La presidente della Camera, Laura Boldrini è intervenuta al campus Einaudi di Torino, per affrontare il tema della violenza nel web, alla quale “bisogna reagire”, ha detto. Come è noto la presidente ha scelto di pubblicare i nomi degli autori dei messaggi oltraggiosi ricevuti a migliaia in rete. Ha inoltre proposto a Facebook di creare un’icona anti-odio vicino ai link inappropriati; un numero verde per l’assistenza alle vittime e l’apertura in Italia di una sede del social network con un filo diretto con la Polizia Postale.
Il Natale è un sogno
17.000 mq di Natale: il Villaggio di Natale, più di quaranta spettacoli circensi e musicali, streetfood, una pista di pattinaggio e molto altro ancora
Dal 2 dicembre il sogno di vivere una giornata nell’incantata atmosfera del Natale diventa realtà. Apre i battenti “Il Sogno del Natale”, il progetto che farà sognare adulti e piccini, trasportandoli nella magia natalizia e facendogli vivere una giornata con Babbo Natale. Il Villaggio natalizio si svilupperà su una superficie di 17.000 mq e ospiterà una serie di attrazioni che rinnoveranno l’attesa del Natale. All’interno del villaggio, una struttura completamente in legno, riscaldata e coperta, ospiterà il Quartier generale di Babbo Natale e dei suoi amici Elfi. Un percorso guidato permetterà ai visitatori di scoprire tante curiosità sulla vita di Babbo Natale: dal Corridoio dagli Antenati, passando per l’Ufficio Postale e per la Stanza di Babbo Natale, sarà possibile visitare anche la Fabbrica dei Giocattoli e la Stanza della Slitta con le Renne di Babbo Natale.
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Inoltre ci saranno una pista di pattinaggio e una vasta scelta culinaria negli stand di streetfood.
Ma non è finita qui: una delle attrazioni principali sarò lo chapiteau, nel quale artisti e giocolieri di fama internazionale metteranno in scena più di trenta spettacoli. Tantissimi artisti si esibiranno in spettacoli circensi e musicali. Giocolieri, acrobati e simpatici attori stupiranno gli spettatori con esibizioni allegre, divertenti e adatte a tutta la famiglia.La regia di Milo Scotton e le esibizioni mirabolanti delle compagnie Milo&Olivia, Microcirco, Les Jolies Fantastiques, Circo Zoé, Nando e Maila renderanno l’attesa del Natale ancora più meravigliosa. Il progetto è stato ideato e realizzato da Carmelo Giammello, già scenografo presso il Teatro Stabile di Torino. La direzione di produzione è affidata a Roberto Sabbi, Paolo Quirico e Silvio Mossetto. La realizzazione del Sogno del Natale è resa possibile grazie all’aiuto ed al contributo di: DeAKids, Coop/Fiorfood, Sikkens, Sublime, ITAS Assicurazioni ed ha il Patrocinio della Città di Torino. Al taglio del nastro ha partecipato anche il Vicepresidente del Consiglio Comunale Serena Imbesi.
SPETTACOLI SOTTO LO CHAPITEAU
Dall’1 al 4 dicembre il circo raddoppia: due compagnie si esibiranno in un’unica esibizione suddivisa in due tempi. La compagnia Cadute dalle nuvole, con Simona Gallo e Rachele Rabbino, porterà in scena lo spettacolo Impasse: danza, trapezio doppio, cerchi e corde multiple per esprimere l’indistruttibile essenza dell’amore. Anche lo spettacolo Rechazos y Caidas, ideato e realizzato dalla compagnia Indaco Circus, tratterà il tema dell’amore del gioco attraverso uno show basato su giocoleria e acrobatica. Il 2 dicembre il Piccolo Coro Arcobaleno a Pois allieterà tutti i visitatori cantando Santa Claus is coming to town/Santa Claus llego a la ciaudad, una canzone tratta dal nuovo album di Laura Pausini dedicato alle feste natalizie.Il 7 e l’8 dicembre, invece, sarà la volta di Nando e Maila, con i loro due spettacoli: Kalinka, Il circo russo come non l’avete mai visto e Sconcerto d’amore, le acrobazie musicali di una coppia in disaccordo. Con acrobazie e divertentissime gags, Maila Sparapani e Ferdinando D’Andria daranno vita a due spettacoli in cui la musica e la giocoleria si fondono creando il vero incanto.
Dal 9 all’11, dal 15 al 18 e il 22 e 23 dicembre protagonista sarà l’attesissimo Santa Claus Circus Show, con Milo Scotton, Ethan Scotton, Olivia Ferraris, la troupe Smash e molti altri ancora, che divertiranno grandi e piccini con hula hoop, tessuti aerei, roue cyr, scala libera. Il Santa Claus Circus Show, ideato e scritto interamente da Milo Scotton, porta in scena una storia incredibilmente divertente in cui il Natale viene rivisto in chiave circense. La storia si allaccia con i numeri circensi, con le gags più classiche rivisitate in una nuova chiave natalizia, creando un racconto del Natale adatto a tutti. Un avventura da vivere in famiglia, dal ritmo sfrenato ma allo stesso tempo poetico. Il Natale è in arrivo ma Babbo Natale è scomparso proprio all’avvicinarsi delle feste. Una squadra di elfi acrobatici e pazzerelli si mette sulle sue tracce alla ricerca del Natale perduto. Dove sarà finito Babbo Natale? E come mai è sparito proprio nel momento dell’anno più importante? Dal 25 dicembre all’8 gennaio, ad animare lo chapiteau saranno Circo Zoé in Born to be Circus: un’autentica troupe di circo accende le luci della ribalta per dar vita ad un cabaret pop dal fascino antico. Il tempo scandisce la vertigine acrobatica, le luci disegnano il gesto per accompagnare il pubblico nella realtà di un destino scandito dalla fragilità della poesia e dalla forza di una vita in movimento. Un melting pot di artisti travolgerà il pubblico al ritmo incalzante della musica live. Circo Zoé incontra il quintetto Dona Flor.
Il 17 dicembre, inoltre, alle ore 15.30 uno strano avvenimento allieterà tutti i visitatori: la discesa dal cielo dei Babbi Natale paracadutisti.Sul sito www.ilsognodelnatale.it saranno costantemente aggiornati orari e date degli spettacoli in programmazione.
IL SOGNO DEL NATALE PER IL SOCIALE
Il Sogno del Natale avrà una durata totale di 45 giorni, ma l’ obiettivo dell’associazione Christmas Dream che ha ideato il progetto è quella di occuparsi dell’ infanzia 365 giorni l’ anno, con iniziative sociali da condividere con il quartiere. Il progetto dedicato ai più giovani prevede che le attività di animazione culturale siano aperte tutto l’anno in sedi individuate dal Comune attraverso la Circoscrizione. Ad integrare la donazione che la start-up ha previsto ci sarà anche una raccolta fondi rivolta al pubblico del Sogno di Natale. Un progetto che nasce radicato nella periferia di Torino, sposando l’esigenza di fornire servizi culturali e d’intrattenimento e creando sinergie con soggetti presenti nel quartiere. Alla base di questa scelta c’è un percorso ambizioso che vorrebbe portare il turismo anche nelle periferie della città, non come spot casuale ma come percorso di crescita in grado di misurarne la ricaduta economica e i reali benefici per il territorio in cui si svolge l’iniziativa.
IL SOGNO DEL NATALE E FONDAZIONE FORMA
Il Sogno del Natale ospiterà all’interno del Villaggio anche i Babbi Natale di Fondazione Forma, che da sette anni organizza il più grande raduno d’Italia di Santa Klaus: oltre 15 mila persone con giacca rossa, cappello rosso e barba bianca si radunano di fronte all’Ospedale Infantile Regina Margherita per creare una magica festa dedicata ai piccoli pazienti. All’interno del Villaggio sarà possibile trovare il vestito di Babbo Natale, a fronte di una donazione che contribuirà a finanziare il progetto di riqualificazione della Pediatria d’Urgenza del Regina Margherita. Sarà inoltre possibile affittare le biciclette elettriche con le quali raggiungere Piazza Polonia, luogo in cui si svolgerà il raduno organizzato dalla Fondazione Forma.
STREET FOOD
All’interno del Sogno del Natale sarà possibile gustare piatti tipici della cucina italiana: dalla birra artigianale del birrificio Baladin, alle focacce farcite con salumi di origine umbra, passando poi per le specialità tirolesi, piemontesi, udinesi, pugliesi e abruzzesi. Primi piatti, polenta, focacce farcite, bombette pugliesi, pretzel tirolesi, waffel e birra artigianale con cui i visitatori potranno completare con gusto la visita al Sogno del Natale.
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INFO LOGISTICHE
Ampia dotazione di aree per il parcheggio – vicinanza allo Stadio Olimpico Grande Torino
Come arrivare: in AUTO – 10/15 minuti da Tangenziale Sud;
in BICI – vicinanza della stazione ToBike;
in TRENO – da Torino Porta Nuova: Metro Leggera (15/20 minuti) oppure da Torino Lingotto (15/20 minuti a piedi o 10/15 minuti in Metro Leggera).
BIGLIETTERIA
Ingresso gratuito per i bambini tra i 0-3 anni, ridotto per i bambini dai 4-11 anni.
TARIFFA A ‐ FESTIVI E WEEKEND (tutti i weekend più 8/12, 26/12, 06/01)
Ingresso adulto solo area ‐ 2,00 €
Ingresso bambino solo area ‐ gratuito
Ingresso adulto area + fabbricato ‘Il Sogno del Natale’ ‐ 10,00 €
Ingresso bambino fabbricato ‘Il Sogno del Natale’ ‐ 6,00 €
La visita al fabbricato avverrà con flusso continuo ed avrà una durata indicativa di 25/30’
TARIFFA B ‐ SETTIMANALI (dal lunedì al venerdì esclusi 08/12, 26/12, 06/01)
Ingresso all’area gratuito per tutti
Ingresso adulto fabbricato ‘Il Sogno del Natale’ ‐ 8,00 €
Ingresso bambino fabbricato ‘Il Sogno del Natale’ ‐ 6,00 €
La visita al fabbricato si svolgerà per piccoli gruppi ed avrà una durata indicativa di 40’/45’
BIGLIETTI CIRCO
Intero: 12 €. Ridotto (bambini): 8 €.
Circo Zoe: 13 € intero – 8 € ridotto
Prevendita sul sito http://www.liveticket.it/ilsognodelnatale
OFFERTA SCUOLE (valido solo per i giorni indicati come tariffa B)
Solo su prenotazione con preavviso di almeno 48 ore a commerciale@ilsognodelnatale.it
Da 10 persone in su ‐ 4,50 € / insegnante ‐ bambino
ORARI di APERTURA:
Area
Da lunedì a giovedì e domenica 9,30 ‐ 22,30
Venerdì e sabato (compresi 8/12 e 26/12) 9,30 ‐ 00,30
Fabbricato ‘Il Sogno del Natale’
Da lunedì a giovedì 10 ‐ 19
Venerdì, sabato e domenica (compresi 8/12 e 26/12) 10 ‐ 21,30
Gli affidano malato e il badante lo ammazza
Non si è trattato di morte naturale, come sembrava all’inizio, ma di un omicidio quello che ha avuto come vittima Tullio Cantore, di 54 anni, trovato morto in casa sua lo scorso 18 novembre a Torino. Manuel Antonio Ramirez Fuentes, è il badante peruviano che aveva denunciato la morte di Cantore, (al quale era stato assegnato dall’Asl) affermando che i lividi sul corpo della vittima erano dovuti alle sue cadute. Poi ha confessato di averlo ucciso: era troppo snervante accudirlo. Dopo due giorni di carcere il peruviano ha parlato.
Il premier Matteo Renzi ha commentato, attraverso i microfoni di Rtl, la decisione del Comune di Torino di uscire dall’Osservatorio Tav. “Non comprendo la logica se non in termini di pura propaganda: la Tav è una grande conquista e va allargata a tutto paese. Come si fa a bloccare la Tav o la metro, mi sembra una follia, continuare a dire no non ci porta da nessuna parte”. “Domani – aggiunge il capo del governo – dovevamo inaugurare il passante di Brescia ma abbiamo deciso di evitare le polemiche, dato che domenica si vota, e lo faremo il 10 dicembre”. Intanto in città sono apparsi manifesti abusivi contro il premier. Dura la replica del Pd
torinese: “Da ieri, 1 dicembre, sono comparsi dei manifesti affissi sugli alberi di corso Ferrucci, e in altre zone della città, con insulti indirizzati a Matteo Renzi. “A poche ore dal voto – commenta il segretario provinciale del PD, Fabrizio Morri – c’è chi punta a invelenire il clima; l’affissione – rimarca – è totalmente illegale perché fatta in spazi abusivi e senza alcun riferimento agli autori, oltre a incitare l’odio politico. “Una situazione – prosegue Davide Gariglio, segretario regionale del PD – che l’amministrazione comunale e il Comando della polizia municipale non può ignorare. Diversi cittadini hanno già segnalato le affissioni abusive, senza ricevere alcuna risposta. “Chiediamo alla Sindaca Chiara Appendino – concludono Morri e Gariglio – considerato che detiene la delega alla sicurezza urbana, non solo di condannare il vile gesto ma che dia immediatamente indicazioni per la rimozione dei manifesti”.
Solstizio d’inverno
Il 21 dicembre, solstizio d’inverno, è il giorno più breve e più buio dell’anno. All’Isola – davanti a Orta – sono arrivato in barca, remando di buona lena, senza troppa fatica. L’avevo ormeggiata il giorno prima alla Bagnera e da lì sono partito. Da solo. Le correnti sono state generose e hanno lasciato in pace questo braccio di lago. Persino il vento, che per dieci gironi ha sparso freddo e gelo, ricordandoci che in montagna la neve è già scesa copiosa, è più calmo. Un timido sole, dall’aria ammalata,al rintocco del mezzogiorno, lascia il suo segno sul selciato davanti al grande campanile, proiettando l’ombra più lunga di tutto l’anno.
Attorno al poco d’azzurro il cielo è cupo, ventoso. Le nuvole si muovono lentamente, pesanti, verso nord. Non sembrano aver fretta, quasi dispiacesse loro di lasciare il lago. Indugiano, rallentano. Appaiono come indecise; forse non sanno se mutare in pioggia e neve l’umidità che hanno accumulato e lasciare che quest’ultima scenda sulle case e sulle strade che da Nonio e Pettenasco, tra una sponda e l’altra, vanno verso Omegna, o trascinarla oltre i monti della Valle Strona ad occidente o sui contrafforti del Mottarone, a oriente. Ho la testa che mi duole, il cuore stanco e le gambe di piombo. Luigi, il nostro amico “Gigi”, è morto l’altro ieri. E’ successo così, in un attimo: gli si è fermato il cuore mentre stava mettendo in acqua la sua “Brezza del Cusio”. Anselmo, dal pontile grande, ha visto la scena e, compreso il dramma, si è precipitato in soccorso. Ma era già tardi. In pochi secondi Luigi ha cessato di vivere, riverso sulla sua barca. “Morto da pescatore”, sentenziò Anselmo, magonando a denti stretti. Quando l’abbiano saputo è stata, per tutti noi, una mazzata. Non ci volevamo credere ed invece è andata così. L’hanno portato, per il rito funebre, qui all’Isola, nella Basilica. Luigi,a modo suo, credeva. Era devoto a San Giulio e spesso lo sentivamo cantilenare, quando andavamo a funghi nei boschi del Cusio, questa nenia: “San Giuli e san Giuliàn, ch’i m’vardin dai serp, dai bis e dai can, e dai cativ crìstian”. Pareva salmoidiasse come un reverendo intento a dir messa. Lui, uomo di lago, era terrorizzato dai serpenti e San Giulio, nemmeno a farlo apposta, era il Santo che poteva – più e meglio di ogni altro – offrirgli protezione. “ Sapete, forse è vero che un tempo l’Isola era uno scoglio infestato da serpi e draghi e che San Giulio si era dato un gran da fare per scacciarli”, ci diceva, tutto serio. “Va là, Gigi. La verità è che ti ghè una fifa bleu dai biss e ti credat qualunque roba par scascià via la paura”, lo prendevamo in giro. Ma lui, niente: insisteva con la storia di San Giulio che , dopo essersi rifugiato da queste parti con il fratello Giuliano, fuggendo dall’isola greca di Egina , decise di costruire proprio sul questo lembo di terra che sembrava galleggiare sul lago la sua chiesa. Non riuscendo a trovare una barca, stese in acqua il mantello e vi venne trasportato dalle onde combattendo la tempesta col bastone. La sua predica fu talmente efficace da sconfiggere i mostri dell’isola e così, nel 390, fondò la Basilica e lì volle essere sepolto. Gigi, come si diceva, era, a suo modo, un “credente” e da quando era scampato ad una brutta tempesta sul lago, dalle parti della Punta di Crabbia, teneva nella cassetta degli attrezzi da pesca, ben riparata in una busta di plastica, l’immaginetta del Santo. L’aveva ricevuta in dono dalle Benedettine e non se ne separava mai. “Porta bene, sai? Dovresti tenerne una anche tu”; un invito, il suo, quasi sussurrato, espressione del suo modo di fare, garbato,misurato. Sapeva bene dei miei dubbi, della reticenza che mostravo verso la religione. Non voleva insistere ma, sorridendo sotto i baffetti fini, mi pregava di “tenerne conto. Non si sa mai, nella vita. Credere non può che far del bene anche a un mangiacristiani come te”. Era davvero un bel tipo, Luigi. Era… E adesso siamo qui, tutti. Gli amici, i conoscenti, i pochi e lontani parenti. Le tre navate della Basilica sono poco illuminate e sulle mura e sui soffitti si riverbera il vago e tremolante bagliore delle candele accese. Nella parte più alta si apre una piccola finestra a croce e da lì scende un debole e tenue raggio di luce. Sembra quasi voglia accarezzare il pulpito: un ambone scolpito nella pietra grigio verdastra di Oira che, al contatto con l’aria, cambia colore e
assume una tinta simile al bronzo. La luce sembra quasi che voglia far vivere le figure scolpite: il grifone che afferra un coccodrillo; un’aquila, che regge il leggìo, simbolo di San Giovanni; una figura maschile e un leone alato; un angelo, simbolo di San Matteo; un motivo decorativo a foglie e un bue, simbolo di Luca, che regge il vangelo; infine, un centauro che s’accompagna ad un gruppo di animali. Le parole del parroco di Orta risuonano sotto le volte affrescate e pare vogliano prendere la via della cripta che custodisce l’urna d’argento che conserva le spoglie di San Giulio. M’immagino che vogliano far sapere anche a lui di Gigi, per informarlo – se non lo sapesse già – che il nostro amico sta per raggiungerlo in quella parte del paradiso dove la gente di lago riposa in pace. Il parroco, che lo conosceva bene, parla di Luigi chiamandolo “fratello”. Si intravvede un filo di tristezza anche nel suo sguardo, nonostante ne annunci l’ascensione al Regno dei Cieli, facendosi forza della Parola di Dio, richiamando l’insegnamento di San Giulio nella lotta fra il male e il bene. Sono frastornato. Esco dalla Basilica. Il fumo delle candele si è fatto più intenso e l’odore mi stordisce. Fuori dal portone, dopo pochi passi, s’intravede il lago. E’ più scuro. Il poco sole che c’era è sparito dietro a nuvole scure che risalgono dalla bassa. Segno che stasera o stanotte, forse, nevicherà. Il freddo, un freddo umido, s’infila sotto i vestiti e mi fa rabbrividire. M’incammino lungo la via del Silenzio che, insieme alla via della Meditazione, racchiude e esaurisce le vie, costeggiando le vecchie mura per l’intero perimetro dell’Isola. Mi accorgo, quasi stupito, che il passo è deciso. Sento il bisogno di muovermi. Le tempie pulsano e il cuore mi sale in gola. Avverto la vertigine, il vuoto dentro di me e una forte, dolorosa nostalgia per tutte le bricconate che abbiamo fatto in compagnia di Luigi. Chi mi vedesse così, ora, che penserebbe ? A un tipo strano che cammina con la testa tra le nuvole? Ad un anima in pena e in cerca di pace? A un pazzo che, come l’Orlando furioso, ha perso la testa e ripone l’ultima ( e unica ) speranza in un Astolfo che, a cavallo di un Ippogrifo, voli sulla luna per recuperargli l’ampolla che contiene il suo senno? Per fortuna non c’è in giro anima viva. L’isola appare deserta. Tutti sono ancora a messa e si può camminare soli e senza stancarsi mai di farlo. Camminerei per sempre, fino a stordirmi. Ogni angolo , ogni scorcio riaccende ricordi come lampi di luce. Un vecchio muro sbrecciato, il lampione dalla luce che si riverbera fioca sull’acqua scura del lago, una darsena chiusa da un vecchio e arrugginito cancello. Alle immagini s’affiancano spezzoni di discorsi. Parole, risa. Talvolta lacrime. Ci sono, in fondo alla viuzza che porta al lago, due barche a remi tirate in secca con le fiancate di legno vecchio che s’appoggiano l’una all’altra, quasi volessero sostenersi a vicenda e farsi compagnia. La memoria si riavvolge rapida come nei filmati in bianco e nero delle comiche e torna indietro negli anni, alle sere di pesca e di chiacchiere, alle bevute che finivano in allegria, con larghi scoppi di risate. Luigi non aveva la “ciucca triste”. Beveva ( non poco, mai troppo) e rideva, allegro come un bambino. Raccontavamo storie che sapevamo a memoria ma che ogni volta ci sembravano nuove. Quanti ricordi! Alzo lo sguardo verso le finestre senza luce degli abbaini:paiono occhi chiusi.Dai camini del Convento escono degli esili fili di fumo, quasi che le monache si scaldassero con parsimonia, al risparmio. Sosto un po’ vicino al pozzo e poi torno sui miei passi. A quest’ora la messa è senz’altro finita. Penso a Luigi, che starà terminando la sua ultima traversata fino alla stretta viuzza che sale ai piedi del Sacromonte, oltre il cancello di ferro battuto del Camposanto. Infatti,non c’è più nessuno. Provo a spingere il pesante portone della Basilica: resiste, è sbarrato. Gli amici hanno capito che volevo star solo e se ne sono andati. Di barche, all’attracco, c’è rimasta solo la mia. Stasera ci troveremo tutti, come d’accordo, all’osteria dei Sambuchi; e lì saluteremo adeguatamente , alla nostra maniera, Luigi. C’è ancora luce.
Siedo sul muricciolo, le spalle alla Chiesa. Guardo verso Orta. E’ breve la distanza che separa l’Isola dal palazzotto di piazza Motta e dal dedalo di viuzze che si stanno illuminando. E’ ora di andare, prima che calino le ombre della sera. Anche il lago pare patire il freddo: freme, rabbrividisce sotto il mio sguardo e, tra le onde più lontane, quelle che vanno a lambire le vecchie pietre della riva, i riflessi delle luci si sciolgono e si ricompattano seguendo l’ondeggiare della superficie. Ne intuisco il suono e questo ritmare dolce dello sciacquìo mi rimanda alle cantilene dell’infanzia. Mi accorgo di pensare ad alta voce. Mi accade, talvolta. Penso a quanto sono fortunato. Mi alzo,lentamente. Le ginocchia fanno male, quanto se non più della schiena. Chiudo gli occhi e annuso il vento: sento l’odore dell’alga e delle foglie. “E’ l’essenza del lago. Bisognerebbe imprigionarla come i profumi e quando sei lontano e provi nostalgia, liberarla con uno spruzzo per consolarti l’anima”. Così ci disse Luigi, una lontana sera d’ottobre guardando il tramonto dal pontile di Pella. Adesso l’unico odore che potrebbe sentire è quello della terra appena smossa. Ma Luigi non avverte e non sente più niente. Nemmeno il peso di quella terra che tiene fermo e immobile lo scafo di legno nel quale riposa. Uno scafo che non è fatto per navigare tra le onde del lago.
Marco Travaglini
P’assaggi Risorgimentali
Raccontare la storia attraverso la suggestione del teatro. Da non perdere al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano giovedì 8 dicembre 2016 la visita guidata teatrale P’assaggi risorgimentali, un evento che avvia la collaborazione tra il Museo e la compagnia Teatro e Società Le sale del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano saranno il palcoscenico di “P’assaggi risorgimentali”, una visita guidata teatrale
che segna l’inizio della collaborazione tra il Museo e Teatro e Società, la compagnia che fa del teatro uno strumento di mediazione dei beni culturali. L’appuntamento è per domani giovedì 8 dicembre 2016 alle ore 11, 14 e 15.30, per un evento che saprà accompagnare ogni tipo di pubblico (adulti, ragazzi, bambini) a scoprire le tante ricchezze storico-artistiche del Museo….con un pizzico di mistero.
Gtt informa che per incentivare l’uso dei mezzi pubblici e ridurre il più possibile la congestione del traffico nel centro, dal 3 dicembre 2016 e per tutto il periodo delle festività natalizie e di fine anno, le linee ecologiche gestite con bus elettrici Star 1 e Star 2 saranno gratuite il sabato e nei giorni festivi e presteranno servizio anche al mattino, a partire dalle ore 9.00 (fino alle 19.30).
Per maggiori informazioni su percorsi, fermate e orari delle linee Star1 e Star 2, vai a Linee e orari.
ANIMALI NEI CIRCHI, LAV IN PIAZZA
A TORINO SABATO 3 E DOMENICA 4 DICEMBRE PER SOSTENERE IL DISEGNO DI LEGGE DEL CAMBIAMENTO Dopo la campagna dello scorso anno “Al circo con animali non daremo un euro”, a dicembre la LAV tornerà in piazza con una grande mobilitazione per sostenere il Disegno di Legge del Governo sulla disciplina dello spettacolo, che prevede la graduale dismissione degli animali nei circhi, il cui esame inizia giovedì 3 novembre in Commissione Cultura al Senato. Il 3 e 4 dicembre saremo nelle principali città d’Italia con una petizione dal messaggio chiaro e semplice, “UN BEL PASSO AVANTI”: la fine dell’utilizzo degli animali in tutti i circhi italiani. Sono sempre di più i Paesi, in Europa e nel mondo, che hanno già vietato o posto serie limitazioni all’utilizzo degli animali nei circhi e negli spettacoli (18 gli stati Membri dell’UE che lo hanno bandito, in modo totale o parziale). A Torino puoi firmare presso i tavoli LAV allestiti in Via Roma n°7 angolo Piazza Castello dalle ore 10,00 alle ore 18,00. Anche in Italia il vento sta cambiando: il Rapporto Eurispes 2016 rivela che il numero di chi vorrebbe abolire la pratica di utilizzare animali nei circhi è aumentato dal 68,3% al 71,4% in un solo anno, segno di una crescente sensibilità del pubblico e di una maggiore informazione sulle condizioni degli animali nei circhi. Tutto questo è senza dubbio il risultato di molte inchieste e campagne di sensibilizzazione condotte dalle associazioni animaliste, LAV in primis, supportate anche dalla recente posizione assunta dalla Federazione dei Veterinari Europei (FVE) – che attraverso oggettive e qualificate argomentazioni scientifiche, ha chiesto “di proibire l’utilizzo di mammiferi esotici nei circhi in quanto non vi è affatto la possibilità che le loro esigenze fisiologiche, mentali e sociali, possano essere adeguatamente soddisfatte” – nonché dalle numerose condanne a carico di circhi, disposte dai Tribunali nel corso degli ultimi anni. Soltanto nel 2016 sono stati ben cinque i casi di circhi condannati in vari gradi di giudizio, per reati che vanno alla detenzione di animali incompatibile con le loro naturali necessità, al maltrattamento.
Queste condanne, insieme ai recenti orientamenti dell’opinione pubblica, rappresentano segnali inequivocabili di un nuovo corso nella giurisprudenza e di una mutata condizione culturale, cui le Istituzioni stanno mostrando di voler attribuire significato, introducendo proposte di modifica delle leggi vigenti. Il Disegno di Legge di riforma del settore dello spettacolo, infatti, nella sua formulazione iniziale includeva anche una disposizione per la progressiva chiusura dei circhi con animali. Questa disposizione allo stato attuale è stata stralciata dal testo del DDL, ma il Governo ha preannunciato di voler mantenere la natura di collegato, anche per le disposizioni stralciate. Noi chiediamo che questo impegno venga mantenuto e: 1. che venga adottata una nuova norma nazionale che preveda la graduale eliminazione dell’utilizzo degli animali nei circhi; 2. la garanzia che gli animali attualmente utilizzati nei circhi siano ricollocati in strutture autorizzate con finalità di Centri di recupero, in grado di garantirne il miglior mantenimento, senza alcun utilizzo in spettacoli; 3. il sostegno alle attività circensi realizzate senza l’uso di animali. Lo scenario nazionale e quello internazionale sono decisamente favorevoli alla fine del circo con animali, un obiettivo perseguito da tempo, che oggi può finalmente realizzarsi. Diventa anche tu parte del cambiamento, sostieni la nostra campagna per un circo senza animali: ti aspettiamo sabato 3 e domenica 4 dicembre nelle principali città d’Italia. Scopri tutte le piazze su www.lav.it LAV di Torino.
Un anno di FiorFood
Il presidente Dalle Rive: “A giorni lanceremo le offerte per luce e gas”. Tra le novità del 2017: spesa online, consegna a domicilio e sportelli “drive” per il ritiro in macchina. 90 eventi, oltre 420 mila scontrini, 200 mila coperti, 212 mila caffè e cappuccini, ma anche 35 mila euro di prodotti non venduti e ancora commestibili devoluti in beneficenza: sono solo alcuni dei numeri dei 363 giorni di vita di FiorFood (saranno 365 solo il 3 dicembre!). L’innovativo concept store firmato Nova Coop festeggia il suo primo compleanno e, a un anno esatto dal giorno in cui è stato inaugurato, una candelina alta due metri verrà accesa nel cuore di Galleria San Federico, simbolo di un viaggio che rappresenta non solo un’avventura imprenditoriale, ma anche la rinascita di una delle gallerie storiche più belle di Torino.
1300 metri quadri su tre piani, di cui 390 dedicati alla vendita all’interno del Fiorshop, che propone una selezione dei migliori prodotti Coop e la linea d’alta gamma a marchio Fiorfiore. Poi un caffè, un bistrot e il ristorante guidato dallo chef Gianni Spegis, affiancato dall’esperienza stellata degli chef Giovanni Grasso e Igor Macchia del rinomato Ristorante La Credenza di San Maurizio Canavese, che collaborano alla creazione dell’offerta ristorativa.Al 1° piano spazio alla cultura con le Librerie.Coop e un’area eventi intitolata allo storico cinema “Lux”, ospitato ancora oggi sotto le volte eleganti della Galleria.
“Una delle cose che ci rende più orgogliosi è proprio l’aver contributo a riaccendere le luci di un luogo importante di questa città, rimasto spento per oltre 20 anni – sottolinea Ernesto Dalle Rive, presidente di Nova Coop – Fiorfood è stato concepito non solo come punto di riferimento commerciale, ma come centro di aggregazione e incontro culturale e sociale. E’ uno dei tasselli più importanti del nostro piano strategico 2015-2020, che tra gli obiettivi principali ha l’innovazione. Abbiamo iniziato con Fiorfood, ma tra il 2017 e il 2018 ci saranno altre novità, come ad esempio la possibilità di fare la spesa online e di riceverla comodamente a casa o ritirarla in macchina presso appositi sportelli, che saranno posizionati accanto agli ipermercati esistenti o completamente autonomi. Il primo di questi “drive” sarà a Torino. Il 7 dicembre, invece, presenteremo ufficialmente la società Nuova Aeg e le nostre offerte per il mercato luce e gas”.
Per festeggiare il primo compleanno di Fiorfood, da venerdì 2 a domenica 4 dicembre sotto le volte di Galleria San Federico verranno offerte, dalle 16 alle 18, degustazioni di panettone e dolci Fiorfiore. Domenica pomeriggio, dalle 15:30 alle 19, alla festa si aggiungeranno anche le note musicali della Gatsby Orchestra con un repertorio dancing Anni ’30.
“Fiorfood è la punta di diamante del processo di innovazione e rilancio d’immagine voluto da Nova Coop – spiega Giorgio Agosto, capo progetto Fiorfood – Solo nell’area del capoluogo piemontese abbiamo 300 mila soci. L’obiettivo era quello di far conoscere maggiormente il brand e i suoi prodotti a tutti i consumatori attraverso una presenza nel centro storico di Torino che avesse un format adatto al suo contesto prestigioso e aulico. Così è nato Fiorfood, che più che un supermercato è un concept store. L’idea era di dare ai clienti non solo la possibilità di acquistare, ma vivere un’esperienza completa, provando direttamente l’eccellenza di alcune linee e abbinando a prodotti di qualità una cucina di qualità. Parallelamente volevamo valorizzare i produttori del territorio, dando loro l’occasione di una vetrina centrale che da soli non avrebbero potuto avere”.
“Il primo anno di Fiorfood – sottolinea lo chef Giovanni Grasso – è stato un periodo molto intenso e una scommessa da vincere. Oggi, con soddisfazione possiamo dire che chi viene a Fiorfood riconosce un luogo, respira un’atmosfera e soprattutto percepisce l’anima di questo posto. Il nostro obiettivo era quello di dargli un’identità precisa, soprattutto nell’ambito della ristorazione. Portare a Torino lo spirito de La Credenza senza fare confusione. E creare una squadra. Siamo riusciti a organizzare un gruppo consolidato di giovani che sta crescendo con il progetto. Vedere questi ragazzi fidarsi di noi e affidarsi totalmente alla nostra competenza, percepire il loro entusiasmo: questo è ciò che fa di Fiorfood un posto speciale, che brilla per la sua bella energia”.
Dando uno sguardo al Fiorshop, ad avere più successo sono i “mondi” Fiorfiore, Viviverde e Solidal, oltre ai freschissimi che rappresentano il 50% delle vendite, in particolare l’ortofrutta e il pesce (quest’ultimo con un’incidenza tre volte più alta rispetto agli altri punti vendita Nova Coop).
La spesa principale si registra il sabato e la domenica, ma soprattutto il lunedì, segno anche delle abitudini di rientro dal weekend. Altro dato particolare l’orario dei single, che si concentrano in settimana tra le 18:30 e le 20:30.
“Nel complesso siamo molto soddisfatti – commenta Paolo Clerici, direttore Fiorfood – L’area ristorazione raggiunge a pranzo 300 coperti e i risultati dell’area vendite, confrontando i dati Nielsen sulla grande distribuzione, superano di oltre il 20% la media di analoghe strutture nel centro di Torino. L’obiettivo di pareggio era in tre anni, ma continuando così potremmo arrivarci in due anche per la creazione di valore”.
“Capodanno in salotto”
“Capodanno in salotto” con Samuel Romano (frontman dei Subsonica), la band Planet Funk con il suo rock-electrodance-psichedelico, i giovani torinesi Niagara, Victor Kwality, Mangaboo, il rapper Ensi, e la musica di Krakatoa dj set friends. Saranno loro, sul palco che sarà allestito in piazza San Carlo, ad animare l’attesa del nuovo anno e le prime ore del 2017. A partire dalle ore 22, Samuel, direttore artistico della serata, aprirà le porte al nuovo anno insieme a giovani talenti torinesi. Poi, dopo la mezzanotte, si ballerà in piazza con i Planet Funk e Krakatoa djset. Questa la scelta al termine della selezione della proposte pervenute al Teatro Regio in merito al bando pubblico, con procedura aperta, per l’ideazione, la progettazione, la produzione e la gestione dello spettacolo di Capodanno. In seguito all’avviso di gara pubblicato sul sito del Teatro Regio erano giunti quattro progetti di cui tre hanno ottemperato i requisiti previsti dal bando. Dopo l’analisi e la valutazione del progetto artistico e tecnico, la Commissione ha scelto quello presentato da Shining Production srl, in qualità di mandataria del costituendo R.T.I. con Punk for Business srl.
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(foto: il Torinese)