Ci si può aggiudicare una giornata insieme al team Campioni per la Ricerca, posti nello Skybox o nella Tribuna Centrale con partecipazione alla cena d’ onore.
E’ partita sul sito www.charitystars.com l’ asta online per poter assistere in modo molto speciale alla Partita del Cuore 2019 in programma il 27 maggio prossimo all’ Allianz Stadium di Torino con la superstar Cristiano Ronaldo che darà il calcio d’ inizio. Sono tre le possibilità messe in palio per partecipare al grande evento di sport, spettacolo e solidarietà a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. La prima, che scade il 14 maggio, è far parte del team “Campioni per la Ricerca”, capitanato da Andrea Agnelli e guidato da Michel Platini e Gianluca Vialli. Chi si aggiudicherà questa asta potrà scendere in campo sul manto erboso dell’Allianz Stadium e diventare a tutti gli effetti membro del team che sfiderà la Nazionale Italiana Cantanti, capitanata da Paolo Belli e guidata dal duo Gianni Morandi e Marco Masini. Ma non solo, potrà: recarsi nell’hotel dove si radunerà la squadra, ricevere il kit personalizzato, trasferirsi in pullman allo stadio con la squadra, entrare nello spogliatoio con i giocatori, riscaldarsi nel pregara insieme ai giocatori, sedere sulla panchina del team durante l’incontro. La seconda possibilità è aggiudicarsi due posti nello SkyBox, con accesso all’atrio d’onore dell’Allianz Stadium. Gli SkyBox permettono di assistere alla partita a pochi metri dal campo, seduti su poltrone ad alto comfort, con un TV LCD. L’accesso allo Sky Box consente, inoltre, di beneficiare di esclusivi servizi, quali quello di ristorazione all’interno della Lounge. Questa asta scade il 30 aprile. Infine sono all’ asta due posti per assistere alla partita dalla tribuna centrale dello stadio e per la cena post-gara, cui parteciperanno gran parte dei protagonisti del match. Le offerte dovranno giungere entro il 2 maggio.
SFALCI E POTATURE DEL VERDE PUBBLICO NON SONO RIFIUTI
Il Senato ha dato il via libera definitivo alla Legge europea 2018. L’articolo 20 del testo approvato è relativo allo smaltimento degli sfalci e delle potature, modificando così il Codice dell’ambiente del 2006, fino a ieri in contrasto con il testo della direttiva europea sui rifiuti
Marchisio operato al menisco all'ospedale Koelliker
Ieri, 24 aprile, presso l’Ospedale Koelliker di Torino, il calciatore Claudio Marchisio è stato sottoposto a intervento chirurgico di riparazione artroscopica del menisco laterale del ginocchio destro, dal Dottor Saccia, coadiuvato dai dottori Comba e Cenna. I tempi di ripresa dell’attività agonistica, dopo l’operazione perfettamente riuscita, saranno non inferiori ai 4 mesi.
“Ma cosa ci dice il cervello” di Riccardo Milani
Anche Schwarzenegger esattamente venticinque anni fa in True Lies camuffava la sua vita di spericolato agente segreto al servizio di un’agenzia segreta di sicurezza del governo degli Stati Uniti dietro quella piuttosto noiosa e anonima di rappresentante di apparecchi informatici: senza pensarci su due volte, doveva salvare moglie, famiglia e l’intero suo Paese dalle grinfie del terrorista mediorientale di turno. Oggi la nostra Paola Cortellesi, nei confini più stretti di una Roma caotica, caciarona e priva di educazione, (stra)facendo la sceneggiatrice in compagnia del marito/regista Riccardo Milani, cui s’aggiungono Furio Andreotti e Giulia Calenda, imbocca la medesima strada, nella lunghissima quanto eccessiva, debordante prima parte di Ma cosa ci dice il cervello, ultimo titolo per uno sguardo sulla povera Italia in cui stiamo vivendo, ma sguardo che avrebbe intenzione di dire ben altro, con il rischio di impantanarsi in un terreno affatto suo. Parliamo di spionaggio, con Remo Girone nella sala comando a impartire ordini e lei tra le dune del Marocco con le movenze simili al Neo di Matrix o sulla Piazza Rossa di Mosca a inseguire i cattivi? Oppure parliamo di strafottenza, di cattivo gusto, di tutti che sanno tutto, di tutti che ti schiacciano e ti guardano dall’alto in basso e tu che cerchi di porci una palizzata di ribellione? Va bene, lasciamo perdere e cambiamo strada. Nell’altro capitolo Giovanna è separata dal marito pilota d’aereo, vive con una figlia e una madre che sta vivendo una seconda giovinezza a suon di balli in discoteca e vestiti di lamé attillatissimi e gambe in bella vista, soprattutto il ritmo delle sue giornate è scandito dal suono del cartellino bollato in entrata e in uscita al Ministero presso cui lavora. Il grigiore, l’anonimato, l’incolore tailleurino sempre cascante, il muso lungo (ma non è troppo il rifugio nello spionaggio?). È chiaro che uno si sente un po’ fuori posto se ai colloqui di classe i giovani compagni della pargola hanno per genitori chi un’astronauta chi un vigile del fuoco che con gesta da fuochi d’artificio salva a più riprese decine di persone, lei sta lì a raccontare che si occupa di ritenute d’acconto e di certo con quelle premesse il morale della piccola non si risolleva di un centimetro. Una premessa per rigirare
nuovamente la torta e tentare sulla commedia di costume della nostra quotidianità sfasciata, per acclamare ai buoni sentimenti e alla modalità tutta zen, per dare una aggiustata ai soprusi e agli usurpatori. La molla arriva dalla vecchia compagna di scuola che si rifà viva dopo un secolo e per una cena in riva al Tevere si porta appresso un gruppetto di sfigati, vecchi compagni della nostra o amorucci liceali irrisolti e ormai sfioriti. Il medico Lucia Mascino, la hostess Claudia Pandolfi, l’insegnante Stefano Fresi e l’allenatore Vinicio Marchioni se la devono vedere tutti i giorni con pazienti che vivono di scienza infusa o raffazzonata da Internet, di passeggeri che pretendono di tenere acceso il cellulare in volo perché anche lì è business, di discepoli bulli che menano e ti ficcano il cestino delle cartacce in testa, di padri che credono di conoscere il gioco e se non fai come dicono loro ti stendono sul tappeto verde. Ma le maniere forti sono bandite, all’indignazione
si risponde con l’insegnamento, alla prepotenza e all’ignoranza ormai imperante con lo sberleffo. In un’altra (lunga) tappa che ci trasporta a Siviglia, con un orgoglio transfrontaliero raro nel nostro cinema, si tirano le somme: sbiadite, inconcludenti, facili. È la ricarica verso i buoni sentimenti, che negli intenti potrebbe avere anche l’applauso generale: ma il tutto si risolve in una scrittura iniziale piena di disordine e di fragilità, con qualche briciolo di noia e spunti divertenti che si risolvono nel nulla immediatamente, con compagni di viaggio che fanno la loro piccola particina (a dire il vero chi più chi meno, qualcuno sembra capitato sul set per caso o controvoglia) ammodo ammodo ma che sono ben lontani dal far parte di un quadro preciso e compatto (ci voleva insomma un graffio, più cattiveria, andare anche a scovare le cause di un simile dissesto, ci volevano gli sceneggiatori di un tempo a descriverci i “nuovi mostri”) capace di farci vivere oggi questa “aiuola che ci fa tanto feroci”.
CIRIO IN VISITA ALLA PARTIGIANA ERMINIA DI 111 ANNI
Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino e la sindaca di Torino, Chiara Appendino criticano l’assenza dei rappresentanti di centrodestra, in particolare leghisti, sulla scia delle decisioni del vicepremier Salvini, alle manifestazioni per il 25 aprile che, dice Chiamparino “dovrebbe essere la festa di tutti quelli che si riconoscono nella Costituzione. Perciò sono stato molto colpito dalle assenze nelle iniziative istituzionali torinesi. Non è tollerabile che forze politiche che rappresentano la nazione, non sentano il dovere di onorare e ricordare chi è morto per la libertà di cui anche loro usufruiscono”. Secondo la sindaca, certe assenze non sono un bel segnale per le istituzioni che hanno il compito di “non perdere pezzi di memoria e di far sì che certi errori non si commettano più”. Replica la parlamentare di Forza Italia Daniela Ruffino: “sbaglia Sergio Chiamparino a dare vita al derby presenti o assenti, la tolleranza di cui parla si deve esplicitare in un messaggio che evidenzi il 25 aprile come festa per la quale migliaia di italiani, di diverso orientamento politico e ideale, hanno combattuto fino al sacrificio supremo della vita. Esattamente 10 anni fa, da Onna, sulle macerie del terremoto, il presidente Berlusconi lanciò il suo appello alla pacificazione chiamando tutti gli italiani, senza distinzione politica, a festeggiare il 25 aprile”. “Oggi è un giorno importante che celebra la Libertà e la Democrazia nel nostro Paese. Valori che per noi sono scontati, ma per i quali dobbiamo dire grazie a tutti coloro che si sono battuti per la loro conquista. Grazie è la sola parola che mi sento di dire in un giorno che dovrebbe restare fuori dalle polemiche”. Così Alberto Cirio, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Piemonte, che ha commemorato il 25 aprile nella sua Alba (Cuneo), Medaglia d’Oro al Valor Militare per la Resistenza ed è andato a fare visita alla partigiana Erminia che , afferma il candidato: “con i suoi 111 anni compiuti il 23 aprile non è solo la più longeva del nostro Piemonte, ma anche una testimonianza viva e reale di quei giorni di guerra”.
.
Processo agli anarchici, 5 condanne e 18 assoluzioni
Il bilancio è di cinque condanne e 18 assoluzioni al processo per terrorismo agli anarchici delle Fai-Fri, i gruppi sospettati di avere effettuato attentati tra il 2003 e il 2016. La procura di Torino aveva chiesto 22 condanne per ben 204 anni di reclusione.I giudici della corte di Assise di hanno inflitto pene per 20 anni, 17, 9 e 5 anni agli imputati riconosciuti colpevoli di avere promosso o partecipato a una associazione con finalità di terrorismo ed eversione nell’ambito della cosiddetta frangia lottarmatista del movimento anarchico. Tra le azioni attribuite loro anche l’invio di pacchi esplosivi, il triplice ordigno fatto esplodere a Torino, nel 2007.
Torino-Milan, i precedenti tra i due tecnici
Il Torino-Milan di domenica sera (ore 20:30) sarà il terzo confronto tra Walter Mazzarri e Rino Gattuso
I due precedenti, risalenti alla trentatreesima giornata (18 aprile 2018) della scorsa stagione e alla gara d’andata della corrente (quindicesima, 9 dicembre 2018), sono entrambi terminati in parità, rispettivamente 1-1 al “Grande Torino” (col Milan in vantaggio grazie ad una rete di Giacomo Bonaventura al 9′, ma raggiunto da una perentoria incornata di Lorenzo De Silvestri al 70′) e 0-0 a San Siro.
Giuseppe Livraghi
Spacciatori in carcere
Sono 7 i pusher arrestati dagli agenti della Squadra Volante nei giorni scorsi nel quartiere Barriera Milano
I primi tre sono cittadini senegalesi: rispettivamente di 33, 23 e 21 anni. Gli agenti, dopo aver monitorato i movimenti dei due stranieri più giovani, nell’area dei giardini di via Montanaro, hanno visto arrivare il loro connazionale più anziano che ha consegnato loro dei corpi tondeggianti di piccole dimensioni estratti dalla tasca. Pochi minuti dopo, è giunto sul posto un acquirente con il quale è avvenuto uno scambio. Acquistato lo stupefacente, il cliente si è allontanato ma è stato subito fermato dai poliziotti in via Lauro Rossi e trovato in possesso del crack poco prima acquistato. L’uomo, oltre ad essere sanzionato amministrativamente è stato denunciato in stato di libertà per la resistenza opposta agli agenti quando è stato fermato. Gli agenti hanno poi fermato i tre cittadini senegalesi, tutti con precedenti di polizia a carico, arrestandoli per spaccio di stupefacenti in concorso. Il ventunenne prima di essere fermato ha ingerito alcuni ovuli come poi emerso dagli esami diagnostici. Un altro pusher, un cittadino nigeriano di 28 anni, è stato arrestato nella stessa zona il giorno successivo sempre dagli agenti della Squadra Volante. Lo straniero, dopo aver occultato un involucro nei pressi di un cancello di via Montanaro, ha cercato di avvicinare possibili clienti. I poliziotti lo hanno fermato per un controllo trovandolo in possesso di alcune dosi di stupefacenti di diverso genere: cocaina, hashish e marijuana. Nella stessa via, è stato arrestato un cittadino marocchino di 33 anni il quale ha ceduto dell’hashish ad una donna poi sanzionata amministrativamente. Arrivata in zona, l’acquirente ha urlato il nome del pusher il quale dopo essersi affacciato dal proprio uscio, ha concluso la vendita dello stupefacente attraverso le sbarre di un cancelletto di un condominio della via. Quando il pusher è stato fermato aveva con sé una decina di grammi della stessa sostanza ceduta alla donna in precedenza. Al momento del fermo l’uomo, con a carico numerosi precedenti di polizia, ha spintonato gli operatori della Squadra Volante, ragione per la quale gli è stato contestato anche il reato di resistenza a P.U. Altri due pusher, un diciottenne gambiano e un ventisettenne gabonese, sono stati arrestati nella notte di Pasquetta in via Scarlatti angolo via Montanaro. Poco prima delle tre, gli agenti hanno assistito a una compravendita di sostanze stupefacenti avvenuta tra i due stranieri e gli occupanti di un’auto che si era a loro avvicinata. Gli agenti hanno fermato sia l’auto che i due stranieri, uno dei quali ha deglutito degli ovuli, come accertato dagli esami radiologici, mentre l’altro gettava in un tombino un pezzo di sostanza.
Amarcord torinese di quando eravamo felici





