte, la filosofia? O il modo in cui si guarda all’idea di comunità? Risponderà uno dei pensatori più importanti degli ultimi decenni per tracciare un identikit dell’Europa in un anno che vede appuntamenti importanti, dal trentennale della caduta del Muro di Berlino alle elezioni europee. Ma per la prima volta anche il Bookstock Village avrà una sua inaugurazione. Giovedì 9 maggio alle ore 10.30 saranno Paola e Claudio Regeni, a raccontare, con il direttore di Radio3 Marino Sinibaldi, loro figlio Giulio, il suo lavoro in Egitto e i desideri che aveva per il proprio futuro e per quello del mondo. Interviene Alessandra Ballerini, l’avvocato che dopo la sua morte sta lavorando per ottenere verità e giustizia.
Per conoscere gli ospiti e i grandi eventi della XXXII edizione del Salone: www.salonelibro.it
Una grande mostra in tre sedi dal 18 aprile al 6/19 maggio
Si apre giovedì 18 aprile una importante mostra storica sulla Gazzetta del Popolo, il quotidiano torinese che per 135 anni, dal 1848 al 1983, ha raccontato l’attualità italiana. Alle ore 10,30 è prevista la conferenza stampa di inaugurazione al Polo del ‘900 e la contemporanea apertura delle altre due sedi della mostra: a Palazzo Lascaris e al Museo Nazionale del Risorgimento di Palazzo Carignano. La mostra chiude il 6 maggio a Palazzo Lascaris, il 19 maggio nelle altre due sedi. Partecipano alla conferenza stampa giovedì 18 aprile ore 10,30 al Polo del ‘900 (Palazzo San Celso, via del Carmine 13, Sala Conferenze):
il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Sergio Soave presidente Polo del ‘900, Daniela Orta responsabile ricerche Museo Nazionale del Risorgimento, Alberto Sinigaglia presidente Ordine dei giornalisti del Piemonte, Stefano Tallia Associazione Stampa Subalpina, Gianfranco Morgando Fondazione Donat-Cattin, Iole Scamuzzi e Mauro Forno Università di Torino, Luca Rolandi giornalista curatore della mostra.
La realizzazione del progetto culturale è stata possibile grazie alla collaborazione di diversi soggetti: Consiglio regionale del Piemonte, Museo Nazionale del Risorgimento, Polo del ‘900, Fondazione Donat-Cattin, Ordine dei Giornalisti, Centro Pestelli, Museo della stampa di Mondovì, Archivio storico della Città di Torino, Università di Torino e la raccolta del collezionista Giorgio Coraglia. Illustrando i passaggi salienti della storia della testata giornalistica torinese, la mostra vuole far scoprire alle giovani generazioni cosa è stata la Gazzetta del Popolo, da giornale protagonista dell’epoca risorgimentale alla posizione negli anni del fascismo, con una importante pagina culturale, il “Diorama letterario”, su cui scrissero i più importanti intellettuali italiani ed europei del momento, al dopoguerra e agli anni difficili dell’autogestione, fino alla chiusura definitiva nel 1983.
.
La mostra – tutta ad ingresso gratuito – è articolata in tre sezioni storiche e tematiche:
- Al Museo Nazionale del Risorgimento dall’anno della fondazione nel 1848 fino all’intervento dell’Italia nella Grande Guerra nel 1915. In esposizione litografie, prime pagine, bozzetti, inserti, caricature, oggetti che documentano i primi 67 anni di vita del giornale.
Orario: sempre aperto dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso ore 17). Chiuso lunedì 6 e 13 maggio.
Chiusura della mostra: 19 maggio 2019.
- A Palazzo Lascaris gli anni dal 1916 al 1945, il periodo in cui il giornale era allineato con il governo fascista, fino alla Gazzetta d’Italia. In esposizione le pagine del Diorama letterario, i supplementi tematici, le vignette satiriche. Una parte è dedicata alla crisi del giornale del 1974 che portò alla prima sospensione della tiratura, crisi in cui il Consiglio regionale del Piemonte ebbe un importante ruolo di mediazione svolto dal presidente Aldo Viglione.
Orario: dal lunedì al venerdì 9 – 17. Chiuso nei giorni festivi.
Chiusura della mostra: 6 maggio 2019.
- Al Polo del ‘900 il periodo tra il 1946 e il 1983. Sono presentate le interviste a chi lavorò alla Gazzetta tra gli anni ‘60 e ‘80, le prime pagine relative ai grandi eventi dal 1945 al 1983, i documenti delle crisi aziendali del 1974, 1981 e del 1983 e il periodo dell’autogestione.
Orario: dal martedì alla domenica 10-18, giovedì 14-22. Lunedì chiuso
Chiusura della mostra: 19 maggio 2019
In tutte le tre sedi sono presentati video con le interviste a 15 tra giornalisti e tipografi, le immagini storiche concesse dalla Teche Rai e dall’Archivio cinematografico della Resistenza sull’inaugurazione della sede in corso Valdocco del 1930, le gite sociali e la crociera con i lettori, il lavoro alla Gazzetta negli anni ’60.
Il catalogo della mostra, coordinato da Alicubi, raccoglie i contributi di: Sergio Soave, Claudio Donat-Cattin, Alberto Sinigaglia, Luca Rolandi, Umberto Levra, Mauro Forno, Bartolo Gariglio, Iole Scamuzzi, Dino Aloi, Ezio Mauro, Giampaolo Boetti, Piero Bianucci, Salvatore Tropea, Gian Mario Ricciardi, Beppe Fossati, Cesare Martinetti, Cenzino Mussa, Giampiero Gramaglia, Lorenzo Gigli, Franco Piccinelli.
Lunedì 6 maggio 2019, in occasione della Giornata per la libertà di stampa, si svolgerà a Palazzo Lascaris un convegno dal titolo: “LIBERI DI INFORMARE? Dalla Gazzetta del Popolo al City Journalism”, rivolto al pubblico ed ai giornalisti iscritti alla piattaforma Sigef.
.
Breve storia della Gazzetta del Popolo
La «Gazzetta del Popolo» è stato uno dei più importanti e prestigiosi quotidiani italiani. La sua nascita risale al 16 giugno 1848, a partire da un’iniziativa di Felice Govean e Giovan Battista Bottero, che ne saranno i condirettori fino al 1861, quando le redini passeranno nelle mani del solo Bottero. Di taglio spiccatamente popolare, il giornale è, in periodo risorgimentale, il più venduto tra i quotidiani nazionali, con un bacino di lettori che comprende soprattutto i ceti agrari della provincia piemontese e la piccola borghesia cittadina di sentimenti tradizionalisti. Di costo più accessibile rispetto alla maggior parte degli altri quotidiani dell’epoca, esso si dimostra sin dall’inizio molto attivo nell’ambito delle iniziative di stampo patriottico.Alla vigilia della Prima guerra mondiale la «Gazzetta del Popolo» diviene portavoce dei gruppi nazionalisti del capoluogo piemontese. Spiccatamente interventista, dopo lo scoppio del conflitto si fa assidua sostenitrice dello sforzo bellico del paese.Dopo la nascita del movimento dei fasci di combattimento, la «Gazzetta del Popolo» dà largo spazio alle posizioni filo-nazionaliste e filo-monarchiche del futuro quadrumviro della marcia su Roma Cesare Maria De Vecchi. Ma le sue aspirazioni ad una decisa stabilizzazione autoritaria nel paese si esprimeranno con chiarezza solo dopo il congresso dell’Augusteo (novembre 1921), quando essa diventerà una delle principali casse di risonanza del movimento fascista del capoluogo piemontese. Nel giugno 1924 la testata viene rilevata dalla Società idroelettrica piemontese (SIP), che la mette a disposizione del fascismo in cambio di precise garanzie sullo sviluppo dell’industria elettrica in Piemonte. La «Gazzetta» è stata protagonista di notevoli innovazioni tecnologiche. Il 18 gennaio 1934 viene inaugurata una nuova stazione radio-telefonica, con una eccezionale dimostrazione: la ricezione di una corrispondenza proveniente da Bandung in Indonesia (circa 15mila chilometri dal capoluogo subalpino), immediatamente stenografata dal segretario di redazione Giovanni Vincenzo Cima con un metodo da lui appositamente brevettato che diventerà famoso. Il 1° gennaio 1935 viene attivata una stazione tele-fotografica per la trasmissione e la ricezione delle immagini attraverso le linee telefoniche; il 15 febbraio viene creata una stazione radioricevente in grado di trasformare simultaneamente il linguaggio morse in caratteri alfabetici. Nel marzo del 1974, ormai in grave crisi, la «Gazzetta» viene rilevata da Alberto Caprotti, grazie a un notevole contributo pubblicitario garantito dalla Montedison, tramite la Spi. Alla Democrazia Cristiana, che aveva acquisito la proprietà, rimarrà solo il 5% delle azioni della Set e della Itet, rispettivamente proprietaria e gestore degli impianti del giornale. Dopo un duro scontro sindacale con i redattori e i tipografi, il 31 luglio dello stesso anno Caprotti decide la chiusura del quotidiano, che peraltro non scompare immediatamente dalla scena: viene infatti temporaneamente tenuta in vita da una cooperativa autogestita di giornalisti e lavoratori poligrafici. La crisi si ripresenterà nel 1981 ed infine nel 1983, quando la chiusura della «Gazzetta del Popolo» diventerà definitiva.